Oggetto del Consiglio n. 59 del 27 febbraio 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 59/73 - Problemi concernenti il commercio ambulante in Comune di Valtournanche. (Interpellanza).
Montesano (P.S.D.I.) - Chi illustra? Il Consigliere Dolchi.
Dolchi (P.C.I.) - Stacanovista direbbe il Consigliere collega Pedrini! Il problema ha assunto una certa importanza, potrebbe sembrare un problema marginale perché ci sono state una serie di contrattempi che hanno coinvolto l'Amministrazione regionale, e che hanno provocato questa nostra interpellanza, nell'intento di risolvere, se è possibile, comporre, nei migliori dei modi una vicenda.
Brevemente faccio la storia: il Comune di Valtournenche, nell'anno 1971, nell'estate, aveva deciso lo spostamento del mercato. Non vogliamo certo qui discutere la validità della decisione del Consiglio, della Giunta o del Comune di Valtournenche. La deliberazione è stata sottoposta all'esame tutorio. L'esame tutorio ha dato come conclusione l'approvazione alla deliberazione comunale di Valtournenche a condizione che la scelta della località, che per la scelta della località nuova, fosse sentita la categoria.
In proposito è nato un certo equivoco su chi era la categoria. Sembra sia stato sentito un rappresentante che non era di questo settore, che comunque non si sa in virtù di che cosa fosse stato sentito, avesse dato un parere.
Ma c'era un altro problema. Preoccupati della situazione, una delegazione e io stesso, siamo stati dall'Assessore all'Industria e Commercio, abbiamo discusso con lui del problema e abbiamo preso visione di una relazione che l'Assessorato aveva fatto alla Giunta, dove oltre all'approvazione condizionata al fatto che si sentisse la categoria, c'era anche una precisa richiesta, e cioè che il terreno fosse agibile; questo anche per precise disposizioni sanitarie che vietano i terreni non agibili, la sistemazione di impianti ambulanti per quanto riguarda prodotti alimentari che potrebbero essere danneggiati dalla polvere.
Nella relazione dell'Assessorato all'Industria e Commercio, che l'Assessore Albaney ha discusso con noi e che ci ha fatto vedere, e che personalmente poi, in un successivo incontro mi ha fatto vedere, era chiaro che ci dovevano essere queste due condizioni. il parere della categoria come organizzazione interessata e l'agibilità del nuovo terreno. In tale senso gli interessati hanno fatto una istanza al Presidente della Giunta regionale in data 5 agosto 1972.
In quell'occasione l'Assessorato Industria e Commercio riteneva che la visita sul posto di una Commissione competente avrebbe potuto ... il problema dell'agibilità.
Il problema è stato che l'agibilità era chiaramente insostenibile. Il terreno era stato solamente sbancato, c'erano buche, polvere, vento, per cui, - ed era molto più piccolo dell'attuale spiazzo, della piazza allora destinata -, per cui gli ambulanti hanno ritenuto di opporsi a questo provvedimento, ritenendolo ingiustificato e non si sono mossi.
Le cose sembravano così appianate, quando in questi giorni sono giunte delle ingiunzioni per contravvenzione, che hanno riportato alla luce il problema. A queste ingiunzioni, gli interessati hanno fatto opposizione, e tutto il problema si è trasferito in campo giudiziario.
Io so che il Presidente della Giunta ha ricevuto questi rappresentanti e ha assicurato il suo interessamento.
Ecco mi sembra che, giunti a questo punto, sia interesse dell'Amministrazione regionale, direi anche dell'Amministrazione comunale, che la vicenda che è diventata giudiziaria e che ha tutti questi risvolti anche particolari, sia il più rapidamente composta e quindi a questa composizione pacifica della vertenza può contribuire l'Amministrazione regionale, definendo una volta tanto, con una Commissione che dovrebbe andare sul posto. Non so se è già andata, forse perché il Presidente in questo senso si era impegnato, una Commissione che ufficialmente stabilisca l'agibilità di questo terreno e riconosca la non agibilità, come ha già riconosciuto un perito giurato che sul posto ha confermato quanto gli ambulanti, quanto le organizzazioni sindacali avevano potuto constatare di persona, e cioè la esiguità dello spazio messo a disposizione, la pericolosità dello spazio che è sottostante un pendio molto scosceso e il terreno non asfaltato, quindi soggetto a tutte le intemperie, al vento e alle difficoltà di inserimento.
Io non posso, non sto a dilungarmi di più su questo argomento per il tempo limitato che gli interpellanti hanno a loro disposizione. D'altra parte il problema mi sembra che possa essere abbastanza facilmente risolto con soddisfazione generale. Cerchiamo di appurare una volta tanto definitivamente da chi ha il potere di pronunciarsi in questo senso sull'agibilità del terreno, in modo che anche la vertenza giudiziaria possa esser composta. Grazie.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi risponde? La parola al Presidente Dujany.
Dujany (D.P.) - Brevemente, in quanto la cronistoria è già stata fatta egregiamente dal Consigliere Dolchi, però mi trovo in alcune difficoltà: qui ci troviamo dinnanzi ad una decisione di una Amministrazione Comunale che è stata presa unanimemente da un Consiglio comunale.
Ci troviamo d'altra parte dinnanzi ad un problema che in questo momento è dinnanzi alla Magistratura.
Quel che può fare il Presidente della Giunta è di interporre i suoi buoni uffici, affinché tutto questo problema si risolva nel modo meno peggiore possibile, questo mi pare un po' il problema.
L'invio di una Commissione sul posto per verificare l'agibilità, potrebbe anche essere inviata, però è già superata dal fatto che oramai il mercato è di nuovo ritornato nella posizione originaria, perché questo spostamento è stato uno spostamento limitato ai due mesi estivi. So che c'è stato un sopralluogo da parte di un tecnico, e che ha dichiarato naturalmente l'inagibilità dell'area, almeno da parte di questo esperto, esperto di parte.
Però insomma, ci troviamo dinnanzi ad una situazione che si trova in fase giudiziaria e in rapporto ad una decisione presa da una Amministrazione comunale.
Quindi quello che rimane da fare è di prendere contatti con questa Amministrazione comunale e con questa parte per vedere in quale modo mediare questa situazione.
Dolchi (P.C.I.) - Concordo col Presidente della Giunta, il problema è appunto, lo avevo accennato, sembrava terminato naturalmente nel mese di settembre quando, terminata la stagione estiva, la validità di questa decisione del Consiglio comunale, su cui non vogliamo minimamente interferire, il problema non si poneva più.
Ecco, però il problema si è riposto nel momento in cui, direi un po' a scoppio ritardato. Nel mese di gennaio sono arrivate delle ordinanze con delle multe di 180-140.160.000 lire, che gli interessati riconoscono potrebbero essere valide come richiesta di plateatico da parte dell'Amministrazione comunale, perché in quel momento di contestazione e di confronto, l'Amministrazione comunale insisteva per il trasferimento. Non ritirava neanche più il plateatico, ma dicevo, il problema, a parte il fatto che si riporrà nel mese di giugno o di luglio, se il Comune di Valtournenche farà un'altra deliberazione in questo senso, ma adesso forse le premesse saranno in modo che le cose, le premesse che ci sono state, faranno in modo che le cose non saranno così precipitate come l'anno scorso, però il problema, dal punto di vista giudiziario rimane. Ecco, rimane, e potrebbe essere composto se una volta tanto si definisse, con l'impegno dell'Amministrazione regionale, di una sua constatazione, siccome qui continuiamo a discutere se il terreno sarebbe agibile o non sarebbe agibile fino a che punto era possibile il trasferimento in questo nuovo terreno, e ci sono gli interessati, gli interessati che sono, da una parte i commercianti ambulanti che con una loro perizia di parte hanno dimostrato la inagibilità, dall'altra parte, l'Amministrazione comunale che riteneva fosse agibile proprio perché il provvedimento lo ha adottato, se non fosse possibile anche in virtù delle disposizioni di legge in materia sanitaria che stabiliscono alcune condizioni per questo, che il Medico regionale, l'Ingegnere Capo, non so chi, dell'Amministrazione regionale, almeno al Consiglio regionale che più o meno è coinvolto in questo problema, o l'Assessore all'Industria e Commercio che aveva assunto determinate posizioni ben precise in quelle vicende dell'agosto, dicesse con cognizione di causa e con potere di pronunciarsi in questo senso una sua parola.
Credo che se facessimo questo, come del resto era stato un impegno del Presidente della Giunta, non faremmo solo un atto così formale, ma avremmo una volta tanto una parola chiara in proposito.
Ecco, quindi io concordo col Presidente, il problema è superato, si riproporrà nel mese di giugno; è diventato attuale per questa vertenza giudiziaria. Se possiamo comporta con un provvedimento, con una iniziativa di diverso tipo, penso che sia nell'interesse di tutti.
Montesano (P.S.D.I.) - Oggetto n. 10.