Oggetto del Consiglio n. 18 del 7 aprile 1951 - Verbale
OGGETTO N. 18/51 - VACCINAZIONE ANTIAFTOSA DEL BESTIAME NELL'ANNO 1951 - APPROVAZIONE E FINANZIAMENTO DI SPESA - DELEGA ALLA GIUNTA
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. ARBANEY, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione della Divisione Agricoltura e Foreste, concernente la proposta di approvazione e di finanziamento di spesa per l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario, nell' anno 1951, per le operazioni vaccinali del bestiame designato all'alpeggio e di quello per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria, relazione di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Dai bollettini sullo stato sanitario del bestiame, si rileva che numerosi focolai di alta epizootica si sono recentemente manifestati nelle provincie finitime. Appare, pertanto, indispensabile svolgere, con prontezza ed energia, ogni possibile azione contro l'eventuale insorgenza di focolai aftosi nella Regione. A tal fine, si ritiene opportuno predisporre, come per il 1950, un piano organico di vaccinazioni antiaftose, in armonia coi disposti del Regolamento di Polizia Veterinaria 10 maggio 1914 e dell'Ordinanza dell'Alto Commissariato per l'igiene e la Sanità pubblica del 14-2-1951 che dispone l'obbligatorietà delle vaccinazioni antiaftose per il bestiame fessipede destinato all'alpeggio.
Si fa presente, pertanto, la necessità dell'assunzione, a carico della Regione, per l'anno 1951, delle spese per la fornitura gratuita del materiale immunizzante occorrente per la vaccinazione degli animali monticanti e di quelli per i quali particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria nell'interesse e per la difesa del cospicuo patrimonio zootecnico locale.
I favorevoli commenti della stampa scientifica nazionale alla deliberazione consiliare n. 11 del 3-2-1950, nonché l'autorevole plauso dell'Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità Pubblica e quello del Direttore Generale dei Servizi Veterinari, esprimenti, con nota n. 24404/101705 del 1° settembre 1950, "il più vivo compiacimento all'Amministrazione regionale per i provvedimenti adottati e per il concorso dato con la gratuita somministrazione del vaccino", sono una giusta dimostrazione di quanto sia sentita la necessità, ai fini profilattici, dell'assunzione a carico di un Ente pubblico delle spese per la fornitura del vaccino antiaftoso.
Il Prof. Pietro De Paoli, autore del volume " Nozioni di Polizia Sanitaria Veterinaria" con sua nota 11471/VA del 29-7-50, diretta all'Amministrazione regionale, mette in rilievo la benefica iniziativa, nel campo della profilassi antiaftosa, mercè l'assunzione a carico della Regione delle spese del vaccino antiaftoso.
Il preventivo di spesa è in diretta proporzione al numero dei capi di bestiame fessipede esistente e può, con sufficiente approssimazione, essere valutato in L. 26.000.000 (ventisei milioni), con corrispondente consumo di 1.000 litri di materiale immunizzante. Dai risultati della vaccinazione del decorso anno si calcola, infatti, che 500 litri di vaccino siano sufficienti per l'immunizzazione del bestiame destinato all'alpe; il consumo dei rimanenti 500 litri è, invece, dipendente da necessità di profilassi che possono consigliare l'impiego del vaccino quando particolari condizioni sanitarie lo esigano.
Nel decorso anno, infatti, la vaccinazione ebbe luogo in 9.687 stalle ed i capi immunizzati furono i seguenti:
Tori 140
Bovine adulte 40.442
Manzotti 6.076
Vitelli 3.750
Ovini 2.349
Caprini 2.910
Suini 68
con un consumo di cc. 485.470 di materiale immunizzante per un importo di L. 12.564.732.
Dalle cifre soprariportate si può calcolare, con molta approssimazione, che neppure il 2% di tutto il patrimonio bovino esistente nella Regione sia sfuggito, nel 1950, alla vaccinazione.
L'Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità Pubblica, commentando tali cifre, ebbe a comunicare che la profilassi vaccinale, così razionalmente applicata, "ha valso a mantenere i pascoli alpini della Regione praticamente indenni dall'afta " nel 1950.
Unica vera difficoltà, presentatasi durante la decorsa campagna vaccinale, è stata quella concernente il controllo dei caprini, animali questi più facilmente occultabili, non essendo talvolta neppure denunciati in Comune per l'imposta sul bestiame.
Tale inconveniente sarà d'ora innanzi eliminato poiché le concessioni di permessi di pascolo caprino saranno subordinate alla vaccinazione degli animali.
E' opportuno fare presente l'utilità, ai fini della profilassi, di disporre che, qualora si debba procedere alla vaccinazione coattiva del bestiame, in seguito ad accertata evasione alle norme per la vaccinazione obbligatoria, le spese del materiale immunizzante rimangano completamente a carico dei contravventori anziché dell'Amministrazione regionale.
Quanto sopra premesso:
ritenuta la necessità di predisporre un piano organico di vaccinazione antiaftosa, per il 1951, nell'interesse e per la tutela dell'importantissimo patrimonio zootecnico della Regione;
SI PROPONE
1) di approvare l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario nell'anno 1951 per le operazioni vaccinali del bestiame designato all'alpeggio e di quello per il quale le particolari condizioni sanitarie consiglino l'applicazione della vaccinazione obbligatoria.
2) di approvare e di impegnare a tale uopo, per l'esercizio finanziario 1951, la spesa complessiva di lire 26.000.000 (ventisei milioni) da finanziarsi con imputazione all'articolo SS del bilancio corrente esercizio finanziario: " Spese per la vaccinazione antiaftosa obbligatoria del bestiame";
3) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo di esecuzione delle decisioni di cui ai precedenti numeri per l'acquisto del vaccino antiaftoso, per l'approvazione ed il pagamento delle relative spese, nonché per la fornitura e la distribuzione gratuite del vaccino stesso.
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L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. Arbaney, rileva che la relazione surriportata non ha bisogno di essere maggiormente illustrata, in quanto è ovvia la necessità che anche per l'anno 1951 la Regione assuma a carico la spesa per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso occorrente per le operazioni vaccinali obbligatorie del bestiame, nell'interesse e per la difesa del patrimonio zootecnico locale.
Riferisce che ben pochi (cinque o sei) furono i casi di afta verificatisi in Valle d'Aosta nel 1950 a seguito dell'avvenuta vaccinazione antiaftosa del bestiame, effettuata con il concorso delle spese da parte della Regione, ai sensi di quanto disposto dal Consiglio regionale con deliberazione n. 11 in data 3 febbraio 1950; fa presente che, al contrario, nelle vicine Provincie del Piemonte e della Lombardia, l'epidemia fece strage fra il bestiame con conseguenti gravissimi danni per l'economia agricola.
Informa che, nello scorso anno, pur essendo stato il vaccino fornito gratuitamente dall'Amministrazione regionale, alcuni contadini, restii per innata diffidenza, frapposero difficoltà e cercarono di sottrarle il bestiame alla vaccinazione obbligatoria. Comunica che gli inadempienti furono denunciati al Pretore, per l'applicazione delle sanzioni previste dalla legge.
Precisa che i maggiori ostacoli e difficoltà si verificarono per il controllo e per la vaccinazione dei caprini, animali facilmente occultabili, non essendo attualmente nemmeno denunciati presso i Comuni agli effetti dell'imposta comunale sul bestiame.
Fa presente che dei cinque o sei casi di afta verificatisi in Valle d'Aosta tre furono riscontrati su animali caprini. Ritiene che tale inconveniente possa essere d'ora innanzi eliminato, poiché la concessione dei permessi di pascolo caprino sarà subordinata all'obbligo della vaccinazione degli animali caprini.
Richiama l'attenzione dei Signori Consiglieri sulla utilità, ai fini della profilassi antiaftosa, di apportare una modifica al procedimento adottato l'anno scorso, nel senso di imporre che, qualora, - in seguito ad accertata infrazione alle norme per la vaccinazione antiaftosa obbligatoria -, si debba procedere alla vaccinazione coattiva del bestiame, anche le spese del materiale immunizzante (vaccino antiaftoso) siano poste interamente a carico degli inadempienti, anziché a carico dell'Amministrazione regionale.
Fa presente che le prestazioni dei Veterinari condotti sono gratuite per il bestiame di proprietà dei contadini iscritti negli elenchi dei poveri.
Conclude rilevando che la spesa complessiva, prevista in Lire ventisei milioni, non è eccessiva, se si tiene conto dei risultati già conseguiti e dei danni che si evitano.
Il Consigliere Dott. NORAT ritiene che i contadini non frapporranno difficoltà, per l'anno 1951, alla prescritta vaccinazione del loro bestiame, avendo ormai potuto rendersi conto dell'efficienza e dei benefici del vaccino, essendo rimasto immunizzato il proprio bestiame durante la epidemia che ha infierito nelle zone finitime alla Valle d'Aosta.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, comunica di essere a conoscenza che il Pretore ha comminato multe ad alcuni dei contadini denunciati per aver contravvenuto alle tassative disposizioni circa l'obbligo della vaccinazione antiaftosa del bestiame.
Il Consigliere Geom. G. NICCO si compiace che siano state comminate multe a contadini che non hanno ottemperato alle disposizioni circa l'obbligo della vaccinazione antiaftosa imposto a tutela del patrimonio zootecnico della Valle d'Aosta.
Richiama l'attenzione dei signori Consiglieri sulla opportunità che l'opera dei Veterinari che procedono alle operazioni di vaccinazione sia gratuita per i piccoli contadini che sono proprietari di pochi capi di bestiame (fino a tre capi) e che vivono esclusivamente del non rilevante reddito della propria piccola azienda agricola.
A tale proposito ritiene necessario che da parte dell'Amministrazione regionale siano impartite disposizioni ai Comuni circa i criteri di massima ai quali debbono attenersi per l'iscrizione dei detti piccoli proprietari negli elenchi dei poveri.
Raccomanda, inoltre, all'Assessore all'Agricoltura e Foreste di esaminare e di studiare la possibilità di addivenire alla costituzione di Società di mutua assicurazione per il bestiame, tenuto presente che il contadino che è proprietario di pochi capi di bestiame subisce un danno quasi irreparabile dalla perdita di un capo, mentre lo stesso danno è meno sentito dal possessore di molti capi di bestiame.
Il Consigliere signor VUILLERMOZ, pur concordando sulla opportunità di comminare multe ed ammende nei confronti dei contadini inadempienti, ritiene sia necessario, in primo luogo, di accertare che i Veterinari si siano effettivamente recati nelle singole località, per l'esecuzione delle operazioni di vaccinazione.
Segue discussione, in merito a casi particolari di multati, alla quale partecipano il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, ed i Consiglieri Geom. G. NICCO e Signor BAREUX.
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. ARBANEY, informa che il Veterinario regionale avverte preventivamente i Comuni dei giorni e delle ore in cui si effettueranno le operazioni di vaccinazione nelle singole località; fa presente che le bollette relative alle eseguite vaccinazioni - firmate dai Veterinari condotti e controfirmate dalle guardie comunali che assistono alle operazioni - vengono trasmesse ai Comuni che devono provvedere, in seguito, al controllo.
Ribadisce che pochi furono i casi di infrazione accertate nello scorso anno, anche perché il Veterinario regionale, Dott. Milloz, recatosi personalmente nelle varie località, riuscì a persuadere, nella maggior parte dei casi, i riottosi della utilità della vaccinazione antiaftosa del bestiame.
Precisa che gli inadempienti furono denunciati al Pretore, il quale comminò multe nei confronti di quei contadini che si rifiutarono di sottoporre il proprio bestiame alla vaccinazione antiaftosa.
Si dichiara certo che nell'anno 1951 tali inconvenienti non si verificheranno, in quanto i contadini hanno potuto constatare il notevole potere immunizzante e il beneficio della vaccinazione antiaftosa.
Passando, quindi, all'esame della proposta del Geom. G. Nicco, circa la gratuità delle prestazioni dei Veterinari condotti per il bestiame di proprietà dei contadini che posseggono pochi capi di bestiame, sottolinea le difficoltà di impartire ai Comuni disposizioni generali circa i criteri ai quali dovrebbero attenersi i Comuni per l'iscrizione dei contadini negli elenchi dei poveri.
Fa presente che, a tutt'oggi, gli elenchi dei poveri sono stati compilati unicamente ai fini dell'assistenza medica e sanitaria (fornitura gratuita dei medicinali) e non già ai fini della assistenza profilattica e veterinaria necessaria per il bestiame. Concorda sulla opportunità che per l'avvenire i Comuni compilino gli elenchi dei poveri estendendo a favore degli iscritti anche il beneficio dell'assistenza veterinaria per il loro bestiame da sottoporre alla vaccinazione obbligatoria.
E' d'avviso che possano essere compresi negli elenchi suddetti anche coloro che possiedono solo un capo bestiame (concetto di povertà relativa) e che si possa suggerire ai Comuni di adottare tale criterio.
Per quanto concerne la proposta di costituzione di Società mutue di assicurazione fra piccoli contadini, agli effetti del risarcimento dei danni conseguenti all'eventuale morte del bestiame bovino, fa presente che attualmente è allo studio la possibilità della costituzione di Associazioni mutue di assicurazione presso le Società comunali di allevatori di bestiame, già costituite o in corso di costituzione nei singoli Comuni della Valle d'Aosta.
Ritiene che, - per quanto difficoltoso, per i frequenti trapassi di proprietà dei capi di bestiame, - sia possibile il controllo del bestiame attraverso le Società locali di allevatori, in quanto le stesse hanno gli elenchi aggiornati di tutti i capi di bestiame di proprietà degli allevatori associati.
Riferisce in merito ai possibili vari sistemi, da adottarsi presso le istituende locali Associazioni mutue di assicurazione, per indennizzare i proprietari dei danni eventualmente subiti in seguito alla perdita, per qualsiasi causa, di capi di bestiame (ripartizione del danno patito fra i vari componenti della Società in rapporto diretto al numero dei capi di bestiame di cui ognuno è proprietario; oppure pagamento da parte degli associati di una quota fissa, annuale, proporzionalmente al numero dei capi di bestiame, salvo integrare la quota stessa qualora i fondi disponibili non siano sufficienti per l'indennizzo dei proprietari associati che perdano uno o più capi bovini).
Ritiene però, per ovvie ragioni, opportuno che il danno sofferto per la perdita di bovini non sia totalmente indennizzato, ma bensì congruamente ripartito, ad esempio, come segue:
60% a carico della Società locale mutua di assicurazione;
20% a carico della Regione;
20% a carico del proprietario che ha sofferto la perdita dell'animale bovino.
Conclude, esprimendo il parere che le Società locali di allevatori di bestiame dovrebbero raggrupparsi in una Federazione regionale, e conferma che è già allo studio la costituzione di Società locali di mutua assicurazione per il bestiame.
Il Consigliere Geom. G. NICCO ringrazia l'Assessore Geom. Arbaney per le esaurienti delucidazioni e per le assicurazioni date in relazione alle sue proposte.
Raccomanda che l'Assessorato all'Agricoltura dia direttive precise ai Comuni per quanto concerne le norme per la iscrizione negli elenchi dei poveri dei proprietari di pochi capi di bestiame, in modo che i medesimi possano comunque - in base a criteri uniformi per tutti i Comuni - beneficiare dell'assistenza veterinaria gratuita.
L'Assessore Geom. ARBANEY dà assicurazioni in merito.
Il Consigliere Sig. CUAZ sottolinea la buona volontà e lo zelo dimostrati dal Veterinario regionale, Dr. Ernesto Milloz, durante il periodo delle operazioni vaccinali antiaftose eseguite lo scorso anno.
Esprime il proprio rammarico per il fatto che il Dr. Milloz intenda lasciare il posto di Veterinario regionale per assumere servizio presso una condotta Consorziale veterinaria (di Valpelline).
L'Assessore Geom. ARBANEY informa il Consiglio che il Dr. Milloz ha preso tale decisione per ragioni di trattamento economico, cioè di ordine finanziario.
Il Consigliere Dr. NORAT rileva che il Dr. Milloz, assumendo la condotta del Consorzio veterinario di Valpelline, ha maggior possibilità di fare carriera, mentre, per il momento, presso l'Amministrazione regionale non ha alcuna garanzia di stabilità di impiego, ricoprendo un posto di organico che dovrà essere assegnato previo regolare concorso.
Il Consigliere Col. FERREIN, richiamandosi alla proposta già a suo tempo formulata, in sede di deliberazione di assunzione a carico della Regione di spese per la vaccinazione obbligatoria antiaftosa del bestiame nell'anno 1950 (deliberazione n. 11 in data a febbraio 1950), ribadisce l'opportunità e la proposta che il contadino, il quale soffra la perdita di capi di bestiame in seguito alle operazioni vaccinali antiaftose, sia indennizzato dell'intero valore delle bovine morte, qualora si tratti di proprietario di un solo capo di bestiame, e sia, invece, indennizzato di parte soltanto del valore (in misura inversamente proporzionale al numero dei bovini posseduti) allorchè si tratti di proprietario di più capi di bestiame.
Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, ritenendo esaurita la discussione, invita il Consiglio a deliberare in ordine alla proposta di assunzione a carico della Regione delle spese per la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso per le necessità delle operazioni vaccinali del bestiame nell'anno 1951.
IL CONSIGLIO
ritenuta la necessità di predisporre il piano organico di vaccinazione antiaftosa per il 1951 e di approvare le relative spese, nell'interesse e per la tutela dell'importante patrimonio zootecnico della Regione;
ad unanimità di voti
delibera
1) di approvare l'acquisto e la fornitura gratuita del vaccino antiaftoso necessario nell'anno 1951 per le operazioni vaccinali del bestiame destinato all'alpeggio e di quello per il quale particolari condizioni sanitarie consiglino la vaccinazione obbligatoria.
2) di approvare e di impegnare a tale uopo, per l'esercizio finanziario 1951, la spesa complessiva prevista in Lire 26.000.000 (ventisei milioni) da finanziarsi con imputazione all'articolo 88 del bilancio del corrente esercizio finanziario, che presenta la necessaria disponibilità: "Spese per la vaccinazione antiaftosa obbligatoria del bestiame".
3) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo di esecuzione delle decisioni di cui ai precedenti numeri per l'acquisto del vaccino antiaftoso, per l'approvazione ed il pagamento delle relative spese, nonché per la fornitura e la distribuzione gratuita del vaccino stesso.
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