Oggetto del Consiglio n. 4 del 6 aprile 1951 - Verbale

OGGETTO N. 4/51 - SOCIETÀ NAZIONALE COGNE - PROGRAMMA DI LICENZIANENTI D1 PERSONALE. - SITUAZIONE FINANZIARIA - APPROVAZIONE DI MOZIONE-ONDINE DEL GIORNO - (MOZIONE DEI CONSIGLIERI REGIONALI SIGNORI: PERRON MAURIZIO, MANGANONI CLAUDIO, BOTTEL GIOVANNI, VACHER CANDIDO E ARMAND BENIAMINO).

Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, dichiara aperta la discussione sulla mozione dei Consiglieri regionali Signori Perron Maurizio, Manganoni Claudio, Bottel Giovanni, Vacher Candido e Armand Beniamino, concernente l'oggetto "Società Nazionale Cogne - Programma di licenziamenti del personale - Situazione finanziaria".

Ricorda che, in merito alla succitata mozione, vi è già stata ampia discussione nell'adunanza consiliare delli 20 dicembre 1950 e dà la parola al Consigliere Sig. Perron.

Monsieur le Conseiller PERRON fait la déclaration suivante:

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"Je crois qu'il est superflu de revenir sur les motifs qui ont porté à rédiger cette motion. Malgré que près de quatre mois se soient écoulés depuis sa présentation, je pense qu'elle est toujours de vive actualité.

Car si les menaces de licenciements semblent s'être momentanément éloignées, il n'en est pas ainsi pour ce qui concerne les projets de démantèlement du complexe "Cogne" qui sont encore à l'ordre du jour.

Le simple fait que le Conseil d'administration de la "Cogne" ait récemment envisagé de rendre la SAMIS et d'autres établissements devrait suffire pour s'en convaincre.

D'autre part, la fermeture de la galerie directe de Morgex n'apparait pas bien claire non plus et les ouvriers vivent dans l'incertitude du lendemain, ce qui n'est pas fait pour assurer la prospérité des communes environnantes pour qui l'avenir de la société "Cogne" est une question vitale.

Comme tout projet de démantèlement ne pourrait avoir d'autre résultat que de provoquer des débauchages massifs, avec toutes les conséquences désastreuses que on peut deviner, il est donc nécessaire à mon avis que le Conseil prenne une position claire et nette à l'égard de ces problèmes qui intéressent tonte la Vallée et ses intérêts économiques.

C'est ainsi que je propose que soit donné à l'Ingénieur Pasquali le mandat de s'opposer, dans le Conseil d'administration, à tout projet de licenciements et de démantèlement du complexe "Cogne", ainsi qu' à toutes mesures destinées à réduire le standard de vie des travailleurs de la Cogne.

Ce mandat est, d'ailleurs, conforme à la charge assumée par l'ing. Pasquali de représenter le Conseil régional dans le Conseil d'administration de la "Cogne", ou, autrement dit, d'y défendre les intérêts de notre Région.

Ce mandat est également conforme à l'esprit de l'ordre du jour voté par le Conseil dans sa séance du 29 décembre 1949. Je suis donc persuadé que le Conseil n'aura pas de difficultés pour approuver la motion en question".

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Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, chiede se qualche altro Consigliere intenda interloquire sull'emendamento in questione.

Il Consigliere Sig. MARCHESE propone il seguente emendamento all'ordine del giorno formulato dai presentatori della mozione nell'adunanza delli 20 dicembre 1950:

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"Il Consiglio regionale dà mandato all'Ing. Pasquali, nella sua qualità di rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della Società nazionale "Cogne", di esplicare ogni possibile azione volta al maggiore potenziamento della Società, nell'interesse generale della Regione e dei lavoratori della "Cogne", orientando la sua opera perché venga mantenuto ai lavoratori un adeguato tenore di vita".

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Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, rileva che l'emendamento presentato dal Consigliere Signor Marchese, - emendamento di cui dà lettura al Consiglio, - è sostitutivo dell'ordine del giorno formulato dai presentatori della mozione.

Il Consigliere Sig. MANGANONI fa presente che circa quattro mesi sono trascorsi dalla precedente adunanza, nella quale è stata discussa la mozione concernente la Società "Cogne" ed osserva che, pur essendo alquanto cambiata la situazione, non si può certamente affermare che la questione, prospettata con la citata mozione, sia stata nel frattempo risolta. Se è vero - aggiunge - che la minaccia di licenziamenti è momentaneamente accantonata, non si può dire certamente che essa sia eliminata in modo definitivo; mentre, d'altra parte, si prospetta l'eventualità di altri provvedimenti di natura non meno grave da parte della società "Cogne".

Infatti, sarebbe all'esame del Consiglio di amministrazione la possibilità della alienazione di parte del patrimonio della Società e, cioè, le miniere in Sardegna, gli stabilimenti di ferro-leghe di Pont Saint Martin e lo stabilimento SAMIS di Aosta.

È vero, egli dice, che nessuna decisione in tal senso è stata ancora presa dalla Direzione della Società "Cogne" però, di fatto, il pericolo esiste.

Da parte di alcuni - continua il Consigliere Signor Manganoni - potrà essere addotto che gli stabilimenti sopracitati sono improduttivi, o meglio passivi, per la Società "Cogne".

È evidente, peraltro, che gli eventuali acquirenti di tali stabilimenti debbono fare assegnamento sulle possibilità di ricavo di utili dallo sfruttamento degli impianti suddetti. Se così non fosse, certamente non sarebbero indotti ad acquistarli.

Pertanto, se è possibile ricavare utili dallo sfruttamento degli stabilimenti suddetti, perché mai - egli si chiede - la Direzione della "Cogne" non si propone di trarre essa stessa quei medesimi utili?

Sorge allora il dilemma: o non è vero che questi stabilimenti sono improduttivi, oppure essi sono improduttivi perché male amministrati.

Si potrà obiettare - continua il Consigliere Manganoni - che le miniere oggetto di eventuale alienazione non sono in Valle d'Aosta, ma in Sardegna. A prescindere dal fatto che tali miniere costituiscono parte del patrimonio della Società Nazionale "Cogne", gli stabilimenti ferro-leghe di Pont Saint Martin sono siti in Valle d'Aosta e la loro eventuale alienazione avrebbe riflessi gravi sull'economia locale, qualora gli impianti venissero ceduti a terzi che li trasferissero fuori della Valle.

Ritiene che, parimenti, sia assolutamente sconsigliabile la vendita degli stabilimenti SAMIS, siti in Aosta, in prossimità degli stabilimenti della Società "Cogne", e del cui complesso fanno parte, in quanto - qualora la Società "Cogne" intendesse, nell'avvenire, - come previsto nei suoi piani ampliare i suoi impianti o costruirne altri, si troverebbe in difficoltà nell'attuazione di detti piani.

Il Consigliere Manganoni richiama l'attenzione del Consiglio sulla seguente altra questione: lo sfruttamento della miniera di Morgex.

Rileva che la miniera di Morgex potrà essere sfruttata, in modo redditizio, per ancora due o tre anni e che, trascorso tale termine, dovrà essere chiusa, a meno che non si trovino altri filoni carboniferi. A tale scopo, a titolo di esperimento, è stata iniziata la costruzione di una galleria (chiamata "diretta" perché sita a livello poco superiore di Morgex), dallo sfruttamento della quale si potrebbe ricavare carbone per altri trent'anni, e, per di più, con il vantaggio di una forte riduzione sul prezzo di costo odierno, in quanto il carbone viene attualmente portato alla superficie a mezzo di elevatori e, quindi, convogliato ai depositi a mezzo di trenino. La costruzione della galleria diretta permetterebbe una diminuzione del prezzo di costo e darebbe la possibilità di sostenere la concorrenza, almeno nel campo nazionale.

Fa presente che gli studi ed i rilievi per la costruzione di tale galleria furono iniziati da tecnici valenti, dodici anni or sono e, cioè, nel 1939, e che la costruzione di detta galleria, iniziata quattro anni fa, raggiunge la lunghezza di un chilometro e mezzo; ultimamente i lavori sono stati sospesi e la galleria è stata chiusa.

I Dirigenti della Società Nazionale "Cogne", interpellati in proposito, hanno fatto sapere che la chiusura è provvisoria e sarebbe giustificata dalla necessità di poter continuare gli studi prima di proseguire ulteriormente nello scavo della galleria.

È ammissibile, - egli dichiara, - che dopo dodici anni di studi continui da parte di tecnici valenti e dopo quattro anni dall'inizio dei lavori di scavo della nuova galleria, che ha già la lunghezza di un chilometro e mezzo, i Dirigenti della "Cogne" ritengano necessari ulteriori studi, prima di deliberare circa la convenienza o meno di continuare gli scavi della galleria stessa?

Ritiene che le ragioni addotte dai Dirigenti della "Cogne" nascondano la vera intenzione dei Dirigenti stessi circa la miniera di Morgex. Aggiunge che le Autorità, la popolazione ed i lavoratori dell'Alta Valle, nel tentativo di giustificazione della decisione di sospendere i lavori, hanno visto la intenzione di chiudere definitivamente la miniera.

Sottolinea la gravità dei riflessi che tale decisione porterebbe all'economia della Valle.

Informa che non è possibile giustificare la linea di condotta dei Dirigenti della Società Nazionale "Cogne" circa l'abbandono dei lavori per la. costruzione della nuova galleria chiamata "diretta".

Per quanto concerne la qualità del carbone, rileva di non essere competente in materia e di non essere, quindi, in grado di entrare in discussioni tecniche circa il potere calorifico del carbone della miniera di Morgex. Osserva, peraltro, che, da informazioni assunte, gli risulta che il potere calorifico del carbone della miniera di Morgex è, se non superiore, almeno uguale a quello del carbone delle miniere di Sardegna della Società SULCIS. Ora, alla Società SULCIS è stato elargito, in sussidio statale, un numero rilevante di milioni (18 milioni, di cui 8 già erogati).

Se lo Stato, - egli aggiunge, - concede sussidi per un così rilevante importo per lo sfruttamento delle miniere di carbone della Società SULCIS, carbone che è di qualità uguale, se non inferiore, a quello della miniera di Morgex, per quali ragioni i Dirigenti della Società "Cogne" minacciano di chiudere la miniera di carbone di Morgex?

Il Consigliere Signor Manganoni riferisce ancora al Consiglio sulla questione del collocamento in pensione e del trattamento economico di quiescenza dei lavoratori anziani della. "Cogne". Accenna alle trattative intercorse tra le organizzazioni sindacali rappresentanti i lavoratori ed i Dirigenti della Società "Cogne", conclusesi nell'accordo stipulato nel 1949, con l'approvazione della concessione, ai lavoratori anziani collocati in pensione, di una indennità mensile di licenziamento variabile dalle trenta alle quaranta mila lire, onde assicurare un tenore di vita minimo ai lavoratori stessi, ai quali è corrisposta una pensione mensile inadeguata.

Fa presente che l'accordo era stato firmato dal Presidente della Società, Sen. Guglielmone, il quale aveva assicurato che alla sua scadenza - (1 aprile 1951) - l'accordo sarebbe stato rinnovato, in quanto egli non avrebbe mai permesso che i lavoratori anziani fossero gettati sul lastrico.

Fa presente che i lavoratori avevano, quindi, la certezza, e non solo la speranza, che l'accordo sarebbe stato prorogato alla sua scadenza.

Dichiara che, purtroppo, la proroga dell'accordo non è avvenuta; infatti, il 1° aprile 1951, l'Amministratore Delegato comunicò che agli operai anziani da collocarsi in pensione sarebbe stata corrisposta una indennità pari a tre o quattro mensilità di stipendio, e null'altro. Rileva che, contemporaneamente, furono inviate le lettere di licenziamento ai lavoratori anziani (lettere che furono successivamente ritirate, in seguito alle rimostranze della Commissione Interna).

Fa presente che la soluzione della questione è stata ora rinviata al 15 aprile 1951 e che attualmente la situazione si presenta in questi termini: rifiuto di rinnovo, da parte dei Dirigenti della Società "Cogne" dell'accordo stipulato nel 1949; violazione delle promesse fatte dal massimo esponente della Società "Cogne", e, come conseguenza, i lavoratori anziani della "Cogne" messi sul lastrico.

Il Consigliere Signor Manganoni rileva che l'Amministratore Delegato ha parlato a nome del Consiglio direttivo, del quale fa pure parte l'Ing. Pasquali, nella sua qualità di rappresentante del Consiglio regionale.

Ritiene quindi che, in tale sua qualità, egli debba prendere posizione e non debba, condividere le responsabilità del Consiglio direttivo per quanto concerne la questione dei licenziamenti dei lavoratori anziani, senza che sia assicurato un equo trattamento economico in loro favore.

Informa che i rappresentanti dei lavoratori hanno dimostrato, con dati di fatto, che le spese che graverebbero sul bilancio della Società, per il pagamento ai lavoratori anziani dei sussidi-pensione stabiliti nell'accordo del 1949, non sono eccessive e che, per far fronte alla relativa spesa annuale, sarebbe sufficiente l'impiego di quindici nuovi operai per fare eseguire tre turni di otto ore ciascuno al reparto laminatoio della "Cogne", ove attualmente si fanno solo due turni di lavoro.

Rileva, all'uopo, che eseguendosi tre turni di lavoro, anziché due, potrebbero essere aumentati la produzione e gli utili della Società, che potrebbe, così, accettare quelle convenienti ordinazioni di materiale che attualmente - stando ad affermazioni di tecnici competenti - vengono respinte per mancanza di personale ai laminatoi e per insufficienza di produzione.

Non si tratta quindi - prosegue il Consigliere Signor Manganoni - di impossibilità e di difficoltà di carattere finanziario, ma di buona volontà da parte dei Dirigenti della Società "Cogne", in quanto è stato dimostrato che col lavoro di un turno di otto ore del solo treno laminatoio per vergella [Si approva la sostituzione di "reparto laminatoio" con deliberazione consiliare n. 33 del 2 agosto1951] è possibile ricavare gli utili e i fondi occorrenti per finanziare la spesa per il pagamento delle pensioni di un anno ai lavoratori anziani.

Il Consigliere signor Manganoni conclude sottolineando la necessità che il Consiglio regionale prenda posizione nelle questioni di cui si tratta e dia mandato all'Ing. Pasquali, suo rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione della Società "Cogne", di opporsi nel modo più energico ad ogni manovra che abbia per fine lo smantellamento degli stabilimenti e la riduzione della capacità produttiva della Società "Cogne", con il conseguente danno alla classe lavoratrice e alla economia locale.

Chiede che il Consiglio regionale, vagliate le considerazioni e le ragioni sopra esposte, approvi la mozione-ordine del giorno presentata nella precedente adunanza dai Consiglieri Signori Perron Maurizio, Bottel Giovanni, Vacher Candido, Armand Beniamino e Manganoni Claudio.

Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, chiede se qualche Consigliere intenda prendere la parola in ordine alla mozione ed all'emendamento sostitutivo presentato dal Consigliere Signor Marchese.

Il Consigliere Signor VUILLERMOZ dichiara che, - allo scopo di conciliare l'ordine del giorno formulato dai presentatori della mozione e l'emendamento sostitutivo proposto dal Consigliere Signor Marchese -, intende proporre altro emendamento sostitutivo, di cui dà lettura, che è del tenore seguente:

" "IL CONSIGLIO dà mandato all'Ing. Pasquali, nella sua qualità di rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della Società Nazionale ''Cogne" di opporsi a progetti di smantellamento del complesso Cogne' e di orientare la sua azione perché non vengano effettuati licenziamenti e perché venga mantenuto ai lavoratori un adeguato tenore di vita" ".

Monsieur le Conseiller PERRON déclare qu'il concorde sur l'amendement présenté par Monsieur le Conseiller Vuillermoz, mais qu'il est d'avis que cet amendement doit être rédigé en des termes plus clairs et plus énergiques.

Il propose le texte suivant, dont il donne lecture:

" "di opporsi a qualsiasi progetto di smantellamento o di licenziamento del complesso "Cogne" o a qualsiasi altro provvedimento che possa comunque portare una riduzione del tenore di vita dei lavoratori della "Cogne" ".

Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, preso atto che sono stati presentati tre emendamenti all'ordine del giorno formulato dai presentatori della mozione, propone che i Consiglieri presentatori della medesima ed i Consiglieri presentatori degli emendamenti prendano accordi al fine di concretare, ove possibile, un unico ordine del giorno (mozione) accettabile da tutti i Consiglieri.

L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. ARBANEY, fa presente che il Vice Presidente del Consiglio, Ing. Pasquali, nella sua qualità di rappresentante del Consiglio regionale, deve, innanzi tutto, tutelare gli interessi generali della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della "Cogne". Ritiene, quindi, che non debbano essere posti limiti di azione troppo ristretti al suo mandato, anche per il fatto che quanto oggi potrebbe parere un danno per i lavoratori, si potrebbe convertire, domani, in un beneficio.

Richiamandosi alle considerazioni fatte dal Consigliere Signor Manganoni, in merito alla possibilità di sfruttamento della miniera di Morgex, mediante la continuazione dei lavori di costruzione di una nuova galleria, esprime il dubbio che si possa stabilire a priori l'entità e la durata dello sfruttamento della miniera. Ribadisce la non opportunità di limitare eccessivamente l'azione del rappresentante della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della Società Nazionale "Cogne" tenuto presente che potrebbe anche presentarsi la necessità di sanare qualche reparto o settore canceroso del complesso "Cogne" nell'interesse generale e nell'interesse stesso della Società e dei lavoratori.

Conclude, dichiarando di concordare sulla proposta del Presidente del Consiglio, Avv. Dott. Bondaz, di invitare i presentatori della mozione e degli emendamenti sostitutivi a concretare un ordine del giorno unico nel quale siano ribaditi il principio e la necessità di tutelare gli interessi generali della regione, senza porre troppo rigidi vincoli all'azione dell'Ing. Pasquali.

Il Consigliere Signor Manganoni dichiara di concordare sulla proposta del Presidente del Consiglio, Avv. Dott. BONDAZ, ritiene, però, di dover osservare, per quanto concerne le possibilità di sfruttamento futuro della miniera di Morgex per altri trent'anni, che le proprie dichiarazioni sono basate su dati già ammessi dalla Direzione della Società "Cogne".

Rileva, poi, che se è vero che il rappresentante della Regione in seno al Consiglio direttivo della Società "Cogne" deve rappresentare e tutelare gli interessi generali della Valle, e questo significa degli interessi degli abitanti della Valle, è altresì vero che gli interessi dei lavoratori della Società "Cogne" coincidono con gli interessi della Valle. Infatti, se i Dirigenti della Società procedessero a licenziamenti di personale, tale fatto avrebbe sfavorevoli riflessi non solo sui lavoratori della Società "Cogne", ma anche sul tenore di vita degli abitanti e sull'economia locale - come si é constatato lo scorso anno, quando la Società "Cogne" ha tardato di alcuni mesi a corrispondere al suo personale la 13a mensilità.

Il Consigliere Signor Manganoni dichiara, inoltre, che i lavoratori ed i rappresentanti dei lavoratori concordano sulla necessità di sanare eventuali settori cancerosi della Società "Cogne" alla condizione, però, che sia effettivamente provato che il tal'altro reparto sia per sé stesso antieconomico e canceroso e non sia, invece, improduttivo a causa di cattiva amministrazione da parte dei Dirigenti. Cita, a titolo esemplificativo, il caso delle Miniere di La Thuile che, a giudizio dei Dirigenti, avrebbero dovuto essere chiuse perché la gestione era in deficit, mentre i rappresentanti dei lavoratori hanno potuto dimostrare che il deficit era causato da cattivi criteri di amministrazione.

L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Geom. ARBANEY, chiarisce il concetto, già formulato, che gli interessi generali della Regione sono al di sopra degli interessi contingenti degli operai di qualche singolo reparto della Società "Cogne" e precisa che gli interessi generali della Regione e della Società "Cogne" potrebbero, in determinati casi, anche non coincidere con gli interessi particolari degli operai di qualche reparto della Società stessa. Afferma che, per tale ragione, al Rappresentante della Regione non può essere dato un mandato puramente negativo e tassativo, non dovendosi fargli tassativo obbligo di opporsi, in ogni caso, anche a misure tendenti al risanamento di qualche reparto degli stabilimenti "Cogne", che risultasse canceroso o improduttivo.

Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, rileva che, in linea generale, il Consiglio è unanime circa la opportunità di dare un mandato al rappresentante del Consiglio regionale, in seno al Consiglio di amministrazione della Società Nazionale "Cogne"; trattasi - egli dice - di concretarne la formulazione con le parole più opportune, conciliando, possibilmente, la primitiva mozione con gli emendamenti sostitutivi successivamente presentati.

Ritiene che l'Ing. Pasquali debba essere incaricato di svolgere ogni possibile azione affinché il complesso "Cogne", anziché ridotto, sia mantenuto e potenziato. Dichiara di aver fatto presente questi concetti e di avere proposto il coordinamento della mozione e, dei vari emendamenti affinché il rappresentante del Consiglio regionale, in seno al Consiglio di amministrazione della Società "Cogne", possa trarre maggior forza e maggior influenza da un mandato conferitogli ed approvato ad unanimità dal Consiglio regionale.

L'Assessore ai Lavori Pubblici, Geom. BIONAZ, concorda su quanto espresso dal Presidente Avv. Bondaz, e sottolinea la necessità che i presentatori della mozione e degli emendamenti sostitutivi siano concordi nel formulare un unico ordine del giorno che assicuri all'Ing. Pasquali una opportuna sfera di azione e che possa essere approvato all'unanimità dal Consiglio regionale.

Il Vice Presidente del Consiglio, Ing. PASQUALI, richiamandosi alle considerazioni formulate dal Consigliere Sig. Manganoni, per quanto concerne le miniere di La Thuile, dichiara che, pur non intendendo entrare nel merito della questione, ritiene di dover informare il Consiglio regionale che la nuova Direzione, della Società si è riservata di esaminare e studiare, in un periodo di alcuni mesi, un piano di sfruttamento delle miniere, onde potere, in seguito, decidere se convenga o meno continuare sulla via seguita fino ad oggi - e ciò a prescindere da qualsiasi considerazione circa la buona o cattiva gestione della precedente amministrazione.

Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, propone che l'adunanza sia sospesa per qualche minuto e che i Consiglieri presentatori della mozione originaria ed i Consiglieri presentatori di emendamenti sostitutivi si consultino per concretare e formulare, di comune accordo, un nuovo unico ordine del giorno.

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Il Consiglio approva la proposta del Presidente, Avv. Dott. Bondaz.

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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dieci e minuti trenta e ripresa alle ore dieci e minuti cinquantacinque.

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Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, comunica che il Consigliere Signor Perron, a nome dei Consiglieri firmatari della mozione, ed i Consiglieri Signor Marchese e Signor Vuillermoz, presentatori di emendamenti all'ordine del giorno di cui alla succitata mozione, da lui riuniti nell'Ufficio della Presidenza del Consiglio, hanno concretato, un nuovo unico ordine del giorno (mozione), di cui si dà lettura.

Invita, quindi, il Consiglio a procedere alla votazione, per alzata di mano, per l'approvazione del nuovo ordine del giorno (mozione).

Il Vice Presidente del Consiglio, Ing. PASQUALI, dichiara di astenersi e si astiene dalla votazione. Procedutosi alla votazione,

IL CONSIGLIO

ad unanimità di voti (astenutosi il Vice-Presidente Ing. Pasquali Augusto)

Delibera

di approvare - come approva - il seguente nuovo ordine del giorno (mozione):

"IL CONSIGLIO

Dà mandato all'Ing. PASQUALI, nella sua qualità di rappresentante della Regione in seno al Consiglio di Amministrazione della Società Nazionale "Cogne", di esplicare ogni possibile azione volta al maggior potenziamento della Società, nell'interesse generale della Regione e dei lavoratori della "Cogne", orientando la sua opera perché vengano evitati smantellamenti, licenziamenti e provvedimenti che influiscano sull'attuale tenore di vita dei lavoratori".

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