Oggetto del Consiglio n. 310 del 14 gennaio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 310/XIII - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla predisposizione di un nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione".
Interpellanza
Premesso che la raccolta, la riduzione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sono problematiche che riguardano anche la Valle d'Aosta e che rivestono un carattere di urgenza;
Constatato che il centro di conferimento regionale di Brissogne è prossimo alla saturazione;
Considerato che azioni propedeutiche finalizzate alla revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, risalente al 2003 e non più aggiornato, sono state avviate nella scorsa legislatura e che tra queste figura un approfondito studio comparativo tra i vari scenari possibili che fa esplicito riferimento alla termovalorizzazione della frazione non recuperabile;
Rilevato che i primi sei mesi della nuova legislatura sono stati contraddistinti dall'ennesimo rinvio della predisposizione del Piano e dall'affidamento di un nuovo incarico di approfondimento del corpo di discarica;
Visto il decreto legge 172/2008, convertito definitivamente nei giorni scorsi e comunque in vigore dal 7 novembre 2008, che al fine di prevenire altre situazioni di emergenza:
a) prevede la predisposizione di un Piano nazionale degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti urbani residuati dalla raccolta differenziata, nel quale saranno indicati i finanziamenti pubblici per realizzare i vari interventi nonché le modalità di compensazione a favore degli enti locali;
b) proroga fino al 31 dicembre 2009 il termine per il riconoscimento in deroga agli impianti di termovalorizzazione degli incentivi statali concedibili alle fonti rinnovabili;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:
1) se hanno intendimenti concreti in merito alla predisposizione di un nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti: in caso affermativo, entro quale data pensano di portarlo all'esame del Consiglio regionale;
2) se intendono realizzare in Valle d'Aosta, nell'ambito del ciclo integrato dei rifiuti, un impianto di termovalorizzazione della frazione non recuperabile, secondo modalità d'azione e di precauzione già adottate con successo in molte regioni d'Italia e d'Europa.
F.to: Tibaldi - Benin - Lattanzi - Zucchi
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - L'iniziativa prende spunto da due atti che hanno caratterizzato la fine dello scorso anno, uno è un provvedimento di rilievo nazionale, ovvero il disegno di legge 172/2008 che è stato convertito dal Senato il 22 dicembre scorso ed è diventato legge, anche se in vigore dal 7 novembre, dal momento in cui è stato emanato, e che introduce alcune norme relativamente all'emergenza rifiuti, ma sono norme che possono riguardare anche la Valle d'Aosta, perché come abbiamo scritto in premessa all'interpellanza prevedono la predisposizione di un piano nazionale degli impianti di termovalorizzazione, nel quale saranno indicati i finanziamenti pubblici per realizzare i vari interventi e saranno individuate le modalità di compensazione a favore degli Enti locali che ospiteranno tali impianti. Sempre questa legge proroga fino al 31 dicembre 2009 il termine per il riconoscimento, in deroga agli impianti di termovalorizzazione, degli incentivi statali concedibili alle fonti rinnovabili. Sappiamo che la nostra regione è piuttosto indietro in questo processo per beneficiare degli spunti normativi che ho appena citato, però è una luce che si accende in questo firmamento abbastanza scuro dei rifiuti, dove si dice: cari Enti locali, care Regioni, se siete celeri nella vostra programmazione, questi sono gli standard nazionali, un piano e degli incentivi.
Il secondo atto che citavo, che ha dato spunto a questa interpellanza, è un provvedimento regionale, una decisione della Giunta, in particolare la n. 3709/2008, che prevede l'affidamento di due incarichi specialistici, sempre per ulteriori approfondimenti in materia di rifiuti, con particolare riferimento al centro di conferimento di Brissogne. La delibera incarica il prof. Raffaello Cossu, che abbiamo conosciuto a Venezia recentemente nell'ambito di un simposio, almeno io che ho fatto parte di una delegazione regionale che si è recata nella città lagunare, di seguire il coordinamento scientifico e tecnico nonché la redazione di un documento che riporti le risultanze riferite alle attività di approfondimento della caratterizzazione delle discariche controllate e che sono riferite al centro di Brissogne. Incarica inoltre il prof. Costantino Niruzzo del Politecnico di Milano di fare delle indagini integrative delle analisi ambientali fatte inizialmente, in particolare con riferimento alla misura del mercurio gassoso e del particolato ultrafine.
Ecco perché abbiamo proposto l'interpellanza, assessore Zublena, perché vogliamo sapere alcune cose, alla luce di quello che è stato evidenziato in premessa, quindi di un provvedimento di carattere nazionale e di una decisione di carattere regionale che costituisce l'ennesimo incarico specialistico, in questo caso due incarichi specialistici. Vorremmo sapere se la Giunta, in particolare lei, state maturando qualche orientamento in materia. Sono decorsi sei mesi dal momento in cui vi siete insediati: ricordiamo in sede di illustrazione, ma anche in premessa della interpellanza, che il nostro piano di gestione dei rifiuti regionale risale al 2003 e non è più stato aggiornato, quindi è scaduto e necessiterebbe di un ulteriore aggiornamento. Sono stati avviati nella scorsa legislatura degli studi e in particolare un approfondito studio comparativo che tra i vari scenari possibili, individua anche l'ipotesi di realizzare un inceneritore o un termovalorizzatore per la frazione non recuperabile, cioè la porzione di rifiuti che non sono avviati al riciclaggio o al riutilizzo. Sappiamo che anche se non siamo in situazioni di emergenza stile Campania o Salento o Sicilia, la questione dei rifiuti riveste un carattere di urgenza anche in valle. Sappiamo che il centro di conferimento regionale di Brissogne è prossimo alla saturazione e anche questo dato lo abbiamo inserito in premessa.
Fatte queste premesse, proponiamo due domande che sono semplici quanto precise. In primis vogliamo sapere se avete intendimenti concreti in merito alla predisposizione di un nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti: sapendo che questo provvedimento è di competenza del Consiglio regionale, fermo restando la proposta della Giunta, vorremmo sapere se e quando avete intenzione di portarlo all'esame del Consiglio regionale.
La seconda domanda è se nell'ambito di quel complesso procedimento che è il ciclo integrato dei rifiuti, avete intenzione di realizzare in Valle d'Aosta un impianto di termovalorizzazione della frazione non recuperabile, secondo modalità d'azione e di precauzione già adottate con successo in molte regioni d'Italia e d'Europa. Non è che siamo una regione pioniera o all'avanguardia in materia, ma ci sono dei modelli e degli esempi che sono consolidati e confermati: stante il carattere di urgenza che riveste la questione generale dei rifiuti, vorremmo sapere se nel frattempo, magari le vacanze natalizie sono servite anche a maturare qualche intendimento in questo senso, se avete qualche idea più chiara dopo sei mesi dall'insediamento.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Merci, M. le Président. Con riferimento ai quesiti posti semplici ma densi di contenuto, spero di essere abbastanza chiara, perché i due quesiti toccano argomenti che più volte ho portato in questi sei mesi in questa assemblea.
L'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti è espressamente richiesto dalla normativa nazionale e dalle disposizioni regionali, quindi è obbligo della Regione, in seguito al mutato quadro legislativo, di procedere alla revisione di questo documento. Come avete detto nelle premesse dell'interpellanza, nel corso della precedente legislatura sono state avviate delle azioni propedeutiche alla revisione del piano rifiuti, azioni che hanno riguardato lo studio comparativo fra vari scenari possibili di gestione dei rifiuti. Questo studio non è caduto nel vuoto, è stato approvato dalla Giunta con delibera 807/2008, delibera che approvava anche altri documenti e studi che erano stati espressamente richiesti dalla commissione consiliare competente. Si trattava degli studi svolti dai professori Cossu dell'università di Padova, Fanelli dell'istituto Mario Negri e Giuliano del Politecnico di Milano.
In questi primi sei mesi di legislatura non si è rimasti a far nulla, si sono svolti quegli approfondimenti tecnici specifici che sono emersi dalle relazioni che ho citato e che sono state approvate con la delibera di giunta del marzo 2008. Quindi non si sono dati gli ennesimi incarichi per approfondimenti volti a rallentare o rinviare un processo decisionale, come invece espresso nelle premesse dell'interpellanza, piuttosto un incarico per completare quegli approfondimenti specifici che discendono dalle indicazioni della commissione consiliare. Questi approfondimenti hanno riguardato degli aspetti specialistici, alcuni mirati a caratterizzare il corpo di discarica e quindi a dare maggiori dettagli sui dati di natura geotecnica, geofisica, merceologica delle varie frazioni che sono contenute nelle discariche e del relativo potere calorifico, cioè dati necessari per definire le modalità di realizzazione degli impianti che sono previsti dallo studio comparativo, in particolare per l'esecuzione di quello che abbiamo sentito chiamare a Venezia "landfill mining", di cui il professor Cossu sta elaborando i dati. Altri approfondimenti hanno poi riguardato la valutazione degli effetti sulla salute umana e sull'ambiente nelle varie matrici: aria, acqua, suolo; sempre nelle relazioni approvate a marzo sono state richieste queste ulteriori indagini sul mercurio gassoso da cui discende l'altro incarico che ha citato.
Quindi, per rispondere al quesito dell'interpellanza, la revisione del piano regionale di gestione rifiuti è in corso e verrà completata solo dopo l'ultimazione di questi approfondimenti, che hanno un significato abbastanza preciso. Fra l'altro in questi mesi ho avuto periodici incontri con i vari tecnici, che stanno svolgendo a partire dai primi di settembre queste indagini, quindi senza perdere tempo, l'ultimo dei quali l'ho avuto il 23 dicembre, dove malgrado la neve e le particolari condizioni meteo i professionisti incaricati hanno continuato e svolto le indagini. Mi hanno detto che le diverse attività sono in fase di ultimazione e in alcuni casi si tratta ora di elaborare i dati che sono ormai disponibili.
Alla luce di queste informazioni credo che si possa prevedere di iniziare, una volta in possesso di tutti gli elementi tecnici necessari, il percorso amministrativo per la scelta del nuovo scenario di smaltimento dei rifiuti entro la primavera di quest'anno 2009. Sono poi disponibile ad illustrare quanto prima alla commissione competente le risultanze degli studi citati. Il percorso amministrativo che si profila è piuttosto articolato e prevede l'esame e l'approvazione da parte di questa assemblea del piano regionale dei rifiuti, sulla scorta dei risultati dello studio comparativo, dell'esito della valutazione ambientale strategica che è prevista per ogni strumento di pianificazione, e in generale dovrà esprimere i nuovi obiettivi regionali di pianificazione in materia di gestione dei rifiuti.
Quesito n. 2: per quanto concerne la scelta di realizzare o meno un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti in Valle, faccio presente che la Regione sta proseguendo il percorso avviato dalla giunta precedente, che ha approvato lo studio comparativo e che con questa approvazione ha definito una linea di indirizzo che vede considerati congiuntamente la costruzione di un termovalorizzatore con lo smantellamento della discarica di Brissogne. La modalità di trattamento finale troverà la sua ragion d'essere nel quadro generale determinato proprio con l'approvazione del piano regionale rifiuti, di cui ho appena detto al punto precedente.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Credo che le risposte a questa interpellanza siano state più centrate rispetto a quella fatta precedentemente, assessore Zublena, quindi la volta scorsa è stata più sfuggente nel definire con una certa precisione, che oggi se non è totale, colloca il bersaglio in un certo orizzonte.
In primis ci ha offerto una data, un periodo, che fino adesso non era stato ancora definito, ovvero entro la primavera 2009 inizierà un percorso amministrativo, immagino commissioni competenti e aula, per la ridefinizione del piano di gestione dei rifiuti, e questo ci fa piacere perché questo piano chiede di essere aggiornato e soprattutto il ciclo di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti deve essere ridefinito.
La seconda risposta anche questa è più precisa rispetto alle precedenti che ha fornito nelle diverse occasioni di attività ispettiva, che sono fioccate in quest'aula, perché conferma in maniera precisa che la cosiddetta decisione della Giunta e del Consiglio, dove si fa riferimento alla termovalorizzazione della frazione non recuperabile, sarà uno dei contenuti del piano in fase di predisposizione. Di questo ne siamo abbastanza convinti e l'idea non ci dispiace, anche perché l'Europa avanzata ha già adottato soluzioni di questo tipo. Dopo tutta questa mole di studi - lei si è risentita quando noi abbiamo utilizzato il termine ennesimo - la discarica di Brissogne penso che sia la più studiata d'Europa, è un modello ormai scientifico perché qualsiasi tipo di rifiuto è stato sminuzzato e analizzato sotto tutti i punti di vista. Credo che un simposio internazionale si potrebbe organizzare piuttosto che a Venezia qui ad Aosta, perché la discarica di Brissogne rischia di essere uno degli ultimi esempi di questo tipo che esisteranno ancora nel vecchio continente. Fatto questo, è auspicabile che si superi questo modello di smaltimento che, come una direttiva UE del giugno 2008 indica con precisione, individua nella discarica l'ultima e marginale opzione, mentre secondo una gerarchia di priorità in ordine al trattamento dei rifiuti ci sono prima la riduzione, il riciclaggio, la prevenzione, la valorizzazione, il conferimento in discarica; non vorremmo che la nostra regione si cristallizzasse su un modello ormai superato, obsoleto e abbandonato.
Per quanto riguarda la risposte, ne prendiamo atto, saremo vigili nell'osservanza non solo dei termini ma anche dei contenuti e l'aspetteremo in commissione con i relativi provvedimenti in itinere.