Oggetto del Consiglio n. 310 del 28 settembre 1977 - Verbale
OGGETTO N. 310/77 - DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI FINE LEGISLATURA CONCORDATO TRA DC, PCI, PLI, PSI E UV. (Approvazione di mozione)
Il Vice Presidente CHABOD, richiamandosi al dibattito già svoltosi nel corso della odierna seduta antimeridiana, invita il Consiglio a continuare la discussione sulla mozione presentata dai Capi Gruppo consiliari Bordon (DC), Dolchi (PCI), Pedrini (PLI), Di Stasi (PSI) e Tamone (UV) concernente l'oggetto: "Documento programmatico di fine legislatura concordato tra DC, PCI, PLI, PSI e UV", mozione trasmessa in copia ai Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 28 e 29 settembre 1977.
Il Consigliere TONINO ribadisce il giudizio positivo del PCI sull'accordo programmatico raggiunto che, pur senza intaccare la collocazione ideologica di ciascun partito, abbatte però le contrapposizioni frontali esistenti tra le varie forze politiche che, il più delle volte, hanno impedito di affrontare e risolvere i problemi reali della Regione.
Esprime l'auspicio che con il raggiungimento di detto accordo vengano modificati i rapporti tra l'Esecutivo, le Commissioni consiliari ed i Consiglieri regionali.
Ritiene che l'intesa raggiunta tra le forze politiche predisporrà, per il prossimo Consiglio che scaturirà dal voto popolare dell'estate 1978, la possibilità di affrontare problemi urgenti, la cui soluzione è indispensabile al fine di garantire alla Valle d'Aosta nuove prospettive di sviluppo economico e di progresso civile.
Il Consigliere LANIVI fa un'ampia esposizione delle motivazioni che hanno indotto il Movimento dei Democratici Popolari a non sottoscrivere l'intesa di fine legislatura.
A suo giudizio il documento programmatico è carente, perché manca di una visione globale degli obiettivi da raggiungere, trattandosi di un elenco di vaghe dichiarazioni di principio ed è incapace di superare gli squilibri e la crisi della Valle d'Aosta.
Afferma poi che a giudizio dei Democratici Popolari non si irrobustisce la vita democratica con solidarietà assembleari e con gli unanimismi di facciata, ma attraverso un serrato confronto tra le forze politiche, nei ruoli distinti tra maggioranza e minoranza.
Sostiene che nel documento non viene data risposta al problema centrale del ruolo dell'Ente regione dei suoi rapporti con lo Stato, del decentramento, della programmazione.
Conclude ribadendo la coerenza della linea politica portata avanti dal Movimento dei DP sin dall'atto della sua nascita.
Il Consigliere POLLICINI ribadisce le critiche del Movimento dei DP all'intesa programmatica raggiunta che prevede la soluzione, in questi ultimi mesi di legislatura, di problemi che non sono stati risolti in 3 anni, come il problema occupazionale, la situazione alla Nazionale Cogne, la programmazione economica.
Ritiene sia poco corretto proporre alla fine di una legislatura, un piano che coinvolge per anni futuri le forze politiche che saranno chiamate a reggere le sorti della Regione dopo l'esito delle consultazioni elettorali del 1978.
Fa presente che i Democratici Popolari non intendono gestire il dissenso in senso negativo, ma portare avanti una proposta alternativa di questa maggioranza.
Il Consigliere BONDAZ fa presente che, unicamente al Consigliere Borbey, voterà a favore della mozione, solamente per disciplina di Partito.
A suo giudizio non ha ragione d'essere l'accordo programmatico con il PCI, essendovi una maggioranza precostituita che ha dimostrato la sua solidità e compattezza in occasione della votazione nell'adunanza del 19 settembre, sulle mozioni presentate dal PCI e dai DP, che richiedevano, pur con sfumature diverse, le dimissioni della Giunta.
Il Vice Presidente CHABOD, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento in esame, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della mozione in discussione.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Vice Presidente CHABOD accerta e comunica che il Consiglio, con voti favorevoli ventiquattro e voti contrari nove (Consiglieri presenti e votanti: trentatré), ha approvato la seguente mozione:
MOZIONE
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
nell'intento di affrontare e combattere unitariamente gli effetti della crisi economica e il problema dell'occupazione e di lavorare per la realizzazione di un miglioramento della qualità della vita del popolo valdostano;
al fine di instaurare un nuovo sistema di rapporti tra le forze politiche, non fondato su rigide contrapposizioni, ma basato sulla ricerca continua del confronto e dell'approfondimento dei problemi che si presentano alla comunità;
dopo un ampio dibattito sulle linee generali di sviluppo della società valdostana e sulla comune volontà, pur nell'ambito dei rispettivi ruoli e collocazione politica ed ideologica, di affrontare con spirito di corretta collaborazione, per la soluzione dei gravi problemi aperti, il periodo che precede il rinnovo del Consiglio regionale
DELIBERA
di approvare il seguente documento programmatico di fine legislatura concordato tra DC, PCI, PLI, PSI, UV:
Nell'intento di combattere con un impegno unitario gli effetti della crisi economica che ha investito anche la Valle d'Aosta con particolare acutezza per il settore industriale e per porre le fondamenta di un nuovo sistema di rapporti tra le forze politiche che non sia fondato su rigide contrapposizioni ma che si basi sulla ricerca continua del confronto e dell'approfondimento dei problemi aperti e delle possibili soluzioni, si individuano le seguenti scelte programmatiche, nel quadro più generale del rispetto dei principi dello Statuto e delle esigenze socio-culturali della comunità etnica valdostana, per realizzare le quali le forze politiche si impegnano a procedere secondo il presente accordo.
RAPPORTI CON LO STATO
La Valle d'Aosta deve contribuire attivamente al dibattito e alle iniziative in atto per fronteggiare e superare il difficile momento economico attuale.
Generale è ormai il riconoscimento che la situazione è grave, sia per la crisi economica che si manifesta sotto forma di inflazione galoppante e di pesanti minacce all'occupazione, sia per gli attacchi alle istituzioni democratiche e al vivere civile, ripetutamente tentati da forze eversive, variamente mascherate.
L'iniziativa delle forze politiche deve quindi indirizzarsi verso il rilancio degli investimenti, la lotta all'inflazione e il consolidamento delle istituzioni democratiche il cui prestigio è necessario riaffermare attraverso un modo di governare rigoroso e incisivo. La Valle d'Aosta può e deve contribuire attivamente, in collaborazione con le altre Regioni, alla determinazione degli indirizzi generali e delle scelte della politica economica nazionale, all'elaborazione del bilancio statale e diventare quindi protagonista dell'azione per la riforma dello Stato e per la programmazione economica democratica.
In questo quadro vanno collocati alcuni problemi, quale quello del settore industriale valdostano, strettamente collegati al rilancio di una seria e positiva politica industriale nazionale.
In particolare, per il grave problema della Cogne, dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi:
a) difesa dei livelli occupazionali del 1976;
b) inserimento dell'attività dell'azienda in un piano pubblico per gli acciai speciali di cui le Partecipazioni Statali abbiano la direzione effettiva;
c) verticalizzazione del prodotto Cogne;
d) partecipazione dell'amministrazione alle scelte di programmazione.
Si rileva inoltre indispensabile un'azione politica di presenza europeista che si evidenzi non solo negli scambi e nei rapporti socio-culturali ma in un impegno per una trasformazione degli istituti comunitari verso una unificazione economica e politica nel rispetto dei diritti delle comunità etnico-linguistiche.
Nell'immediato le forze politiche concordano inoltre sui seguenti punti:
1) impegno per far approvare nel più breve tempo, dal Parlamento, le norme di attuazione dello Statuto speciale, come approvate dal Consiglio regionale, per dare contributi più concreti all'autonomia valdostana;
2) impegno affinché la Valle d'Aosta conduca, unitamente alle altre istanze regionaliste, l'iniziativa per la riforma dello Stato e per la realizzazione dello Stato delle autonomie;
3) impegno affinché la "382" trovi pronta applicazione per quanto riguarda i nuovi rilevanti poteri trasferiti ai Comuni e venga mantenuto l'impegno, da parte del Governo, per l'emanazione dei decreti previsti dall'ultimo articolo delle norme di attuazione approvate dal Consiglio regionale;
4) impegno per un'azione che consenta alle comunità etniche e linguistiche presenti nello Stato di avere un'equa rappresentanza al Parlamento Europeo;
5) necessità di un'intesa per un'eventuale modifica della data di scadenza dell'attuale legislatura regionale.
CONTENUTI PROGRAMMATICI CONCERNENTI LA VALLE D'AOSTA
Il piano di sviluppo regionale rappresenta lo strumento per avviare un metodo di governo che raccordi le scelte ad una conoscenza puntuale della realtà e che superi una radicata tradizione d'interventi frammentari di prevalente sottomissione a spinte sovente corporative e clientelari,
È quindi urgente giungere alla redazione di un piano di sviluppo dopo un ampio confronto democratico. Per evitare gli errori del passato è necessario stabilire uno stretto legame tra elaborazioni del piano e gestione amministrativa quotidiana. Fino ad ora infatti si è verificato che gli studi programmatici sono rimasti estranei all'apparato burocratico regionale e agli enti locali e nessun riferimento legislativo è scaturito dall'insieme degli studi.
Un metodo per superare le carenze passate è quello di procedere per programmi-obiettivo nei settori più importanti e che richiedono interventi immediati.
Il piano dovrà essere articolato in:
- piano di sviluppo economico-sociale;
- piano urbanistico;
- progetti-obiettivo di settore;
- bilancio pluriennale regionale.
E' necessaria anche una programmazione della spesa pubblica oggi non sufficientemente coordinata, per evitare che gli Assessorati abbiano una funzione centralizzatrice che finisce per disperdere la loro azione in interventi parcellizzati senza rispondere a un disegno unitario.
L'Amministrazione regionale dovrà adottare, dal prossimo anno, insieme al bilancio annuale, un bilancio pluriennale che rappresenterà il quadro delle risorse che si prevede di acquisire e impiegare nel periodo considerato.
Il bilancio pluriennale permetterà di definire le spese strutturandole in base a grandi settori di intervento che comprendano l'azione congiunta di più Assessorati.
A questo scopo è necessario riprendere il progetto di ristrutturazione dell'apparato regionale, riorganizzando l'attività degli Assessorati in dipartimenti.
Al fine di ridurre la rigidità del bilancio e di indirizzare quote crescenti di esso agli investimenti, è opportuno un blocco temporaneo delle assunzioni del personale. In via eccezionale e mediante specifiche leggi, verrà assunto personale altamente qualificato per l'avvio di speciali uffici.
PRIORITA' DI INTERVENTI
Le forze politiche concordano, tra i provvedimenti da intraprendere, di indirizzare i propri sforzi prioritariamente nei seguenti settori:
A. Occupazione
Impegno teso ad operare per la difesa dei livelli occupazionali con la ricerca di strumenti alternativi alla legislazione vigente in materia di incentivazione industriale finalizzandola alle seguenti scelte:
a) espansione dell'occupazione, con particolare attenzione a quella giovanile e femminile mediante la pronta applicazione della legge per l'occupazione giovanile;
b) sviluppo dei settori rispondenti alle priorità individuate dalla programmazione;
c) sostegno della piccola e media azienda e dell'artigianato e preparazione, entro due mesi, di una legge per lo sviluppo della cooperazione.
B. Decentramento
E' necessaria una coraggiosa politica di decentramento così da espandere il potere di intervento agli Enti locali.
In questa direzione si costituisce un gruppo di studio designato dalle forze politiche, con esperti qualificati, con il compito di predisporre documentazione di base, indirizzi e proposte operative per la ridefinizione della struttura istituzionale della Valle d'Aosta individuando più esattamente compiti, funzioni e ruolo di Regione, Comunità Montane. Comuni, Consorzi, BIM, ecc. con verifica del lavoro compiuto a scadenza trimestrale.
La Giunta regionale deve predisporre con il concorso degli Enti locali per il prossimo anno:
a) programma per l'edilizia scolastica;
b) piano degli asili nido.
Vanno rivisti i criteri di formazione e di impostazione del piano dei lavori pubblici per il prossimo anno.
Si rende necessario un nuovo rapporto politico e amministrativo fra Regione e Comune di Aosta che salvaguardi l'autonomia dell'ente locale.
C. Programmazione
Per riprendere in tempi brevi il processo di programmazione è necessario costituire, contestualmente all'approvazione concordata della legge sulle procedure per la programmazione, il comitato tecnico politico con il compito di coordinare l'attività di programmazione della Regione e di presentare in Consiglio le proposte di base relative al piano di sviluppo economico-sociale e al piano urbanistico regionale.
D. Riforma sanitaria
Entro tre mesi elaborazione di una legge-quadro nel campo dell'assistenza socio-sanitaria che preveda la zonizzazione del territorio (U.L.S.S.) e la delega di competenze per un intervento a tutela della salute intesa come prevenzione, cura e riabilitazione. La gestione del settore dovrà essere attuata con la partecipazione dell'intera comunità valdostana.
E. Edilizia e recupero abitativo
Entro quattro mesi va predisposta una legge per il rilancio dell'edilizia che, rivedendo parte della legislazione esistente, preveda interventi programmati finalizzati verso: a) recupero a fine abitativo del patrimonio edilizio esistente con priorità verso i centri storici e i villaggi;
b) definizione dei criteri per una nuova edilizia abitativa convenzionata, cooperativa e popolare, secondo le reali esigenze definite dagli studi della Programmazione.
ALTRI PUNTI DI INTERVENTO
1. Elaborazione unitaria dei provvedimenti attuativi della legge n. 10 sul regime dei suoli;
2. iniziative e provvedimenti contro il caro-vita;
3. stralcio dei residui passivi esistenti per rapido impiego in opere urgenti per il bilancio preventivo 1978;
4. primi provvedimenti per lo sviluppo del turismo sociale;
5. snellimento dei lavori del Consiglio regionale, oggi sovente paralizzato da discussioni su argomenti di scarsa o nulla rilevanza e revisione del Regolamento del Consiglio stesso, alla luce del nuovo tipo di impegno richiesto ai Consiglieri;
6. riforma dell'informazione dell'Amministrazione regionale;
7. istituzione delle consulte giovanile e femminile;
8. intesa per la rapida applicazione della legge istitutiva del Comitato regionale di controllo sugli atti degli Enti locali;
9. occorre continuare la revisione dell'attuale legislazione in materia agricola, sovente frammentaria e dispersiva, predisponendo organici progetti per l'intervento operativo nei vari settori dell'agricoltura e favorendo l'associazionismo cooperativo e consorziale.
SCADENZE AMMINISTRATIVE
Constatato il peso economico rilevante che le entrate della Casa da Gioco hanno sul bilancio regionale, le forze politiche sono concordi nel procedere al rinnovo del contratto d'appalto della Casa da Gioco di Saint-Vincent attenendosi alla seguente linea generale:
a. la fase del rinnovo della conduzione della Casa da Gioco deve rappresentare un momento in cui si riaffermano i poteri e le responsabilità dell'Ente pubblico, per troppi anni subalterno rispetto alla Società appaltatrice, controllandone attività promozionali, entrate e funzioni sul territorio.
b. La Regione deve mirare ad acquisire al proprio patrimonio i terreni e gli stabili necessari per disporre, senza condizionamenti, della struttura della Casa da Gioco.
c. eventuali miglioramenti della struttura stessa non dovranno rappresentare una espansione dell'influenza della Casa da Gioco sulla struttura economica, sociale e politica di Saint-Vincent e della Valle d'Aosta.
d. Azione di controllo sull'entità di ogni entrata ai fini di un maggiore rigore fiscale e di una più congrua valutazione degli utili della Società di gestione, impegno per il superamento delle sacche di corporativismo a partire dal controllo democratico delle assunzioni.
VERIFICA PROGRAMMATICA
Le forze politiche si impegnano a periodici incontri collegiali, a scadenza mensile, in cui verificare i problemi connessi alla realizzazione dell'accordo. Concordano altresì che, ai fini di un miglioramento della dialettica democratica e del rafforzamento delle istituzioni, le riunioni del Consiglio regionale siano precedute dalla Conferenza dei Capi Gruppo.
Le forze politiche si considerano impegnate nella gestione dell'accordo concordato, al di là della collocazione di ciascuna di esse (esecutivo, maggioranza o opposizione).
Per risolvere questioni non previste nel presente accordo verranno ricercati confronti e intese unitarie. Il mancato conseguimento dell'intesa su una questione non presente in questo accordo non rappresenterà comunque una rottura dell'accordo stesso, il cui significato politico è riconosciuto da tutte le forze politiche.
Le forze politiche auspicano che l'accordo segni un importante passo avanti nel disegno di moralizzazione della vita pubblica e stimoli la crescita di una nuova collaborazione democratica che porti ad un miglioramento del confronto anche negli Enti locali periferici nei quali è richiesto, in questo momento, uno sforzo congiunto delle capacità culturali, politiche e sociali presenti.
Il Consiglio prende atto.
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