Oggetto del Consiglio n. 106 del 5 luglio 1948 - Verbale

OGGETTO N. 106/48 - NOTIZIE SULLA EPIDEMIA DI PARATIFO A CHATILLON - VARIA.

Il Presidente Avv. Caveri riferisce al Consiglio in merito all'epidemia di paratifo in atto nel Comune di Châtillon, rilevando che circolano al riguardo notizie infondate. Comunica che dalla relazione compilata dal Medico regionale, Dr. Perotti, risulta che il Dr. Perotti, informato alla sera del 25 giugno e al mattino del giorno successivo dal Dr. Rosset Samuele, medico condotto di Châtillon, che in quel Comune si erano verificati casi di epidemia di sospetto paratifo, si recò subito a Châtillon ed eseguì il prelievo dell'acqua potabile e del materiale sospetto nelle gelaterie e nelle latterie. Dalle analisi risultò che l'acqua potabile era esente da germi di paratifo. Il Presidente Avv. Caveri informa che nel Comune di Verrès gli fu riferito che di dieci bambini, recatisi a Châtillon per sostenere gli esami presso l'Istituto di avviamento professionale, otto avevano ingerito gelati e si ammalarono di paratifo; così pure si ammalarono di paratifo alcuni bambini che, per la stessa ragione, si erano recati a Châtillon da Antey e da Torgnon e che avevano ingerito gelati. Accertata l'epidemia di paratifo, il Medico regionale ritornò a Châtillon ed eseguì nuovi prelievi di materiale per le analisi del caso; ritornato ad Aosta, si recò presso la Direzione dell'Ospedale Mauriziano per ottenere il ricovero d'urgenza degli ammalati di paratifo, ma ne ebbe risposta negativa, per cui fu prospettata e disposta l'istituzione in Châtillon di un lazzaretto (ospedale di isolamento), presso l'istituendo orfanotrofio della Soie di Châtillon, per il ricovero degli affetti da paratifo. Nel frattempo, però, il Direttore Generale dell'Ospedale Mauriziano, interessato del caso, diede disposizioni alla Direzione dell'Ospedale di Aosta perché venissero ospitati gli affetti da paratifo; fu così disposto il ricovero della maggior parte dei malati stessi nell'Ospedale di Aosta; i rimanenti malati furono ricoverati nell'Ospedale di Ivrea. L'ordine di ricovero, per isolamento, dei malati provocò vivo malcontento nelle famiglie dei colpiti dall'epidemia, le quali fecero vivaci rimostranze al Medico regionale, originate dal fatto che, mentre in un primo tempo, era stata disposta l'istituzione del lazzaretto nel comune di Châtillon, in un secondo tempo era stato, invece, disposto il trasferimento ed il ricovero degli ammalati nell'ospedale di Aosta. Aggiunge che i famigliari degli ammalati erano favorevoli alla istituzione in Châtillon del lazzaretto in oggetto. Informa che il Medico regionale ha fatto tutto quanto era possibile per arginare il propagarsi della malattia nella popolazione ed ha provveduto subito alle disinfestazioni, alle disinfezioni, alle cure preventive, ecc. - Fa presente che è opportuno fare opera di persuasione presso gli abitanti di Châtillon allo scopo di tranquillizzarli e di convincerli che la situazione non è così grave come poteva inizialmente apparire; rileva, inoltre, l'opportunità di far troncare le manovre di certe persone, le quali, a quanto pare, avrebbero intenzione di speculare sull'accaduto per svolgere una campagna scandalistica contro le autorità regionali. Informa che è sua intenzione di far chiamare nell'ufficio di Presidenza le suddette persone e di diffidarle a non commettere quanto hanno dichiarato di voler fare, ad evitare che, come già successo in altre località, l'eventuale campagna giornalistica sulla epidemia di paratifo a Châtillon possa pregiudicare l'afflusso dei turisti in Valle d'Aosta, con conseguenti gravi danni all'economia locale. Assicura, comunque, che, ove sia accertata qualche manchevolezza da parte del Medico regionale, saranno adottati a carico del medesimo i provvedimenti del caso.

Su richiesta dell'Assessore Geom. Bionaz, il Consigliere Geom. Vesan informa che non si sono verificati nuovi casi di malati di paratifo, ma soltanto segnalazioni di persone già da alcuni giorni affette da paratifo e non ancora denunciate. Rileva che è spiegabilissima la psicosi determinatasi nella popolazione di Châtillon, e particolarmente nei famigliari degli ammalati, i quali, dopo aver sperato di poter ricoverare i loro ammalati nell'istituendo lazzaretto di Châtillon, hanno dovuto avviare i bambini febbricitanti ad Aosta per esservi ricoverati nell'Ospedale Mauriziano.

Il Presidente Avv. Caveri e l'Assessore Geom. Bionaz rilevano che l'autorità regionale non ha potestà di disporre il ricovero di ammalati nell'Ospedale Mauriziano se la Direzione dell'Ospedale fa presente che non vi è disponibilità di posti-letto. Il Presidente Avv. Caveri conclude facendo presente l'opportunità di non divulgare, per quanto possibile, nuove notizie sulla epidemia di paratifo avvenuta a Châtillon, ad evitare riflessi dannosi nei confronti del turismo e dell'economia locale.

IL CONSIGLIO

prende atto.

______