Oggetto del Consiglio n. 45 del 5 aprile 1948 - Verbale

OGGETTO N. 45/48 - TUTELA COMUNI (INTERPELLANZA).

Il Presidente Avv. Caveri invita i Consiglieri appartenenti ai gruppi socialista e comunista a precisare i termini e le ragioni della loro interpellanza in merito alla tutela sui Comuni.

Prende la parola il Consigliere Sig. Savioz, il quale si richiama al primo comma dell'art. 43 dello Statuto Speciale per la Valle d'Aosta, promulgato con legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 4, articolo di cui dà lettura e che è del tenore seguente: "Il controllo sugli atti dei Comuni, delle Istituzioni pubbliche di beneficenza, dei Consorzi, delle Consorterie ed altri Enti locali è esercitato dalla Regione nei modi e limiti stabiliti con legge regionale in armonia con i principi delle leggi dello Stato". In relazione alla surriportata disposizione statutaria il Consigliere Sig. Savioz propone che il Consiglio della Valle provveda alla nomina di una Commissione per lo studio di una legge regionale che disciplini e delimiti la competenza della Amministrazione della Valle in materia di controllo sui Comuni, sia per l'esame di merito sia per il controllo di legittimità e ciò al fine di rendere più spedita la procedura relativa all'approvazione ed al visto di legittimità delle deliberazioni dei Comuni. Riferisce al riguardo che parecchi Sindaci gli hanno scritto chiedendo il suo interessamento affinché appoggiasse presso il Consiglio della Valle la sollecità approvazione delle varie deliberazioni ed in particolar modo di quelle relative ai tagli di legname nelle foreste, in quanto il ritardo con cui vengono approvate va a tutto scapito delle Amministrazioni comunali. Constatata che effettivamente l'attuale procedura per l'approvazione delle deliberazioni relative al taglio di legname è molto lunga e consiste nell'invio delle deliberazioni da parte dei Comuni all'Amministrazione che le trasmette al Comando del Corpo delle Foreste perché assuma informazioni e le restituisca all'Amministrazione della Regione - Assessorato Agricoltura - corredate del parere tecnico-forestale. L'Assessorato all'Agricoltura, dopo aver esaminato gli atti, redige il referto che viene trasmesso all'Ispettore ai Comuni per il suo parere e quindi sottoposte all'esame della Giunta.

Il Consigliere Sig. Savioz dichiara che egli è del parere che occorre tutelare e salvaguardare i boschi; ciò non di meno ritiene che l'attuale procedura sia troppo lunga e che, pertanto, i Comuni abbiano ragione di richiedere che sia sveltita.

Il Presidente Avv. Caveri, udito l'esposto del Consigliere Sig. Savioz, prega l'Assessore all'agricoltura Sig. Nouchy di voler esprimere il suo parere in merito alla procedura per l'approvazione delle deliberazioni relative al taglio di legname.

L'Assessore Sig. Nouchy rileva che la procedura attualmente seguita dall'Amministrazione della Regione è più lunga e più complessa della procedura che veniva seguita dalla ex-Prefettura, in quanto il Vice-Prefetto aveva facoltà di apporre il visto di esecutività, in via di massima, sulle deliberazioni concernenti il taglio di legname, salvo ratifica da parte della Giunta. Fa osservare che nell'Amministrazione della Regione l'Assessore all'Agricoltura non ha tale facoltà, tanto è vero che, anche i provvedimenti di massima vengono approvati dalla Giunta.

L'Assessore all'Agricoltura è quindi da considerarsi alla stessa stregua di un Capo divisione, in quanto non la potestà di vistare alcuna deliberazione di taglio di piante. Dichiara essere ovvio che, dovendo essere sottoposte all'esame della Giunta tutte le deliberazioni concernenti tagli di legname, troppo tempo deve trascorrere prima che le stesse siano restituite ai Comuni per l'esecuzione. Rileva che, mentre concorda sull'opportunità che tutte le deliberazioni concernenti tagli di legname di notevole entità siano sottoposte all'approvazione della Giunta, ritiene invece che possano essere approvate dall'Assessore all'Agricoltura le deliberazione concernenti tagli di legname di poca entità, tanto più che l'approvazione viene concessa dopo esame del referto del Comando del Corpo delle Foreste. Insiste, pertanto, sulla necessità che sia sveltita la procedura riflettente le deliberazioni di taglio di piante, affinché i Comuni possano averle sollecitamente approvate.

Il Presidente Avv. Caveri fa presente che se l'Assessore Sig. Nouchy ritiene lenta la procedura seguita fino ad oggi in materia di tutela dei boschi e di esame delle deliberazioni comunali relative a tagli di piante non ha che da inoltrare alla Giunta le sue proposte di riforma della procedura, salvo il rispetto delle disposizioni della legge comunale e provinciale.

L'Assessore Sig. Nouchy informa il Consiglio che, in un primo tempo, l'Assessore all'Agricoltura aveva la potestà di apporre il visto di esecutività sulle deliberazione di massima concernenti tagli di legname, ma che tale potestà gli fu tolta per il fatto che, ottenuto il visto di esecutività, i Comuni disponevano per l'esecuzione della martellata e richiedevano quindi, con deliberazione, come prescritto, l'autorizzazione a procedere al taglio di un numero determinato di piante, autorizzazione che, in sede di esame della deliberazione relativa da parte della Giunta, alcune volte fu negata a scapito del Comune che aveva già anticipato le spese per la martellata. Su richiesta del Presidente Avv. Caveri, l'Assessore Sig. Nouchy precisa che tale potestà gli è stata tolta nel 1946, nei primi mesi di funzionamento dell'Amministrazione della Regione.

Il Consigliere Geom. Arbaney esprime la sua meraviglia per il fatto che l'Assessore all'Agricoltura non abbia rilevato prima di oggi la lentezza della procedura in oggetto.

Il Presidente Avv. Caveri precisa che oggi per la prima volta l'Assessore Sig. Nouchy ha accennato alla lentezza della procedura e che tale segnalazione è stata fatta sola ora in sede di Consiglio.

L'Assessore Sig. Nouchy ribadisce di aver esposto oggi il suo parere in merito perché espressamente richiestone.

Il Consigliere Col. Ferrein rileva che se è vero che il Vice-Prefetto aveva potestà di apporre il visto di esecutività sulle deliberazioni concernenti tagli di legname, è altresì vero che tale visto veniva apposto con eccessiva larghezza e con troppa facilità, tanto è che molti Comuni sono stati depauperati delle loro foreste. Ritiene che è quindi giustificata la preoccupazione della Giunta di limitare al massimo il taglio dei boschi e che, appunto per la necessità di eliminare tale abuso, la Giunta molto spesso si è dimostrata restia ad approvare deliberazioni relative al taglio di piante. Aggiunge che, purtroppo, per molti Comuni della Valle non è stato possibile revocare concessioni di tagli a suo tempo fatte dai Comuni a prezzi irrisori.

Il Consigliere Col. Ferrein dichiara di concordare con il Consigliere Sig. Savioz sulla necessità che sia sveltita la procedura attualmente in vigore ed a tale scopo ritiene che debba essere nominata una Commissione con compito specifico di predisporre una bozza di legge che disciplini tale procedura e delimiti la competenza della Giunta in sede di tutela.

Il Presidente Avv. Caveri precisa che vi una recente legge che precisa quali deliberazioni debbano essere sottoposte all'approvazione dell'autorità tutoria nonché quali deliberazioni non siano soggette a speciale approvazione e diventino esecutive dopo la loro pubblicazione per quindici giorni all'albo pretorio e l'invio al Prefetto entro otto giorni dalla data delle deliberazioni stesse; entro venti giorni dalla ricevuta, il Prefetto deve pronunciare l'annullamento delle deliberazioni non soggette a speciale approvazione e che ritenga illegittime.

Il Consigliere Col. Ferrein ribadisce l'opportunità che ai Consigli comunali sia riconosciuta, per legge, una maggiore potestà ed una maggiore responsabilità.

Il Consigliere Geom. Vesan, richiamandosi a quanto già esposto in precedente adunanza del Consiglio, fa presente la necessità che sia sveltita la procedura in materia di tutela e particolarmente quella relativa all'esame ed all'approvazione delle deliberazioni concernenti tagli di piante. Si dichiara d'accordo, in linea di principio, con il Consigliere Sig. Savioz sulla necessità che sia predisposto un regolamento che disciplini la competenza dell'Amministrazione della Valle in sede di tutela Comuni, sia nell'esame di merito sia per quanto concerne il controllo di legittimità e ciò al fine di rendere più spedita la procedura relativa all'approvazione ed al visto di esecutività delle deliberazioni adottate dalle Giunte e dai Consigli comunali. Rileva che il sistema attuale è eccessivamente burocratico e comporta inconvenienti e ritardi nell'approvazione di deliberazioni a scapito delle amministrazioni comunali. Ricorda, in proposito, che l'amministrazione del Comune di Saint-Denis deliberò nell'aprile del 1947 di procedere alla vendita di piante di alto fusto; il verbale di deliberazione fu trasmesso all'Amministrazione della Valle, la quale lo restituì approvato soltanto nel mese di dicembre successivo. Il Comune di St. Denis, a causa della tardiva approvazione della deliberazione ed a seguito della diminuzione del prezzo del legname, subì un danno di centomila lire. Lo stesso dicasi per il Comune di Chambave e per il Comune di Verrayes, i quali, sempre a causa della tardiva approvazione delle deliberazioni concernenti tagli di legname, realizzarono dalla vendita delle piante un prezzo di molto inferiore a quello che avrebbero potuto realizzare qualora le deliberazioni relative fossero state tempestivamente approvate. Per i motivi anzidetti insiste sulla opportunità che sia snellita la procedura e sia precisata la competenza della Giunta della Valle in materia di tutela nonché le competenze delle Giunte e dei Consigli comunali. Precisa che egli non intende muovere alcun addebito per i fatti anzidetti alla Giunta della Valle ma auspica che sia attuato uno snellimento della procedura nell'interesse delle Amministrazioni comunali.

Prende la parola il Consigliere Sig. Savioz il quale, ribadendo quanto detto dal Consigliere Geom. Vesan, afferma che il suo gruppo non intende muovere addebito alcuno ai componenti della Giunta della Valle né chiedere giustificazioni e chiarimenti circa la mancata approvazione di determinate deliberazioni, ma intende proporre al Consiglio della Valle la nomina di una Commissione alla quale sia dato l'incarico di procedere, in relazione all'articolo 43 comma 1, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, allo studio di una legge regionale che disciplini e limiti la competenza dell'Amministrazione della Valle in materia di tutela Comuni.

Il Presidente Avv. Caveri osserva che per avere un'idea del lavoro gravoso che viene svolto dalla Giunta occorre fare un raffronto del numero delle deliberazioni esaminate dalla Giunta della Valle dall'inizio ad oggi. Rileva che la Giunta della Valle, in sede di tutela, ha esaminato nell'anno 1946 numero 911 deliberazioni, (le amministrazioni comunali allora non funzionavano ancora bene), numero 2998 nell'anno 1947 e numero 957 nel primo trimestre dell'anno 1948, il che significa che, nell'anno 1948, le deliberazioni che verranno esaminate dalla Giunta ammonteranno a circa 4 mila. Fa presente che, a parer suo, ben poche persone si rendono conto della mole di pratiche esaminate dalla Giunta della Valle. Rileva che, dopo la liberazione, per lungo periodo di tempo, molti Comuni eseguivano lavori, impegnavano somme e liquidavano spese senza assumere deliberazioni. Alcuni Sindaci, anziché attenersi alle disposizioni di legge, depositavano le somme introitate su libretti al portatore e ne prelevavano le somme occorrenti per l'esecuzione di lavori e per far fronte alle spese di amministrazione. Fa presente che sin dall'inizio la amministrazione della Valle ha frenato i procedimenti illegali adottati dalle Amministrazioni comunali ed ha intensificato la vigilanza sull'operato delle Amministrazioni stesse ad evitare il ripetersi degli inconvenienti lamentati. Accenna alla situazione illegale creatasi nell'Amministrazione comunale di Valsavaranche, riservandosi di riferire in merito più dettagliamene nell'adunanza pomeridiana. Rispondendo, quindi, all'interpellanza dei gruppi socialista e comunista si dichiara favorevole, in linea di principio, alla concessione di una maggiore indipendenza e libertà d'azione alle amministrazioni comunali, rileva però la necessità che i provvedimenti adottati dalle amministrazioni comunali in materia di particolare importanza siano sempre soggetti all'approvazione speciale da parte della Giunta regionale. Per quanto concerne la proposta formulata dal Consigliere Sig. Savioz di modificare le norme e la procedura attualmente vigenti in materia di tutela e di vigilanza sugli atti dei Comuni, osserva che potrà essere oggetto di studio una apposita legge regionale che modifichi le attuali norme di legge in materia di tutela, e di vigilanza sui Comuni. Osserva, però, che la legge regionale deve essere redatta in armonia con la legge dello Stato e che, è prematuro prendere qualsiasi iniziativa in merito, sino a che il Parlamento non avrà approvato una legge generale che attui una maggiore autonomia delle Amministrazioni comunali e abolisca il controllo di merito. Dichiara di essere favorevole alla nomina di una Commissione incaricata dello studio di tale legge regionale; ritiene però opportuno di rinviare la nomina della suddetta Commissione ad avvenuta emanazione della legge generale di riforma della materia anche perché sarà così possibile avvalersi dei lavori preparatori, dei dati e degli studi della Commissione parlamentare. Fa presente che, attualmente, la Giunta della Valle esercita le funzioni di tutela sui Comuni in base alla legge 9 giugno 1947, n. 530, e precisamente in base a quanto stabilito dagli articoli 5, 6, 7 e 8.

Il Presidente Avv. Caveri, richiamandosi ai dati comunicati in merito alle deliberazioni approvate dalla Giunta della Valle, fa presene che ogni deliberazione, prema dell'inoltro alla Giunta per i provvedimenti di competenza, viene esaminata dagli uffici competenti e corredata dei rispettivi referti e del parere dell'Ispettore ai Comuni. Osserva che non corrisponde al vero quanto riferito da alcuni Consiglieri circa la lentezza ed il ritardo nell'esame ed approvazione delle deliberazioni da parte della Giunta; quanto meno molto si è esagerato in tali affermazioni. Fa presente al riguardo di aver interpellato gli Assessori ai Lavori Pubblici ed all'Agricoltura nonché il Segretario Generale circa il numero delle deliberazioni ancora in attesa di esame da parte della Giunta e precisa di essere stato informato che sono attualmente giacenti cinque o sei deliberazioni per le quali sono stati richiesti chiarimenti ai Comuni. Aggiunge che occorre tener presente che nei mesi di dicembre e gennaio quasi tutti i componenti della Giunta si sono recati a Roma e sono rimasti assenti per lo Statuto regionale e che pertanto le deliberazioni giunte in tale periodo sono state, necessariamente, esaminate dalla Giunta con lieve ritardo; a prescindere da tale fatto le deliberazioni sono, in genere, tempestivamente sottoposte all'approvazione della Giunta, come risulta dal registro dei provvedimenti adottati dalla Giunta in sede di tutela, nel quale sono elencate tutte le deliberazioni esaminate dalla stessa in ogni singola seduta. A comprova di quanto sopra detto, il Presidente Avv. Caveri dà lettura dell'elenco delle deliberazioni esaminate nelle riunioni del 23 febbraio, del 3 e del 31 marzo u.sc. facendo presente l'opportunità che sia aggiunta nel registro una apposita colonna nella quale possano essere registrate anche le date di arrivo delle deliberazioni stesse. Osserva che le deliberazioni esaminate sono di date recenti, come può essere constatato da ogni Consigliere essendo il registro a disposizione di chiunque desideri prenderne conoscenza. Ribadisce che attualmente rimangono da esaminare non più di cinque o sei deliberazioni, le quali, come detto sopra non possono ancora essere inoltrate alla Giunta perché non sufficientemente documentate. Aggiunge che molto spesso pervengono all'Amministrazione della Valle deliberazioni incomplete e non motivate, nonché deliberazioni concernenti l'esecuzione di opere non corredate dai progetti il che obbliga l'Amministrazione della Regione a rinviarle ai Comuni per la necessaria documentazione. Tutto ciò comporta notevole ritardo nell'approvazione delle deliberazioni, ritardo che non deve essere imputato alla Giunta della Regione ma alle Amministrazioni comunali interessate. Accennando alle deliberazioni citate dal Consigliere Geom. Vesan riferisce che le stesse sono collegate ad una serie di furti di legname verificatisi in alcuni boschi comunali. Lo stesso dicasi per altri Comuni, ed aggiunge che, appunto in considerazione del fatto che in alcune vallate sono state tagliate o distrutte foreste intere, il Consiglio della Regione era venuto nella determinazione di adottare provvedimenti draconiani per evitare ulteriori tagli di legname ed il conseguente depauperamento delle foreste. Rileva che ciò è dovuto in parte al fatto che, durante il periodo della repubblica fascista le deliberazioni non venivano esaminate con la dovuta oculatezza. Fa presente che è indispensabile che la Giunta, prima di procedere all'approvazione delle deliberazioni, le esamini molto attentamente, in quanto alcune deliberazioni che a prima vista potrebbero sembrare regolari possono pregiudicare, se approvate, le finanze dei Comuni. Pur rilevando l'opportunità delle critiche mosse da alcuni Consiglieri in materia di tutela, ribadisce ancora una volta che, salvo alcune deliberazioni, che non possono essere approvate perché non sufficientemente documentate ed incomplete, non vi sono attualmente deliberazioni giacenti negli uffici in attesa di approvazione tutoria ed invita ancora una volta i Signori Consiglieri a prendere visione del registro dei provvedimenti adottati dalla Giunta in sede di tutela per accertarsi che le ultime deliberazioni approvate sono di data recentissima. Rivolgendosi al Consigliere Geom. Vesan lo invita ad informarsi presso gli Assessori competenti o presso gli impiegati addetti, sulla situazione delle pratiche ogni qualvolta qualche Sindaco segnali che una deliberazione non viene tempestivamente restituita approvata.

Il Consigliere Geom. Vesan prende atto delle dichiarazioni del Presidente Avv. Caveri e si congratula con la Presidenza per il lavoro svolto dalla Giunta in sede di tutela; fa però presente che in alcuni particolari casi si rende necessaria l'approvazione di deliberazioni di taglio di piante adottate nell'interesse dei Comuni; auspica che la procedura in materia di tutela dei Comuni per quanto concerne le deliberazioni per tagli di piante, possa essere convenientemente sveltita e semplificata. Il Presidente Avv. Caveri fa osservare che in genere le deliberazioni concernenti tagli di piante di piccola entità sono sempre approvate dalla Giunta, la quale invece vaglia con maggiore oculatezza le deliberazioni concernenti tagli di piante di notevole entità.

IL CONSIGLIO

prende atto.

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