Oggetto del Consiglio n. 235 del 20 settembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 235/73 - Costruzione di un condominio in prossimità del Castello "La Ruine", in Comune di Morgex. (Interpellanza)
Dolchi (Presidente) - La parola al Consigliere Andrione.
I Consiglieri rinunciano all'illustrazione dell'interpellanza, la parola all'Assessore Milanesio.
Milanesio (PSI) - Dunque, l'immobile, cioè riferito che si riferisce alla interpellanza del Consigliere Andrione, cioè vale a dire il Castello di "La Ruine", è un edificio compreso nell'elenco degli edifici monumentali della Valle d'Aosta, elenco redatto a suo tempo dalla Dott.ssa Finocchi ed è sottoposto alla legge 1° giugno 1939 n. 1089.
Ora, per venire a capo della vicenda bisogna risalire ad alcuni precedenti amministrativi. Intanto c'è da dire questo che il Comune di Morgex attualmente sprovvisto di piano regolatore e quindi sono in vigore le limitazioni e le prescrizioni di cui alla legge ponte cosiddetta, cioè è stato delimitato in centro abitato e la parte esterna al centro abitato è considerata zona agricola. Nella delimitazione del centro abitato il Consiglio comunale di Morgex riconobbe nel sito in parola un agglomerato di interesse storico artistico e ambientale comprendendo l'immobile in parola e limitando questa zona a sud sul ciglio della strada vicinale Viplana e estendendolo verso nord a circa 20 metri e 57 ed a est e a ovest per circa metri 150 di modo che si è venuta a creare una superficie attorno al Castello cosiddetto di circa 1850 metri una isola in verità molto piccola.
Queste osservazioni, al momento dell'approvazione del centro abitato, vennero fatte presenti dagli uffici della Sovraintendenza e comunque, sia il Comune che la Giunta regionale di allora approvarono il centro abitato con le limitazioni che ho detto prima e riconobbero a questa zona i 1850 metri più il Castello significato di zona avente particolare pregio ambientale, a ciò si deve aggiungere il vincolo di cui alla legge 1° giugno 1939 n. 1089. Il Comune di Morgex è interessato in questo momento da una direi intensa attività edilizia e ed è stato rilasciato recentemente un permesso edilizio del fabbricato che è oggetto della mozione del Consigliere Andrione, dell'interpellanza del Consigliere Andrione, così come sono state rilasciate nelle zone adiacenti altri permessi edilizi in tempi precedenti e in tempi diciamo attuali. Faccio presente che i permessi edilizi rilasciati di costruzioni che sono nelle adiacenze del monumento sono appunto quelle in parola che disterebbe da uno spigolo più vicino 34 metri, vi è un altro fabbricato a 42 metri, ve ne è un altro di più modesta dimensione a 30 metri circa e ve ne è un altro ancora ad una quarantina di metri circa già licenziato non ancora iniziato i lavori e un altro ancora a una sessantina di metri di un'altra direzione.
Diciamo che ci troviamo quindi in una zona dove l'intervento edilizio che c'è stato o che sta per essere posto in essere è discreto, è abbastanza cospicuo. Come parere, così, personale, e anche degli uffici della Sovraintendenza il vincolo posto a suo tempo e le successive decisioni assunte dalle amministrazioni sia comunale che regionale non hanno diciamo così tutelato nel modo adeguato questo monumento, non lo hanno tutelato nel modo adeguato perché sarebbe stato opportuno mantenere una isola verde di non edificazione diciamo molto più cospicua di quella che è stata presa. Questa come opinione diciamo così tecnica.
Ora c'è un problema che non può e non deve sfuggire alla sensibilità anche politica degli amministratori, politica con la P maiuscola in questo caso eh! E cioè che si è posto in essere una situazione di diritto cioè i titolari di queste licenze le hanno queste licenze che sono legittime e le limitazioni poste dagli Enti Pubblici preposti alla tutela di questo monumento sono di un certo tipo e quindi essi hanno diritto ad eseguire questa costruzione.
Io credo che la proposta di intervento che il Consigliere Andrione formula ai sensi della legge del 1939 la si possa accogliere come una indicazione da mettere immediatamente in atto per tutto il territorio o perlomeno per la parte più significativa del territorio di Morgex ma non possa in questo caso suonare come un intervento che modificherebbe una situazione di diritto esistente e così con delle implicazioni che sono sempre difficili da dirimere; intanto le costruzioni sono iniziate e poi ripeto il problema è più vasto, in realtà la costruzione che si va aggiungendo alla distanza di 34 metri che non è la distanza minore come ho già detto prima non è tale da compromettere in modo irrimediabile questo monumento, in realtà ci sono già stati altri interventi precedenti che hanno in qualche modo modificato la fisionomia del sito; ci troviamo in una zona urbanizzata e questa costruzione non è che disturba più delle altre che già ci sono, cioè l'ideale sarebbe che non ci fossero state altre costruzioni già nella zona.
Quindi io ritengo e questa è anche l'opinione della Giunta, di accogliere la richiesta del Consigliere Andrione per quanto si riferisce, diciamo così, all'imposizione di un vincolo paesistico sul territorio e significativo agli effetti paesistici di Morgex, lasciando impregiudicata però le situazioni che di fatto e di diritto si sono create altrimenti, così, succederebbe qualcosa di estremamente discutibile sul piano anche del comportamento degli Enti Pubblici quando dovevano tutelare in maniera adeguata questo sito e questo monumento non lo hanno tutelato nella misura adeguata. Oggi, ci sono delle preesistenze, c'è una situazione di fatto, intervenire contro uno potrebbe significare anche così, dimostrare atteggiamento parziale perché si sarebbe dovuto intervenire prima nei confronti anche di altri.
Il merito di questa interpellanza è di aver sollevato un problema che troverà una risposta sollecita da parte della Regione con l'imposizione di un vincolo sul territorio, significativo, di Morgex, ma non prendendo in esame solo questo caso specifico perché potrebbe suonare un pochettino parziale e discutibile dall'Ente Regione.
Andrione (UV) - Mi dichiaro assolutamente insoddisfatto e vorrei sottoporre al Consiglio alcune considerazioni in questa materia. Primo: nel Comune di Morgex opera il nostro amico Franco Revel il quale è in posizione dominante perché Sindaco, lottizza, autorizza e cementizza tutto il Comune e questo l'aspetto contingente e direi meno grave di questa situazione.
L'aspetto obiettivo che ci preoccupa è il fatto che a nord del castello della Ruine costruito dai nobili Pascal verso il 1350 esiste una valletta, un paesaggio grave e maestoso che si è deciso di distruggere con la costruzione su 3.000 metri quadrati di 4.500 metri cubi corrispondente a più di 40 alloggi. Ora io non posso concordare con le affermazioni dell'Assessore il quale in pratica dice "non c'è niente da fare. Bisogna lasciare costruire questo condominio", e vorrei ricordare al Presidente del Consiglio e agli altri colleghi che erano presenti nella legislatura passata, la differenza tra il tono muscoloso che l'Assessore ha usato quando si è parlato di quella famosa bozza di piano regolatore regionale visto che allora la discussione era tenuta a quota 4.811 in maniera che neanche sulla punta del Monte Bianco potessimo avere i piedi per terra, allora si era robusti e il Consiglio regionale decideva, optava e altre cose di questo genere; oggi che siamo a quota 1.000 a Morgex si alzano le braccia, si calano i pantaloni e si mormora: "Mi arrendo". Noi non siamo d'accordo e vorremmo sapere perché in questo caso visto che c'è la certezza che si tratta di speculazione la 865 non va bene, la 865 deve essere tenuta in serbo... sì, sì 865... quelle vengono tenute in serbo per i Cerise, gli Henriet, i Grimod, i Bus ecc... della collina di Aosta dove si offrono 400 lire per terreni che ne valgono 40.000 allora lì deve essere applicata, a Morgex non va bene. Noi che avevamo previsto e avevamo denunciato il sistema fasullo di certe leggi che creano queste stridenti iniquità dividendo i cittadini in furbi e in fessi, noi possiamo capire che la Giunta non voglia applicare in questo caso legge che pure esiste, però la legge che io ho citato qui quella del 29 giugno 1939 n. 1497, prevede una Commissione, convocata dal Presidente della Giunta, che può in salvaguardia interrompere i lavori e iniziare la procedura al Ministero ex articolo 21 della stessa legge e, se arriva a Roma questa situazione, lì non si costruisce perché le situazioni di diritto in base al diritto amministrativo tutti sanno che un atto amministrativo è eminentemente revocabile e l'Amministrazione di fronte a una situazione particolare emergente è libera di modificare il proprio atteggiamento.
Ma anche questo tipo di soluzione potrebbe fare del male a delle persone che invece hanno fatto del bene alla attuale Giunta e quindi "transeamus", ma dico, visto che si sa che la transazione per questi 3.000 metri quadrati è avvenuta sull'ipotesi di 10.000 lire al metro, compriamo il terreno, non ci sarà quel grosso guadagno scontato ma non c'è neanche nessuno che ci perde e facciamo lì in questa zona che, ripeto, è veramente suggestiva, un giardino regionale. Piantiamo qualche pianta, difendiamo il verde perché sennò io mi chiedo quale spreco di denaro è quello fatto dall'Assessore alla Pubblica Istruzione per il quale abbiamo molta stima che invita a Ville-Sur-Sarre all'educazione ecologica dove studiosi di otto paesi denunciano lo scempio edilizio in Val d'Aosta. Facciamo dei Congressi con l'Ing. Pesenti e gli altri grandi cementieri italiani, almeno ci sarà qualcuno che loda le scelte fatte da questa amministrazione e oltre evidentemente al solito Pollicini ce ne sarà qualcun altro che agiamo bene, ma farci dare del cornuto sulla faccia a nostre spese mi sembra un brutto investimento anche e quindi ripetendo che siamo insoddisfatti, trasformeremo questa interpellanza in mozione che presenteremo immediatamente dando alcune proposte concrete e proporremo a tutti i Consiglieri di firmare questa mozione perché per nostro gusto personale vorremmo sapere in questo Consiglio quali sono le forze politiche che sono contrarie alla speculazione edilizia e quali invece sono favorevoli anche quello scempio e alla distruzione del paesaggio continuino indisturbate.
Dolchi (Presidente) - Punto 8 all'ordine del giorno.