Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 219 del 26 novembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 219/XIII - Interpellanza: "Gara di appalto bandita da CVA S.p.a. per la realizzazione dell'impianto idroelettrico di Torrent, nei territori di La Thuile e di Pré-Saint-Didier".

Interpellanza

Premesso che CVA S.p.A.

Ha bandito, il 26 gennaio 2007, una gara (n. 1455) per la realizzazione della galleria di collegamento tra la vasca di carico e la centrale del nuovo impianto idroelettrico di Torrent, nei territori di La Thuile e di Pré-Saint-Didier;

ha fissato la base d'asta in 18.777.860 euro, stabilendo che il criterio di aggiudicazione era quello del "prezzo più basso";

ha aggiudicato, l'8 aprile 2008, la realizzazione dei lavori alla A.T.I. Cogeis S.p.A./ATB Riva Calzoni S.p.A./F.lli Ronc s.r.l. per l'importo di 24.697.175,20 euro;

ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per sapere:

1) quali considerazioni esprime sul fatto che la cifra di aggiudicazione sia di gran lunga superiore (circa 6 milioni di euro) rispetto alla base d'asta fissata, considerato che normalmente le offerte dei concorrenti tendono al ribasso;

2) quali valutazioni sono state effettuate e quali elementi sono stati presi in esame per giungere a una simile negoziazione e perché è stata scelta tale formula d'aggiudicazione;

3) se nelle fasi di prequalifica e di gara i soggetti invitati hanno espresso offerte economiche: in caso affermativo, a quanto ammontavano e perché sono state escluse;

4) se e come intende rendere più trasparenti e lineari gli appalti di forniture di beni e servizi indetti dalle società partecipate e/o controllate direttamente e/o indirettamente dalla Regione.

F.to: Tibaldi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Torniamo su un argomento che ha suscitato la nostra attenzione e che riguarda un appalto recentemente aggiudicato da CVA S.p.a., che è una società controllata dalla Regione.

L'appalto riguarda una gara per la realizzazione della galleria di collegamento fra la vasca di carico e la centrale di un impianto idroelettrico di Torrent, che si trova nei territori di La Thuile e di Pré-Saint-Didier.

Dicevo che ha suscitato la nostra attenzione questo appalto, perché alla luce delle risposte che sono state fornite dal Presidente della Regione nella scorsa edizione del Consiglio sono emerse delle cifre, che non potevano non incuriosirci. In particolare abbiamo chiesto qual era la base d'asta, trattandosi di gara europea, e la base d'asta era stata fissata in 18.777.000 euro circa, con un criterio di aggiudicazione che era quello del prezzo più basso. L'aggiudicazione è stata effettuata l'8 aprile 2008 a una associazione temporanea di impresa costituita da Cogeis S.p.a., Riva Calzoni S.p.a. e F.lli Ronc S.r.l., per un importo di 24.697.000 euro circa.

Allora balza subito agli occhi la differenza che vede una cifra di aggiudicazione di gran lunga superiore, circa sei milioni di euro, rispetto alla base d'asta fissata e come sappiamo la base d'asta è una soglia al di sopra della quale i concorrenti non vanno, normalmente tendono a fare delle offerte che sono al ribasso.

È naturale che si presentasse una interpellanza per approfondire questo argomento, anche perché ci sono delle normative vigenti che ancorché complesse, come la normativa sugli appalti regionali (l.r. 12/1996 e successive modificazioni) ma soprattutto la nuova normativa statale in materia di contratti pubblici, quella del 2006, fissano delle procedure complesse ma chiare.

Chiediamo pertanto, penso sarà il Presidente a risponderci, in primis quali considerazioni esprime sul fatto che una nostra controllata per la realizzazione delle tecnologie e dei lavori che sono così complessi e non sono standardizzati, cioè fra una galleria e un impianto di collegamento da una vasca a una centrale, e non è che sia come andare ad acquistare una fornitura di penne per un qualunque ufficio ma si tratta di intervenire con una certa discrezionalità progettuale, anche tecnica, quindi con delle competenze specifiche - pur essendo stata fissata una base d'asta di questo livello, alla fine l'aggiudicazione veda una cifra decisamente superiore (siamo al 33% sopra) e normalmente questo stride con i criteri di una amministrazione che tende ad ottenere una fornitura di un bene in termini di qualità e quantità a un prezzo che sia più basso rispetto alla soglia fissata.

Sappiamo che la procedura adottata è quella negoziata, fermo restando che in una prima fase di prequalifica, attraverso un bando europeo, sono state individuate una serie di ditte, alcune delle quali poi sono state scartate e quelle non scartate hanno poi acceduto a una seconda fase di negoziazione.

Allora con la seconda domanda vorremmo sapere quali valutazioni sono state effettuate e quali elementi sono stati presi in considerazione per giungere a questa negoziazione, come mai CVA, che immagino sia dotata di persone che non solo giuridicamente ma anche tecnicamente hanno tutte le competenze necessarie per farlo, ha concluso a dei valori così elevati e perché è stata scelta questa formula di negoziazione.

Con la terza domanda ci piacerebbe sapere se, nelle fasi di prequalifica e di gara, i soggetti invitati hanno espresso offerte economiche e in caso affermativo a quanto ammontavano queste offerte economiche e perché sono state escluse. Tenete presente che il filo conduttore di questa illustrazione è che, nel bando di gara, il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso, non dell'offerta economicamente più vantaggiosa che ha dei margini di discrezionalità differenti ma il prezzo più basso.

La quarta domanda è una domanda di prospettiva politica. CVA non è l'unica società controllata dalla Regione, ce ne sono tante di società che bandiscono appalti di fornitura per beni e servizi e naturalmente chiediamo al Presidente, visto che ha la delega principale su questo argomento, come intende rendere più trasparenti e lineari gli appalti di queste società. Ricordo che anche il collega Zucchi, qualche tempo fa, aveva evidenziato una lievitazione importante in un appalto come quello delle Funivie del Monte Bianco. Sembra quasi che si stia invertendo la logica delle cose che prevedeva delle soglie massime al di sopra delle quali non si sale. In questi casi, quello sollevato dal collega Zucchi e quello che abbiamo portato oggi a vostra conoscenza, si vedono invece delle soluzioni di altro tipo.

Questi quattro quesiti ci permetteranno di avere qualche elemento in più di riflessione e di chiarire i dubbi che abbiamo espresso.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Darò le risposte in relazione alle domande presentate tenendo conto di quello che gli uffici competenti di CVA mi hanno fornito.

Prima domanda: quali considerazioni esprime sul fatto che la cifra di aggiudicazione sia stata di gran lunga superiore (circa 6 milioni di euro) rispetto alla base d'asta fissata, considerato che normalmente le offerte dei concorrenti tendono al ribasso.

La gara è stata bandita in un periodo di crescenti incertezze di mercato, caratterizzato tra l'altro da un avvio nella dinamica di lievitazione dei prezzi di tutti i fattori produttivi e da una crescente domanda di mercato sul fronte di tutte le produzioni elettriche da fonti rinnovabili, che tradotto significa che da tutte le parti sono state impegnate le società riferite alla competenza di prevedere lavori in galleria, dove ci sono delle categorie molto ristrette e il numero di partecipanti è sempre molto basso perché le competenze richieste sono molto alte, oltre i mezzi necessari. Ciò ha portato all'avvio di una procedura con modalità di ribasso-aumento, quindi non è una gara a ribasso ma era specificato ribasso-aumento, indicando una base d'asta sulla quale il mercato poteva quotare nelle due direzioni. I risultati della gara sono stati chiaramente illustrati, come ricordava il collega Tibaldi, nella precedente risposta sull'argomento.

Seconda domanda: quali valutazioni sono state effettuate e quali elementi sono stati presi in esame per giungere ad una simile negoziazione e perché è stata scelta tale formula di aggiudicazione.

Come precisato, la situazione di mercato che si è sviluppata dal 2007 ha introdotto notevoli incertezze in tutti gli appalti, con un trend di rialzo in tutti i fattori produttivi molto elevato. Si è esaminata la possibilità di procedere anche ad uno scavo con i mezzi tradizionali e non meccanici, ma dall'analisi svolta internamente all'azienda è risultato che sulle lunghezze in questione lo scavo con esplosivo non era concorrenziale. Inoltre, era richiesta la costruzione di una "finestra" supplementare lungo il percorso d'opera che, oltre al maggior costo, avrebbe richiesto una nuova VIA, quindi altri tempi molto lunghi.

Terza domanda: se nella fase di prequalifica e di gara i soggetti invitati hanno espresso offerte economiche.

La prequalifica non prevede l'indicazione di alcun dato economico, ma trattasi di una manifestazione d'interesse a partecipare alla gara, sulla base delle caratteristiche tecniche dell'opera che si intende porre a bando.

Quarta domanda: se e come intende rendere più trasparenti...eccetera.

Si ritiene che ad oggi le misure adottate e le formule degli uffici competenti sono assolutamente trasparenti e quindi si crede di poter dare tutte le spiegazioni e continuare ad operare nella massima trasparenza, come si è sempre fatto.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Il Presidente è stato abbastanza telegrafico nelle risposte, anche se aveva l'occasione di dirci qualcosa in più. Cercherò di dire qualcosa io in più, Presidente.

Lei si è affidato a quello che le hanno detto gli uffici di CVA, la materia è complessa, non voglio ergermi a professore o sostituirmi a persone che hanno competenze più profonde delle mie, ma questa gara di appalto mi ha permesso di rinfrescare la memoria e di andare a raccogliere alcuni elementi che possono servire per le valutazioni non solo nostre, che siamo gli interpellanti, ma anche quelle del Presidente e dei colleghi che ci ascoltano.

C'è una determinazione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dell'8 ottobre scorso che, sebbene non faccia giurisprudenza, è un faro illuminante per tutte le stazioni appaltanti, per tutti gli enti pubblici che bandiscono concorsi o appalti di questo tipo. Questa determinazione specifica, in maniera chiara, i criteri secondo i quali si sceglie, ed è una discrezionalità della pubblica amministrazione, o l'offerta economicamente più vantaggiosa oppure il criterio del prezzo più basso.

In particolare l'articolo 81 di questo Dlgs. del 2006, fra l'altro il Presidente poteva perlomeno fornirci il riferimento della normativa che è stata utilizzata cioè se si è fatto riferimento alla legge del 2006 nazionale o se si è optato per la l.r. 12/1996, immagino che si sia scelta quella nazionale trattandosi di gara a livello europeo, però è mancata una risposta tecnicamente precisa, dicevo, il Dlgs. del 2006 prevede che nei contratti pubblici la scelta della migliore offerta si basi alternativamente o sul criterio del prezzo più basso o sul criterio della offerta economicamente più vantaggiosa. Questa disposizione supera quel vecchio regime restrittivo della legge del 1994 (Merloni) che privilegiava sempre e solo il criterio del prezzo più basso, che invece è stato scelto nell'appalto CVA.

Questa facoltà della stazione appaltante deve essere informata a determinati principi e questa novità legislativa introdotta nel 2006 ci allinea con le procedure utilizzate in tutti gli altri paesi europei.

Ferma restando la discrezionalità della stazione appaltante, in questo caso CVA, nella fase di elaborazione della strategia di gara, la stazione appaltante è tenuta ad interrogarsi se lo specifico interesse pubblico che intende perseguire attraverso l'indizione della gara sia più adeguatamente soddisfatto tenendo conto esclusivamente del fattore prezzo, come sembrava leggendo il bando di CVA, o se sia preferibile valutare una giusta combinazione di elementi quantitativi e qualitativi della offerta; ne deriva che potrà essere adeguato al perseguimento delle esigenze dell'amministrazione il criterio del prezzo più basso quando l'oggetto del contratto non sia caratterizzato da un particolare valore tecnologico o si svolga secondo procedure largamente standardizzate.

Domando allora: realizzare una condotta idrica, allacciare la vasca di carico alla centrale idroelettrica è una procedura largamente standardizzata? Non ci sembra, non è come acquistare forniture di beni già prodotti in serie et similia. È un oggetto caratterizzato da un particolare valore tecnologico? Potrebbe essere a nostro avviso un oggetto che per competenze specifiche ha una tecnologia particolare, di conseguenza forse il prezzo più basso era un criterio che si poteva anche evitare, però è stato scelto. Allora, se si sceglie il prezzo più basso, perché poi non si opera...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...così è scritto. Lei dice poi: "la gara era a ribasso aumento" - arrivo dopo a queste considerazioni - innanzitutto è stato scelto un criterio del prezzo più basso, questo è scritto in appalto; lei poi oggi ha fatto una precisazione sulla quale poi farò un commento.

Allora l'elemento quantitativo del prezzo, quando si sceglie il prezzo più basso, rimane l'unico criterio di aggiudicazione. Ferme restando queste determinazioni dell'autorità, Presidente, le vorrei anche ricordare che quando si sceglie la tecnica del prezzo più basso la l.r. 12/1996 dice all'articolo 25 che le offerte sono più basse rispetto alla base d'asta indetta. Ecco, leggo l'articolo 25, comma 1, lett. a): "l'aggiudicazione degli appalti dei lavori pubblici può avvenire con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara." Così era scritto in appalto.

Lei ci dice oggi che quello era il criterio che è stato stabilito da CVA ma in realtà era una gara al ribasso aumento. L'aumento è stato motivato dalla crescente incertezza dei mercati, con prezzi crescenti, con trend di rialzo crescente e quindi di tutti i fattori produttivi. Ci risulta, ma queste sono considerazioni da comuni mortali, che se i mercati sono in crisi è più facile reperire i beni e i servizi a prezzi più bassi perché c'è la concorrenza, c'è più fame, come si dice in gergo e, normalmente, se io cerco un bene in una situazione di mercato che è critica è più facile che riesca ad accaparrarmelo a un prezzo decisamente più conveniente. CVA è riuscita a fare il contrario, ne prendiamo atto, ed è riuscita a spendere il 33 per cento in più di quello che normalmente aveva previsto come tetto massimo.

Sarà la nuova tendenza, la nouvelle vague, ma questi sono soldi pubblici, CVA è partecipata dall'ente pubblico.

Non so quanto sia effettivamente sostenibile la giustificazione addotta dai tecnici di CVA a questa lievitazione di prezzi, sta di fatto che, comunque, la notizia non può passare inosservata. Fra l'altro, lei ha detto, rispondendo alla nostra terza domanda, che nelle fasi di prequalifica,visto che in prequalifica c'è solo una manifestazione di interesse, non ci sono state offerte economiche da parte delle ditte concorrenti, il che significa che alcune ditte sono state scartate a priori perché alla loro manifestazione di interesse non è corrisposto un analogo interesse della stazione appaltante e la procedura negoziata si è giocata alla fine solo fra pochi soggetti, due, alla fine uno solo. E lì è maturato l'aumento.

Lei, Presidente, si accontenta di quello che le dicono gli uffici, evidentemente lei conosce le persone che sono in CVA, avendoci partecipato da Presidente e da Consigliere di amministrazione, quindi non ha dubbi sulla loro competenza e sulle scelte che sono state compiute nel bandire questo concorso.

A noi qualche perplessità rimane e rimane anche se guardiamo alla quarta risposta, meglio, alla quarta non risposta che ci ha fornito perché sulla linearità e sulla trasparenza di certi appalti di società partecipate è necessario fermarsi a fare qualche riflessione più profonda, perché la holding pubblica consta di numerose s.p.a. e se nella s.p.a. il criterio dell'attenzione e del rispetto dei soldi pubblici è questo, evidentemente qualcosa non funziona in maniera così lineare e trasparente.

Lei ci dirà che i lavori non potevano essere effettuati a prezzi inferiori, potremmo anche crederle però se i presupposti della gara fossero stati informati a criteri differenti, a criteri differenti non sono stati informati, la invitiamo, visto che ha questa pesante e solenne responsabilità, a pensarci bene su come si devono riorganizzare gli appalti pubblici di queste società partecipate, perché questo non è un caso isolato, è un esempio che è già stato testimoniato dal nostro gruppo con un'altra interpellanza che abbiamo portato in quest'aula sul caso delle funivie Monte Bianco S.p.a., ed è naturale che in queste società qualcuno possa anche avere la tentazione di sguazzarci e utilizzare criteri manifestamente disinvolti per perseguire fini che non sono sempre e solo pubblici, ma magari anche di qualche altra natura.

Le risposte che ci ha dato ci hanno soddisfatto solo per quanto riguarda la puntualità. Sulla prima ci ha letto una frase di cinque righe, sulla seconda una frase di sei righe, sulla terza una frase di quattro righe, sulla quarta ha omesso di darci risposta, ma per quanto riguarda la sostanza, le ripeto, dubbi e preoccupazioni sussistono quanto mai.