Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 189 del 12 novembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 189/XIII - Interpellanza: "Motivi della differenziazione dei canoni d'affitto sugli immobili industriali praticati da Vallée d'Aoste Structure S.p.a.".

Interpellanza

Venuti a conoscenza che Vallée d'Aoste Structure S.p.a., a capitale interamente posseduto dalla Regione Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste, affitta gli immobili industriali ad essa conferiti a tassi differenziati per le diverse realtà, passando da 1,25 euro a mq, per i 510.000 metri quadrati dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali, ai 3,01 della Laservall (12.935 mq), ai 3,91 della Olivetti-Jet (39.227 mq), ai 5,39 della GPS (21.235 mq), agli 8,07 della Coinca (13.852 mq), sino ad arrivare ai 14,30 euro/mq della Tecnomec (23.069 mq), ossia oltre 11 volte più caro che per la Cogne Acciai speciali;

Sottolineato che, mentre la normativa vigente prevede che gli immobili industriali pubblici valdostani siano affittati ad un tasso del 6% del valore di mercato, mentre l'abrogata legge regionale 14 gennaio 1998, n. 1 "Regime del canone di locazione dei beni immobili di proprietà regionale utilizzati da imprese industriali e da cooperative di produzione e lavoro", voluta e proposta dall'allora Assessore regionale all'Industria Demetrio Mafrica, prevedeva che "Il canone di locazione degli immobili utilizzati da imprese industriali è stabilito nella misura annua del due per cento del valore risultante dal conto di patrimonio della Regione", mentre "Il canone di locazione degli immobili utilizzati da società cooperative di produzione e lavoro è stabilito nella misura annua dell'uno per cento del valore risultante dal conto di patrimonio della Regione";

Tenuto conto dei cambiamenti economico-finanziari dello scenario mondiale, che hanno portato ad un netto ridimensionamento dei valori immobiliari gonfiati dalla bolla speculativa degli ultimi anni, e dei cambiamenti normativi dello scenario europeo, che per contrastare la recessione economica incombente hanno portato ad un'inversione di tendenza sugli aiuti di stato, ritenuti oggi indispensabili;

Preoccupati per l'impatto negativo che questi eccessivi canoni possono esercitare sulla competitività e sulla solidità della nostra industria, che si trova appesantita rispetto ai valori medi dei competitori nazionali, ed in special modo a quelli del vicino Canavese, con il rischio che tutto ciò poi vada a colpire i livelli occupazionali già precari soprattutto nella media e bassa valle;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

la Giunta regionale per conoscere se intenda:

1) accertare le ragioni che giustifichino, o meno, una differenza così rilevante tra i diversi canoni di affitto;

2) rivedere, alla luce dell'attuale recessione economica e del conseguente sgonfiarsi dei prezzi immobiliari, i valori degli immobili regionali industriali, su cui si calcolano gli affitti regionali;

3) verificare, alla luce delle nuove tendenze dell'Unione europea, la possibilità di ripristinare la normativa regionale del 1998, che aveva così bene svolto il proprio compito;

4) valutare l'opportunità di trasformare Vallée d'Aoste Structure S.p.a., che amministra tali immobili, in un ente meno costoso, meno vincolato dal punto di vista del bilancio e più indirizzato al sostegno dell'industria valdostana.

F.to: Fontana Carmela

Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela.

Fontana (PD) - È sotto gli occhi di tutti la crisi finanziaria ed economica mondiale: crollo delle borse e dei valori immobiliari, banche in difficoltà a dare prestiti, la recessione economica alle porte con la possibilità concreta di molti licenziamenti e di un impoverimento generale, anche la nostra Regione è colpita da questa crisi e lo sarà ancora di più nei mesi prossimi. In questa prospettiva abbiamo la responsabilità di sostenere la nostra economia, i nostri piccoli e medi imprenditori e i nostri lavoratori, affinché possano reggere l'impatto della crisi e possano superarla con minori danni possibili. Ebbene non ci pare che Vallée d'Aoste Structure si stia muovendo in questa ottica: gli affitti degli immobili industriali che la Regione le ha affidato sono spesso esagerati. Infatti, mentre nel mercato libero la bolla immobiliare si sta sgonfiando e i valori si stanno nettamente ridimensionando, noi affittiamo sulla base di valutazioni gonfiate e al tasso del 6%, superiore ai tassi che si trovano con facilità anche solo nel vicino Canavese; insomma le nostre imprese non sono sostenute, ma messe in difficoltà da questo comportamento e i dati sono sotto gli occhi di tutti. Mentre la CAS anche per la sua forza contrattuale ha ottenuto un canone accettabile di poco più di 1 €/mq, l'Olivetti, azienda già in difficoltà, ne paga quasi 4, la Coinca 8, la Tecnomec quasi 15.

Ricordando la saggezza e la visione di lungo respiro di Demetrio Mafrica, il nostro Assessore all'industria, che giusto 10 anni fa determinava nel 2% il canone di locazione dei nostri immobili industriali, riteniamo che si debba rivedere tutta la materia a partire dalle valutazioni degli immobili sino alla percentuale del canone, anche perché l'UE, che in questi anni è stata presa a pretesto per giustificare gli aumenti degli affitti, oggi non solo tollera gli aiuti di Stato, ma li promuove come è successo per le banche. Noi vogliamo sapere come si muove la Giunta su questi problemi e soprattutto se intenda risolvere quello che è il nodo centrale di tale questione.

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive, Pastoret.

Pastoret (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio la collega Fontana per aver introdotto questo argomento che è già stato oggetto di interesse anche nella scorsa legislatura in diverse occasioni. Certamente, lo dirò poi in conclusione, c'è necessità di rivedere questa materia in primo luogo per averne una conoscenza anche complessiva e non solo parziale, anche perché vi sono situazioni diverse che hanno concorso a determinare prezzi variati sugli affitti degli immobili industriali e andrò a ricordarli. Vorrei però in premessa dire che ci sono due elementi che sono stati presentati dalla collega che non sono così veri: uno concerne i prezzi di locazione del vicino Canavese, per il momento mi limito a dire che ho dei dubbi che sia vero che questi siano più convenienti, ma stiamo facendo un lavoro di raffronto e, quando lo avremo, saremo in grado di dire se risponda o meno a verità, altrimenti andiamo sulla base di sensazioni e non va tanto bene. L'altro elemento, che viene peraltro ricordato nell'interpellanza, laddove si parla del 2% del valore normale del patrimonio conferito... bisogna fare attenzione perché in diversi casi questo finirebbe, per delle questioni matematiche che ora non stiamo qui a spiegare, per essere addirittura superiore al 6% del valore di conferimento.

Ciò detto, credo che in questa fase, siccome poi tale discorso non si esaurisce qui, sia è importante intanto dire come si è arrivati ad avere delle differenze, perché questo è. Vi sono state diverse tappe. Ricordo che con il conferimento degli immobili a destinazione produttiva da parte della Regione Vallée d'Aoste Structure è subentrata nei contratti di locazione già stipulati con i conduttori, come previsto dall'articolo 3 della legge regionale n. 10/2004. Detti contratti, stipulati in vigenza della legge regionale 14 gennaio 1998, n. 1 e successive modificazioni, prevedevano com'è noto, come lei ha ricordato e come è detto nell'interpellanza, un canone di locazione annuo determinato nella misura del 2% del valore dell'immobile risultante dal conto di patrimonio della Regione (ridotto all'1% per le società cooperative di produzione e lavoro). Per detti conduttori pertanto continuano a valere le condizioni previgenti fino alla scadenza naturale dei contratti perché Vallée d'Aoste Structure ha assorbito questi contratti, poi io non entro nel merito in tale fase se all'origine questi fossero più o meno convenienti, non sono andato a cercare quale era stata la pattuizione iniziale. Per gli immobili vuoti al momento del conferimento o che si sono successivamente liberati, Vallée d'Aoste Structure ha operato secondo quanto disposto dalla legge regionale 10 aprile 1997, n. 12 (regime dei beni della Regione Valle d'Aosta), che prevede che la locazione dei beni destinati ad attività produttive avvenga ad un canone determinato in relazione ai valori di mercato. La società pertanto determina il canone di locazione applicando al valore di mercato degli immobili una percentuale di redditività pari a circa il 6%. Torneremo poi su tale valore, perché, come vedremo, tutto questo è stato discusso e dibattuto in tale Assemblea, c'è stato poi un atto deliberativo del Consiglio che ha fornito degli indirizzi e ciò avverrà ancora di nuovo, per cui la materia è nata qui e ritornerà alla discussione in quest'aula.

Per quanto riguarda la situazione di Cogne Acciai Speciali S.p.a., il contratto di locazione del 1996, avente durata trentennale, è stato oggetto di novazione nel 2008 e, stante le dimensioni del complesso industriale (che ha una superficie pari a circa 500.000 metri quadri), la durata della locazione, le condizioni contrattuali per quanto riguarda l'onere di manutenzione degli immobili ed il particolare settore di attività dell'impresa, è stato oggetto di un'apposita perizia finalizzata alla determinazione del canone di locazione di mercato del complesso industriale, redatta da un perito designato dal Presidente del Tribunale di Aosta, da cui emerge che il corrispettivo contrattualmente determinato può considerarsi a valore di mercato.

Il canone di locazione degli immobili costruiti o ristrutturati nell'"area Espace Aosta" - "area Cogne" per intenderci - mediante l'uso di finanziamenti pubblici (fondi statali o comunitari) è stato oggetto, unitamente alla stima del valore di mercato dell'area "ex Illva Cogne", di una perizia effettuata da un perito estimatore indipendente, incaricato da Vallée d'Aoste Structure e per la locazione di quegli edifici Vallée d'Aoste Structure applica il canone peritale. Questi parametri sono peraltro noti da tempo, i canoni di affitto si sono determinati sulla base dei criteri di cui ho detto prima e la loro definizione ed applicazione sono determinate sulla base di specifiche perizie e disposizioni legislative e regolamentari, come dicevo, approvate da questa Assemblea nel corso di diverse legislature. In particolare vorrei ricordare che nel 2006 si discusse il percorso relativo alla gestione di questi beni da parte di Vallée d'Aoste Structure e si discusse anche della questione dei canoni di affitto, ma nulla c'è di immutabile "sotto il sole", per cui, siccome si tornerà fra non molto a fare una discussione in relazione alla relazione annuale che VDA Structure deve presentare, quindi il Presidente della Regione verrà qui con il rapporto a discuterne, avremo modo di tornare su questi temi.

Si chiede se non sia il caso di "rivedere, alla luce dell'attuale recessione economica e del conseguente sgonfiarsi dei prezzi immobiliari, i valori degli immobili regionali industriali, su cui si calcolano gli affitti regionali", come dicevo, i valori di riferimento degli immobili sono stati determinati mediante perizie in molti casi. Essi sono relativamente recenti e Vallée d'Aoste Structure, alla quale i beni sono stati conferiti, li deve amministrare nel rispetto delle direttive impartitele, delle direttive che il Consiglio ha determinato e che ha inteso fissare. In questo momento Vallée d'Aoste Structure non ritiene, che stante le attuali regole, una revisione dei contratti possa portare ad una sostanziale modificazione degli affitti, ma si aspetta di avere degli ordini, di dover agire sulla base di un mandato preciso. Le perizie che Vallée d'Aoste Structure ha recentemente effettuato in occasione dell'alienazione di alcuni immobili peraltro hanno confermato tali valori. Io poi non sono di quelli che attribuisce una verità assoluta alle perizie, perché abbiamo avuto modo di vedere in diverse situazioni che queste rischiano di essere "ballerine", ma un criterio al quale affidarsi per poter determinare l'utilizzo e la funzione di un bene ci deve essere.

La collega chiede di "verificare, alla luce delle nuove tendenze dell'Unione europea, la possibilità di ripristinare la normativa regionale del 1998, che aveva così bene svolto il proprio compito", qui la questione inizia a diventare complessa perché le tendenze culturali nell'UE rispetto alla possibilità di reintrodurre gli aiuti di Stato o di non censurarli come era stato e come è ancora pare essere presente... ma in questo momento non c'è stata nessuna modifica o nessun intervento di carattere legislativo che consenta di superare il concetto degli aiuti di Stato. Su questo poi ognuno ha le sue filosofie, ci sono coloro che asseriscono che tutta la politica sugli aiuti di Stato, seppure possa aver creato in passato delle difficoltà importanti alle aziende, ne ha anche determinato una maggiore efficienza e competitività sui mercati. Non voglio dire che sia questa la lettura unica possibile, vero è che le tentazioni sono forti, diversi Capi di Stato e rappresentanti politici di rilievo non solo in Italia - anzi questa tentazione è nata fuori dal territorio italiano - hanno introdotto questa possibilità di voler riconsentire in una fase transitoria gli interventi della mano pubblica per quanto riguarda il sostegno alle imprese. Ad oggi questo non è possibile perché, al di là delle dichiarazioni di intenti, nulla si è verificato sotto tale punto di vista, quindi dobbiamo ancora tener conto e prendere atto che ancora in questa fase la normativa comunitaria non consente di erogare aiuti alle imprese se non nell'ambito di regimi autorizzati; pertanto, seppure tutti gli interventi siano possibili, essi devono tener conto dei vincoli dell'UE.

Si chiede poi di "valutare l'opportunità di trasformare Vallée d'Aoste Structure S.p.a., che amministra tali immobili, in un ente meno costoso, meno vincolato dal punto di vista del bilancio e più indirizzato al sostegno dell'industria valdostana", la società Vallée d'Aoste Structure non soltanto amministra, ma è anche proprietaria degli immobili precedentemente di proprietà regionale, aventi destinazione produttiva, e si configura quale società che, pur essendo a totale controllo regionale per il tramite della Finaosta, opera con l'autonomia gestionale propria delle società di diritto privato. Noi a Vallée d'Aoste Structure abbiamo dato il compito di gestire questi beni, possiamo discutere del fatto che essa lo faccia bene, o male, o in modo conveniente o meno, ma determinare per questa struttura un indirizzo di sostegno all'industria valdostana significherebbe darle un altro e diverso mandato, che dovrebbe comunque fare oggetto di una modifica della legge n. 10, che la individuava come soggetto atto a fare delle cose per quanto riguarda la gestione del patrimonio immobiliare. Non è quindi questo nel nostro intendimento e nel nostro indirizzo attualmente, anche perché, per intraprendere una strada di questo genere, bisognerebbe porsi la questione tesa a dimostrare il fatto che l'eventuale trasformazione della società in un'agenzia regionale possa o non possa comportare incrementi nell'efficienza e nell'efficacia operativa della stessa, ma questo mi pare che faccia parte di considerazioni che ovviamente non chiudiamo qui con la risposta a tale interpellanza. Come ho detto, i temi che sono stati presentati sono all'attenzione della Giunta, che su questa già si è interrogata; ritengo che si debbano cercare delle soluzioni per giungere ad una possibile rivisitazione della materia, per poterla rendere da un lato più omogenea e coerente... perché ricordo ancora l'attribuzione degli immobili a VDA Structure è avvenuta in un momento dato, ma quelli che sono confluiti a far parte di questo patrimonio arrivavano da delle genesi amministrative e contrattuali di carattere diverso. È stato quindi preso tutto questo ed è stato messo lì, ora si tratta di vedere come poterla rendere più omogenea e coerente e questo è uno degli aspetti. L'altro aspetto è legato al fatto di poter rendere più concorrenziali, se ci riusciremo, i contratti di locazione per quanto riguarda le imprese, cercando di fare in modo - si tratta di due questioni fondamentali - che le imprese possano lavorare nelle migliori condizioni possibili - agendo in modo che tutto questo si verifichi senza che noi si incorra in procedure infrattive per quanto riguarda il regime degli aiuti - e che un equo contratto di locazione sia garantito anche all'Amministrazione regionale che non può mettere a disposizione i suoi beni in modo del tutto gratuito.

Spero di aver soddisfatto le due domande, grazie.

Si dà atto che dalle ore 18,31 riassume la presidenza il Presidente Cerise Alberto.

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Ringrazio l'Assessore per le risposte esaustive. Quello che volevo evidenziare è la nostra preoccupazione per l'impatto che questi eccessivi canoni possono esercitare sulla competitività e sulla solidità delle nostre industrie, con il rischio che tutto ciò vada a colpire i livelli occupazionali già precari soprattutto in bassa Valle. Certo che se vi fossero dei canoni più modesti, avremmo dato un lungo respiro alla nostra industria ed era questa la motivazione di tale interpellanza, perché in questo momento abbiamo messo le nostre aziende in crisi. Mi auguro che questo venga affrontato e che si possa fare qualcosa.