Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 62 del 24 settembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 62/XIII - Interpellanza: "Controlli effettuati a seguito di un incidente verificatosi presso la piscina di Aosta".

Interpellanza

Appreso che nel tardo pomeriggio di sabato 26 luglio 2008, a seguito di un temporale, il vento scardinava e sollevava uno dei velux posti sul soffitto della piscina regionale coperta di Aosta;

Precisato che la lastra, lunga quasi otto metri per un larghezza di metri due, dopo essersi sollevata a più riprese si frantumava in pezzi di varie dimensioni che cadevano in parte sul pavimento a pochi metri dalla vasca in cui nuotavano bambini ed adulti che, per fortuna, non subivano danni;

Sottolineato che tale fatto si verificava a pochi giorni dalla risposta rassicurante dell'Assessore competente ad una interrogazione, su altro analogo incidente verificatosi nella stessa struttura;

Precisato che, per quanto a nostra conoscenza, nella mattinata di lunedì 28 luglio 2008 non era ancora stato segnalato agli uffici dell'Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti il grave incidente;

Ricordato che nella risposta all'interrogazione l'Assessore competente aveva parlato di "visite periodiche agli impianti", "gestione che segnala tempestivamente e regolarmente gli interventi", "sistema che risulta funzionare bene";

Precisato che la struttura domenica 27 luglio 2008 risultava regolarmente aperta;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore regionale competente per conoscere:

1) i motivi per i quali non vi è stata tempestiva segnalazione dell'incidente agli uffici dell'Assessorato;

2) se, all'indomani del primo incidente, sono stati regolarmente effettuati i controlli e se di questi vi è documentazione precisa e dettagliata presso gli uffici competenti;

3) se non era opportuno prevedere, nei giorni successivi al 26 luglio 2008, una chiusura, anche brevissima, dell'impianto, per ragioni di sicurezza e per una attenta verifica delle condizioni di copertura della piscina;

4) il piano di azione per la costruzione di un nuovo impianto, moderno e funzionale.

F.to: Rigo - Fontana Carmela

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Continuiamo a parlare di impianti sportivi specifici.

Prima di tutto, seppur brevemente, voglio richiamare i fatti accaduti all'interno della piscina regionale coperta di Aosta. Sabato 26 luglio scorso, verso sera, a seguito dell'abbattersi sulla zona di un violento temporale, il vento scardinava e sollevava uno dei velux posti sul soffitto della struttura, sul lato del tetto sovrastante le due vasche dedicate ai bambini. La lastra, di materiale plastico, larga poco meno di 2 metri e lunga quasi 8, dopo essersi sollevata alcune volte a seguito della resistenza opposta dall'estremità rimasta ancorata al tetto, si frantumava in pezzi di varie dimensioni che cadevano in parte sul pavimento della struttura, a pochi metri dalla vasca in cui nuotavano almeno una decina e oltre di bambini, oltre a un paio di adulti. Si possono immaginare lo spavento generato dall'accaduto e la paura per quanto ancora potesse succedere, considerato come il temporale non fosse cessato. Per fortuna non vi sono stati danni alle persone e, ancora per fortuna, il velux interessato non è stato uno di quelli sovrastanti la vasca stessa. I fatti sono ricordati...

È il momento delle considerazioni: la prima, di ordine generale, riguarda i mutamenti ormai evidenti a tutti dei cambiamenti delle condizioni climatiche nel mondo intero. In queste settimane i giornali hanno più volte scritto e autorevoli ricercatori hanno dibattuto gli effetti e gli scenari futuri; maggiore attenzione non solo nel campo della climatologia, ma gli avvenimenti ultimi di questi giorni in Cina - che hanno coinvolto centinaia di bambini - e il fatto che da ieri sono risultati dei controlli operati anche in Italia, ci impongono di alzare a tutte le amministrazioni pubbliche l'asticella della vigilanza. Torniamo in Valle d'Aosta, dove assistiamo sempre più a fenomeni brevissimi, ma intensi, relativi a precipitazioni o a forti mutamenti meteorologici. Ecco allora che i prontuari della sicurezza, relativi in particolare alle strutture pubbliche e private che ospitano giornalmente la presenza di un numero elevato di persone, devono a nostro avviso essere rivisti nell'ottica a cui facevo riferimento prima, di condizioni climatiche sempre più instabili.

La seconda riguarda le modalità da seguire per i controlli e per le verifiche degli stessi. L'incidente verificatosi lo scorso 2 luglio sempre alla piscina coperta in Regione Tzamberlet, e del quale abbiamo discusso le modalità attraverso un'interrogazione della collega Fontana, fa sorgere il dubbio che gli interventi e successivamente i controlli operati per dare sicurezza all'impianto necessitano almeno di un'attenta riflessione, e le risposte da dare sono a mio avviso di tre tipi: o gli interventi e i controlli sono stati insufficienti o non hanno rispettato le normali procedure o le stesse sono da rivedere in funzione di fenomeni non previsti.

La terza, purtroppo, per me è una considerazione amara: ho saputo che la struttura regionale era regolarmente aperta nella giornata di domenica e mi risulta che lunedì mattina gli uffici competenti non fossero a conoscenza dell'accaduto, per cui non posso nascondere il mio sbigottimento. Non sono un tecnico, non intendo arrogarmi competenze che non possiedo, né voglio soffermarmi su valutazioni di come si possa al meglio gestire una struttura complessa che può ospitare contemporaneamente decine e decine di persone, anche bambini molto piccoli, come abbiamo visto. Mi chiedo sinceramente ad alta voce se non fosse stato il caso di decidere una chiusura, anche breve, della struttura; in considerazione della singolare vicinanza fra i due incidenti non era consigliabile provvedere ad un'attenta, scrupolosa verifica complessiva delle condizioni di sicurezza della copertura della piscina? Lo stesso Assessore competente - si ricorderà - nella risposta all'interrogazione aveva parlato di "vetustà della struttura", in particolare del tetto.

La quarta ed ultima riguarda il futuro, come abbiamo scritto nell'interpellanza; ho saputo che ad ottobre-novembre dello scorso anno si è svolta, presso gli uffici dell'Assessorato competente, una specifica riunione con le società di nuoto, per valutare - giustamente - insieme le alternative possibili alla chiusura dell'attuale piscina coperta di Aosta: cosa fare il giorno dopo. A quanto una struttura moderna ed efficiente, che non sia però una cattedrale, un'esibizione di faraoniche progettazioni? Una piscina al passo con i tempi, con servizi efficienti e di qualità, ma anche pensata per una sobria gestione. Sabato ho letto su "La Stampa" l'articolo sulla piscina di Gignod; confesso, da aostano, un po' di invidia.

Grazie per l'attenzione.

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Oggi è la giornata degli impianti sportivi, abbiamo il Palaghiaccio che non è dimenticato, nel senso che attendiamo l'evolversi di una gara, quindi non c'è alcun disinteresse rispetto a quel tema, anche se di competenza comunale. Sicuramente ero stato sollecitato anche da altri, il collega Lattanzi senza bisogno di fare interpellanze aveva fatto dei ragionamenti...

(interruzione del Consigliere Rigo, fuori microfono)

...no, lui è privilegiato per l'utilizzo del Palaghiaccio, visto che ha un atleta in famiglia... ma rispetto a questo c'è un confronto, lo dico perché forse abbiamo gli stessi intendimenti, cercare di risolvere dei problemi, e noi cerchiamo di dare delle risposte, così come in questo caso.

Per onestà devo... non dico correggere, ma dare un'interpretazione adeguata, perché sembra che si sottovaluti quello che è accaduto il 26 luglio. Il 26 luglio c'è stato qualcosa di ben più violento di un semplice temporale, e allora vorrei dare contezza di quello che è successo. In realtà c'è stata una tromba d'aria di tale forza da provocare lungo il suo irregolare e per fortuna breve tragitto lo sradicamento di alcune piante, il sollevamento di buona parte delle scossaline in lamiera della copertura della struttura a servizio del campo di rugby e il loro spostamento nell'adiacente zona verde. Qui sembra che ci sia della corrente, un velux che va su e si rompe; c'è stato - il collega Donzel è anche affezionato del gioco del rugby, può fare una verifica rispetto a questo tema - questo evento e, ancora, il piegamento della struttura metallica destinata ai lanci lunghi nel vicino campo di atletica leggera, nonché - sempre presso tale impianto - il sollevamento dei materassi del salto in alto del peso complessivo di alcuni quintali e il loro spostamento al di là della recinzione che delimita l'impianto. Gli effetti provocati dal passaggio di questo vortice d'aria evidenziano pertanto che si è trattato di un fenomeno del tutto eccezionale per natura e violenza; se, dunque, in città si è registrato un violento temporale accompagnato da venti anche superiori a 70 km/h, ciò che è successo nella zona in cui è situata la piscina coperta è stato di ben altra intensità: questo non toglie nulla al fatto, ma è solo per indicare la straordinarietà dell'evento. Anche lì, le notizie... io comprendo il sentimento del collega Rigo... se le cose fossero in questi termini... ma io cerco di dargli degli elementi affinché cessi il suo sbigottimento.

L'incidente avvenuto alle 18,30 circa del 26 luglio, riguarda principalmente il sollevamento di un lucernario della falda est della piscina di Aosta. La gestione avvisava tempestivamente per telefono il referente del competente servizio dell'Assessorato, che ringrazio, perché questo vuol dire che i nostri dipendenti regionali sono a disposizione per qualsiasi straordinarietà, quindi dopo che è successo il nostro responsabile ha ricevuto la telefonata - venerdì stesso, non lunedì - relazionando la gestione sull'incidente e sull'immediata chiusura dell'impianto. La gestione inoltre provvedeva immediatamente ad informare gli organi di stampa della chiusura dell'impianto per causa di forza maggiore, la notizia veniva diramata al TG3 regionale alle ore 19,30, quindi in tempo reale, nonché a segnalare al Comune di Aosta i danni occorsi alle strutture di sua proprietà. Il giorno successivo il servizio dell'Assessorato del turismo contattava una ditta di fiducia e predisponeva un immediato sopralluogo sul posto per verificare le condizioni della copertura, quindi manco lunedì, ma il giorno dopo! Veniva predisposto un intervento urgente che consisteva nella rimozione delle parti del lucernario danneggiato, nel posizionamento di una pennellatura per la chiusura del relativo vuoto, ricoperta da un telo impermeabile ancorato alla copertura con diversi metodi di fissaggio (tasselli, viti, chiodi); veniva inoltre effettuato un controllo generale della restante parte della copertura alla quale venivano eseguiti interventi minori (sigillatura della lamiera e dei restanti lucernari). La notizia della regolare apertura dell'impianto veniva resa nota nei notiziari regionali. Non si è ritenuto, quindi, dopo questa procedura procedere alla chiusura dell'impianto, visto che erano state ripristinate le condizioni di sicurezza. Mi perdoni, Consigliere Rigo, c'è stato un intervento e una valutazione, non un: "va be', teniamo aperto"! Lunedì 28 luglio veniva effettuato un ulteriore sopralluogo dell'impianto congiuntamente con il tecnico del competente servizio dei lavori pubblici, durante il quale venivano concordati gli interventi necessari alla sostituzione del lucernario distrutto. Il servizio richiedeva vari preventivi a ditte specializzate nel settore per la sostituzione del lucernario in argomento, intervento che è programmato per il prossimo mese di ottobre.

Sulla seconda domanda: "se, all'indomani del primo incidente, sono stati regolarmente effettuati i controlli e se di questi vi è documentazione precisa e dettagliata presso gli uffici competenti", dopo l'incidente relativo alla caduta di un lamierino zincato, che era l'interrogazione che ha fatto la collega Fontana, il competente servizio dei lavori pubblici ha avviato con urgenza le procedure per la sostituzione della vetrata e il conseguente ripristino del rivestimento a protezione dell'estremità sud del muro in calcestruzzo armato, a cui è ancorata la vetrata stessa. L'intervento è già stato approvato e finanziato e la relativa esecuzione è prevista per il prossimo mese di ottobre. Nel frattempo, per la messa in sicurezza della zona, è stata compartimentata e resa inaccessibile al pubblico l'area sottostante della vetrata stessa.

Quarta domanda, che è molto complessa, il Servizio opere edili dell'Assessorato dei lavori pubblici ha iniziato la procedura per l'affidamento dell'incarico di progettazione per i lavori di ampliamento della piscina in argomento, richiedendo l'avvio in data 10 giugno 2008 al Dipartimento opere pubbliche dell'appalto di servizi e predisponendo un documento preliminare alla progettazione dell'opera. Lo scopo che si prefigge la redazione della progettazione di cui trattasi è duplice.

Primo obiettivo: dotare Aosta e i Comuni limitrofi di un impianto natatorio, che possa soddisfare l'accresciuta richiesta di spazi dove praticare le attività natatorie classiche, il nuoto, e quelle complementari, ginnastica acquatica, nuoto bebè, eccetera. Infatti negli ultimi anni si è notato un notevole incremento delle attività e degli iscritti delle società di nuoto e della frequentazione da parte dell'utenza pubblica. A causa di questo sono notevolmente diminuiti per entrambi la disponibilità di spazi acqua e di locali vari (spogliatoi e servizi).

Secondo obiettivo: garantire la continuità di esercizio della piscina, prima che la vetustà e il bisogno di sempre più frequenti e importanti interventi di manutenzione straordinaria possano determinare lunghi periodi di inattività e quindi di interruzione del servizio. Da uno studio commissionato dall'Amministrazione regionale con una deliberazione - la n. 4074/2006 - all'ing. Pariset, è emerso che le strutture portanti in calcestruzzo, gli impianti e alcune opere di completamento necessitano di importanti interventi di ristrutturazione che possono essere rimandati solo a breve termine e che potranno comportare significativi periodi di disagio per le utenze. A seguito di detti interventi la piscina non aumenterebbe comunque la propria capienza. La soluzione prospettata per garantire gli obiettivi suesposti è quella di realizzare una piscina coperta attigua a quella esistente, completamente indipendente, ma con la possibilità di renderla comunicante al fine della realizzazione di un grane e unico complesso. Al termine della realizzazione della nuova costruzione e la sua messa in funzione, obiettivo del progetto è quello di provvedere alla ristrutturazione dell'impianto esistente, che manterrà la struttura attuale, adeguata nelle strutture e negli impianti, alle normative in vigore e al suo collegamento con quello appena realizzato. Negli obiettivi prefissati vi è infatti la prospettiva di dedicare uno spazio acqua, a servizi e spogliatoi alle società sportive e ai corsi nuoto, uno spazio alle attività di ginnastica, riabilitazione, nuoto bebè e uno spazio ai pubblici utenti, in quanto sono tutte attività con esigenze, tempi e bisogni diversi che, allo stato attuale, sono costretti a convivere in maniera forzata in spazi troppo ristretti. L'ampliamento si ritiene la soluzione più adatta a soddisfare le esigenze suddette. Lo spazio attiguo, libero o occupato da area verde incolto ad ovest dell'attuale struttura, si ritiene che costituisca il luogo ideale per la costruzione del nuovo impianto; anche la collocazione sul territorio si ritiene ideale, in quanto è già destinata al polo sportivo della città di Aosta.

Le fasi che si prospettano per la realizzazione dell'opera sono sostanzialmente tre, da suddividersi in altrettanti lotti operativi e funzionali, così definiti:

- costruzione del nuovo fabbricato piscina (a conclusione di questa fase tutte le attività sportive collegate verranno trasferite nel nuovo fabbricato, che sarà altresì destinato all'utenza non sportiva e la vecchia piscina verrà chiusa);

- l'intervento di ristrutturazione e adeguamento della vecchia piscina;

- l'apertura del collegamento fra i due complessi e messa in funzione a regime del nuovo polo.

Le ho anche raccontato tutta questa parte per capire quelle che potevano essere... non è che c'è la presunzione di dire: "questo è"... io le ho rappresentato il risultato di un percorso che abbiamo avuto fino ad oggi. Sono disponibile ad un confronto anche in commissione se emergono delle suggestioni, perché questo è il risultato di un lavoro che è stato fatto finora, di cui non ho particolari meriti, anche perché l'importo stimato è di circa 8,5 milioni di euro, quindi un lavoro decisamente importante; per cui, se qualcuno ha dei contributi, parli adesso o mai più!

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - L'interpellanza aveva lo scopo di conoscere meglio i fatti, credo sia questo uno dei compiti affidati ai Consiglieri, ma il mio intento andava oltre. Diciamo che era un'interpellanza - mi si passi il termine - fatta "con spirito di servizio", dare una mano cioè alla pubblica amministrazione, in questo caso all'Assessorato competente, all'Assessore nella sua opera di miglioramento, nella sua capacità di essere sempre più efficiente.

Lo sbigottimento rimane, non tanto per la risposta che mi ha offerto l'Assessore, una risposta squisitamente tecnica, e non poteva che essere così, lo avrei fatto anch'io, ma mi aspettavo una valutazione politico-amministrativa su questo fatto, sul fatto che forse il prontuario dei controlli e della sicurezza va ridisegnato, proprio perché quella tromba d'aria a cui faceva riferimento ha fatto danni, non solo alla piscina! Forse bisognerà prestare maggiore attenzione quando diamo il via ad una gara di appalto per la gestione degli impianti pubblici, dobbiamo essere più attenti e indicare con maggiore precisione quali sono le responsabilità, a chi sono affidati i controlli, come deve rapportarsi la pubblica amministrazione con le società che hanno in gestione queste strutture. A me sembra che in questo la convenzione in essere sia carente, anche perché mi complimento con gli interventi fatti sabato notte per ripristinare la struttura la domenica, ma non tutte le altre società possono avere la disponibilità di questi interventi!

Credo che questo dovrebbe essere un piccolo segnale che ci fa capire quanto dobbiamo ancora rimettere mano a quelle convenzioni, che forse andavano bene un po' di anni or sono. Pertanto rimane lo sbigottimento: non tanto nella risposta tecnica. Per quanto riguarda invece il futuro della piscina, siamo disponibili a confrontarci, la commissione potrebbe essere il luogo per farlo. Ho detto che giustamente l'Assessorato lo scorso anno ha coinvolto le società di nuoto, la concertazione con i fruitori della piscina, con quelli che la fanno vivere; credo che sia la maniera più opportuna per andare a dotare la città di un impianto efficiente.