Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 59 del 24 settembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 59/XIII - Interpellanza: "Bilancio della stagione turistica regionale".

Interpellanza

Premesso che:

- pur essendo stata influenzata da una congiuntura economica sfavorevole, la stagione turistica estiva ha registrato alti e bassi nelle diverse regioni italiane, con eccezioni positive come il Piemonte, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia e casi profondamente negativi come la Valle d'Aosta;

- per rilanciare l'offerta turistica regionale sono state annunciate a più riprese diverse iniziative, ma non si comprende in quale misura esse siano state effettivamente avviate o abbiano visto una qualche concretizzazione;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:

1) quali sono i dati del consuntivo (o del pre-consuntivo) estivo in suo possesso;

2) quali considerazioni esprime sulla fragilità del sistema turistico-ricettivo valdostano;

3) se ha nel frattempo maturato qualche intendimento in merito al potenziamento del sistema turistico-ricettivo: in caso affermativo, quale.

F.to: Tibaldi - Benin - Lattanzi - Zucchi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Come sempre accade, al termine di ogni stagione si tirano le somme per cercare di capire come è andata, quali sono i risultati, i fattori positivi e negativi. La stagione estiva 2008 ci sembra che non abbia riservato particolari soddisfazioni, questo lo abbiamo appreso peregrinando sul territorio, da amici e operatori che lavorano nel settore dell'economia turistica, lo abbiamo appreso dai numerosi articoli e servizi che i mass media hanno dedicato a tale argomento e lo abbiamo appreso anche leggendo sui quotidiani nazionali gli indicatori economici e congiunturali di una stagione che non sembra essere stata brillante. Tuttavia, come tutte le stagioni, ci sono luci e ombre, ci sono zone che hanno registrato una sostanziale tenuta, qualcuno ha qualche incremento; invece la Valle d'Aosta sembra che, sulla base del pre-consuntivo delle presenze 2008 rispetto al 2007, abbia registrato un pollice verso. Era quindi evidente che da parte di un gruppo consiliare attento alle varie situazioni economiche e sociali della nostra comunità Vi fosse un'interpellanza per avere direttamente dalla fonte dell'Assessorato del turismo dei dati più o meno ufficiali, forse è un po' presto, lei ci dirà se, in forza di tutti gli strumenti di cui è in possesso (l'Osservatorio del turismo, istituito nel 2001, il sistema informatico iper avanzato che si chiama SIRECT e di cui dispongono gli uffici regionali), abbiamo già delle tabelle che rendicontano la situazione o se ci stiamo ancora "arrampicando sui vetri" dei numeri raccolti con la matita e il block-notes dalle varie AIAT e dai vari soggetti deputati a trasferire i dati al centro regionale.

Vogliamo sapere da lei, Assessore, qual è lo stato dell'arte, ecco perché abbiamo chiesto per prima domanda: "quali sono i dati del consuntivo (o del pre-consuntivo) estivo in suo possesso". Sappiamo che la stagione è stata caratterizzata, oltre che da queste difficoltà congiunturali, anche da un clima avverso, ma questo ha riguardato tutta l'Italia, la climatologia oggi non è più facilmente decifrabile o preventivabile neanche dai più esperti meteorologi, quindi questi sono due fattori che non intendiamo disconoscere.

"Quali considerazioni esprime sulla fragilità del sistema turistico-ricettivo valdostano", qui innestiamo una considerazione politico-economica, siamo consapevoli che il nostro sistema di anno in anno ha perso in termini di competitività, di attrattività rispetto ad altre zone tipicamente turistiche. Mi riferisco a zone omologhe della montagna: posso parlare delle terre ultralpine, come potrei parlare del Piemonte o dell'alto Adige, che a differenza nostra invece hanno registrato, secondo "Il Sole 24Ore", un incremento. "Quali considerazioni esprime sulla fragilità del sistema...", ammesso che lo consideri fragile... e se nel corso dei suoi pellegrinaggi estivi - immagino che si sia dilettato oltre che fra sagre e feste a verificare cosa accade sul territorio - ha maturato qualche intendimento in merito al potenziamento del sistema ricettivo turistico... sagre e feste a partire da quelle della Coumba Freida per esempio...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... è turismo anche quello, ma poi facciamo qualche considerazione anche sulle sagre, perché ce ne sono tante in calendario durante la stagione, poi se servono più ai turisti che ai residenti... lo si valuta anche quello a consuntivo. Ecco se nel frattempo, visto che si è seduto sulla poltrona di Piazza Narbonne dal 1° luglio, e lei non ha molte attenuanti perché conosce molto bene il sistema turistico valdostano, ha condiviso per cinque anni in Giunta certe scelte... fra l'altro, essendo stato in passato il responsabile delle partecipazioni regionali (Casinò, Grand Hôtel Billia, Società degli impianti di risalita), conosce bene il tessuto locale... però, oltre alla conoscenza, se questi due mesi estivi le hanno consentito di maturare qualche idea, anche se il sole è stato scarso nella nostra regione, magari qualche idea è affiorata.

Queste le nostre domande, siamo attenti nell'ascoltare le sue risposte.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie, Presidente. I temi e le domande poste dal gruppo "PdL" sono decisamente interessanti e meriterebbero uno spazio molto più ampio. Abbiamo già avuto modo, su sollecitazione del Consiglio, di fare un primo incontro in Commissione, che credo sia il luogo più idoneo e consono per un confronto; qui cristallizziamo le nostre posizioni con delle domande e delle risposte, spero puntuali. Sicuramente abbiamo già una serie di dati che sono dei dati consuntivi, non riusciamo a dare il dato complessivo perché abbiamo delle strutture mancanti rispetto al comprensorio di Aosta, quindi abbiamo tutti i dati fino ad agosto di tutte le altre strutture, non abbiamo il dato di Aosta, che risulta ancora incompleto, mancando ancora un numero, seppur limitato, di strutture. Non voglio partire da lontano, ma nelle premesse si parla di un contesto con luci ed ombre, ma con dei dati che sono di fonte giornalistica, dove si dice che Piemonte, Trentino sono andati abbastanza bene. In realtà, noi abbiamo interpellato gli osservatori del turismo della Regione Piemonte e della Provincia di Trento, tanto per confrontarci e capire come siamo messi. Emerge che la Regione Piemonte, a dispetto dei dati giornalistici, non dispone ancora dei dati consuntivi della stagione estiva 2008, quindi l'osservatorio non ne dispone e comunque prevede un consuntivo sostanzialmente stabile rispetto a quello del 2007, con una crescita dei flussi in zona lago e Torino e una flessione nelle valli montane. Per il Trentino si registra una stagione estiva 2008 senza infamia e senza lode, stabile rispetto al 2007, con un calo dei flussi domestici (Italia) e una crescita delle provenienze straniere. I dati che abbiamo, così ci confrontiamo... complessivamente, con l'esclusione dell'AIAT di Aosta, abbiamo gli arrivi che sono a - 0,8% e le presenze al contrario con una flessione più marcata: - 3,8%.

L'andamento per comprensori, così possiamo fare dei paragoni... sono andati bene i seguenti comprensori: per la Monte Rosa c'è un + 15,8% degli arrivi e un + 10,8 delle presenze, la "Porta della Vallée" 6,5 in percentuale di aumento sugli arrivi e 9,2 delle presenze; Gran San Bernardo + 5,9 gli arrivi e + 0,4 le presenze. Stabile la Monte Cervino mentre... poi le lascio copia ...

(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)

... questo è il raffronto 2007-2008 periodo giugno-agosto, lei mi ha chiesto il dato estivo e mi attengo a quello che mi chiede. Dia per scontato che cerco, nel limite del possibile, di essere aderente alle sue richieste. Abbiamo invece in calo la Monte Rosa Walser, in calo del 10,6% sugli arrivi e 19,3% sulle presenze; La Thuile con - 6,6 sugli arrivi e 9,2 sulle presenze, Cogne - 2% gli arrivi e - 2,4 le presenze; Saint-Vincent - 7% sugli arrivi e - 5% sulle presenze; Monte Bianco con un dato in contraddizione abbiamo + 1,2 gli arrivi e - 4,2 le presenze, quindi credo che l'aspetto del clima abbia inciso, nel senso che sono arrivate più persone ma, dal punto di vista presenze, abbiamo una diminuzione, quindi sono venute e sono andate via prima. Lei mi ha chiesto un'analisi complessiva dei dati che ho, sull'andamento della stagione, sono cresciuti gli stranieri, lo avevamo già detto, lo abbiamo visto anche in Piemonte, + 4,53% gli arrivi e + 6,43 le presenze, mentre calano gli Italiani sia come arrivi che scendono del 2,92%, sia le presenze che scendono al 5,86. Tra le provenienze straniere crescono in particolare l'Austria, la Germania, la Francia, il Giappone - a conforto delle azioni che sono state fatte nei confronti di questa località - e Paesi bassi. In crescita, anche se con numeri ancora contenuti, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Russia, Croazia, Norvegia e Finlandia. Fra le provenienze italiane calano tutte le Regioni d'origine ad eccezione delle Marche, del Friuli Venezia Giulia e della Liguria.

L'andamento della stagione per tipologia di struttura ricettiva: il calo dei flussi turistici ha colpito essenzialmente gli alberghi e le RTA, in particolare di categoria a 1, 2 e 4 stelle, migliore tenuta per quelli a 3 stelle. Crescono invece con percentuali anche significative i flussi turistici presso le altre tipologie di struttura ricettiva, in particolare rifugi alpini, posti tappa, chambres d'hôtes e affittacamere. Sembrerebbe da questa analisi che il turista gradisca da un certo punto di vista quelle strutture di prossimità, dove c'è un contatto diretto, autentico, e delle strutture di media qualità, evitando quelle a 1 o 2 stelle. Se facciamo un'analisi mese per mese, riscontriamo che il mese di agosto ha risollevato le sorti dell'estate 2008, mese che ha fatto registrare sensibili incrementi degli arrivi in tutti i comprensori valdostani e le flessioni più significative hanno interessato invece il mese di luglio, che complessivamente ha avuto un calo del 9,3% degli arrivi e del 10% delle presenze.

"Quali considerazioni esprime sulla fragilità del sistema turistico-ricettivo", è vero che gli allarmi stagionali si ripetono pressoché identici, se facessimo un po' di rassegna stampa, troveremmo delle analogie negli anni: sono non dico identici, ma simili in tutte le Regioni italiane rilevando in particolare nell'estate 2008 la meteorologia avversa, come avete avuto modo di dire, la crisi economica e la riduzione delle permanenze e ovunque vi è un po' un'istanza di un salvifico intervento pubblico per ovviare ad un'evidente difficoltà imprenditoriale. Tuttavia, al di là dei facili sensazionalismi, i segnali di sofferenza più silenti, ma assai significativi emergono dall'analisi dei dati statistici; in Valle d'Aosta infatti le presenze turistiche totali hanno progressivamente fatto registrare fra il 1996 e il 2007 una diminuzione del 10%. Oggi facciamo dei confronti sul 2007, ma se prendiamo un arco temporale dal 1996 al 2007, vediamo che il trend ci porta ad una diminuzione complessiva del 10% fra questi due punti, quindi siamo di fronte non tanto ad un anno drammatico, ma ad un trend che negli anni ci porta ad una criticità. Tale dato è ancora più preoccupante considerato il declino del numero di Italiani che scelgono di soggiornare in Valle d'Aosta; fortunatamente l'incremento delle presenze dei turisti stranieri prevalentemente ascrivibile all'introduzione di nuovi mercati nel portafoglio clienti della Regione mitiga in parte il calo delle presenze degli Italiani, soprattutto la parte invernale, il turismo invernale ha una parte importante di mercati nuovi. Tali segnali indicano che la generalità delle destinazioni turistiche della Regione si trova ormai in una fase di maturità. La disponibilità di un giacimento pure importante di attrazioni naturali e artificiali infatti non è più sufficiente a garantire la competitività delle destinazioni, né il marketing della destinazione può limitarsi alla sola attività promozionale. I prodotti turistici montani tradizionali d'altra parte sono quasi antiquati, interscambiabili ed è necessaria un'intensa attività di innovazione di prodotto e commerciale, che richiedono competenze non più solo di tipo operativo ed esecutivo, ma manageriali, progettuali ed organizzative. In Valle d'Aosta, come in molti altri territori che hanno conosciuto uno stesso modello di sviluppo turistico, le risorse e i servizi per il turismo sono generalmente diffusi controllati da unità imprenditoriali indipendenti, spesso locali. In un simile contesto è perciò solo il territorio nel suo insieme che è in grado di esprimere e di proporre sul mercato un sistema di attrazioni complete. Dobbiamo agire come prodotto Valle d'Aosta e non ovviamente più come singola destinazione: è questo il nostro obiettivo e il progetto che abbiamo lanciato. Da tale precondizione discendono molti degli elementi di debolezza del nostro sistema turistico regionale, tra i quali si possono segnalare da un lato l'esiguità delle strutture importanti in grado di interfacciarsi con tour operator, credo che alberghi con 200 camere stiano poco più che sulle dita di una mano, quindi soggetti capaci di dare una risposta imprenditoriale. Abbiamo una presenza importante di strutture medio-piccole, ma abbiamo visto che il cliente o si sposta nell'ambito delle strutture organizzate, oppure è un turismo di prossimità medio-piccolo, quindi dobbiamo riqualificare la nostra offerta. Legame forte con alcuni bacini generatori di prossimità, quindi prevalentemente flussi individuali, frequente debole intermediazione e, rispetto a questo tipo di discorso, una struttura, dal punto di vista commerciale, debole. Vi sono poi delle attività che dobbiamo fare nell'ambito della cultura dell'accoglienza, anche lì nell'ambito della stampa avete visto come è emersa questa estate la cultura dell'accoglienza, che non sempre è adeguata alle richieste, una cultura che non deve essere però solo patrimonio degli operatori, ma deve diventare patrimonio di tutta la popolazione. Non possiamo avere solo gli operatori che sono affabili e cortesi, ma dobbiamo avere una condivisione, dobbiamo migliorare il coordinamento fra operatori. Sono quindi le argomentazioni che abbiamo avuto modo di discutere nell'incontro che abbiamo avuto con la Commissione competente.

Quanto agli intendimenti in merito al potenziamento del sistema turistico-ricettivo, anche qui abbiamo cercato di dare delle linee, ma se possiamo introdurre delle azioni specifiche... una differenziazione dell'offerta in virtù delle specificità e delle tendenze della clientela, l'internalizzazione dei mercati, l'estensione delle stagioni turistiche, che però tuttavia - faccio un inciso - può essere fatta solo puntando su elementi che sono tipici del nostro patrimonio culturale e qui parlo di beni culturali, di strutture, di beni archeologici, ma anche del settore enogastronomico, dobbiamo dare dei motivi per venire in Valle d'Aosta. La stagione invernale è quella che è, devo dare delle attrazioni, quindi l'allungamento della stagione deve avere dei contenuti e qui un ruolo importante lo dovrà giocare sicuramente la città di Aosta, avete sentito prima i progetti che ha citato il collega Viérin che riguardano i beni del patrimonio culturale di Aosta, quelli consentono di dare dei valori aggiunti alla nostra offerta. Incremento della cooperazione orizzontale e verticale fra imprese turistiche sia per la creazione di prodotto, sia per la sua commercializzazione e unione delle forze con grandi imprese per affrontare la competizione internazionale... cross-branding fra turismo e altre industrie regionali, ad esempio agricoltura, per l'affermazione di una marca regionale che intreccia la notorietà turistica con l'eccellenza degli altri settori produttivi. Rispetto a questo tema, basta vedere cosa ha fatto l'Alto Agide: ha un "cappello" sotto al quale stanno tutte le iniziative; c'è il marchio "Südtirol" e, rispetto a questo, ci sono tutte le attività che vengono declinate nelle varie specificità. Questo è il marchio che dà un'individuazione tipica, poi c'è la declinazione, però il marchio - è un discorso che dobbiamo fare - non deve essere visto come un qualcosa di istituzionale, che cade dall'alto, che è di patrimonio della Regione: è di patrimonio degli operatori, quindi dovrebbero essere gli operatori a sollecitare l'introduzione di un marchio, perché solo considerandolo e metabolizzandolo potrà funzionare! Non può essere qualcuno che dall'alto mette un marchio e poi diventa colui che controlla e fa il carabiniere sul marchio, ma deve essere il "sistema Valle d'Aosta" che dice: ho come obiettivo quello di individuare questo marchio.

Qui - ripeto - il tempo rischia di essere breve, ma riprendo come titoli avendo dato dei documenti... il piano di marketing è sicuramente uno degli obiettivi che abbiamo, piano che va a ragionare in termini di prodotto: quali sono i prodotti che ha la Valle d'Aosta. Più che ragionare per aree come abbiamo fatto finora, dove ogni comprensorio propone il suo comprensorio... quindi dobbiamo fare dei club di prodotto che sono trasversali e danno un senso alla nostra proposta, perché la logica territoriale va bene per i servizi amministrativi per l'acquedotto e i rifiuti, per lo scuolabus, non può andare per un'offerta di mercato. Abbiamo la riforma del sistema turistico regionale, stiamo facendo tutti gli sforzi possibili, avevo come obiettivo molto ambizioso di far partire la riforma dal 1° gennaio, ci sono una serie di limitazioni, non so se questo obiettivo riusciremo a coglierlo. Da un lato dobbiamo dare una risposta al fatto che le AIAT hanno la scadenza con i 45 giorni di proroga a fine novembre, per capire se riusciamo tempestivamente a mettere in piedi o fare una norma ponte, per non mettere in moto tutta l'azione del nuovo Presidente e nel frattempo portare a compimento la nostra riforma. L'evoluzione del portale turistico è l'altro tema che ha introdotto anche il collega Tibaldi nel dire un'elaborazione performante dei dati per avere degli strumenti conoscitivi adeguati e dare un'informazione all'esterno della Regione in modo efficace.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Assessore, innanzitutto prendiamo atto delle cifre che ci ha fornito, le abbiamo annotate. I dati generali, esclusa Aosta, non sto a ripeterli, mi pare di capire che vi sia un calo di presenze quasi dell'ordine del 4% e un calo di arrivi quasi dell'1%. Non abbiamo degli strumenti per confutare quello che lei sta dicendo, possiamo semplicemente affidarci ad un sistema tradizionale molto artigianale, che si chiama nasometro: metti il naso all'aria, senti e capti le percezioni di chi è in Valle d'Aosta, di chi ci lavora, di chi è nel settore turistico, se andiamo a dire a qualche albergatore che ha perso mediamente il 4% rispetto allo scorso anno, ci ride in faccia, però sono considerazioni che facciamo apertis verbis in quest'aula...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... lei ci darà poi il dettaglio, ripeto: abbiamo percezioni che sono leggermente diverse, flessioni decisamente più alte, situazioni che paiono più preoccupanti, ma le ripeto il nostro è un nasometro, lei ha i dati ufficiali di queste strutture regionali che sono organizzate per ricevere in via informatica dalla periferia tutti i numeri che servono. Non sarà un caso però che un imprenditore alberghiero di livello conosciuto in tutta la Valle che risponde al nome di Roullet dicesse: "il crollo del turismo, agosto non ci salverà, in autunno molte imprese dovranno chiudere. Perché? Perché non riescono più a stare sul mercato, perché i flussi di clientela sono decisamente inferiori rispetto al passato, perché, nonostante le spese siano cresciute, anche gli investimenti fatti non hanno reso in termini di redditività ciò che gli stessi si aspettavano". Penso, Assessore - lei ne ha conoscenza più diretta di noi -, che se va a sfogliare le sofferenze finanziarie degli albergatori nei confronti di Finaosta, si rende conto che le rate vengono pagate con difficoltà, evidentemente il sistema sta soffrendo.

Lasciamo un attimo da parte i dati. Lei però ci ha detto una cosa importante: da dieci anni a questa parte tale periodo di medio-lungo termine evidenzia una china discendente della Regione sotto il profilo turistico, perché gli operatori sono meno competitivi, sono costretti ad aumentare i prezzi, il caro vacanza fa sì che i turisti vadano verso altre mete e già il prodotto montagna è di scarsa attrazione rispetto al prodotto mare o città d'arte, a maggior ragione la Valle d'Aosta con queste difficoltà strutturali aumenta le sue fatiche. Aggiungerei un'altra cosa: la china discendente di questi ultimi dieci anni, fra il 1997 e il 2007 la Regione aveva comunque un Governo regionale, aveva degli Assessori che si sono succeduti e che hanno promosso determinate politiche turistiche, forse il termine "politiche" è esagerato, diciamo che hanno compiuto delle scelte, hanno incaricato dei consulenti, hanno creato degli organismi - vedi le AIAT nel 2001, 10 AIAT -; evidentemente la risposta politica alla situazione turistica che ha iniziato il suo declino dieci anni fa non c'è stata o non è stata efficace. Penso che oggi la sua affermazione più importante, della quale la ringraziamo per la franchezza, è stata quella di dire - lo dico con altre parole - che la politica valdostana turistica ha fallito innanzi...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... mi permette un'interpretazione? Lei ha detto una cosa molto chiara: dieci anni di calo, non possiamo dire che siano dieci anni di scelte lungimiranti da parte della politica turistica valdostana. Lei ha fatto dei commenti, mi permetto anch'io di fare dei commenti. Visto che lei si è accinto da due mesi a questa parte a guidare il comparto turistico valdostano, perlomeno per quanto riguarda l'aspetto istituzionale, quindi di indirizzo politico, si sarà reso conto che serve una sterzata energica, decisa, perché tutto ciò che è stato fatto in passato evidentemente non ha dato i risultati attesi. Lei ha sorvolato e anch'io potrei sorvolare su alcune delle scelte; l'osservatorio, che ho citato in premessa che doveva essere quel grande laboratorio, dove tutte le sinergie private e pubbliche si sarebbero concentrate per sfornare le idee, è di fatto rimasto sulla legge n. 6/2001; il SIRECT, il sistema informatico per potenziare i collegamenti tra la periferia e il centro e avere dati immediati a disposizione, lavorare e riflettere sui dati che giungono, il perché di certe flessioni - o aumenti perché alcuni dati sono a macchia di leopardo: in alcune zone cresce, in altre cala il flusso turistico -; la destagionalizzazione, si è parlato per anni di una terza stagione che ancora non esiste, anzi si stanno riducendo le altre due stagioni principali, inverno ed estate, questo è un dato inconfutabile e qui basta il nasometro per comprenderlo, non c'è bisogno di avere delle grandi intelligentie per arrivarci. Lei oggi ci parla di prodotto omogeneo, coerente, di club di prodotti, di marketing più ordinato, bene; sono titoli di un indice che più volte sono stati ripetuti in quest'aula, ma sono titoli che non hanno mai trovato uno sviluppo da un punto di vista concettuale e pragmatico di realizzazioni concrete. Si è parlato di sinergia fra agricoltura e turismo e qui possiamo dire che l'agriturismo è, forse nella sua dimensione più limitata, riuscito a fare qualche passo avanti, perché quel turismo di prossimità di cui lei parlava, chambres d'hôte, rifugi, agriturismo, bed & breakfast hanno raccolto una nicchia di clientela che si è persa invece dalla classica ricettività alberghiera.

L'AIAT unica: ecco, questa è un'idea che ha fatto capolino finalmente anche nelle vostre menti, noi lo abbiamo detto fin dal 2001 quando l'allora Assessore Lavoyer propose invece le AIAT plurime, ci fa piacere che, anche se tardivamente, questa idea torni alla ribalta, sappiamo però che non è la panacea di tutti i mali. Porterà un po' di riordino, ammesso e concesso che nella sostanza e nei tempi venga realizzata secondo degli input più rispondenti all'accoglienza turistica e alle esigenze del moderno turista, che non sono più quelle di 10 o 15 anni fa. Oggi il turista ha esigenze più specifiche, più tagliate sulla base delle inclinazioni dei familiari che compongono il nucleo che viene in Valle o dei nuovi divertimenti dei giovani.

Debolezze ce ne sono tante, idee ce ne sono state qualcuna buona, qualche altra meno buona, debolezze ce ne sono ancora molte; noi la esortiamo a farsi carico di tutto questo fardello che è pesante, ma un fardello che ci deriva da una sorta di incapacità amministrativa e politica di fondo che c'è stata e che lei oggi, anche se non direttamente, ha indirettamente manifestato. Questa è la sfida che spetta in primis a lei e alla Giunta, e al Consiglio nel suo insieme, non perdiamo però altro tempo, perché tale dilazione di termini che lei ha citato in coda alla sua risposta sulla riunificazione delle AIAT in un unico organismo è già un sintomo, ossia pare un sintomo di non completa sintonia interna o alla Giunta, o al suo Assessorato, o alla maggioranza. Le idee non sembrano ancora chiare, si annuncia l'AIAT unica come prima iniziativa insieme al riordino del marketing per rimettere mano ad un turismo che è assolutamente inadeguato come offerta e come risposta istituzionale, ma poi si fa un passo indietro: "alt fermiamoci", perché forse il 1° gennaio 2009 è troppo vicino e potrebbe alterare qualche equilibrio. Non sono gli equilibri politici che devono essere soddisfatti, sono le risposte di una Valle d'Aosta al mercato turistico che è sempre più competitivo, di cui forse anche lei Assessore si convincerà maggiormente quando i vari albergatori o operatori del settore verranno a bussare alla sua porta e le diranno: "guardi, non è un allarmismo, ma è un'emergenza vera e propria" ed è un'emergenza che chiede una risposta soprattutto a lei.