Oggetto del Consiglio n. 3287 del 6 febbraio 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3287/XII - Interrogazione e interpellanza: "Ricorso all'utilizzo di crediti vantati presso l'Istituto dell'Assegno vitalizio e Versamento all'Istituto dell'assegno vitalizio delle somme previste nel bilancio regionale 2008".
Interrogazione
Viste le notizie apparse sugli organi di informazione circa le procedure che Augusto Rollandin intende seguire per estinguere il debito contratto nei confronti dell'Amministrazione regionale a seguito della Sentenza n. 473/2007/A della Corte dei Conti - Sezione Prima Giurisdizionale Centrale d'Appello, depositata in data 26/11/2007;
Appreso che il denaro per estinguere tale debito deriverebbe dal credito vantato nei confronti dell'Istituto dell'Assegno Vitalizio, per cui si attingerebbe dal Consiglio regionale il denaro da versare all'Amministrazione regionale;
Considerato che la suddetta operazione potrebbe attuarsi solo a fronte del totale trasferimento da parte della Regione all'Istituto dell'Assegno Vitalizio delle somme che coprono totalmente il debito progresso dell'Istituto stesso, ai sensi della l.r. n. 28/99;
Preso atto che il comma 2 dell'articolo 18 della legge di bilancio di previsione 2008, l.r. n. 32/07, prevede il trasferimento di euro 4.900.000, a totale trasferimento del debito progresso;
Ricordato che nel corso dell'esame in aula di tale legge di bilancio era stato presentato dal gruppo Arcobaleno Vallée d'Aosta un emendamento soppressivo di tale comma, che avrebbe impedito a Rollandin di utilizzare soldi "regionali" per saldare debiti contrattati con la Regione; e che tale emendamento era stato respinto
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
la Giunta regionale per sapere:
1) se la procedura proposta da Augusto Rollandin per pagare il debito nei confronti della Regione avrebbe potuto essere avviata, in caso della soppressione del comma 2 dell'articolo 18 della l.r. 3207 proposta dal gruppo Arcobaleno -Vallée d'Aoste;
2) se la Regione ha già definito i tempi del trasferimento integrale all'Istituto dell'Assegno Vitalizio e quali sono.
F.to: Squarzino Secondina
Interpellanza
Preso atto che con deliberazione n. 99/2008 la Giunta regionale ha approvato la proposta di soggetto privato, avente al 10 dicembre 2007 un credito di euro 857.095,77 al lordo delle ritenute di legge nei confronti dell'Istituto dell'assegno vitalizio, inerente la definizione della sua posizione debitoria nei confronti dell'Amministrazione regionale derivante dalla sentenza di condanna della Corte dei Conti n. 2 del 2003 della sez. giurisdizionale per la Valle d'Aosta e n. 473/2007/A della sez. I giurisdizionale centrale d'appello e ha evidenziato che nella legge di bilancio 2008-2010 del bilancio di previsione 2008 sono stanziati euro 4.900.000,00 per l'Istituto dell'assegno vitalizio a saldo del credito di cui all'articolo 12, della legge regionale 28 del 1999;
Ricordato che l'Istituto dell'assegno ha già goduto di un trasferimento di euro 59.392.543,40 per i diritti maturati al 31 dicembre 1999, di euro 619.748,28 per l'anno 2000, di euro 2.582.284,50 per l'anno 2001, di euro 4.648.100,00 per l'anno 2002, di euro 6.000.000,00 per il 2003, di euro 12.000.000,00 per il 2004, di euro 10.000.000,00 per il 2005, di euro 12.500.000,00 per il 2006 e di 14.050.000,00 nel 2007;
Evidenziato che l'erogazione del saldo sopramenzionato è genericamente prevista nel corso dell'anno 2008, mentre la rateizzazione delle somme dovute dal soggetto privato è precisamente definita entro e non oltre il 15 maggio 2008;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta per conoscere con precisione quando si intenda versare all'Istituto dell'assegno vitalizio i 4.900.000,00 euro previsti dal bilancio regionale 2008, versamento che renderebbe disponibile il credito vantato dal soggetto privato in menzione.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Non so neanche se questa interpellanza ha ancora un gran senso: bisogna capire se tutto questo che stiamo per dire è già stato realizzato, ma lo scopriremo dalla risposta del Presidente Caveri.
Il dato è questo: nei confronti di un soggetto privato recentemente, il 10 dicembre 2007 - questo soggetto privato aveva un credito di 857.000 euro al lordo delle ritenute di legge nei confronti dell'Istituto dell'assegno vitalizio -, la Giunta ha approvato una proposta di accettazione di una risoluzione pro rata di una posizione debitoria nei confronti dell'Amministrazione regionale, dovuta a delle sentenze di condanna della Corte dei conti sia di Aosta che di Roma. In quella deliberazione ha evidenziato che sono stati stanziati per il 2008 4,9 milioni di euro da destinare all'Istituto dell'assegno vitalizio, a saldo del credito di cui all'articolo 12, legge regionale n. 28/1999. Praticamente, nel momento in cui siamo passati dal sistema retributivo al sistema contributivo del vitalizio è emerso un debito, fra virgolette, dell'Amministrazione regionale all'Istituto dell'assegno vitalizio, determinato in 9.000.000 di euro, eccetera. Questo debito negli anni da 619.000 euro del 2000 ai 4,9 milioni del 2008 è stato ripagato, però al momento in cui ho scritto l'interpellanza non mi risultava che fosse stata versata questa ultima quota di 4,9 milioni, perché nell'accordo della delibera di Giunta con il soggetto privato c'era scritto che si poteva transare con questa rateazione nel momento in cui si fosse pagato da parte del vitalizio il credito maturato, ma questo era possibile se tutto il debito dell'Amministrazione regionale verso l'Istituto del vitalizio fosse stato completamente pagato.
A parte che può essere interessante rendersi conto dei più di 60 milioni di euro, tenuto conto della svalutazione, si voleva capire come mai veniva fuori che questo saldo del debito da parte del soggetto era previsto entro il 15 maggio, mentre l'erogazione da parte della Regione all'Istituto del vitalizio era genericamente nel 2008. Si voleva capire in che data era intenzione della Giunta liquidare questa partita, anche perché - aggiungo un piccolo dato - da un'analisi più attenta è emerso che questi 4,9 milioni di euro, che si dovrebbero dare da parte dell'Amministrazione regionale all'Istituto del vitalizio degli ex Consiglieri regionali, probabilmente non è sufficiente a coprire tutto il debito che è stato costruito negli anni precedenti, quando c'era il meccanismo retributivo, perché i conti fatti nel 1999 non hanno tenuto conto di due cose: la prima, che per fortuna dal 1999 ad oggi la durata media della vita è aumentata, quindi c'è il rischio che una parte dei consiglieri regionali viva di più mediamente di quanto non era stato previsto nel 1999, ma soprattutto che nel 1999 non era stata calcolata per un errore o per una dimenticanza o per altre motivazioni la percentuale dell'IRAP, che ogni anno l'assegno vitalizio deve pagare sulle somme detenute. Quindi quelle cifre che sono pagate allo Stato e che rientrano alla Regione per 9/10, comportano una riduzione delle somme effettivamente disponibili da parte dell'Istituto dell'assegno vitalizio.
Per queste motivazioni è importante capire quando ci sarà questo versamento dei soldi, per capire se è possibile l'elargizione al loro delle ritenute di legge del credito di questo soggetto privato di 857.095,67 euro.
Si dà atto che, dalle ore 12,32, assume la presidenza il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Rispondo anzitutto alla seconda domanda della Consigliera Squarzino coincidente con l'interrogazione del collega Sandri, dicendo che il trasferimento dei fondi regionali all'Istituto dell'assegno vitalizio per la parte corrispondente al credito residuo è stato disposto in data 22 gennaio 2008, mediante l'emissione dei relativi mandati di pagamento e accreditato, credo, il giorno 25.
Con riguardo alle altre questioni sollevate, dal punto di vista tecnico, ricordo come le premesse di questa vicenda possano essere riassunte. Avendo l'ex Consigliere Rollandin - lui come altri consiglieri, alcuni li conosce bene, collega Squarzino, essendoci una deliberazione che accomuna Rollandin con un consigliere che in passato è stato nel suo gruppo politico - manifestato all'Istituto dell'assegno vitalizio la volontà di avvalersi della facoltà di erogazione anticipata della prestazione in regime di capitalizzazione dell'assegno vitalizio e avendo egli comunicato l'intenzione di esercitare il proprio diritto mediante ritiro dell'intero capitale accumulato, il Consiglio direttivo dell'Istituto, con atto n. 12 del maggio 2006, ha deliberato in favore del Rollandin una rendita temporanea da percepirsi sino al completo trasferimento da parte della Regione all'Istituto delle somme di cui all'articolo 12, commi 1 e 2, della legge regionale 8 settembre 1999, n. 28.
La legge regionale n. 28, approvata con il voto unanime dei Consiglieri (io non c'ero, ma così ho visto dagli atti del Consiglio), stabilisce che, nel regime della capitalizzazione, l'erogazione della prestazione è liquidabile in forma di capitale solo dopo il complessivo trasferimento da parte della Regione all'Istituto delle somme di cui sopra e che, fino a quel momento, all'ex consigliere che abbia optato per l'erogazione della prestazione in forma di capitale è comunque garantita l'erogazione della prestazione in forma di rendita (vedasi articolo 7, comma 3, legge regionale 28/1999). I fondi necessari per il trasferimento all'Istituto medesimo del saldo del credito di cui all'articolo 12, commi 1 e 2, della legge regionale n. 28/1999 risultano stanziati con la legge di bilancio 2008/2010 nel bilancio di previsione per l'anno 2008, stanziamento che come da lei affermato avrebbe potuto essere impedito, se l'emendamento soppressivo presentato dal suo gruppo fosse stato votato. Peccato, però, che questo non avrebbe risolto il suo problema, visto che la legge del 1999, votata unanimemente dal Consiglio regionale, impone il trasferimento dei fondi sulla base di un piano di rientro che doveva completarsi entro l'anno 2008, mediante il versamento dell'ultima rata prevista, corrispondente al credito residuo vantato, a titolo di interessi e rivalutazione, dall'Istituto dell'assegno vitalizio.
Un'ultima precisazione: i soldi che potrebbero essere utilizzati per il pagamento del debito (tenga conto che la proposta, piuttosto articolata, è stata accettata dalla Giunta regionale al solo fine di assicurare alla Regione il tempestivo recupero del credito, senza ulteriori aggravi di spesa e con le più ampie garanzie restitutorie) non sono soldi "regionali". Questa è demagogia che forse potrà essere spesa dal punto di vista mediatico, ma che resta priva di qualsivoglia fondamento giuridico. Si tratta di denari cui il Consigliere Rollandin, lui così come, ripeto, altri Consiglieri, hanno diritto singolarmente in virtù di quella legge regionale che ha consentito la maturazione di ben precise posizioni creditorie: questo è un fatto concreto, il resto rischia di essere pura demagogia.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Alcune annotazioni: anzitutto, noi, non abbiamo votato quella legge, non eravamo presenti in aula, non l'abbiamo votata! ...
(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)
...Seconda osservazione: su alcuni meccanismi di questa legge noi abbiamo presentato più volte delle modifiche per intervenire proprio su un elemento che riteniamo non corretto, cioè questo assegno vitalizio viene costruito con un terzo pagato dai consiglieri e due terzi pagati dal Consiglio regionale con soldi pubblici. Noi riteniamo che questo meccanismo non sia rispettoso dei comportamenti e delle regole più diffuse nella definizione di un fondo di pensionamento; non riteniamo giusto che con i soldi pubblici venga pagato - ma molto - il lavoro fatto dai Consiglieri anche una volta che lo hanno concluso. Abbiamo presentato un disegno di legge chiaro al proposito, che questo Consiglio ha bocciato! Quindi non ci riconosciamo in questo tipo di legge! Vedo che invece il collega Cerise è d'accordo sul fatto che noi non siamo d'accordo, quindi è ben contento - mi fa cenno con la testa - lui che propone una soluzione totalmente diversa, ne prendo atto...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
...siamo di fronte a situazioni diverse.
Seconda cosa. C'è un meccanismo tale per cui, diceva: entro il 2008. Noi abbiamo continuamente fatto delle proroghe per varie leggi e nulla vietava che intervenissimo anche per prolungare questo tempo; forse nel momento in cui il nostro gruppo ha fatto questo emendamento alla legge finanziaria per il 2008-2010 non ci siamo accorti che bisognava modificare anche la tempistica. È un errore che abbiamo fatto, ma che nessuno né in Commissione né in Consiglio ha sottolineato.
Siamo stati molto chiari nel chiedere che venga abrogato questo famoso comma 2 dell'articolo 18, perché nella motivazione di questo articolo nella relazione si diceva: il comma 2 dell'articolo 18 ridetermina l'importo residuo da trasferire all'Istituto per l'assegno vitalizio, quota interessi, a conclusione del piano di rientro. Abbiamo detto chiaramente: guardate che se noi siamo contrari al fatto che si concluda questo piano di rientro; avevamo anche detto che nulla vietava che si potesse rinviare di un anno questo piano di rientro, tanto più che c'è la volontà politica da parte del Consiglio regionale - espressa nella nomina di quella commissione per affrontare i costi della politica - e una volta che si fosse intervenuto sui costi della politica, chiaramente questo intervento avrebbe un riflesso sul passato. Quindi eravamo stati molto chiari in questo e prendo atto che in quel momento, in cui era chiaro come si poneva il problema, quel nostro emendamento è stato approvato con 23 voti della maggioranza di Governo, 4 astensioni della minoranza e 5 voti contrari della minoranza. Ne prendo atto e questo esprime una volontà politica che noi non condividevamo e non condividiamo.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Intanto ringrazio il Presidente Caveri per la schiettezza delle sue parole. Avete superato ogni velocità, perché i soldi sono stati messi a disposizione il 1° gennaio, il 22 si sono subito premurati di scaricarli, cioè poi gli imprenditori, gli insegnanti, gli agricoltori tutti dopo, prima mettiamo a posto quelli della "casta"...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
Presidente - ... Presidente, lasci esprimere il Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - ...c'è una velocità impressionante! In nessun campo dell'Amministrazione regionale abbiamo questi tempi; forse la matematica ci consentirà l'anno prossimo di migliorarci, ma non credo. La cosa grave è che siamo nei confronti di un soggetto privato, che è stato condannato per un danno grave all'Amministrazione regionale. Guardate che in tutti questi anni di gente che ha avuto problemi con l'Amministrazione regionale ce n'è stata: c'è gente che ha pagato 10mila euro, 5mila euro, 8mila euro; qui sono stati condannati, dopo tutti gli sconti, i tagli, la liquidazione, eccetera, a dare comunque oltre 450mila euro all'Amministrazione regionale, e tutto questo sappiamo che non è stato dettato, come furbescamente detto dal Presidente Caveri: "noi volevamo far recuperare prima possibile i soldi all'Amministrazione regionale". I motivi li conosce tutta la Valle d'Aosta e sono motivi di casta, sono motivi partitici, sono motivi di interessi di una parte politica e non certo del benessere dell'Amministrazione regionale! Questo è quanto i cittadini devono sapere: che gli interessi di parte prevalgono sempre e comunque rispetto agli interessi generali!
In tutto questo poi credo che una riflessione tutti noi la si debba fare: con 62 milioni di euro, potevamo fare forse qualcosa di meglio, non dico con tutti, con metà? Ma non dico neanche con metà: con un terzo, cioè non potevamo liberare 20 milioni di euro per fare qualcosa di buono nel campo dell'assistenza sanitaria, delle ferrovie, dell'ospedale? Questa è una domanda a cui i cittadini dovranno rispondere sia il 13 aprile che il 25 maggio: volete che ancora si vada avanti con questi costi della politica, con questo atteggiamento, con questo rivendicare anche nell'interruzione dei Consiglieri di opposizione che parlano di queste cose, come dire: andiamo a toccare qualcosa che è intrinseco al nostro stesso lavoro. Un diritto acquisito non si capisce da quando, non si capisce da chi.
Ricordo che in un momento in cui da parecchio tempo a livello nazionale c'è la possibilità per ognuno di noi di utilizzare i contributi figurativi per garantirci la pensione, sarebbe bene fare un ragionamento ad ampio raggio sugli emolumenti dei consiglieri regionali, in modo che non ci sia niente di indecoroso, perché il decoro dei consiglieri regionali credo sia un interesse dell'intera collettività, ma non ci siano gli eccessi degli ultimi decenni. Credo che a questo riguardo possiamo fare un grande regalo alla nostra regione, perché in Italia amministrazioni regionali e parlamento, governate dall'una o dall'altra parte politica, non è che hanno dato in questi anni un gran segnale di correttezza: noi non siamo ancora arrivati a quei livelli, abbiamo sempre mantenuto un livello più corretto, ma possiamo fare di più, perché il benessere della valle necessita di una classe politica capace di confrontarsi con questi elementi.
Una piccola annotazione: il Presidente Caveri citava questo legame con il Conseil del Valais: i Consiglieri del Vallese non hanno la pensione, non hanno l'assegno vitalizio e in un anno percepiscono quello che noi percepiamo in poco più di un mese. Forse lì esagerano, lì sono 135, ci sono condizioni diverse, però forse dobbiamo renderci conto che abbiamo un po' esagerato.
L'altra questione con cui termino: credo che la precipitazione con cui sono stati versati questi soldi, dimostra una cosa semplice - che la politica può capire facilmente, ma che i cittadini capiscono ancora più facilmente -: questo gruppo di potere che oggi ci governa, rappresentato in particolare dalla Giunta regionale, è ancora succube di poteri esterni alla Regione. Probabilmente quei poteri esterni alla Regione diventeranno poteri interni fra breve, però oggi questa è la situazione e credo che sia veramente una cosa negativa dover prendere atto di questa situazione.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri, per fatto personale.
Caveri (UV) - "Succube" è veramente avvilente... "furbescamente" se lo può tenere per lei... lei che sa che questi soldi del vitalizio non sono quelli versati, ma sono in garanzia; il resto gronda di demagogia, avendo il suo partito vecchio - non so quale perché avete cambiato sigla tante volte - ha votato la legislazione vigente a cui si riferisce.
Presidente - Si conclude la seduta antimeridiana, il Consiglio è aggiornato ad oggi pomeriggio alle 15,30.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12,54.