Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3137 del 6 dicembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3137/XII - Disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta (Legge finanziaria per gli anni 2008/2010). Modificazioni di leggi regionali".

Président - Nous reprenons nos travaux. Ce matin nous nous sommes arrêtés après avoir voté l'article 14 du projet de loi en question. Je soumets donc au vote l'article 15:

Conseillers présents: 21

Votants: 19

Pour: 19

Abstentions: 2 (Bortot, Fiou)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 16 il y a les amendements n° 11 et n° 12 du groupe "Arcobaleno".

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Noi abbiamo già proposto all'attenzione del Consiglio la questione del personale a tempo determinato, ne abbiamo parlato la prima serata nell'esame del bilancio. Sappiamo che questo è un problema, sappiamo per esempio che in Regione ci sono 102 operatori di sostegno, ci sono assistenti alle manifestazioni e custodi di castelli, musei e giardini, è difficile qui indicare esattamente il numero perché questi lavorano alcuni mesi all'anno, lavorano a cavallo fra l'estate e l'inverno, praticamente ci sarebbero 174 posti per alcuni di questi solo per alcuni mesi; comunque si tratta di un numero consistente di personale che è a tempo determinato. Questo personale a tempo determinato costa all'Amministrazione regionale circa 4 milioni di euro all'anno, sono soldi che vengono presi dal capitolo 30500 in cui ci sono le risorse anche per pagare questo tipo di personale.

Il ragionamento che facciamo è molto semplice. Diciamo: è utile e opportuno che si cominci a stabilizzare questo personale precario e si cominci a trasformare questi posti da posti a tempo determinato a posti a tempo indeterminato. Siamo consapevoli che non è possibile fare subito questo passaggio, ma riteniamo che un minimo di nocciolo possa cominciare ad essere messo in organico fin dal 2008, in modo che poi, gradualmente, sulla base di un piano triennale concordato fra la Giunta e le organizzazioni sindacali si riesca a stabilizzare questo personale, in modo che si consenta, da una parte, a questo personale di non dover sempre ripetere le prove ogni 2 anni, dall'altra di avere un minimo di garanzie del posto di lavoro; secondo, si consenta di valorizzare le competenze che già si sono fatte all'interno del proprio lavoro, infine si riesca a rendere più efficace e più valido il tipo di servizio che viene offerto. Questi sono i motivi per cui presentiamo questi 2 emendamenti, che sono insieme, anche se sono votati diversamente, nel senso che con il primo emendamento diciamo che possiamo calcolare in linea di massima 50 persone, il numero che corrisponderebbe a meno di 1/3 del personale che attualmente è a tempo determinato in queste 3 professioni, e cominciare a stabilizzare per quest'anno 1/3 di questo personale, in modo che nell'arco di 3 anni si possa raggiungere una stabilizzazione completa del personale, di cui l'Amministrazione regionale ha effettivamente bisogno.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Lei, collega Squarzino, è una persona soave perché ha presentato questa questione come una cosa facile, come dire: "ma togliamoci 'sto dente, piantiamo 'sto chiodo", io sono ammirato, perché essendo che lei non governa, non avendo il problema di governare, è come Mary Poppins e mi dice: "ma in fondo, dove è scritto 2.888, scriviamo 2.938, cosa ce ne frega"! Peccato che 2.888 è la "linea Maginot" del Patto di stabilità, per cui se scrivessimo 2.938, essendo fra l'altro come le ho spiegato nel corso della discussione precedente, che quest'anno emerge dalla finanziaria la novità che il Patto di stabilità deve essere sottoscritto e verificato anche attraverso la firma del Presidente della Regione, se il Presidente della Regione accettasse un incremento di questo genere dei propri dipendenti, sarebbe passibile di un internamento in quelle strutture che con la legge n. 180 sono state chiuse; quindi 2.938 è evidentemente non possibile, 2.888 è una "linea Maginot" importante.

Sulla stabilizzazione le ho spiegato che per quel che mi riguarda tale questione non è affrontabile, se non nell'ambito di una trattativa con il Governo, per cui mi permetto di dirle che con l'impegno di un accordo con le organizzazioni sindacali che dobbiamo concretizzare, oggi dolorosamente siamo costretti a votare contro questi emendamenti qualora lei insistesse nel mantenerli.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 11 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 16 la cifra "2.888" è sostituita dalla cifra "2.938".

Conseillers présents: 27

Votants: 24

Pour: 3

Contre: 21

Abstentions: 3 (Ferraris, Fiou, Sandri)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 12 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Dopo il comma 1 dell'articolo 16 è inserito il seguente:

"1bis. Al processo di stabilizzazione del rapporto di lavoro del personale precario che svolge ruoli di operatore di sostegno, di assistente alle manifestazioni e di custode dei castelli sono riservate 50 unità di personale della dotazione organica di cui al comma 1. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, d'intesa con le organizzazioni sindacali, definisce un piano triennale per la suddetta stabilizzazione, precisandone contingenti, tempistica e relativi oneri.".

Conseillers présents: 27

Votants: 24

Pour: 3

Contre: 21

Abstentions: 3 (Ferraris, Fiou, Sandri)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 16:

Conseillers présents: 27

Votants: 23

Pour: 20

Contre: 3

Abstentions: 4 (Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Sandri)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 17:

Conseillers présents: 29

Votants: 20

Pour: 20

Abstentions: 9 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 18 il y a l'amendement n° 1.1 du groupe "Arcobaleno".

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - L'emendamento che proponiamo è l'emendamento "clou" di tutto il discorso che facciamo su questa legge finanziaria, nel senso che riassumiamo in un unico emendamento alcune delle nostre linee politiche fondamentali.

Riteniamo infatti che ci sia ancora la possibilità fin da adesso, nonostante il lavoro che il gruppo dovrà fare per quanto riguarda i costi della politica, sia possibile intervenire e abbiamo trovato come spazio di intervento il trasferimento a favore dell'istituto dell'assegno vitalizio. Sappiamo che in finanziaria sono stati individuati 4,9 milioni di euro come conclusione del piano di rientro per il fondo per l'assegno vitalizio per i Consiglieri. Allora diciamo che possiamo intanto rinviare di un anno, non siamo obbligati a farlo quest'anno; secondo, se eventualmente si interverrà poi sui costi della politica allora anche questi fondi saranno diminuiti, quindi non si dice che sono abrogati per sempre, ma li rimandiamo al prossimo anno, e con le risorse che abbiamo liberato in questo modo - non sono tantissime, sono 4,9 milioni - riteniamo che possano andare a rimpolpare alcuni capitoli di spese che riteniamo importanti per lo sviluppo di questa Regione. Riteniamo che parte di questo denaro, circa 1 milione di euro, vada collocato nel Fondo per le politiche sociali, proprio in particolare per le esigenze delle famiglie con maggiore difficoltà; chiediamo che una parte vada all'ARPA, 500mila euro, per finanziare quei progetti specifici di monitoraggio, quelli che sono al di là della routine normale di lavoro, perché è importante che l'ARPA che funziona bene possa occuparsi anche di questi settori in modo preciso e articolato.

Chiediamo poi che 1 milione sia utilizzato per rimpolpare il budget riservato alla legge regionale n. 3/2006, che riguarda l'uso razionale delle energie, che ci siano delle risorse ulteriori in questa legge, come pure chiediamo che siano riservati 2,2 milioni di euro per quanto riguarda l'edilizia residenziale, perché siamo convinti che non è sufficiente in questa Regione potenziare o curare i mutui prima casa, contribuire per il sostegno all'affitto, ma per risolvere il problema alla radice bisogna puntare sull'edilizia residenziale pubblica, in modo che ci sia la possibilità, per chi non ha risorse sufficienti, di avere una casa ad un prezzo contenuto e adeguato al proprio stipendio e calmierato.

Rimangono ancora circa 200 milioni di euro... pensate quante cose si possono fare con queste risorse che servono solo a concludere il piano di rientro dell'assegno vitalizio! Un altro modo per impiegare questo denaro lo vediamo all'interno dei fondi globali, per finanziare una legge regionale che riguarda l'assegno di mantenimento a tutela del minore. Lo scorso anno, ad aprile 2006, avevamo iniziato a lavorare come Consiglieri su questo disegno di legge, avevamo poi dato il tutto al Capogruppo "UV" dicendo che non volevamo portare avanti per conto nostro la legge, né volevamo farlo come gruppo "Arcobaleno", ma che volevamo piuttosto che la legge fosse presa in considerazione; però, da quando l'abbiamo messa nelle mani del Consigliere Vicquéry che aveva promesso che ci saremmo trovati per vedere, non abbiamo più avuto alcuna risposta!

Per adesso non presentiamo alcun disegno di legge, perché c'è ancora tempo come commissione di farlo, ma chiediamo che nei fondi globali sia possibile prevedere 200mila euro per finanziare questa legge, il cui scopo è di anticipare al coniuge separato, uomo o donna che sia, l'assegno di mantenimento dei figli che l'altro coniuge dovrebbe versare ma che non versa e che verserà con calma, se e quando il Tribunale interverrà con le pratiche legali, dicevo una risorsa che consenta all'Amministrazione regionale di anticipare al coniuge separato questo assegno per il mantenimento dei figli, questo consentirebbe di dare una mano a quelle famiglie monoparentali che sono così numerose nella nostra Valle. È una legge che anche altre Regioni del nord Italia hanno fatto - Trento e Bolzano - e che non ha un grosso costo per l'ente pubblico, perché questi soldi, visto che sono anticipati, saranno in parte o del tutto ripresi, ma consentirebbe di dare una risposta a situazioni in grave difficoltà.

Ho voluto illustrare tutti questi emendamenti per individuare i settori: aiuto alla famiglia, energia, casa, ambiente, come momenti forti e settori importanti per il nostro futuro e per la nostra Regione.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Solo una questione un po' particolare, nel senso che la collega Squarzino, assieme agli amici del gruppo "Arcobaleno", ha presentato quest'ultimo emendamento sull'anticipo da parte dell'Amministrazione regionale degli alimenti eventualmente non pagati per quanto riguarda il mantenimento dei figli. Credo che questo sia un tema molto importante, ma giusto una lettera che c'è oggi sulle pagine locali del quotidiano "La Stampa" evidenzia che la situazione è più complessa di quanto l'ha descritta la collega Squarzino, perché c'è un errore di fondo nella legge nazionale che è legato al fatto che in caso di separazione devono essere garantiti gli stessi livelli di benessere che erano precedentemente. Cosa che è impossibile nel momento in cui un nucleo familiare è anche un risparmio economico, perché vivendo insieme si possono fare delle economie, dal momento che questi diventano 2 nuclei le spese aumentano. A questo punto cosa succede? Succede che da una parte, se tutto va bene, viene tutelato il livello di benessere precedente di una parte della famiglia, l'altra parte ne avrà un grande danno. Abbiamo quindi delle persone che vanno in una situazione di disagio, come spesso viene dalla realtà riequilibrato questo meccanismo sbagliato, certo, riducendo i pagamenti ad una parte, quindi c'è uno squilibrio di fondo iniziale che è alla base delle difficoltà che ha evidenziato la collega Squarzino, per cui su questo tema bisogna essere molto prudenti e cercare di avere un'attenzione per tutti, sia per quelli che hanno ancora a carico i figli, sia per quelli che non li hanno più e che hanno anche difficoltà a vederli, come spesso la cronaca ci dice.

Mi auguro che il Parlamento italiano metta mano a questa situazione, che interviene sempre più diffusamente. Ricordo che la nostra è la Regione d'Italia che ha il massimo numero di divorzi e separazioni, quindi è un fenomeno sociale, ma credo che sia importante identificare quali sono i meccanismi, perché si debbano aiutare tutte le persone in difficoltà a causa di questi avvenimenti che capitano nella vita di molti di noi.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Solo una precisazione: in questo momento non proponiamo di votare questo disegno di legge, ma indichiamo solo che c'è un disegno di legge che può essere modificato; l'importante è che la commissione cominci a lavorarci e ad entrare nel merito, poi credo che tutti i problemi che ha sollevato il collega Sandri o che altri sollevano possono essere presi in esame. In questo momento non stiamo votando un disegno di legge che anticipa l'assegno di mantenimento per la tutela dei minori nella sua articolazione; stiamo solo dicendo che visto che c'è questo problema, vediamo di prevedere nei fondi globali del 2008 delle risorse che consentano di rispondere a questo problema con un disegno di legge o un altro si vedrà come, i contenuti si studieranno insieme, ma almeno che ci siano queste risorse.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Solo due parole perché la "Commissione famiglia" ha esaminato ampiamente questo disegno di legge, che è stato approvato nella Provincia di Bolzano e che proprio per come diceva il collega Sandri - io condivido - bisogna stare molto attenti a passare una norma così, anche perché a Bolzano sta creando diversi problemi di recupero. Le assicuro che la "Commissione famiglia", in particolare le dott.sse Scaglia e Fanizzi per la Consulta delle donne, stanno approfondendo il tema ed è previsto un incontro nella Provincia di Bolzano, ma la normativa non è semplice e va verificata a fondo, cosa che si sta facendo con attenzione.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1.1 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

1- Il comma 2 dell'articolo 18 è soppresso.

Conseillers présents: 32

Votants: 28

Pour: 5

Contre: 23

Abstentions: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Le Conseil repousse également les sous-amendements... ma come no? Decadono implicitamente bocciando l'articolo!

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono, che chiede la votazione di ogni singolo emendamento)

(il Presidente, fuori microfono, invita la Consigliera Squarzino Secondina al banco della presidenza per evitare disguidi)

Président - Le Président et Mme Squarzino ont éclairci le doute. Bien que repoussés, je donne respectivement lecture des sous-amendements n° 1.2, n° 1.3, n° 1.4, n° 1.5, n° 1.6, n° 1.7 du groupe "Arcobaleno" pour le procès-verbal:

Emendamento

2- L'articolo 24 è così sostituito:

"Articolo: 24

(Fondo regionale per le politiche sociali. Legge regionale 4 settembre 2001, n. 18)

1. L'autorizzazione di spesa del Fondo regionale per le politiche sociali, istituito ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 18 (Approvazione del piano socio-sanitario regionale per il triennio 2002/2004), è determinata, per il triennio 2008/2010, in euro 89.140.000, di cui euro 28.080.000 per l'anno 2008, euro 30.380.000 per l'anno 2009, ed euro 30.680.000 per l'anno 2010 (obiettivo programmatico 2.2.3.03. - capitoli 61310, 61311, 61312, 61313, 61314, 61315, 61316, 61317, 61318).

2. Per il finanziamento delle provvidenze a favore delle famiglie devono essere destinati, per l'anno 2008, almeno euro 9.000.000 (capitolo 61314).

3. L'autorizzazione di cui al comma 1 ricomprende anche le spese concernenti la partecipazione della Regione a reti e progetti europei in materia di politiche sociali.".

Emendamento

3- Il comma 1 dell'articolo 32 è così sostituito:

"1. Il trasferimento annuale all'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente (ARPA), istituita con legge regionale 4 settembre 1995, n. 41 (Istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) e creazione, nell'ambito dell'Unità sanitaria locale della Valle d'Aosta, del Dipartimento di prevenzione e dell'Unità operativa di microbiologia), è autorizzato, per l'anno 2008, in euro 5.000.000 (obiettivo programmatico 2.2.1.09. - capitolo 67380).

Emendamento

4- All'allegato B, l'autorizzazione di spesa di cui alla "l.r. 3 gennaio 2006, n. 3" è rideterminata, per l'anno 2008, in euro 4.294.000.

Emendamento

5- All'allegato B, l'autorizzazione di spesa di cui alla "l.r. 7 aprile 1992, n. 14", per l'anno 2008 è soppressa.

Emendamento

6- Nel Capo IV, dopo l'articolo 26 è inserito il seguente:

"Articolo 26bis

(Assegno di mantenimento a favore del minore)

1. È autorizzata, per l'anno 2008, l'iscrizione della spesa di euro 240.000 nei fondi globali per il finanziamento di un disegno di legge concernente l'anticipazione dell'assegno di mantenimento a favore del minore (obiettivo programmatico 3.1. - capitolo 69000 parz.).".

Emendamento

7- Nel Capo VII, dopo l'articolo 37 è inserito il seguente:

"Articolo 37bis

(Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale. Legge regionale 26 ottobre 2007, n. 28)

1. È approvato, per l'anno 2008, l'ulteriore finanziamento di euro 2.200.000 della legge regionale 26 ottobre 2007, n. 28 (Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale. Modificazioni alla legge regionale 8 ottobre 1973 n. 33), (obiettivo programmatico 2.2.1.02 - capitolo 50855 di nuova istituzione).".

Président - Je soumets au vote l'article 18:

Conseillers présents: 31

Votants: 24

Pour: 21

Contre: 3

Abstentions: 7 (Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Ottoz, Sandri, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 19:

Conseillers présents: 32

Votants: 22

Pour: 22

Abstentions: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 20 il y a l'amendement n° 13 du groupe "Arcobaleno".

La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Avremmo voluto eliminare tutto il comma 7, ma per un mio errore di battitura ho riscritto il comma 2 dell'articolo 18, mentre era il comma 7 dell'articolo 20. Ho dato i numeri... però è rimasto l'emendamento n. 13 che, al comma 7 dell'articolo 20, aggiunge la parola pubblica dopo la parola residenziale. Questo comma, secondo noi, è molto caratterizzante del tipo di politica sanitaria che sta conducendo questo Governo, infatti viene prevista la realizzazione e l'esercizio in un distretto sociosanitario di una struttura sanitaria residenziale per la cura di patologie di interesse psichiatrico e di disturbi del comportamento alimentare, anche senza obbligo di convenzione con l'azienda USL. Allora diciamo: comma 7, va bene, anche se avremmo voluto eliminarlo, ma che ci sia una struttura sanitaria residenziale pubblica. L'inserimento di questo piccolo aggettivo fa sì che le Regioni Piemonte e Lombardia potrebbero costruire questa struttura sanitaria residenziale, ma non crediamo che debba essere del tipo di quella che verrà costruita a Saint-Pierre; quindi pubblica sì, struttura sanitaria residenziale anche senza obbligo di convenzione con l'azienda, ma pubblica: ecco il nostro emendamento.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - Intanto c'è un errore, non è quella di Saint-Pierre...

Venturella (fuori microfono) - ... no, come quella di Saint-Pierre...

Fosson (UV) - ... comunque, sono in parte d'accordo, perché questa è una iniziativa che esula dalla nostra programmazione, nel senso che come è scritto qui, per autorizzare una struttura deve prima rientrare nei nostri fabbisogni, ma questo non rientra nella nostra programmazione. È una scelta perché è una struttura sanitaria che viene da fuori, che ha delle lettere della Regione Lombardia e della Regione Piemonte di una proposta di accreditamento, quindi da privato diventa privato convenzionato, pertanto pubblico, di costruire una struttura da noi... perché? Perché sembra che il clima, eccetera, non solo, ma... hanno trovato in quella sede di Brusson una struttura particolarmente rispondente e hanno fatto domanda di venire, completamente al di fuori dalla nostra programmazione. È come se una fabbrica volesse venire a lavorare in Val d'Aosta... possiamo dire: per noi è sicuramente un fatto dal punto di vista economico importante, non solo, ma con un ritorno importante dal punto di vista sanitario, perché è una mobilità attiva che rientra in Valle, mi sembra che accettare un'occasione così, sia utile anche per lo sviluppo della zona... Come dico esula completamente dalla nostra programmazione e non c'è alcun obbligo di convenzione, per cui è un'altra cosa che viene in Valle a portare un'industria.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 13 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Al comma 7 dell'articolo 20, aggiungere la parola "pubblica", dopo la parola "residenziale".

Conseillers présents: 34

Votants: 32

Pour: 5

Contre: 27

Abstentions: 2 (Ferraris, Fiou)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 20:

Conseillers présents: 33

Votants: 23

Pour: 23

Abstentions: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina sur l'article 21.

Squarzino (Arc-VA) - Ci siamo astenuti sull'articolo 20 che riguarda il finanziamento della sanità nel suo insieme.

Sull'articolo 21 invece voteremo contro, anche per tutta una serie di motivi. Il motivo essenziale è che la strada che è stata intrapresa dei continui lavori di ristrutturazione è una strada che porterà questo Ospedale ad avere per anni ed anni cantieri, sempre in ritardo. Fra l'altro ringrazio l'Assessore Cerise per avermi fatto pervenire i dati che ieri era avevo chiesto, ma da cui risulta con molta chiarezza. Qui do solo un dato: sono diversi progetti di ristrutturazione dell'Ospedale, cioè lavori che vengono fatti senza ancora pensare all'ampliamento, così nell'attuale struttura; fra tutti questi lavori, prima e seconda fase, ce n'è uno che si chiama "Strutturazione relativamente ai servizi di radioterapia, sterilizzazione, hospital day, ambulatorio di oncologia, farmacia", in Comune di Aosta. Questo progetto costava, quando è stato progettato, 8.882.909 euro; oggi l'importo è di 10.226.758 euro, 2 milioni di euro in più solo un pezzettino, 25% in più, mi dice il collega matematico.

Ancora: il tempo... circa 6 anni per fare quel piccolo pezzetto e poi si ha il coraggio di dire che per l'ampliamento Ospedale ad est 7 anni dalla consegna dei lavori. Voi capite che veramente è impossibile: questi lavori che dovevano essere fatti in 2 anni, hanno richiesto quasi 6 anni e poi non sono ancora finiti; quindi immaginate cosa vuol dire un piccolo lavoro all'interno dell'Ospedale aumentato del 25% dei costi e il tempo è triplicato. Immaginiamo cosa vuol dire ogni lavoro di questi che si fa su questa struttura cosa significa! Questo è il motivo per cui votiamo contro l'articolo 21.

Président - Je soumets au vote l'article 21:

Conseillers présents: 34

Votants: 26

Pour: 23

Contre: 3

Abstentions: 8 (Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 22:

Conseillers présents: 35

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 11 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Sandri sur l'article 23.

Sandri (PD) - Solo per ribadire quello che avevamo già espresso nella visione del capitolato. Auspichiamo che uno stesso tipo di intervento di quello che approveremo, quindi votiamo a favore di questo articolo, sia messo allo studio per quanto riguarda la bassa Valle, o comunque una struttura più importante fra Donnas e Pont-Saint-Martin che possa fare da presidio di tutta la bassa Valle e da contraltare rispetto alle iniziative concorrenziali che abbiamo ad Ivrea e zone vicine.

Président - Je soumets au vote l'article 23:

Conseillers présents: 35

Votants: 29

Pour: 29

Abstentions: 6 (Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 24 il y a l'amendement n° 1bis du groupe "Arcobaleno".

La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Velocemente, qui intendiamo stanziare 1 milione ulteriore di euro in modo che vada a rispondere alle esigenze della popolazione che più ha bisogno e riteniamo che questi soldi possano essere dedotti dal capitolo che riguarda le opere di protezione da valanghe, frane, opere stradali, per cui non è che togliendo questi pochi soldi le valanghe e le frane ne soffrano granché!

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1bis du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Dopo il comma 2 dell'articolo 24 è inserito il seguente:

"3. Per il finanziamento delle leggi regionali 27 maggio 1994, n. 19 (Norme in materia di assistenza economica) e 3 maggio 1993, n. 22 (Provvidenze a favore di persone anziane e handicappate, alcooldipendenti, tossicodipendenti, infetti da HIV e affetti da AIDS), oltre alle risorse di cui al comma 1, sono stanziati ulteriori euro 1.000.000 per rispondere in modo più adeguato alle esigenze della popolazione. Al finanziamento dell'onere di cui al presente comma si provvede mediante la riduzione di pari importo dal capitolo 51340.".

Conseillers présents: 33

Votants: 27

Pour: 5

Contre: 22

Abstentions: 6 (Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson sur l'article 24.

Fosson (UV) - Solo una replica, perché se ne sta parlando da diversi giorni di questo articolo. Intanto bisogna sottolineare che il Fondo regionale per le politiche sociali quest'anno aumenta del 7,8%, cioè da 24 milioni di euro passiamo a 27 milioni di euro e questi fondi in più saranno messi sulla legge n. 22 e sulla legge n. 19. Le faccio presente che la legge n. 22 è la legge che regolarizza anche la posizione di tutte le badanti, perché in Valle d'Aosta rimborsiamo le spese per la badante a chi la mette in regola e potenzierà anche la legge n. 19, non solo, ma questo permetterà l'aumento di 1 milione di euro per la legge sulla disabilità. È questo 7,8% in più di aumento del Fondo sociale regionale che è un aumento significativo, contrariamente al Fondo sociale nazionale che è diminuito. A questo 7,8% in più bisogna aggiungere 21 milioni di euro che diamo agli anziani, quindi per le famiglie, ai 4 milioni di euro che diamo per gli asili nido, ai 350mila euro che diamo per le microcomunità per anziani.

Come dicevo prima, e poi sono stato interpretato male, o non mi sono spiegato bene, ho detto che il nostro sforzo in una Regione che mette già tanto è di aiutare chi ne ha bisogno e dare un po' di meno a chi bisogno non ne ha. Questo bisogna fare, perché bisogna sottolineare che si mette molto in più. Questo suo generico dal mattino, da ieri "mettiamo di più sul Fondo delle politiche sociali" non ci aiuta molto! Invece vorrei sottolineare quello che diceva il collega Sandri, che mi trova d'accordo: bisogna rivedere i meccanismi della "19", perché su alcuni meccanismi siamo in difficoltà come quelli che ha riferito lui, aiutandoci nella discussione, nel senso che l'anziano ultrasessantacinquenne non deve accedere alla "19", perché prevede comunque una risposta provvisoria, in attesa che si risolvano le situazioni, e un anziano non le risolve le situazioni; quindi è un meccanismo da rivedere in modo preciso, non in modo generico.

Mi impegno con il collega Sandri, siccome c'è un tavolo che discute queste cose con i sindacati prevedendo un reddito di cittadinanza, eccetera, di affrontare il problema del minimo vitale perché questo è veramente un problema, nel senso che a un anziano 400... ma non a tutti, perché con la scala di equivalenza qualche anziano solo prende delle cifre superiori, ma noi dobbiamo garantire un meccanismo, in quanto chi prende così poco possa essere aiutato, mentre agli altri, agli invalidi e a questo discorso di chi è invalido al di sopra del 48% e non trova lavoro... trovare degli altri meccanismi di inserimento lavorativo, che saranno previsti in questa legge che è finanziata, qui, con 1 milione di euro sulla disabilità, che speriamo di presentare presto.

Mi impegno ad approfondire quei meccanismi specifici, dall'altra parte penso che il Fondo sociale regionale come sia cresciuto sia già una buona risposta; compito nostro è di gestirlo correttamente. Sottolineo come l'introduzione dell'IRSEE - prima Regione in Italia che lo ha introdotto - abbia distribuito le nostre sovvenzioni in modo molto più equo.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Non contesto il fatto che bisogna rivedere anche le procedure, fra l'altro sarebbe interessante, nel momento in cui c'è il tavolo di lavoro, di verificare anche le modalità della legge n. 22, perché anche su quella legge ci sono molte difficoltà. Lei sa bene che per tutti i giorni feriali la cosa funziona bene, ma per quanto riguarda i giorni festivi o del week-end le difficoltà ci sono e le famiglie devono farsi carico di lavori e di situazioni che non riescono a gestire in quelle due giornate.

Président - Je soumets au vote l'article 24:

Conseillers présents: 34

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 9 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur l'article 25.

Frassy (CdL) - Sull'articolo 25 vorremmo capire il meccanismo che da parecchie leggi finanziarie a questa parte si perpetua, nel senso che viene prorogato un meccanismo nato come meccanismo transitorio e vede la competenza della Regione per le funzioni amministrative relative alla stipula di convenzioni con istituzioni private nell'ambito di servizi socioassistenziali. Immaginiamo che questa provvisorietà fosse dovuta nelle more di ridefinire il sistema che avrebbe - immaginiamo sempre - dovuto essere assunto dall'USL o dai Comuni; vorremmo capire il motivo di questa ennesima proroga e quale tipo di significato abbia agganciare questa proroga questa volta a una convenzione rispetto - immaginiamo - alle tante, perché non abbiamo idea di quante siano le altre convenzioni, ma nella relazione si dice che le altre convenzioni scadono al 31 dicembre 2009, una scade al 31 dicembre 2007... di conseguenza, si proroga tutto al 31 dicembre 2009. Vorremmo capire quali sono le altre convenzioni, che sono le convenzioni per le quali non solo vengono prorogate le funzioni, ma ci sembra di capire che vengano prorogate anche le convenzioni stesse, o viene solo prorogata la possibilità alla Regione di rinnovare per il biennio le convenzioni, e in questo caso quali sono i riflessi economici che qui non sono indicati.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - Su questo ha ragione, le convenzioni sono 2: la convenzione con il "Père Laurent" e con la "Casa della Misericordia" di Châtillon. L'onere di stipulare queste convenzioni sarebbe dovuto passare agli enti locali, ma per l'imponenza e la grandezza della struttura del "Père Laurent" il Comune di Aosta ha più volte delegato questa possibilità di assumersi l'onere di fare una convenzione con il "Père Laurent" e lo stesso il Comune di Châtillon con la "Casa della Misericordia", per cui queste convenzioni erano stipulate, visto che queste case hanno un interesse regionale, fra la Regione e questi 2 enti. I 2 Comuni interessati ci hanno chiesto, per l'interesse regionale che le strutture hanno, di portare avanti, noi, il rapporto convenzionale con questi. Questo è in uno di quei capitoli di cui lei mi ha chiesto sul Fondo sociale regionale che è soggetto a questo meccanismo "del paniere", come le dicevo prima, e le convenzioni sono in fase di rinnovo adesso.

Président - Je soumets au vote l'article 25:

Conseillers présents: 35

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 11 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 26:

Conseillers présents: 35

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 11 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - Il y a l'amendement n° 2 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Nel Capo IV, dopo l'articolo 26 è inserito il seguente:

"Articolo 26bis

(Assegno di mantenimento a favore del minore)

1. È autorizzata, per l'anno 2008, l'iscrizione della spesa di euro 200.000 nei fondi globali per il finanziamento di un progetto di legge concernente l'anticipazione dell'assegno di mantenimento a favore del minore (obiettivo programmatico 3.1. - capitolo 69000 parz.).".

Conseillers présents: 32

Votants: 27

Pour: 5

Contre: 22

Abstentions: 5 (Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Ottoz sur l'article 27.

Ottoz (CdL) - L'articolo 27, che riguarda "INVA S.p.a.", mi dà modo di fare alcune domande e una considerazione. Immagino che l'abrogazione del comma 2, articolo 4, della legge istitutiva significa che viene tolta la fissazione definitiva del capitale e quindi si può procedere ad un aumento di capitale, per il quale abbiamo trovato, in un apposito capitolo di bilancio, 1,5 milioni e che l'Assessore ci ha illustrato in commissione.

Quello che volevo chiedere è se questa situazione di "INVA", che necessita di un rimpolpamento del capitale in forza di investimenti che va a sostenere, tenga conto oppure no della intervenuta variazione nello stile di gestione di "INVA" da parte dell'assemblea dei soci. Mi riferisco al fatto che "INVA", da ormai 8-10 anni, aveva virtuosamente ridotto i costi del "management" accorpando la funzione di Amministratore delegato e quindi una funzione di Consiglio di amministrazione, con quella di Direttore generale nella persona che aveva le competenze e a cui si riconoscevano le competenze per svolgere sia una funzione che l'altra. Siccome la funzione di Amministratore delegato originariamente aveva un motivo di essere scissa da quella di Direttore generale perché in origine "INVA" aveva una grossa componente privata e una componente regionale, quindi il Consiglio di amministrazione era l'espressione... all'epoca era il Consiglio regionale che nominava i Consiglieri di amministrazione, mentre il Direttore generale per quanto riguardava la parte tecnica, in particolare informatica, veniva proposto e poi approvato dal Consiglio dal socio privato depositario della parte più corposa della tecnologia che era la "Olivetti S.p.a."... quindi ci creava un equilibrio fra la gestione tecnica e gli indirizzi politici della società. Successivamente, virtuosamente si è operata una riduzione di costi inutili, accorpando nella stessa persona e cioè nel Direttore generale - quindi le competenze tecniche informatiche specifiche le possedeva! - la funzione di Amministratore delegato.

Qualche mese fa si è tornati all'antico e si è ricreata... insieme ai costi che non conosco, ma immagino essere rilevanti, tenuto conto delle conoscenze che abbiamo di questa società e di quale sia la sua importanza e il valore delle commesse che sviluppa la figura dell'Amministratore delegato, e fin qui... salvo che la persona messa a fare l'Amministratore delegato... non voglio fare dei nomi, perché non è il caso... mi interessa capire qual è l'orientamento del Governo in ordine a una partecipata o a una posseduta così importante... non pare in prima battuta, a meno che le nostre conoscenze siano troppo limitate, avere alcuna competenza specifica per quanto riguarda l'informatica, ma una competenza specifica rilevante per quanto riguarda la politica. Questo ha portato alla situazione attuale in cui abbiamo un Amministratore delegato che ci auguriamo che serva, che è un politico che di informatica poco sa, e si è riconfermata però la competenza della persona che prima era Amministratore delegato e Direttore generale, in quanto lo si è riconfermato come Direttore generale, quindi non è che lo si è sfiduciato! È tornato a fare quello che stava facendo per la parte tecnica e gli si è tolta la parte di "management" della società. Mi è venuta in mente questa cosa stamani, quando abbiamo parlato dell'IVAT, perché anche lì lo stile è cambiato, nel senso che se è giusto che ai vari posti di sottogoverno si mettano delle persone che vengono dalla politica, non è di ottimo stile mettere addirittura i Segretari dei movimenti o dei partiti, cioè di solito c'è una separazione di ruoli in questo ambito.

Vorremmo capire se questo nuovo corso di "INVA", che fra l'altro aumenta i costi... cioè, mentre da una parte per fare gli investimenti chiediamo delle risorse, tanto che andremo ad aumentare il capitale di 1,5 milioni, dall'altra li aumentiamo anche noi, i costi, riesumando figure professionali a cui avevamo saputo rinunciare diminuendoli virtuosamente. Vorrei capire dall'Assessore se questo è l'inizio di un nuovo corso nella distribuzione delle cariche delle società partecipate regionali o se si tratta di 2 incidenti di percorso di riconoscimento di debiti da pagare per motivi di equilibro politico, ma che in ogni caso riconfigurerebbero un nuovo corso che non auspicheremmo nella gestione delle società a partecipazione o di possesso totale, o quasi, come in questo caso, di "INVA" regionale. Gradirei sapere se siamo su una nuova strada per quanto riguarda le partecipate.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Collega Ottoz, ci siamo espressi quando abbiamo adottato la deliberazione in cui abbiamo individuato i Consiglieri di amministrazione, i Presidenti e gli Amministratori delegati, non oggi! La scelta del Governo è questa, l'abbiamo fatta nell'ambito delle nomine e io non ho altro da dirle. Ritengo che le sue valutazioni siano legittime, noi ne abbiamo fatte delle altre; oggi proponiamo nella finanziaria una modifica per agire sul capitale sociale e non sul Consiglio di amministrazione, quindi non ho altro da dirle!

Président - La parole au Conseiller Ottoz.

Ottoz (CdL) - Per dichiarazione di voto e anche per dire che l'Assessore non mi ha risposto; d'altra parte non era un'interpellanza o un'interrogazione, non era tenuto a rispondermi e giustamente non lo ha fatto, perché mi sembra strano che l'assemblea dei soci - che sono la Regione, CELVA, Comune di Aosta - nomina al rinnovo delle cariche uno dei nuovi amministratori, e fin qui... i soci esprimono gli amministratori. Poi questi amministratori birichini arrivano in questa società, e, senza che nessuno abbia detto loro niente dicono: "reinventiamo l'Amministratore delegato, diamogli - dico una cifra a caso - 120mila o 60mila euro l'anno"...

Marguerettaz (fuori microfono) - ... lo abbiamo nominato noi, l'Amministratore delegato...

Ottoz (CdL) - ... allora non mi dica: ci siamo espressi solo al momento delle nomine... avete deciso di cambiare la struttura manageriale della società. Lei non mi dice perché, ma nel momento in cui l'Amministratore delegato non c'è da 10-12 anni e la società funziona lo stesso, e lei me lo rimette, devo pensare che abbiate cambiato...

Marguerettaz (fuori microfono) -... fammi parlare che ti spiego, ma devo spiegarti una cosa che devi già sapere...

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Noi abbiamo, come Amministrazione regionale, espresso da sempre l'Amministratore delegato. Lei può avere accesso ai dati, fra l'altro era in maggioranza, sapeva già tutto, quindi non è un fulmine a ciel sereno, mentre la Presidenza veniva espressa dall'assemblea, quindi il Presidente non era di competenza delle nomine, tanto che se va a vedere l'elenco delle candidature che i cittadini possono porre per la società, da nessuna parte troverà scritto "Presidente", ma solo "Amministratore delegato". Allora, questa volta, noi abbiamo fatto quello che abbiamo fatto le volte passate e abbiamo indicato l'Amministratore delegato; gli altri sono Consiglieri. Il caso vuole che nelle volte scorse l'Amministratore delegato che abbiamo nominato è stato poi individuato dall'assemblea come Presidente... questa volte ne hanno individuato un altro.

Président - Je soumets au vote l'article 27:

Conseillers présents: 34

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 10 (Bortot, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Vice-président Tibaldi sur l'article 28.

Tibaldi (CdL) - Assessore Marguerettaz, articolo 28, "Grand Hôtel Billia": ricordo che all'indomani dell'acquisizione, avvenuta nell'ottobre 2006, rispondendo a una nostra interrogazione, lei disse con una nota troppo ottimistica che stavano iniziando i lavori di ristrutturazione della facciata, di rifacimento della facciata, per dare perlomeno una estetica più decorosa al quell'edificio che era stato acquistato qualche mese prima. Con questo articolo in finanziaria c'è una rideterminazione della spesa per il 2008 in 8,715 milioni di euro. Abbiamo in parte visto le intenzioni "spalmate" su un triennio di spendere 24 milioni di euro per ristrutturare e rendere più gradevole tutto il complesso non solo del "Grand Hôtel Billia", ma anche quello immobiliare circostante. Vorremmo capire se questo impegno di spesa, che si trascina di esercizio in esercizio, avrà qualche finalità o se si tratta dell'ennesima cifra che viene scritta, perché sappiamo che tutto l'iter della progettazione deve essere ancora avviato, iter che, contemplando anche gli appalti europei, ci pare piuttosto lungo e complesso, ne abbiamo una testimonianza con la pista Leo David di Gressoney che, dopo 10 anni, è arrivata a una parziale conclusione! Vorremmo capire se, al di là della cruda scrittura di una cifra nell'articolo 28, c'è una possibilità concreta che nel 2008 ci sia qualche lavoro che possa prendere corpo.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Come abbiamo avuto modo di confrontarci in commissione, parte di questi lavori è iniziata: quelli sulle facciate, quelli sulla centrale elettrica... ora ci sono una serie di lavori che avranno un iter che sarà avviato nel 2008. Le volevo dare una spiegazione su questo articolo, dove ci sono 1,15 milioni in più rispetto alla programmazione precedente, perché andiamo a rideterminarla per 8,715, avevamo degli oneri notarili e per delle imposte stabiliti in 7,7 milioni, quindi questi 1,15 milioni sono dovuti a una ridefinizione degli oneri fiscali dell'atto, in virtù delle valutazioni che sono state fatte in contraddittorio con l'Agenzia delle entrate.

Président - Je soumets au vote l'article 28:

Conseillers présents: 33

Votants: 26

Pour: 23

Contre: 3

Abstentions: 7 (Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 29 il y a l'amendement n° 1 de la IIème Commission. Si vous me permettez pour une correction formelle qu'on fera ensuite, l'amendement n° 1 de la IIème Commission cite de "acquistare la proprietà", il serait mieux techniquement de dire "acquisire la proprietà"; donc on procèdera à cette correction formelle.

Je soumets au vote l'article dans le texte amendé, d'accord?

La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Visto che "acquisire" stava nella versione originaria del testo licenziato dalla Giunta, poi era stato trasformato in "acquistare" e adesso torna in "acquisire", ci piacerebbe capire l'amabilità delle considerazioni politico-finanziarie che stanno dietro questa disquisizione, ma vorremmo anche capire cosa cambia nella gestione degli spazi e nella rappresentanza che abbiamo a Bruxelles, perché al di là dell'ufficio in locazione, prima in proprietà o comproprietà, perché ci sembra di capire che ci sia l'acquisto non di una unità immobiliare, ma di una porzione di stabile, vorremmo capire se questa porzione di stabile è stata individuata nei suoi riferimenti proprietari o se è una proprietà condivisa, perché cambiano i riflessi negli oneri di gestione. Visto che qua si dice, nella relazione, che in considerazione della costituzione delle Euroregioni Alpi-Mediterraneo vanno ad essere occupati spazi condivisi, vorremmo capire se la condivisione sta nelle strutture nelle segreterie, o se alla fine c'è una porta chiusa a chiave e quella è la sede della Regione. Vorremmo capire da un punto di vista operativo come viene gestita questa innovazione.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Voteremo a favore di questa deliberazione, anche perché siamo intervenuti più volte su questo punto a livello di Consiglio, esprimendo più volte le nostre perplessità non tanto sulla struttura, quanto sulle risorse umane a disposizione di Bruxelles, che abbiamo sempre denunciato come scarse. Devo dire che con i frequentanti la scuola di politica, che avevamo organizzato l'inverno e la primavera scorsi, abbiamo fatto un salto a Bruxelles, siamo andati a vedere il nuovo palazzo; devo dire che la zona è convincente, perché è vicina alla Commissione, al Parlamento, al Consiglio, e sicuramente è uno stabile adeguato. Il fatto che si sia fatta la scelta di collaborare con altre Regioni, in particolare il Piemonte, la Liguria, Rhône-Alpes, è stata una scelta positiva. Rimane la nostra perplessità, quindi il nostro voto favorevole è un auspicio che uno stesso impegno si metta per trovare le risorse umane, affinché la nostra rappresentanza a Bruxelles sia adeguata alle nostre aspettative.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Intanto dovevo una risposta al collega Sandri nella discussione precedente sui capitoli. Per il 2008 sono previsti 215.000 euro invece che i soliti 175.000 per far fronte alle spese collegate al trasferimento della nuova sede, come trasloco e parziale arredo dei nuovi uffici... dico "parziale" perché l'idea è di riutilizzare tutto ciò che possiamo dall'ufficio attuale.

Per quanto riguarda il 2009-2010 è stato richiesto per ora l'importo degli anni scorsi, in quanto non si possono ancora fare previsioni precise sui costi per l'affitto degli spazi comuni. E qui vengo alla spiegazione del perché è opportuno questo emendamento. In realtà - e mi auguro che il collega Frassy venga anche quest'anno alla festa di Natale, lo scorso anno è venuto alla festa di Natale a Bruxelles perché ne ha approfittato per incontrare il Vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro, che si è occupato dell'annosa questione dei buoni benzina, ed è stato ospite prestigioso della serata - dicevo... l'immobile che ha visitato il collega Sandri è molto bello, all'interno del quale il Piemonte si è già piazzato, si sono già piazzati Rhône-Alpes e PACA, abbiamo leggermente ritardato perché c'è stata una discussione sul fatto che convenisse o meno affittare o acquistare. Alla fine abbiamo fatto una scelta "tranchant" che è contenuta in questo articolo 29, perché si è deciso di comperare. In realtà la dizione che veniva proposta come modificazione, è una miglior dizione, in quanto una parte di locali di questo medesimo immobile saranno a gestione congiunta, quindi noi compriamo quell'immobile e affitteremo una parte di quote che riguardano una grossa sala riunioni e "wine bar" che servirà per la presentazione dei prodotti tipici, oltre che una sala di esposizione. Volevo rassicurarla sul fatto che la dizione, così come viene proposta, è migliorativa, perché consente le due tipologie: da un lato, l'acquisto di cui abbiamo nel comma 2 immaginato i costi in termini presuntivi, ma precisi e, dall'altra, invece, c'è questa acquisizione di quote delle parti comuni, di quella che è autenticamente la sede dell'Euroregione...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... ha comprato il Piemonte, il quale affitterà poi all'insieme degli altri partner questi locali che hanno un uso comune... no... riprovo.

Allora, un piano del palazzo viene acquistato dalla Regione, il palazzo è diviso per piani, c'è un piano del Piemonte, c'è un piano di Rhône-Alpes, un piano nostro e sopra di noi, per caso, c'è la Puglia. Attualmente abbiamo circa 340 metri, oggi noi compriamo circa 500 metri, ma con l'idea che una parte di questi 500 metri in una seconda fase si possa discutere con le Camere di commercio del Piemonte Valle d'Aosta su un possibile utilizzo da parte loro, ma questa sarà una fase successiva. Attualmente mettiamo a posto i 500 metri che compriamo, poi c'è una parte comune dell'immobile, ovvero sala riunione, "wine bar" e sala mostre, che affittiamo... lo "wine bar" è abbastanza piccolo, ma in posizione strategica, perché è di fronte a uno dei nuovi ingressi del Parlamento europeo.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 29 nel testo così emendato:

Articolo 29

(Ufficio di rappresentanza a Bruxelles. Legge regionale 16 marzo 2006, n. 8)

1. La Giunta regionale è autorizzata ad acquisire la proprietà dei locali da destinare a sede dell'Ufficio di rappresentanza a Bruxelles, istituito ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 16 marzo 2006, n. 8 (Disposizioni in materia di attività e relazioni europee e internazionali della Regione autonoma Valle d'Aosta).

2. L'onere di cui al comma 1 è determinato, per l'anno 2008, in euro 2.200.000 (obiettivo programmatico 2.1.4.01. - capitolo 35060 parz.).

Conseillers présents: 33

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 9 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur l'article 30.

Frassy (CdL) - Su questo articolo vorremmo fare alcune considerazioni e avere alcune precisazioni. Avevamo presentato in corso di legislatura un disegno di legge, che aveva come obiettivo quello di garantire la sicurezza della comunità valdostana ed era un articolato che era stato dettato da un'emergenza che ormai è diventata necessità di convivenza della comunità valdostana, cioè una recrudescenza di quella criminalità che spesso da un punto di vista giornalistico viene definita minore, ma che è poi la criminalità peggiore per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini: ci riferiamo ai furti in appartamento, ci riferiamo ai borseggi, ci riferiamo a tutta quella microcriminalità che è quella che poi maggiormente tocca da vicino la comunità valdostana. Ci fu una bella discussione, si disse che la questione doveva essere affrontata con un provvedimento di più ampio respiro e non se ne fece nulla, salvo poi aver avuto una serie di problemi reiterati che hanno comportato valutazioni fatte dal Presidente della Regione, in veste soprattutto di Prefetto nel comitato per l'ordine pubblico e l'avvio di quella sperimentazione delle telecamere per strada.

Ora noi non sappiamo che frutti abbia dato l'avvio di questa sperimentazione, ma abbiamo la sensazione, che ci sembra venga anche confermata dall'impostazione dell'articolo 30, che in realtà le telecamere su strada, anziché garantire la sicurezza dei cittadini, hanno come priorità quella di sanzionare i cittadini stessi. Se giriamo le strade di Aosta, ci rendiamo conto che le telecamere che sono state installate dall'Amministrazione comunale hanno come unica funzione quella di presidiare le zone pedonalizzate o comunque a traffico limitato; di conseguenza hanno, come obiettivo, quello di fare la fotografia della targa e di spedire al domicilio del contravventore la sanzione per l'infrazione del Codice della strada. Ora, va tutto bene che il Codice della strada, al pari degli altri codici venga fatto rispettare; quello che va meno bene è che anziché garantire la sicurezza dei cittadini e dunque utilizzare risorse pubbliche per tutelare i cittadini, si usano dietro il pretesto della sicurezza dei progetti che alla fine servono a penalizzare i cittadini. È vero che le risorse qui stanziate sono poca cosa, perché la spesa complessiva è di 200.000 euro nel triennio, nel nostro disegno di legge avevamo ipotizzato una spesa per ogni annualità di mezzo milione di euro, di conseguenza avevamo ipotizzato una serie di interventi più significativi; vorrei capire alla fine con questa sperimentazione che tipo di priorità vengono date, perché con questa cifra nel triennio non si fa molto in termini di controllo del territorio dal punto di vista della sicurezza, si può fare qualcosa invece sull'implementazione delle telecamere a controllo del traffico.

Vorremmo capire, non essendo così chiara la norma, quali delle due direzioni verranno privilegiate.

Si dà atto che dalle ore 17,09 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Solo per sapere come si conciliano gli interventi di controllo traffico con gli interventi di sicurezza dal punto di vista dell'ordine pubblico.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Intanto devo dirle che la vostra proposta di legge dell'epoca a me non dispiaceva affatto, perché ritengo che questa sia una questione seria e credo che in politica si debba avere anche il coraggio di dire, quando delle iniziative da parte dell'opposizione vengono proposte, che bisogna farci mente locale. Quando mi sono trovato nelle mie funzioni di Presidente ed ho presieduto per le prime volte il "COSP", ci siamo trovati di fronte a una serie di riflessioni sul controllo del territorio, la cui complessità non mi consente, oggi, di poterle offrire una sintesi, se lo riterrà potrà fare un'interrogazione o un'interpellanza per consentire una risposta più articolata.

La verità è che il controllo da parte delle Forze dell'ordine attraverso le telecamere è oggi uno di capisaldi del controllo del territorio e devo dire che questo deve avvenire - come ha sottolineato il collega Ottoz in commissione - nel rispetto massimo delle norme che esistono, e sono delle regole fissate dal prof. Pizzetti, l'authority per la privacy, che prevede dei tempi di mantenimento delle registrazioni, l'accortezza di spiegare ai cittadini le zone videoservegliate perché le persone abbiano la consapevolezza di trovarsi in una zona videosorvegliata, in alcuni casi le telecamere di Aosta sono telecamere stupide, servono solo al controllo delle auto, quindi guardano solo la targa, sono stupide perché se uno a bordo è "Jack lo squartatore" mai fotograferanno "Jack lo squartatore". Quando le Forze dell'ordine ci dicono che se quelle telecamere avessero un'altra tipologia - ed è la ragione della risposta Venturella -, cioè oggi possiamo avere un sistema di telecamere che, da una parte, controlla il traffico identificando anche la targa e, dall'altra, consente di vedere le persone, perché questa poi è la ragione per la quale la sperimentazione dovrebbe cominciare nelle vallate laterali, in quanto si prendono 2 piccioni con una fava, cioè se tu metti 2-3 telecamere nelle vallate laterali - sia Cogne, sia Champorcher, sia la Val d'Ayas - controlli l'intero flusso. Oggi il problema più grave... avevamo avuto una diminuzione lo scorso anno, c'è una recrudescenza dopo l'indulto... sono i furti negli appartamenti e questo è il vero cancro che colpisce la Val d'Aosta; quindi le cifre non sono elevate, ma le telecamere non sono costose, sono costosi i sistemi "wireless" di spostamento del segnale, che però devono rientrare nel sistemi che il "DSI" sta mettendo in campo per altri tipi di scambio, "RUPAR" e tutte queste diavolerie.

Cominceremo in fretta, nel frattempo abbiamo fatto il censimento di tutte le telecamere esistenti in Valle, è un lavoro molto utile che ci ha fatto anche avere delle sorprese negative, perché si è scoperto che in alcune banche, che pure dovevano avere delle telecamere efficienti, quelle telecamere non erano molto efficienti. Per contro, si è visto che ad esempio tutte le tabaccherie della Val d'Aosta hanno telecamere efficienti legate al fatto che oggi in tabaccheria si vanno a pagare una serie di cose come lotto e bolli, le gioiellerie, ci sono le telecamere dei sistemi "telepass", ecco non si tratta di creare un orwelliano "Grande Fratello", ma in effetti questo consente un controllo del territorio a condizione che dall'altra parte ad effettuare il controllo siano le Forze dell'ordine, non in una logica da "vigilantes" in senso buono. Credo che questo potrebbe consentire alla Regione di essere all'avanguardia, con il vantaggio di avere, quando abbiamo le telecamere, la possibilità, da una parte, di usarle per un sistema di infomobilità e, dall'altra, quando è necessario di usarle per questioni di ordine pubblico. Sarei lieto - se lei lo riterrà, in commissione o da altre parti - di venire a presentare i risultati.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - La ringraziamo, Presidente, della sintetica esposizione illustrativa sull'articolo 30 ed essendo questo articolo l'avvio di un progetto sperimentale, che seppure in tono minore si inserisce su quel filone che avevamo sviscerato con il nostro progetto di legge, le vogliamo fare un'apertura di credito più che come Presidente della Regione, come uomo d'ordine in quanto responsabile delle funzioni prefettizie.

Voteremo l'articolo 30, ma accettiamo il suo invito al confronto, cioè ripresenteremo alle commissioni quel disegno di legge sul quale lei ha espresso un giudizio di larga massima di condivisione, per arrivare con un confronto oggettivo su queste tematiche a un disegno di legge più articolato, che sia la fase successiva a quella della sperimentazione dell'articolo 30.

Confidiamo di conseguenza in un confronto corretto su queste tematiche.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 30:

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 7 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz sull'articolo 31.

Maquignaz (UV) - Volevo intervenire sull'articolo 31, Fondo per il finanziamento delle opere di rilevante interesse regionale, legge regionale n. 21/2004, per cercare di capire meglio questo articolo, è un invito che faccio all'Assessore Cerise, per capire meglio come nei prossimi anni verranno investiti questi fondi. Vediamo una cifra che non mi pare molto elevata, per cui vorrei capire meglio quali tempi ci saranno per cercare di andare a risolvere i problemi legati alle opere di rilevante interesse regionale o, meglio, grandi opere. Nello specifico voglio capire, visto l'impegno che c'era in questi anni e preso già con una risoluzione del 2003, voglio ricordare la risoluzione del 2003 con cui tutto il Consiglio aveva votato un impegno a trovare delle soluzioni per la Valle del Lys, dell'Evançon, della Valtournenche, per quelle opere necessarie per il miglioramento della vita dei cittadini, ma soprattutto per la sicurezza, opere necessarie per poter progressivamente diminuire la quantità di inquinamento nei centri abitati.

Con questo intervento voglio ricordare l'impegno che c'era nel 2003, dopo questo impegno si è passati alla creazione della legge sulle grandi opere, una legge che sembrava potesse andare a dare delle risposte, e personalmente sono ancora ottimista su questo. Ho voluto però intervenire per chiedere all'Assessore competente a che punto siamo, perché dal 2003 ad oggi sono passati degli anni e mi chiedo se riusciremo, visto l'impegno preso con il Consiglio, ad arrivare a trovare delle progettazioni in questa legislatura per dare il via a queste opere. Ho voluto sollecitare tale questione, chiedendo di accelerare i tempi di progettazione delle opere necessarie all'infrastrutturazione della nostra Regione, perché gli anni passano molto veloci: dal 2004... oggi siamo nel 2007... aspettiamo da tempo questa lista di priorità. Fra l'altro c'era un impegno chiaro su delle priorità nella risoluzione approvata nel Consiglio regionale, una risoluzione che fu approvata a tutto il Consiglio all'unanimità.

Non voglio essere quello che solleva sempre le solite questioni, spesso mi si dice: "continui a sollevare la questione della variante stradale della Valtournenche"... ma qui non parliamo solo della Valtournenche, parliamo delle Valli dell'Evançon e del Lys, come di tante altre opere necessarie per la nostra Regione. Mi sembrava giusto intervenire in questo articolo per capire meglio quale sarà l'evoluzione nei prossimi tempi e per avere dei tempi chiari sui quali poter dare delle risposte ai nostri cittadini che aspettano delle risposte chiare da parecchio tempo.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Forse dovremmo riscoprire il significato delle riunioni di maggioranza...

Abbiamo, sulla base di quello che prevede la legge sulle grandi opere, incaricato progetti per quell'elenco di grandi opere che è stato approvato dal Consiglio e affidato gli incarichi per gli studi di fattibilità. Questi studi sono stati messi all'esame del nucleo di valutazione, detto anche "NUV"; in questo momento il "NUV" ha licenziato con un parere favorevole le grandi opere che riguardano la viabilità della Valle del Lys e della Valle dell'Evançon, l'Ospedale regionale e l'ampliamento dell'Ospedale regionale, la Porte de la Vallée, e la variante del Ponte di Chevril sulla strada di Cogne. Pertanto su questi 5 progetti il Consiglio potrà esprimere una sua valutazione, conformemente a quello che dice la legge e approvare un primo programma di grandi opere e, con questo assenso, consentire di avviare la procedura di progettazione di tali opere. Si tratta di investimenti rilevanti: l'Ospedale, sono 146 milioni di euro; la Porte de la Vallée, 24 milioni di euro; la variante di Chevril, 30 milioni di euro; complessivamente la variante della valle del Lys circa 40 milioni, di cui 30 solo per Fontainemore, le varianti della strada dell'Evançon, sono complessivamente 12 milioni di euro fino a Challand-Saint-Victor e poi 25 milioni di euro in quello di Ayas, quindi 40 milioni di euro.

Per quanto riguarda la variante di Valtournenche, sapete che gli studi di fattibilità hanno per obbligo quello di porre in alternativa dei progetti, allora l'alternativa progettuale che ha avuto la valutazione positiva è quella che prevede la costruzione di un viadotto e di un tunnel con una uscita in corrispondenza della partenza delle funivie. Per quanto riguarda questo studio di fattibilità c'è una riserva per quanto riguarda l'aspetto ambientale, perché si tratta di dover stoccare un quantitativo enorme di materiale che proviene da queste gallerie e che sempre, per motivi ambientali, non è pensabile si possa prendere dalla Valtournenche e portare in altre zone. In questo progetto era previsto di fare una sorta di terrapieno addossato alla montagna, ma ci sono ancora delle incertezze sulla sua stabilizzazione: questo è il quadro. Quando sarà risolto anche questo problema, anche la variante della Valtournenche potrà essere portata in Consiglio regionale.

Circa le priorità, le priorità è il Consiglio che le deve dare; è vero che c'è stata qui una mozione, ma non è che tutte le volte cascare con le esche che qualcuno dell'opposizione mette in campo; simpaticamente, il Consigliere Tibaldi, stamani, ha fatto la provocazione a proposito di un intervento da 600mila euro nella Coumba Freida, ha messo a confronto la variante di Valtournenche con questa cosa, ma non sono la stessa cosa! Non tocca a me decidere quale opera si farà prima, lo deciderà questo Consiglio, tenuto conto delle priorità che il Consiglio stesso si è dato, ma tenuto anche conto delle disponibilità finanziarie e delle urgenze che la comunità valdostana ha per quanto riguarda alcuni bisogni, non ultima la questione dell'Ospedale.

Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.

Maquignaz (UV) - Giustamente le priorità sarà il Consiglio a deciderle, siamo tutti d'accordo, o meglio, è una novità. Vuol dire che quando sarà il momento si deciderà. Lo so che è nella legge, però porti pazienza, voglio capire meglio... quando lei mi dice la questione dei fondi, ho capito che sono opere... giusto per capirsi, quando si dice che sono opere molto costose, lo abbiamo sempre saputo, però sono anche opere necessarie. Pertanto il problema di fondo rimane quello di capire dove andare a prendere i fondi per fare queste opere, quindi secondo me il problema di fondo rimarrà quello di decidere quali opere finanziarie per priorità, seguendo gli interessi della comunità valdostana giustamente, però sarà anche opportuno prima o dopo porsi la domanda dove prendiamo i fondi per finanziare queste opere, perché quando si è fatta la legge allora si è detto che questa legge poi serviva per finanziarle queste opere! Per cui, vedendo fondi non così elevati, mi sono permesso di intervenire, sollecitando comunque i tempi di progettazione e di accelerazione di queste opere; poi giustamente sappiamo che i tempi burocratici sono lunghi, ma questo mi sembrava opportuno farlo.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Penso che qualche considerazione vada fatta, non solo sull'articolo 31, ma soprattutto sulle considerazioni svolte a margine di questo articolo da parte dell'Assessore.

Quando avete partorito la legge n. 21/2004 - e siamo a 3 anni dall'avvio di quella legge - avevate ipotizzato di recepire quella procedura innovativa che il "Governo Berlusconi" mise in campo con la legge obiettivo sulle grandi opere. Il problema è che molte volte per innovare, bisogna avere anche il coraggio di cambiare... era partita così, poi vediamo che non c'entra nulla, perché da come sta andando avanti è ovvio che non c'entri nulla, ma il problema è che voi non avete avuto il coraggio di dare una svolta alle procedure abituali. A distanza di 3 anni ci troviamo con una infinità di studi di fattibilità che sono stati commissionati e non abbiamo idea di quali possano essere gli importi, che sono stati impegnati per questi studi di fattibilità rispetto all'elenco delle opere indicate di rilevante interesse regionale, per non chiamarle grandi opere, perché a questo punto sarebbe al limite del ridicolo così definirle, ma il dramma è che alla fine ci sono 5 opere che hanno superato il parere del "NUV" degli investimenti per le opere di interesse regionale rilevante, ma non ci sono i fondi, perché rispetto ai dati che lei ha prima enunciato, l'opera che costa di meno costa 20 e passa milioni di euro! Se non c'è qualche zero in meno, qui parliamo di 2,5 milioni di euro, di conseguenza con...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... ho capito, dico, non so cosa abbiamo speso noi per l'insieme delle altre progettazioni, sulla fattibilità avremo pagato... costano, certo che costano! Con questo andamento pensiamo che opere come quella rivendicata non dal collega Maquignaz, ma rivendicata da questo Consiglio regionale, perché poi, collega Maquignaz, noi apprezziamo che lei si occupi della sua zona, ma quella priorità insieme ad altre era stata individuata dal Consiglio regionale; perciò non è una novità che sia il Consiglio regionale ad individuare le priorità e gli obiettivi dell'azione amministrativa, il problema è piuttosto che queste volontà spesso vengono disattese nell'ambito della maggioranza: è questo il dramma! Questo Consiglio, maggioranza e opposizione, aveva individuato una priorità che doveva essere gestita poi... da chi? dalla maggioranza e dall'Esecutivo... ci sembra di capire che il problema sia insito nella maggioranza, nella quale lei, collega Maquignaz, ci sta a pieno titolo. Penso che più che venire a recitare la parte del delegato di vallata, lei dovrebbe far valere il suo voto nell'ambito dei ragionamenti di maggioranza, e ha ragione l'Assessore a dire che forse certe cose dovreste valutarle nelle riunioni di maggioranza, perché una volta che il Consiglio si esprime è la maggioranza che deve portare avanti con i voti e con gli stanziamenti gli indirizzi politici! Collega Maquignaz, va bene che lei qui reciti la parte, ma vorremmo che fosse più determinante nei momenti in cui la maggioranza prende le decisioni! Non ci risulta che la maggioranza si sia mai distinta sulle priorità nell'ambito delle grandi opere e ce ne dispiace, pertanto confidiamo che lei, come delegato di vallata, sensibile a quelle priorità assunte dal Consiglio nella sua interezza, faccia valere queste priorità anche in seno alla maggioranza!

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 31:

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 21

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - C'è ora l'emendamento dei colleghi Sandri e Fontana che introduce l'articolo 31bis.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Un emendamento molto semplice: prevede di aumentare da 65.000 a 80.000 e da 75.000 a 100.000 a seconda della consistenza del nucleo familiare, la possibilità di accensione di mutuo per la ristrutturazione di appartamenti di proprietà di cittadini valdostani, cosiddetto "mutuo per la ristrutturazione". Avevamo pensato di presentarlo anche per il mutuo prima casa, ma essendo stato già bocciato nel mese di luglio, non era più possibile ripresentarlo prima di gennaio dell'anno prossimo, ma era un emendamento volto ad evidenziare come le attuali cifre per il mutuo regionale per l'acquisto della prima casa o ristrutturazione, che sono ferme a parecchi anni fa come determinazione, sono inadatte a dare una risposta alle esigenze dei Valdostani, che sono obbligati ad accendere altri mutui con le banche per importi rilevanti e quindi a doversi svenare per pagare gli interessi in materia. A questo punto converrebbe che il mutuo regionale fosse adeguato al passare del tempo; qui sono passati vari anni rispetto a quando questa norma era stata definita, e garantire ai cittadini almeno 100mila euro per una famiglia media, che questo consenta che la parte di residuo che non è a loro disposizione per acquistare la casa sia molto meno rilevante del nucleo centrale, perché questo permette di contenere le rate mensili e quindi di non gravare esageratamente sul reddito mensile delle famiglie. Dato che tutto questo non ha alcuna implicazione dal punto di vista di aumento e diminuzione di spesa, auspichiamo che il Governo regionale lo accetti.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Non voglio nascondermi dietro dei vizi procedurali per accogliere questo emendamento, che è incongruo, nel senso che non si può, con una legge ordinaria, andare a modificare un regolamento; un regolamento va modificato modificando il regolamento attraverso un regolamento apposito. Al di là di questo, ricordo come quel regolamento aveva stabilito quei limiti, precisando che quei limiti potevano essere variati con semplice deliberazione di Giunta, quindi è la Giunta che lo fa, ma non lo fa perché ci sono delle ragioni, ed ero stato chiaro in commissione, evidentemente non mi sono spiegato o non sono stato capito.

Ci sono alcuni passaggi che devono essere ben valutati: il primo è che se è costo zero, qualcuno ci deve rimettere, nel senso che a parità di cifre se io aumento il mutuo, diminuisco il numero delle persone che possono accedervi, altrimenti se voglio mantenere lo stesso numero di persone, devo rimpinguare il capitolo. Non sarebbe neanche grave, perché alla fine non è una questione solo di soldi, ma è una questione di opportunità complessiva, nel senso che tale questione va rivista nell'ottica generale di come vengono dati questi mutui, perché abbiamo delle persone che accendono dei mutui in maniera un po' sprovveduta, senza copertura sufficiente con quel che ne consegue. Allora vorremmo capire se ci sono dei meccanismi per aiutare queste persone ad avere magari la possibilità di accendere anche dei mutui ponte o dei mutui a fianco in maniera facilitata.

L'altra questione è che una scelta del genere va anticipata, ma per una questione di equità con un certo lasso di tempo; non possiamo, noi, venire qua a dire che da domani mattina il mutuo è aumentato da 60mila a 80mila o da 75mila a 100mila, perché andremmo a mettere le persone in una situazione di ineguaglianza. Dal momento che abbiamo trovato la soluzione contestuale a quei problemi che stiamo constatando, si può dire che chi farà la domanda da qui a 6 mesi avrà l'opportunità di avere i mutui... , cioè questo dà la possibilità alla gente di essere nella condizione di fare una scelta e dire: "guardate, preferisco fare il mutuo subito ed avere 75mila, piuttosto che farlo fra 6 mesi e avere 100mila", oppure "aspetto 6 mesi per avere 100mila". Le posso assicurare che stiamo lavorando seriamente su questa materia, credo che quando faremo il piano triennale sulla politica della casa, che è previsto che debba essere fatto ai sensi della legge regionale sulle politiche abitative, per allora avremo degli strumenti che affronteranno in maniera adeguata l'argomento.

Si dà atto che dalle ore 17,40 riassume la presidenza il Presidente Perron.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Intanto un breve richiamo di diritto pubblico credo che rientri in questo; una legge può sempre modificare un regolamento, viceversa un regolamento non può modificare una legge, che è un po' diverso. Qui, fra l'altro, è un tema molto caldo perché con degli atti amministrativi si sta tentando di modificare delle leggi a livello di Consiglio regionale e ne parleremo in commissione. Tuttavia prendo per buono il suo impegno, non mi permetto di pensare che voi non ci stiate lavorando su questa cosa, ma nulla vietava che la Giunta proponesse un sub-emendamento dicendo: "a partire dal 1° luglio 2008". Non avete nemmeno fatto il gesto, quindi la parte seconda delle sue osservazioni è decaduta. Sulla prima parte, però, è vero che c'è proprio questa difficoltà che molte famiglie vivono, avendo dovuto contrarre importanti mutui con delle banche, ma proprio perché il mutuo regionale è fermo a 10 anni fa! Noi abbiamo la cifra di 70mila euro che è stata modificata non tantissimi anni fa, 3-4 anni fa, ma se si va a vedere l'aumento del costo degli immobili, l'incidenza sul valore totale dell'immobile è scesa abbondantemente sotto il 50% in media, e non garantisce più al cittadino di poter accedere all'acquisto della casa, se non indebitandosi profondamente con altre banche.

Non vorrei ipotizzare chissà quali scenari, mi permetto solo di fare due osservazioni che possono magari essere utili per il suo lavoro delle prossime settimane; la prima, è che bisogna prendere insegnamento da altre Regioni, molte Regioni intervengono in conto capitale, io non sono d'accordo, credo che il meccanismo che abbiamo fatto in conto interessi sia più giusto, ma fra quelle che danno in conto interessi la maggioranza viaggia oggi sui 110-120mila euro di contributi... noi siamo fermi veramente ai "baluba" come tempi! La seconda è che noi dobbiamo trovare dei meccanismi tali da guidare la gente alla scelta, ma a questo punto dobbiamo porci l'obiettivo di essere, noi, che siamo gli unici interlocutori con il cittadino per quanto riguarda il mutuo, perché se si tiene conto del peso diverso di interessi fra un mutuo della Regione (1,5%) e di un mutuo sul mercato (ormai al 6%) significa che se non facciamo questo, carichiamo le famiglie valdostane di un peso mensile importantissimo, per cui di quello che dice lei come causa del problema che c'è adesso, rischiamo di diventarne noi i colpevoli. È per questo che dobbiamo essere molto prudenti e capire che dobbiamo fare un salto in avanti.

Concordo però con lei su una cosa: deve essere messo in chiaro che se le entrate mensili delle famiglie che si propongono non hanno raggiunto almeno un minimo, non possono accedere al mutuo regionale per l'acquisto prima casa, accederanno ad altri aiuti per il diritto all'abitazione che abbiamo, dalla casa popolare al sostegno per il pagamento degli affitti, eccetera, mentre per l'altra parte dobbiamo diventare, noi, gli unici interlocutori. Faccio anche un po' il cattivo: tutto ciò ha un interesse particolare per le banche private, che quando il mutuo regionale di 70mila euro copriva larga parte dei bisogni della Valle, i mutui che venivano erogati da banche private erano pochissimi, mentre oggi le banche private, ma anche le finanziarie private, fanno montagne di soldi sui mutui privati anche in Valle.

Credo che dobbiamo difendere il ruolo sociale che ha la Regione su questo intervento e pretendere da "Finaosta" un contributo tecnico, scevro da qualunque possibilità di condizionamento, tenuto conto che "Finaosta" ha ampi collegamenti con le banche. Spero che "Finaosta" ci ponga nelle condizioni di analisi finanziarie tali che ci consentano di fare un'analisi precisa e scelte precise, ma con l'obiettivo che per le fasce sociali intermedie l'obiettivo della Regione deve essere: siamo noi che garantiamo tutto il mutuo fondiario, in maniera venticinquennale a tasso agevolato, altrimenti diamo solo una mezza mano. Quando, più di 20 anni fa, abbiamo fatto questa legge, davamo una mano intera... adesso stiamo arrivando a mezza mano, continuando l'aumento del valore degli immobili e a questa politica rischiamo di dare solo un dito e... a un dito non ci si aggrappa!

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2 des collègues Sandri et Fontana, qui récite:

Emendamento

Dopo l'articolo 31 è aggiunto il seguente:

"Articolo 31bis

(Norme per la concessione di mutui ad interesse agevolato a favore di persone fisiche nel settore dell'edilizia residenziale. Modificazioni al regolamento regionale 27 maggio 2002, n. 1)

1. Al comma 2 dell'articolo 4 del regolamento regionale 27 maggio 2002, n. 1 (Norme per la concessione di mutui ad interesse agevolato a favore di persone fisiche nel settore dell'edilizia residenziale. Abrogazione del regolamento regionale 25 agosto 1997, n. 3), sono apportate le seguenti modificazioni:

a) alla lettera a), la cifra "65.000" è sostituita dalla cifra "80.000";

b) alla lettera b), la cifra "75.000" è sostituita dalla cifra "100.000"."

Conseillers présents: 31

Votants: 23

Pour: 5

Contre: 18

Abstentions: 8 (Ferraris, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - A l'article 32 il y a l'amendement n° 3 du groupe "Arcobaleno".

La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Proprio da alcune considerazioni che sono state fatte in qualche incontro pubblico e di presentazione della terza relazione sullo stato dell'ambiente, avevamo apprezzato dall'intervento dei vertici ARPA che vi è un piccolo problema di bilancio. Chiediamo che la spesa sia aumentata di mezzo milione di euro, che rappresenta un nono del bilancio dato all'ARPA, per fare campagne di rilevazione e monitoraggio dei microinquinanti che in Valle d'Aosta sono presenti e poi di queste campagne vi è tanto bisogno.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Dopo il comma 2 dell'articolo 32 è inserito il seguente:

"3. Per consentire la realizzazione di apposite campagne di rilevazione e monitoraggio su micro inquinanti, è previsto un ulteriore stanziamento di euro 500.000. Al finanziamento dell'onere di cui al presente comma 3 si provvede mediante la riduzione di pari importo dal capitolo 51300.".

Conseillers présents: 32

Votants: 27

Pour: 5

Contre: 22

Abstentions: 5 (Ferraris, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 32:

Conseillers présents: 31

Votants: 21

Pour: 21

Abstentions: 10 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 33:

Conseillers présents: 31

Votants: 26

Pour: 26

Abstentions: 5 (Ferraris, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 34 il y a les amendements n° 2 et 3 de la IIème Commission, qui récitent:

Emendamento

Dopo il comma 1 dell'articolo 7bis della l.r. 4/2005, introdotto dal comma 1 dell'articolo 34, è aggiunto il seguente:

"2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, definisce i casi, correlati alle condizioni particolari delle imprese, e le modalità di concessione dei benefici finanziari di cui al comma 1."

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 34 è soppresso.

La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Sull'articolo 34 esprimo delle forti perplessità di legittimità come è strutturato, perché qual è l'aspetto innovativo di questo passaggio, che si inserisce in una legge complessa pur nella sua sinteticità, perché erano una manciata di articoli che andavano a regolamentare la procedura della legge n. 4/2005?

Ci rendiamo conto che in alcuni casi il pagamento delle indennità dei cosiddetti "ammortizzatori sociali" viene ritardato o rallentato dalla mancanza di una serie di documenti, che normalmente sono effettuati dai professionisti che gestiscono l'amministrazione del personale dell'azienda. Voi cosa dite? Dite che quando ci si trova in situazioni per le quali mancano questi documenti - dunque stiamo parlando di aziende che sono ancora in essere - l'Amministrazione regionale è autorizzata a far fronte agli oneri e, di conseguenza, dovrebbe pagare dei professionisti per redigere le scritture contabili che non sono state predisposte. Attenzione, sono scritture contabili che hanno a che fare con la situazione del personale. Allora se abbiamo capito correttamente, questa impostazione è superflua, perché l'Ispettorato del lavoro e le sezioni ispettive degli enti previdenziali hanno titolo per accedere presso le aziende e predisporre i documenti, chiamasi "dati per la cassa integrazione", chiamasi "CUD" o come si devono chiamare e farli d'ufficio. Il fatto che l'amministrazione pubblica si assuma invece un costo a noi sembra discutibile, perciò vorremmo capire meglio il meccanismo che, come è scritto, non ci sembra affatto sostenibile.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Questa norma ha un nome e cognome, è il "caso Tecdis".

Il Ministro Scajola nominò l'Avv. Cassinelli, che non si è dimostrato particolarmente brillante, perché per molto tempo non ha pagato i consulenti del lavoro che dovevano occuparsi del calcolo della cassa integrazione ai lavoratori della "Tecdis"...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... adesso non facciamo gli spiritosi sulla "Tecdis", perché su Cassinelli, che è stato nominato dal vostro Ministro, potrei scrivere un romanzo sceneggiato, ma forse lo scriverà qualcuno in Via Ollietti e non il sottoscritto!

Per quel che riguarda la questione di questi calcoli, questi finanziamenti li diamo per consentire al Commissario, che è stato stabilito in questa fase di procedura fallimentare, di poter continuare a chiedere e, nel nostro caso, ad anticipare quella cassa integrazione che poi viene erogata dall'INPS. È del tutto legittima, ce la siamo studiata, è un caso eccezionale che non si riproporrà in altre occasioni, ma se non riuscissimo ad anticipare come previsto dalla norma il denaro per il ricalcolo fino al maggio del prossimo anno, ci troveremmo nella condizione di non poter non solo non dare l'anticipazione della cassa integrazione prevista dalla legge regionale, ma i lavoratori non prenderebbero più la cassa integrazione; quindi è un intervento sociale motivato dall'eccezionalità della "vicenda Tecdis", dove, a fronte di un fallimento già povero, ci siamo trovati con un fallimento ancora peggiore a causa del Commissario straordinario che nel periodo precedente si era addirittura in un caso dimenticato di presentare la richiesta di cassa integrazione, cosa correttamente fatta dal successivo e attuale liquidatore, dr. Marta, che ha chiesto questo intervento senza il quale i lavoratori della "Tecdis" si troverebbero senza cassa integrazione.

Président - Je soumets au vote l'article 34 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 34

(Disposizioni in materia di anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria e di integrazione salariale a seguito della stipula di contratti di solidarietà. Modificazioni alla legge regionale 26 gennaio 2005, n. 4)

1. Dopo l'articolo 7 della legge regionale 26 gennaio 2005 n. 4 (Disposizioni in materia di anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria e di integrazione salariale a seguito della stipula di contratti di solidarietà), è inserito il seguente:

"Articolo 7bis

(Interventi a sostegno degli adempimenti finalizzati all'accesso dei lavoratori ai trattamenti di integrazione salariale o alla loro anticipazione)

1. Allo scopo di consentire l'accesso ai benefici previsti dalla presente legge e dalle disposizioni statali vigenti in materia di cassa integrazione guadagni straordinaria, con deliberazione della Giunta regionale può essere autorizzata, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, relativamente alle imprese che si trovino in condizioni particolari, la copertura degli oneri correlati ai relativi adempimenti obbligatori in materia di lavoro e richiesti dagli enti erogatori, effettuati da professionisti regolarmente iscritti agli albi professionali a ciò autorizzati dalla normativa vigente.

2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, definisce i casi, correlati alle condizioni particolari delle imprese, e le modalità di concessione dei benefici finanziari di cui al comma 1. ".

2. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 8 della l.r. 4/2005 è prorogata al 31 dicembre 2010 ed è determinata in complessivi euro 270.000 per il triennio 2008/2010 (obiettivo programmatico 2.2.2.16. - capitoli 27000 e 26040), annualmente suddivisi nel modo seguente:

a) anno 2008 euro 170.000;

b) anno 2009 euro 50.000;

c) anno 2010 euro 50.000.

Conseillers présents: 32

Votants: 31

Pour: 27

Contre: 4

Abstentions: 1 (Ferraris)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 35:

Conseillers présents: 30

Votants: 21

Pour: 21

Abstentions: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - A l'article 36 il y a l'amendement de l'Assesseur La Torre, qui va substituer les amendements n° 4 et 5 de la IIème Commission, amendements dont j'en donne respectivement lecture pour le procès-verbal:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 36 le parole "Limitatamente a dette iniziative, i contributi di cui agli articoli 3, 4, 5, 6 e 7 della l.r. 18/2007 sono concessi nei soli casi di rottamazione di autovetture ed autocarri immatricolati come Euro 0 o Euro 1" sono soppresse.

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 36 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "ovvero, limitatamente ai veicoli di cui all'articolo 2, comma 1, lett. a) con numero di posti a sedere compreso fra sette e nove, un soggetto facente parte di un nucleo familiare composto da almeno cinque persone, limitatamente ad un solo veicolo per nucleo familiare".

La parole au Conseiller Ottoz.

Ottoz (CdL) - Vorrei rifarmi all'intervento di stamani del Presidente del Governo, nel senso che aggiungo che domattina, alle ore 6, una nutrita rappresentanza si trasferisce a Bruxelles per l'abortita... per alcuni "APF", quindi vorrei capire se si continua con questo ritmo... Comité mixte, chiedo scusa... comunque una rappresentanza del Consiglio si reca a Bruxelles, quindi vorrei capire se, procedendo con questo ritmo, è ancora ipotizzabile lo scenario prospettato dal Presidente di andare avanti a oltranza, ossia se nel caso che si vada a Bruxelles mancherebbe o meno il numero legale... magari se vi parlaste fra Capigruppo... però faccio presente che stiamo procedendo stancamente e molto lentamente!

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Solo per ringraziare l'Assessore che in commissione ha accettato uno dei nostri emendamenti, e poi la commissione si è adeguata; credo che sia un piccolo segnale di attenzione verso le famiglie numerose e ritengo che questo sia merito di tutti. Spero che questa volontà di collaborazione possa continuare anche in futuro.

Président - Je soumets au vote l'amendement de l'Assesseur La Torre, qui récite:

Emendamento

1. Il comma 2 dell'articolo 36 è sostituito dal seguente:

"2. È autorizzata l'ulteriore applicazione della l.r. 18/2007 per la concessione dei contributi ivi previsti relativamente alle iniziative di demolizione/acquisto o riconversione effettuate nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2008. Limitatamente a dette iniziative, i contributi di cui all'articolo 3 della l.r. 18/2007 sono concessi a prescindere dal requisito relativo al livello massimo di emissioni di CO2 per chilometro di cui al comma 1 del medesimo articolo nei seguenti casi:

a) qualora il beneficiario del contributo sia un soggetto handicappato in situazione di gravità, portatore di gravi difficoltà motorie certificate ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), ovvero un soggetto grande invalido del lavoro, portatore di gravi difficoltà motorie;

b) qualora il nucleo familiare del beneficiario del contributo sia composto da almeno cinque persone, per l'acquisto di una nuova autovettura avente un numero di posti compreso tra sette e nove; in tali casi non può essere concesso più di un contributo per nucleo familiare.".

Conseillers présents et votants: 32

Pour: 32

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Président - Je soumets au vote l'article 36 dans le texte ainsi amendé:

Articolo 36

(Incentivi regionali per il rinnovo tecnologico del parco auto e moto circolante in Valle d'Aosta. Modificazioni alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 18)

1. La Regione assicura il finanziamento delle domande di contributo relative ad iniziative di demolizione/acquisto o riconversione effettuate entro il 31 dicembre 2007 ai sensi della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Incentivi regionali per il rinnovo tecnologico del parco auto e moto circolante in Valle d'Aosta).

2. È autorizzata l'ulteriore applicazione della l.r. 18/2007 per la concessione dei contributi ivi previsti relativamente alle iniziative di demolizione/acquisto o riconversione effettuate nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2008. Limitatamente a dette iniziative, i contributi di cui all'articolo 3 della l.r. 18/2007 sono concessi a prescindere dal requisito relativo al livello massimo di emissioni di CO2 per chilometro di cui al comma 1 del medesimo articolo nei seguenti casi:

a) qualora il beneficiario del contributo sia un soggetto handicappato in situazione di gravità, portatore di gravi difficoltà motorie certificate ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), ovvero un soggetto grande invalido del lavoro, portatore di gravi difficoltà motorie;

b) qualora il nucleo familiare del beneficiario del contributo sia composto da almeno cinque persone, per l'acquisto di una nuova autovettura avente un numero di posti compreso tra sette e nove; in tali casi non può essere concesso più di un contributo per nucleo familiare.

3. Il comma 1 dell'articolo 9 della l.r. 18/2007 è sostituito dal seguente:

"1. La Regione concede un contributo di euro 300 per l'acquisto di ciclomotori nuovi immatricolati come Euro 2 o Euro 3, a fronte della sostituzione, mediante demolizione, di altro ciclomotore immatricolato come Euro 0. Tale contributo è aumentato ad euro 500 nel caso di ciclomotori nuovi a propulsione elettrica.".

4. L'autorizzazione di spesa per le finalità di cui alla l.r. 18/2007 è determinata, per il 2008, in euro 1.060.000 (obiettivo programmatico 2.2.1.09. - capitolo 67372 e obiettivo programmatico 2.1.6.01. - capitolo 67374).

Conseillers présents: 32

Votants: 28

Pour: 28

Abstentions: 4 (Bortot, Ferraris, Squarzino Secondina, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 37:

Conseillers présents: 33

Votants: 26

Pour: 26

Abstentions: 7 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Rini, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Le Conseil approuve.

Président - Il y a l'amendement n° 1 des collègues Sandri et Fontana qui prévoit l'article 37bis.

La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - È un emendamento senza impegni di spesa, né di entrata, che recepisce nella sostanza, anche se non nella forma, una indicazione della finanziaria 2007 dello Stato italiano, per cui coloro che per fatti compiuti, essendo amministratori dipendenti della Regione, sono stati con sentenza passata in giudicato dichiarati responsabili verso la Regione e non hanno ancora estinto il debito, non possono accedere ai contributi regionali. Lo stesso divieto si applica a coloro che siano stati soggetti da sempre da parte dell'Amministrazione regionale a sequestro cautelare su erogazioni a qualunque titolo. Questo è un segnale, per chi è in debito nei confronti della Regione, per cui non possa in qualche modo scavalcare il pagamento del debito, ottenendo in altre maniere i suoi contributi. Quando si sarà rimesso a posto nei suoi doveri nei confronti della Regione, anche la Regione si metterà a posto nei confronti suoi. Credo che sia una tutela semplice e scontata e comunque questo è quello che sottoponiamo al Consiglio regionale.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Posto che le responsabilità sulle quali pare fondarsi il suddetto divieto, quello previsto, sono di natura amministrativo-contabile, si vorrebbe introdurre nell'ordinamento regionale una causa di esclusione dall'accesso di contributi regionali per i soggetti che dallo svolgimento delle loro funzioni istituzionali abbiano cagionato un danno erariale alla Regione non ancora integralmente risarcito. A tale riguardo occorre tuttavia evidenziare come l'ordinamento giuridico preveda già strumenti di tutela adeguati per scongiurare il rischio di erogare benefici economici a chi sia ancora, per i motivi suddetti, debitore di una somma di denaro nei confronti della Regione. Si considera infatti che alla Regione è data anzitutto, in tali casi, la possibilità di procedere alla compensazione legale, ai sensi degli articoli 1241 e seguenti del Codice civile; peraltro l'interesse a un rapido incameramento delle somme, di cui la Regione risulta essere creditrice, potrebbe essere efficacemente perseguito attraverso la sospensione di eventuali pagamenti, dovuti a titolo di contributo nei confronti del medesimo soggetto piuttosto che dalla sua tassativa esclusione dall'accesso al contributo, che pare essere una cosa tafazziana nel caso. Questa è la "ratio" sottesa alla stessa disposizione, di cui all'articolo 48bis del DPR 602/73, oggetto di recenti modifiche ad opera del decreto fiscale collegato alla finanziaria per il 2008, che prevede la sospensione dei pagamenti per importi superiori ai 10.000 euro sino all'accertamento della regolarità fiscale del soggetto beneficiario e pertanto sino all'integrale pagamento dei suoi eventuali debiti nei confronti dell'amministrazione finanziaria, precostituendo in tal modo uno strumento di garanzia per l'incameramento dei crediti e non di esclusione del diritto di percepire il pagamento medesimo, quindi il riferimento che lei ha fatto è sbagliato.

Si segnala, al riguardo, che la possibilità di sospendere l'erogazione di contributi nei confronti di soggetti che abbiano un debito nei confronti della Regione è stata prevista, ma in termini corretti, da un disegno di legge regionale in materia di pagamenti, che la Giunta regionale si sta prestando a presentare all'esame del Consiglio regionale. Infine, pare incoerente la previsione del divieto di accesso ai contributi per amministratori e dipendenti regionali, i cui beni siano stati sottoposti a sequestro cautelare nell'ambito di un procedimento contabile, essendo di tutta evidenza che la garanzia del pagamento dell'eventuale danno è insita nella natura del provvedimento cautelare.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Signor Presidente, non possiamo essere d'accordo con quanto da lei esposto per due motivi sostanziali. Il primo che, certo, si può fare di meglio e di più, si possono prendere tutta una serie di precauzioni, ma di fatto siamo andati molto vicini recentemente a trovarci in un caso del genere, in quanto ci sono al momento, al vaglio degli uffici, delle domande di contributi per varie leggi da parte di soggetti che sono in debito con la Regione o che hanno dei sequestri di erogazioni a vario titolo da parte dell'Amministrazione regionale o del Consiglio regionale. Certo che si possono trovare altre strade, questo è un emendamento che pone il problema, lo pone nel contenuto, se non nella forma, esattamente recependo una indicazione della finanziaria statale del 2007.

Per quanto riguarda la tutela, auspichiamo che ci possano essere altri metodi per garantirci l'erogazione; su questo prendiamo atto delle sue parole come fatto positivo, ma riteniamo importante che su questo punto ci si confronti e chiediamo la votazione a scrutinio segreto anche a nome del gruppo "Arcobaleno".

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1 des collègues Sandri et Fontana qui récite:

Emendamento

Nel capo settimo del titolo I°, dopo l'articolo 37 è inserito il seguente:

"Articolo 37bis

(Effetti delle sentenze che accertano la responsabilità, verso la Regione, di amministratori o dipendenti della stessa)

Coloro che, per fatti compiuti allorché erano amministratori o dipendenti della Regione sono stati, con sentenza passata in giudicato, dichiarati responsabili verso la Regione e non hanno ancora estinto il debito non possono accedere ai contributi previsti dalla legislazione regionale. Lo stesso divieto si applica a coloro che, già amministratori o dipendenti della Regione, siano soggetti a sequestro cautelare su erogazioni a qualunque titolo da parte dell'Amministrazione regionale."

Conseillers présents: 32

Votants: 30

Pour: 12

Contre: 18

Abstentions: 2

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Il y a l'amendement n° 4 du groupe "Arcobaleno", qui prévoit l'introduction de l'article 37bis.

La parole au Conseiller Secrétaire Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Abbiamo letto sul budget 2008 una certa diminuzione delle somme a disposizione per l'edilizia residenziale pubblica, dato che crediamo che l'emergenza abitativa e i problemi di una parte della popolazione sotto sfratto o in cerca di alloggio debbano essere risolti con un forte patrimonio di edilizia pubblica, chiediamo che si destinino 2,2 milioni di euro all'edilizia di tipo sovvenzionato.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Voteremo con convinzione questo emendamento degli amici dell'Arcobaleno, peraltro è un articolo 37ter, non bis, poi c'è il quater, bisogna stare attenti da questo punto di vista. Volevo solo evidenziare con più chiarezza il voto che si è appena svolto, che ha visto 12 voti favorevoli, 18 contrari, 2 astenuti, tenuto conto che le opposizioni presenti in aula erano formate da 7 vuoi 8 Consiglieri... 9 vuoi 10 Consiglieri, ci sono dai 2 ai 3 franchi tiratori. Questo è un regalo che lasciamo alla Stella alpina che aveva detto a inizio di questo bilancio che da quando erano loro in Giunta non c'erano più stati i franchi tiratori. Forse queste dichiarazioni bisogna lasciarle alla storia.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 4 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Nel Capo VII, dopo l'articolo 37 è inserito il seguente:

"Articolo 37bis

(Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale. Legge regionale 26 ottobre 2007, n. 28)

1. È approvato, per l'anno 2008, l'ulteriore finanziamento di euro 2.200.000 della legge regionale 26 ottobre 2007, n. 28 (Disposizioni di riordino in materia di edilizia residenziale. Modificazioni alla legge regionale 8 ottobre 1973 n. 33), (obiettivo programmatico 2.2.1.02 - capitolo 50855 di nuova istituzione).

2. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede mediante la riduzione di pari importo dal capitolo 51300.".

Conseillers présents: 31

Votants: 27

Pour: 5

Contre: 22

Abstentions: 4 (Ferraris, Frassy, Ottoz, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Il y a l'amendement n° 6 du groupe "Arcobaleno", qui prévoit l'introduction de l'article 37ter.

La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Riassumo brevemente. Avevamo presentato un disegno di legge per quanto riguarda l'introduzione di cibi biologici e prodotti del territorio di prossimità nelle refezioni e mense pubbliche. Ci era stato chiesto di ritirarlo, ma noi abbiamo sospeso l'iter di questa legge per definirla meglio e soprattutto che fosse una legge del Consiglio; stiamo aspettando che si esaurisca questo iter, ma vorremmo evitare di trovarci con la legge pronta e non i finanziamenti a disposizione. Con questo 37ter vorremmo che fosse accantonata una somma di 70mila euro dai fondi globali per finanziare questa nuova legge, che premettiamo deve entrare in vigore in questa legislatura, perché se la definizione della nuova legge vuol dire andare alla prossima legislatura, deve essere chiaro che riproporremo la nostra e pretenderemo sia votata; anche perché i Sindaci che l'hanno esaminata hanno detto che rispetto alle eventuali proposte che si stanno defilando, è meglio definita e più gestibile la proposta di legge originaria.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 6 du groupe "Arcobaleno", qui récite:

Emendamento

Nel Capo VII, dopo l'articolo 37 è inserito il seguente:

"Articolo 37ter

(Disposizioni per la promozione dei prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense collettive regionali)

1. È autorizzata, per l'anno 2008, l'iscrizione della spesa di euro 70.000 nei fondi globali per il finanziamento di un progetto di legge concernente la promozione dei prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense collettive regionali (obiettivo programmatico 3.1. - capitolo 69000 parz.).".

Conseillers présents: 32

Votants: 26

Pour: 4

Contre: 22

Abstentions: 6 (Borre, Charles Teresa, Ferraris, Frassy, Lattanzi, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Bortot sur l'article 38.

Bortot (Arc-VA) - Siccome questa legge che abbiamo proposto è stata sospesa per fare ostruzione, per non farla passare perché sono 6 mesi che gironzola in giro, siccome l'ostruzione non la può fare solo la maggioranza che non mantiene i patti, neppure noi manteniamo i patti! E adesso ricominciamo a fare ostruzione...

Per quanto riguarda questo disegno di legge che recita all'articolo 38 "Interventi per la promozione sociale", Capo VIII, "Disposizioni in materia di interventi regionali per il diritto allo studio universitario. Modificazione alla legge regionale 14 giugno 1889, n. 30": 1. L'articolo 3 della legge regionale 14 giugno 1889 n. 30 (Interventi della Regione per l'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario)...

Presidente - ... collega Bortot...

Bortot (Arc-VA) - ... non è che potete permettervi tutto quello che volete, non mantenere gli impegni...

Presidente - ... mi rimetto al suo buon senso, collega Bortot...

Bortot (Arc-VA) - ... il nostro buon senso è che voteremo a favore di questo articolo.

Président - La parole au Conseiller Borre.

Borre (UV) - Posso tornare un attimo indietro per spiegare al collega Bortot: qui non c'è nessuno che vuole affossare questa legge, è stato detto che con l'assestamento si sarebbe prevista la possibilità di finanziare la legge se fosse stata approvata dalle due commissioni, altrimenti voi avevate tutto il diritto di lavorare sulla legge vostra, ma questa era la richiesta che avevo fatto all'Assessore alle finanze: di andare avanti con l'assestamento se la legge arrivava in dirittura di arrivo. Questo era l'impegno che ci eravamo presi e che avevo detto anche al collega Bortot.

Président - Je soumets au vote l'article 38:

Conseillers présents: 33

Votants: 32

Pour: 32

Abstentions: 1 (Ferraris)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 39:

Conseillers présents: 33

Votants: 32

Pour: 32

Abstentions: 1 (Ferraris)

Le Conseil approuve.

Presidente - Vi è l'emendamento n. 7 del gruppo "Arcobaleno", che prevede l'articolo 39bis.

La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Questo emendamento tende a spostare un po' l'attenzione, il baricentro della classificazione delle piste ciclabili non più come infrastrutture sportive - e di questo abbiamo notizia che l'Assessore Pastoret sta lavorando su questo tema -, ma infrastrutture varie, in quanto devono avere la stessa considerazione e la stessa priorità di infrastrutture di tipo viario. Chiediamo che il 10% del finanziamento globale sia spostato dalla mobilità veicolare ad una mobilità di tipo più sostenibile come quella ciclabile.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Ho già avuto modo di dire al collega Venturella che gli interventi sulle piste ciclabili sono e saranno peraltro previsti con alcuni studi di fattibilità che faremo partire fra poco, nella legge n. 16 che questo Consiglio ha approvato nel corso del 2007. Ci ha spiegato adesso che il suo intervento è di altro genere, ma non si può prevedere per un intervento del genere solo un finanziamento, perché ci sono alcune tematiche legate al Codice della strada che andrebbero approfondite. Questa è la ragione per cui non è accoglibile questo emendamento, al quale voteremo contro.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Rispetto alla posizione di grande correttezza dell'Assessore, ritiriamo l'emendamento.

Presidente - L'emendamento n. 7 del gruppo "Arcobaleno" è ritirato; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Dopo l'articolo 39 è inserito il seguente:

"Articolo 39bis

(Disposizioni in materia di piste ciclabili)

1. La Regione promuove iniziative degli Enti Locali, in deroga alla l.r. 48/1995, per la realizzazione di piste ciclabili con un contributo agli Enti realizzatori.

2. L'onere derivante dal comma 1 è determinato in annui euro 1.341.000, per il triennio 2008-2010, e iscritto al capitolo di nuova istituzione al cui finanziamento si provvede mediante la riduzione di pari importo dal capitolo 51300.

3. Le modalità di attuazione del presente articolo saranno stabilite con deliberazione della Giunta regionale.".

Pongo in votazione l'articolo 40:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Vi è l'emendamento n. 8 del gruppo "Arcobaleno".

La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Questo emendamento non lo ritiro assolutamente, perché è un emendamento che intende cominciare a mettere una prima pietra per far sì che il 10% di quello che si spende per il conferimento e per la gestione dei rifiuti, dato che crediamo che per ora il ciclo non sia integrato, serva a dare un aiuto - in deroga alla l. 48/95 che è quella del trasferimento agli enti locali - a quegli enti locali che decidono di ridurre i rifiuti e di far mangiare meglio i nostri ragazzi. È un emendamento che intende dare un aiuto finanziario, poi è la Giunta che stabilisce quali sono le modalità, per far sì che gli enti locali in maniera progressiva sostituiscano le stoviglie monouso con stoviglie almeno compostabili.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 8 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 40 è inserito il seguente:

"Articolo 40bis

(Disposizioni in materia di stoviglie)

1. Al fine di incentivare la progressiva sostituzione, da parte degli Enti Locali, delle stoviglie monouso con stoviglie comportabili nelle mense collettive, la Regione contribuisce alla maggiore spesa con un contributo, in deroga alla l.r. 48/1995.

2. L'onere derivante dal comma 1 è determinato in annui euro 461.000, per il triennio 2008-2010, e iscritto al capitolo di nuova istituzione al cui finanziamento si provvede mediante la riduzione di pari importo dal capitolo 59320.

3. Le modalità di attuazione del presente articolo saranno stabilite con deliberazione della Giunta regionale.".

Consiglieri presenti: 34

Votanti: 26

Favorevoli: 5

Contrari: 21

Astenuti: 8 (Charles Teresa, Comé, Ferraris, Lanièce, Salzone, Stacchetti, Viérin Adriana, Viérin Marco)

Il Consiglio non approva.

Presidente - All'articolo 41 vi è l'emendamento n. 7 dei colleghi Sandri e Fontana.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Questo emendamento rientra nella serie di emendamenti che abbiamo fatto per trovare delle risorse a favore delle norme in materia di assistenza economica, legge n. 19, e tutte le altre norme in materia di provvidenze per il minimo vitale. Abbiamo verificato che gli interventi per il recupero e valorizzazione del Forte di Bard recuperano una somma notevole nei prossimi anni, che poteva essere tranquillamente ridefinita in 7,5 milioni, in quanto contro i 9,45 milioni toglieremmo 1,95 milioni dall'Associazione "Forte di Bard", anche nella speranza che questo sia uno di quei segnali che comporti, come avevamo detto nell'analisi del capitolato, una revisione di tutta la gestione dei beni culturali, nel senso che molte spese che sono fatte oggi come Associazione "Forte di Bard" potrebbero essere risparmiate facendo un po' di sistema.

Credo che un po' di efficienza si possa recuperare quando c'è da fare economia e i soldi non sono a piè di lista; lo stanziamento per l'Associazione "Forte di Bard" va con la logica del piè di lista, quindi riteniamo opportuno evidenziarlo. Pertanto, sia per quanto riguarda il recupero dei fondi per il Fondo sociale, sia per segnalare la necessità di una agenzia regionale per i beni culturali, che superi l' Associazione "Forte di Bard", abbiamo presentato questo emendamento che vi invitiamo a votare con lo stesso entusiasmo con cui avete votato il precedente. Se la "CdL" si fosse unita a noi nel votare l'emendamento precedente e fosse stata presente al completo, saremmo stati 16 a 15, e quell'emendamento sarebbe passato!

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 7 dei colleghi Sandri e Fontana, che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 41 è sostituito dal seguente:

"1. L'autorizzazione di spesa per le finalità di cui all'articolo 2, comma 3, della legge regionale 17 maggio 1996, n. 10 (Interventi per il recupero e la valorizzazione del forte e del borgo medioevale di Bard), a favore della Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del turismo culturale del Forte di Bard, è determinata per il triennio 2008/2010 in complessivi euro 7.500.000, di cui annui euro 2.500.000 per gli anni 2008, 2009 e 2010 (obiettivo programmatico 2.2.4.07. - capitoli 68356 e 68357). Il minor onere di 1.950.000 euro, di cui annui euro 650.000 per gli anni 2008, 2009 e 2010 (obiettivo programmatico 2.2.4.07. - capitoli 68356 e 68357) sono portati in aumento al Fondo regionale per le politiche regionali, istituito ai sensi dell'articolo 3 della legge 18/2001 (Obiettivo programmatico 2.2.3.03. capitoli 61310, 61311, 61312, 61313, 61314, 61315, 61316, 61317 e 61318). La Giunta regionale provvederà, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 27 maggio 1994, n. 19 (Norme in materia di assistenza economica), ad innalzare i limiti di reddito per l'attribuzione delle provvidenze del minimo vitale corrispondentemente alle maggiori disponibilità di bilancio, nonché a prevedere l'attribuzione automatica di tali contributi a soggetti disagiati, come gli ultra-sessantacinquenni che abbiano beneficiato per più anni di tali provvidenze o gli invalidi con oltre 46% di invalidità disoccupati".

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 32

Favorevoli: 4

Contrari: 28

Astenuti: 1 (Ferraris)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 41:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 26

Favorevoli: 24

Contrari: 2

Astenuti: 7 (Bortot, Ferraris, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 42:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 5 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Sandri, Squarzino Secondina)

Il Consiglio approva.

Presidente - Vi è l'emendamento n. 6 dei colleghi Sandri e Fontana.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Questa è una norma senza alcun tipo di impatto dal punto di vista economico, che cerca di mettere una perequazione fra gli interventi per le case vacanze e gli interventi per gli ostelli della gioventù. È una modificazione piccola, nel senso che per quanto riguarda le case vacanze, la dizione che viene messa fra gli enti aventi diritto c'è anche la dizione "o enti aventi personalità giuridica privata", cosa che negli ostelli della gioventù non c'è. Intanto questo è un dato di equiparazione fra i due articoli della legge n. 11/1996, ma è anche una presa d'atto di una modificazione sostanzialmente ed un'evoluzione del sistema degli ostelli della gioventù, in quanto in molti casi sono diventati delle piccole imprese turistiche di tipo extralberghiero, che danno un servizio a privati, anche a gruppi, ma non solo, e questo consente a persone con non grandissime risorse di viaggiare e soggiornare in zone piacevoli del nostro territorio.

Il problema è che questa situazione è stata percepita dall'Amministrazione regionale che ha fatto un finanziamento di 500mila euro per la promozione degli ostelli della gioventù, mi sembra che uno stia per essere aperto fra l'altro a Sarre e comunque c'è l'intenzione di realizzarlo. Il problema è che questo come gli affittacamere e tante altre situazioni sta evolvendo, cioè mentre la casa vacanze è una struttura a servizio di un'associazione, per definizione non a scopo di lucro, qui stiamo evolvendo per un ruolo di tipo diverso, in quanto ci sono degli enti di personalità giuridica privata anche non a scopo di lucro, che sono interessati a promuovere questa cosa, e non sono delle associazioni o enti religiosi o morali, che vorrebbero fare questo. Ad esempio, so che in alcune aree della nostra Regione - Coumba Freida - ci sono degli enti privati di Paesi stranieri che sono intenzionati a costruire questo tipo di struttura, cioè gli ostelli della gioventù, ma non possono avere un contributo regionale, quindi si rischia di avere la disparità.

Con questo emendamento si riporta, per quanto riguarda gli ostelli, la stessa dizione che si usa per le case vacanze.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Credo di non essere stato particolarmente distratto, ma forse c'è qualcosa che non ho capito... ad ogni modo risponderò.

Se l'elemento è di inserire enti aventi personalità giuridica di diritto privato, fra gli enti che possono gestire gli ostelli della gioventù, la risposta è semplice. La modifica appare superflua, perché l'articolo in questione si riferisce in via generale alle associazioni, che possono avere o non avere personalità giuridica, necessariamente di diritto privato. Peraltro la locuzione già utilizzata dalla legge regionale nel testo vigente sembra ampia tanto da poter ricomprendere anche gli enti contemplati nell'emendamento secondo la logica della riconduzione della specie nella casistica più ampia. Se, invece, l'intenzione è di predeterminare il fatto che possono essere anche dei soggetti privati a realizzare, perché nell'ultima parte mi era parso di capire questo...

(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)

... in questo momento lei sa che la legge prevede che questo intervento possa essere finanziato dalla Regione nei confronti di Comuni e Comunità montane; se dovessimo procedere come chiede lei, posto che fossimo d'accordo, ma non lo siamo, anche perché non abbiamo approfondito questo tema, si dovrebbe procedere in altro modo, perché interverremmo con un emendamento ad aprire tutta una questione che di solito, quando facciamo delle modifiche di legge, dovrebbe passare attraverso un confronto in commissione come richiesto più volte dai Consiglieri affinché le categorie potenzialmente interessate ad un dato tema vengano sentite dalle commissioni, ed espongano le loro ragioni, eccetera.

Al di là della questione di metodo per la quale le ho risposto, anche il metodo e il tipo di percorso mi sembrerebbe del tutto affrettato.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Sul merito credo che abbia... dice questione di interpretazioni, però "ad abundantiam" per non ritrovarsi con il funzionario che si appiglia al fatto che c'è solo la parola "associazione" e non la parola "ente privato", sarebbe meglio specificarlo, "ad abundantiam". Probabilmente è superfluo, ma quel "probabilmente" indica che è necessario infilarlo.

La seconda cosa... mi dispiace dal punto di vista tecnico, però mi sono attenuto al cattivo esempio che ha dato la Giunta regionale, nel senso che qui siamo vicinissimi al Titolo III, Capo I, articolo 46, "Disciplina degli interventi regionali in materia di cultura"... qui è una legge a parte, che meritava tutt'altro momento di confronto in commissione, molto più rilevante che non parlare di un piccolo ostello della gioventù e di un'associazione, che avete infilato nella finanziaria, per non farla discutere. Dentro una finanziaria - si sa benissimo come si discute il bilancio - è già difficile capire qualcosa del bilancio, questo passa senza un confronto preciso. Non abbiamo detto nulla in commissione, stavamo per non dire nulla in aula, ma ora lo diciamo, perché... 2 pesi e 2 misure!

Rinvio pertanto al mittente, con gli interessi, l'accusa di una scarsa capacità di confronto.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 dei colleghi Sandri e Fontana, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 42 è aggiunto il seguente:

"Articolo 42bis

(Modificazioni delle definizioni e caratteristiche degli ostelli per la gioventù)

1. Al comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 29 maggio 1996, n. 11 (Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere) dopo la parola "associazioni" sono aggiunte le parole "o enti aventi personalità giuridica privata".

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 28

Favorevoli: 5

Contrari: 23

Astenuti: 4 (Ferraris, Frassy, Ottoz, Tibaldi)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Vi è l'emendamento n. 14 del gruppo "Arcobaleno".

La parola al Consigliere Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Noi abbiamo visto finora questi articoli che riguardano le iniziative culturali, eccetera; pensiamo che la famosa legge sui borghi, la legge n. 30/2005, vada ulteriormente finanziata, specialmente la parte che riguarda i privati. È chiaro che il finanziamento previsto è molto limitato, noi lo aumentiamo di altri 100mila euro che recuperiamo da un capitolo che pensiamo benissimo che non abbia bisogno di grandi risorse.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 14 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 42 è inserito il seguente:

"Articolo 42 bis

(Iniziative a favore dei borghi)

1. Al fine di salvaguardare i borghi dei centri storici dei villaggi, il finanziamento della l.r. n. 30/2005 previsto dal capitolo 65960, è aumentato di € 100.000, e tali risorse sono recuperate nel cap. 21648.".

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 27

Favorevoli: 4

Contrari: 23

Astenuti: 5 (Ferraris, Frassy, Ottoz, Tibaldi, Viérin Adriana)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy sull'articolo 43.

Frassy (CdL) - Solo se l'Assessore delegato ci può dare qualche ragguaglio in merito alle previsioni per la realizzazione di queste opere, se il museo rimarrà chiuso, per quale periodo e quale sarà il nuovo volto del museo stesso.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Per quel che riguarda l'intervento, si tratta di un intervento complessivo che riguarda anche la struttura, perché anche questa necessita di interventi di adeguamento delle parti impiantistiche, quindi rimarrà chiusa per il periodo necessario per la realizzazione di queste opere e sicuramente per l'anno in corso, 2007, perché si deve catalogare e spostare tutto il materiale, poi per il tempo necessario dell'intervento. Non ho i termini precisi comunque...

Frassy (fuori microfono) - ... impegno 2008-2009-2010...

Isabellon (UV) - ... sì, però è previsto un intervento per quel che riguarda la parte strutturale e poi il riallestimento, per cui potranno essere aperte, una volta fruibile l'area, delle sale, comunque la prima cosa è durante il 2007 la rimozione e la catalogazione di tutti i reperti e successivamente nel 2008-2009 ci sarà l'intervento e la riapertura sarà successiva al riallestimento previsto in questo intervento.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Solo una riflessione, che vuole essere anche un invito. È vero che non c'è una visione globale dei musei, perché a seconda di ciò che sta nel museo la competenza cambia. Sarebbe forse più semplice se ci fosse un accentramento delle competenze museali... perché? Perché normalmente i musei non chiudono mai, nel senso che quando ci sono degli interventi vengono chiuse delle sale, ma l'ipotesi di chiudere un museo e di non prevedere un riallestimento temporaneo è una prassi inusuale, direi diseducativa dal punto di vista della finalità dell'esposizione museale.

Invito perciò l'Assessore Isabellon, che mi sembra abbia la delega delle opere di intervento nel Museo di Saint-Pierre, di trovare magari con l'Assessore Viérin che ha la delega sugli altri musei, una soluzione che possa ipotizzare un riallestimento, magari non completo, ma che consenta la fruibilità di quanto è in esposizione. Mi sembra paradossale che il motivo principale della chiusura sia la ricatalogazione delle esposizioni in atto nel museo. Vado a memoria, ma mi sembra di ricordare che quel museo in tempi non lontanissimi sia stato chiuso per parecchi anni; allora bisognerebbe capire perché quando furono fatti quei lavori non furono fatti questi, o capire se non si può da quell'esperienza trovare una soluzione alternativa. Non siamo contrari alla manutenzione, siamo perplessi su questa impostazione. Su questa cosa torneremo in aula con una iniziativa ispettiva e invitiamo l'Assessore a verificare la possibilità di dare seguito alle considerazioni che abbiamo fatto.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 43:

Consiglieri presenti: 29

Votanti e favorevoli: 21

Astenuti: 8 (Bortot, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 44:

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 24

Favorevoli: 21

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Ferraris, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Tibaldi)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Squarzino Secondina sull'articolo 45.

Squarzino (Arc-VA) - Solo spiegare che noi, visto che questo è un articolo che determina tutta l'autorizzazione di spesa per le leggi regionali, votiamo contro l'articolo.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 45:

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 30

Favorevoli: 23

Contrari: 7

Astenuti: 1 (Ferraris)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Squarzino Secondina sull'articolo 46.

Squarzino (Arc-VA) - Tutto il Titolo III che riguarda gli interventi in materia di agricoltura e sviluppo rurale... noi abbiamo ritenuto non opportuno l'inserimento di questi articoli nella legge finanziaria, ci è stata spiegata la motivazione, ne prendiamo atto, quindi non abbiamo sollevato ulteriori critiche ed elementi per abrogare o eliminare questa parte della legge finanziaria. Rispetto al contenuto nel suo insieme, proprio perché qui si individuano una serie di iniziative, anche importanti, che andavano discusse con molta attenzione e su cui non c'è stato un sufficiente approfondimento, ci asteniamo su tutti gli articoli del Titolo III.

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Il Titolo III è composto da 33 articoli e rivoluziona completamente la materia degli interventi regionali in agricoltura. Non so, non avendo partecipato alla fase propedeutica all'approdo in aula, se la III Commissione ha potuto dedicarsi con attenzione a questo insieme di norme di questa portata, che vanno ad abrogare 9 leggi regionali, un regolamento e una serie di disposizioni sparse che disciplinano la materia dell'agricoltura e della zootecnia. Credo che la legge finanziaria, se correttamente impostata, sarebbe dovuta finire all'articolo precedente, tutta questa materia doveva essere esaminata con più attenzione e maggiore possibilità di approfondimento da parte dei commissari competenti. Riteniamo che questo non sia un modo di procedere corretto; di conseguenza, sarebbe opportuno operare uno stralcio e andare a votare l'articolo che prevede la dichiarazione di urgenza. Mi piacerebbe sentire dai commissari della III Commissione quali considerazioni possono fare in merito.

Qui si prevedono interventi di ogni tipo per le imprese in agricoltura, fra l'altro c'è una contraddizione che mi pare di rilevare nelle relazioni che sono state fatte lunedì sera dall'Assessore Marguerettaz e nella relazione che si legge adesso in accompagnamento alla legge finanziaria. Questi sono aiuti agricoli regionali, interventi che prescindono dalla programmazione del programma di sviluppo rurale; abbiamo letto, sulla relazione fatta dall'Assessore, che invece questi fondi globali fanno riferimento alla pianificazione di sviluppo rurale: vorremmo capire come si conciliano queste due affermazioni, la sua, Assessore Isabellon, che accompagna questo disegno di legge, e quella dell'Assessore Marguerettaz che ha illustrato la disponibilità finanziaria secondo un altro schema.

Per quanto riguarda l'articolato nel suo insieme, si nota che l'agricoltura e la zootecnica sono fortemente sovvenzionati, non vogliamo fare una critica in senso assoluto a questa impostazione, ma è un'impostazione che rimane di stampo assistenzialistico per un'agricoltura e una zootecnia di montagna che sarebbero altrimenti - anzi già lo sono - in sofferenza, ma sono un'agricoltura e una zootecnia che costano una quota del bilancio pari al 7% - mi suggerisce il collega Lattanzi - e hanno un'incidenza sul valore aggiunto pari all'1,5%. Nonostante tutta questa concentrazione di risorse abbiamo visto un impoverimento in termini quantitativi di numero di aziende rurali nella nostra Regione e ciò sta a significare che c'è un abbandono da parte di questa tradizione agricola delle giovani generazioni. Qui gli interventi finanziari sono consistenti, anche se - come illustrava l'Assessore Marguerettaz - sono ridotti rispetto al passato, ma la filosofia resta la stessa: l'agricoltura deve essere fortemente assistita, altrimenti nella nostra Regione rischierebbe l'estinzione.

Fatte queste considerazioni, sull'articolato ribadiamo che la procedura avrebbe dovuto seguire la via ordinaria e non questa via di urgenza, che costituisce una "Omnibus" inserita nella finanziaria. Abbiamo già un insieme di leggi di manutenzione del sistema regionale, che avrebbero dovuto essere esaminate in questa seduta, ma sono slittate alla prossima e costituiscono la cosiddetta "Omnibus", qui se ne aggiunge un'altra. Vuol dire che la legiferazione secondo le vie brevi sta prendendo il sopravvento sulla legiferazione che segue gli schemi ordinari. Questo penso sia un avvilimento delle funzioni consiliari a scapito di una Giunta che sta debordando e surrogando quella che sarebbe la precipua funzione del Consiglio: quella legislativa.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Rapidamente, considerato che non è facile fare l'Assessore all'agricoltura in periodi dove l'agricoltura ha bisogno di grandi aiuti per essere mantenuta e per svolgere quel ruolo di presidio del territorio montano che sarebbe viceversa desertificato, e farlo in un contesto di Europa, di contributi non possibili, assistenzialismi modificati con procedure che non sono facili... vorrei aggiungere una considerazione.

Noi, comunque, importanti risorse le abbiamo già investite negli anni passati e un primo piccolo bilancio lo possiamo già fare: di tante risorse concesse a molte aziende agricole che hanno ristrutturato "mayen", stalle in alta quota, oggi ci troviamo ad avere in molti casi "mayen" di grande lusso, cioè strutture molto moderne, riqualificate e molto accessibili. Purtroppo vorrei evidenziare che anche questa estate molte delle strutture che hanno utilizzato denaro pubblico per essere ristrutturate sono state poi abbandonate. Di peggio, strutture che beneficiano ancora di importanti sovvenzioni pubbliche, vedono un fenomeno che sta dilagando e su cui vorrei ci fosse grande attenzione, di allevatori che portano i manzi in alta quota, li abbandonano per 2 mesi e neanche quando nevica vanno a recuperare il bestiame! Su questo credo che l'Assessorato debba verificare che gli investimenti che la comunità valdostana fa per sostenere un presidio nel territorio, realmente raggiungono questo obiettivo. Se dobbiamo spendere i soldi per ristrutturare stalle, per aiutare gli agricoltori e poi questi soldi vengono intascati senza che il lavoro sia fatto, lo sforzo di tutta la comunità valdostana è assolutamente inutile. Gli animali vengono abbandonati addirittura nel mese di agosto sotto la neve; pur chiamati, gli allevatori se ne "strafregano"! Siccome per una mela marcia non dobbiamo condannare un intero cesto, credo che un buon controllo permetterebbe agli allevatori sani di non essere giudicati male da quei pochi che prendono i contributi e il lavoro non lo fanno.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Due spiegazioni. In merito al fatto che si faccia confusione fra il PSR e la parte normativa che andiamo ad esaminare... forse c'era da qualche parte, ma credo sia nel momento in cui è stato condensato il tutto, perché nell'articolato abbiamo visto che all'articolo 35 - che non abbiamo dibattuto forse perché era abbastanza chiaro - si parlava espressamente del programma di sviluppo rurale, che in base al nuovo regolamento comunitario 1698/05 prevede che, a differenza della vecchia programmazione, deve contenere tutte le misure cofinanziate e non più tutto quello che era contenuto nel vecchio piano; di conseguenza, e questa è una delle motivazioni per cui si è dovuti andare a riconsiderare la regolamentazione attuale e le norme per quel che riguarda gli aiuti di Stato, è stata fatta questa seconda parte.

Credo che nel Titolo III, nella premessa generale, sia spiegato bene il fatto che ci siano delle scadenze ravvicinate proprio in merito ai recenti regolamenti comunitari, per cui l'adeguamento è necessario di tutta la normativa per gli aiuti di Stato entro il 31 dicembre 2007; questo in base al regolamento di esenzione, che prevede che a differenza del passato attualmente le norme che sono approvate e che vanno al regolamento di esenzione, non chiedono più una procedura di notifica come per il PSR, ma è sufficiente una comunicazione mediante trasmissione dei provvedimenti. Il fatto che si deve rispettare la scadenza del 31 dicembre 2007 e sia adottata questa linea di maggior speditezza... il che non significa non volerne discutere, perché con le nostre strutture siamo stati disponibili nei confronti della III Commissione e quando siamo stati auditi abbiamo dato tutte le spiegazioni richieste, e quello che è emerso in quella sede è che non si va a stravolgere nulla.

Se poi dovessimo nell'articolato andare ad identificare articolo per articolo anche le novità, sono veramente pochissime. L'unica cosa si va solo a razionalizzare la norma attuale, mantenendo al di fuori della considerazione solo quelle leggi che riguardano la zootecnia, cioè le 2 leggi regionali della zootecnia, la legge n. 21/2001 e la legge n. 3/2002, in più la legge dell'agriturismo la legge n. 29/2006 recentemente modificata. Direi che non ci sono particolari novità, si tratta di una riorganizzazione e di una razionalizzazione dell'impianto normativo, e questo è il motivo per cui si è scelta questa strada, altrimenti si sarebbe fatto un percorso normale che però sarebbe stato penalizzante per il settore, perché non potevamo essere all'inizio del 2008 in linea per avere la continuità amministrativa.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 46:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 47:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 48:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 49:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 50 vi è l'emendamento n. 6 della II Commissione, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 50 aggiungere la seguente lettera:

"e) impianti di biogas.".

Pongo in votazione l'articolo 50 nel testo così emendato:

Articolo 50

(Investimenti nelle aziende agricole)

1. Al fine di favorire la razionalizzazione della gestione aziendale mediante la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento della qualità della produzione, la tutela e il miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene e di benessere degli animali e l'incremento della produzione di energie alternative e da fonti rinnovabili, possono essere concessi aiuti per la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) dotazione di attrezzature e macchinari, ivi compresi gli strumenti informatici, destinati al miglioramento, all'incremento e alla tutela della produzione agricola, in misura comunque non superiore al loro valore di mercato;

b) costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili;

c) spese e oneri di progettazione e altre spese di carattere generale correlate alle iniziative di cui alle lettere a) e b);

d) acquisto di terreni diversi da quelli destinati all'edilizia, sino ad un costo non superiore al 10 per cento delle spese ammissibili dell'investimento.

e) impianti di biogas.

2. La Giunta regionale stabilisce, con propria deliberazione, l'ammontare percentuale concedibile degli aiuti, in misura comunque non superiore:

a) al 60 per cento della spesa ammissibile, per investimenti realizzati da giovani agricoltori entro cinque anni dall'insediamento;

b) al 75 per cento della spesa ammissibile relativa ai costi aggiuntivi necessari all'attuazione di norme specifiche per la tutela e il miglioramento dell'ambiente e il miglioramento delle condizioni igieniche negli allevamenti o del benessere degli animali, diretti a conformarsi ai nuovi requisiti comunitari minimi ovvero a superare i requisiti comunitari minimi in vigore;

c) al 50 per cento della spesa ammissibile, negli altri casi.

3. Il limite massimo degli aiuti concedibili ad ogni singolo beneficiario nel corso di tre esercizi finanziari è pari a euro 500.000.

4. Gli aiuti di cui al presente articolo non possono essere concessi nei seguenti casi:

a) acquisto di diritti di produzione, animali e piante annuali;

b) impianto di piante annuali;

c) drenaggi, impianti e opere per l'irrigazione, salvo che tali interventi permettano di ridurre di almeno il 25 per cento il precedente consumo di acqua;

d) semplici investimenti di sostituzione;

e) fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei prodotti lattiero-caseari.

5. Possono beneficiare degli aiuti per la realizzazione delle iniziative di cui al comma 1, lettere b) e c), anche i proprietari di immobili destinati ad attività agricola non titolari o conduttori di azienda agricola.

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 51 vi è l'emendamento n. 7 della II Commissione, che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 51 è sostituito dal seguente:

1. Al fine di conservare la fruibilità del territorio di alta montagna, consentendone l'utilizzazione per lo svolgimento della tradizionale pratica della transumanza e garantendo, allo stesso tempo, la tutela e il miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene, di benessere degli animali e della qualità delle produzioni, nonché la riduzione dei costi di produzione, il recupero del patrimonio storico e architettonico a valenza agricola e l'incremento della produzione di energie alternative e da fonti rinnovabili, possono essere concessi aiuti per la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) interventi diretti alla conservazione di elementi non produttivi del patrimonio aziendale, avente interesse ambientale, archeologico o storico;

b) interventi diretti alla conservazione di elementi del patrimonio facente parte dei fattori produttivi dell'azienda;

c) spese e oneri di progettazione inerenti agli interventi di cui alle lettere a) e b).

Pongo in votazione l'articolo 51 nel testo così emendato:

Articolo 51

(Conservazione di paesaggi e fabbricati rurali tradizionali)

1. Al fine di conservare la fruibilità del territorio di alta montagna, consentendone l'utilizzazione per lo svolgimento della tradizionale pratica della transumanza e garantendo, allo stesso tempo, la tutela e il miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene, di benessere degli animali e della qualità delle produzioni, nonché la riduzione dei costi di produzione, il recupero del patrimonio storico, architettonico a valenza agricola e l'incremento della produzione di energie alternative e da fonti rinnovabili, possono essere concessi aiuti per la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) interventi diretti alla conservazione di elementi non produttivi del patrimonio aziendale, avente interesse ambientale, archeologico o storico;

b) interventi diretti alla conservazione di elementi del patrimonio facente parte dei fattori produttivi dell'azienda;

c) spese e oneri di progettazione inerenti agli interventi di cui alle lettere a) e b).

2. La Giunta regionale stabilisce, con propria deliberazione, l'ammontare percentuale concedibile degli aiuti, in misura comunque non superiore:

a) al 100 per cento della spesa ammissibile, per gli interventi di cui al comma 1, lettera a), e per le spese e gli oneri di progettazione ad essi inerenti di cui al comma 1, lettera c); nel caso di opere in economia effettuate direttamente dal beneficiario o dai suoi collaboratori nell'attività aziendale non possono essere concessi aiuti per un importo superiore a euro 10.000;

b) al 75 per cento della spesa ammissibile, per gli interventi di cui al comma 1, lettera b), e per le spese e gli oneri di progettazione ad essi inerenti di cui al comma 1, lettera c), quando tali iniziative non comportino aumento della capacità produttiva aziendale;

c) al 50 per cento della spesa ammissibile, per gli interventi di cui al comma 1, lettera b), e per le spese e gli oneri di progettazione ad essi inerenti di cui al comma 1, lettera c), quando tali iniziative comportino aumento della capacità produttiva aziendale; detto limite può essere incrementato di ulteriori dieci punti percentuali se l'iniziativa è effettuata da giovani agricoltori entro cinque anni dall'insediamento;

d) al 100 per cento delle spese aggiuntive determinate dall'utilizzo di materiali tradizionali necessari per preservare le caratteristiche architettoniche degli edifici, nel caso di interventi che comportino aumento della capacità produttiva.

3. Possono beneficiare degli aiuti di cui al presente articolo anche i proprietari di immobili destinati ad attività agricola non titolari o conduttori di azienda agricola.

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 52:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 53:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 54:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 55:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 56:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 57 vi è l'emendamento n. 8 della II Commissione, che recita:

Emendamento

Al comma 2 dell'articolo 57 le parole: "secondo modalità e parametri stabiliti con deliberazione della Giunta regionale" sono sostituite dalle seguenti: "secondo modalità, parametri e oneri stabiliti con deliberazione della Giunta regionale".

Pongo in votazione l'articolo 57 nel testo così emendato:

Articolo 57

(Interventi diretti)

1. Al fine di promuovere lo sviluppo dell'agricoltura regionale, possono essere effettuati da parte della Regione interventi diretti per l'acquisizione, la realizzazione e il miglioramento di strutture ed impianti fissi.

2. Nei casi di cui al comma 1, la Regione conserva la proprietà delle strutture e degli impianti e ne affida la gestione a terzi, secondo modalità, parametri e oneri stabiliti con deliberazione della Giunta regionale.

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 58:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 59:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 60:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 61:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 62:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 63:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 64:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 65:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 66:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy sull'articolo 67.

Frassy (CdL) - Sul 67, Assessore Isabellon... ci può dire questo articolo cosa innova rispetto alla procedura corrente... perché non è chiaro né dall'articolato né dalla relazione.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - L'articolo 67 si riferisce agli aiuti che possono essere concessi ai consorzi di miglioramento fondiario riconosciuti, e alle consorterie anch'esse legalmente riconosciute e agli altri enti gestori di opere irrigue, si tratta di altri enti; nel caso specifico, sono situazioni legate a Comuni che gestiscono opere irrigue, per le spese relative alla costituzione, fusione, incorporazione, modificazione di confini territoriali; questo fa riferimento alla legge n. 3/2001, che incentiva la riorganizzazione dei consorzi, in particolare, e, nello specifico, la copertura territoriale dei consorzi stessi, perché storicamente i consorzi erano molto spesso legati a dei singoli obiettivi, che possono essere per i consorzi irrigui la gestione delle acque, e nel caso di passaggio ai consorzi di miglioramento fondiario vanno ad estendersi alla gestione di tutto il territorio, quindi miglioramento fondiario inteso anche come gli altri servizi al territorio.

Si verifica allora che nello stesso Comune a volte ci sono più consorzi che, in base alla legge n. 3/2001, devono essere un po' per volta accorpati fra di loro, tutto questo comporta il catasto del consorzio, la ricerca catastale e tutte le spese relative all'accorpamento di questi consorzi. In più l'obiettivo è quello di andare a considerare anche quella parte di territorio, molto spesso precedentemente non considerata, che è quella relativa ai boschi e al patrimonio non prettamente agricolo, questo con l'obiettivo di intervenire attraverso i consorzi per degli interventi che non sono solo quelli legati all'agricoltura; mentre per il punto b), l'attività di gestione e funzionamento sono le spese di gestione dei consorzi stessi, che riguardano le spese di segreteria, riguardano le piccole spese che ogni consorzio può avere e queste spese, allo stato attuale, erano considerate con una percentuale massima di intervento del 60%. La novità - ed è ammesso dalle direttive comunitarie - è che il contributo già esistente viene esteso anche alle consorterie che prima non c'erano e gli altri enti gestori di opere irrigue, mentre per l'intensità dell'aiuto è elevabile al 100%, naturalmente questo sulla base delle disponibilità di bilancio.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Riteniamo negativa l'impostazione che viene data con l'articolo 67, e cercheremo di spiegarne il perché. I consorzi fino adesso hanno usufruito di ingenti risorse per le opere per le quali i consorzi stessi si costituivano, sostanzialmente ingenti contribuzioni per l'attività stessa del consorzio, ed erano tenute fuori le spese di gestione e di funzionamento, che spesso venivano attuate su meccanismi volontari.

Non vorremmo che l'istituzione di questa norma, soprattutto nella lettera b), incentivasse nell'ambito di certe prassi di sotto-sotto-sottogoverno, anche l'attitudine a rendere interessante e remunerativa la presidenza piuttosto che la partecipazione agli organismi dei consorzi, anche perché, a questo punto, con la previsione di andare a coprire il 100%, compatibilmente alle disponibilità finanziarie e di bilancio, di fatto non si mette un limite alcuno alla crescita delle spese di gestione, che sino adesso forse erano relativamente contenute. Se la nostra previsione sia azzeccata o meno, questo lo vedremo a consuntivo, ma il rischio è sicuramente questo. Voteremo pertanto contro all'articolo 67.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 67:

Consiglieri presenti: 31

Votanti: 26

Favorevoli: 22

Contrari: 4

Astenuti: 5 (Bortot, Ferraris, Fontana Carmela, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 68:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 11 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 69:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 11 (Bortot, Ferraris, Fiou, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Si dà atto che dalle ore 19,21 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - Posso mettere in votazione l'articolo 70 con gli emendamenti?

La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Qui ricordo che l'articolo 70 era già stato emendato in sede di commissione per quel che riguarda il comma 3, le parole "fatte salve le iniziative di cui all'articolo 66" - questo era stato emendato in commissione - sono sostituite dalle seguenti: "fatte salve le iniziative di cui agli articoli 50, 51 e 66". Dicevo che questo comma è stato emendato in commissione introducendo una deroga al principio dell'avvio delle iniziative ammesse ad agevolazione, solo dopo l'adozione del relativo provvedimento di concessione, per le iniziative di cui all'articolo 66 infrastrutture rurali, nel caso queste vengano intraprese per ragioni di urgenza, al fine di garantire la prosecuzione dell'attività agricola o di prevedere danni a persone, animali o cose.

Con questo ulteriore emendamento si vuole estendere tale previsione anche alle iniziative di cui agli articoli 50, "Investimenti nelle aziende agricole", e 51, "Conservazione di paesaggi e fabbricato rurali tradizionali", in pratica aziende di piano e aziende di alpeggio, in modo da consentire anche con riferimento a queste ultime, nel caso si presentino le medesime ragioni di urgenza, l'avvio anche prima della presentazione della relativa domanda di agevolazione: questo per casi di urgenza comprovata.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Per esprimere un modesto plauso a questa piccola modificazione, ma sarebbe stato auspicabile maggior coraggio nella gestione del Titolo III, perché il principio è che le azioni, le iniziative non possono essere avviate, se non successivamente all'adozione del provvedimento di concessione, fatte salve le fattispecie che erano state indicate in commissione e ora nel suo emendamento.

Il problema è che non mi sembra che stia scritto da alcuna parte qual è il tempo massimo dell'iter istruttorio; sarebbe stato opportuno che, nell'andare a codificare questo iter istruttorio ci fosse un tempo massimo, altrimenti il rischio è di rimanere prigionieri della burocrazia, ed è per questo che esprimiamo un giudizio di astensione su questo articolo così emendato.

Presidente - All'articolo 70 vi sono 2 emendamenti: l'emendamento n. 1 dell'Assessore Isabellon e l'emendamento n. 9 della II Commissione. Ne do rispettivamente lettura:

Emendamento

1. Al comma 3 dell'articolo 70, le parole: "fatte salve le iniziative di cui all'articolo 66" sono sostituite dalle seguenti: "fatte salve le iniziative di cui agli articoli 50, 51 e 66".

Emendamento

Al comma 3 dell'articolo 70 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ", fatte salve le iniziative di cui all'articolo 66 intraprese per ragioni di urgenza, al fine di garantire la prosecuzione dell'attività agricola o di prevenire danni a persone, animali o cose, le quali possono essere avviate anche prima della presentazione della relativa domanda di agevolazione".

Pongo in votazione l'articolo 70 nel testo così emendato:

Articolo 70

(Presentazione delle domande e istruttoria)

1. Le domande dirette all'ottenimento delle agevolazioni previste dal presente titolo sono presentate alla struttura regionale competente in relazione al settore interessato dall'agevolazione, di seguito denominata struttura competente.

2. La struttura competente verifica la completezza e la regolarità delle domande e ne valuta l'ammissibilità.

3. Le iniziative ammesse ad agevolazione devono essere avviate successivamente all'adozione del relativo provvedimento di concessione, fatte salve le iniziative di cui di cui agli articoli 50, 51 e 66 intraprese per ragioni di urgenza, al fine di garantire la prosecuzione dell'attività agricola o di prevenire danni a persone, animali o cose, le quali possono essere avviate anche prima della presentazione della relativa domanda di agevolazione.

4. L'erogazione delle agevolazioni è subordinata alla verifica della completezza e della regolarità della documentazione di spesa esibita dal beneficiario.

5. Le opere in economia effettuate direttamente dal beneficiario o dai suoi collaboratori sono ammesse ad agevolazione qualora siano riconducibili alla normale attività svolta dall'imprenditore agricolo. Per normale attività si intende quella che l'imprenditore agricolo è in grado di porre in essere, disponendo di attrezzature e professionalità sufficienti, con il lavoro proprio, della sua famiglia e dei suoi dipendenti. La Giunta regionale definisce, con la deliberazione di cui all'articolo 75, i limiti massimi di spesa ammissibile per i lavori in proprio e i prezzi di riferimento, al fine di valutare la congruità della spesa.

Consiglieri presenti: 31

Votanti e favorevoli: 21

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Si dà atto che dalle ore 19,25 riassume la presidenza il Presidente Perron.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 71:

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 9 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 72:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 73 vi è l'emendamento n. 2 dell'Assessore Isabellon, che recita:

Emendamento

1. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 73 è sostituita dalla seguente:

"b) non ultimi le iniziative concernenti beni immobili entro i termini massimi stabiliti, in relazione a ciascuna tipologia di iniziativa, dalla deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 75, comunque non superiori a cinque anni dalla data di concessone dell'agevolazione;".

Pongo in votazione l'articolo 73 nel testo così emendato:

Articolo 73

(Revoca)

1. Salvi gravi e comprovati motivi, le agevolazioni sono revocate qualora il beneficiario contravvenga agli obblighi previsti dal presente titolo e dalle relative disposizioni applicative. In particolare, le agevolazioni sono revocate qualora il soggetto beneficiario:

a) violi il divieto di cui all'articolo 71, comma 2;

b) non ultimi le iniziative concernenti beni immobili entro i termini massimi stabiliti, in relazione a ciascuna tipologia di iniziativa, dalla deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 75, comunque non superiori a cinque anni dalla data di concessone dell'agevolazione;

c) non ultimi le iniziative concernenti beni mobili entro un anno dalla data di concessione dell'agevolazione;

d) attui l'iniziativa in modo difforme rispetto alle modalità previste.

2. L'agevolazione è inoltre revocata qualora dai controlli effettuati risulti la non veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni rese dai beneficiari al fine dell'ottenimento dell'agevolazione, nonché qualora, decorso un anno dalla data di concessione dell'agevolazione, l'iniziativa non sia stata ancora avviata.

3. La revoca comporta l'obbligo di restituire, entro sessanta giorni dalla comunicazione del relativo provvedimento:

a) l'intero ammontare del contributo in conto capitale e del contributo in conto interessi percepito sino alla data del provvedimento di revoca, maggiorato degli interessi calcolati con le modalità di cui al comma 4;

b) il capitale residuo del mutuo, maggiorato della differenza tra gli interessi calcolati con le modalità di cui al comma 4 e gli interessi corrisposti.

4. Gli interessi sono riferiti al periodo intercorrente tra la data di erogazione dell'aiuto e la data del provvedimento di revoca e sono calcolati sulla base della media ponderata del tasso ufficiale di riferimento, riferita al periodo in cui si è beneficiato dell'agevolazione.

5. Nel provvedimento di revoca sono fissate le eventuali condizioni di rateizzazione, in un periodo comunque non superiore a ventiquattro mesi.

6. La revoca dell'agevolazione può essere disposta anche in misura parziale, purché proporzionale all'inadempimento riscontrato.

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 74:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy sull'articolo 75.

Frassy (CdL) - Sull'articolo 75 esprimiamo un giudizio negativo, perché questo articolo ricalca un metodo e un "cliché" già visti, che sono quelli di delegare con la massima discrezione alla Giunta non solo aspetti marginali e di mera applicazione, ma anche tutta una serie di parametri che condizionano l'accesso o meno alle provvidenze indicate dal Titolo III: condizioni minime di redditività e quant'altro possa essere oggetto di agevolazione, di contribuzione. Riteniamo perciò che questa discrezionalità sia non regolamentata da un indirizzo del Consiglio e che di conseguenza non sia dal nostro punto di vista condivisibile.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 75:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 76:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 77:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 78:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 79:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'allegato A:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 24

Contrari: 3

Astenuti: 6 (Bortot, Ferraris, Fiou, Sandri, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'allegato B vi è l'emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno".

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Noi, sempre nell'ottica di potenziare la legge n. 3/2006 sulle energie alternative, energia e razionalizzazione, vogliamo aumentare queste risorse e possiamo benissimo sottrarle a tutto il progetto dell'ampliamento dell'Aeroporto "Corrado Gex", perché è un progetto che non ci consentirà poi, di fatto, di utilizzare quell'aeroporto per i fini per i quali è stato pensato e progettato. Scommetto che fra 5-10 anni, in quest'aula, delle persone diranno: "veramente era un progetto faraonico, perché non ce ne siamo accorti prima", e si capiranno i danni che questo ha fatto senza portare alcuno sviluppo reale per il turismo.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno", che recita:

Emendamento

All'allegato B, l'autorizzazione di spesa di cui alla "l.r. 3 gennaio 2006, n. 3" è rideterminata, per l'anno 2008, in euro 4.334.000, quella di cui alla l.r. 23 dicembre 1991, n. 78 è rideteminata in euro 6.900.000 e quella di cui alla "l.r. 7 aprile 1992, n. 14" è soppressa.

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 28

Favorevoli: 4

Contrari: 24

Astenuti: 5 (Bortot, Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'allegato B:

Consiglieri presenti: 32

Votanti: 30

Favorevoli: 23

Contrari: 7

Astenuti: 2 (Ferraris, Fiou)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge n. 188 nel suo complesso:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 30

Favorevoli: 24

Contrari: 6

Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Sandri)

Il Consiglio approva.