Oggetto del Consiglio n. 3120 del 22 novembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3120/XII - Disegno di legge: "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti".
Presidente - La Conferenza dei Capigruppo ha preso l'impegno di ultimare i lavori del Consiglio intorno alle 18,00 per permettere la prosecuzione dei lavori in Commissione in merito al bilancio. Si voterà quindi il disegno di legge n. 180 e poi si iscriverà all'ordine del giorno la sostituzione dei Consiglieri nelle Commissioni consiliari, perché con il passaggio del collega Ottoz al gruppo "La Casa delle Libertà" bisogna modificare la presenza di Consiglieri appartenenti alla maggioranza rispetto a quelli di minoranza. Ci sarà un'iscrizione d'urgenza e una votazione successiva non appena finita la votazione del disegno di legge n. 180.
Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 180 nel nuovo testo elaborato dalla III Commissione, siamo arrivati alla votazione dell'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Al comma 1 dell'articolo 1, dopo le parole "risorse naturali" sono inserite le parole "e il perseguimento, in via prioritaria, delle iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti".
Lo pongo in votazione:
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 18
Favorevoli: 4
Contrari: 14
Astenuti: 10 (Comé, Ferraris, Fiou, Frassy, Lanièce, Ottoz, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 1:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 25
Astenuti: 4 (Bortot, Fontana Carmela, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - All'articolo 2 c'è l'emendamento n. 1 dell'Assessore Cerise.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - In matematica c'è un acronimo: "c.v.d." - come volevasi dimostrare - e, come volevasi dimostrare, è il nostro emendamento n. 5... e l'emendamento n. 1 dell'Assessore Cerise... in quanto il nostro emendamento n. 5, che introduce l'articolo 10 bis, recita: "Misure per incentivare la riduzione, la minimizzazione e il recupero dei rifiuti. La Regione promuove e incentiva le azioni atte a prevenire la produzione dei rifiuti attraverso..." e si spiegano i 3 punti: promozione di strumenti economici, previsione... promozione di accordi; si danno degli indirizzi generali, come dovrebbe essere una legge. Questo emendamento ha avuto parere finanziario sfavorevole, perché si dice: "si esprime parere negativo in quanto comportano aumenti di spesa al bilancio regionale". Degli indirizzi che devono essere ancora trascritti in senso operativo comportano aumenti di spesa? Va bene. Per ipotesi facciamo che questo sia giusto, tali azioni comportano spese al bilancio regionale. Andiamo a vedere l'emendamento n. 1 dell'Assessore Cerise, che parla di "riduzione progressiva dell'uso delle discariche per rifiuti urbani e rifiuti speciali assimilabili agli urbani, anche attraverso l'individuazione di azioni finalizzate, sin dalla fase della produzione, alla riduzione dei rifiuti...", ma perché qui non c'è il parere negativo? Non è la stessa cosa? Perché poi lei dice: "... in esecuzione dei programmi attuativi del Piano, di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, predisposti ai sensi delle direttive vigenti in materia", ma non c'è neanche il parere positivo, è la stessa cosa solo che lei ha parlato di azioni finalizzate, io ho parlato di azioni e le ho elencate, che differenza c'è? Ecco l'uso strumentale: parere negativo a questo emendamento che non comporta spesa perché dà degli indirizzi generali, senza parere questo emendamento... perché? Esistono "due pesi e due misure" come diceva qualche collega che ora è di fronte a noi: il Regolamento per l'opposizione si applica, per la maggioranza è un "optional". Per dimostrarle, Assessore, che questo, anche se in maniera "soft", quasi "en passant", va nella direzione della riduzione dei rifiuti, voteremo l'emendamento.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Scusi, Consigliere Segretario Venturella, le chiedo una cosa: ma lei ha voglia di coccole? Abbia pazienza, è lì che fa la vittima, mi viene voglia di grattarle la testa come ai cagnetti! Non è vero che le Finanze hanno espresso un parere negativo sul suo emendamento, leggiamo cosa dicono le finanze, dicono: "per quanto riguarda gli emendamenti n. 2 e n. 18 si rileva che non comportano maggiori oneri al bilancio regionale..."
Venturella (Arc-VA) - ... no, il mio emendamento n. 5...
Cerise (UV) - ... ma quello prevede degli aumenti, perché prevede delle azioni specifiche per...
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1 dell'Assessore Cerise che recita:
Emendamento
All'articolo 2, comma 1, la lettera c) è sostituita dalla seguente:
"c) la riduzione progressiva dell'uso delle discariche per rifiuti urbani e rifiuti speciali assimilabili agli urbani, anche attraverso l'individuazione di azioni finalizzate, sin dalla fase della produzione, alla riduzione dei rifiuti, in coerenza e in esecuzione dei programmi attuativi del Piano, di cui alla del. cons. reg. n. 3188/XI, predisposti ai sensi delle direttive vigenti in materia;".
Consiglieri presenti: 28
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2 nel testo così emendato:
Articolo 2
(Obiettivi)
1. Nella gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, la Regione promuove, in conformità agli indirizzi e alle scelte programmatiche già definiti nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 15 aprile 2003, n. 3188/XI:
a) la corretta gestione delle attività di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero finale, attraverso la riorganizzazione dei servizi pubblici:
1) in un ambito regionale unico (ATO), corrispondente al territorio della regione, per le attività di smaltimento e recupero finale dei rifiuti urbani;
2) in sottoambiti territoriali ottimali (subATO), coincidenti con il territorio delle Comunità montane e del Comune di Aosta, per le attività di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
b) il recupero e l'effettivo avvio della valorizzazione, anche a fini energetici, dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani;
c) la riduzione progressiva dell'uso delle discariche per rifiuti urbani e rifiuti speciali assimilabili agli urbani, anche attraverso l'individuazione di azioni finalizzate, sin dalla fase della produzione, alla riduzione dei rifiuti, in coerenza e in esecuzione dei programmi attuativi del Piano, di cui alla del. cons. reg. n. 3188/XI, predisposti ai sensi delle direttive vigenti in materia;
d) il raggiungimento dell'autosufficienza nelle fasi di smaltimento finale dei rifiuti urbani che residuano a valle delle raccolte differenziate.
2. Nella gestione dei rifiuti speciali, la Regione promuove:
a) la corretta gestione dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, con particolare riferimento ai rifiuti valorizzabili, in conformità alle finalità di cui alla parte IV, titolo II, del d.lgs. 152/2006, relativamente alla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio;
b) la corretta gestione dei rifiuti speciali inerti derivanti dalle attività di demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali, al fine di ottimizzare l'uso delle discariche per rifiuti inerti e favorire il riutilizzo diretto nei luoghi di produzione, nonché il riciclaggio dei rifiuti che residuano dalle attività di demolizione e costruzione.
3. Per il perseguimento degli obiettivi di cui al comma 1, la Regione:
a) assume le necessarie decisioni di carattere pianificatorio e tecnico, finalizzate all'individuazione dei sistemi finali di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, in conformità alla normativa comunitaria e statale vigente, con particolare riferimento alla ricerca di sistemi che prevedano l'individuazione della discarica solo come impianto residuale rispetto ad altri sistemi, anche complessi, di smaltimento e recupero;
b) adotta atti di indirizzo e coordinamento finalizzati alla riorganizzazione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nei subATO;
c) individua azioni coordinate volte a raggiungere livelli minimi di valorizzazione dei rifiuti urbani raccolti in forma differenziata, fatto salvo il rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione di cui all'articolo 10;
d) promuove la sottoscrizione di accordi e convenzioni con i consorzi di filiera per il recupero degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio aderenti al Consorzio nazionale imballaggi e con eventuali altri consorzi nazionali per il recupero di rifiuti valorizzabili diversi dagli imballaggi;
e) promuove ogni utile iniziativa di informazione e sensibilizzazione degli utenti, domestici e non, finalizzata alla piena conoscenza degli obiettivi regionali in materia di gestione dei rifiuti urbani e delle modalità di conferimento idonee al conseguimento degli obiettivi stessi;
f) promuove l'adozione di iniziative volte alla riduzione dei rifiuti domestici attraverso l'autocompostaggio delle frazioni organiche, oltreché di interventi finalizzati alla riduzione dei rifiuti di imballaggio;
g) promuove il consumo di beni eco-compatibili.
4. Per il perseguimento degli obiettivi di cui al comma 2, la Regione:
a) individua le necessarie azioni finalizzate a favorire il conferimento, in forma differenziata, dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani al fine di assicurare il concorso nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione di cui all'articolo 10, anche attraverso forme di penalizzazione tariffaria;
b) disciplina l'organizzazione e la gestione dei cantieri edili, con particolare riferimento alla gestione dei materiali da scavo e dei materiali che residuano da attività di demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali, favorendo il riutilizzo in cantiere;
c) fissa le prescrizioni, da recepire nei progetti di opere pubbliche o private, inerenti alle modalità di gestione dei materiali di cui alla lettera b);
d) fissa le prescrizioni inerenti alla gestione dei materiali da scavo da avviare al recupero e per l'uso ottimale delle discariche per rifiuti speciali inerti;
e) promuove ogni utile iniziativa di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso il coinvolgimento degli ordini professionali e delle associazioni di categoria, finalizzata alla piena conoscenza delle norme per l'attuazione delle disposizioni vigenti in materia di gestione dei rifiuti speciali, anche in relazione all'obbligo per le imprese di concorrere al raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 178 del d.lgs. 152/2006.
5. In attuazione di quanto stabilito dall'articolo 196, comma 1, lettera p), del d.lgs. 152/2006, la Regione, gli enti pubblici da essa dipendenti, gli enti locali e le società da essi maggioritariamente partecipate devono coprire il fabbisogno annuale di materiale necessario alla realizzazione, alla ristrutturazione, alla manutenzione straordinaria di manufatti e all'acquisto di beni, indicati in apposito decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, impiegando materiale riciclato per almeno il 30 per cento del fabbisogno medesimo. Tutti i progetti di titolarità della Regione e degli altri enti di cui al primo periodo del presente comma devono prevedere espressamente l'impiego di detti materiali.
Consiglieri presenti: 28
Votanti e favorevoli: 22
Astenuti: 6 (Bortot, Fontana Carmela, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:
Consiglieri presenti: 28
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Vi è l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno"; nel parere dell'Assessorato delle finanze si dice che l'articolo non comporta maggiori oneri al bilancio regionale, tuttavia il suo accoglimento renderebbe necessaria la modifica dell'articolo 24, relativo alle disposizioni finanziarie.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - È quello che sempre andiamo ad affermare, non basta la semplice e mera informazione. Proprio per evitare l'effetto "mai nel mio giardino", bisogna far partecipare i cittadini e a livello di Comuni e Comunità, mi ricordo uno statuto: lo statuto CELVA, che riguarda proprio la partecipazione dei cittadini attraverso i forum, le consulte. Crediamo che questa legge sia rispettosa di quello che riguarda la mera informazione, ma manchi di un articolo che riguarda la partecipazione. È un indirizzo, la Regione favorisce la più ampia partecipazione alla formazione dei piani al controllo e della gestione dei rifiuti. È chiaro che i cittadini, che sono utenti, ma sono anche cittadini, non sono sudditi, non devono subire, è chiaro che una Regione che ha nel suo patrimonio genetico il fatto che faccia partecipare in maniera più ampia e condivisa possibile alle sue scelte, mette in atto una cura preventiva, è un modo di prevenire l'insorgere di movimenti e di campagne contro qualche decisione di tipo politico. Crediamo che questo articolo 3bis, almeno nella parte che riguarda il rapporto fra Amministrazione e cittadini, vada a completare.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - No, decisamente questo emendamento è fuori luogo almeno per 2 motivi: il primo perché tutta la pianificazione è sottoposta a procedura di VIA, procedura per la quale si prevede una fase pubblica, dove qualsiasi cittadino può fare le proprie osservazioni, cittadino o portatore di un interesse reale. Per quanto riguarda questo processo di informazione, di comunicazione e di partecipazione, voglio ricordare come l'articolo relativo all'Osservatorio regionale sui rifiuti preveda espressamente almeno in 3 punti... vale a dire:
"collabora con la Camera valdostana delle imprese e delle professioni al fine di promuovere iniziative finalizzate all'informazione e alla sensibilizzazione nel settore della gestione dei rifiuti speciali e allo sviluppo del recupero dei rifiuti presso le imprese operanti nel territorio regionale; provvede all'attivazione e all'organizzazione di uno sportello informativo inerente alla gestione dei rifiuti urbani e speciali; provvede alla pubblicazione... di un rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani...", allora più di così credo che non si possa chiedere!
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Capisco che vi sia difficoltà da parte della Giunta di sapere cosa vuol dire partecipazione, perché il Patto per lo sviluppo che chiede queste cose in realtà non è mai stato rispettato e non è rispettato dalla Giunta, che interpreta tutte le azioni di partecipazione e compartecipazione come azioni di informazione. Capisco che l'Assessore voglia fare azione d'informazione su questo tema e va molto bene, ed è utile, l'informazione è il primo stadio di dialogo con i cittadini. Qui si tratta di attivare forme di compartecipazione in modo che...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... macché populismo! Il terzo settore, scusate, parlate sempre di sussidiarietà e poi, quando bisogna applicarla, non siete capaci di applicarla! Sussidiarietà vuol dire che a tutti i livelli si lascia la realizzazione di quello che quel livello è in grado di fare. Se vi sono dei cittadini che vogliono mettersi insieme, perché intendono, mettendosi insieme, attivare azioni interventi che vanno nella direzione della legge e non contro la legge, perché bisogna dire di no? Non capisco questa miopia politica.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:
"Art. 3bis
(Partecipazione dei cittadini)
1. La Regione favorisce la più ampia partecipazione dei cittadini singoli e associati alla formazione dei piani previsti dalla presente legge e al controllo della gestione dei rifiuti. Quota parte delle risorse finanziarie stanziate dalla Regione, dagli enti locali e dalle Comunità d'ambito per i fini della presente legge è destinata alla creazione di opportunità di partecipazione dei cittadini singoli o associati ai processi di pianificazione e di realizzazione della gestione dei rifiuti, attraverso la messa a disposizione di strumenti di comunicazione e d'informazione.".
Consiglieri presenti: 26
Votanti: 18
Favorevoli: 4
Contrari: 14
Astenuti: 8 (Comé, Ferraris, Lanièce, Ottoz, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 5:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 9:
Consiglieri presenti: 25
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 2 (Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - All'articolo 10 vi sono 2 emendamenti del gruppo "Arcobaleno": il n. 3 e il n. 4.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Questo forse è uno dei cardini del disegno di legge stesso, all'articolo 10 sono fissati degli obiettivi di raccolta differenziata che non dico che non hanno significato, ma sono scarsamente significativi, non puntano al futuro sostenibile, perché dire che entro il 2011 si deve raggiungere il 60% di raccolta differenziata quando sappiamo che in zone alpine vicine a noi, nel Canavese ad esempio, si raggiunge già da quest'anno e si supera il 60% di raccolta differenziata... questo è un obiettivo troppo basso. L'Assessore ha detto: "contestualizziamo", ma l'esperienza di La Salle, di Ollomont, di Etroubles, di Bionaz, che hanno raggiungo il 60% in neanche 6 mesi, ma dove dobbiamo contestualizzare l'esperienza della Comunità montana Grand Combin? Forse in un altro contesto? Nell'Engadina? Non riusciamo a capire, perché, se le facciamo gli esempi che riguardano la Val di Fassa, la Val di Fiemme, il Consorzio di Treviso raggiungono l'80%, non vanno bene perché sono troppo lontani, allora ci avviciniamo di più, andiamo a Novara. No, non va bene perché sono ancora troppo lontani. Ci avviciniamo ancora di più, alle porte della Valle d'Aosta: Canavese, Rivarolo, con delle inchieste, ma non va ancora bene. Ci avviciniamo, andiamo nella Comunità montana Grand Combin o in un Comune della Comunità montana Valdigne Mont Blanc, non va bene neanche quello, bisogna contestualizzare! Ma questa è la dichiarazione della non volontà politica di raggiungere raccolte differenziate che abbiano un senso in Val d'Aosta perché noi, e rispondo alle accuse che lei ci rivolge, che siamo dei komeinisti ambientalisti, siamo dei terroristi, noi non condividiamo questa vostra posizione che individua nella scelta tecnologica dell'inceneritore la panacea di tutti i mali, il rifiuto si fa bruciare, uso il fuoco per distruggere tutto dimenticandosi che esiste una legge chimica che dice che nulla si distrugge, nulla sparisce. Il vostro tipo di politica parla di scelta tecnologica come ultima scelta che diventa prima scelta, ossia il rifugiarsi nella scelta tecnologica, perché non si vuole dare fiducia al Valdostano, che è capace a fare la raccolta differenziata e l'esperienza in 4 Comuni valdostani lo dimostra. Siete voi che rifuggite da un meccanismo di condivisione lenta, di responsabilizzazione del cittadino, dicendo: "ci accontentiamo del minimo stabilito dalle normative nazionali: 60%", ma lei, Assessore, ha parlato prima della Regione Campania dicendo che il nostro comportamento ci farà fare la fine della Regione Campania, che si trova in quella situazione di emergenza per non aver scelto l'inceneritore. No, Assessore, in Regione Campania sono in questa situazione di emergenza perché non fanno la raccolta differenziata! Questo in Provincia di Napoli. In Provincia di Salerno con raccolte differenziate altissime il problema dei rifiuti per strada non ce l'hanno, perché il rifiuto viene riciclato e recuperato! Nella Regione Campania allora vi sono realtà provinciali che sono diverse, proprio per scelte politiche diverse.
È proprio la posizione del nostro gruppo che invece dà responsabilità ai cittadini, li interroga prima sulla forma migliore per attuare la raccolta differenziata, li informa prima e li forma prima, mi sono andato a rileggere tutti i resoconti di quando i colleghi che ci hanno preceduto parlavano di aumento della raccolta dell'umido e mi sono stupito di quanto lei, Assessore, aveva detto: "non possiamo fare il compostaggio domestico perché in montagna fa troppo freddo". È vero che La Salle è sul Mare Adriatico... lì esiste un clima di tipo mediterraneo, a La Salle esistono gli olivi, le arance e i bergamotti... ma prendiamo l'esperienza della raccolta differenziata dell'umido, quell'umido che, come ha detto il Sindaco di La Salle in Commissione, viene dal compostaggio domestico e non compostaggio domestico fatto in casa vicino alla stufa, ma quello fatto fuori e io credo che La Salle non sia un paese rivierasco. Proprio per questo crediamo che gli obiettivi della raccolta differenziata siano ricopiati in maniera troppo meccanica dalla legge finanziaria dello scorso anno, questo le volevo dire. L'obiettivo di raccolta differenziata 2008-2011 è stato proposto dal Ministero dell'ambiente e inserito nelle norme della finanziaria dello scorso anno, era per quelle Regioni che non fanno neppure la raccolta differenziata, ad esempio nell'arco alpino una è la Liguria, con bassissime percentuali di raccolta differenziata. Quell'obiettivo è posto per alcune Regioni del sud Italia, che stentano a fare la raccolta differenziata, ma noi in Valle d'Aosta siamo capaci bene a fare certe cose e potremmo puntare molto più in alto! Qui la "bocca da fuoco" rispetto al piano di campagna si situa a livello inferiore: questo è importante da ribadire, come pure ribadisco ancora una volta che, proprio per ciò che a lei è sfuggito, in "Valeco" raggiungiamo percentuali del 95% di valorizzazione quindi quasi al 100%, allora perché mettete la valorizzazione? Se già tutto quello che entra in discarica è valorizzabile al 95%, perché metterlo negli obiettivi? Non ha senso!
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Le dico la verità, che, anche guardando la faccia di alcuni colleghi, ho la sensazione che lei abbia fatto un discorso ordinato così come i rifiuti si trovano in una situazione di compostaggio, perché ha messo insieme tutta una serie di cose per cui non si capisce niente; speriamo che fermenti e venga fuori il "compost", altrimenti non ha un senso compiuto quello che ha detto.
Prima considerazione. Non vogliamo disgiungere la logica della raccolta differenziata dalla logica della valorizzazione, perché riteniamo che la logica della differenziata possa percorrere delle strade che portano a degli "escamotages" per evadere le penalizzazioni per la raccolta differenziata. La vostra è una proposta ingannevole, perché dite: "In ogni sub-ATO deve essere assicurato il raggiungimento dei seguenti obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione...", come differenziata e valorizzazione fossero la stessa cosa, ma non è così! Cosa dice la legge?
Squarzino (fuori microfono) - ... comma 1: "In ogni sub-ATO deve essere assicurato il raggiungimento dei seguenti obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione dei rifiuti urbani.." e poi c'è un punto...
Cerise (UV) - ... no, ci sono 2 punti e continua... la differenziata è la percentuale e la valorizzata è un'altra! Mi dispiace, lei non deve leggere a metà le cose, altrimenti non ci siamo! Voi mettete assieme le due cose, non è così, non sta in piedi questa cosa, ma poi, scusi, non abbiamo scritto nella legge che è vietato avere delle percentuali maggiori! Noi abbiamo detto che deve essere assicurata quella, se ne abbiamo delle altre, ben vengano, anzi saremo i primi! Sto cercando di mettere ordine nel "suo" compostaggio, collega Venturella, perché lei dice: "voi non volete prendere in considerazione La Salle", ma come no! La Salle per noi è al primo posto nei nostri pensieri, tanto che all'articolo 11 abbiamo scritto: "La Giunta regionale definisce, inoltre, i criteri per l'applicazione di agevolazioni a favore degli utenti domestici che effettuano il recupero diretto, tramite autocompostaggio, della frazione umida dei rifiuti urbani". Nel disegno di legge quindi le cose sono messe in maniera ordinata, ossia si vanno ad adottare delle misure opportune per ogni azione e non in maniera confusa, quindi il suo emendamento non sta in piedi, è addirittura conflittuale con degli obiettivi che voi stessi vorreste raggiungere. Parere negativo.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - È vero, il compostaggio domestico è una pratica con la quale dal "caos" si raggiunge il "compost" di qualità, ma vede, Assessore, anche nel provvedimento della Giunta del 2005, mi pare il n. 1283, che lei in maniera precisa ricorda, che andava a modificare il Piano dei rifiuti, erano già contenute in parte queste iniziative e non è stato fatto niente. Qui scrivete solo, domandate una serie di delegificazioni che demandano tutto alla Giunta, poi la Giunta ha del tempo per prendere i provvedimenti, per adottare deliberazioni, accordi, volontari o meno, per adottare gli eco-bilanci. C'era già tutto, ricordo che in quella deliberazione c'erano 3 azioni: azioni per la riduzione dei rifiuti contenenti "PCB", azioni per la riduzione del materiale putrescibile, ossia materiale verde; solo La Salle... e siete stati così generosi con La Salle che quel Comune ha dovuto cercarsi dei finanziamenti a livello europeo perché voi glieli avete negati! Quando nei Comuni non era possibile fare le piattaforme per il compostaggio di prossimità, è perché sul piano regionale non era previsto. È questo! Queste 40, 50, 60 si fermeranno lì, si accontenteranno del 50% perché è tutto funzionale alla scelta finale, che lei non nomina neppure, la scelta finale che noi chiamiamo "della grande stufa".
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Il comma 1 dell'articolo 10 è sostituito dal seguente:
"1. In ogni subATO deve essere assicurato il raggiungimento dei seguenti obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione dei rifiuti urbani:
a) 55 per cento di raccolta differenziata, entro il 31 dicembre 2008;
b) 70 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2009;
c) 80 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2011.".
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 25
Favorevoli: 4
Contrari: 21
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'emendamento n. 4.
Venturella (Arc-VA) - L'emendamento n. 4 automaticamente decade.
Presidente - L'emendamento n. 4 del gruppo "Arcobaleno" è decaduto; ne do lettura per il verbale:
Emendamento
Al comma 2 dell'articolo 10 le parole ", in modo da assicurare il conseguimento di livelli di valorizzazione" sono soppresse.
Pongo in votazione l'articolo 10:
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 26
Favorevoli: 23
Contrari: 3
Astenuti: 4 (Fontana Carmela, Ottoz, Sandri, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno". Su questo emendamento c'è un parere dell'Assessorato delle finanze, che esprime parere negativo in quanto comporta aumento di spesa al bilancio regionale.
Venturella (Arc-VA) - Ribadisco che siamo esterrefatti del modo in cui un articolo che indica delle azioni che non hanno un loro preciso contorno amministrativo, ma sono degli indirizzi, come giustamente diceva l'Assessore Cerise, indirizzi come la legge dovrebbe dare, possa generare spesa: questo ce lo dovete spiegare, perché si parla di promozione di strumenti economici e non di effettiva sottoscrizione degli strumenti in tale bilancio. È tutto molto, molto originale... si parla di previsione di clausole di gare di appalto che valorizzino la capacità: come possono generare spese? Si parla di promozione di accordi e di contratti di programma; vuol dire che la promozione genera subito spesa nel biennio, nel triennio successivo, nell'anno finanziario in corso? Credo che il Consiglio, ma soprattutto i colleghi dell'opposizione dovrebbero interrogarsi su questi particolari e originali pareri sugli emendamenti, ma tant'è... Quali sono le misure per incentivare? Se si vuole effettivamente minimizzare la produzione dei rifiuti e aumentare il recupero dei rifiuti stessi, è necessario che si agisca da parte della formazione, da parte della promozione e da parte della messa in campo di strumenti di tipo economico, e qui ne indicavo solo alcuni, ma ho di fronte una ricerca di diverse leggi. Ad esempio, c'è la legge dell'Emilia Romagna che parla all'articolo 125, titolo VI, gestione dei rifiuti, comma 1, lettera a), di favorire la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti; esistono poi delle norme della Regione Liguria, ma anche della Regione Friuli Venezia Giulia e qui la legge regionale parla dei contenuti del piano, che sono la riduzione, il rigoroso principio della gerarchia nelle priorità, prima fra tutte la riduzione. Ebbene in questa legge non c'è, è stato aggiunto un emendamento dopo, non è pregnante l'emendamento n. 1 dell'Assessore Cerise, anche se lo abbiamo apprezzato e approvato. Questo articolo che non comporta spesa, che dà un indirizzo generale crediamo debba essere inserito nel provvedimento; in caso contrario, la legge potrebbe essere come una mera dichiarazione di principi e basta.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Dopo l'articolo 10 è inserito il seguente:
"Articolo 10bis
(Misure per incentivare la riduzione, la minimizzazione e il recupero dei rifiuti)
1. La Regione promuove e incentiva le azioni atte a prevenire la produzione di rifiuti attraverso:
a) la promozione di strumenti economici, quali eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l'uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell'impatto di uno specifico prodotto sull'ambiente durante l'intero ciclo di vita del prodotto;
b) la previsione di clausole di gare d'appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d'intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti.".
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 20
Favorevoli: 6
Contrari: 14
Astenuti: 7 (Comé, Lanièce, Ottoz, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.
Presidente - All'articolo 11 vi sono gli emendamenti del gruppo "Arcobaleno" n. 6 e n. 7.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Illustrerò gli emendamenti n. 6 e n. 7 perché intimamente correlati parlando di tariffa. Crediamo che l'articolo 11 come strutturato non risponda alle esigenze attuali di una comunità, che deve al più presto andare verso la tariffazione. Proponiamo che venga già specificato in legge che la tariffa è composta da una quota base, determinata in relazione alle componenti essenziali del servizio, che sono spese di amministrazione, e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti, perché è questo il concetto chiave della tariffazione: che si paga una parte, una quota percentuale per le spese generali e poi ci deve essere una parte che funziona da incentivo o disincentivo economico, per cui chi più produce più paga, chi meno produce meno tira fuori i soldi, perché è questa una delle leve che deve agire all'interno della tariffazione. Come pure non ci piace che sia di nuovo la Giunta che stabilisca ulteriori criteri, ma anche i criteri per l'applicazione di agevolazioni a favore degli utenti domestici che effettuano il recupero; vogliamo che si indichi in maniera precisa che si può ridurre, che i Comuni hanno la facoltà di ridurre fino ad un 30% della quota base in favore di chi fa il recupero diretto tramite sia compostaggio domestico, sia compostaggio di prossimità. È anche un incentivo ai Comuni per realizzare le piattaforme a livello comunale di compostaggio di prossimità.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Bisogna avere le idee chiare su quello che vorremmo fare e su quello che possiamo fare, perché ci sono anche dei vincoli di legge, ossia ad un certo punto la legge definisce quali sono le competenze che afferiscono alla Regione, quelle che possono interessare i Comuni e i "sub-ATO". Nel caso specifico abbiamo la possibilità di individuare ulteriori criteri con i quali andare a definire le voci che compongono la tariffa, così come possiamo stabilire dei criteri con i quali possiamo defiscalizzare questa attività in carico al cittadino, dove si fa del compostaggio domestico, ma il resto compete al "sub-ATO", è lui che ha la competenza di fare quello che chiede il collega Venturella, di conseguenza questa è una forzatura per non dire che non è possibile accogliere tale emendamento, perché va contro la legge che disciplina la materia.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Al comma 1 dell'articolo 11 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "La tariffa è composta da una quota base determinata in relazione alle componenti essenziali del servizio e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti effettivamente conferiti e al loro grado di differenziazione.".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Di conseguenza l'emendamento n. 7 del gruppo "Arcobaleno" è decaduto; ne do lettura per il verbale:
Emendamento
L'ultimo periodo del comma 2 dell'articolo 11 è sostituito dal seguente:
"La Giunta regionale definisce, inoltre, i criteri per l'applicazione di agevolazioni e riduzioni della tariffa, fino ad un 30% della quota base, a favore degli utenti domestici che effettuano il recupero diretto, tramite compostaggio domestico o di prossimità, della frazione umida dei rifiuti urbani.".
La parola al Consigliere Ottoz sull'articolo 11.
Ottoz (CdL) - Vorrei riferirmi a quanto ha detto l'Assessore, citando la parte finale del comma 2 dell'articolo 11 sui criteri per l'applicazione delle agevolazioni a favore degli utenti domestici che effettuano il recupero diretto tramite autocompostaggio. Mi sembra una lodevole iniziativa, ma, se fosse più chiaro, se vi fosse un'indicazione più precisa e cogente sul modo in cui andare poi a normare questa parte, che si collega ovviamente indirettamente a quella successiva all'articolo 12, che fissa come vengono stabilite le tariffe... Noi abbiamo 3 articoli un po' in disordine: il primo stabilisce le sanzioni nel caso che non si raggiungano i livelli di raccolta differenziata e di valorizzazione, poi si stabilisce che la Giunta può dare delle agevolazioni a chi si fa l'autocompostaggio e si stabilisce in che modo vengono stabilite le tariffe, che sono stabilite sulla base dei costi di una società per azioni: la società per la gestione dell'impatto di compattazione. Se ho capito bene, intanto le tariffe sono stabilite in modo autonomo dalla S.p.a., ovviamente su indicazione dell'azionista che è la Regione, ma le agevolazioni le dà la Regione direttamente, quindi sono 2 partite slegate. Come si intende andare ad applicare e definire questi criteri per verificare chi effettua la riduzione per il recupero tramite autocompostaggio, ossia se questi sono criteri... o istituiscono dei controlli, o se i controlli li fa il "sub-ATO" e in quale modo vengono definite le caratteristiche dell'autocompostaggio e in che modo si verifica il fatto che nell'autocompostaggio non vadano a finire sostanze nocive che possono percolare. Mi sembra che tutto questo dia una sorta di eccessiva flessibilità alla Giunta, che va molto bene se poi non sono troppo stringenti i criteri in base ai quali si possono ottenere tali agevolazioni. Esiste un'idea, dei documenti che già permettono di capire cosa succede con l'applicazione della parte finale del comma 2, oppure è una materia da iniziare, un nuovo "volet" che si apre? Perché non ho mai sentito che finora fossero state proposte queste agevolazioni per l'autocompostaggio. La frazione umida è di 2 tipi: quella di tipo agricolo, legata alla parte vegetale agricola; l'altra è legata all'alimentazione con caratteristiche diverse, ancorché in un'utenza domestica. È chiaro che queste vanno a mescolarsi. È possibile capire questa contraddizione fra le tariffe che sono stabilite da una parte e le agevolazioni che sono date direttamente dalla Regione e in base a quali criteri?
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Vorrei sottoporre all'attenzione dell'Assessore una considerazione e fare una domanda in merito all'articolo 11. La tariffa dovrebbe coprire tutti i costi per la raccolta, trasporto, smaltimento, conferimento dei rifiuti; sembra di capire che con l'introduzione di questa modalità di calcolo e di prelievo da parte del cittadino delle quote dovute per lo svolgimento di tali compiti una delle poche certezze, se non l'unica, è che la tariffa comporterà un aumento della spesa per i cittadini, perché la "TARSU" non provvede alla copertura totale dei costi di servizio, mentre la tariffa dovrà essere calcolata e parametrata... non so se l'Assessore ha sentito cosa gli ho detto finora... comunque dicevo che la tariffa dovrà coprire tutti i costi di servizio. Se così è, visto che deve essere introdotta per legge, i costi per le famiglie aumenteranno; questa è forse l'unica certezza contenuta in tale legge: che tutti andranno a pagare di più e vedranno nei prossimi anni una lievitazione delle spese per lo smaltimento dei propri rifiuti, questo nonostante siano previste nell'articolo precedente delle quote di differenziata che dovrebbero abbattere tali costi, perché più sono virtuosi i cittadini meno dovrebbe essere cara quella componente tariffaria che è inversamente proporzionale a questi valori percentuali. Visto che è l'autorità di "sub-ATO" che stabilisce la tariffa, provvede alla determinazione e all'articolazione della tariffa, come sancisce l'articolo 9, e visto che questa determinazione sarà fatta sulla base dell'articolo 238 del decreto legislativo n. 152, avremo in Valle d'Aosta, poiché ci saranno circa una decina di "sub-ATO", delle tariffe differenziate per territorio e queste tariffe saranno date anche dalla media ponderata dei vari Comuni, secondo la capacità di differenziare e smaltire in maniera corretta i propri rifiuti. Quali artifici ci sono per evitare le penalizzazioni di certi Comuni che sono più virtuosi nella raccolta e che devono subire una penalizzazione tariffaria, perché altri Comuni invece hanno dei cittadini che sono più indifferenti e vanno a gravare sulle tasche dei contribuenti che invece sono molto più attenti alla raccolta differenziata? In legge si stabiliscono solo dei criteri generici, ma quali "alchimie" giuridiche o contabili ci sono per far sì che i cittadini più virtuosi non siano penalizzati e ciò vada a vanificare l'efficacia di una legge? Se io cittadino virtuoso smaltisco correttamente carta, plastica, vetro, devo poi pagare una tariffa per colpa del mio vicino che invece mette tutto nello stesso cassonetto, pur facendo parte dello stesso "sub-ATO", ci troviamo in una situazione di sperequazione che qualcuno dovrà pagare. Se lei, Assessore, ci indica in quale parte della legge avete provveduto ad evitare una situazione di questo genere... altrimenti si rischia di far fallire un progetto di educazione ambientale e di smaltimento corretto dei rifiuti.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Qui c'è una serie di domande, allora partirei da quanto prevede l'articolo 12, ossia la tariffa di smaltimento. Cos'è la tariffa di smaltimento? È la tariffa che viene applicata per il conferimento alla discarica regionale dei rifiuti normalmente indifferenziati, al momento attuale, ad esempio, per i rifiuti differenziati non c'è una tariffa di conferimento, quindi ci riferiamo ai rifiuti indifferenziati, quelli che poi dovranno trovare la cosiddetta "soluzione finale", nel caso specifico sono quelli che vengono conferiti in discarica e che in futuro potranno essere destinati ad un'ulteriore discarica, alla termovalorizzazione, ai processi sperimentali ed evidentemente ci sarà un costo per tipologia di rifiuto. Questo è quello che viene imputato a chi conferisce, ossia all'ente pubblico, nel caso specifico il "sub-ATO" oppure la comunità. Succede che questa... chiamiamola tassa di conferimento viene poi ripartita da parte del "sub-ATO" e andrà a comporre la tariffa, perché è un costo che il "sub-ATO" deve sopportare. Anche qui meno conferisci di indifferenziato e automaticamente hai un ribaltamento a diminuire sulla tariffa che verrà messa in carico ai cittadini. Naturalmente quella che ho chiamato la tassa di conferimento è in funzione ai costi di esercizio dell'impianto di trattamento finale: più questo è verticalizzato e costoso più la tassa di conferimento sarà elevata. Già qui implicitamente abbiamo una specie di incentivo a differenziare.
In questo momento non so dire quali sono le misure che la Giunta può adottare per defiscalizzare, aiutare il cittadino che propone il conferimento, credo che questa sia una questione di ordine tecnico, ma posso per analogia dire, visto quello che è successo, che intanto vi sono una serie di accorgimenti di tipo operativo, uno per tutti è dotare queste famiglie di cassonetti per fare il "compost". Sulla quantità poi... perché, se si arriva alla tassa, la tassa è in funzione dei costi di cui si diceva prima, ma se alla fine puoi dimostrare che tu hai una riduzione di conferimento che può essere attorno al 15-20% del volume complessivo dei rifiuti, puoi immaginare di avere uno sconto sulla tariffa che è equivalente, in funzione di quello che tu non hai conferito. Sempre che il tuo "compost" che hai prodotto tu lo metta nel tuo giardino e che tu non lo conferisca, altrimenti una destinazione al conferimenti la deve avere. Se è un differenziato, ma non sai cosa farne, probabilmente finisce di nuovo al termovalorizzatore, piuttosto che alle discariche... eh sì, eh sì. Queste credo siano le risposte che posso dare a quanto mi è stato chiesto.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Mi sembra che il problema sollevato, che avevo appena accennato e che ha sviluppato il Vicepresidente Tibaldi, sia quello della finestra del condominio, ossia nei condomini non bisogna lasciare le finestre aperte altrimenti costa di più scaldare il condominio, salvo il giusto ricambio d'aria durante quell'ora che serve, però nessuno chiude le finestre se fa troppo caldo, tanto che io chiuda o apra la finestra, la differenza di costo di riscaldamento, tanto c'è quell'altro che la tiene aperta... ossia nessuno si attiva per dare il suo contributo al bene collettivo perché in cambio non ne ha un vantaggio individuale misurabile... Diverso è il caso se in un condominio ogni alloggio ha il suo conta calorie consumate e dopo, ripartite le quote fisse dovute in base ad esempio al numero di metri quadri di esposizione verso l'esterno, tu paghi di più se consumi di più e invece di meno se consumi di meno. Se ogni inquilino sapesse che, quando apre la finestra, paga e, quando la tiene chiusa, non paga, la terrà aperta quella mezz'ora al giorno che serve a cambiare l'aria e poi ognuno starebbe attento; la somma di quelli che stanno attenti fa spendere meno il condominio. Se invece un inquilino dice: "ma perché devo chiudere la finestra, adesso ho caldo, tanto tutti la tengono aperta", alla fine il condominio costa di più da scaldare. Qui siamo nella stessa logica, la logica del condominio: si capisce bene che in base ai costi del compattatore vengono stabilite le tariffe sulla base di quanto è conferito, meno si conferirà minori saranno i costi, e che questo va a una S.p.a. che ha una sua personalità giuridica e un suo funzionamento. Le addizionali nel caso di non raggiungimento degli obiettivi non vanno a questa società, quanto meno direttamente, e lo stesso gli eventuali abbattimenti di tale tassa, poiché sono il corrispettivo di un servizio per l'autocompostaggio individuale, ma non si capisce quale sia il vantaggio che ha il singolo soggetto, se non si sa come viene verificato l'apporto che dà, ossia non c'è il conta calorie al contrario, il conta immondizie paradossalmente - ammesso che si possa fare - per capire che vantaggio ne avrà. Che interesse quindi ha il cittadino a comportarsi bene, dove sono i circuiti virtuosi che bilanciano i circuiti viziosi? Mi sembra che il meccanismo sia di retroazione positiva, anziché di retroazione negativa, non tende a mandare il sistema in equilibrio, ma in oscillazione verso i costi per il cittadino. Potrei fare un esempio banale: nel mio Comune a Saint-Christophe c'erano dei grossi "container" dove si gettavano gli sfalci, poi dopo c'è tutta la differenziata che funziona anche abbastanza bene adesso. Sono poi spariti misteriosamente i grossi "container" e allora vi sono montagne di sfalci che non si sa dove mettere perché il primo che arriva con 4 balle di sfalci ha già riempito i cassonetti. Come fa il cittadino a comportarsi virtuosamente se non è messo in condizioni di farlo? Soprattutto bisogna capire in base a quali meccanismi decide che gli conviene star bravo perché "ci guadagno" o "spendo meno". Non vedo questo meccanismo, vedo un'enunciazione di principio, fra l'altro lodevole, ma non si riesce a capire in quale modo chi si comporta bene può misurare il proprio vantaggio individuale, perché è la somma dei biechi vantaggi individuali che genera il virtuoso comportamento generale. Non credo sia possibile con questa mancanza di chiarezza votare a favore di tale articolo.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 11:
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 27
Favorevoli: 22
Contrari: 5
Astenuti: 1 (Fontana Carmela)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 12:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'emendamento n. 8 del gruppo "Arcobaleno".
Venturella (Arc-VA) - Proprio per parlare di meccanismi di incentivazione, defiscalizzazione, disincentivazione, quello che manca in questo articolato, al di là della riduzione prevista in un altro articolo, sono le sanzioni. Perché, colleghi del gruppo "La Casa delle Libertà", esiste il problema che avete giustamente sollevato del cittadino singolo, ma esiste anche un problema a livello di Comune, nel senso che l'organizzazione stabilita con il "sub-ATO", se non vi è una particolare clausola o richiesta negli appalti di "sub-ATO" che vi sia misurata la quantità di raccolta differenziata o di rifiuti indifferenziati Comune per Comune, non abbiamo nessun dato. L'introduzione delle sanzioni per quei "sub-ATO" che non sono virtuosi invece è importante; dobbiamo introdurre un meccanismo sanzionatorio all'interno e parametrato agli obiettivi di raccolta differenziata perché è così che si premiano i cittadini virtuosi che raccolgono o non raccolgono in maniera differenziata. Abbiamo proposto questo emendamento, sappiate che il meccanismo delle sanzioni legate agli obiettivi di raccolta differenziata è presente in molte leggi regionali, fra queste quelle della Lombardia, Emilia Romagna e addirittura Lazio. In questa legge, per evitarsi problemi con i Comuni, noi fissiamo degli obiettivi, ma poi non ci curiamo di loro, ma il problema è questo: se pongo degli obiettivi, non posso solo porli e basta, ma, per farli diventare efficaci, devo porre una sanzione per chi non li raggiunge, altrimenti è una dichiarazione di intenti e basta. Per questo motivo all'emendamento n. 8, per evitare comportamenti pigri, crediamo che vada introdotto un regime di tipo sanzionatorio.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 8 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Al capo II, dopo l'articolo 12 è inserito il seguente:
"Art. 12bis
(Sanzioni)
1. Nel caso in cui non siano raggiunti, a livello di subATO, gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dall'articolo 10 comma 1, si applica la sanzione amministrativa, calcolata sulla base degli abitanti residenti, di 0,50 euro per abitante per il primo anno, mentre per gli anni successivi la sanzione è calcolata nella misura di 0,30 euro per abitante, per ogni punto percentuale inferiore agli obiettivi minimi previsti dall' articolo 10, comma 1. Detti valori possono essere adeguati annualmente in sede di approvazione della legge finanziaria.
2. Le sanzioni di cui al comma 1 sono irrogate dal Presidente della Regione, nell'osservanza delle disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale). I proventi sono introitati nel bilancio della Regione per il completamento del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani. La Regione destina le somme introitate secondo le seguenti priorità:
a) a favore dei Comuni per le agevolazioni previste all'articolo 11;
b) per il completamento del sistema integrato.".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 21
Favorevoli: 5
Contrari: 16
Astenuti: 7 (Comé, Ferraris, Fiou, Lanièce, Ottoz, Stacchetti, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - All'articolo 13 vi sono gli emendamenti n. 9, n. 10, n. 11 e n. 12 del gruppo "Arcobaleno".
La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'emendamento n. 9.
Venturella (Arc-VA) - Questo è il famoso capo III, credo che vadano meglio puntualizzati, sono emendamenti conservativi, ma della credibilità di questo Consiglio, perché non possiamo pensare, come ho sentito qualcuno in Commissione o in Consiglio, di fare forzature, della serie "io speriamo che me la cavo", propongo e poi vedo se me la cavo. Se per caso qualcuno fa come una delle "scimmie di Benares" che si chiude gli occhi... va bene... altrimenti è andata male, ma non è questo il comportamento di un Consiglio regionale. Il Consiglio regionale... attenzione che poi con questa definizione molto approssimativa del capo III dà anche delle false illusioni, diamo anche l'illusione a chi opera nel settore che può fare alcune cose senza autorizzazione, senza iscrizione all'albo. Nel caso di contravvenzioni poi... verranno elevate le contravvenzioni, ci saranno i ricorsi... credo che un comportamento del genere non sia rispettoso anche di chi opera nel settore e che non sia sostenibile dal punto di vista anche della funzione che deve avere un Consiglio regionale. Non può un Consiglio regionale fare le leggi, costruire un provvedimento sulla sensazione che può darsi che qualcuno non si accorga di quello che facciamo perché si fa una forzatura. Personalmente sono esterrefatto rispetto a questo comportamento.
Quanto all'emendamento n. 9, l'articolo 13 chiarisce cosa s'intende per materiali inerti da scavo; secondo noi, tale definizione può ingenerare degli equivoci e anche il decreto legislativo n. 152/2006 all'articolo 186, comma 3, dice che non può esserci una definizione "tout court" per la quale le terre e rocce da scavo comunque si considerano non contaminate. L'articolo 186 prevede delle specifiche verifiche che devono essere fatte attraverso delle analisi, per cui in questa definizione si stabilisce a priori un'esclusione presupponendo una non contaminazione a prescindere; secondo noi, non è corretto. Almeno si inserisca un riferimento all'articolo 186, comma 3, ed è questo che proponiamo, in cui si dica: "secondo i limiti indicati dall'articolo 186... e previa effettuazione delle verifiche sia sui siti di deposito che su quelli eventuali di produzione", perché è normato per legge. Insieme a questa osservazione ve ne sono delle altre, l'articolo 13 è una semplificazione che può ingenerare confusione, Assessore, e non mi dica che è un emendamento che ha un carattere politico. No, vuole solo puntualizzare e precisare cosa si intende per materiali inerti da scavo.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Credo di poter intervenire su questa proposta di emendamenti in termini generali anche per quanto riguarda gli emendamenti successivi, nel senso che tutto l'articolato che si sviluppa con l'articolo 13, quello del capo III in sostanza, è stato oggetto di approfondite analisi e verifiche attente anche dal punto di vista della possibile illiceità della norma e noi ci siamo attenuti nel formulare l'articolato su una soglia che ci dovrebbe porre al sicuro da eventuali derive o interpretazioni non corrette o azioni peraltro perseguite dal decreto legislativo n. 152. Si tratta di un articolato che intende finalmente rendere più facile, non nel senso di ambientalmente meno presidiata, l'attività di scavo e di riciclo dei materiali che possono provenire da demolizioni o altro, ma nell'ambito di un'attività che riteniamo presidiata di consentire di ridurre al minimo sia le formalità burocratiche, sia le prescrizioni. Questo anche nell'interesse di evitare che vi sia, come accade troppo spesso, che, per evadere una serie di prescrizioni a volte con l'unico significato di appesantire, poi ci troviamo con materiali che vengono scaricati a destra e a sinistra, con depositi più o meno... insomma questo è lo spirito di tali emendamenti. Anche gli emendamenti successivi prodotti dal gruppo "Arcobaleno" quindi hanno tutti questa "impronta", ossia rimettere in circolo di nuovo specificazioni, prescrizioni... che altro non fanno che rendere più difficile una gestione che abbiamo cercato di rendere più semplice. Siamo quindi contrari all'accettazione di tali emendamenti.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 9 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 13, dopo le parole "inquinanti chimici" sono inserite le seguenti: "secondo i limiti indicati dall'articolo 186, comma 3, del d.lgs. 152/2006 e previa effettuazione delle verifiche sia sui siti di deposito che su quelli eventuali di produzione,".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'emendamento n. 10.
Venturella (Arc-VA) - Proprio in riferimento alla dichiarazione dell'Assessore, che ha risposto in maniera generale, vado ad illustrare brevemente gli emendamenti dal n. 10 fino al n. 14 perché intimamente collegati, perché si tratta di stabilire se vogliamo istituire nella nostra Regione una zona franca, dove le regole si possono non applicare. Mi permetta poi, rispetto a quello che ha detto, che questo appesantimento di normative potrebbe giustificare il comportamento di chi invece abbandona i rifiuti da una parte, il materiale di scavo dall'altra, l'impostazione di tale ragionamento mi ricorda cosa disse Berlusconi un po' di anni fa: "Il regime fiscale soffoca così tanto l'imprenditore che il comportamento di chi evade le tasse non è così tanto illecito", insomma chi evade le tasse è giustificato anche dal regime fiscale che soffoca la sua attività, limita la sua libertà. Questa sua affermazione è pericolosa, Assessore!
Arrivando agli emendamenti n. 9, n. 10, n. 11, n. 12, n. 13 e n. 14, credo vi siano alcuni concetti da stabilire e non solo, il decreto legislativo n. 152 interviene nelle definizioni, ma parla anche di autorizzazioni: ad esempio, la selezione, la vagliatura e la riduzione volumetrica non possono essere considerate non operazioni di recupero, sono operazioni di recupero e devono essere assoggettate all'autorizzazione, ancorché semplificata. Esiste poi una normativa che, per rispettare chi si comporta in maniera lecita, fissa delle caratteristiche per i residui: è il DM 5 febbraio 1998. Lo stesso decreto fissa anche la realizzazione dei test di cessione per gli asfalti, dice che bisogna far sì che ci si riferisca alle autorizzazioni per lo stoccaggio dei materiali inerti da scavo, di materiali inerti da costruzione e da demolizione e per la selezione, vagliatura ed eventuale riduzione volumetrica dei materiali inerti da demolizione e costruzione; tutte queste operazioni sono assoggettate ad autorizzazione proprio perché lo dice il decreto legislativo n. 152; non possiamo in questa definizione dimenticarcene. Stessa cosa - questo credo ancor più grave - è per lo spostamento di materiali. Questo articolo dovrebbe, per evitare delle interpretazioni diverse e troppo distanti l'una dall'altra, entrare più nel particolare, dato che già la formulazione dell'articolo 13 è molto particolareggiata, manca solo una parte che è importante.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 10 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 13, sono aggiunte, in fine, le parole: "le operazioni di selezione, la vagliatura e la riduzione volumetrica debbono essere debitamente autorizzate con le procedure di cui al Capo V della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ed i materiali recuperati devono presentare le caratteristiche fissate dal Dm 5 febbraio 1998 e successive modificazioni ed integrazioni".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 11 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Alla lettera h) del comma 1 dell'articolo 13 l'ultimo periodo è soppresso.
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 12 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Dopo il comma 1 dell'articolo 13 è aggiunto il seguente:
"2. Le attività di cui alla lettera g), numeri 3), 4) e 5), debbono essere debitamente autorizzate con le procedure di cui al Capo V della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ed i materiali recuperati devono presentare le caratteristiche fissate dal Dm 5 febbraio 1998 e successive modificazioni ed integrazioni.".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Per dichiarare che voteremo a favore del capo III che risolve e ordina bene la materia, tocca certi problemi importanti per le imprese che lavorano in Valle, certi che soprattutto l'appendice finale che mette chiarezza in un problema che è stato recentemente trattato dai "media" per la questione delle licenze per conto terzi o meno del trasporto nell'ambito dell'attività di cantieri, certi che sia stato regolato in modo perfettamente coerente con la normativa generale statale in materia; per questi motivi e perché è un capo importante per il settore produttivo valdostano voteremo a favore di tutti gli articoli del capo III.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 13:
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 27
Favorevoli: 24
Contrari: 3
Astenuti: 2 (Fontana Carmela, Sandri)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 13 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Al comma 6 dell'articolo 14, dopo le parole "dei materiali inerti da scavo" sono inserite le parole: "che non costituiscono rifiuti in quanto già oggetto di caratterizzazione ai sensi dell'articolo 186 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 14 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Al comma 12 dell'articolo 14, dopo le parole "il conferimento in discarica di materiali inerti da scavo" sono inserite le parole "che non costituiscono rifiuti in quanto già oggetto di caratterizzazione ai sensi dell'articolo 186 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.".
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 24
Favorevoli: 4
Contrari: 20
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 14:
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 27
Favorevoli: 24
Contrari: 3
Astenuti: 2 (Fontana Carmela, Sandri)
Il Consiglio approva.
Presidente - All'articolo 15 vi è l'emendamento n. 15 del gruppo "Arcobaleno".
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Non lo illustro perché è stato già oggetto di un'interrogazione ieri e stamattina di una pregiudiziale, dato che non abbiamo avuto tempo di discuterne in Commissione, volevo solo acquisire i pareri di cui si è parlato in questo Consiglio. Mi pare che abbiamo il diritto di chiedere che ci siano consegnati i pareri sul comma 2 dell'articolo 15: mi riferisco ai pareri sia dell'Ufficio legale che di esperti.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Come sempre non confondiamo: i pareri devono essere chiesti alla dirigenza, come previsto dall'articolo 116 del Regolamento del Consiglio, quindi saranno i dirigenti a cui è indirizzata la missiva a decidere se questi pareri possono o non possono essere dati. Nel caso del parere Garancini, l'Ufficio legale ha ritenuto che, essendo legato ad una procedura delle funzioni prefettizie, non c'è una possibilità di accesso da parte dei Consiglieri ai sensi dell'articolo 116, come largamente dimostrato dalle prassi precedenti. Per quel che riguarda i pareri, è evidente che, nel momento in cui scriviamo una norma, questa è scritta con i nostri uffici legali ed è intrinseco nel parere il fatto che tale norma sia pienamente legittima.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Prendiamo atto, ma credo che per una questione di correttezza questi pareri dovessero essere illustrati in III Commissione, cosa che non è avvenuta. Il comma 2 dell'articolo 15 è stato portato in Commissione, non è stato sostenuto da nulla; abbiamo solo sentito l'Assessore Cerise che ce lo ha presentato dicendo che c'era questo problema del fermo amministrativo di questi camion, abbiamo chiesto, ci siamo fidati forse... ossia se tale comma che non è stato sostenuto da pareri scritti in Commissione... e poi il Presidente Caveri dice giustamente: "no, questo non è un emendamento dell'Assessore Cerise, il testo è stato cambiato a livello di III Commissione", quindi un bello scaricabarile verso la Commissione stessa, è la Commissione che poi diventa responsabile e non più chi ha proposto l'emendamento ed è venuto in Commissione, oppure chi giustamente lo ha accettato alla cieca. Se non si vuole fornire ora il parere, chiederemo a norma dell'articolo 116, va bene. Prendiamo atto di questa posizione del Governo regionale.
Presidente - La parola al Consigliere Borre.
Borre (UV) - Vorrei precisare che in Commissione non è stato chiesto nessun parere. In Commissione non ci siamo fidati alla cieca, ma abbiamo "preso" un emendamento che era stato fatto dagli uffici, quindi quanto ha detto il Presidente Caveri vale anche per noi della Commissione: ci siamo fidati e ci fidiamo dei pareri degli uffici, che hanno redatto quell'emendamento. Mi sembrava di aver detto chiaramente stamani che ho accettato il discorso fatto dal collega Sandri, se era il caso di dibattere, ma non è stata sollevata ulteriormente questa proposta per approfondire o meno. Al di là di questo, ho detto anche che quel tipo di emendamento andava nell'interesse di quanto la Regione voleva portare avanti, quindi non solo il buon senso, ma anche la responsabilità di parte degli Amministratori e dei Consiglieri della Commissione andava verso quella attitudine, ovvero di approvare perché era qualcosa che andava nell'indirizzo di salvaguardare il trasporto in Valle.
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Ho l'impressione che il Presidente Caveri stia giocando a fare il dr. Jekyll e Mr. Hyde, allora veste i panni del dr. Jekyll, ovvero del Prefetto, quando conviene occultare un parere forse scomodo, dice che quella è una competenza prefettizia e i Consiglieri non possono ai sensi dell'articolo 116 accedere a determinate informazioni, ma poi diventa Mr. Hyde quando la stessa materia viene regolamentata con una norma regionale per dare soluzione ad un problema contingente, urgente e grave, di conseguenza sveste i panni del Prefetto e indossa quelli di Presidente della Regione. Fra l'altro, quel parere è stato pagato con soldi attinti dal bilancio regionale; di conseguenza, noi dovremmo avere un diritto di accesso anche solo per il fatto che il prelievo è fatto dai soldi che sono anche di competenza nostra. Ho letto la lettera della sua Dirigente che nega, per le ragioni che lei ha detto oggi, la disponibilità a leggere un parere, però quel parere immagino che sia servito al legislatore, che poi sono i burocrati che hanno scritto questa legge, per redigere queste norme. Perché non abbiamo diritto ad accedere a tali conoscenze? Anche perché l'avv. Garancini, secondo quanto abbiamo letto sui giornali, faceva delle citazioni giuridiche in merito al nolo a caldo, al trasporto di inerti, non a quelle che sono le sue competenze sanzionatorie che ascrivono al suo ruolo prefettizio. Ci piacerebbe che questo doppio ruolo Prefetto-Presidente fosse "vestito" perché le spetta da un punto di vista statutario, ma nel rispetto di una trasparenza e di un accesso da parte dei Consiglieri ad atti che ci dovrebbero essere dovuti.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Poiché mi pare che vi sia una certa confusione, cercherò di spiegare le cose. Stamani mi è stato chiesto qual è stato il procedimento che ha portato alla necessità intravista dal legislatore regionale di meglio regolamentare nell'alveo delle proprie competenze questa materia. Quando ho parlato di pareri difformi, della Motorizzazione civile e del prof. Garancini, mi riferivo a processi endoprocedimentali che sono contenuti all'interno di un ricorso che è stato presentato da alcune delle imprese a cui erano stati fermati i mezzi, sulla base delle funzioni prefettizie che il Presidente della Regione delega all'Ufficio sanzioni. Queste nostre funzioni, pur alimentate dal bilancio regionale - così è dal 1946 -, hanno elementi che secondo i miei dirigenti... perché queste sono osservazioni che la dott.ssa Fanizzi le ha fatto sulla base delle prassi consolidate e dei comportamenti rispetto alle vicende che ineriscono delle società o delle persone, perché immaginiamo cosa capiterebbe se ordinariamente, rispetto ai ricorsi sulle sanzioni, vi fosse la possibilità da parte dei Consiglieri regionali di acquisire della documentazione di Tizio, piuttosto che di Sempronio, saremmo veramente di fronte ad un'invasione continua di elementi di "privacy" nel rapporto fra le funzioni prefettizie e i ricorsi che i cittadini presentano. Siamo quindi di fronte a 2 questioni che non ci azzeccano.
La vicenda della nascita di questa norma è molto semplice. A fronte di un problema che si è manifestato, si è analizzato se, a fronte di un quadro legislativo assai confuso, tanto che nella scorsa legislatura parlamentare figurava anche una proposta di legge di iniziativa parlamentare per meglio definire il confine all'interno dei cantieri, fra nolo a caldo e nolo in conto terzi, a fronte di tale questione prescindendo totalmente dal caso specifico e dall'analisi che di questo era stata fatta, ma nell'ambito di una discussione approfondita, perché qui sembriamo un esercito Brancaleone che al mattino si sveglia e cerca di risolvere una questione di singoli con una norma giuridica, tale questione ha invece una portata generale di grandissima valenza e non va a colpire i casi singoli, io sono dispiaciuto, collega Tibaldi, che la dott.ssa Fanizzi abbia ritenuto la non accessibilità a quegli atti, ma ne capisco le ragioni. Le ripeto: di fronte al ricorso delle sanzioni amministrative, vi sono in ogni momento centinaia di cittadini valdostani che pur hanno accesso agli atti, ossia questi atti sono assumibili nell'ambito dei procedimenti da parte delle persone che sono interessate per gli usi di legge e in particolare per i ricorsi che sono necessari, per cui gli interessati l'accesso ce l'hanno. Spiace dire che esiste una parte di questa amministrazione che è soggetta ad elementi di riservatezza e segretezza non accessibile all'articolo 116, è sempre stato così nell'ambito delle funzioni prefettizie.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 15 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Il comma 2 dell'articolo 15 è soppresso.
Consiglieri presenti: 30
Votanti: 26
Favorevoli: 5
Contrari: 21
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 15:
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 28
Favorevoli: 25
Contrari: 3
Astenuti: 1 (Fontana Carmela)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 16:
Consiglieri presenti: 27
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 4 (Bortot, Fontana Carmela, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - All'articolo 17 vi sono gli emendamenti n. 16, n. 17, n. 18, n. 19, n. 20, n. 21 e n. 22 del gruppo "Arcobaleno".
La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Solo per la questione che riguarda l'articolo 16, che non dirò perché è chiusa la votazione. Avrei piacere che il Presidente non glissasse come un aliante sugli articoli, ma chiedesse se ci sono interventi sull'articolo 16, si guardasse in giro, dopodiché... È stato messo in votazione alla velocità della luce...
Presidente - ... non è così, lei deve prenotarsi... visto che lei diverse volte lei vota in ritardo, vuol dire che forse dovrebbe stare attento alla discussione e, quando vuole parlare, schiacci e io le do la parola. Lei si è prenotato dopo che avevo messo in votazione, quindi non potevo darle la parola.
Ottoz (CdL) - ... mi faccia finire... lei aveva facoltà e ha deciso di non esercitare questa facoltà, ossia ha deciso che non le interessava quello che un Consigliere aveva da dire sull'articolo 16, ne prendo atto e la ringrazio.
Presidente - Quando è in atto una votazione non si può interromperla in base al Regolamento interno del Consiglio, che la invito a leggere.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Aggiungo anche l'emendamento n. 23 perché è intimamente collegato: si parla di osservatorio... noi proponiamo di dividere gli organi consultivi in Osservatorio e Centro di ricerca e studi; questa è una cosa che riteniamo importantissima per evitare la riproposizione del solito osservatorio. Esso è composto da 40 persone, infattiabbiamo accettato gli emendamenti del Consorzio permanente degli enti locali che diceva: " vorremmo 2 componenti in più" e allora gli abbiamo dato 2 componenti in più. Questo Osservatorio è una grande riunione di persone, forse per stabilire l'orario dovranno mettersi d'accordo per parecchi mesi. Speriamo che non sia sempre il solito osservatorio - noi avanziamo una proposta: lasciare la parte di controllo all'Osservatorio stesso, infatti non proponiamo di sopprimere tutto l'articolo sull'Osservatorio, ma di aggiungere, per una questione di migliore comprensione del problema dei rifiuti, e di proposizione di nuove pratiche, di migliori tecnologie possibili... che il nostro Centro di ricerche studi assuma a livello regionale, con collegamenti con l'Università, importanza all'interno della Valle d'Aosta. Questo perché per la riduzione dei rifiuti e la minimizzazione, prima azione per affrontare in maniera seria e corretta il problema dei rifiuti, dobbiamo intervenire sì per potenziare la raccolta differenziata, ma intervenire dal produttore al consumatore su quello che è il residuo che non si può differenziare, non si può recuperare, non si può riciclare, non si può riutilizzare. È lì che dobbiamo intervenire attraverso la ricerca di nuovi materiali e di nuove tecnologie e che forse questo Centro di ricerca a livello regionale potrebbe essere uno dei centri di eccellenza.
Sono emendamenti tutti collegati, quindi mettiamo in votazione l'emendamento n. 16, aspettiamo la risposta dell'Assessore e poi ci regoleremo di conseguenza.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Solo a scopo... per evitare che lei mettesse l'emendamento eccessivamente presto in votazione... non ho niente da dire, grazie.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Brevemente solo per dire che questa serie di emendamenti va a trasformare completamente l'Osservatorio, per cui sono da respingersi in blocco, altrimenti si ha un altro istituto diverso dall'Osservatorio. Mi pare che la scelta sia stata fatta di avere questo tipo di Osservatorio, non un centro di ricerche, non altro.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Solo a scopo preventivo, per valutare la sua prontezza di riflessi, Presidente.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 16 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera d) del comma 2 dell'articolo 17 è soppressa.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 17 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera g) del comma 2 dell'articolo 17 è soppressa.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 18 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera h) del comma 2 dell'articolo 17 è soppressa.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 19 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Alla lettera i) del comma 2 dell'articolo 17 le parole "e al miglioramento della resa della raccolta differenziata o del recupero dei rifiuti" sono soppresse.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 20 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera k) del comma 2 dell'articolo 17 è soppressa.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 21 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera l) del comma 2 dell'articolo 17 è soppressa.
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 22 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera k) del comma 3 dell'articolo 17 è sostituita dalla seguente:
"k) un tecnico esperto, avente particolare esperienza nel settore della gestione tecnica ed economica dei rifiuti nel loro complesso, con funzioni di coordinamento tecnico-economico, designato dalla Giunta regionale.".
Consiglieri presenti: 25
Votanti: 22
Favorevoli: 3
Contrari: 19
Astenuti: 3 (Ferraris, Fiou, Ottoz)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz sull'articolo 17... si diverte così, si diverta pure...
La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Volevo fare una domanda sull'articolo 17 all'Assessore. L'Osservatorio ha una pletora di competenze: si va dalla lettera a) alla lettera m) includendo la j), la k), insomma lettere non dell'alfabeto italiano, tra queste il punto e) è un punto che sembra particolarmente importante, perché l'Osservatorio "provvede al monitoraggio sui costi di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani e sulle modalità di applicazione delle relative tariffe". È allora un compito di fondamentale importanza, perché, se lo leggiamo in maniera intersecata con gli articoli 9, 10, 11, 12, che riguardano le competenze tariffarie, si innesta anche l'Osservatorio nella forza di monitorare le tariffe e di verificare le modalità di applicazione. Vorremmo capire come interagisce con le autorità di sub-ATO l'Osservatorio, ossia se le tariffe devono essere determinate dalle autorità di sub-ATO sulla base dei criteri che prima abbiamo visto, oppure c'è questa interazione dell'Osservatorio al quale sono state conferite tali importanti competenze.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Credo che l'osservazione del collega Tibaldi sia molto pertinente, nel senso che effettivamente uno dei problemi che si porrà è quello di fare in modo che vi siano dei meccanismi di perequazione per non avere una Regione nella quale vi siano delle fluttuazioni eccessive fra le tariffe e i costi di questa problematica. Uno dei compiti che viene affidato all'Osservatorio è quello di fare un'azione di monitoraggio e di sollecitare la Giunta nella direzione di fare in modo che siano introdotti dei meccanismi di tipo perequativo; credo che questa sia una funzione molto importante.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 17:
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 25
Favorevoli: 22
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 23 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Nel capo IV, dopo l'articolo 17, è inserito il seguente:
"Articolo 17bis
(Centro regionale di ricerca e studi sui rifiuti)
1. È istituito, presso la struttura competente, il Centro regionale di ricerca e studi sui rifiuti, di seguito denominato Centro di ricerca, con il compito di monitorare in modo continuativo il percorso verso la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti, indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell'evolversi del quadro nazionale e comunitario.
2. Il Centro di ricerca svolge le seguenti funzioni:
a) provvede alla raccolta e all'elaborazione dei dati inerenti ai flussi dei rifiuti urbani ed assimilati e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani;
b) propone alla Giunta regionale azioni volte alla promozione di interventi finalizzati alla sensibilizzazione e informazione dei soggetti interessati alla minimizzazione della produzione dei rifiuti e alle raccolte differenziate;
c) realizza studi e indagini su alcuni comparti produttivi significativi e, in generale, sulle utenze non domestiche, anche in collaborazione con altri enti ed autorità competenti in materia ambientale;
d) fornisce alla Giunta regionale il necessario approfondimento sulle tematiche inerenti alla gestione dei rifiuti con particolare riferimento al miglioramento della resa della raccolta differenziata o del recupero dei rifiuti;
e) collabora con la Camera valdostana delle imprese e delle professioni/Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales al fine di promuovere iniziative finalizzate all'informazione e alla sensibilizzazione nel settore della gestione dei rifiuti speciali e allo sviluppo del recupero dei rifiuti presso le imprese operanti nel territorio regionale;
f) provvede all'attivazione e all'organizzazione di uno sportello informativo inerente alla gestione dei rifiuti urbani e speciali.
3. Il Centro di ricerca è costituito, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta regionale ed è composto da:
a) il responsabile della sezione competente dell'ARPA;
b) il Direttore tecnico della discarica regionale;
c) un tecnico esperto, avente particolare esperienza nel settore del trattamento meccanico-biologico dei rifiuti nel loro complesso, designato dalla Giunta regionale;
d) un tecnico esperto, avente particolare esperienza nel settore del compostaggio, designato dalla Giunta regionale;
e) un tecnico esperto, avente particolare esperienza nel settore della gestione tecnica ed economica dei rifiuti nel loro complesso, con funzioni di coordinamento tecnico, designato dalla Giunta regionale.
4. La durata in carica dei membri del Centro di ricerca è di cinque anni, decorrenti dalla data di nomina. Con la deliberazione di nomina sono individuati l'entità degli eventuali compensi da corrispondere al tecnico esperto di cui al comma 3, lettera e), e le modalità di liquidazione.
5. I componenti del Centro di ricerca possono designare a partecipare alle riunioni di lavoro persona da loro delegata.".
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 25
Favorevoli: 4
Contrari: 21
Astenuti: 4 (Ferraris, Fiou, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 18:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 19:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 20:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 21:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 22:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - All'articolo 23 vi sono gli emendamenti n. 2 e n. 3 dell'Assessore Cerise.
La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Brevemente, solo per annunciare che, per quanto riguarda l'emendamento n. 2, si rende necessario perché abbiamo rilevato che alcuni Comuni hanno dei ritardi per quanto riguarda il versamento degli oneri dovuti per la gestione delle discariche, allora, per evitare dei contenziosi, a mio avviso del tutto inutili perché si riferiscono a degli enti, utilizzando la norma della finanziaria vorremmo fare la moratoria con la quale li rendiamo obbligati a versare questi fondi, ma senza sanzioni. Per quanto riguarda l'emendamento n. 3, è un emendamento tecnico che stabilisce come la struttura competente entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge deve prevedere i moduli per la denuncia da parte dei Comuni per questa specie di moratoria.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 dell'Assessore Cerise, che recita:
Emendamento
Dopo il comma 2 dell'articolo 23, è aggiunto il seguente:
"2bis. In sede di prima applicazione della presente legge e ai sensi dell'articolo 13 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), i soggetti responsabili delle violazioni di cui all'articolo 3, commi 31 e 32, della l. 549/1995 sono esenti dalle sanzioni amministrative previste dai citati commi dell'articolo 3 qualora provvedano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, a presentare alla struttura competente una denuncia nella quale deve essere quantificato e certificato il tributo in tutto o in parte non adempiuto e a regolarizzare, nei trenta giorni successivi, la propria posizione mediante il versamento della somma dovuta.".
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 6 (Bortot, Fontana Carmela, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 dell'Assessore Cerise che recita:
Emendamento
Dopo il comma 2bis dell'articolo 23, aggiunto dall'emendamento n. 2, è aggiunto il seguente:
"2ter. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la struttura competente approva il modello di denuncia di cui al comma 2bis.".
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 6 (Bortot, Fontana Carmela, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 23 nel testo così emendato:
Articolo 23
(Determinazione dell'entità del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)
1. L'ammontare del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, istituito ai sensi dell'articolo 3, comma 24, della l. 549/1995, per ogni tonnellata/metro cubo di rifiuto conferito in discarica ai fini dello smaltimento finale, è fissato, a partire dal 1° gennaio 2009, nella misura di cui all'allegato A.
2. Alla rideterminazione del tributo si provvede con legge regionale, da adottare entro il 31 luglio di ogni anno per l'anno successivo. In caso di mancata determinazione, il tributo si intende prorogato nell'ammontare vigente.
3. In sede di prima applicazione della presente legge e ai sensi dell'articolo 13 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), i soggetti responsabili delle violazioni di cui all'articolo 3, commi 31 e 32, della l. 549/1995 sono esenti dalle sanzioni amministrative previste dai citati commi dell'articolo 3 qualora provvedano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, a presentare alla struttura competente una denuncia nella quale deve essere quantificato e certificato il tributo in tutto o in parte non adempiuto e a regolarizzare, nei trenta giorni successivi, la propria posizione mediante il versamento della somma dovuta.
4. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la struttura competente approva il modello di denuncia di cui al comma 3.
Consiglieri presenti: 28
Votanti e favorevoli: 22
Astenuti: 6 (Bortot, Fontana Carmela, Ottoz, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 24 come da emendamento sostitutivo della II Commissione che recita:
Emendamento
1. L'articolo 24 è sostituito dal seguente:
"Articolo 24
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere complessivo derivante dall'applicazione dell'articolo 4, comma 1, lettera f), dell'articolo 17, comma 2, lettera h), e comma 4, dell'articolo 20 e delle campagne di sensibilizzazione e di informazione previste dalla presente legge è determinato in euro 5.000 per l'anno 2007, in euro 6.694.000 per l'anno 2008 e in euro 6.285.000 a decorrere dall'anno 2009.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione sia per l'anno finanziario 2007 e di quello pluriennale per il triennio 2007/2009 sia per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010 nell'obiettivo programmatico 2.2.1.09 (ambiente e sviluppo sostenibile).
3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede mediante l'utilizzo delle risorse iscritte negli stessi bilanci:
a) per l'anno 2007, mediante l'utilizzo di pari importo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 2.1.6.01 (Consulenze e incarichi) al capitolo 38345 (Spese per collaborazioni tecniche, studi e ricerche nell'ambito dell'assetto, della tutela e della valorizzazione del territorio e delle sue risorse);
b) per l'anno 2008, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte:
1) nell'obiettivo programmatico 2.1.6.01 al capitolo 38345 per euro 10.000;
2) nell'obiettivo programmatico 2.2.1.09 al capitolo 67390 (Spese per la tutela ed il recupero dell'ambiente, l'educazione, propaganda ed informazione del settore) per euro 5.000, al capitolo 59300 (Spese per la realizzazione e manutenzione straordinaria di impianti per lo smaltimento dei rifiuti) per euro 2.082.000 ed al capitolo 59310 (Spese per la gestione di impianti e di attività finalizzate allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti nonché per la gestione delle acque reflue) per euro 4.597.000;
c) per gli anni 2009 e 2010, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte:
1) nell'obiettivo programmatico 2.1.6.01 al capitolo 38345 per euro 190.000;
2) nell'obiettivo programmatico 2.2.1.09 al capitolo 67390 per euro 5.000, al capitolo 59300 per euro 1.493.000 ed al capitolo 59310 per euro 4.597.000.
4. Al finanziamento per la bonifica di aree inquinate si provvede anche con il 20% degli introiti derivanti dal tributo speciale per lo smaltimento in discarica.
5. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.
6. Eventuali maggiori oneri derivanti dall'articolo 20, comma 1, saranno autorizzati con legge finanziaria, ai sensi dell'articolo 19 della l.r. 90/1989.".
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 26
Favorevoli: 23
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 25:
Consiglieri presenti: 28
Votanti: 25
Favorevoli: 22
Contrari: 3
Astenuti: 3 (Fontana Carmela, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz sull'articolo 26.
Ottoz (CdL) - Per dire che per gli stessi identici motivi per i quali abbiamo votato a favore degli articoli del capo III, ossia perché questi articoli vanno a risolvere i problemi delle imprese che operano in Regione, voteremo a favore dell'articolo 26 affinché tali problemi possano essere risolti quanto prima.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 26:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 25
Astenuti: 4 (Bortot, Fontana Carmela, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'allegato A:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 7 (Bortot, Fontana Carmela, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per dichiarazione di voto sul disegno di legge nel suo complesso.
Squarzino (Arc-VA) - Noi voteremo contro questo disegno di legge, così un po' come hanno illustrato i colleghi del gruppo "Arcobaleno" e come hanno evidenziato i numerosi emendamenti proposti. Tale provvedimento, a nostro avviso, non risolve i problemi reali dei rifiuti, soprattutto se ci vogliamo collocare in un'ottica di benessere della nostra Regione, in prospettiva, di scelte che incidano sul futuro della nostra Valle. I rifiuti sono un problema con il quale sempre più dovremo confrontarci se non interveniamo in modo preciso per ridurne la produzione e per non invadere la terra con i rifiuti non solo la nostra terra regionale, ma i Paesi vicini e il mondo intero, di cui siamo responsabili anche se sono lontani da noi.
Affrontare in modo corretto la questione dei rifiuti potrebbe diventare un "atout" per l'intera economia regionale, perché potrebbe incidere positivamente sull'industria, sull'agricoltura e anche sul turismo, perché, come ben sapete, il modo con cui si tratta il problema dei rifiuti è diventato uno dei punti con cui si valuta anche turisticamente la qualità di un contesto territoriale e sociale. Avremmo potuto diventare una "Regione simbolo", abbiamo tutti gli "atouts" per diventare una Regione di eccellenza e lo ricordava già il collega Curtaz nel 2003, quando questo Consiglio ha approvato il Piano regionale dei rifiuti. Il provvedimento invece si limita a riordinare la materia dei rifiuti, senza introdurre elementi innovativi; in particolare, non ha affrontato il problema della riduzione dei rifiuti: è inutile che ci preoccupiamo di come raccogliere e riciclare i rifiuti se questi aumentano in modo esponenziale. Ne abbiamo parlato più volte in Consiglio, ma non c'è nulla a questo riguardo che indichi la volontà di andare in tale direzione. Ricordo che, quando si parlava del regolamento sulle fiere e sui mercati, si diceva che nella legge avremmo parlato di questo e lo avremmo reso chiaro, invece non è chiaro niente. Mi dispiace, ma non c'è questa volontà di operare per ridurre la produzione di rifiuti.
Ancora: non ha preso sul serio la raccolta differenziata e qui vorrei ricordare quanto diceva prima il collega Venturella, nel senso che si mette come obiettivo per il 2011, ossia fra oltre 4 anni, dopo tutto un lavoro di informazione e formazione che si dovrebbe fare, percentuali di raccolta differenziata che alcuni Comuni valdostani hanno già raggiunto e che territori simili al nostro, come Val di Fiemme e lo stesso Canavese, hanno superato da tempo. Ci si è attestati sulla soglia minima, che consente poi di giustificare la scelta di un inceneritore? Questa è la domanda che ci siamo posti. Se effettivamente vi fosse la volontà di non prendere in considerazione l'inceneritore come momento finale della raccolta differenziata, si sarebbe potenziato il più possibile la raccolta differenziata, per cui anche la cancellazione nel disegno di legge dell'espressione "anche attraverso la termovalorizzazione", che potrebbe apparire di per sé positiva, non è tanto apprezzabile dal nostro punto di vista, perché non è indice di una volontà di escludere dall'orizzonte del ciclo dei rifiuti la soluzione dell'inceneritore. È vero, questo provvedimento regolamenta tutta la materia degli inerti che stanno tanto a cuore al collega Borre e sulla quale vengono date indicazioni precisi e utili, perché indicano come sia importante riutilizzare i materiali inerti, naturalmente non inquinanti, ma tale elemento non è sufficiente per dare un parere positivo al disegno di legge.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (CdL) - Innanzitutto approfitto per dire quello che avrei voluto dire sull'articolo 16, perché, non avendo fatto parte della Commissione competente e per le vicende di questi ultimi tempi, non è stato possibile presentare un emendamento al comma 1 che andasse nell'interesse dei normali cittadini valdostani che hanno una casa e che ogni tanto devono spostare un muro, poiché al comma 1 si dice: "A decorrere dal 1° gennaio 2008, tutti i progetti riferiti ad opere pubbliche o private, per i quali è previsto il rilascio di un titolo abilitativo edilizio..." - fin qui è un permesso di costruzione - "... o la presentazione della dichiarazione di inizio attività..." - DIA - "... devono indicare il bilancio di produzione dei materiali inerti da scavo...". Qui si obbliga a subire lo stesso livello di accanimento burocratico per le dichiarazioni di inizio attività: le DIA, mentre sarebbe stato opportuno prevedere una differenziazione quanto meno fra le DIA per un rinvio alla Giunta, in modo che questa potesse distinguere fra almeno 2 diversi tipi di DIA, perché un conto è rifare 40 camere di un albergo, un altro è in casa spostare un muro per ricavare in cucina la stireria o per ingrandire il bagno. Mi sembra un'assurda imposizione burocratica che va nella direzione di favorire il lavoro dei professionisti, che sulla preparazione e sui disegni vivono. Auspico sia possibile in una prossima "omnibus" correggere questa cosa, perché non è giusto imporre al semplice cittadino che sposta un muro in casa di dover presentare un bilancio degli inerti e tutti i documenti che seguono l'applicazione del comma 1. Ciò detto, abbiamo votato a favore dell'articolo 1 condividendo totalmente gli obiettivi della legge e a favore del capo III per i motivi legati al settore produttivo di cui abbiamo dato conto nella dichiarazione di voto su quel capo. Sull'intero disegno di legge annunciamo voto di astensione.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Non voteremo questo progetto di legge, non perché sia negativo in senso assoluto, anzi è pieno di norme interessanti e una messa a punto di tante questioni, ma perché non risponde a 2 questioni fondamentali: la prima, la gestione dei rifiuti nei prossimi anni terminerà con la costruzione di un inceneritore oppure no? Questo non lo dite ai Valdostani, "forse", "magari", "può darsi", "magari anche...", questa non è chiarezza politica, questa è confusione politica, non avete il coraggio di parlare delle vostre scelte, ma soprattutto non avete posto il Consiglio regionale nelle condizioni di scegliere "sì" o "no"! Non avendo potuto disquisire di questo tema in maniera seria e concreta, dopo aver valutato e studiato... non possiamo che astenerci, nel senso che... "boh, non lo sappiamo".
Seconda questione: non si dà risposta ad un altro tema ed è il caro rifiuti, il costo esorbitante che ha la raccolta dei rifiuti in Valle, e a tutta una serie di fenomeni collegati che sono preoccupanti, perché vediamo le ditte che si occupano di questa raccolta rifiuti che hanno nei consigli di amministrazione espressioni di proprietà sovrapposte, con personalità che sono proprietari da una parte, consiglieri di amministrazione dall'altra e cose del genere, ci sembra quasi che vi sia una specie di cartello, perché il numero è talmente ridotto che sulla competitività di queste società abbiamo dei grossi dubbi, con il risultato finale che chi ha il controllo se effettivamente tutto quello che fanno è fatto nell'interesse del cittadino, ossia al minor costo possibile? Vediamo un sacco di dipendenti e di mezzi tutti nuovissimi, ci viene il dubbio che forse i Valdostani paghino i rifiuti molto più di quello che dovrebbero pagare. Poiché intorno ai rifiuti in Valle d'Aosta e in altre Regioni d'Italia vi sono interessi che vanno ben al di là degli interessi corretti di una società seria, ebbene, qualche dubbio anche in Valle d'Aosta ci sta venendo pure a noi, che forse, al posto che fare delle leggi così omnicomprensive e così dettagliate su cui solo la perseveranza di uno come il Consigliere Segretario Venturella può entrare nel "cumquibus" di tali norme tecniche, forse sarebbe meglio cominciare a fare un'analisi seria di come i Valdostani sono obbligati a pagare il costo della raccolta rifiuti: questa è una risposta che i cittadini aspettano da noi e che questa sera non gli diamo, quindi ci asteniamo.
Presidente - La parola al Consigliere Ferraris.
Ferraris (PPD-VDA) - Per dichiarazione di voto a favore del provvedimento, partendo dal presupposto che all'interno dello stesso alcune questioni vengono svolte in modo che il nostro gruppo condivide: innanzitutto il problema dell'autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti. In Commissione c'è stata una singolare audizione di una rappresentante di un'associazione ambientalista che ci ha spiegato che l'inceneritore non va bene, andrebbe bene in Piemonte, magari nel Canavese. I rappresentanti dell'Associazione ambientalista canavese purtroppo hanno detto che l'inceneritore - lo chiamo così, anche il Consigliere Segretario Venturella è contento - non lo si vuole proprio fare, il fenomeno "NIMBY" è una cosa ampiamente diffusa, ma credo sia un atto di responsabilità di una Regione che produce i propri rifiuti di smaltirli. Ritengo che un elemento positivo della legge sia quello di pianificare le scelte e l'organizzazione dei rifiuti stessi e un articolo che ritengo particolarmente interessante è l'articolo sull'informazione: l'articolo 3. Abbiamo chiesto che fosse tolto il tema dell'incenerimento e termovalorizzazione da tale testo, perché crediamo che tale cosa vada affrontata in modo serio. Venire in questo Consiglio e parlare di cancrovalorizzatore, oltre ad essere una cosa di cattivo gusto, è un uso terroristico del linguaggio; sarà un uso parolaio del linguaggio, ma terrorismo rimane. Credo che su temi di questo genere sia necessario avere un minimo di serietà, quindi il fatto che si voglia dare un'informazione alla popolazione e che la III Commissione abbia deciso di affrontare in modo specifico questo, siamo andati anche dei sopralluoghi al di fuori della Valle su tale tema... ebbene, viene fuori che il provvedimento è coerente con le dinamiche generali sul problema dello smaltimento dei rifiuti. Il tema dell'inceneritore, o termovalorizzatore come dir si voglia, deve essere affrontato, non demonizzato, perché è una questione che viene affrontata in tutti i Paesi moderni ed è uno strumento che viene utilizzato, non capisco perché lo si possa utilizzare nel Canavese e non lo si possa utilizzare in Valle d'Aosta. Detto questo, non possiamo neanche fare delle operazioni sulla raccolta differenziata pensando di andare a delle percentuali realistiche con l'80%, perché sappiamo bene che il livello di equilibrio fra la differenziazione e il recupero è il 60%, oltre non è possibile fare. Potremmo anche differenziare al 100%, dopodiché si manda ad incenerire e si paga 2 volte; quindi, per venire a dare una risposta al collega Sandri, andremmo ulteriormente ad aumentare questi costi già secondo lui stratosferici della raccolta.
Una cosa che mi è parsa del tutto singolare è questa discussione che si è fatta sull'articolo 15, comma 2. Normalmente una Regione a statuto speciale come la nostra tende ad ampliare i propri ambiti di autonomia, una volta c'era il Commissario di Governo che cercava di portare avanti delle posizioni centraliste, oggi mi sembrava di vedere il collega Venturella novello Commissario di Governo. Credo che anche all'interno del Consiglio ci sono alcune forze politiche che hanno delle forti tentazioni centralistiche, ritengo che queste vadano chiarite, ma, se esiste una norma che può conferire maggiori competenze alla Regione - e questo non per una volontà di smisurato potere che la Regione può avere, ma perché risolve i problemi delle imprese e delle persone che lavorano qui e producono ricchezza -, non vedo perché si debba fare tutta tale operazione e diventare ufficiali dello Stato.
Il nostro voto quindi sarà un voto positivo e vorrei citare Veltroni - chiedo scusa, è un periodo che cito Veltroni, ma, siccome il partito è nuovo, è bene indicare la nuova linea del partito -, che ha scritto una cosa interessante in un suo breve saggio: "Veltroni e la nuova stagione contro tutti i conservatorismi", Veltroni dice: "Non si può dire "no" al circolo di smaltimento dei rifiuti moderno ed ecologicamente compatibile, quello a cui pensiamo è l'ambientalismo dei "sì""; per questo motivo votiamo a favore del disegno di legge.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Permettetemi di ringraziare tutta l'Assemblea consiliare per questo dibattito, per aver voluto pazientemente ascoltare per chi non è intervenuto, ma era un tema che meritava tutti tali approfondimenti. Approvando tale disegno di legge la Regione fa un salto di qualità nella politica ambientale, anzi è uno dei punti più qualificanti dell'attività ambientale del programma di maggioranza che qui chiude il capitolo, la sua previsione, quanto aveva pianificato e questo deve essere motivo di soddisfazione per tutta la maggioranza. Non voglio scendere in polemiche, fra l'altro mi congratulo per l'intervento brillante fatto dal collega Ferraris, ma, se c'era bisogno di un avallo di questo provvedimento, l'avallo è venuto dalle forze di opposizione e in particolare dal gruppo "Arcobaleno", perché, approvando tale legge, da qui alla fine della legislatura probabilmente sulla questione dei rifiuti il gruppo "Arcobaleno" non avrà più niente da dire. Si troverà quindi privo di un forte argomento per caratterizzare la propria azione politica.
Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge nel suo complesso:
Consiglieri presenti: 29
Votanti: 25
Favorevoli: 22
Contrari: 3
Astenuti: 4 (Fontana Carmela, Ottoz, Sandri, Tibaldi)
Il Consiglio approva.