Oggetto del Consiglio n. 3098 del 7 novembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3098/XII - Disegno di legge: "Disposizioni in materia di servizio civile in Valle d'Aosta". (Approvazione di un ordine del giorno)
Articolo 1
(Oggetto)
1. La presente legge istituisce il servizio civile nella Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. In particolare, detta disposizioni per:
a) l'attuazione della normativa statale vigente in materia di servizio civile nazionale;
b) l'attuazione, lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile regionale, anche in ambiti e a soggetti diversi da quelli previsti dal servizio civile nazionale.
Articolo 2
(Finalità)
1. Finalità della presente legge è la diffusione nella società valdostana del servizio civile e dei principi di libertà, responsabilità e solidarietà cui esso si ispira, al fine di promuovere il sentimento di appartenenza alla comunità valdostana, italiana ed europea.
2. In particolare, la presente legge si prefigge di:
a) attuare, promuovere e sviluppare il servizio civile in ambito regionale, in quanto risorsa della comunità valdostana nei servizi alla persona e alla collettività e nelle aree di specifico interesse, quali la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico, culturale e ambientale, la protezione civile, l'educazione e promozione culturale, l'educazione alla pratica sportiva ed altri settori individuati dalla Giunta regionale nell'ambito delle materie di competenza della Regione;
b) valorizzare le forme di cittadinanza attiva orientate allo svolgimento di concrete attività di solidarietà e di servizio alla comunità;
c) offrire ai volontari impegnati nel servizio civile un'opportunità di arricchimento culturale e professionale, al fine di incrementarne le capacità e le possibilità di accesso al mercato del lavoro;
d) valorizzare e sostenere le capacità operative del sistema delle autonomie locali e delle organizzazioni del terzo settore, promuovendone e favorendone la collaborazione, e valorizzare le potenzialità delle organizzazioni del terzo settore di operare in segmenti di mercato non efficacemente coperti dalle imprese lucrative.
Articolo 3
(Funzioni della Regione)
1. La Regione esercita le funzioni ad essa assegnate dalla normativa statale vigente in materia di servizio civile nazionale.
2. La Regione esercita le funzioni relative al sistema del servizio civile regionale ed in particolare:
a) svolge le attività di programmazione e di gestione di cui agli articoli 7 e 8;
b) cura la gestione dell'Albo regionale di cui all'articolo 4;
c) cura la selezione e l'approvazione dei progetti di cui all'articolo 6;
d) promuove le attività formative connesse al servizio civile regionale e stipula gli accordi finalizzati alla concessione dei benefici e riconoscimenti di cui all'articolo 9;
e) svolge le attività di monitoraggio, controllo e valutazione;
f) effettua, anche avvalendosi di soggetti esterni, le attività di promozione, assistenza tecnica e comunicazione;
g) promuove i progetti sperimentali di servizio civile di cui all'articolo 11.
Articolo 4
(Albo regionale del servizio civile)
1. È istituito, presso la struttura regionale competente, l'Albo regionale del servizio civile, diviso in due sezioni, in coerenza con l'articolo 1, nel quale sono iscritti gli enti e le organizzazioni pubbliche e private che attuano progetti o sono coinvolti in attività collegate al servizio civile nel territorio regionale.
2. Il dirigente della struttura regionale competente provvede a definire le procedure per l'iscrizione e le modalità di tenuta e aggiornamento dell'Albo.
Articolo 5
(Soggetti ammessi al servizio civile regionale)
1. Possono svolgere il servizio civile regionale i soggetti che, alla data di presentazione della domanda:
a) siano in età compresa fra diciotto e trenta anni, ovvero trentacinque anni se diversamente abili;
b) siano residenti in Valle d'Aosta o ivi domiciliati per motivi di studio o di lavoro.
2. La durata complessiva del servizio civile regionale non può eccedere i dodici mesi, ferma restando la possibilità di articolare detta durata su un arco temporale maggiore, comunque non eccedente i ventiquattro mesi in relazione alla tipologia dei progetti di cui all'articolo 6.
Articolo 6
(Progetti di servizio civile regionale)
1. Il servizio civile regionale è prestato nell'ambito di progetti concernenti i settori di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), presentati dai soggetti iscritti nell'Albo regionale di cui all'articolo 4, sulla base dei criteri stabiliti dal Documento di programmazione triennale del servizio civile di cui all'articolo 7.
Articolo 7
(Programmazione)
1. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, sentiti il Consiglio permanente degli enti locali e la Consulta regionale di cui all'articolo 10, approva il Documento di programmazione triennale del servizio civile, di seguito denominato Documento. Il Documento, in relazione alle finalità della presente legge:
a) descrive il contesto socio-economico di riferimento;
b) definisce le priorità in ordine ai settori di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a);
c) indica le modalità di raccordo con gli altri strumenti di programmazione regionale;
d) definisce le modalità per la presentazione, la selezione, l'approvazione, il monitoraggio e il controllo dei progetti di cui all'articolo 6;
e) individua le modalità di concessione dei benefici e dei riconoscimenti di cui all'articolo 9;
f) definisce le azioni di formazione, promozione, assistenza tecnica e comunicazione;
g) individua il quadro di riferimento e le modalità di ripartizione delle risorse destinate al servizio civile dal bilancio regionale e dalle altre fonti di finanziamento rese disponibili.
2. Il Documento conserva validità sino all'approvazione del nuovo Documento triennale.
Articolo 8
(Gestione)
1. La Giunta regionale, entro il 31 dicembre di ogni anno, sentita la Consulta regionale di cui all'articolo 10, approva il programma operativo annuale del servizio civile regionale che:
a) specifica le azioni, le risorse, le modalità e i tempi per la realizzazione degli obiettivi e delle linee programmatiche indicati nel Documento di cui all'articolo 7;
b) individua la capacità di impiego complessiva dei soggetti nell'ambito dei progetti di cui all'articolo 6.
2. La struttura regionale competente assicura le attività organizzative e gestionali necessarie per l'indizione dei bandi, la raccolta, la valutazione, l'approvazione e il monitoraggio dei progetti di cui all'articolo 6, e le altre attività inerenti all'attuazione della presente legge.
Articolo 9
(Benefici e riconoscimenti)
1. La Regione stipula convenzioni con l'Università della Valle d'Aosta/Université de la Vallée d'Aoste e con altri soggetti per il riconoscimento dei crediti formativi derivanti dallo svolgimento del servizio civile regionale e dalla partecipazione alle attività formative ad esso connesse.
2. La Regione stipula convenzioni con le associazioni imprenditoriali, con le associazioni di rappresentanza delle organizzazioni del terzo settore e con altri enti senza finalità di lucro al fine di favorire l'accesso al mercato del lavoro dei soggetti che hanno svolto il servizio civile regionale.
3. Nei pubblici concorsi e nelle selezioni pubbliche banditi dalla Regione, dagli enti locali e dagli altri enti appartenenti al comparto unico regionale, il periodo di servizio civile regionale effettivamente prestato è valutato con gli stessi criteri e modalità del servizio prestato presso enti pubblici.
4. L'attività svolta nell'ambito dei progetti di cui all'articolo 6 non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro. Ai volontari del servizio civile regionale compete un assegno, di natura non retributiva, la cui misura è determinata nel Documento di cui all'articolo 7.
5. Ai volontari del servizio civile regionale è garantita la copertura assicurativa per i rischi contro gli infortuni e la responsabilità civile, relativamente ai danni subiti o cagionati nell'espletamento del servizio. Ai volontari è inoltre garantita, a cura delle strutture del servizio sanitario regionale e senza oneri per gli interessati, l'erogazione delle prestazioni sanitarie propedeutiche o connesse all'espletamento delle attività di servizio civile.
6. A favore dei soggetti impiegati nel servizio civile regionale, la Regione e gli enti locali possono riconoscere, con le modalità stabilite nel Documento di cui all'articolo 7, agevolazioni nella fruizione di servizi e altri benefici.
7. I benefici e le agevolazioni previsti dal presente articolo sono estesi anche ai soggetti che partecipano ai progetti sperimentali di cui all'articolo 11.
Articolo 10
(Consulta regionale per il servizio civile)
1. È istituita la Consulta regionale per il servizio civile, di seguito denominata Consulta, quale organo consultivo della Giunta regionale nella materia oggetto della presente legge. La Consulta, che ha durata quinquennale, ha il compito di formulare proposte e pareri in ordine al servizio civile regionale, con particolare riferimento alla proposta di Documento di cui all'articolo 7 e di programma operativo annuale di cui all'articolo 8.
2. La Consulta, costituita con deliberazione della Giunta regionale, è composta da:
a) il Presidente della Regione, che la presiede, o suo delegato;
b) l'assessore regionale competente in materia di politiche sociali, o suo delegato;
c) il dirigente della struttura regionale competente;
d) un rappresentante dell'Università della Valle d'Aosta/Université de la Vallée d'Aoste;
e) un rappresentante della Sovrintendenza regionale agli Studi;
f) un rappresentante del Consiglio permanente degli enti locali;
g) due rappresentanti degli enti di servizio civile, diversi dagli enti pubblici, iscritti all'Albo regionale;
h) tre rappresentanti delle organizzazioni del terzo settore, ovvero di promozione sociale, volontariato e imprese sociali, operanti nel territorio regionale.
i) un rappresentante del Comitato regionale del CONI.
3. Contestualmente alla designazione dei propri rappresentanti, gli enti di cui al comma 2, lettere da d) a i), individuano i relativi supplenti.
4. Le modalità di funzionamento della Consulta sono stabilite dalla Giunta regionale.
5. I componenti della Consulta esercitano la loro funzione a titolo gratuito.
Articolo 11
(Progetti sperimentali)
1. Nell'ambito del Documento di cui all'articolo 7, la Regione predispone le attività necessarie alla realizzazione di progetti sperimentali di servizio civile in Valle d'Aosta, autonomamente finanziati, anche rivolti a settori e soggetti diversi da quelli di cui, rispettivamente, agli articoli 2, comma 2, lettera a), e 5, comma 1.
Articolo 12
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere complessivo derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in euro 300.000 annui a decorrere dall'anno 2007.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2007 e di quello pluriennale per il triennio 2007/2009 nell'obiettivo programmatico 2.2.4.08. (Attività culturali - Promozione culturale, sportiva e sociale).
3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1, si provvede mediante l'utilizzo per pari importo degli stanziamenti iscritti nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali), al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti) per annui euro 300.000 per gli anni 2007, 2008 e 2009 a valere sull'apposito accantonamento previsto al punto A.1. dell'allegato n. 1 ai bilanci stessi.
4. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.
Président - Je rappelle que les rapporteurs sont les collègues Lanièce et Ottoz.
La parole au rapporteur, Conseiller Ottoz.
Ottoz (GM) - Vorrei prima sapere, per una questione di Regolamento, siccome sarà presentato un ordine del giorno e un emendamento firmato dai 2 relatori al primo emendamento del gruppo "Arcobaleno", se ciò va fatto prima dell'inizio della relazione o prima della conclusione della discussione generale.
Presidente - Lo presenti dopo la relazione.
Ottoz (GM) - La relazione la farà il collega Lanièce, illustrerò poi l'ordine del giorno, mi limito a ringraziare tutti quelli che hanno collaborato per la predisposizione di questa legge, in particolare gli uffici della Giunta per una serie di emendamenti che sono stati inseriti per mettere a punto un testo di Commissione; per non tediare l'aula, la mia relazione datela per acquisita, la sua relazione verrà letta dal collega Lanièce, primo relatore.
Presidente - La parola al relatore, Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Il servizio civile è definito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 228 del 16 luglio 2004 come forma alternativa di assolvimento del dovere di difesa della Patria di cui all'articolo 52 della Costituzione: una difesa civile che deve essere letta alla luce del principio di solidarietà richiamato dalla stessa Costituzione italiana. La competenza del servizio civile nazionale è dello Stato, in via esclusiva, ma le Regioni e le Province autonome hanno la facoltà di istituire servizi civili distinti da quello nazionale. Pertanto con il disegno di legge n. 174 andiamo a definire proprio gli ambiti e le modalità in cui si concretizza in Valle l'impegno volontario dei nostri giovani. Con il servizio civile volontario si definisce un nuovo patto tra le Istituzioni e i giovani, un accordo che li impegna in compiti utili alla società, dando loro un'opportunità di crescita individuale. Infatti esso costituisce un'importante occasione di crescita personale per i giovani che decidono di dedicare un periodo della loro vita ad un impegno solidaristico, ma anche un'opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, oltre che un prezioso strumento di aiuto per le fasce più deboli della società. Allo stesso tempo, permette di aggiungere un'esperienza qualificante al bagaglio di conoscenze, spendibile poi nella vita lavorativa, assicurando una prima, seppur minima, autonomia economica ai giovani volontari.
Con questo disegno di legge la Regione persegue 2 obiettivi distinti. In primo luogo dà attuazione sul territorio valdostano al servizio civile nazionale. In secondo luogo istituisce un servizio civile regionale, con caratteristiche proprie, finalizzato alla diffusione nella società valdostana del servizio civile e dei principi di libertà, responsabilità e solidarietà che ne costituiscono il fondamento. Le finalità perseguite nel testo sono quelle di attuare, promuovere e sviluppare, in ambito regionale, il servizio civile, considerato strumento prioritario per esaltare ulteriormente la propensione alla cittadinanza attiva e al volontariato della Comunità valdostana, risorse vitali non solo nei tradizionali ambiti di intervento dei servizi alla persona, ma anche in altri settori di interesse regionale quali ad esempio: la protezione civile; la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico, culturale e ambientale; l'educazione e la promozione culturale; l'educazione alla pratica sportiva. Inoltre il servizio civile rappresenta anche uno strumento per valorizzare le capacità operative degli enti locali e delle organizzazioni del terzo settore.
Attraverso il servizio civile i giovani possono sentirsi protagonisti e artefici di azioni volte al bene comune, adempiendo in questo modo ai doveri inderogabili di solidarietà di cui all'articolo 2 della Costituzione e concorrendo a svolgere, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Un servizio civile che, se svolto con attenzione e correttezza, è un'importante scuola di educazione, capace di riaffermare i valori costituzionali e di favorire l'impegno sociale attraverso un rapporto che costruisce legami forti con la collettività e sviluppa forme di cooperazione tra gli individui. Infatti il servizio civile rappresenta per molti giovani il primo momento di confronto con gli altri in una dimensione non sempre di scambio, un momento in cui sono chiamati ad agire con gli altri con coscienziosa responsabilità, consapevoli di avere a disposizione un'occasione importante di crescita personale, ma anche consci di partecipare ad un'esperienza che li mette in accordo con i doveri costituzionali di solidarietà: ed è proprio attraverso la realizzazione di questi principi che possiamo parlare di cittadini. Si può quindi legittimamente affermare che così facendo si stanno preparando le giovani generazioni ad assumere il carico dello sviluppo equo della società in cui vivono, abbandonando l'individualismo in favore di un'azione partecipata e collettiva, con la consapevolezza di avere una grande opportunità per realizzare quei principi di giustizia sociale, pace e solidarietà che contraddistinguono l'essenza del servizio civile.
Il disegno di legge n. 174 si compone di 12 articoli. Nel primo articolo si definisce l'oggetto della legge che consiste, da una parte, nell'attuazione della normativa statale e, dall'altra, nell'attuazione, nello sviluppo e nella valorizzazione del servizio civile regionale.
Le finalità della legge, espresse dall'articolo 2, mirano a diffondere nella società valdostana il servizio civile ed i principi di libertà, responsabilità e solidarietà ai quali il servizio si ispira. In tal senso, spiega bene l'articolo, si promuove il sentimento di appartenenza alla Comunità valdostana, italiana ed europea. Vorrei aggiungere a questa specifica illustrazione dei contenuti della legge e delle sue finalità espresse dall'articolo 2, ancora alcune considerazioni personali che, credo, ne rafforzino il contenuto. La Comunità valdostana sa esprimere i principi della libertà, della responsabilità e della solidarietà: infatti, quando ancora esisteva in Italia la leva militare obbligatoria, molti giovani - ed io fra questi - scelsero l'alternativa del servizio civile, come obiettore di coscienza, che in qualche modo anticipò nello spirito il servizio civile che istituiamo e regolamentiamo oggi. La storia della Valle d'Aosta ci ricorda non pochi esempi di "servizio civile" antesignano: penso alle "corvées", ma anche al servizio che i "soldats de la neige" assicuravano ai viandanti che affrontavano i nostri percorsi e valichi alpini. Leggo, quindi, continuità, positiva continuità tra questa legge e quella che potremmo definire una nostra tradizione nell'ambito della responsabilità e della solidarietà che interpreto - personalmente - come i pilastri per far sì che la libertà sia davvero possibile, possibile per tutti. Mi permetto anche di affermare che il riferimento, espresso nell'articolo 2, al sentimento di appartenenza alla Comunità valdostana ed europea in realtà vada anche oltre, giungendo a comprendere il principio dell'unità del genere umano e quindi della necessità che a tutti siano garantiti i diritti umani fondamentali. Ecco l'ottica, ancor più ampia, nella quale io leggo i punti a), b), c) e d) dell'articolo 2 della legge, laddove il servizio civile è considerato "una risorsa della comunità" anche all'interno di problematiche come la protezione, la tutela del patrimonio artistico, la promozione della cultura... o laddove si evidenzia che la legge vuole valorizzare forme di "cittadinanza attiva" che si traducano poi in servizi alla collettività, o dove si sottolinea come il servizio civile costituisca una "opportunità" per quanti lo scelgano vivendo - nel contempo - una significativa esperienza umana ed un momento di arricchimento professionale, foriero perfino di un più concreto accesso al mercato del lavoro; o dove, infine, si mette in corretta luce il ruolo delle comunità locali e del terzo settore.
Il testo fissa all'articolo 3 le funzioni della Regione: mi pare necessario evidenziare come la Regione si attribuisca compiti di programmazione, gestione amministrativa, promozione delle attività formative, monitoraggio, valutazione, assistenza tecnica, comunicazione, dando così linfa e forte supporto istituzionale al servizio civile.
Il disegno di legge istituisce, all'articolo 4, l'Albo regionale del servizio civile, diviso in 2 sezioni: una per il servizio civile nazionale e l'altra per quello regionale.
All'articolo 5 vengono indicati i soggetti ammessi al servizio civile regionale, mettendo in evidenza che la durata complessiva del servizio civile regionale, da loro svolto, non può eccedere i 12 mesi.
All'articolo 6 si sottolinea come i progetti si attuino in riferimento al Documento di programmazione triennale in materia di servizio civile sul territorio regionale, individuato dall'articolo 7, mentre l'articolo 8 fissa le disposizioni in ordine alla gestione.
L'articolo 9 stabilisce i benefici e i riconoscimenti destinati ai volontari che svolgono il servizio civile: si tratta, tra l'altro, di riconoscimenti di crediti formativi, di facilitazioni nell'accesso al mercato del lavoro, di assegnazione di un assegno di natura non retributiva, oltre - ovviamente - alla copertura assicurativa e all'erogazione delle prestazioni sanitarie propedeutiche o connesse all'espletamento delle attività di servizio civile.
L'articolo 10 disciplina la Consulta regionale per il servizio civile, organo consultivo della Giunta regionale, indicandone i compiti e la sua composizione.
L'articolo 11 prevede che, nell'ambito del Documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7, si provveda a definire anche le attività necessarie per realizzare progetti sperimentali. Ovviamente la legge dispone anche le inevitabili ed indispensabili disposizioni finanziarie, indicate all'articolo 12.
In conclusione, questo disegno di legge è importante perché promuove il servizio civile sul nostro territorio. È un'occasione straordinaria di investimento sul protagonismo dei giovani, un'opportunità che la Regione autonoma Valle d'Aosta ha voluto cogliere appieno investendo 300.000 euro annui, nella convinzione che il servizio civile regionale debba costituire un valore aggiunto rispetto a quello nazionale.
Président - Je peux déclarer ouverte la discussion générale. Je rappelle qu'il y a un ordre du jour des collègues Ottoz et Lanièce, qu'ont été déposés des amendements: un amendement du Président Caveri, 3 amendements du groupe "Arcobaleno" et un sub-amendement du collègue Ottoz.
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - J'attendais la relation de M. Ottoz, je n'ai pas compris, je fais mon intervention alors.
Il servizio civile è un'opportunità - è chiaro che la mia relazione sarà molto più stringata rispetto alla relazione completa del relatore Lanièce, ma volevo che il nostro pensiero fosse esplicitato in questa sede - un'opportunità data ai giovani di sperimentare per un breve periodo della loro vita la possibilità di cimentarsi con alcune realtà sociali del Paese, di provare cosa vuol dire mettersi al servizio di persone, di comunità collaborando, specie con organismi del terzo settore, per offrire i servizi che integrano come qualità di rapporto, di relazioni umane i servizi pubblici, che arricchiscono di umanità e di gratuità alcuni contesti sociali perlopiù poco considerati. È un'opportunità offerta a livello nazionale con la legge n. 64/2001, ulteriormente modificata regolamentando in modo diverso questo servizio civile, demandando alle Regioni sia alcuni compiti di raccordo con lo Stato per quanto riguarda il servizio civile nazionale, sia la possibilità di istituire un servizio civile a livello regionale, naturalmente rispettando i principi di solidarietà e di assunzione di responsabilità. Con tale legge si intendono realizzare queste 2 finalità. Un servizio civile regionale può presentare una serie di opportunità positive, possibilità di enti che, non avendo un respiro nazionale, non possono concorrere a progetti di volontariato civile presentanti a livello nazionale; ancora: possibilità di mettere in campo progetti più aderenti alle realtà locali, più legati al territorio, più integrati con i servizi che vengono erogati o supportati a livello locale da ONG, da associazioni di volontariato, dal terzo settore o dagli stessi enti pubblici.
Vi sono per contro alcuni elementi di criticità che abbiamo fatto presente nel corso dell'esame della legge in Commissione. Vi è, a nostro avviso, il rischio che si pensi a questo servizio come "tappabuchi" laddove il servizio pubblico o privato non riesce a rispondere alle esigenze degli utenti. Qui credo si tratti di fare anche un grosso lavoro a livello di cultura del servizio civile, in modo da non utilizzarlo come un "tappabuchi"; vi è il richio che a fronte di un problema che l'ente pubblico non riesce a risolvere, si ricorre al servizio civile come "tappabuchi". Credo che il servizio civile non vada utilizzato solo ed esclusivamente come un "tappabuchi", altrimenti sarebbe un diminuire il valore che anche il relatore Lanièce ha così ben evidenziato.
Vi è anche il rischio - qui l'ho sottolineato, ma non siamo riusciti ad individuare degli strumenti per limitare questo rischio, ma penso che all'interno della consulta, laddove si evidenziano le linee che devono ispirare il servizio civile, si possa trovare qualche modalità di superarlo - che si crei una frattura fra i volontari del servizio civile regionale e quelli del servizio civile nazionale. Ritengo che sarebbe utile che tutti i giovani che hanno deciso di mettere del tempo a disposizione della collettività, che lo mettano a disposizione di un progetto che ha il "cappello" nazionale o di un progetto che ha il "cappello" regionale, dovrebbero avere la possibilità di confrontarsi e di verificare le varie esperienze, in modo che le loro esperienze reciproche possano arricchire gli uni e gli altri.
Intravedo anche il rischio che si scambi il servizio civile come un gradino per le assunzioni negli uffici pubblici, visto che il loro servizio è equiparato al servizio reso all'interno del settore pubblico. Spero però che a questi rischi - ma ogni novità porta con sé degli aspetti positivi, ma anche delle eventuali ricadute forse non sempre controllabili sul contesto - si possa rimediare lavorando con 2 grossi strumenti: con la Consulta e all'interno del consiglio regionale laddove è chiamato ad approvare un documento di programmazione triennale che indica le priorità dei settori in cui convogliare i progetti, che indica le modalità di monitoraggio, di controllo dei progetti e che detta le linee politiche che devono ispirare il servizio civile regionale, ad esempio penso che possa essere prevista una stessa retribuzione per tutti i volontari del servizio civile regionale perché non mi sembra neanche giusto che alcuni siano considerati di più e altri di meno. In questo senso credo che sarebbe utile avere le stesse retribuzioni per tutti, come avviene a livello nazionale.
Vi è poi l'altro problema di vedere riconosciuti tutti i contributi previdenziali, per questo problema mi sembra che l'ordine del giorno presentato a firma dei 2 relatori possa portare un'indicazione positiva, nel senso che la stessa Commissione aveva individuato, su suggerimento della collega Fontana, la necessità di intervenire in tale settore.
Credo anche che la consulta possa essere un momento grande di discussione e di confronto, quello che ci lascia perplessi - ma su questo interverrà il collega Venturella - è il fatto che ancora una volta sia il Presidente della Regione a presiedere il tutto, quando potrebbe demandare fin da subito nella legge ad una persona, ad esempio l'Assessore...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
Venturella (fuori microfono) - ... il Presidente della Regione deve servire per governare non per presiedere...
Caveri (fuori microfono)- ... dell'elezione diretta... trasformandolo in un piccolo duce...
Squarzino (Arc-VA) - ... qui stiamo parlando del fatto che il Presidente della Regione diventa come il prezzemolo che è messo su tanti organismi collegiali. Vede, Presidente, l'elezione diretta del Presidente e della Giunta contestuale ha un significato per governare, non ha niente a che fare con chi va a presiedere i vari organismi. Non è che al Presidente della Regione eletto vada affidata la presidenza della "Finbard" o dell'università, o via dicendo, ma credo che questo nuovo metodo di nominare il Governo consenta di separare nettamente chi governa da chi indica con le leggi le linee del governo. Chiudo questa parentesi che non volevo fare, ma, visto che il Presidente Caveri ha interloquito con me fuori microfono, mi sembrava giusto rendere contezza di quanto qui è stato detto.
Si tratta di una legge che consideriamo positiva, vi è un elemento che forse è sfuggito anche al nostro gruppo quando abbiamo pensato ad alcuni emendamenti, ossia non viene messa sufficientemente in luce la questione della pace, come d'altra parte è esplicitato nella legge istitutiva del servizio civile nazionale, in cui si dice che il servizio civile nazionale è finalizzato a promuovere la solidarietà, la cooperazione internazionale... "a servizio della persona e all'educazione alla pace fra i popoli". Ritengo che, anche se nella legge regionale non è indicata tale finalità, dato che tutta la legge regionale attua anche una normativa nazionale e si ispira a questa per quanto riguarda le finalità del servizio, credo sia implicito anche che tale elemento sia considerato. D'altra parte la presenza all'interno della consulta di soggetti che sono interessati a tali elementi culturali, per esempio i rappresentanti del terzo settore di promozione sociale... chiaramente sono soggetti che fanno della solidarietà e della pace il loro valore fondante, credo che la loro presenza possa essere garanzia in tal senso. É stato inserito... in modo nuovo probabilmente tale concetto di sport che non era presente a livello nazionale, ma tutti gli altri valori che sono individuati come finalità della legge a livello nazionale sono anche assunti dalla nostra legge a livello regionale.
Presidente - Non ho altri colleghi che intervengono, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Vorrei intanto ricordare alla collega Squarzino che uno studio fatto alcuni anni fa ha dimostrato che sono i grandi dittatori della storia ad aver usato il termine "pace" nei loro discorsi dal punto di vista quantitativo. Ci tengo a ricordarlo perché Stalin, Hitler e tutta la compagnia cantante, sono quelli che, essendo dei guerrafondai, avevano bisogno di parlare della pace, i popoli pacifici come quello valdostano non hanno bisogno di mettere che sono per i valori della pace nelle proprie leggi perché è la loro storia, non aggressiva, aperta e sorridente, a dimostrarlo, per cui credo che la scelta di non mettere quella parte sia stata voluta.
Ringrazio i relatori Lanièce e Ottoz e vorrei dire che questa legge è sicuramente originale ed interessante rispetto al panorama della legislazione regionale che anche in altre Regioni ha regolamentato il servizio civile. Il servizio civile nasce sostanzialmente dalle ceneri di 2 fenomeni tipicamente ottocenteschi, da un lato, e novecenteschi, dall'altro, vale a dire la leva obbligatoria che ha forgiato generazioni di uomini in Valle d'Aosta e poi l'obiezione di coscienza da cui sorge il servizio civile, che ha finito per essere sostitutivo di entrambi dopo l'abolizione della leva obbligatoria. L'interrogativo che all'epoca ci si è posti a livello nazionale era soprattutto come supplire al venir meno degli obiettori di coscienza, che nel tempo alimentavano una parte importante dell'associazionismo, che poteva contare sulla presenza di giovani che implementavano, con le loro energie, il lavoro di queste associazioni.
Il servizio civile nazionale è una grande incompiuta e lo è sopratutto per la scarsità di finanziamenti che vengono dati e anche per la pletora eccessiva, ripetitiva e maniacale di platea di associazioni e di organizzazioni che possono drenare dal servizio civile, ragion per cui siamo di fronte ad un'organizzazione assolutamente minoritaria e minuscola, senza un disegno che uniformi le scelte del servizio civile nazionale, tanto che noi stessi e la Corte costituzionale abbiamo vinto quando ci si è trovati di fronte, da parte del Governo, a un'interpretazione assolutamente astrusa del servizio civile nazionale che privava la nostra Regione della possibilità di avere dei giovani provenienti dalle fila del servizio civile nazionale in strutture come la Protezione civile, i vigili del fuoco, il Corpo forestale regionale.
Oggi abbiamo di fronte a noi un problema generazionale, credo che sarebbe ridicolo magnificare o cantare le lodi del servizio militare obbligatorio. È vero però che il servizio militare obbligatorio creava nelle generazioni passate, soprattutto quelle che per loro fortuna non hanno nel servizio militare obbligatorio dovuto poi sorbirsi gli orrori delle guerre mondiali, una forma di servizio nei confronti del proprio Paese che con il venir meno della leva obbligatoria è caduto. Pensiamo a cosa ha significato in Valle quel sistema di osmosi fra le forze armate, in particolare gli Alpini, e dopo il congedo la grande organizzazione capillare dell'Associazione nazionale alpini, destinata nel tempo a scomparire. Il giorno dell'inaugurazione di "Villa Brezzi" nell'apprezzare assolutamente il ruolo enorme che nella nostra società giocano le sezioni locali degli Alpini commentavamo, anche con il Comandante attuale del Centro addestramento alpini, come questo fenomeno fra 15-20-25 anni non ci sarà più, perché sono pochissimi i giovani valdostani che aderiscono come volontari alle forze armate anche per la circostanza non banale che oggi una carriera militare, come già avveniva in passato, ma in maniera ancora più accentuata per la Valle d'Aosta, obbliga ad un cambiamento periodico di sedi, che è incompatibile con quella residenzialità che oggi è una giusta aspirazione di molti giovani.
Il servizio civile come concepito va a chiudere un disegno di cui fa parte anche nella legge della simbolistica il cosiddetto "rendez-vous citoyens", che abbiamo spostato per ragioni organizzative all'inizio del prossimo anno e che vedrà coinvolti tutti i giovani diciottenni in una logica di formazione civica e di riflessione attorno ai temi della cittadinanza. Questo servizio civile non è - rassicuro la collega Squarzino - nelle intenzioni del legislatore, quindi dei proponenti del Governo regionale e del legislatore per eccellenza che approva le leggi, ossia il Consiglio regionale... credo non vi sia da parte di nessuno di noi l'idea balzana di immaginare che questo servizio sia una specie di parcheggio, una specie di cassa integrazione per i giovani valdostani; si tratta, se saremo capaci di costruire un disegno complessivo nell'organizzazione del servizio civile, d'immaginare che rientri nella logica di cittadinanza attiva, nella logica di cittadinanza consapevole, un periodo pur breve della propria vita a disposizione della comunità nel declinare molto vasto delle diverse potenzialità che si trovano all'interno della legge a servizio della Comunità valdostana.
Credo che in fondo sia molto difficile a priori definire la legge come una legge buona o una legge cattiva. Questa è una legge efficace dal punto di vista della costruzione legislativa, ma starà al complesso della società civile della Regione fare in modo che il servizio civile sia avvertito dai giovani della Valle come un'opportunità non solo a caccia di un maggior punteggio per un concorso pubblico o di crediti formativi per l'università, ma sia considerato un'opportunità che diamo loro per meglio conoscere alcuni segmenti della società valdostana. Per i giovani può essere un contatto con le generazioni più anziane nelle microcomunità, può essere un conoscere meglio il nostro territorio a servizio del Corpo forestale, può essere un periodo di volontariato nel settore sanitario o della protezione civile, può essere un aiuto al mondo che risponde al volontariato, il terzo settore. Sono delle opportunità avvincenti che creano con una legislazione originale una prospettiva molto interessante per le giovani generazioni.
Dovendo, in questo momento, approfittare per un commento rispetto all'ordine del giorno presentato dai relatori, è assolutamente accettabile. Dovremo vedere come, rispetto al tema della previdenza, che sia previdenza obbligatoria o complementare, nell'ambito delle competenze regionali... definire la struttura migliore, quindi è giusto l'impegno al Governo per risolvere tale questione.
Ovviamente - mi pronuncio già qui sugli emendamenti - uno è un emendamento punitivo della figura del Presidente della Regione che prescinde dal povero Caveri, ma la logica del servizio civile è una logica interassessorile, quindi è ovvio che non si può immaginare che sia un Assessore o un altro ad occupare tale ruolo, ma è legittimo in questo caso che sia la figura del Presidente della Regione. Bene è tornare al testo originario... si toglie nell'intero articolato dell'articolo 9 la parola "regionale" e si torna al testo originario, che era nelle previsioni della proposta come studiata dall'ottima dott.ssa Fanizzi: effettivamente migliore perché evita che si abbiano delle disparità fra chi svolge servizio civile nazionale e servizio civile regionale.
Ringrazio tutti i colleghi e sono convinto che l'approvazione della legge segni anche nell'applicazione puntuale del programma di questa maggioranza un punto a favore. Sarà interessante, per chi lo vorrà fare, già alla fine di questo anno, verificare che oltre il 90% dei contenuti del programma sono stati raggiunti.
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Volevo dire alcune cose, non ripetere quello che ha detto la collega Squarzino Secondina e neppure anticipare quello che dirà il collega Venturella...
Marguerettaz (UV) - ... perché volete parlare tutti e 3...
Vicquéry (UV) - ... se parlassimo tutti noi qui...
Bortot (Arc-VA) - ... ben venga, vorrebbe dire che non ci sarebbe una maggioranza cosiddetta "bulgara" qui dentro, pensate che bel dibattito! "Bulgara" inteso ex Unione sovietica... a parte che da come trattiamo i cittadini... bon... Voglio parlare seriamente di esperienze personali legate alla legge che andiamo ad approvare. In sostanza il servizio civile è una cosa seria, è nato nei primi anni '60 con gli obiettori di coscienza che hanno pagato andando anche in galera a Gaeta, poi è successo che questo fenomeno, per alcuni versi, invece di dare un'opportunità ai giovani di non fare il servizio militare e di fare il servizio civile, per alcuni è diventato un modo per imboscarsi all'interno di qualche ente o istituzione. So di cosa parlo, perché ero Presidente de "Lo Pan ner" per via indiretta avevamo dei ragazzi che venivano a fare il servizio civile e con alcuni di questi ragazzi ho dovuto litigare, perché pensavano che il servizio civile fosse un modo per imboscarsi, passare qualche mese "grattandosi" e facendo niente. La raccomandazione allora che voglio fare al Governo, a cui farà capo la legge, o al Consiglio, se verranno accettati i nostri emendamenti, è di stare attenti agli enti che si accrediteranno, perché è giusto che abbiamo gli enti in dimensione regionale che si accreditano per far fare il servizio civile ai nostri giovani nella nostra regione, ma bisogna da una parte verificare chi si accredita e soprattutto prevedere una normativa che segua sia l'ente che riceve i giovani, sia i giovani che andranno a svolgere il servizio civile. Vi è il rischio che, per responsabilità di qualcuno con poca coscienza civica, tutta la legge e il servizio che andiamo a fare siano squalificati e passi la logica fra i giovani del "ma sì andiamo lì che, tutto sommato, la "sfanghiamo" a poco prezzo, guadagniamo due lire e poi abbiamo anche le certificazioni e i crediti formativi per poi andare in questo o quel comparto". Stare molto attenti agli enti che si accrediteranno e soprattutto seguire il percorso di questi giovani presso tali enti, in modo che se vi sono degli opportunismi, vengano disincentivati e non diventino il punto di riferimento per gli altri. È un po' come il bullismo a scuola, dove chi studia viene preso in giro, se non menato dai compagni di scuola; dobbiamo evitare che la legge venga squalificata in questo modo.
Président - Je mets en discussion l'ordre du jour.
La parole au Conseiller Ottoz.
Ottoz (GM) - Come è stato chiarito dal Presidente, il problema è che, mentre per il servizio civile nazionale lo Stato si fa carico degli oneri contributivi perché ne ha la facoltà, si tratta di un settore nel quale non abbiamo competenza e quindi non potevamo prevedere nella legge una norma identica a quella del servizio civile nazionale. Tenuto conto che è opportuno che questi giovani e anche non giovani possano beneficiare della copertura contributiva e assicurativa sul lavoro, l'ordine del giorno pone all'attenzione del Governo regionale il problema, invitandolo ad affrontarlo assieme agli enti e alle realtà che si attiveranno nel settore del servizio civile, in modo che questi prestatori di servizio civile regionale possano godere, nell'ambito del progetto, di tale copertura. È una cosa molto semplice, sul quale si è trovato l'accordo generale della Commissione e del Governo.
Si dà atto che dalle ore 19,31 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno che recita:
Ordine del giorno
Considerato che, ai sensi del comma 4 dell'art. 9 della legge 6 marzo 2001, n. 64, "il periodo di servizio civile è riconosciuto valido, a tutti gli effetti, per l'inquadramento economico e per la determinazione dell'anzianità lavorativa ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato";
Preso atto che in materia previdenziale la Regione non ha competenze proprie che consentano di introdurre analoga norma nel d.l. n. 174, istitutivo del servizio civile regionale in Valle d'Aosta;
Ritenuto opportuno che anche i soggetti che prestano servizio civile regionale possano beneficiare di copertura previdenziale,
il Consiglio
invita
la Giunta regionale ad identificare, con gli enti e organizzazioni pubbliche e private che attivano progetti o attività di servizio civile regionale, le modalità che possano garantire forme di copertura previdenziale in favore dei soggetti che prestano tale servizio in Valle d'Aosta.
F.to: Ottoz - Lanièce
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Passiamo all'esame dell'articolato. Sono stati presentati 3 emendamenti da parte del gruppo "Arcobaleno", un sub-emendamento da parte dei colleghi Ottoz e Lanièce relativo all'emendamento n. 1 presentato dal gruppo "Arcobaleno" e un emendamento del Presidente Caveri; si esamina il nuovo testo della III Commissione.
La parola al Consigliere Segretario Venturella sull'articolo 1.
Venturella (Arc-VA) - Dato che il collega Ottoz ha presentato un sub-emendamento che riguarda l'articolo 9 nella sua interezza, su cui concordiamo, ritiriamo l'emendamento n. 1.
Presidente - L'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno" è ritirato; ne do lettura per il verbale:
Emendamento
Al comma 3 dell'articolo 9 la parola "regionale" è soppressa.
Pongo in votazione l'articolo 1:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 5:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - All'articolo 9 vi è il sub-emendamento presentato dai colleghi Ottoz e Lanièce.
La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (GM) - L'articolo 9 prevede una serie di benefici e riconoscimenti sul successivo inserimento nel mondo del lavoro, oppure crediti per l'università per chi ha prestato il servizio civile regionale. Siccome questa legge in parte applica la normativa nazionale per la parte che la normativa nazionale affida alla Regione come applicazione, in parte innova istituendo il servizio civile regionale, l'attribuire tali vantaggi solo al servizio civile regionale avrebbe penalizzato ingiustamente i prestatori del servizio civile nazionale. Togliendo la parola "regionale", automaticamente questi benefici, le convenzioni con l'università e la facilità di inserimento degli accordi con i datori di lavoro e i vantaggi nei pubblici concorsi sono uguali per tutti: sia per quelli che prestano servizio civile nazionale, sia per quelli che prestano servizio civile regionale; questo è il senso dell'emendamento.
Presidente - Pongo in votazione il sub-emendamento presentato dai colleghi Ottoz e Lanièce, che recita:
Emendamento
L'emendamento n. 1 presentato dal gruppo "Arcobaleno" è sostituito dal seguente:
Ai commi 1, 2 e 3 dell'art. 9 l'espressione "servizio civile regionale" è sostituita dall'espressione "servizio civile".
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 9 nel testo così emendato:
Articolo 9
(Benefici e riconoscimenti)
1. La Regione stipula convenzioni con l'Università della Valle d'Aosta/Université de la Vallée d'Aoste e con altri soggetti per il riconoscimento dei crediti formativi derivanti dallo svolgimento del servizio civile e dalla partecipazione alle attività formative ad esso connesse.
2. La Regione stipula convenzioni con le associazioni imprenditoriali, con le associazioni di rappresentanza delle organizzazioni del terzo settore e con altri enti senza finalità di lucro al fine di favorire l'accesso al mercato del lavoro dei soggetti che hanno svolto il servizio civile.
3. Nei pubblici concorsi e nelle selezioni pubbliche banditi dalla Regione, dagli enti locali e dagli altri enti appartenenti al comparto unico regionale, il periodo di servizio civile effettivamente prestato è valutato con gli stessi criteri e modalità del servizio prestato presso enti pubblici.
4. L'attività svolta nell'ambito dei progetti di cui all'articolo 6 non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro. Ai volontari del servizio civile regionale compete un assegno, di natura non retributiva, la cui misura è determinata nel Documento di cui all'articolo 7.
5. Ai volontari del servizio civile regionale è garantita la copertura assicurativa per i rischi contro gli infortuni e la responsabilità civile, relativamente ai danni subiti o cagionati nell'espletamento del servizio. Ai volontari è inoltre garantita, a cura delle strutture del servizio sanitario regionale e senza oneri per gli interessati, l'erogazione delle prestazioni sanitarie propedeutiche o connesse all'espletamento delle attività di servizio civile.
6. A favore dei soggetti impiegati nel servizio civile regionale, la Regione e gli enti locali possono riconoscere, con le modalità stabilite nel Documento di cui all'articolo 7, agevolazioni nella fruizione di servizi e altri benefici.
7. I benefici e le agevolazioni previsti dal presente articolo sono estesi anche ai soggetti che partecipano ai progetti sperimentali di cui all'articolo 11.
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - All'articolo 10 vi sono gli emendamenti n. 2 e n. 3 presentati dal gruppo "Arcobaleno".
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Contrariamente a quello che pensa il nostro Presidente, questo non è un emendamento punitivo; è perché noi, dato che le vogliamo bene, non vogliamo farla affaticare, perché ho fatto una piccola ricerca su tutti i Comitati che lei presiede, che adesso vado a leggere: il primo è il Comitato per le celebrazioni del "IX Centenario della morte di Sant'Anselmo da Aosta"; il Comitato per la cooperazione dello sviluppo e la solidarietà internazionale; il Consiglio per le politiche del lavoro; il Comitato tecnico-consultivo per la disciplina sulla polizia locale, disposizioni in materia di polizia di sicurezza; il Comitato per le celebrazioni del "60° Anniversario della liberazione e dell'autonomia della Valle d'Aosta"; il Comitato paritetico per i servizi camerali; il Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico lungo gli assi internazionali; la Consulta permanente per la salvaguardia della lingua e della cultura walser; il Comitato esecutivo per la norma per l'adozione e per l'applicazione del Programma di plurilinguismo europeo "Pax Linguis"; il Comitato di direzione e redazione della rivista di informazione sull'attività degli organi e degli uffici della Regione - questo è naturale che lo debba presiedere... -; le Commissioni giudicatrici dei concorsi per il conferimento delle farmacie nel territorio della Valle d'Aosta; vi è qualche comitato incerto, poi se mi potrà rispondere... Il Comitato sulle nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi... questo comitato lo presiede oppure no? Sulle riunioni per il Consiglio permanente degli enti locali... lei lo presiede oppure no? Gli accordi di programma sempre sulla legge n. 54... almeno quello lo deve presiedere. Vi è poi tutto il resto, Comitato Università... e forse presiede la Giunta, ossia tutto questo era "a latere", poi vi sono tutte le funzioni, che giustamente sono in capo al Presidente della Regione, tra queste quella di presiedere la Giunta. Era proprio quindi per sgravare il già gravosissimo compito di presiedere la Giunta che abbiamo presentato questi emendamenti, per alleggerire il suo già enorme carico di lavoro quotidiano.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Se fossi la collega Squarzino, le darei un voto abbastanza negativo, collega Venturella, perché, come opportunamente segnalato dal collega Salzone, lei ha dimenticato i compiti più importanti del Presidente della Regione, di cui le fornirò un elenco, perché ha elencato una serie di bagattelle, poi il compito è negativo perché una serie di Comitati che lei ha evocato sono stati abrogati da alcune leggi regionali. Al di là dello scherzo, difendo il fatto che a presiedere questa Consulta regionale sia il Presidente della Regione, perché attualmente il servizio civile nazionale è incardinato presso la Presidenza della Regione e in prospettiva il servizio civile regionale va incardinato presso la Presidenza della Regione. È del tutto evidente che, nel momento in cui si dice che il Presidente della Regione o un suo delegato lo presiede, questo significa che non vi è nessun problema ad immaginare che esista qualcuno della struttura della Presidenza della Regione che ordinariamente riunisca tale consulta, senza bisogno che vi sia il Presidente. Lei ha parlato delle politiche del lavoro, ma per le politiche del lavoro è stato delegato il collega Viérin...
Frassy (fuori microfono) - ... grande soddisfazione...
Caveri (UV) - ... grande sfottò... non capisco, vi facesse così schifo entrare in maggioranza! Non vi ho mai visti così aperti, così partecipativi... fa veramente schifo!
Sul Presidente della Regione, mi consenta, come direbbe il Presidente per antonomasia: ogni tanto siete come Totò e Peppino, siete qui a dire che il Presidente della Regione assume troppi poteri e ogni sera, nei comizi, andate a spiegare le ragioni per le quali il Presidente della Regione, già così orrendamente pieno di potere, dovrebbe essere anche eletto dal popolo. Sulla base della mia piccola esperienza alla Conferenza dei Presidenti, sbattersene totalmente dell'Assemblea regionale, nel senso che, quando il Consiglio regionale del Piemonte, o della Lombardia, o della Emilia Romagna vanno ad uno scontro con il Presidente della Regione, questo alza il dito e li manda tutti a casa, perché c'è stata l'elezione diretta; qui invece vi è un meccanismo democratico che consente, di fronte ad un impazzimento del Presidente, a questa Assemblea di sfiduciarlo. Siete contraddittori allora! Perché nel vostro DNA vi sono dei germi che non sono presenti nel movimento politico a cui appartengo, che è sempre stato proporzionalista, perché il proporzionale è l'unico meccanismo che consente di avere una rappresentanza democratica accanto alle assemblee e il Presidente deve andarsi a cercare la maggioranza nell'Assemblea regionale. Secondo me, quindi gli emendamenti vanno respinti.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Ci pare molto interessante che tutto un Consiglio sia, come dice il collega Lattanzi, dedicato al referendum... non solo... Era solo che non vorrei fare ancora alzare il tono di voce al Presidente Caveri, ma vede, crediamo che un conto sia governare, un altro presiedere tutto e il contrario di tutto.
Secondo: si è - come verificato anche per il caso della sua fantasiosa interpretazione della legge sul referendum propositivo - forse dimenticato di citare che anche nelle proposte di legge di iniziativa referendaria, quelle che il 18 novembre andremo a votare, esiste la possibilità che il Presidente della Regione sia sfiduciato da una mozione di sfiducia.
Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
La lettera a) del comma 2 dell'articolo 10 è soppressa.
Consiglieri presenti e votanti: 29
Favorevoli: 4
Contrari: 25
Il Consiglio non approva.
Presidente - Decade di conseguenza l'emendamento n. 3 del gruppo "Arcobaleno", che era collegato con l'emendamento n. 2 e che leggo per opportuna memoria:
Emendamento
Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 10 dopo le parole "o suo delegato" sono inserite le parole "che la presiede".
Pongo in votazione l'articolo 10:
Consiglieri presenti: 30
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 4 (Bortot, Fontana Carmela, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 11:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - All'articolo 12 vi è l'emendamento del Presidente Caveri, che recita:
Emendamento
L'articolo 12 è così sostituito:
"Articolo 12
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in euro 300.000 annui a decorrere dal 2007.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione sia per l'anno finanziario 2007 e di quello pluriennale per il triennio 2007/2009 sia per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010, nell'obiettivo programmatico 2.2.4.08. (Attività culturali - Promozione culturale, sportiva e sociale).
3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede:
a) con riferimento agli anni 2007, 2008 e 2009 dei bilanci per l'anno finanziario 2007 e per il triennio 2007/2009, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali), al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti), per annui euro 300.000 a valere sull'apposito accantonamento previsto al punto A.1. dell'allegato n. 1 ai bilanci stessi;
b) con riferimento agli anni 2008, 2009 e 2010 dei bilanci per l'anno finanziario 2008 e per il triennio 2008/2010, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali), al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti), per annui euro 300.000 a valere sull'apposito accantonamento previsto al punto A.2. dell'allegato n. 1 ai bilanci stessi.
4. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.".
Lo pongo in votazione:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge nel suo complesso:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 28
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Vista l'ora, dichiaro conclusi i lavori dell'odierna seduta del Consiglio, i lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9,00 con la discussione del disegno di legge n. 181, inerente la disciplina della professione di maestro di sci e delle scuole di sci in Valle d'Aosta.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 19 heures 52.