Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2901 del 25 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2901/XII - Spesa sanitaria extraospedaliera per farmaci coperti da brevetto. (Interrogazione)

Interrogazione

Ricordato il forte impatto sulla spesa sanitaria dei farmaci, in particolare di quelli coperti da brevetto che non si possono sostituire con i corrispondenti generici;

Considerato che il consumo di farmaci, soprattutto in alcuni settori come l'ipertensione e i trattamenti anticolesterolemici, non solo non sono sempre suffragati da evidenze di utilità, ma hanno raggiunto livelli tali di consumo da mettere un ragionevole dubbio di un consumo irrazionale e anche controproducente per la salute stessa dei cittadini;

Evidenziato come sia molto opportuno favorire l'utilizzo dei farmaci generici, laddove è possibile, che costano fino al 60% in meno di quelli "di marca", come nel caso del Lansoprazolo rispetto all'Esomeprazolo, due farmaci che bloccano la "pompa protonica" che produce un eccesso di acidi gastrici che bruciano lo stomaco, il cui consumo è rilevante e in continuo aumento in tutto il mondo occidentale;

Sottolineato che un ruolo determinante in queste scelte è svolto dai medici di base, che sono sottoposti a un martellamento promozionale da parte degli informatori scientifici delle case farmaceutiche e che pertanto è opportuna un'altrettanto determinata informazione e formazione da parte dell'Amministrazione regionale e dell'Azienda sanitaria dell'U.S.L.;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

L'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali per conoscere:

1) quale sia il totale della spesa sanitaria extraospedaliera per farmaci in Valle d'Aosta e quale sia la percentuale di spesa per farmaci generici;

2) quali quote di spesa rivestano i farmaci che bloccano la "pompa protonica", gli antiipertensivi e gli anticolesterolemici;

3) quali iniziative di formazione, informazione e controllo siano state realizzate dall'Amministrazione regionale o dall'Azienda sanitaria U.S.L. Valle d'Aosta per favorire tra i medici di base la cultura del farmaco generico e della prevenzione dell'uso non appropriato o non sufficientemente motivato;

4) quali iniziative promozionali verso la cittadinanza siano state intraprese dalle stesse amministrazioni per favorire nella popolazione generale la coscienza di utilizzare, a parità di efficacia, i farmaci meno costosi e i farmaci "equivalenti" e di ricorrere ai farmaci solo in presenza di indicazioni motivate.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - "Quale sia il totale della spesa sanitaria extraospedaliera...": riferirò dei dati del 2006, chiaramente. Il totale della spesa farmaceutica è stato nel 2006 di 24.150.000 euro, i farmaci generici hanno inciso su questa spesa per 1.036.000 euro. La percentuale di farmaci generici sul totale è di 4,3% per un totale di 9,9% di confezioni. Se si vuole fare un primo commento su questo, balza subito agli occhi che la nostra spesa totale per farmaci lorda pro capite nel 2005-2006 è stata inferiore alla spesa totale lorda pro capite in Italia in modo significativo. Nel 2005 la Valle d'Aosta ha speso 141,8 euro pro capite, mentre la media in Italia è di 174,8, il Piemonte spende 148,6; quindi noi spendiamo meno per farmaci rispetto alle altre Regioni. È vero invece che sui farmaci generici - qui parliamo sempre di percentuali su totali, però sono totali non assoluti, ma che dipendono dalla spesa globale di farmaci - siamo attestati su 4,3% rispetto al 7,2% di media in Italia; quindi sui generici, a fronte dei farmaci brevettati, bisogna forse lavorare di più.

Seconda domanda: "quali quote di spesa rivestano i farmaci che bloccano la "pompa protonica"...", una spesa di farmaci che è in aumento in tutta Italia e che tutte le Regioni cercano di regolamentare - dopo darò dei dati -, il totale della spesa per i farmaci inibitori di "pompa protonica" è stato nel 2006 di 2.042.000 euro per una percentuale di 8,5%, che ci pone forse un po' più alti del Piemonte, che ha una spesa in questo senso del 7,5%, un pochino più bassi invece della Lombardia. Per quanto riguarda la spesa degli antiipertensivi, nel 2006 è stata di 6.947.000 per una percentuale del 28,8%, che ci pone, rispetto alla Lombardia, che ha un dato molto elevato, con un 67% di antiipertensivi sul totale... decisamente inferiore. Sugli anticolesterolemici la spesa nel 2006 è stata di 2.052.000 euro per 8,5% che è sui livelli delle Regioni alpine.

"Cosa è stato fatto, quali iniziative di formazione sul fronte dei medici di famiglia, che sono un filtro fondamentale per la regolamentazione di questa attività e sui cittadini?", sui medici è iniziato nel dicembre 2004 un corso di formazione accreditato ECM, rivolto a medici di medicina generale, sul corretto uso delle statine, a cui ha fatto seguito un'attività su questo, ma c'è anche un'attività nazionale su questo, a cui i medici sono soggetti, vuoi per pubblicazioni che ricevono... Pubblicazioni regionali ad integrazione sono state l'invio ai medici di informative contenenti le note AIFA, invio di note informative contenenti indicazioni di appropriatezza prescrittive, invio di analisi mirate all'approfondimento delle principali classi farmaceutiche, soprattutto una pubblicazione sul sito aziendale delle linee guida per un appropriato utilizzo degli inibitori di "pompa protonica". Accanto a queste attività informative, che sono da continuare, come ad esempio la "Giornata della prevenzione", è stata messa in atto - il fatto di avere informatizzato tutti i medici e la spesa farmaceutica è stata molto importante - un'attività di farmacovigilanza, che comincia a dare delle risposte importanti, perché abbiamo la redazione di un documento di indirizzo contenente costi e benefici, non solo, ma tutti i medici di famiglia e i medici di base sono soggetti ad un invio trimestrale di analisi dei consumi in dettaglio di 3 classi farmaceutiche, quali inibitori di pompa, i sartani e le statine. Cosa si fa verso i cittadini? Questo è il grande livello verso cui bisogna agire. Nel 2006 la sanità territoriale ha messo in campo una diffusa attività di comunicazione, dal titolo "Farmaco equivalente", svolta fra marzo e giugno 2006, con affissione di poster, manifesti, distribuzioni e non solo, è stato redatto un opuscolo riguardante l'uso appropriato dell'automedicazione distribuito presso tutte le farmacie. È in corso una grande campagna di collaborazione con l'Associazione "Farmacia amica", a cui tutte le farmacie territoriali della Valle d'Aosta afferiscono, per un'attività di prevenzione al banco guidata all'uso dei generici, contro i farmaci brevettati.

Alcune considerazioni. Con gli Assessori del Piemonte e della Liguria abbiamo parlato a lungo dell'utilizzo degli inibitori di pompa e, come è conosciuto, la Liguria ha presentato nella legge finanziaria del 2006 una norma che non rimborsava alcuni inibitori di pompa di ultima generazione. Come si sa, è stata impugnata questa norma, il TAR ha richiesto una sospensiva, adesso è stata rimessa in attività tale norma con l'inserzione della regola che il medico di famiglia può in alcuni casi, per scienza e coscienza, prescrivere anche i farmaci di costo superiore di ultima generazione, quindi una possibilità legislativa aperta, anche se di non facile percorrenza. La considerazione è che in Valle si spendeva già meno e i primi dati dei 6 mesi di quest'anno dicono che la nostra spesa per farmaci convenzionati sul territorio è del 5% in meno rispetto al 2006, quando già spendevamo meno di altre Regioni, e soprattutto che è diminuita del 3% la ricettazione, ossia il numero delle ricette scritte è diminuito del 3%, quindi una maggiore appropriatezza. Il che ha permesso di risparmiare in questi primi 6 mesi 600.000 euro. Ruolo incisivo sicuramente hanno avuto le iniziative regionali sperimentali, ma che si stanno diffondendo e diventano sempre più consolidate, quali la somministrazione diretta di farmaci all'atto di dimissione dei reparti, come anche una somministrazione regolata e specifica ad alcuni segmenti della popolazione, ossia ADI, strutture sanitarie, microcomunità, in accordo con le associazioni di farmacie. La diminuzione della spesa farmaceutica passa per un aumento della somministrazione dei farmaci generici, ma anche per campagne informative e soluzioni informative particolari soprattutto per quanto riguarda l'appropriatezza. Il fatto che si spendesse già meno in spesa sanitaria e che questa spesa nei primi 6 mesi sia diminuita del 5% è un dato incoraggiante, ma che non vuol dire che su tale settore non bisogna ancora lavorare, soprattutto perché la somministrazione inappropriata di farmaci è lesiva per la salute del paziente.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Devo dare atto che la risposta dell'Assessore è stata appropriata in questo caso e dimostra anche una conoscenza e un impegno sul settore ammirevole e condivisibile. Qualche riflessione soltanto per dare un contributo e migliorare su tale strada, perché, come ha detto l'Assessore, non siamo mai arrivati a una conclusione, ma bisogna sempre cercare di fare di meglio: innanzitutto che la spesa farmaceutica è rilevante, perché 7 milioni di euro quasi di antiipertensivi significa che quasi tutta la popolazione valdostana prende pastiglie per l'ipertensione. Sono tutte giustificate? Qualche domanda in materia credo vada fatta e dopo ne accennerò con più attenzione. Passando ai contenuti della risposta, prendo atto che sui generici dobbiamo fare di più, perché su una media nazionale, 60 milioni di abitanti... 7,2%... noi abbiamo un recupero solo di 4,3; quindi muoversi sui generici pare importante e in questo senso mi ha fatto piacere che abbia citato la vicenda della Liguria, laddove il Governatore Burlando si è impuntato anche in un TAR, ma credo vi siano delle motivazioni più che accettabili e comprensibili. Se si va a fare una visita per qualche problema legato a queste patologie gastriche, il primo farmaco che viene dato è il farmaco di ultimissima generazione, che costa il doppio di quello che è andato bene per tanti anni, tipo "Lansox"... e costa un po' più del doppio per quanto riguarda il generico. Su questi dati credo si possa fare un'azione promozionale fra i colleghi medici e nei confronti della popolazione, per rendersi conto che il generico non ha niente di meno del farmaco registrato. Ritengo che questo non abbia niente di meno del farmaco registrato, credo che questo sia un concetto importante, perché ad esempio il generico che uso è della "Sandoz", che è una delle più grandi imprese farmaceutiche del mondo, non penso che metta in vendita dei medicinali non a livello di quanto è scritto sulla scatola.

Per quanto riguarda gli antiipertensivi e gli anticolesterolemici, che sono davvero sui 9 milioni di euro di impegno di spesa, credo che qui un'azione promozionale debba essere fatta e debba essere anche ribadita. So che lei, insieme con l'azienda sanitaria locale, in questi corsi di formazione ha illustrato uno schema di riferimento del Ministero della sanità sul problema delle cardiopatie, dell'ipertensione e di quant'altro, del rischio cardiovascolare, da cui emerge che non si può prendere la colesterolemia per i fatti suoi, ma devono essere messi insieme 3 o 4 fattori, come le abitudini di vita, il soprappeso, la pressione, il colesterolo, con il risultato che questo benedetto 200 che spaventa un sacco di gente, per cui si "buttano" a prendere l'anticolesterolemico, dovrebbe essere visto in modo più ampio ed intelligente e portare ad un uso delle statine molto più parco di quanto non si faccia. Credo che su questo si debba fare grande attenzione. Sappiamo bene - e concludo - che cifre di questa rilevanza, 9-10-11 milioni di euro in una piccola realtà come quella della Valle d'Aosta, dimostrano che dietro a tali temi vi è una pressione dell'industria farmaceutica straordinaria; credo che per il benessere della salute dei nostri concittadini dobbiamo fare un'azione promozionale per le cose giuste, così come ha detto prima l'Assessore, da parte dell'ente pubblico e dell'azienda sanitaria locale, solo così contrasteremo l'azione nefasta che i promotori farmaceutici fanno nella loro attività quotidiana con i medici di base.