Oggetto del Consiglio n. 2841 del 21 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2841/XII - Rinvio della proposta di legge: "Istituzione della Consulta delle elette della Valle d'Aosta".
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Per chiedere il rinvio in Commissione di questa proposta di legge, in quanto, dopo la sua approvazione in Commissione, è emersa la necessità di rivedere anche gli organismi di parità e di apportare alle stesse modifiche di adattamento. Si ritiene pertanto che tale proposta di legge possa tornare in Commissione, essere esaminata e tornare in Consiglio completa anche di tali modificazioni. Proporrei pertanto al Consiglio di rinviarla alle Commissioni competenti.
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Ho apprezzato l'ultimo passaggio del collega Cesal, nel quale ha chiesto il rinvio alle Commissioni competenti, inizialmente non avevo colto questa affermazione e inviterei tutti i componenti delle Commissioni che saranno chiamate al riesame di approfondire tale questione anche nell'ottica dei cosiddetti "costi della politica". Si sta parlando da tempo di questo importante argomento, particolarmente sentito dall'opinione pubblica, la creazione di organismi od organuli di rilevanza secondaria in questa fase potrebbe essere deleteria, anzi bisognerebbe procedere a una riduzione degli organismi che sono dei centri di costo. Invito quindi i Presidenti delle Commissioni e i componenti a fare un esame approfondito da questo punto di vista.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Per concordare con il collega Cesal per il rinvio in Commissione della proposta di legge, firmata anche dalla collega Fontana Carmela, e per ricordare al collega Tibaldi che è la persona meno indicata a dare queste indicazioni visto che nel suo gruppo non esiste un elemento femminile da ben 3 legislature. Attrezzatevi ad avere una presenza diversa e poi potete parlare di tali punti.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Non volevo affatto intervenire, ma credo sia interessante l'opinione del collega Tibaldi. Prendiamo atto che in questo Consiglio ci sono delle persone che sono così preoccupate di risparmiare i costi della politica che non accettano di diminuire lo stipendio o l'indennità per i Consiglieri per la funzione che svolgono, ma rispetto alle donne... sono le donne che sono un costo per la politica... Il pensare che la presenza di donne e il sostegno e la valorizzazione delle donne che operano in politica sia un costo della politica credo rispecchi una mentalità retrograda, quando oggi in Europa e in tutti i Paesi a noi vicini sono tutti consapevoli - eccetto in Valle d'Aosta i colleghi di "Forza Italia" che sono qui presenti in aula - che la donna è una risorsa importante per la politica. Il considerare costo quello che è una risorsa credo esprima una mentalità che noi non accettiamo e che è una mentalità antieuropea.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (UV) - È una discussione interessante poiché, non avendo la possibilità di esprimermi diversamente, è stata astutamente rinviata la mia interpellanza... Ma su questo problema delle donne vorrei intervenire. Non penso sia assolutamente un problema di costi della politica o di giudicare che la presenza delle donne sia uno dei costi... tutti sanno qual è la mia posizione nei confronti del problema delle donne in politica, la collega Squarzino la conosce e mi sono espresso pubblicamente in occasione delle leggi elettorali. Ciò detto, ritengo che le donne abbiano bisogno di un solo organismo, efficace, con in mano un potere più utile per portare avanti la loro causa, non della ennuplicazione di organismi pletorici. Come ho detto in Commissione, sono felice che sia stato proposto il rinvio alle Commissioni di questo provvedimento per cercare di riordinare tutta la materia, avendo come risultato finale non 40 organismi, ma uno solo che funzioni nell'interesse delle donne.
Presidente - La parola alla Consigliera Viérin Adriana.
Viérin A. (UV) - Je crois qu'on ne va pas aborder ici la discussion, qu'on fera en Commission plus tard. Sachez simplement que la requête, qui a amené la Ière Commission à préparer et à voter la loi qui est arrivée au Conseil, nous vient des femmes élues en Vallée d'Aoste. Ce n'est pas un hasard, ce n'est pas quelqu'un qui s'est réveillé le matin et a décidé de s'inventer une loi, mais c'est une requête précise d'une centaine de femmes vis-à-vis d'hommes politiques valdôtains, qui ont pris des engagements.
Probablement il y a un malentendu, M. Cesal l'a très bien expliqué, mais probablement vous ne l'avez pas écouté, le problème s'est posé parce qu'il y a la Conseillère de parité qui arrive à échéance au mois d'octobre et on veut éviter qu'elle soit nommée par le Ministère, donc il y aura une loi spécifique pour que ce soit ce Conseil ou le Gouvernement à nommer la Conseillère de parité et ce sera ajoutée à la loi prévue et votée par ailleurs en Ière Commission et qui est arrivée déjà dans ce Conseil. Affaire donc à suivre et affaire, si n'aura pas de suites, à expliquer pas aux femmes qui l'ont proposée et au rapporteur qui l'a rédigée et présentée en Commission, mais aux autres femmes élues dans les autres organes, dans les collectivités locales de la Vallée d'Aoste.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz, per secondo intervento.
Ottoz (UV) - Je suis particulièrement heureux de confirmer à Madame Viérin que je maintiens toute mon opinion, bien connaissant la raison pour laquelle... on nous l'a déjà expliquée en Commission... comment il s'est passé que les femmes élues ne participent à la "Consulta femminile"... mais, quand elles se retrouvent, elles sont plus contentes de se trouver ailleurs. La question alors est: pourquoi la "Consulta femminile" ne marche pas? Je souhaite qu'à temps pour ne pas faire nommer par le Gouvernement central la "Consigliera di parità" on puisse arriver à une loi qui règle le problème globalement.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Volevo solo richiamare l'attenzione dei colleghi dell'"Union Valdôtaine" che il vostro Presidente ha rinviato in Commissione il provvedimento di legge, quindi, se ci evitate queste discussioni nel vostro gruppo, ci fate un grosso piacere! Grazie.
Presidente - La proposta di legge è rinviata all'esame delle Commissioni consiliari permanenti I e II.
Il Consiglio prende atto del rinvio alle Commissioni consiliari permanenti I e II.