Oggetto del Consiglio n. 2839 del 21 giugno 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2839/XII - Approvazione di ordine del giorno e rinvio alle Commissioni della proposta di legge: "Interventi per il contenimento del prezzo dell'energia elettrica a favore delle famiglie residenti in Valle d'Aosta".
Presidente - Come avevamo convenuto, possiamo procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno trattando la parte relativa alle leggi, ossia l'oggetto n. 60.
La parola al relatore, Consigliere Stacchetti.
Stacchetti (SA) - Alla proposta di legge n. 45 e agli emendamenti alla stessa proposti il sottoscritto e il collega Comé abbiamo redatto questa relazione, inerente a: "Interventi per il contenimento del prezzo dell'energia elettrica a favore delle famiglie residenti in Val d'Aosta".
La proposta di legge n. 45, presentata nel mese di ottobre 2004 dal gruppo "Stella Alpina", è stata rinviata alla competente Commissione consiliare con deliberazione del Consiglio regionale n. 1141/2005. L'iniziativa si proponeva di realizzare, attraverso un complesso meccanismo, il contenimento del costo dell'energia elettrica per le sole utenze domestiche di prima abitazione intestate a famiglie valdostane residenti ed effettivamente domiciliare in un Comune della Valle d'Aosta.
Il tempo trascorso dal momento del deposito della proposta di legge n. 45 impone una modifica al testo originario per adeguarlo a quanto previsto dall'articolo 1, comma 30, della legge n. 2039/2004, modificativa dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 79/1999 (Attuazione della direttiva n. 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica). La nuova normativa liberalizza dal 1° luglio 2007 il mercato dell'energia, dopo tale data non esisterà più la categoria dei clienti vincolati, ossia soggetti al pagamento per le forniture energetiche ad una tariffa unica per tutto il territorio nazionale, ma tutti i clienti elettrici saranno clienti idonei e dunque legittimati ad acquistare l'energia da qualsiasi impresa di vendita a prezzi liberamente contrattati.
I prezzi dell'energia elettrica in Italia sono elevati e si collocano, nel confronto internazionale, fra quelli mediamente più alti d'Europa; in particolare, risulta che le bollette elettriche delle famiglie sono più care del 50% circa rispetto alla media europea. I costi di cui si tratta si riflettono anche sulle famiglie valdostane, i cui bilanci sono già pesantemente condizionati dal costo del riscaldamento dell'abitazione a causa delle condizioni climatiche della Valle d'Aosta, dove gli impianti per la produzione di calore funzionano per oltre 6 mesi all'anno.
Il Consiglio regionale ha approvato l'acquisto delle centrali idroelettriche dell'"ENEL" e, quindi, il loro passaggio alla società "Compagnia valdostana delle acque" a condizione che tale operazione potesse essere di effettiva utilità per la popolazione valdostana. L'operazione di acquisto delle centrali idroelettriche fu allora giustificata in quanto nell'iniziativa era individuata una finalità pubblica consistente nella possibilità di intervenire anche per il soddisfacimento di particolari esigenze di carattere economico-sociale.
L'articolo 1 della proposta di legge nella riformulazione proposta precisa le finalità della legge. L'articolo 2 nella riformulazione proposta dà mandato a "Finaosta S.p.a." per la realizzazione degli interventi necessari affinché i consumi di energia elettrica delle utenze domestiche di prima abitazione intestate ai nuclei familiari residenti ed effettivamente domiciliati nella Regione siano fatturati a un prezzo inferiore del 50% rispetto a quello stabilito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas in riferimento alle forniture ai clienti domestici.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Solo per completezza comunico ai colleghi che è stato depositato sulla proposta di legge del nostro gruppo un ordine del giorno che riguarda tale materia a firma - primo firmatario - del Consigliere Stacchetti e dei 3 Capigruppo della maggioranza. Aspettiamo che sia distribuito ai colleghi per poi procedere al dibattito.
Presidente - Le copie dell'ordine del giorno sono in corso di riproduzione, chiedo 5 minuti di pazienza ai colleghi, ai quali sarà distribuito immediatamente.
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Visto che qui si gioca sempre sulle cose... il mio intervento era per avere un po' di tempo, per permettere a tutti i colleghi di avere il documento e di leggerlo; dopodiché lo illustreremo senza problemi.
(brusio in aula)
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - L'ordine del giorno che è stato distribuito è stato oggetto di discussione all'interno della maggioranza per arrivare oggi in quest'aula, oltre che con un programma di maggioranza ben chiaro su tale tema, anche con la possibilità di avere una presa di posizione e di indirizzo del Consiglio alla Giunta, affinché si arrivi a compimento di quanto previsto nel programma di maggioranza e quindi nella legge presentata dal gruppo "Stella Alpina" nel 2004. Nell'ordine del giorno si ricorda la legge presentata dal gruppo "Stella Alpina", si ricorda il programma di maggioranza, che contempla quello presentato a febbraio 2006 in tale materia e si fa riferimento al Piano energetico approvato dal Consiglio nel 2003, come si fa riferimento al Piano regionale per il risanamento e miglioramento della qualità dell'aria del 2007-2015. Abbiamo richiamato anche un decreto, che è un decreto appena nato, con un numero ad oggi... n. 73 del 18 giugno, ma che richiama le disposizioni per la gestione dell'attività di distribuzione e vendita di energia elettrica e per la tutela dei consumatori finali. In seguito si ritiene: "di dover elaborare un progetto di legge regionale tendente a contenere il prezzo dell'energia elettrica alle utenze domestiche di prima abitazione intestate a residenti in Valle d'Aosta, tenendo conto anche di coloro che ricadono in situazioni di grave necessità e di coloro che mettono in atto interventi atti a ridurre il consumo energetico e le emissioni inquinanti". Valutata l'importanza della materia e soprattutto valutate alcune "impasse" che a livello nazionale esistono su tale problematica, non ultimo questo decreto legge n. 73, che nell'articolato demanda ancora ad alcuni atti normativi dell'Autorità dell'energia e del gas, si "impegna la Giunta a costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare, entro 120 giorni..." - quindi alla fine dell'estate, perché dobbiamo tenere conto anche dei tempi che abbiamo di fronte e soprattutto i tempi che lo Stato metterà o ci metterà per dare quegli ultimi elementi che mancano per scrivere tale legge in maniera definitiva - "... gli ulteriori necessari approfondimenti finalizzati a dare impulso ad un'apposita normativa regionale rivolta al contenimento del costo dell'energia per le utenze citate in premessa".
Detto in maniera molto chiara: abbiamo, da un punto di vista generale, 95mila clienti che sono ancora ad oggi vincolati e saranno svincolati dal 1° luglio 2007 e su questi 95mila ne abbiamo 50mila che sono clienti legati alla prima casa. L'obiettivo primario, ma non solo, quindi è quello di dare risposta a questi utenti di prima casa e dare risposta anche a coloro che vivono in maniera svantaggiata o vivono in situazione di grave necessità, come anche l'obiettivo di migliorare le emissioni inquinanti e quindi ridurre il consumo energetico. Crediamo che questo ordine del giorno sia importante, perché è un po' come gli appuntamenti che ci siamo dati grazie anche ai referendum e che ci hanno obbligati a lavorare su quella materia. Oggi tale impegno, mettendo il termine preciso che quasi sempre invece manca nei passati ordini del giorno, ci indurrà ad arrivare in quest'aula con una legge chiara, concordata e precisa sugli obiettivi del gruppo "Stella Alpina" nel 2004 e sugli obiettivi previsti nel programma di maggioranza del febbraio 2006 da parte di tale maggioranza.
Ordine del giorno
Vista la proposta di legge regionale n. 45 concernente "Interventi per il contenimento del prezzo dell'energia elettrica a favore delle famiglie residenti in Valle d'Aosta" presentata dal Gruppo della Stella Alpina;
Vista la nuova azione del governo regionale presentata nel febbraio 2006 che evidenziava tra l'altro la necessità di intervenire con tariffe agevolate per le famiglie;
Visti il Piano Energetico Ambientale approvato dal Consiglio regionale in data 3 aprile 2003 nonché la legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 recante "Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015";
Richiamato il Decreto Legge n. 73 del 18 giugno 2007 recante "Disposizioni per la gestione delle attività di distribuzione e vendita di energia elettrica e per la tutela dei consumatori finali";
Ritenuto di dover elaborare un progetto di legge regionale tendente a contenere il prezzo dell'energia elettrica alle utenze domestiche di prima abitazione intestate a residenti in Valle d'Aosta, tenendo conto anche di coloro che ricadono in situazioni di grave necessità e di coloro che mettono in atto interventi atti a ridurre il consumo energetico e le emissioni inquinanti;
Valutata l'importanza della materia trattata e ritenuto che si debbano effettuare ulteriori approfondimenti alla luce delle recentissime disposizioni adottate dal governo nazionale e da quelle ancora in discussione nel Parlamento Italiano;
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale a costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare, entro 120 giorni, gli ulteriori necessari approfondimenti finalizzati a dare impulso ad un'apposita normativa regionale rivolta al contenimento del costo dell'energia per le utenze citate in premessa.
F.to: Stacchetti - Vicquéry - Rini - Viérin Marco
Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Diciamo che oggi siamo chiamati come Assemblea ad esaminare e a votare una proposta di legge regionale che ha una notevole rilevanza sotto tanti punti di vista ed è una proposta di legge regionale che porta una data che potremmo considerare storica, nel senso che ormai è antica: 5 ottobre 2004. La prima considerazione che facciamo allora è: finalmente dopo un lungo e articolato travaglio la "proposta di legge Stacchetti" approda in aula e "approda", qui c'è un'altra data storica - non in senso ironico -, perché il 1° luglio 2007 è fra qualche giorno, proprio in prossimità di quella data che costituisce la decorrenza del processo di liberalizzazione tariffaria nel mercato elettrico. Finalmente questa legge è arrivata e arriva, se vogliamo, in "zona Cesarini" ed è quindi auspicabile che oggi su tale argomento vi sia una pronuncia concreta e seria da parte di questa Assemblea e in particolare della maggioranza che immagino abbia approfondito i termini della questione in tutto questo tempo. È importante perché, leggendo anche la relazione dei presentatori, nel frattempo è trascorso tutto questo tempo e sono intervenuti alcuni elementi normativi che hanno anche modificato il quadro del comparto elettrico a livello nazionale. Qui infatti in un passaggio il relatore scrive che le vigenti disposizioni di legge precludono alla "CVA" la possibilità di cedere direttamente l'energia prodotta ai clienti del mercato vincolato, fatto che verrà superato di qui a qualche giorno o forse ci vorrà qualche settimana per poter armonizzare questo importante momento in cui anche i clienti vincolati, ovvero le famiglie, gli utenti finali potranno andare ad acquisire da qualunque fornitore e produttore elettrico alle migliori condizioni l'energia.
Noi quali considerazioni facciamo? La prima considerazione è che questa legge ha una forte valenza popolustica, scontare del 50% l'energia elettrica è un argomento allettante per i potenziali destinatari e, come dicevano i relatori che sono prima intervenuti, sono non poche famiglie. È una proposta che è stata anche percorsa da un altro gruppo politico: la "Lega Nord", che ha tentato lo scorso anno di perseguire un'altra via: quella della raccolta di firme che legittimasse un'iniziativa normativa che peraltro mi pare essere identica. Iniziativa normativa che però - e questo è un profilo giuridico che sottoponiamo all'attenzione del Consiglio - è stata stoppata dai saggi. Nel giugno scorso il Comitato dei saggi, visto che i saggi sono importanti e pluri-invocati in questo Consiglio, ha bloccato un'iniziativa che era identica, mi correggano i colleghi del gruppo "Stella Alpina" se mi sto sbagliando. Hanno detto che giuridicamente quella proposta avanzata dalla "Lega Nord" non poteva accedere ai banchi del Consiglio perché incompatibile con l'attuale ordinamento normativo valdostano. Immagino allora che oggi sia i relatori, sia l'Assessore competente o il Presidente, o chi per esso avranno delle motivazioni giuridiche per suffragare diversamente quanto sostenuto dai saggi e quindi per portare avanti un'iniziativa di questo tipo. Un altro aspetto che è importante è quello economico, perché, se ci proponiamo di scontare del 50% le tariffe elettriche valdostane, qualcuno in qualche maniera deve farsene carico.
La legge all'esame all'articolo 1 dice: "la Regione Valle d'Aosta assume, per il tramite della CVA, la spesa per la fornitura di energia elettrica". La Regione allora per il tramite di questa società, che è controllata al 100% da "Finaosta", si accolla l'onere; l'onere viene alleviato alle famiglie valdostane e viene caricato alla Regione, a tutti quanti, non in forma diretta, ma in forma indiretta. Siamo reduci tutti quanti, almeno i Consiglieri della II e IV Commissione, da un interessante audizione che abbiamo avuto qualche giorno fa con i vertici di "CVA", era presente il Presidente Rollandin e il Vicepresidente Trisoldi e anche lo stesso Assessore Marguerettaz, dove abbiamo analizzato i numeri di "CVA" e soprattutto le intenzioni di "CVA", perché i numeri di "CVA" sono importanti, nel senso che i ricavi finora conseguiti hanno permesso di accumulare una cospicua quantità di utili, non ultimo quello del 2006 che si aggira sui 90 milioni e utili degli anni precedenti che sono stati messi a riserva e le previsioni di investimento di tutti questi soldi ammontano a 450 milioni di euro, che sono già stati delineati dal Consiglio di amministrazione di "CVA". Qui mi soffermo su "CVA", perché è la società nodale attraverso la quale si deve intervenire da un punto di vista economico. Nel prospetto che ci è stato consegnato ci sono 450 milioni di utili, articolati in manutenzione o rigenerazione di centrali esistenti, costruzione di nuove centrali, predisposizione di nuovi progetti finalizzati all'acquisizione di nuove concessioni idroelettriche, che prevedono la collocazione di tutta questa ingente somma nell'arco di tempo che va dal 2007 al 2012. È naturale che, se "CVA" con l'avallo dell'azionista "Finaosta", che sappiamo essere diretto dalla parte politica, in particolare dall'Assessore alle partecipazioni regionali che la rappresenta, opta per questa scelta, ovvero tali investimenti verranno realizzati, i soldi sono vincolati in quella direzione, credo che le risorse economiche per far fronte a questo sgravio tariffario svaniscano, perché non possiamo pensare di andare ad attingere le risorse necessarie per scontare del 50% la bolletta ai Valdostani da altri capitoli del bilancio regionale. Non possiamo pensare di sottrarre soldi alla sanità, al sociale, alla cultura, al territorio, alle infrastrutture e alle opere pubbliche per procedere verso una scelta di questo tipo, a meno che vi sia una volontà politica diversa della quale oggi non siamo ancora stati resi partecipi.
A fronte di specifiche e puntuali domande rivolte dal nostro gruppo durante l'audizione in II e IV Commissione non ci è parso di capire che vi sia una volontà diversa rispetto a quella di investire questi 450 milioni nella direzione di rinnovare e rigenerare le centrali esistenti, costruire altre 2-3 centrali in alta Valle, proporre l'impianto di teleriscaldamento di Aosta in "partnership" con la "CAS" e avviare quegli 8 studi di cui parlavo prima; quindi fino a 72 ore fa l'indirizzo politico... a domanda precisa ha risposto in maniera altrettanto precisa l'Assessore Marguerettaz... sembra quello... Il grosso punto interrogativo, economico e finanziario che poniamo non solo ai proponenti la legge, ma anche alla Giunta regionale e alla sua maggioranza è da dove escono i soldi per procedere a questa iniziativa di sconto tariffario, quindi sarà opportuno avere una risposta precisa.
Infine il ragionamento politico: è auspicabile che oggi questo Consiglio si pronunci in maniera chiara e forte. Delle 2 direzioni l'una o l'altra, ossia che si dica chiaramente come e dove si vuole arrivare con l'approvazione di tale legge. È inammissibile che vi sia un'ulteriore dilazione, perché andiamo fuori dai tempi massimi regolamentari e qui i supplementari non avrebbero alcun significato; ci sembra alquanto insostenibile l'idea di proporre l'ennesimo gruppo di lavoro che nei 120 giorni successivi faccia ulteriori approfondimenti, perché crediamo che in 2 anni e mezzo abbondanti vi sia stata la possibilità non solo di assistere da spettatori all'evoluzione normativa del settore, ma anche di fare le correzioni di rotta giuridiche necessarie, non dimenticate il passaggio dei saggi che non è di secondaria importanza, e soprattutto decidere qual è la strada da intraprendere. Crediamo che oggi la votazione di un ordine del giorno in alternativa all'esame della legge sarebbe un clamoroso "bluff", una presa in giro nei confronti dei Valdostani che si sono visti a più riprese annunci e articoli di stampa che ritraevano i proponenti come i fautori di un progetto di legge importante che andava ad alleviare gli oneri tariffari sull'energia.
D'altronde anche i proponenti di questa legge si sono resi conto, come dice il relatore, che una cosa è certa: al momento l'"operazione ENEL" non ha avuto ricadute positive e dirette sulla popolazione, ma solo un riscontro positivo dal punto di vista del gettito fiscale a vantaggio del bilancio Regione. È vero, ricadute dirette non ce ne sono, l'abbiamo più volte contestato anche noi con molteplici interpellanze e interrogazioni che abbiamo rivolto all'Assessore; una nostra mozione, che è stata poi concordata in alcune parti e approvata all'unanimità, ha chiesto quell'impegno preciso che l'altro giorno si è verificato... di sentire "CVA" quali intenzioni ha in merito agli investimenti e capire se dietro - o, meglio, al di sopra di... - "CVA" c'è la parte politica che intende condividere il percorso disegnato da Rollandin, oppure se ci sono altre varianti. L'ordine del giorno sarebbe veramente veder sfumare questo progetto, far capire alla popolazione valdostana che tale rinvio altro non è che un'"insabbiatura" di un'idea che poteva essere geniale, ma che non è politicamente sostenibile e non vuole essere sostenuta magari da tale maggioranza.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Vorrei un po' di attenzione da parte dei colleghi, io non sarò maligno come il collega Tibaldi, nel senso che non ritengo tale richiesta di gruppo di lavoro e i tempi richiesti come un "insabbiamento" della legge, anzi questo tempo potrebbe servire per capirci meglio, perché qui abbiamo 2 filosofie a confronto: una è la nostra... non so se avete letto quell'articolo scritto "a quattro mani" che vi ho mandato... una quindi è la vostra che dice: "interveniamo perché le acque sono di proprietà della Regione e tutti ne devono trarre beneficio con una riduzione della bolletta" e che ha sacrosanta dignità ed è del tutto rispettabile; l'altra è una nostra filosofia che dice che noi risparmiando sui consumi risparmiamo sulla bolletta. Evidentemente risparmiare sui consumi è uguale a risparmiare sulla bolletta, detto così ha un po' della demagogia, nel senso che bisogna discutere i tempi, che sarebbero comunque per poter risparmiare sui consumi: parlo di popolazione, cittadini, famiglie normali e non di chi abusa, evidentemente gli interventi sul risparmio dei consumi sono politiche lunghe che dobbiamo cominciare a decidere ora. Le 2 filosofie non sono conflittuali nella misura che anche noi possiamo essere disponibili ad intervenire sulla riduzione delle bollette, colleghi; il problema è capire se un primo passo della riduzione delle bollette è accompagnato da una politica di tutta la Regione, che è quella che abbiamo approvato il 17 maggio, che impegna i Presidenti delle Commissioni consiliari competenti e il Governo regionale a stabilire e organizzare un calendario dei lavori per elaborare una proposta di legge sull'edilizia sostenibile. Voi dite: "questo è solo uno slogan", ma non può più essere uno "slogan", abbiamo le Commissioni che lavorano, abbiamo fatto delle audizioni, bisogna iniziare a prendere dei provvedimenti che vadano in quella direzione: la migliore energia è quella che si risparmia. Certo, questo comporta una piccola rivoluzione culturale, perché mi risulta che fra poco si avvieranno i lavori di climatizzazione dell'Assessorato dei lavori pubblici... sono già in corso... e noi avevamo chiesto uno "stop" a quei lavori...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... non lo voglio dire in termini polemici, Assessore, sto dicendo che dobbiamo superare quel modo di intervenire, ossia di potenziare il calore quando abbiamo freddo e aumentare il raffreddamento degli edifici in estate quando abbiamo caldo, perché questo comporta una politica onnivora di energia. Abbiamo gli strumenti culturali e professionali - li abbiamo sentiti nelle audizioni delle 2 Commissioni - e le risorse finanziarie per intervenire con un massiccio finanziamento in modo tale che a medio e lungo termine si abbiano dei benefici come risparmio energetico nella bolletta della luce e nelle emissioni di inquinanti in atmosfera. Non stiamo parlando di "aria fritta": stiamo parlando di opere, piani, progetti, iniziative, professionalità, investimenti che si possono mettere subito in cantiere.
Abbiamo poi le politiche della "CVA", che è la Compagnia delle acque, e abbiamo anche la Cooperativa "Forza Luce", che non si chiama più così, ma che abbiamo il dovere di sentire. Non vorrei che il risparmio sulla bolletta avvenisse solo con "DEVAL" e non avvenisse per i soci di quella cooperativa, che mi risulta siano più di 1.000. Dobbiamo aprire un confronto in quella direzione.
Insisto sul fatto che pur essendo 2 filosofie... una che parte dal presupposto di far risparmiare soldi alle persone, ai cittadini, alle famiglie e con questo risparmio tali cittadini possono acquisire dei servizi, ed è la vostra filosofia, la nostra filosofia è intervenire, affinché si risparmi sulla bolletta e soprattutto con il risparmio sulla bolletta si sia in grado di dare dei servizi; per fare un esempio concreto: risparmio energetico, politiche energetiche significa che prima di tutto dobbiamo dare l'energia gratis o a determinati prezzi a tutte le strutture pubbliche della nostra Regione. Nella misura in cui risparmiano Comuni, ospedali e comunità, c'è un costo inferiore sui costi di gestione di quella struttura che si "ribalta" a beneficio dei cittadini. Questo è il senso delle 2 filosofie. L'altra filosofia è interveniamo a media e lunga scadenza sugli edifici con massicci finanziamenti che creano lavoro per le nostre imprese nella direzione giusta, questo porterà a medio termine a dei benefici per la popolazione in termini di risparmio: questo non inficia il fatto che, se noi armonizziamo la proposta di legge che è in discussione e in fase di elaborazione... da parte delle 2 Commissioni abbiamo fatto le audizioni, non dico che dobbiamo farne una sola, ma se armonizziamo con la proposta di legge dei colleghi del gruppo "Stella Alpina", otteniamo da un lato i risultati immediati con la riduzione delle bollette e apprezziamo che sia stato inserito nell'ordine del giorno di accentuare la riduzione della bolletta per le persone che ricadono in situazioni di gravi necessità e questo è importantissimo, perché il principio di introdurre la riduzione per tutti i Valdostani, essendo l'acqua di proprietà dei Valdostani, è sacrosanto! Noi possiamo intervenire con una fascia per tutti, ma dove dobbiamo intervenire subito con più forza è nelle fasce più deboli e si collega al fatto che con il concetto di... pagare le tasse... potremo intervenire anche per sopperire alle basse pensioni di non molte persone della nostra Regione, ossia andare in quella direzione.
Veniamo a dove reperiamo i soldi. Io l'ho detto a nome anche dei miei colleghi, al Presidente della "CVA": sono nettamente contrario al teleriscaldamento ad Aosta, fatto da "CVA" con 2 soggetti privati, non tanto dal punto di vista ideologico, perché non devono essere i privati, queste sono idee mie, sono minoritarie, quanto per il fatto che il rischio è che andiamo a spendere dei soldi alimentando la cogenerazione e il teleriscaldamento con il metano, che è una fonte fossile esauribile. Si potrebbe allora evitare o ridurre la portata di tale progetto di teleriscaldamento e cogenerazione da parte dei "CVA", Comune di Aosta ed altri soggetti privati esclusivamente per le zone della città o dei Paesi limitrofi non serviti dal metano. Il progetto verrebbe ridimensionato e una parte dei soldi per intervenire subito nei confronti delle famiglie e delle persone per la riduzione della bolletta si potrebbe trovare lì.
Possiamo intervenire anche sempre sul bilancio di "CVA" scaglionando e non per niente abbiamo chiesto a "CVA" di darci la documentazione più precisa relativamente al piano di ristrutturazione e potenziamento delle produzioni delle centrali esistenti, che in parte sono obsolete e con opportuni interventi, con la stessa acqua potrebbero produrre molta più energia, quindi definire la scadenza di quel piano. Inoltre aumentare una quota degli investimenti che vuole operare "CVA" sulle fonti rinnovabili, perché noi abbiamo la liquidità per intervenire sulle fonti rinnovabili... per esempio, gli edifici pubblici: quello che risparmiamo dalla riduzione di consumo di energia intervenendo sugli edifici pubblici ce lo ritroviamo poi per girarlo alle popolazioni con una politica di riduzione delle bollette. Da un lato, abbiamo la possibilità di agire sulle risorse finanziarie; dall'altro, abbiamo la possibilità di intervenire sulla riduzione delle bollette venendo incontro alle fasce più deboli; dall'altro, siamo in grado di definire i progetti a media e lunga scadenza che ci portino quelle risorse finanziarie che in una prima fase in alcuni anni la Regione dovrebbe anticipare e che recuperiamo con gli investimenti fatti sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili. I conti tornano.
L'appello che vogliamo fare al gruppo "Stella Alpina" e alla maggioranza è che il rinvio non significhi che, siccome saremo in campagna elettorale, si usa questa proposta di legge per fare la campagna elettorale. Certo, ognuno di noi ci metterà quello che ha, ma bisognerebbe riuscire a fare una legge. In questo senso chiediamo se è possibile essere presenti nel gruppo di lavoro e, se sarà un gruppo di lavoro solo della maggioranza, non è grave, purché tale gruppo sulla riduzione delle bollette lavori in sincronia con le Commissioni che devono elaborare una proposta di legge sul risparmio energetico: questo è quanto chiediamo noi più di esserci, tanto, se ci troviamo per strada, ci troviamo negli uffici o in Consiglio, o nei corridoi e si può parlare come abbiamo sempre fatto. Il gruppo che elabora la proposta quindi lavori e senta le Commissioni, poi tante volte le persone coincidono, affinché si diano indicazioni precise nel ridurre la bolletta dei cittadini valdostani e finanziamenti e normative precise per intervenire sul risparmio energetico.
È vero che le fasce di popolazioni più deboli, anche se c'è una grossa copertura finanziaria della Regione, non hanno i soldi per intervenire, per coibentare la casa, rifare il tetto... però noi abbiamo la fortuna che nella nostra Regione tanti cittadini sono proprietari della prima ed altre abitazioni. Incentiviamo fortemente in quella direzione, quindi correremo il rischio di avere cittadini ai quali forniamo i finanziamenti per il risparmio energetico a tasso agevolato e forse non c'è bisogno di ridurre - dico "forse", perché so che è una questione di principio per voi ridurre a tutti - a quel tipo di persone alle quali garantiamo i finanziamenti agevolati per il risparmio energetico... di ridurre la bolletta. Ci si può quindi concentrare con 2 tempi e 2 modalità sulla riduzione della bolletta alle persone che sono più bisognose. Cosa significa questo? Che da una parte offriamo ai cittadini che hanno le possibilità finanziamenti a tasso agevolato a costo zero per grossi investimenti che creano lavoro, quindi poco importa loro la riduzione della bolletta; quello che risparmiamo dalla mancata riduzione della bolletta per tali persone che usufruiscono di tali finanziamenti lo concentriamo sulle fasce di popolazione più deboli che anche con i finanziamenti a tasso agevolato non ce la farebbero mai a fare grossi investimenti di risparmio energetico.
Per concludere, insisto sul fatto che le 2 Commissioni e il gruppo di lavoro devono sentirsi e lavorare anche se sono 2 leggi in modo che una integri perfettamente l'altra. Sulla base di tali presupposti, siamo d'accordo di votare l'ordine del giorno, siamo d'accordo di "dare una mano" nelle Commissioni e staremo attenti sia che questa cosa non diventi una speculazione elettorale, sia che tale proposta è di competenza del Consiglio regionale e della maggioranza e di nessun altro. Sappiamo che ci sono delle persone che vorrebbero impossessarsi della vostra proposta per farsi la campagna elettorale. Ognuno ha il diritto nelle proprie funzioni di dire quello che ritiene più opportuno, parlare dalla zona franca alla riduzione della bolletta dei contatori ma, se i soldi non sono suoi, ma sono del Consiglio regionale, è questo che dispone dei soldi della popolazione valdostana per decidere come investirli, a chi ridurre le bollette, con quali modalità e non con gesti unilaterali che esulano dal mandato che è stato conferito. Per essere molto chiari, parlo di Rollandin, Presidente della "CVA", perché non mi piace "nascondermi dietro un dito".
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Credo che, ogni volta che apriamo una discussione su una legge o un provvedimento, questa legge e questo provvedimento diventano un terreno per poter parlare di tutto e ogni volta facciamo ognuno nell'ambito delle proprie ideologie e convinzioni dei "minestroni". Ogni volta quindi dobbiamo evocare un personaggio o qualcosa, probabilmente siamo fuori strada, probabilmente da un lato diciamo che gli altri non devono fare campagna elettorale, quando in realtà si inizia a farla; quindi, da un certo punto di vista, eviterei un'ipocrisia così manifesta...
Bortot (fuori microfono) ... Assessore, sta facendo l'avvocato di qualcuno?
Marguerettaz (UV) - ... io osservo: ogni volta che il Presidente della Regione fa delle comunicazioni su quello che succede a Roma, vi è la collega Squarzino che si alza e dice: "avete parlato male di Perrin" e qui c'è uno spostamento a Destra dell'assetto... e tutta una "filippica"! Adesso ogni volta che interviene il Consigliere Bortot c'è un mostro che incombe... allora per favore smettetela! Io amerei parlare delle cose magari scontrandomi, ma parlando delle cose che sono oggetto di discussione: questa sarà mia libertà pensarlo! Qui abbiamo i gemelli del "goal", uno deve difendere uno e l'altro deve attaccare l'altro, vi siete ripartiti i compiti, ma alla fine sento sempre la stessa musica, sono un po' annoiato! Al di là di questo, oggi abbiamo un progetto di legge che è stato proposto dal gruppo "Stella Alpina", abbiamo un ordine del giorno che è invece un patrimonio comune rispetto alle forze di maggioranza. Ci sono 2 sensibilità, 2 provvedimenti diversi. Ognuno nell'ambito delle proprie sensibilità ha un pensiero al riguardo.
Oggi ho avuto modo di fare un ragionamento. Io eviterei di dire che i Valdostani non hanno avuto un beneficio dall'acquisto delle centrali elettriche dell'"ENEL", perché nella mia convenzione le risorse pubbliche sono un insieme bene identificato, quindi queste risorse pubbliche siano esse all'interno di società totalmente controllate della Regione, siano esse nel bilancio regionale sono un patrimonio di tutti. Da questo punto di vista, ritengo che l'acquisto delle centrali idroelettriche abbia portato un vantaggio a tutti i Valdostani. Se vogliamo, non sarà un bilancio di cassa, ma un bilancio generale. Ora, quando abbiamo definito un programma di maggioranza, abbiamo indicato delle attività in cui crediamo, quindi abbiamo indicato un'attività che deve portare dei vantaggi e dei benefici alla Comunità valdostana e non a caso all'interno di quel programma di maggioranza abbiamo voluto dare una dignità pari alle imprese così come alle famiglie. Se andate a ripercorrere il programma di maggioranza del febbraio 2006, quindi troverete un'indicazione trasversale: un sistema può crescere solo se cresce tutto il tessuto sociale sia quello imprenditoriale, sia le condizioni di vita del singolo.
Fino a giugno 2007 ricordo a tutti una particolarità, che non esisteva la liberalizzazione. La liberalizzazione decorre dal 1° luglio, ora questo non è un aspetto irrilevante. Fino al 30 giugno, ancora oggi è in vigore quella che viene chiamata la tariffa unica e, rispetto a questo, i clienti domestici, le famiglie hanno un quadro di riferimento normativo specifico. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri si pone un obiettivo, è scritto anche nell'ordine del giorno: "disposizione per la gestione delle attività di distribuzione e vendita di energia elettrica e per la tutela dei consumatori finali". Le utenze domestiche oggi beneficiano già di una tariffa agevolata, è vero quello che dice il Consigliere Stacchetti che è una tariffa comunque più costosa rispetto a dei confronti esteri, ma nel quadro nazionale abbiamo delle tariffe, denominate "D2", che sono inferiori rispetto al quadro di riferimento generale e questo è possibile perché le altre tariffe hanno un sovrapprezzo che compensa quelle "D2" che sono calmierate e protette dal quadro di riferimento attuale. Rispetto a tale quadro, il decreto del Governo si pone un solo obiettivo in questi 6 mesi: non peggiorare le condizioni delle famiglie a causa della liberalizzazione.
Consigliere Bortot, lei sa bene che la liberalizzazione rischia anche di avere delle conseguenze non volute, in particolari condizioni gli utenti più deboli rischiano a volte di avere dei danni. In virtù di questo, il decreto del Governo dice: "la liberalizzazione comunque non deve peggiorare le condizioni di ognuno", quindi liberalizziamo dal 1° luglio, offriamo l'energia a un prezzo libero, ma non superiore a... ecco che, rispetto alle logiche precedenti, abbiamo non una tariffa individuata, ma un prezzo massimo sopra al quale non possiamo andare ed è anche questo un periodo transitorio in attesa delle nuove definizioni. Rispetto a questo, credo sia corretto da parte del Consiglio cogliere l'occasione di tale discussione per porsi il problema e per andare a costruire un provvedimento che porti un beneficio alla Comunità valdostana. È chiaro che questo beneficio deve essere un beneficio che è il più possibile diffuso, ma che abbia al suo interno delle chiavi di lettura, quindi andiamo a identificare tutte quelle condizioni che possono migliorare le condizioni di tutti, ma nello specifico migliorino con una particolare attenzione certe situazioni. Consigliere Bortot, nel momento in cui si parla di stato di bisogno, è ovvio che si dovrà introdurre dei criteri di meritevolezza, perché molte volte ci sono degli abusi. Lei sa che spesso la gente ti ferma per strada e dice: "voi date dei contributi a dei soggetti che poi fanno sfoggio di macchine che hanno una cilindrata superiore a 2.000 cc...", piuttosto che delle attività che sono forse sovradimensionate...
Lei capisce che, rispetto a questo tema, bisognerà introdurre dei criteri e nell'ambito della bolletta energetica lei sa che possiamo arrivare a delle situazioni dove l'energia elettrica in caso di bisogno potrà essere data gratuitamente, ma l'energia elettrica necessaria per l'attività domestica quotidiana. Con il contatore elettronico per i casi di bisogno quindi si potrà limitare la potenza alle esigenze ordinarie per la conduzione domestica e quindi non un sovraconsumo magari generato da una presenza indiscriminata di elettrodomestici, piuttosto che di beni di natura voluttuaria, ma questo è in divenire, faremo dei ragionamenti. Il discorso è un discorso di equità e di giustizia, quindi bisogna intervenire quando ci sono dei fabbisogni, non bisogna intervenire per agevolare né sprechi, né indirizzi non adeguati. Così come nell'ordine del giorno vi è una particolare attenzione a quegli atteggiamenti che saranno definiti virtuosi, ovvero quelli che porteranno un beneficio alla collettività o perché si riducono le emissioni inquinanti, o perché si riduce la necessità di energia. Rispetto a tali attività, credo con convinzione che questo ordine del giorno ci permetta di fare un lavoro serio, che nulla ha a che fare con una pretestuosa campagna elettorale basata sulle concessioni, ma basata su un corretto impiego delle risorse pubbliche.
Collega Tibaldi quindi in virtù delle cose dette in premessa e facendo difficoltà nel distinguere le risorse pubbliche e gli utili di "CVA"... ma, essendo un discorso generale, vi è il convincimento di elaborare una proposta di legge che destina dei fondi pubblici, siano essi derivanti dal riparto, o dagli utili di "CVA", o...
(interruzione del Vicepresidente Tibaldi, fuori microfono)
... le sto dicendo che commento l'ordine del giorno, che è patrimonio comune. Il riferimento quindi può essere un riferimento che ognuno ha, ma, rispetto al discorso generale, abbiamo delle logiche che devono portarci a proporre dei provvedimenti che, indipendentemente dalla natura dei fondi pubblici, siano provvedimenti che possono avere un beneficio individuale, ma anche un beneficio collettivo. Tutto questo deve poi concretizzarsi in un disegno di legge interpretabile in modo chiaro, che evidenzi la Val d'Aosta non tanto come Regione ricca, che può permettersi di fare delle cose, ma come Regione che interviene e sostiene i cittadini nei propri bisogni: questa è la chiave di lettura che do a tale ordine del giorno, che, anche in virtù dell'approvazione perlomeno filosofica, ma spero anche concreta di forze di minoranza, possa essere un buon viatico per l'attività dei prossimi mesi.
Presidente - La parola al Consigliere Rini.
Rini (FA) - È vero che l'elevato costo delle bollette elettriche, come ha evidenziato il Consigliere Stacchetti, si riflette anche sulle famiglie valdostane, i cui bilanci sono pesantemente condizionati dal costo del riscaldamento delle abitazioni a causa delle condizioni climatiche della Valle d'Aosta, dove gli impianti per la produzione di calore funzionano per oltre 6 mesi all'anno. È altrettanto vero, sempre come ribadito dal Consigliere Stacchetti, che il Consiglio ha approvato l'acquisto delle centrali elettriche dell'"ENEL", quindi il loro passaggio alla società "Compagnia valdostana delle acque", a condizione che tale operazione potesse essere di effettiva utilità per la popolazione valdostana. Qui nessuno può negare che l'operazione sia stata più che opportuna e che la popolazione valdostana può e potrà beneficiare, se non altro, del notevole beneficio che proviene in termini fiscali. Non voglio poi entrare in merito alla legge che verrà ritirata, legge che ritengo con forte contenuto demagogico e permettetemi di rilevare che non è serio illudere i cittadini con iniziative approssimative e attualmente, come è stato ricordato da più di uno di coloro che sono intervenuti, assolutamente impraticabile, quindi non prendiamoci in giro e soprattutto non prendiamo in giro i cittadini!
Perché ho aderito all'ordine del giorno, firmandolo? Perché, secondo noi, è l'alternativa alla legge e getta le basi per un ragionamento serio. La Regione è sicuramente svantaggiata, è una regione di montagna e questo è indiscutibile, quindi l'Europa, lo Stato centrale e anche alcuni Consiglieri qui presenti devono capire che non siamo dei privilegiati e dobbiamo con delle azioni credibili e non demagogiche cercare di aiutare la collettività. Quando l'Europa ci contesta, ad esempio, i buoni benzina, che non sono un privilegio, ma un risarcimento di equità rispetto alle condizioni sfavorevoli della nostra Regione di montagna, quindi dobbiamo reagire compatti e con forza per dimostrare che quanto si pretende è più che giustificato. Dobbiamo cercare di tutelare sempre più le fasce deboli, incentivando il risparmio energetico e, per esempio, anche per rispettare l'equità dei cittadini, trasformare i discussi buoni benzina in buoni energia, che andrebbero in modo equo a favore di tutti i Valdostani. Senza toccare gli utili della "CVA", cosa possibile, ma che, come abbiamo sentito in Commissione, non prevista, con i soli soldi delle accise sulla benzina e con il maggiore introito fiscale generato dalla "CVA", l'istituzione dei buoni energia è più che possibile ed andrebbe nella direzione della tutela ambientale. Per finire, credo che il gruppo di lavoro che si prevede di istituire con l'ordine del giorno bene farà a tenere conto di quanto in esso contenuto e lavorare anche per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili e di sostegno agli interventi del risparmio energetico, favorendo l'aumento dell'efficienza energetica degli involucri edilizi, anche questo è importante, soprattutto in termini di miglioramento dell'isolamento e utilizzo di tecnologie costruttive e impiantistiche efficienti. Non sto ad aggiungere che voteremo l'ordine del giorno, è ovvio.
Presidente - La parola al Consigliere Borre.
Borre (UV) - Ritengo che la proposta di legge portata avanti dal gruppo "Stella Alpina" abbia un merito: quello di portare in questa sala dopo 2 anni un dibattito su come intervenire in maniera forse concreta per le utenze valdostane. Vorrei ricordare che il 21 giugno 2000 - e oggi siamo il 21 giugno 2007 - approvavamo con una forte scommessa all'interno di questa Assemblea il disegno di legge che ci permetteva di acquistare le strutture "ENEL". Ad oggi quell'intervento ci permette di vedere nelle casse di "CVA" 240 milioni di utili netti con un versamento di 434 milioni di 9/10; ritengo sia stata un'operazione più che meritevole e che sta producendo e continuerà a produrre frutti, se questo Consiglio non interverrà con delle scelte forse inopportune all'interno della struttura di "CVA".
Per arrivare all'ordine del giorno, lo condivido perché ritengo abbia un contenuto che prima il Consigliere Bortot ha evidenziato: quello di andare verso non il semplice contributo all'utente, ma soprattutto ad incentivare e far sì che sempre si consumi meno e questo con la ricerca e il miglioramento della legge n. 3, che oggi già permette un sistema di risparmio energetico, non siamo all'età della pietra, ma stiamo già lavorando verso il risparmio energetico sia sulle costruzioni per la coibentazione che sul solare.
Sarebbe interessante che vi fosse veramente una pianificazione energetica, che vede anche l'intervento in agricoltura sulle biomasse, cosa che le Commissioni III e IV hanno potuto verificare che sta succedendo in Trentino; la Val Pusteria ci dicevano è quasi completamente autonoma per quanto riguarda la fonte energetica, quindi sarebbe interessante anche da noi iniziare a procedere... lo abbiamo già fatto anche lì, perché Nus è uno dei primi esempi, quindi continuare con quel tipo di esempio. Forse riusciremmo ad arrivare a una produzione energetica che ci permetta non solo di far risparmiare agli utenti, perché si potrebbe vendere di più sul mercato e consumare meno... e far pagare meno chi è in grado di mettere in moto tutti quegli strumenti che gli permettono di meno consumare. L'invito che rivolgo al gruppo di lavoro quindi è di tener conto anche di questo elemento, ossia costruire meglio per risparmiare sempre di più.
Presidente - È stato presentato un emendamento all'ordine del giorno a firma del collega Bortot, che faccio immediatamente riprodurre e che vi faccio distribuire.
La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Penso che l'argomento sia uno di quei temi sui quali la politica delle risposte le debba dare, in quanto questo è un argomento che qualifica l'azione politica, nel senso che sicuramente la materia che dovrebbe essere affrontata nel disegno di legge non è di quelle materie che tende a dare delle risposte. Come sempre, quando si cerca di dare delle risposte, il problema è del tipo di risposte che si danno e soprattutto del tipo di aspettative che si creano. Dobbiamo dire che su questo tipo di questione energetica quanto meno è dal 2004 che se ne parla. Sarebbe opportuno che, avvicinandoci alla fine della legislatura, si potesse passare dall'insieme delle riflessioni e delle parole ad alta voce alla realizzazione del compito sovrano di questa Assemblea, che non è un compito di far filosofia o di fare teorie economiche, ma è il compito di tramutare le idee in atti normativi essendo la nostra una funzione di Assemblea legislativa e far sì che questi atti normativi possano dare quei risultati che sono stati oggetto di approfondimenti e valutazioni.
Penso che su questo argomento, pur evidenziando che purtroppo il tempo non vorrei dire, colleghi del gruppo "Stella Alpina", sia passato invano, perché della materia si è parlato lungamente, ma non ha ancora portato a una consapevolezza nell'ambito delle forze di maggioranza che potesse oggi far uscire dall'aula consiliare un disegno di legge organico, che traducesse in fatti concreti un'apprezzabile intuizione, un'apprezzabile iniziativa. Ci troviamo invece ancora una volta a fare discussioni di principio e a non riuscire a concretizzare queste discussioni e devo dire che purtroppo la situazione si aggrava e si aggraverà non solo per quello che accadrà a livello europeo o a livello nazionale in materia energetica, ma anche perché - e qui Presidente Caveri penso che qualche riflessione vada fatta da parte della sua Giunta - il problema dell'energia diventa un problema più ampio, che va al di là dell'energia elettrica in virtù delle problematiche, delle questioni e delle contestazioni che Bruxelles ci ha posto sulla questione dei cosiddetti "buoni benzina". Forse allora è giusto estendere il ragionamento all'energia non solo elettrica, ma alle varie forme energetiche che possono interessare le varie utenze domestiche ed è proprio sul filo di questo ragionamento che presenteremo un emendamento al penultimo capoverso dell'ordine del giorno, che è incentrato sull'oggetto del progetto di legge n. 45 dell'ottobre 2004. Da allora ad oggi abbiamo un'altra emergenza energetica, che forse dovrebbe essere oggetto di una visione complessiva nel momento in cui andremo a "dare gambe" a questa iniziativa politico-legislativa: la vicenda dei buoni benzina.
Mi sembra che tutte le forze politiche - anche qui a parole - abbiano dato ampia disponibilità a ragionare un meccanismo diverso, che sia quello dei buoni energia, penso che sia il momento opportuno e utile in "area Cesarini", perché poi non ci sarà più spazio per altri ragionamenti, perché la legislatura volgerà alla fine, per affrontare prima che Bruxelles ci inibisca completamente la fruizione dei buoni, anche quest'altra tematica. Auspichiamo perciò che i colleghi del gruppo "Stella Alpina" "in primis", in quanto sono i sottoscrittori della proposta di legge n. 45, oltre che gli ispiratori dell'ordine del giorno poi sottoscritto dalla maggioranza, possano recepire questo allargamento della questione energetica anche al di là di quella che era nel 2004 la priorità dell'energia elettrica, ma che oggi diventa la necessità di fare un ragionamento sulle utenze domestiche a più ampio raggio, coinvolgendo anche la questione dei buoni benzina. Annuncio di depositare a nome del gruppo questo emendamento, sul quale, appena verrà distribuito, penso si possano fare ulteriori valutazioni.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Devo dire che l'atmosfera di discussione di questo provvedimento di legge è quanto meno atipica, nel senso che vi sono tutta una serie di presupposti che dovrebbero indicare una strada chiara. Quando si discute di un provvedimento di legge in questo Consiglio, si sa già se verrà bocciato, perché è della minoranza o se sarà approvato perché è della maggioranza... qui non si sa. Viviamo una strana atmosfera di sospensione: sarà approvato, non sarà approvato... le premesse non sono esaltanti, perché è un provvedimento del 5 ottobre 2004 e oggi è il primo giorno d'estate del 2007... neanche i miei provvedimenti di legge riescono a stare così tanto in Commissione! E non ha il parere, ossia neanche ve lo siete fatti bocciare per discuterne con almeno una santa bocciatura così come si fa quando si è in minoranza! E voi lo avete presentato quando eravate in minoranza. È quindi una proposta di legge atipica, che non è stata discussa in Commissione, che non viene discussa qui, nel senso che se ne valutano gli aspetti marginali, laterali, politici, ma soprattutto una proposta che viene by-passata da un ordine del giorno che rinvia alla prossima legislatura le decisioni, perché quando si dice: "impegna la Giunta regionale a costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare ulteriori approfondimenti finalizzati"... e qui c'è la data fondamentale: entro 120 giorni, ossia un provvedimento di legge soprattutto così rilevante si può fare in 15 giorni, in 20 giorni, in un mese o un mese e mezzo, ma dire 120 giorni è come dare un appuntamento alla fidanzata dicendole: "come sei carina, quando ci vediamo, fra 120 giorni...", ovviamente non ci crede nessuno che sei così interessato a questa Signorina o viceversa. Evidentemente c'è dell'altro, ma prima di farlo vorrei entrare nel merito della questione.
Il provvedimento di legge è molto preciso, bisogna dare atto ai presentatori che hanno fatto una proposta chiara. "Noi..." - dicono gli amici del gruppo "Stella Alpina" - "... siamo per l'assistenzialismo, siamo contro il libero mercato, siamo contro l'efficienza, siamo contro la competitività, siamo per dare assistenzialismo"; fra l'altro, senza fare differenze fra ricchi e poveri, ossia assistenzialismo a tutta la popolazione. Bene, ma fanno un piccolo errore, perché in tutto questo "CVA"..., articolo 1: "... assume, per il tramite della Compagnie valdôtaine des eaux S.p.a. ... la spesa per la fornitura dell'energia elettrica...", ora "CVA"... poteva mettere anche la "Società del Traforo del Monte Bianco" o le "Funivie di La Thuile"... ha la stessa competenza in materia di distribuzione di energia elettrica della società che gestisce il casinò, ossia nessuna e questo perché c'è una legge in Italia che deriva da una normativa europea che dice che le società di produzione devono stare completamente differenziate dalle società di distribuzione; quindi già l'impostazione è sbagliata, avremmo avuto piacere di discuterne in Commissione, non si è potuto, ne discutiamo qui. Ci si "ripiglia" poi dopo: "... apposite convenzioni con le società DEVAL e CVA..."; con "DEVAL" capisco, con "CVA" già meno per il discorso che facevo prima, ossia diamo dei contributi a "CVA" per fare cosa? Non si sa... giustamente convenzioni con "DEVAL" per fare questo tipo di intervento... credo che si sarebbe potuto lavorare qui sopra... volendo fare dell'assistenzialismo, condividendo l'assistenzialismo e questo tipo di impostazione, ma certamente è una legge poco meditata e poco costruita e soprattutto che non ha avuto la possibilità di fare quello che era un importante lavoro di sbozzatura, di modifica e di aggiustamento in Commissione. Non si è riusciti in 2 anni e mezzo, ci riuscirete in 120 giorni con il clima esistente, con le dichiarazioni che sono state fatte qui dentro? Credo che ci potremo fare una scommessa, ma tanto non me la pagherete, come non mi avete pagato quelle per Nicco e Perrin, quindi non la faccio.
Noi, come "DS", abbiamo qualche altra idea: condividiamo le svolte che sono state fatte a livello nazionale, intraprendendo la strada che ci è stata dettata dall'Europa, per cui siamo contenti che dal 1° luglio di quest'anno... fra l'altro, forse tale proposta di legge aveva un senso nel 2004, oggi non ne ha più neanche uno, ci sarà la competizione e io spero, come è successo nel campo della telefonia, che questo porti a una riduzione delle tariffe elettriche. Se non ci sarà questo, è già noto da tempo che il Governo di Centro-Sinistra - amici del gruppo "La Casa delle Libertà" - sta predisponendo un provvedimento di legge per definire la tariffa sociale, perché questo è giusto, è corretto ed è una tradizione del nostro Paese che chi ha redditi mensili molto bassi possa avere un sostegno da questo punto di vista, ma non è certamente giusto differenziarlo su tutto. Il problema allora qual è? Il problema è scegliere una strada politica precisa. Siamo per la concorrenza, siamo per il mercato, siamo perché tutto quello che si può fare per rendere competitive le aziende... e che facciano loro, proprio per un meccanismo di competizione, le tariffe migliori ai cittadini, quello è l'ambiente in cui ci dobbiamo confrontare, perché è l'unico ambiente che garantisce a livello di futuro un'efficienza tale da poter resistere alla competizione della globalizzazione. Naturalmente all'interno di questo scenario ci devono essere delle fasce sociali protette a cui dedicare delle tariffe promozionali particolari.
In tutto questo si pone il problema di "DEVAL": qui, secondo me, non avete dato, amici del gruppo "Stella Alpina", una risposta fondamentale a 2 domande: la prima, "DEVAL" rimarrà sotto "ENEL" o ci auspichiamo che diventi tutta valdostana come "CVA"?; la seconda, vogliamo che tale società si dedichi a questo tipo di assistenzialismo o vogliamo che tale azienda di distribuzione di energia elettrica diventi competitiva, si rafforzi, faccia alleanze e riesca ad essere capace di dare un servizio migliore a un costo inferiore? Questo è l'obiettivo: vogliamo società efficienti e competitive, società che riescano a reggere il mercato sempre più difficile dei prossimi anni. Impegnare "DEVAL" a fare queste tariffe promozionali farà risparmiare un "ovetto" oggi magari ai Valdostani, ma di certo gli fregherà una "gallina" domani, allora qui il problema è capire dove si vuole arrivare.
Per quanto riguarda la spiegazione di tutto quanto detto finora, credo che occorra fare un ragionamento di tipo politico: è evidente che su tale partita sono ben altre le valutazioni che si devono fare, ossia l'utilizzo di un argomento, che è questa legge, per giocare una partita di altro tipo. È palese allora prendere atto di uno scacco: tale provvedimento doveva diventare il "bonus" che poi portavate a casa entrando in maggioranza, evidentemente non ve lo siete portato a casa. Chiederemo, concordando con l'altra parte dell'opposizione, che si voti oggi tale provvedimento di legge, è un diritto del Consiglio, quindi chiederemo che si voti almeno l'articolo 1. Avevate fatto questa proposta perché illustrava molto bene quello che è un vostro credo politico: l'assistenzialismo, che è una linea politica dignitosa - io non la condivido, ma la rispetto -, ma che è naufragata ed è naufragata in modo grave, perché già avete rinunciato ad essere presenti in Giunta, quindi siete saliti sugli "strapuntini" dell'"autobus della maggioranza", non avete avuto niente dal punto di vista dell'Esecutivo, non avete niente dal punto di vista politico, perché l'unica cosa di una certa rilevanza che avete proposto "ve la dovete portare nella saccoccia"! Mi chiedo allora: ma davvero si può stare in tale maggioranza per 4 posticini di sottogoverno che vi abbiamo reso liberi noi e che vi siete portati a casa? Credo che questo sia il risultato finale di quest'anno di prostrazione e ritengo sia un bilancio fallimentare che è a vostro carico, ma ancora di più è un bilancio fallimentare a vostro carico, perché avete perso il confronto con il Presidente di "CVA"! Ora, il gruppo dirigente di "CVA" è particolare, anche qui un elemento bizzarro in tutta questa storia; intorno agli anni 2000, quando si fece l'acquisizione delle centrali idroelettriche dall'"ENEL"... era il 1998, mi scuso... contro l'Assessore Mafrica e il Presidente Viérin che si battevano per portare a casa con il "decreto Bersani" le centrali idroelettriche si levò un'unica voce in Valle d'Aosta tuonando contro tale spreco di denaro pubblico: la voce di Augusto Rollandin! Che poi - la storia è bizzarra - si è ritrovato a fare il Presidente di questa società. Su tali bizzarrie della storia ai nostri posteri fare delle valutazioni, ma il Presidente della "CVA" - lo ricordava bene il Vicepresidente Tibaldi - in Commissione è stato molto preciso: gli utili di "CVA" hanno già una destinazione...
Frassy (fuori microfono) - ... me li tengo...
Sandri (GV-DS-PSE) - ... non è solo "un me li tengo", Consigliere Frassy, è molto peggio! Ha detto: "io sono arrivato qui, ho questo pacco di soldi incredibile..." - perché credo sia la più grossa disponibilità finanziaria dopo la "Finaosta" e forse anche di più, con meno vincoli sicuramente di "Finaosta" - "... ma mi volete far fare un po' di appalti, di acquisizione di terreni, di ristrutturazione a questo e a quest'altro...?" - è là il "terreno" dove poi si sviluppa un certo tipo di far politica... - "... voglio avere le mani libere!" - ... voi allora del gruppo "Stella Alpina" andate veramente a disturbare il manovratore... - "... ma cosa pretendete: di dare delle indicazioni sull'utilizzo delle disponibilità finanziarie di CVA? A quelle ci penso io!". Avete perso una seconda battaglia elettorale quindi, perché queste disponibilità elettoralmente se le vuole gestire qualcun altro, alla facciaccia vostra! Doppio "pacchetto" quindi!
Siamo contrari a questo provvedimento di legge per 2 motivi: perché non fa differenza fra ricchi e poveri, perché non fa un discorso di tariffe sociali; perché, così come presentato, "non sta né in cielo, né in terra", nel senso che ci sarebbe la necessità di fare degli approfondimenti che credo che in questa legislatura non siano più possibili, ma soprattutto siamo contrari, perché siamo contrari all'ordine del giorno: l'ordine del giorno dovrebbe rappresentare non un avvio di un'importante iniziativa come auspicato da altri colleghi per vedere se su tale tema il "bonus" energetico possa... questo è solo un armistizio che avete firmato con l'"Union Valdôtaine", un armistizio labile dell'ultimo minuto! Noi di firmare con voi gli armistizi con l'"Union Valdôtaine" "non ce ne può fregà de meno"! Mi scuso per l'espressione, ma è l'unica cosa che merita aver presentato tale documento, che dovrebbe superare un progetto di legge fermo da 2 anni e mezzo. È per tali motivazioni che vi chiedo la responsabilità - e il rispetto del Consiglio - di accettare un voto su questa proposta di legge e di non ritirarla; se la ritirate, vi assumete la responsabilità di una delle pagine più nere della nostra storia politico-istituzionale!
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Innanzitutto per dire che, come abbiamo anticipato prima, chiederemo il voto sull'ordine del giorno e poi ci riserveremo il da fare.
Tanto per essere chiari, visto che il Consigliere Sandri è provocatore, inizierò da lui, probabilmente egli si dimentica di avere qualche anno di vita, che non è nato 10 mesi fa, e non voglio ricordargli tutte le tappe che lui ha fatto in dichiarazioni o in atti cosiddetti da lui oggi "assistenzialistici", perché non mi basterebbe una bella mezz'ora, come è stato per il "discorso autostrade", che è venuto qui ad accusare che bisogna comprare le azioni e non lasciare vendere a Gavio e poi lui stesso, quando fu Presidente dei "DS", disse: "bisogna comprare le azioni "CRT", bisogna che le compri qualcun altro", quindi il ragionamento è alla stessa misura.
Il gruppo "Stella Alpina" non ha proposto né allora, né oggi con la firma di questo ordine del giorno un puro atto assistenzialistico, lo abbiamo detto in passato, lo abbiamo detto nelle premesse: noi riteniamo di aver avuto un ruolo di pungolo, come hanno avuto i referendari per velocizzare una risposta istituzionale in quel caso sulle leggi elettorali, in questo caso su un argomento che interessa tutti i Valdostani. Pungolare affinché tale argomento sia un patrimonio comune, coniato - caro Consigliere Sandri - quando tu sei uscito dalla maggioranza, nel febbraio 2006. A noi interessa il risultato e anche qui apro una parentesi sul collega Rini, che mi dispiace anche fare, perché, quando il collega Rini parla di demagogia e parla di buoni anche in merito all'esenzione fiscale come di un argomento che bisogna guardare in maniera diversa e non aspettare, ma fa un ragionamento tipo il buono energia, vorrei sapere perché si è dato da fare per recuperare le firme per la petizione sui buoni benzina, per difendere quel principio, perché il suo Segretario politico è venuto con noi a presentare la petizione in Parlamento europeo, altrimenti non capiamo. È vero che ultimamente non capiamo tanto le "strade" del gruppo "Fédération", ma questo è un discorso politico, ma non capiamo neanche sul discorso amministrativo. Quanto alla demagogia, caro Consigliere Rini, abbiamo presentato tale testo di legge quando eravamo all'opposizione, in questi 2 anni e mezzo sono cambiate delle normative, è passato è vero del tempo e infatti nessuno ha parlato degli emendamenti che abbiamo presentato, perché forse dava fastidio parlarne, ossia abbiamo aggiornato la situazione attuale di un'ipotetica proposta di legge partendo da quelli che erano i nostri obiettivi di allora, perché i nostri obiettivi di allora, come quelli di oggi, sono quelli di trattare su questo argomento tutti i Valdostani allo stesso modo.
Ringrazio il Consigliere Bortot per l'onestà intellettuale che ha avuto nei nostro confronti, ma anche il Consigliere Frassy onestamente, perché questo è stato il nostro obiettivo; voi lo avete capito, avete capito che c'è ancora oggi, perché sul discorso delle acque tutti i Valdostani devono avere nella loro prima casa gli stessi... non dico vantaggi o, come dice qualcuno che fa veramente demagogia - il collega Sandri -, delle cosiddette "sovvenzioni"... perché la prima casa è stata rispettata da tutte le istituzioni: che arrivino da Destra, da Sinistra, dal Governo nazionali, dal Governi europeo, eccetera! È la prima casa, o in affitto, o in proprietà! Abbiamo fatto una scelta molto importante, che è una scelta per tutti e, quando si parla di finanziamenti, abbiamo il compito di fare politica e dare degli indirizzi, qualcun altro di trovare i meccanismi per fare stare in piedi i numeri, perché a qualcuno che mi chiede: "da dove prendiamo le risorse?" rispondo: "da quel capitolo, piuttosto che dall'altro, piuttosto che da "CVA", piuttosto che di qua...". Questo è un intervento che, se domani sarà sul 50%, sarà di 10 milioni di euro e, se si andrà a prendere le risorse degli utili di "CVA", sarà che "CVA" metterà circa un 16-18% dei suoi utili a disposizione della gente e l'altro 82-83% lo darà a disposizione degli investimenti futuri! Abbiamo sempre detto questo, è da anni che lo diciamo... per far "sentire" le operazioni economiche e finanziarie che tale Consiglio fa bisogna che la gente le capisca e le "veda" vicino a sé! Che poi il procedimento sia che la "CVA" adesso aiuti il bilancio regionale e che il bilancio regionale riversa 18-16% a "DEVAL", e così via, a noi non ce ne può fregare di meno! Qui avete parlato solo di vera demagogia, di come "passare" i soldi, di come fare la burocrazia, a noi di come fare la burocrazia non ce ne frega niente! A noi interessa di dire in maniera chiara, come ha detto il Consigliere Bortot, cosa vuole il proprietario di tali società affinché le stesse operino in tal senso ed è falso quello che ha detto il Consigliere Sandri ed altri: che il Presidente "CVA", Rollandin, abbia detto in Commissione che sono già destinati gli utili, ha detto tutto l'opposto: ha detto che gli utili dovranno essere indirizzati da deliberazioni del Consiglio regionale e menomale che anche su questo c'è la registrazione... l'ho trascritto, collega Lattanzi, lo hanno detto Tresoldi, l'Assessore Marguerettaz e Rollandin... è registrato! È su questo aspetto che vogliamo insistere, non ci interessa che sia "CVA" o altri o trovare qui il metodo; ci sono i dirigenti per dirci come fare e come superare la burocrazia, la cosa è fattibile. Infatti il decreto dello Stato, che ha voluto prendere tempo, ha fissato un massimo sui prezzi e anche qui, Consigliere Sandri, dimentica la tariffa, non esiste più: il Governo nazionale cercherà di mettere un tetto massimo dei prezzi per difendere le classi di 2 e così via. Su questo ragionamento... e anche chi è a corto di numeri e che viene qui a dare lezioni, quando non sa di cosa si parla... ricordo solo che le utenze dei clienti vincolati ad oggi, perché lo svincolo scatta il 1° luglio, sono 95mila e solo 50mila sono le prime case, quindi una scelta verso la gente e verso il fatto di dover mirare che sia un patrimonio di tutti, ma non di quelli che hanno le multiproprietà o le seconde case; ebbene, facendo un conto di queste 50mila, ho detto prima, è una spesa di 10 milioni di euro che non riteniamo che si esasperata rispetto ai 55 milioni che "CVA" ha di utile netto. A qualcuno che dice: "ma quanta energia "CVA" diamo ai Valdostani" dico che sarà circa il 3% di tutta l'energia prodotta da "CVA", che "fa ridere i polli!". Se questo Consiglio non avrà la capacità di fare tale passo, è giusto che la gente lo sappia. Quando qui si vogliono fare delle battaglie politiche per deridere o fare cose diverse, non ci stiamo! Vogliamo come abbiamo detto quando abbiamo preteso che nel programma di maggioranza del febbraio 2006 vi fosse scritto questo obiettivo come altri obiettivi... e su tale obiettivo, visto che la scadenza era il 1° luglio, è vero abbiamo ripresentato in Consiglio la nostra proposta perché volevamo pungolare la maggioranza, che problema c'è? Finalmente abbiamo messo dei termini per raggiungere un comune obiettivo, perché sarà il patrimonio di tutti e a noi interessano i risultati e, quando qualcuno fa il furbo, voglio dire che i 120 giorni è un discorso normalissimo visto che abbiamo almeno 50 giorni di sospensione dei lavori del Consiglio che è agosto e parte di settembre e non sappiamo ancora oggi lo Stato come darà attuazione al decreto legge del 18 di questo mese.
Vedete, quando si parla di campagna elettorale, il Governo - ha ragione il Consigliere Bortot e altri - tenta di non peggiorare le condizioni delle famiglie in questo momento prendendo tempo, noi vogliamo che tali condizioni in Valle d'Aosta migliorino, anche perché qualcuno si dimentica che in Italia paghiamo la corrente elettrica circa il 49% più cara degli altri Paesi europei! E a qualche collega che dice che gli altri Paesi europei hanno l'energia nucleare gli rispondo che noi abbiamo l'acqua. Non prendiamoci in giro allora su queste cose dicendo che gli altri la pagano 49% in meno e noi la dobbiamo pagare di più, perché non abbiamo il nucleare! Noi abbiamo l'acqua e, se non siamo capaci di avere una voglia vera di arrivare a questo obiettivo e giochiamo al discorso demagogico, perché fra un anno abbiamo le elezioni regionali, non andremo da nessuna parte.
Abbiamo spinto tale maggioranza, ma abbiamo fatto quella parte che i referendari hanno fatto verso di noi per dare una risposta alle riforme istituzionali in tale aula: questo è stato il nostro compito, che qualcuno dica piccolo, grande, brutto o bello, l'importante è che il nostro ruolo sia stato esercitato fino ad oggi e ad oggi siamo soddisfatti di aver trovato con la maggioranza dei tempi e ribadito sull'ordine del giorno gli obiettivi, perché questo documento è uno dei pochissimi che fissa tempi e obiettivi. Negli ultimi 10 anni ne avremo 2 o 1, perché sempre si è giocato, ma chi ha giocato? Chi era in maggioranza prima, ricordo gli ordini del giorno del Consigliere Sandri, si parlava di tutto e di più e, quando la minoranza chiedeva di mettere una data, si diceva che non si poteva mettere una data. Adesso che noi presentiamo una data, ci si dice: "no, quello deve essere il compito della minoranza presentare dentro una data!". Quello è il compito di forze politiche come quelle in maggioranza che fissano una data entro la quale venire in aula. Anche qui, caro Consigliere Sandri, sei in malafede o non sai leggere, perché nel nostro ordine del giorno avevamo scritto: "la Giunta regionale a costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare, entro 120 giorni, gli ulteriori necessari approfondimenti finalizzati a dare impulso ad un'apposita normativa regionale", quindi deve essere scritta entro 120 giorni e depositata. Bisogna essere anche onesti, non giocare sulle piccolezze; allora su questo discorso siamo molto chiari - anche riprendendo le parole del Consigliere Frassy - perché l'obiettivo è trasformare le idee in atti. La politica deve dare le risposte e bisogna partire da qualcosa; su questo argomento nessuno può dire che non si sia partiti da una proposta del gruppo "Stella Alpina", perché lo ha fatto allora, lo ha fatto quando è andata in maggioranza, ha fatto una battaglia perché tale argomento fosse inserito nel programma, siamo stati contenti di avere questa condivisione con le forze di maggioranza, le abbiamo pungolate oggi e allora, se vogliamo fare un ragionamento chiari, dobbiamo essere chiari con noi stessi. L'"insabbiatura" la lasciamo a qualcun altro e con questo chiediamo di mettere in votazione l'ordine del giorno prima della chiusura della discussione generale, in modo che possiamo dire cosa faremo sulla nostra prima proposta di legge.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Non volevo intervenire essendo condizionato da 2 aspetti: uno di tipo umano, i rapporti che mi legano agli amici del gruppo "Stella Alpina"; uno di tipo politico, perché non è intelligente che una persona che sta all'opposizione e cerca di dialogare con alcune parti della maggioranza si debba alzare in Consiglio per contrariare quello che ho appena sentito. Vedi, Marco, quando fai il Capogruppo e ti alzi a nome del tuo partito e con foga sostieni certe cose, se parli di coerenza, bisogna essere coerenti. Ho sentito 2 cose che non sono coerenti: la prima, il vostro rapporto all'interno della maggioranza, tu non devi urlare qui dentro che questo è un atto buono e giusto e che alla fine sono solo 10 milioni e che in fondo, siccome quella è un'azienda pubblica, è giusto che un'azienda pubblica rinunci a 10 milioni, il 13-15% dei suoi utili, perché questo deve ricadere come beneficio sulla Comunità valdostana... perché qui potremmo aprire un dibattito sull'assistenzialismo e sul liberismo che ci porterebbe lontano, ma c'è un fatto incontrovertibile. Voi queste argomentazioni le state sostenendo da 3 anni con la vostra maggioranza e non sono passate ed è inutile che tu viene qui a raccontare che Rollandin, Presidente "CVA", non ha mai sostenuto in Commissione che lui la politica dei dividendi aspetta che sia il Consiglio a dirlo, perché in Commissione c'era anche l'Assessore che rappresentava il Consiglio e ha ribadito che per il momento, alla luce delle scelte strategiche di "CVA", che abbiamo scritto qui e che adesso leggo, lo sconto dei 10 milioni del 15% dei dividendi questa azienda non ritiene di poterli fare... questa è la posizione della maggioranza. Se voi all'interno della maggioranza in tale posizione non vi riconoscete, dovreste avere almeno la dignità politica di portare avanti la legge e metterla al voto in Consiglio, perché, quando la maggioranza vi dice "no", vi dice anche il perché ed è scritto qui. Tu eri in Commissione e sei stato zitto quando il Dott. Trisoldi raccontava che fra le criticità previste vi è una politica di dividendi pesante che auspicano che non vi sia perché con conseguenti peggioramenti degli indici finanziari di "CVA". Quando si dice nel piano 2006-2010, il piano della maggioranza per "CVA", che, ipotizzando di mantenere un margine positivo fra tassi attivi e passivi, stimando di allineare le giacenze liquide a livello del debito a lungo termine nel 2009 e - udite, "Stella Alpina" - nell'ipotesi di mantenere sostanzialmente invariata, ossia a zero, la politica dei pagamenti dei dividendi fino a oggi adottata come ha confermato l'Assessore... si prevederebbe una crescita dell'indebitamento fino a 113 milioni nel 2010. Voi questa cosa la condividete o non la condividete e ve ne venite fuori dalla maggioranza, ma smettete di fare il "giochino delle 3 carte" che in maggioranza andate a dire alla popolazione: "ci battiamo per voi", poi venite qui e siete sudditi della maggioranza. Siete in maggioranza o siete fuori? Perché questo ordine del giorno è una vostra sconfitta politica, perché non si presenta una legge in Consiglio di maggioranza, che viene respinta con un ordine del giorno a 120 giorni. Avete avuto 2 anni per parlarne in maggioranza, cosa avete fatto in questi anni su una grossa questione come questa? Ve ne uscite a un anno dalle elezioni per ribadire la vostra posizione, ma vi volete portare a casa il vantaggio politico di immagine di essere stati quelli che si battevano per il popolo, perché il popolo avesse la riduzione dell'energia elettrica, del prezzo prodotto da un ente pubblico? Ma se siete dentro! Siete in cabina di regia, magari contate poco, ma siete in cabina di regia! Noi facciamo quello che possiamo, ma quello che facciamo è onesto, non è il "gioco delle 3 carte"! È il gioco di quelli che come il gruppo "Stella Alpina" vogliono fare la maggioranza e l'opposizione e la gente non ne può più di queste cose! Questo è il piano che "CVA" ha presentato, questo è il piano che l'azionista ha condiviso, o ci siete o non ci siete: se non ci siete, presentate la legge, abbiate il coraggio di metterla al voto, sono d'accordo con il Consigliere Sandri, chiedo il voto segreto e vediamo se questo Consiglio vi viene dietro!
Presidente - La parola al Consigliere Rini, per secondo intervento.
Rini (FA) - Solo per rispondere al collega Viérin Marco per quanto riguarda i buoni benzina, forse non sono stato chiaro, il concetto è semplice, provo a rispiegarlo. I buoni benzina rappresentano e hanno sempre rappresentato un risarcimento di equità nei confronti degli svantaggi di una regione alpina come la Valle d'Aosta ed per questo che vanno difesi e che abbiamo come movimento aderito alla raccolta delle firme, e ci batteremo ancora. Nel caso però in cui questo nostro diritto venisse non più mantenuto, mi sembra opportuno e possibile istituire i buoni energia, che andrebbero a rendere un'operazione equa, perché verrebbe suddivisa fra tutti i cittadini in modo uguale. Volevo precisare questo, non siamo contrari ai buoni benzina o cose del genere.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco, per secondo intervento.
Viérin M. (SA) - Rimetterò una cassetta registrata al collega Lattanzi, così non urla più, al prossimo Consiglio. Ho l'abitudine di scrivere quello che viene disposto in Commissione e si vede che il collega Lattanzi si scalda perché forse è in una certa situazione... dico solo che a domanda del collega Tibaldi: "la destinazione degli utili è già stata decisa?" - la domanda è stata fatta in riferimento a quel piano proposto - la risposta sia dell'Assessore che del Presidente di "CVA"... l'Assessore ha detto: "spetta all'Assemblea, vera depositaria, non ci sono decisioni già assunte, se il Consiglio assumerà delle decisioni, l'Assemblea farà i passi conseguenti". Il Presidente di "CVA" dice, sempre rispondendo a questa domanda: "sul quantitativo e sul come degli sconti è il Consiglio regionale che deve darci indicazioni". Tanto per essere chiari, il ragionamento che quando questa Assemblea verrà... come hanno detto altri colleghi che hanno fatto meno demagogia, che voi imputate a noi... hanno detto che, quando questo Consiglio approverà la normativa e la legge in merito a tale obiettivo, è chiaro che su tale legge bisognerà dire come verranno finanziati gli sconti. Ho fatto un ragionamento chiaro: se è 10 milioni di euro, che si prenda nei dividendi "CVA" o se li prenda in altra maniera, sono utili di società che arrivano a investimenti o utili che arrivano nel bilancio regionale oppure altri fondi che vengono risparmiati, come ha detto il Consigliere Bortot. È identica la questione, è inutile che qui ci scaldiamo, forse a qualcuno dà fastidio che qualche idea sta per maturare ed era opportuno che non maturasse prima delle elezioni regionali. Come maggioranza crediamo che questo patrimonio comune che stiamo cercando di portare avanti sia un'idea per i Valdostani e sia qualcosa di tangibile che riusciremo a dare. È chiaro che è un discorso di pungolo. Al Consigliere Rini posso dire che forse non si è spiegato prima, perché prima ha detto cose diverse, faccio punto e vado a capo. Credo di aver finito il mio intervento, perché tante cose si sono dette e ci ripetiamo solo.
Presidente - La parola al Consigliere Stacchetti.
Stacchetti (SA) - Sicuramente è stato un dibattito interessante, è la prova che, se siamo riusciti a raggiungere un accordo con un ordine del giorno, che la politica è mediazione e buon senso, abbiamo dimostrato anche in questa occasione di avere buon senso per poter raggiungere gli obiettivi. Qui ho sentito dei pareri favorevoli, altri meno, ma sicuramente un grosso contributo è stato portato alla nostra iniziativa. Un'iniziativa che, se ha avuto questa lungaggine per arrivare in aula, è un'iniziativa che ha cercato in tutti i modi di dare un contributo alla stessa affinché si possa raggiungere l'obiettivo prefissato. Si è sentito di demagogia, di assistenzialismo, ne abbiamo "sentite di tutti i colori"! Mi sono permesso di scomodare la Costituzione della Repubblica per rispondere al Consigliere Sandri e ad altri per dare maggior senso alla nostra iniziativa. L'articolo 3 della Costituzione recita che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali: questo perché noi vogliamo con la nostra proposta di legge rafforzare tale concetto di uguaglianza e sancire il principio del diritto dei Valdostani di avere, al di là delle condizioni personali e sociali, gli stessi diritti sui benefici della pubblica acqua, quindi sull'energia elettrica prodotta dall'acqua. Ho sentito parlare di incentivazioni, ma, se vogliamo incentivare la geotermia, piuttosto che un'altra fonte energetica per riscaldamento, la geotermia non ha senso da sola e si riesce ad andare in quella direzione se c'è la pompa di calore. La pompa di calore assorbe energia, in mancanza di questa non funziona. Fin quando avremo la nostra energia a questi costi, la pompa di calore non avrà senso di esistere, quindi verso quella strada sarà difficile andare, pertanto la necessità di intervenire nella riduzione dell'energia elettrica. Ho sentito dal Consigliere Rini "demagogia", rispondo solo: ma da che pulpito la predica! Quanto agli altri intervenuti, li ringrazio perché veramente oggi è stato dato un grosso contributo alla nostra iniziativa, che è diventata un patrimonio comune della maggioranza. Sarebbe auspicabile che potesse diventare patrimonio comune del Consiglio, può darsi. Grazie a tutti.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - L'"effervescenza" del dibattito, prescindendo da qualche "bastonata" di troppo all'interno della maggioranza, che certo non mi esalta, dimostra l'importanza del tema. Nelle scorse ore sono stato in visita nelle isole che sono poco sotto l'Islanda, fortemente autonomistiche: le Isole Faroer che dipendono dalla Danimarca, hanno una nazionale di calcio, erano fierissimi che l'idraulico della capitale avesse segnato un goal all'Italia. L'incontro con le autorità di quelle isole è stato molto interessante e la loro grande speranza è, trovandosi confinanti le loro acque territoriali con il Regno Unito, che i medesimi giacimenti di petrolio che si trovano al limitare delle loro acque territoriali ci siano anche nel loro territorio, in questo momento vi sono 7 compagnie petrolifere internazionali che stanno facendo delle trivellazioni per cercare il petrolio. Quando mi hanno chiesto qual era la situazione energetica della Valle d'Aosta, ho detto che noi il petrolio ce lo abbiamo già, nel senso che il nostro petrolio è l'idroelettrico che attraverso vicende complicatissime degli scorsi anni è tornato nella disponibilità della nostra Regione dopo vicende che qui non rievoco, che avevano fatto in modo che lentamente, ma inesorabilmente questa ricchezza dei Valdostani si fosse allontanata e la scelta di acquisizione delle 30 centrali idroelettriche ha all'epoca stabilizzato questa situazione e certo con l'emanazione delle norme di attuazione in materia di elettricità e anche una riflessione futura sul ruolo della società di distribuzione, noi potremmo avere un disegno assai interessante, perché l'energia che vendiamo è una "energia certificati verdi", come si dice nel gergo della direttiva comunitaria, quindi chiunque vende energia elettrica in Italia e nel resto d'Europa è obbligato nel proprio portafoglio di energia ad avere un quantitativo di energia pulita qual è l'"energia idroelettrica certificati verdi". Questa è una ricchezza destinata a non "svaporare", anche perché, per fortuna, tutte le previsioni di cambiamenti climatici portano a una qualche flessione, ma anche gli studi di evoluzione climatica che abbiamo fatto ci confortano che questo oro bianco che la Valle d'Aosta ha continuerà a garantire nel tempo quella possibilità di esportazione di un nostro bene, perché oggi la Valle d'Aosta vende la propria energia in tutte le Province italiane con clienti di grandissimo pregio. La materia elettrica è soggetta alle direttive comunitarie in materia di liberalizzazione e di concorrenza. L'Italia ha rischiato di essere inadempiente, forse lo è ancora perché il Ministro Bersani, che è un paladino delle liberalizzazioni, come ben sa il Consigliere Bortot, aveva presentato un disegno di legge sulla riforma del settore elettrico molto articolato che però, forse per il piano e i contenuti molto ambiziosi contenuti nel disegno di legge, è ancora giacente in Parlamento e non ha cominciato, nella litigiosità dell'attuale maggioranza di Governo a livello nazionale, a discutere di questo tema, quindi, diversamente da come sperava il Ministro, non si è arrivati a quel quadro di insieme che avrebbe dovuto consentire anche a noi legislatori regionali di avere presente fin dall'inizio i paletti nella ricezione delle direttive comunitarie soprattutto per quel che riguarda i clienti ordinari, quei clienti che utenti normali, cittadini non produttori, non partita IVA... dal 1° luglio potranno avere la possibilità di avere un mercato maggiormente libero, in analogia con il settore della telefonia.
Il decreto legge intervenuto venerdì assomiglia al chiodo che si pianta su una parete per metterci sopra un quadro, ossia, trattandosi di un decreto legge che interviene nella legislazione italiana a fronte di una straordinaria necessità e urgenza, come dice il testo della Costituzione italiana, questo è avvenuto alla vigilia della scadenza del 1° luglio, per evitare che un procedimento di infrazione venisse aperto dalla UE con la decisione ovvia e conseguente da parte della Commissione europea di chiedere un intervento della Corte europea di giustizia. Come sapete, oggi ogni scelta di rinviare nel tempo l'applicazione di direttive comunitarie è moneta sonante, ossia la Corte europea di giustizia è entrata nell'ordine di idee che la cosa peggiore per punire gli Stati membri è quella di irrogare delle sanzioni pecuniarie, che pesano molto sui bilanci pubblici. Noi oggi ci troviamo di fronte a un decreto legge che rinvia a strumenti normativi successivi e, fra l'altro, il decreto legge va convertito nei tempi canonici, quindi non sappiamo ancora quale tipo di attività legislativa avrà su questa materia il Parlamento italiano, per cui è legittimo e giusto che vi sia un approfondimento sulla proposta di legge del gruppo "Stella Alpina" avendo la maggioranza nel proprio programma di Governo tale questione del settore elettrico come uno degli aspetti prioritari che però va affrontato nell'ambito dell'assoluta delicatezza di una materia che è oggi regolamentata in Italia in maniera incerta, consentendo alla direttiva comunitaria dei margini di manovra agli Stati membri e non conoscendo noi ancora nella fase applicativa quali scelte il Governo italiano effettuerà nella regolamentazione di tale materia. Questo però senza negare l'esistenza del problema, ossia come tale ricchezza che i Valdostani hanno può essere reinvestita all'interno della nostra Comunità, noi abbiamo anche alcuni aspetti di suggerimenti che ci vengono dallo studio che ha fatto un "pool" significativo di esperti, poi è sempre risultata la firma del solo Luca Mercalli, ma lo studio sulla climatologia ha visto un "pool" molto competente che in questo momento sta facendo un ulteriore approfondimento che verrà consegnato nelle prossime settimane. Una delle domande che abbiamo posto ai nostri esperti è come una Regione, pur piccola come la Valle d'Aosta, possa trovare delle soluzioni intelligenti che consentano di ridurre le emissioni di gas nocivi in ottemperanza al celebre Protocollo di Kyoto. Una delle risposte venuta dallo studio è quella che dobbiamo ridurre l'utilizzo in Valle d'Aosta dei combustibili fossili, ossia di tutti quei derivati del petrolio, dal gas metano alla benzina, al gasolio alla nafta, al kerosene che caratterizzano l'utilizzo in Valle d'Aosta soprattutto a causa del lungo periodo di riscaldamento a cui siamo obbligati per le altimetrie della nostra valle.
Nel dibattito mi sembra che emergano dei punti in comune, "sfrondando" le polemiche spicciole che diverranno sempre più tali con l'approssimarsi delle elezioni regionali del 2008, che emergano alcuni capisaldi: uno dei capisaldi è l'attenzione verso le fasce povere della popolazione, su questo mi sembra di non aver colto nel dibattito delle differenze. Non mi sembra di aver colto delle differenze rispetto all'esigenza del risparmio energetico e, quando parlo di risparmio energetico, parlo anche del fatto che, se dobbiamo trasferire alcuni impianti dal gasolio all'elettrico, questo può avvenire a condizione che le case abbiano determinate caratteristiche di coibentazione. Avete visto "Casa Clima" a Bolzano, ma ci sono molte altre tecnologie: penso alla "Minergie" svizzera, ve ne sono molte, io personalmente ho applicato il sistema del riscaldamento elettrico alcuni anni fa con un profondo scetticismo di una persona pur esperta come Paolo Pierini, che riteneva che con quei pochi kW che avevo messo nella mia casa in montagna non sarei mai riuscito a riscaldarla, invece era un problema non di riscaldamento, ma di coibentazione e di costruzione del tetto e di utilizzo di materiale come il legno, che consente poi di ottimizzare l'utilizzo delle fonti di riscaldamento. E anche su questo non credo vi siano delle divisioni partendo dal presupposto che l'"operazione ENEL" è stata un'operazione strategica per il futuro della Valle d'Aosta, non riassumibile solo nei vantaggi pecuniari che i cittadini valdostani potrebbero ottenere. Vi sono grandissimi vantaggi fiscali, vi sono grandissimi vantaggi di mantenimento dei posti di lavoro altrimenti spazzati via, come avviene in Piemonte con l'"ENEL", vi sono grandissime necessità di tutela del territorio, di guardiania, di manutenzione degli impianti che altrove non sta più avvenendo e, se immaginassimo che la Regione tornando indietro non rifacesse più questa operazione, ci troveremmo oggi in una situazione di grave difficoltà e scimmiottando quello che sta avvenendo con "Telecom" in Valle d'Aosta lo potremmo trasportare nell'"ENEL" e avremmo problemi sociali, di abbandono del territorio e cattiva qualità del servizio, mentre sia "CVA" che "DEVAL" oggi, dal punto di vista della qualità del servizio erogato, sono ai vertici della loro categoria nel rapporto con i "competitor". Perché allora dobbiamo trovare un sistema intelligente di rapporto con la clientela, tenendo conto dell'assoluta delicatezza di come ci dobbiamo porre rispetto a una s.p.a.? La risposta sta nel fatto non solo che i cittadini aspettano questa risposta da parte mia non solo perché l'abbiamo iscritta nel programma di Governo, ma credo che tutto ciò vada fatto perché la materia dell'idroelettrico è una materia in capo a questo Consiglio regionale, ossia è una materia tipicamente da regolare con una legge regionale, sapendo che diversamente dal 1948 non viviamo nell'iper uranio: viviamo in un mondo nel quale possiamo regolamentare la materia sulla base di una serie di paletti che vengono apposti in parte dalle direttive comunitarie e in parte da alcuni principi che derivano dalla legislazione nazionale.
Al di là delle appartenenze, degli stimoli importanti che sono venuti da diversi gruppi politici... e la proposta presentata a suo tempo dal collega Stacchetti si rifaceva a una serie di proposte di convenzionamento fra "CVA" e "DEVAL" che oggi, come hanno riconosciuto essi stessi nel presentare gli emendamenti, è stata spazzata via dal decreto legge varato venerdì scorso, ossia il decreto legge di venerdì scorso ha costruito un mondo tutto nuovo, anche inquietante sotto alcuni profili, perché sapete che oggi il popolo delle partite IVA... ossia, laddove si possono già operare gli sconti, è ossessionato da decine di operatori del settore che vanno a proporre almeno apparentemente dei prezzi dell'energia che sono più vantaggiosi e poi scava scava all'interno della contrattualistica si scopre - come alcuni hanno fatto nella telefonia - che alcune offerte sono "specchietti per le allodole". Nel riprenderci questa materia quindi è opportuno fare in modo che vi siano elementi di trasparenza rispetto ai cittadini valdostani, perché non caschino nelle trappole di chi dopo il 1° luglio verrà dicendo: "meno 20 o 30 percento", quindi nel fare una legislazione salvaguardiamo anche un mercato domestico di cui dobbiamo tenere conto, perché l'energia elettrica ha dei costi piuttosto elevati, quindi cominciare a vendere più energia elettrica nel nostro territorio a detrimento di altri tipi di combustibile è un fatto importante e non secondario. Credo che 120 giorni, così come opportunamente illustrato dall'Assessore Marguerettaz, ci consentiranno, da una parte, di rendere stabile il contenuto del decreto legge; dall'altra, avremo la possibilità di capire fin dai prossimi giorni come si svilupperà il mercato, perché è un tema non indifferente che ci farà capire come il legislatore regionale debba muoversi.
Nella conferma che questo ordine del giorno può essere accolto volentieri da parte del Governo che lo condivide - condivide ossia la proposta fatta, contestualmente legata a un ritorno in Commissione della "proposta di legge Stacchetti" -, colgo l'occasione per fare 2 brevi osservazioni: la prima l'ho già fatta, ritengo sia scontato, Consigliere Bortot, che ci debba essere un dialogo trattandosi peraltro degli stessi Consiglieri - "in barba" ai costi della politica... siamo "quattro gatti" che ci parliamo fra di noi! -; con la seconda vorrei osservare, colleghi di "Forza Italia", oppure colleghi del gruppo "La Casa delle Libertà"... va meglio così...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... Consiglieri di "Forza Italia"... del gruppo "La Casa delle Libertà"... voglio essere preciso per evitare - come direbbe una battutaccia - casini, non so come sarà nello stenografico...
Dicevo, sul tema che ponete, quello dell'utilizzo dei combustibili in esenzione, vi chiederei per il momento di soprassedere perché a giorni avremo l'esito delle trivellazioni che stiamo facendo con il Ministero dell'economia per capire quale tipo di atteggiamento avranno nei confronti dei buoni benzina, in particolare il Viceministro Visco. Credo che in queste ore finalmente abbiamo uno scambio di corrispondenza, fra l'altro mi vorrei tenere "attaccato" con i Friulani, per cui per adesso parlerei dell'esistente, mentre stiamo ragionando sul prossimo futuro, per cui vi chiederei di soprassedere da questo passaggio sapendo che ci torneremo sopra.
Per il resto ritengo che nel solco dei padri fondatori dell'autonomia valdostana il settore idroelettrico è un tema cardine, laddove dovremo scrivere il nuovo Statuto di autonomia dovremo su questo "camminare in punta di piedi", perché si tratta di una materia molto importante che non tutte le autonomie speciali hanno, Bolzano, che pure ha ottenuto molto nel settore elettrico, non aveva una norma importante come quella del nostro Statuto; Trento, che pure ha la distribuzione, in termini di produzione è molto flebile. Sappiamo che, se uno dovesse scegliere fra produzione e vettoriamento dell'energia, è meglio la produzione, perché è quella che ci consente di guadagnare. Ringrazio quindi tutti i colleghi intervenuti, credo che si possa su questo ordine del giorno convergere sapendo che il lavoro che ci aspetta nei prossimi mesi è un lavoro serio, che deve portare a un prodotto di qualità che ci consenta di rispondere alle aspettative dei cittadini valdostani.
Presidente - Passiamo all'esame dell'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Due brevi precisazioni prima di passare alla valutazione dell'ordine del giorno. Il dibattito è stato interessante, forse ho sbagliato prima e ritiro anche dallo stenografico che non è la "pagina" più nera ma, come suggerito mentre lo dicevo dal collega Frassy, è forse la "pagina" più ridicola per alcuni aspetti, soprattutto quando ci si aggrappa a posizioni che non esistono. Non sono mai stato Presidente di niente, quindi tutto ciò che è stato riferito sull'autostrada... non so a chi si riferisse il collega Viérin Marco, ma non al sottoscritto.
Volevo invece esprimere una certa soddisfazione per l'intervento del Presidente Caveri, che mi sembra abbia focalizzato bene 2 concetti fondamentali al di là della polemica del momento e della discussione che stiamo affrontando sul progetto di legge e sull'ordine del giorno e gli emendamenti connessi: il primo è che questa ricchezza che è stata tutta la manovra "CVA" è una ricchezza che va ben al di là del sostegno e del valore economico di tutta la situazione, perché è stato un posizionamento strategico, è in qualche modo essere tornati proprietari di noi stessi e di tutto ciò che è collegato a noi stessi (lavoro, territorio, presidio e il potere politico che deriva da questa impostazione). Non si può quindi che condividere questo passaggio e, fra l'altro, mi è venuto in mente un ricordo di una telefonata disperata perché c'era stato un Senatore diessino che si era messo di traverso, mi ricordo che all'epoca, Coordinatore della Segreteria dei "DS", fui interpellato dall'Onorevole Caveri per intervenire su una Deputatessa che aveva in quel momento le funzioni di Capo Commissione e poteva bloccare questo tipo di intervento.
La seconda cosa focalizzata che ho trovato positiva è la voglia di misurarsi con il futuro. Abbiamo in effetti una fase di passaggio complessa, abbiamo questi decreti che non si sa bene come saranno trasformati in legge dal Parlamento nelle prossime settimane, abbiamo l'apertura del nuovo mercato del 1° luglio che può essere di tutto, ossia può non succedere nulla, nel senso che c'è una fase in cui tutto va come prima, oppure potrebbero scatenarsi lotte, in cui forse un ruolo più adatto alla Regione Valle d'Aosta, ed eventualmente attraverso la "DEVAL", è quello di evitare che i consumatori caschino negli "specchietti per le allodole".
Se si vuole ragionare in questi termini, al di là di maggioranze e minoranze, credo che vi sia lo spazio per un confronto in cui, nel rispetto delle proprie posizioni e delle proprie responsabilità, possiamo mettere ognuno di noi quel poco che sa per trovare una soluzione. Se invece l'obiettivo di questo ordine del giorno, del provvedimento di legge rinviato in Commissione è solo quello di decidere chi è che deve "cavalcare" un messaggio populistico, su quello non ci stiamo. Valuteremo quindi anche il nostro atteggiamento rispetto al voto che emergerà sull'ordine del giorno che è stato valutato e poi sul comportamento che si terrà nei confronti della legge, di cui ripetiamo l'invito all'analisi e alla votazione.
Presidente - Si passa all'esame dell'ordine del giorno, discutendo "in primis" gli emendamenti presentati dal gruppo "La Casa delle Libertà", discuteremo successivamente l'emendamento presentato dal collega Bortot e poi voteremo l'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione degli emendamenti.
Frassy (CdL) - Più che un'illustrazione, che è già stata fatta all'atto della presentazione, penso vada data una risposta alla richiesta del Presidente Caveri. Capiamo che molte volte andare in "tandem" è più facile che non andare in bici da soli, perciò capiamo la sua filosofia, Presidente, di accodarsi o fare la volata, non so quale sarà la posizione che lei vorrà tenere su questo "tandem" degli amici della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia: questo però non ci porta a fare una legge in "tandem", perché siamo assemblee regionali con potestà che si fermano nell'ambito dei confini regionali; di conseguenza, tutto quello che verrà definito in tale legame di intenti dovrà essere concretizzato dalle distinte assemblee regionali. Non pensiamo perciò che questo emendamento sia preclusivo a quel ragionamento politico amministrativo a cui lei stava facendo riferimento, ma sia solo l'espressione di una volontà politica più completa rispetto alle modifiche politiche e socio-economiche che da ottobre 2004 ad oggi si sono realizzate nel contesto delle politiche energetiche. Avendo certezza che Bruxelles non avrà ulteriori indulgenze con la Valle d'Aosta, avendo certezze che il percorso legislativo sulla problematica buoni di benzina è un percorso che dobbiamo scrivere, penso che a questo percorso agganciare anche la tematica dell'energia elettrica sia garanzia politica che questo Consiglio prima di fine legislatura arrivi a una conclusione anche sulle problematiche e sulle ipotetiche soluzioni dello sconto in materia di energia elettrica. Sganciare queste 2 materie, che hanno un minimo comune denominatore: quello delle politiche energetiche, vuol dire approvare un ordine del giorno che rischia di essere lasciato in eredità alla prossima legislatura. Abbiamo riconosciuto, pur con una serie di criticità, che quella proposta di legge merita di essere portata a un compimento che possa dare una risposta in termini politici concreti e non in termini di chiacchiere. Penso che da ottobre 2004 ad oggi di chiacchiere ne siano state fatte tante e purtroppo questo ordine del giorno senza un aggancio certo rischia di essere l'ennesima chiacchiera.
Riteniamo fondamentale per l'approvazione di questo ordine del giorno inserire tali passaggi, a nostro avviso obbligatori, nell'ambito di una certa scena politica nel contesto delle politiche energetiche. Con questo ragionamento penso che non impediamo a lei, Presidente, e alla sua maggioranza di mantenere quelle sinergie con la Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, nella consapevolezza che ogni Regione dovrà fare la propria legge; perciò, pur condividendo questo discorso del "tandem", auspichiamo che a frutto di tale ulteriore illustrazione i nostri emendamenti possano trovare accoglimento.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Non c'è ancora il nostro emendamento?
Presidente - Stiamo discutendo gli emendamenti del gruppo "La Casa delle Libertà"; se non ho altri interventi, pongo in votazione tali emendamenti, che recitano:
Emendamenti
- Sostituire nella premessa il seguente capoverso:
"Ritenuto di dover elaborare una proposta normativa finalizzata a riconsiderare complessivamente le politiche energetiche in riferimento sia all'energia elettrica sia all'utilizzo dei combustibili in esenzione;".
- Modificare la parte impegnativa nel modo seguente:
"Impegna la Giunta regionale a costituire un gruppo di lavoro con il compito di effettuare, entro 120 giorni, i necessari approfondimenti finalizzati a dare impulso a un'apposita normativa regionale rivolta al perseguimento degli obiettivi citati in Premessa.".
Consiglieri presenti: 33
Votanti e favorevoli: 5
Astenuti: 28 (Borre, Bortot, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Fey, Fosson, Isabellon, Lanièce, La Torre, Maquignaz, Marguerettaz, Ottoz, Pastoret, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Squarzino Secondina, Stacchetti, Venturella, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco)
Il Consiglio non approva.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot sull'emendamento che porta la sua firma.
Bortot (Arc-VA) - Pensiamo che oggi l'Assessore La Torre dovrebbe pagarci quanto meno da bere: finalmente siamo riusciti a discutere di "CVA", di risparmio energetico, di fonti rinnovabili e, di fronte sia alle dichiarazioni dei colleghi del gruppo "Stella Alpina", sia alle importanti dichiarazioni del Presidente Caveri, riteniamo che il nostro emendamento sia superato, pertanto lo ritiriamo, è una "cambiale" che verrà ripresentata a tempo debito. Insisto: le dichiarazioni del Presidente credo a nome del Governo e le dichiarazioni dei colleghi della maggioranza e del gruppo "Stella Alpina" sono importanti e gli impegni presi sono importanti non tanto per quello che abbiamo detto noi dall'opposizione, che insistiamo su questi argomenti, quanto perché la maggioranza finalmente ha acquisito nella propria totalità tali problematiche, con tutta la complessità che esse comportano... ma vengono acquisite al Consiglio; credo che questa sia una vittoria del Consiglio e della Valle d'Aosta.
Si dà atto che dalle ore 19,15 presiede il Vicepresidente Lanièce e che dalle ore 19,17 riassume la Presidenza il Presidente Perron.
Presidente - L'emendamento del Consigliere Bortot è ritirato, ne do lettura per il verbale:
Emendamento
Alla fine, aggiungere:
"Il gruppo di lavoro si rapporta inoltre ai lavori delle Commissioni consiliari incaricate di elaborare una proposta di legge sull'edilizia sostenibile come previsto dalla mozione approvata dal Consiglio in data 17/5/07.".
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno a firma dei Consiglieri Stacchetti, Vicquéry, Rini e Viérin Marco.
La parola al Vicepresidente Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Chiederemmo, con l'ausilio di qualche collega di opposizione, il voto segreto; se i colleghi del gruppo "Arcobaleno" sono d'accordo...
Presidente - La richiesta è condivisa da parte degli altri colleghi.
Pongo in votazione con voto segreto l'ordine del giorno:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 29
Favorevoli: 21
Contrari: 8
Astenuti: 4
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Accogliamo la proposta del Presidente Caveri del rinvio nelle Commissioni del nostro testo di legge con gli emendamenti presentati.
Presidente - Se non vi sono interventi, la proposta di legge n. 45 è rinviata alle Commissioni consiliari permanenti II e IV.
Il Consiglio prende atto, concordando sul rinvio alle Commissioni consiliari permanenti II e IV.