Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2789 del 20 giugno 2007 - Resoconto

OBJET N° 2789/XII - Communications du Président de la Région.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Je voulais annoncer d'abord que lundi prochain je serai auprès du Président du Conseil, Prodi, pour une rencontre politique.

J'ai reçu il y a quelques jours un coup de fil de la part de M. Letta, le Secrétaire d'Etat de la Présidence du Conseil, qui m'avait annoncé la volonté de Prodi de me voir, mais aussi de résoudre toute une série de questions tout à fait délicates que nous avons dans le rapport avec l'Etat, je l'ai dit aux Parlementaires; donc la réunion sera une réunion conjointe parce qu'il me parait opportun que, sur une chose de ce genre, il y ait une pleine collaboration avec nos Parlementaires. Je dois vous dire que c'est une rencontre importante, parce que j'ai reçu une drôle de lettre de la part du Ministre Lanzillotta che, nel suo contenuto, sconvolge i rapporti istituzionali fra la Valle d'Aosta e il Governo italiano.

Scrive il ministro Lanzillotta: "Ho ricevuto la sua lettera indirizzata per conoscenza anche al Presidente del Consiglio, con la quale, nel lamentare presunti ritardi nell'andamento dell'iter dello schema di decreto legislativo recante norme di attuazione dello Statuto speciale in materia di catasto, mi ha invitato a provvedere a quanto prescritto dalla menzionata disposizione di rango costituzionale, sottoponendo tempestivamente l'atto in questione all'esame del Consiglio dei Ministri, aggiungendo che qualora non si desse seguito a quanto sopra entro 30 giorni dalla data della presente, questa Regione si troverà, suo malgrado, costretta ad adottare ogni iniziativa ritenuta necessaria, al fine di assicurare il corretto rispetto del dettato statutario, citando in proposito l'articolo 48bis dello Statuto..." - cosa (interrompo qui, per un attimo, la lettura della lettera) che faremo domani in una riunione della Giunta, cioè andremo alla Corte costituzionale per capire come mai in questa legislatura nessuna norma di attuazione è finora arrivata al Consiglio dei Ministri, il perché lo si trova nel tono sbeffeggiante del Ministro Lanzillotta - "... Al riguardo mi preme segnalarle che lo schema di provvedimento, dopo l'esame di varie edizioni condotto dalla precedente commissione è stato riesaminato dall'attuale commissione che, in data 11 dicembre 2006, ha rielaborato e approvato il testo. In data 2 gennaio 2007 è stato trasmesso al Consiglio regionale e dopo il parere del Consiglio è stato inviato in data 1° marzo 2007 al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio per l'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri. In data 21 marzo il citato dipartimento ha fatto conoscere la contrarietà del Ministero dell'economia e delle finanze all'ulteriore corso. Questo è lo stato dell'arte".

Aggiunge il Ministro: "Sinceramente non mi pare vi sia traccia nella norma da lei citata, articolo 48bis dello Statuto, di una qualche prescrizione che imponga una particolare tempistica. Nutro inoltre qualche perplessità sul fatto che possano essere utilmente attivate, allo stato, iniziative come quelle ventilate nella sua nota, al fine di assicurare il corretto rispetto del dettato statutario." - e qui c'è da chiedersi come possa essere stato affidato il dicastero delle Regioni al Ministro Lanzillotta - "... Peraltro, come le ho sopra rappresentato, lo schema è stato trasmesso al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, ma ha subito una battuta di arresto in ragione della contrarietà all'ulteriore corso del provvedimento manifestata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Risulta pertanto evidente che, perché lo schema in parola possa essere utilmente sottoposto al Consiglio dei Ministri, lo stesso deve avere preventivamente trovato la condivisione dei competenti uffici delle varie amministrazioni interessate". Qui troviamo la totale delegittimazione della Commissione paritetica, cioè troviamo per la prima volta nella storia dell'ordinamento valdostano, da quando abbiamo in vigore l'articolo 48bis (1993), la teorizzazione di cui avevamo dubitato l'esistenza, ma finalmente qualcuno ce lo scrive, che una volta licenziata la norma dalla Commissione paritetica, venuta al parere di questo Consiglio, il Ministro Lanzillotta e i suoi uffici ritengono che questa norma di attuazione possa essere modificata in maniera unilaterale dal Governo prima di andare al Consiglio dei Ministri. Questa è una teoria che caduca la logica paritetica della Commissione paritetica, la cui gravità politica e istituzionale e costituzionale verrà portata da noi di fronte al Consiglio dei Ministri.

Tutto sommato dobbiamo ringraziare il Ministro Lanzillotta di avere manifestato in maniera così chiara la posizione del Governo, perché questo ci consentirà con maggiore facilità di andare alla Corte costituzionale. Scrive ancora: "In conclusione, nei procedimenti statutari di emanazione alle norme di attuazione, si deve trovare un bilanciamento fra la tempestività e la velocità di adozione della norma e l'esigenza della sua integrale condivisione da parte dei singoli Ministri e dunque del Governo nel suo complesso. Il dipartimento peraltro ha operato attivamente per ottenere il concerto di tutte le amministrazioni statali interessate attorno allo schema di norma proposto dalla Commissione paritetica, finora purtroppo senza successo".

Veramente mi domando a cosa serva la Commissione paritetica, perché qui si teorizza che, una volta licenziata la norma di attuazione in una logica paritetica, e i concerti devono avvenire all'interno della Commissione paritetica, cioè i membri di parte statale devono portare le tesi della parte statale, i membri di parte regionale devono portare le tesi di parte regionale, una volta licenziato il testo e ottenuto il parere dal Consiglio regionale, il testo deve andare al Consiglio dei Ministri. Liberissimo il Consiglio dei Ministri di apportare modificazioni durante il Consiglio dei Ministri anche su proposta del Presidente della Regione Valle d'Aosta che partecipa al Consiglio dei Ministri, liberissimi di respingere la norma di attuazione, anche se sarebbe una delegittimazione della parte statale della Commissione paritetica che l'indomani dovrebbe dare le proprie dimissioni, ma liberissimo il Consiglio dei Ministri di dare le dimissioni! Allora oggi capiamo il perché, e lo dirò al Presidente Prodi lunedì, con i Parlamentari presenti, e credo anche con i Parlamentari d'accordo con noi su questo punto, che non è possibile che in questa legislatura, malgrado le grandi affermazioni verbali sul rispetto delle autonomie speciali, nessuna norma di attuazione sia arrivata alla fine... oggi capiamo perché: perché la teoria del Ministro Lanzillotta, che smentisce se stessa, poiché nel corso della prima riunione della Commissione paritetica aveva detto il contrario, ed è verbalizzato, cioè aveva detto che la Commissione paritetica è libera nelle sue decisioni in quanto Commissione paritetica, perché sennò non serve la pariteticità se successivamente qualunque Ministero può mettere in discussione la situazione!

Mi auguro quindi che nell'incontro di lunedì il Presidente Prodi si faccia carico di detta questione assolutamente delicata dal punto di vista politico, perché la nascita dell'articolo 48bis ha sostanziato una nuova fase dell'autonomia della Valle d'Aosta, a condizione che la Commissione paritetica sia un organo di rango costituzionale qual è, legittimato a poter assumere delle decisioni; se, invece, ogni volta che viene licenziato un testo, questo viene poi cambiato o bloccato, noi non sapevamo dov'era il catasto, e a richieste verbali al Capogabinetto del Ministro mi era stato detto che stava per andare al Consiglio dei Ministri, e poi scopriamo che è bloccato dal mese di marzo... questo ritengo sia irrispettoso nei confronti dell'autonomia della Valle d'Aosta e gravemente irrispettoso anche del Consiglio Valle che, non a caso, nella procedura particolare del nostro 48bis è chiamato ad esprimere un parere sui decreti delle norme di attuazione. Ridicolo sarebbe che qui si dà un parere e l'indomani i Ministeri cambiano ulteriormente il testo.

Avevo altre comunicazioni sulle quali però evito di tornare, perché questa mi sembra che sia dal punto di vista politico la cosa più importante, visto che lunedì avrò modo di esprimere le mie preoccupazioni al Presidente Prodi, perché ci troviamo di fronte a un "unicum" nella storia dell'autonomia dal 1993 ad oggi.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - È evidente che il fatto appena comunicato dal Presidente della Giunta è di grande importanza, oltre che di gravità. È assordante il silenzio della rappresentanza del Governo in questo Consiglio, perché c'è una parte politica che dovrebbe farci comprendere qual è l'azione politica di questo Governo. È evidente che la preoccupazione è alta, è evidente che il Presidente della Giunta debba rappresentare al Presidente Prodi tutto il disappunto di quest'aula, spero all'unanimità, ma è importante che i nostri Parlamentari siano con il Consiglio Valle. Credo che sia giusto che ai Parlamentari giunga da questo Consiglio una posizione chiara, al Senatore Perrin arrivi una posizione di questo Consiglio chiara, a difesa della nostra autonomia e delle nostre prerogative statutarie.

Presidente, non so se è il caso di fare un documento che impegni anche i Parlamentari a questa posizione, perché questo è il momento di decidere se stare con la Valle d'Aosta o con il Governo Prodi per altre questioni che non ci interessano in questo momento. Credo che durante il corso dei lavori i Capigruppo possano incontrarsi per proporre un documento da approvare come Consiglio e impegnare i Parlamentari a difendere la Valle d'Aosta, e non i piccoli interessi di parte!

Président - La parole au Conseiller Vicquéry.

Vicquéry (UV) - Le collègue Lattanzi m'a anticipé: en effet, le problème est politique et aussi un problème de rapports institutionnels corrects entre la Région et le Gouvernement, que la réforme de la Constitution met au même niveau. Les Régions sont au même niveau de l'Etat, ainsi que les Communes et les autres institutions; donc j'appuie la proposition de M. Lattanzi pour préparer un document commun.

Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - La notizia che ci ha dato oggi il Presidente ci preoccupa; questa preoccupazione oggi viene riconfermata in senso ancora più negativo. Il fatto soprattutto che si dica che l'assenso potrà venire solo dopo l'integrale condivisione dei singoli Ministri, ci stupisce fortemente. Non abbiamo parole, come gruppo "Stella Alpina" e credo che su questo argomento tutte le forze politiche vorranno condividere un documento consiliare di forte valenza per il contenuto di questa situazione e per quello che purtroppo rappresenta come linea di pensiero.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Noi pensiamo che la Commissione paritetica sia nata come uno strumento che deve regolamentare i rapporti su alcune questioni fra Stato e Regioni ed è una commissione che deve poter funzionare e bene. Pensiamo che sia all'interno di questa commissione che i problemi vadano affrontati e risolti, piuttosto è meglio che i problemi rimangano più tempo nella commissione per un approfondimento, ma nel momento in cui c'è la proposta finale, il Consiglio regionale deve sapere che quando si pronuncia su quella proposta, non è la proposta di un gruppo di tecnici, ma è la proposta che ha l'avallo politico da parte dello Stato che è rappresentato, lì, dai propri tecnici, così come noi, Consiglio, sappiamo che quando questa proposta arriva è una proposta che ha avuto l'avallo tecnico di rappresentanti della Regione in cui la Regione si riconosce. Credo che tutto sommato questa situazione forse può essere utile per chiarire la funzione di questa commissione.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Credo che si debbano fare i complimenti al Ministro Lanzillotta per averci dato la possibilità di chiarire un aspetto che aleggiava, ma adesso è "nero su bianco". Faccio delle riflessioni un po' preoccupate, perché questo è un segnale di un disagio nei rapporti fra Regione e Stato preoccupante. È un disagio che va avanti da molto tempo, perché ricordo al caro amico Lattanzi che con il Governo precedente non avevamo neanche il Presidente della commissione per parecchi anni, perché lo Stato lo aveva bloccato, e quella commissione è rimasta bloccata quasi altrettanti anni come questa!

Credo che ci siano svariati segnali per cui i rapporti fra la Regione e lo Stato presentino delle criticità. L'atteggiamento muscolare che sento aleggiare in questo Consiglio e anche il fatto che il Capogruppo dell'"UV" sposi a piè pari la posizione della "CdL", dimostra che c'è una reazione di tipo muscolare a questa situazione. Credo invece che si debba fare una riflessione più ampia e che si debba, lunedì, evidenziare a Prodi la necessità di un tavolo di confronto che risolva tutti i grossi dossier che ci sono: c'è questo "ma", c'è anche quello del federalismo fiscale e ce ne sono altri, il progetto dell'intesa ed altri, e su questi trovare una soluzione comune che vada bene alla Valle d'Aosta e allo Stato e che trovi una soluzione gradita da tutti.

Vorrei però far emergere una seconda perplessità: se si è arrivati a questi punti è anche per qualche turbata, perché quando qualche "intelligentone" è riuscito a mettere dei Valdostani a rappresentare il Governo, è chiaro che si è messo un elemento di debolezza in questa Commissione paritetica. Credo che a questo punto tutti si debbano fare un esame di coscienza, perché su questa situazione di difficoltà e di crisi in cui la Valle d'Aosta oggi si trova, credo che di responsabili ce ne siano da varie parti, quindi penso che se si deve trovare un accordo fra tutti, l'accordo si può trovare con la pazienza e la buona volontà, e non certo mostrando i muscoli!

Président - La parole au Conseiller Ottoz.

Ottoz (UV) - Mi auguro che le dichiarazioni testé fatte dai colleghi Squarzino e Sandri non siano i prodromi di un defilarsi domani o stasera al momento della votazione del documento annunciato dal Capogruppo dell'"UV". Mi auguro, cioè, che sia chiarito finalmente il discorso per cui ormai qui, tutti, si dichiarano autonomisti, salvo poi ricorrere a bizantinismi dialettici al momento del voto per evidenti imbarazzi nei confronti di referenti nazionali. Mi auguro quindi che questo documento si faccia, che stabilisca in modo inequivocabile la posizione autonoma della Regione, ridia nel suo testo la dignità e il rango costituzionale che la "paritetica" ha sempre avuto e che tutti in quest'aula si dimostrino una volta per tutte autonomisti nei fatti, con il voto, e non solo a parole sui media.