Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2758 del 24 maggio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2758/XII - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 14 novembre 2002, n. 24 (Istituzione della Fondazione Clément Fillietroz)".

Articolo 1

(Modificazione all'articolo 1)

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 14 novembre 2002, n. 24 (Istituzione della Fondazione Clément Fillietroz), le parole: "l'attività di divulgazione, lo studio, la ricerca e la didattica nel campo delle scienze astronomiche, della fisica ambientale, della meteorologia e della ricerca scientifica" sono sostituite dalle seguenti: "le attività di studio, ricerca scientifica, didattica e divulgazione nel campo dell'astronomia, astrofisica e fisica ambientale".

Articolo 2

(Sostituzione dell'articolo 2)

1. L'articolo 2 della l.r. 24/2002 è sostituito dal seguente:

"Articolo 2

(Scopi)

1. La Fondazione persegue i seguenti scopi:

a) la ricerca scientifica, creando le condizioni affinché l'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy possa svolgere ricerche utilizzando le proprie apparecchiature e partecipare a programmi di ricerca nazionali ed internazionali, in collaborazione con istituti e centri di ricerca universitari;

b) la didattica rivolta agli insegnanti e agli alunni delle scuole primarie e secondarie, mediante visite all'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy, corsi di formazione ed ogni altra iniziativa utile;

c) la divulgazione delle scienze astronomiche, promuovendo ed organizzando corsi di formazione, visite guidate alle strutture dell'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy ed ogni altra iniziativa utile;

d) la promozione delle attività di cui alle lettere a), b) e c), anche mediante apposite convenzioni con istituti, associazioni ed enti specializzati nel settore delle scienze astronomiche;

e) l'organizzazione di conferenze, seminari, azioni informative e divulgative con i mezzi ritenuti più idonei, compresa la produzione, la distribuzione e la commercializzazione di materiale scientifico multimediale, nonché la commercializzazione di tecnologie ed attrezzature di tipo astronomico;

f) la gestione dell'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy;

g) l'eventuale gestione di infrastrutture ad integrazione e supporto dell'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy.".

Articolo 3

(Modificazioni all'articolo 3)

1. L'alinea del comma 1 dell'articolo 3 della l.r. 24/2002 è sostituito dal seguente:

"1. Partecipano alla Fondazione in qualità di soci fondatori, assicurando alla Fondazione medesima un finanziamento annuale:".

2. Il comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 24/2002 è sostituito dal seguente:

"2. I soggetti pubblici e privati, che intendono aderire alla Fondazione successivamente alla sua costituzione, devono inoltrare la relativa richiesta al consiglio di amministrazione, che decide sulla loro ammissione e sulla loro eventuale rappresentanza in seno al consiglio medesimo sulla base dei criteri distintivi stabiliti dallo statuto, tenuto conto dell'idoneità dei richiedenti a concorrere al raggiungimento degli scopi della Fondazione.".

Articolo 4

(Modificazioni all'articolo 4)

1. La lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 24/2002 è sostituita dalla seguente:

"a) la Fondazione è amministrata da un consiglio di amministrazione, incaricato della gestione ordinaria e straordinaria, nominato con deliberazione della Giunta regionale e composto da un massimo di cinque membri, di cui due designati dalla Giunta regionale medesima, uno dal Comune di Nus, uno dalla Comunità montana Mont-Emilius e uno dai soggetti di cui all'articolo 3, comma 2;".

2. Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 24/2002, dopo le parole: "il direttore e" sono inserite le seguenti: ", sentito il direttore medesimo,".

3. Alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 24/2002, le parole: "collegio di revisori dei conti" sono sostituite dalle seguenti: "revisore dei conti".

4. La lettera d) del comma 2 dell'articolo 4 della l.r. 24/2002 è sostituita dalla seguente:

"d) il comitato scientifico, organo consultivo della Fondazione, ha il compito di assistere il direttore e il consiglio di amministrazione nella determinazione delle scelte fondamentali e delle iniziative finalizzate al raggiungimento degli scopi della Fondazione.".

Articolo 5

(Modificazione all'articolo 5)

1. Dopo il comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 24/2002, è aggiunto il seguente:

"1bis. I soci fondatori e gli altri soggetti di cui all'articolo 3, comma 2, possono concorrere alla formazione del patrimonio della Fondazione, attraverso il conferimento, in comodato d'uso, di beni da utilizzare per gli scopi della Fondazione.".

Articolo 6

(Abrogazioni)

1. I commi 3 e 3bis dell'articolo 6 della l.r. 24/2002 sono abrogati.

2. È, inoltre, abrogato l'articolo 16 della legge regionale 17 agosto 2004, n. 19.

Articolo 7

(Disposizioni transitorie)

1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, lo statuto della Fondazione deve essere adeguato in conformità alle disposizioni di cui alla l.r. 24/2002, come modificate dalla presente legge; nelle more del predetto adeguamento, continuano a trovare applicazione le disposizioni dello statuto vigente alla data di entrata in vigore della presente legge.

2. Gli organi della Fondazione in essere alla data di entrata in vigore della presente legge restano in carica sino all'adeguamento dello statuto disposto ai sensi del comma 1 e, comunque, sino all'insediamento dei nuovi organi, nominati in conformità al nuovo statuto.

Presidente - La parola al relatore, Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Con la legge regionale n. 24/2002 che istituisce la Fondazione "Clément Fillietroz", con sede presso l'Osservatorio astronomico regionale di Saint-Barthélemy, si definivano gli scopi e l'attività della fondazione. Sin dall'apertura dell'osservatorio, avvenuta nel 2003, nonostante iniziali difficoltà di avviamento della struttura, la fondazione ha concentrato i suoi sforzi con notevole successo soprattutto sulla didattica e la divulgazione scientifica, raggiungendo un elevato numero di visitatori: quasi 30mila persone, fra le quali oltre 10mila studenti e più di 400 corsisti.

Più recentemente la fondazione si è dedicata con altrettanto successo anche alla ricerca scientifica nel campo astronomico e astrofisico, partecipando ad importanti progetti internazionali e ha saputo inserire l'osservatorio nella rete degli altri osservatori italiani e delle università che ricercano in questo campo, mettendosi in rete con altri atenei scientifici del nostro Paese. Dopo i primissimi anni, dedicati prevalentemente alla divulgazione e alla didattica, la fondazione si presenta ora come un vero centro di cultura scientifica di eccellenza, senza per questo aver ridotto il proprio impegno nella divulgazione e nella didattica, per le quali invece il potenziamento del lavoro scientifico e di ricerca costituisce elemento di ulteriore maggiore interesse e attrattiva. Ne è buona testimonianza l'impennata di visite di scuole e corsisti all'osservatorio, alla quale assistiamo in questi ultimi tempi. Onde consentire alla fondazione di meglio realizzare queste nuove attività, tale disegno di legge interviene a modificare la legge istitutiva della fondazione e a semplificarne le procedure per quanto attiene alla concessione del contributo annuale dell'Amministrazione regionale.

Per meglio illustrare quanto detto sull'attività, va evidenziato che recentemente la fondazione ha avviato interessanti rapporti di collaborazione con il mondo accademico e con altri istituti scientifici, in particolare con l'Osservatorio di Torino con il quale sono in corso di realizzazione importanti progetti. L'interesse degli scienziati per l'Osservatorio di Saint-Barthélemy è dovuto sicuramente alla dotazione di strumenti di osservazione di cui è dotato, la cui capacità è però di per sé potenziata dallo scarso inquinamento chimico dell'aria in quel sito e di un trascurabile inquinamento luminoso, fatto importante per le osservazioni astronomiche, che permettono lo sfruttamento al limite delle capacità di risoluzione dei telescopi installati (per farvi un'idea: un telescopio da 80 centimetri di diametro a Lignan permette di fare le stesse osservazioni che si possono fare altrove con telescopi di 120 centimetri e di costo superiore). Per proseguire con successo le attività intraprese, l'osservatorio deve poter contare sul contributo di risorse di fisici specializzati nel campo dell'astronomia e dell'astrofisica: una situazione irrinunciabile questa per qualificarsi sempre più come istituto di ricerca, che possa divenire parte integrante del "pool" degli osservatori italiani nell'ambito dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF). Questa è anche una condizione necessaria per disporre della capacità e delle risorse necessarie a proporre attività di ricerca in condizione di attivare, da un lato, finanziamenti pubblici europei, dall'altro, finanziamenti di enti, quali, ad esempio, le fondazioni bancarie, concentrati su specifici progetti di elevato interesse e valore scientifico. Questo è anche il motivo per il quale il finanziamento regionale a favore dell'osservatorio in sede di approvazione per il bilancio 2007 era cresciuto in maniera consistente rispetto al passato.

Rispetto alla semplificazione delle procedure per la concessione del contributo annuale, le modificazioni che questo disegno di legge propone si giustificano con l'esigenza di superare le difficoltà di finanziamento da parte del Comune di Nus e della Comunità montana Monte Emilius, che sono costrette nella "morsa" del Patto di stabilità europeo e delle nuove disposizioni in materia di trasferimento di fondi alle Comunità montane. In precedenza i rapporti fissi che nella legge che andiamo a modificare legavano il contributo della Regione ai conferimenti effettuati dai soci fondatori... in rapporto fissi... provocavano un'asfissia finanziaria nel caso che non potessero arrivare i finanziamenti dagli enti locali, che pregiudicava il buon funzionamento di tutta la struttura. In questi ultimi 2 anni, infatti, si sono registrati per tale motivo ritardi nella liquidazione del contributo regionale, che hanno determinato evidenti problemi rispetto alla normale attività dell'osservatorio. Inoltre il comma 2 dell'articolo 3, proprio allo scopo di valorizzare il contributo di esperienza di eventuali nuovi soggetti pubblici o privati di particolare rilievo scientifico o finanziario, prevede la possibilità per questi ultimi non solo di aderire alla fondazione, ma anche di entrare a far parte del consiglio di amministrazione della fondazione.

Mentre negli articoli 1 e 2 sono meglio ora precisati scopi e obiettivi della fondazione, onde caratterizzarne la missione di istituto di studio e ricerca scientifica, didattica e divulgazione, nell'articolo 4 si rende più agile la gestione del consiglio di amministrazione, riducendone il numero dei componenti, pur prevedendo, come detto, l'eventuale rappresentanza ai nuovi soci di particolare rilevanza, la diminuzione del numero dei componenti è anche in applicazione di una normativa generale sulla semplificazione e riduzione dei costi della politica.

Un'ultima osservazione merita l'ultima lettera del comma 1 dell'articolo 2, laddove si fa espresso riferimento, tra gli scopi della fondazione, a "l'eventuale gestione di infrastrutture ad integrazione e supporto dell'Osservatorio di Saint-Barthélemy". Potrebbe essere il caso del planetario in costruzione a Lignan, adiacente all'ostello che ospita studenti e corsisti in visita all'osservatorio. Tenuto conto dell'importanza del planetario, che ormai è quasi terminato, e del fatto che di norma questo genere di struttura non genera entrate superiori al 25% circa delle spese di gestione, è evidente che, qualora il planetario fosse affidato in gestione alla fondazione, sarà necessario rivedere il fondo di funzionamento, ma soprattutto i contributi di gestione.

Presidente - Faccio presente che si voterà sul nuovo testo approvato all'unanimità dalla V Commissione e che è stato presentato un emendamento dal collega Ottoz.

La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Devo delle scuse al collega Ottoz, perché non ero presente all'inizio della relazione dato che ci sono dei lavoratori della "Cogne" fuori che vorrebbero sollecitare la discussione della mozione che li riguarda, il rischio è che slitti nuovamente. Sembra che vi sia un accordo di fare la legge sui tetti in lose e poi anticipare la mozione, quindi abbrevio tantissimo il mio intervento e faccio solo alcune raccomandazioni.

Ha fatto bene il collega Ottoz nella relazione a fare anche un riferimento al costituendo planetario; la proprietà del planetario, essendo un progetto "INTERREG", è del Comune ed è un Comune della Maurienne e non poteva rientrare in questa legge. È fondamentale però che vi sia una gestione unitaria, perché il planetario è stato progettato in funzione dell'osservatorio per fare le lezioni durante le ore diurne e poi passare all'osservazione nelle ore notturne. È stata individuata l'area a metà strada fra l'ostello e l'osservatorio, nell'arco di 50 metri abbiamo tutte e 3 le strutture, perché questo ci permetterà di ospitare in modo residenziale dei giovani e noi, se vogliamo orientarci in un turismo più dolce, dobbiamo investire nei giovani, perché quello che investiamo nei giovani oggi ce lo ritroveremo più avanti quando torneranno a fare le ferie in Val d'Aosta, quindi questi soldi alla fondazione per gestire al meglio la struttura sono un investimento. Un'altra raccomandazione che vorrei fare all'Assessore è che per i membri del "CdA" non sono previsti gettoni di presenza, sono tutti volontari, è importante che per quelle 2 strutture vengano scelte persone motivate e con la passione di far funzionare bene le strutture. Non si guardi tanto l'appartenenza politica, ma si scelgano le persone motivate, perché esiste un gruppo di persone motivate che ne hanno "fatto di tutti i colori" in questi anni... di "tirare avanti la carretta" nonostante l'osservatorio non fosse a regime per tutta una serie di problemi, di cui avevo parlato in Commissione.

Credo si stia approvando una legge che fa da sanatoria a una "partita aperta" che rischiava di degenerare, si dota di strumenti finanziari la struttura; la struttura con il planetario quando sarà finito sarà a regime e sono convinto che con una serie di collaborazioni - penso al Forte di Bard, alla mostra che è stata fatta un mese fa dal titolo "Arte e astronomia" - si possano creare delle sinergie e far funzionare bene tutte le strutture in questo ramo. Ci avviamo anche verso la costituzione di punti di riferimento culturali, turistici ed economici in un settore della cultura che ci vede all'avanguardia, nel senso che questo osservatorio è l'unico per ricercatori e per la didattica presente in Europa.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Questo progetto di legge è interessante e lo voteremo, quindi faccio anche la dichiarazione di voto in contemporanea con la discussione generale, in quanto evidenzia 2 dati molto importanti: il primo è che la Valle d'Aosta non può pensare di potersi sviluppare e poter dare delle risposte positive di sviluppo ai propri concittadini se non attraverso dei progetti molto a misura della Valle d'Aosta. Questo della Fondazione "Fillietroz" è stato sicuramente un progetto che ha funzionato, che ha dato dei risultati positivi, sono ampiamente descritti nella relazione, si parla di 28mila persone che hanno usufruito ad oggi di questa struttura, credo sia un segnale di come si debba lavorare, ossia avere delle strutture che sfruttino le caratteristiche del territorio, in particolare la scarsa luminosità artificiale che esiste nella zona per consentire uno sviluppo positivo.

Un dato importante sempre in questa logica è il fatto che si utilizzano una serie di risorse umane esistenti in Valle d'Aosta: il discorso che faceva prima il collega Bortot è importante, perché se vogliamo far decollare il settore dell'economia... non dico che meno si paga e più si alza la qualità, ma questo è un po' vero. Qui abbiamo persone che sono espressione del volontariato, ma che dimostrano una grande volontà di partecipare e sviluppare questa azione, che sono il motore principe, perché molto più dei soldi conta la determinazione e la convinzione che hanno i suoi amministratori.

Il secondo aspetto che ci convince e che vogliamo evidenziare come esempio per altre situazioni è il fatto di aver ridotto il "CdA" a 5 componenti nel testo finale della Commissione. Il testo originario della Giunta era di 6, la Commissione ha ridotto a 5 il numero dei componenti del "CdA", pur lasciando la possibilità dell'entrata di altri componenti nel caso di entrata di soci particolarmente rilevante, però "si è fatto trenta, ma non si è fatto trentuno": una delle caratteristiche della nostra Regione è quella che si formano questi comitati in cui tutti devono essere rappresentati dal proprio "soldatino", questo rischia di non riuscire a trovare la sufficiente efficacia, perché spesso tali persone si sentono rappresentanti del mandatario, piuttosto che membri del "CdA", quindi parte dell'istituzione in cui sono stati delegati. Avrei preferito 5 membri del "CdA" designati in accordo fra i soggetti, senza identificare quanti della Regione, quanti del Comune di Nus, quanti della Comunità montana di Monte Emilius o di altri soggetti, perché alla fine le persone che sono capaci, che hanno competenza in materia non è che siano tantissime, l'importante è che siano scelte congiuntamente. Si poteva fare di più, non si è fatto, però non possiamo che prendere atto che la riduzione è un dato positivo; fra l'altro, occasionalmente "prendo la palla al balzo" per richiamare la maggioranza a dare attuazione al deliberato che avete fatto quasi 6 mesi fa, in cui vi impegnavate a presentare un progetto di legge per recepire il "Bersani" dal punto di vista dei "CdA", per ridurne il numero, per adeguare le caratteristiche a seconda della tipologia di società e per fare dei risparmi e una maggiore efficienza. Di quel grosso impegno votato anche dal gruppo "La Casa delle Libertà" non abbiamo avuto più segnali, spero che la Fondazione "Fillietroz" vi faccia ricordare che dobbiamo adeguarci a questa nuova linea politica nazionale, perché è una linea di efficienza e di efficacia.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Vorrei ringraziare intanto il collega Bortot per le sue parole, perché conosce molto bene questo problema e sa quali vicissitudini abbia avuto l'osservatorio e come bene sia riuscito a lavorare, e anche il collega Sandri soprattutto per la prima parte del suo intervento, che atteneva alla soddisfazione, perché si tratta di un progetto di qualità, uno di quei settori dove c'è una reale ricerca di eccellenza a prescindere dalle altre condizioni al contorno.

La questione del consiglio: intanto la legge riprende la dizione della legge precedente per cui la fondazione si dà uno statuto e quindi liberamente al proprio interno; l'unico vincolo è quello di garantire un posto in consiglio al Comune e alla Comunità montana, nel senso che in questo modo sono rappresentate le Comunità che contribuiscono al funzionamento dell'osservatorio. Non mi sembra sia la solita logica della maggioranza e minoranza, ossia della suddivisione dei posti, ma è solo per chiarire che tutti coloro che partecipano finanziariamente alla fondazione possono essere rappresentati in Consiglio ed essere utili nel riportare ai loro referenti le necessità, non ultime quelle finanziarie della fondazione e dell'osservatorio.

Presidente - Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent.

Viérin L. (UV) - Je serai bref pour laisser place à la discussion dont parlait M. Bortot sur les problèmes des travailleurs de la "Cogne", mais quelques considérations... avant tout permettez-moi dans tous les remerciements que j'ai entendus, les Conseillers qui se remerciaient entre eux... je voudrais remercier le Gouvernement régional pour avoir proposé ce projet de loi et les bureaux qui ont travaillé à la prédisposition de ce texte. Je crois que les thèmes qui ont été touchés sont tous prévus dans ce projet de loi: investir sur les jeunes, les données ont été rappelées, nous sommes en train d'investir beaucoup dans cette conjugaison entre formation, didactique, école, observatoire. Nous sommes en train d'investir dans la culture, l'exposition au Fort de Bard en est un exemple, sur comment cet observatoire doit être relié au territoire. Nous ne voulons pas un observatoire qui soit figé à Saint-Barthélemy et qui soit comme une "cathédrale dans le désert" avec les touristes qui vont à Saint-Barthélemy et qui s'en vont en ayant visité l'observatoire, un point c'est tout. Nous voulons un observatoire qui ait des retombées non seulement économiques, mais scientifiques et en termes d'idées sur le territoire, c'est un observatoire régional et donc qui est de toute la Communauté valdôtaine.

C'est vrai, le Conseiller Sandri dit: "ce n'est pas seulement l'aspect de l'argent, mais il fait aussi que les projets aient des jambes". Je voudrais vous rappeler qu'en phase de budget nous avons prévu 150.000 euros et nous avions pris l'engagement de prévoir 50.000 euros en phase d'ajustement de budget au mois de juin à condition que le territoire répond et croit dans l'observatoire. J'ai écrit une lettre à la Commune et à la Communauté de montagne, en disant que c'est le territoire qui devait croire dans l'observatoire et, seulement à la suite d'un engagement de la part de la Commune qui a augmenté son intervention et de la Communauté de montagne aussi, nous avons prévu 50.000 euros en plus et donc pour un montant total de 200.000 euros. Je rappelle que le montant est plus que redoublé, donc en termes d'idées et en termes de ressources économiques aussi l'Administration régionale croit dans cet observatoire.

Le "CdA": justement le collègue Ottoz que je remercie pour le grand travail qu'il a fait en tant que rapporteur, le disait très bien... ce n'est pas un discours de "CdA" pour placer les soldats des uns, plutôt que les autres et j'avais demandé personnellement à la Commission de réduire le "CdA" sans attendre le projet de loi dont parlait le Conseiller Sandri et les engagements que nous nous sommes donnés, car c'était une nouvelle loi et nous sommes déjà intervenus dans ce sens... c'est clair que nous espérons que d'autres partenaires entrent dans cet observatoire, nous pensons notamment aux fondations, qui pourraient financer la recherche et une partie des projets que l'observatoire mène de l'avant.

Pour ce qui est d'un discours général, je crois que notre Région doit être fière de son observatoire et Nus et le territoire doivent être fiers de l'Administration régionale, qui croit dans ce projet.

A nous et à ceux qui feront partie du "CdA" nommés par la Région... quand on parle de soldats, moi j'aime bien penser... comme M. Sandri... qu'il ne faudrait pas raisonner en termes de soldats. Je rappelle qu'on devrait tous faire un effort pour que cela se passe, je crois que là nous nous activerons pour effectivement nommer des gens de qualité, experts dans le domaine comme d'ailleurs il existe à présent, donc un engagement de tout le monde, car l'administration c'est nous tous.

Presidente - Si passa all'esame dell'articolato.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 27

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 27

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 27

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri sull'articolo 4.

Sandri (GV-DS-PSE) - Solo 2 brevi osservazioni per chiudere il confronto con la maggioranza. Il problema dei soldi era riferito ai soldi ai "CdA". Ho una teoria, non so quanto valida, per cui più si pagano i Consiglieri del "CdA" o i Consiglieri in generale più decade la qualità, c'è un rapporto inversamente proporzionale per cui quelli che non prendono neanche una lira sono i migliori. Un dato che può essere utile è che io credo che la legislazione della Valle d'Aosta sia molto migliore di quella della Sicilia, perché esiste un grosso divario fra le prebende dei Consiglieri regionali della Valle d'Aosta e quelli della Sicilia. Potremmo fare di meglio, per questo invito il Presidente pro tempore del Consiglio a mettere in votazione l'iscrizione delle 2 risoluzioni che abbiamo presentato insieme al gruppo "Arcobaleno": una delle quali insiste su questo punto.

Secondo dato: il collega Ottoz ha captato solo una parte di quanto avevamo proposto, ossia l'idea che non ci debba essere obbligatoriamente una corrispondenza precisa: tanti soci, tanti soggetti, tanti Consiglieri di amministrazione, ma qualche Consigliere di amministrazione per le sue capacità, anche perché qui sono persone che hanno anche una volontà e una caratteristica scientifica particolare, potrebbero anche rappresentare più di un ente locale, ad esempio il Comune di Nus e la Comunità montana non credo abbiano difficoltà ad identificare un'unica persona che li possa rappresentare, ai quali questa persona dovrebbe essere tenuta a rispondere per quanto riguarda il suo comportamento. Essere più duttili da questo punto di vista, come in parte ha richiamato l'Assessore, potrebbe essere una strada per superare tale segmentazione esagerata che in alcuni casi abbiamo. Se andate a vedere nella legislazione, esistono dei comitati che fanno paura, forse qualche volta sfruttare la convergenza potrebbe essere utile.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (UV) - Non ho difficoltà a dire che si può essere d'accordo con il collega Sandri, non era emersa nel dibattito questa esigenza, per cui non si è ritenuto di cambiare il sistema che era previsto in precedenza. Sono d'accordo poiché è vero, secondo la mia valutazione, che quanto meno sono alti gli emolumenti dei Consiglieri tanto maggiore è non tanto la loro qualità, ma la libertà con la quale l'organo riesce a darsi una gestione: questo potrebbe essere un tema da affrontare in un'altra sede.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - All'articolo 5 c'è l'emendamento del collega Ottoz, che recita:

Emendamento

L'articolo 5 del DL n. 161 è sostituito dal seguente:

"Art. 5

(Sostituzione dell'articolo 5)

1. L'articolo 5 della l.r. 24/2002 è sostituito dal seguente:

"Art. 5

(Patrimonio)

1. La Regione concorre alla formazione del patrimonio iniziale della Fondazione mediante il versamento di euro 53.550 e attraverso il conferimento, a titolo gratuito e senza prestazione di cauzione alcuna, della disponibilità, per l'intera durata della Fondazione, degli immobili o delle parti di immobili di proprietà regionale situati nell'area dell'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy interessati dall'attività della Fondazione medesima, con le relative pertinenze, gli arredi e gli allestimenti.

2. I soci fondatori e gli altri soggetti di cui all'articolo 3, comma 2, possono concorrere alla formazione del patrimonio con le modalità di cui al comma 1, di beni da utilizzare per gli scopi della Fondazione."."

La parola al Consigliere Ottoz, per l'illustrazione dell'emendamento.

Ottoz (UV) - È emerso successivamente al licenziamento del disegno di legge in Commissione un problema relativo al modo in cui la fondazione può acquisire dei beni dati dai soci o da altre persone giuridiche, nel senso che, a seconda che si tratti di comodati o di concessioni, questi hanno un trattamento diverso ai fini dell'inserimento in bilancio, da un lato, e, dall'altro, perché potrebbero esserci difficoltà per il fatto che si tratti di beni disponibili o indisponibili, qualora si tratti di beni regionali.

Si è sostituito alla parola "comodato d'uso"... la parola "conferimento"... e si è inserito: "a titolo gratuito e senza prestazione di cauzione alcuna", quindi senza aggravio per la fondazione, fino alla durata della fondazione - quindi questi beni tornerebbero nella proprietà della Regione al momento in cui la fondazione esaurisse i suoi scopi -, in modo che possa essere scelta la forma contrattuale più adatta al tipo di bene conferito. La stessa cosa permette nel caso del comma 2 - altri soggetti che conferissero altri beni - di inserirli a bilancio nel modo più favorevole per coloro che li conferiscono e per la fondazione che li riceve; è un emendamento tecnico.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento sostitutivo dell'articolo 5, quindi votando l'emendamento si vota l'articolo 5 nuovo:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 30

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge nel suo complesso:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.