Oggetto del Consiglio n. 2455 del 7 febbraio 2007 - Resoconto
OBJET N° 2455/XII - Communications du Président de la Région.
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Evidemment le Gouvernement valdôtain aussi participe au deuil de notre diocèse pour la mort de Mons. Ovidio Lari, homme de grande culture, qui a traversé dans son épiscopat une longue période de l'histoire valdôtaine.
Permettez-moi de signaler quelques rendez-vous qui se sont tenus à Aoste. Lundi 29 janvier j'ai présidé, dans la salle du Gouvernement régional, la réunion du Conseil Valais-Vallée d'Aoste du Grand-Saint-Bernard. Au nombre des sujets traités figurait, entre autres, l'examen des lignes directrices du programme opérationnel visant la mise en œuvre du nouveau programme de coopération transfrontalière Italie-Suisse cofinancé par l'Union européenne. On a même touché d'autres arguments tels que le projet de sauvegarde de l'environnement et de la sécurité du territoire, ainsi que les échanges en matière de formation bilingue des instituteurs, des enseignants et des formateurs.
C'est le 2 février qu'a été lancée la campagne contre la violence scolaire en Vallée d'Aoste, comme on dit en italien: "il bullismo". Cette initiative, d'une grande valeur éducative et sociale, a été voulue par la Présidence de la Région, en collaboration avec l'Assessorat de l'éducation, qui n'a pris en charge que les frais de réalisation du matériel, toute la conception ayant été effectuée gratuitement par la société "Saatchi & Saatchi" de Milan. Notre Région est ainsi la première en Italie à avoir entrepris une action de sensibilisation du public à ce problème, qui a hélas fait la une de nos journaux récemment, mais auquel toute l'Europe doit faire face depuis quelques années.
Les 30 et 31 janvier passés, à Berlin, le 1er Sommet de l'égalité a réuni 450 délégués de toute l'Europe. Je pense que notre Région participera à "l'Année européenne 2007 de l'égalité des chances pour tous". Il y aura sans doute un programme important contre toutes les discriminations, donc je pense qu'il y aura de notre part une grande attention aux thèmes de l'Année européenne, c'est-à-dire une participation équilibrée des femmes et des hommes dans la société, mais aussi toutes les nécessités de lutter contre la discrimination que subissent certaines personnes en raison de leur sexe, de leur race ou de leur origine ethnique, de leur religion, d'un handicap, de leur âge ou de leur orientation sexuelle.
Enfin je voudrais signaler une bonne nouvelle. La Région, lors de la dernière réunion de la Commission paritaire Etat-Régions, a eu la possibilité de voir approuvé un décret d'exécution "Norme di attuazione allo Statuto" très important, qui regarde le futur de la Fondation "Institut musical". A mon avis c'est un passage très important qui arrive après quelques années à résoudre des problèmes tout à fait délicats de rapport avec l'Etat.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Simplement pour déclarer ma satisfaction pour le résultat dont parlait M. Caveri, c'est-à-dire finalement ces nouvelles sur l'Institut musical, donc le décret d'exécution qui a été approuvé et qui donne la possibilité finalement de planifier une activité de l'institut et de pouvoir regarder à l'avenir avec un peu d'optimisme, c'est-à-dire sûrement un résultat satisfaisant et qui couronne des mois de travail. Nous avons travaillé en collaboration avec la Présidence et avec la Fondation de l'Institut musical, car c'est un problème qui, depuis 1966, c'est-à-dire la première fois que la Région décida de financer des cours de musique, existe c'est un thème qui a été abordé, mais toujours avec insuccès. Les efforts donc ont été reconnus et nous pouvons de cette façon offrir une formation musicale de qualité et d'avant-garde et tous les efforts aussi financiers que l'Administration régionale a dans ces années menés de l'avant sont reconnus avec cette spécificité aussi linguistique de notre Région. Maintenant, en attendant le passage formel, c'est-à-dire l'approbation au Conseil de la Vallée et puis aussi de la part du Gouvernement, nous sommes en train de travailler aux orientations générales et aux principes de développement de l'Institut pour d'un côté donner une perspective, nous en avons parlé pendant le budget de l'année dernière, et aussi afin d'essayer de lier plus notre Institut musical au territoire et aussi de relancer sa fonction éducative dans le domaine scolaire.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Volevo brevemente commentare le dichiarazioni del Presidente della Regione e ancor di più collegarmi all'intervento appena fatto dall'Assessore alla cultura circa l'evoluzione della scuola valdostana e collegarlo agli atti di vandalismo e di bullismo di cui siamo stati protagonisti anche in queste settimane in Valle d'Aosta, ma che sono poi culminati nei gravi fatti di Catania. Cosa voglio esprimere? Intanto un sentimento di sgomento per quello che è avvenuto nel mondo del calcio, sapete che insieme a molti Consiglieri in questa assise condividiamo la passione per quello che considero ancora uno straordinario sport di valori e di insegnamenti, che purtroppo in questa settimana invece ha espresso la sua parte peggiore con la morte di un padre di famiglia prima ancora che un servitore dello Stato. Atti di maleducazione, di mancanza di rispetto, credo che tutti abbiate avuto modo di fare delle riflessioni nelle vostre famiglie, nei luoghi di incontro per dare delle risposte e cercare di capire. Anche noi lo abbiamo fatto sia come sportivi, sia come politici, abbiamo cercato di capire quale poteva essere il contributo alla riflessione, ma ancor di più alle attività che ognuno di noi può mettere in campo per cercare di dare una risposta a questi interrogativi dolorosi: cosa possiamo fare nel nostro piccolo e anche la nostra piccola Regione. Ho fatto con alcuni amici alcune riflessioni: prima di tutto possiamo fare qualcosa come persone, come padri di famiglia, perché proprio lì nasce il malessere di quei ragazzi giovani che pensano di andare allo stadio, invece che per guardare un evento sportivo, per fare una battaglia che non è più fra le tifoserie, ma addirittura contro lo Stato, con i servitori dello Stato, i poliziotti, i Carabinieri che sono vittime di aggressioni puramente gratuite, che sono di fatto poi lo sfogo di un disagio che ha radici profonde in questa società; radici che sono nella mancanza di valori nelle famiglie, nel rispetto dell'autorità familiare, poi ancora nella scuola e proprio alla scuola va un pensiero. In queste settimane abbiamo avuto modo di commentare anche alcuni atti di bullismo nella scuola valdostana, anticipo all'Assessore che ce ne dovremo occupare, perché in questi giorni girano su "Internet" una serie di filmati gravissimi, di studenti valdostani che attaccano frontalmente i docenti: uno in particolare alla Ragioneria di Aosta, da qualche mese gira su "Internet", è ormai di dominio pubblico, patrimonio di tutti gli studenti, qualcuno su questo fa una "gazzarra" ridicola, su altri c'è un po' di sgomento, le anticipo che ci sarà un momento in cui ci dovremo confrontare sulla scuola valdostana, perché credo non sia distante, così lasciando le cose, che fatti di violenza inaudita possano succedere anche in questa Regione. Lo dico come padre, come politico, come Presidente di una squadra di calcio, come persona che si sta preoccupando dei nostri giovani, che sempre più fanno ricorso alla droga. È una cosa incredibile la droga che circola nelle scuole valdostane e nei centri di aggregazione e chi ha figli sa perfettamente che è un fenomeno che ormai, al di là delle rassicuranti parole delle istituzioni e delle autorità, è dilagante soprattutto nei più giovani: dai 13 ai 17 anni. Voglio esprimere lo sgomento di chi come uomo ha dovuto in questi giorni guardare le immagini alla televisione, ma anche esprimere preoccupazione, perché non solo non vorrei che quelle cose succedessero in Valle d'Aosta, ma perché le radici di quelle violenze stanno purtroppo attecchendo anche in questa Regione fra i più giovani. Avrò poi modo con il mio gruppo di confrontarmi con l'Assessore, sperando che non vi siano in questo Consiglio gli atteggiamenti di tolleranza rispetto alla droga e ai fatti violenti che vengono continuamente giustificati con: "poverini, questo è il disagio sociale". Vi annuncio che il disagio sociale c'è anche in questa Regione, è grave ed è dilagante, ce ne dobbiamo occupare al più presto. Non voglio far sentire in diretta il videofilmato che gira per quanto riguarda la Ragioneria di Aosta, avremo modo di vederlo insieme; so che questi tipi di attacchi diretti ai docenti e alle autorità della scuola valdostana vi sono in quasi tutte le scuole. Esprimo preoccupazione e chiedo al Consiglio di occuparsi di questa cosa al più presto, non ho voluto presentare l'interpellanza perché fatti di tale gravità non possono essere "cavalcati" strumentalmente, ma devono essere condivisi dall'intero Consiglio regionale come uomini, come istituzioni, come autorità e come padri di famiglia.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Tre brevi osservazioni su quanto detto dal Presidente Caveri e dagli altri rappresentanti del Governo. Anzitutto sulla questione del rapporto con il Vallese credo vi sia un approccio rinunciatario a questo legame molto forte con i nostri vicini svizzeri, in quanto sento riproporre i soliti investimenti per lo scambio bilinguistico e cose del genere. Credo invece che i soldi messi a disposizione dalla Comunità europea, che sono decine e decine di milioni di euro, possano essere investiti in progetti che siano di più alto livello e soprattutto che ci diano maggiore competitività; nomino solo 3 settori: quello dell'energia, su cui mi sembra che condividiamo la stessa impostazione di tipo idroelettrico e la stessa tendenza a pensare a una gestione pubblica di questa risorsa; l'Università che abbiamo, così come i Vallesani hanno delle scuole superiori di alto livello paragonabili alla nostra Università, ma che si integrano molto bene, avendo una caratterizzazione di tipo scientifico, particolarmente a livello chimico e alimentare e ben potrebbero collegarsi ed entrare in sintonia con le nostre, che invece coprono di più le parti classiche; infine, per quanto riguarda i trasporti, sia per quanto riguarda gli impianti funiviari, come gli impianti di risalita su cui abbiamo problematiche comuni, sia per quanto riguarda il mitico trasporto interfrontaliero che dovrebbe essere il collegamento Aosta-Martigny, che necessita di una visione forte, mentre gli incontri con il Vallese stanno solo facendo nascere dei "topolini" di scarsa rilevanza.
Il secondo punto che volevo affrontare è il problema del bullismo, che è già stato evidenziato dal collega del gruppo "La Casa delle Libertà". Devo constatare una serie di segnalazioni nel settore della scuola elementare di episodi diffusi di discriminazione nei confronti di figli di immigrati, ma la cosa più grave - e non vorrei che questa campagna del bullismo fosse un modo per "lavarsi la coscienza", ma non andare al fondo dei problemi - è che c'è un atteggiamento omertoso da parte dei dirigenti scolastici ed è questo il territorio su cui poi il bullismo cresce... sapere di poterla fare franca... perché questi episodi bisogna "lavarli in casa": questo è il concetto drammatico! Un richiamo quindi alla trasparenza e al confronto che non può essere fatto a "colpi" di interpellanze o interrogazioni, ma bisogna trovare un momento chiaro in cui tutto il Consiglio si mette a lavorare alacremente, proprio per richiamare chi poi sul campo ha le sue responsabilità. Non credo si debba essere obbligati come Consiglieri di minoranza a venire qui a fare nomi e cognomi, però il tempo c'è, si può fare, ma ha anche un limite. Il giorno che questo limite sarà passato, qui saranno fatti i nomi e i cognomi.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Je veux remercier les collègues pour avoir signalé ces épisodes, surtout le collègue Lattanzi. Personnellement je n'étais pas au courant, je vais tout de suite vérifier auprès du Proviseur d'abord, car les dirigeants scolaires sont quand même les responsables de l'école et je crois que c'est un fait très grave, si cela correspond à vérité, c'est un fait sur lequel nous devrons intervenir et nous interviendrons, car je partage les préoccupations non seulement pour la violence à l'école, mais nous devrons intervenir et avec le Président on en avait parlé au moment du choix sur le thème à affronter par la compagnie qui nous fait la publicité et la campagne de sensibilisation, c'est-à-dire que celui-ci est un premier thème que nous affrontons, en perspective sûrement nous avions déjà pensé au thème de la drogue.
Sans créer de l'alarmisme, sans non plus sous-évaluer cette situation, c'est un phénomène qu'on doit analyser, surtout celui de la violence à l'école, et pas le minimiser, car souvent non seulement de la part des dirigeants scolaires, mais aussi de la part des parents il y a cette attitude à minimiser ces épisodes en disant: "bon, cela fait partie de la vie, c'est normal". Non. Le but de ce "spot" que nous avons lancé est justement celui-ci: à travers un échange générationnel c'est d'inviter à ne pas sous-évaluer et à écouter les problèmes des jeunes. Nous interviendrons tout de suite à la fois pour vérifier ces épisodes et pour intervenir.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.
Viérin M. (SA) - Per esprimere come gruppo "Stella Alpina" il cordoglio alla famiglia dell'Ispettore Raciti e per essere vicini alle Forze dell'ordine, ma soprattutto per condividere pienamente l'intervento del collega Lattanzi e devo dire meno quello del collega Sandri, perché qui dobbiamo parlarci chiaro. Dobbiamo evitare sotto certi punti di vista di strumentalizzare queste situazioni, ma invece parlarne, perché non è un problema che tocca solo il calcio: è forse "una piccola goccia che ha fatto traboccare il vaso". Il problema è che qui, a forza di considerare chi commette un illecito: "poverini, è un disagio sociale, hanno alcuni problemi, ci sono delle motivazioni diverse, ci sono motivazioni che stanno alla base", rischiamo di condannare doppiamente le vittime, prima come vittime e poi come mancanza di una certezza della pena, quindi quel falso buonismo che poi ci porta in queste situazioni. È verissimo, oggi tale problema parte dalla scuola, dall'insegnamento, parte dal non riuscire a far capire dove sta la ragione, perché per far capire questo ci deve essere presente nell'individuo dove finisce il proprio diritto, perché a partire da quel punto si lede il diritto degli altri: questo è un concetto che nei nostri giovani sta scomparendo ed è qui il grande problema sul quale dobbiamo riflettere tutti, per cui fin d'ora dichiaro che il gruppo "Stella Alpina" su tale tema si farà promotrice di alcune proposte ben definite anche in quest'aula.
Président - La parole au Conseiller Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Forse sarebbe meglio invitare il Consiglio a fare meno retorica, perché chi è che è contro l'applicazione della legge? E la legge a chi si applica: ai quintali di ore di trasmissioni televisive che esasperano lo sport a livelli pazzeschi? Ai genitori che portano i figli a fare dello sport perché diventino dei campioni a tutti i costi? Alle centinaia e migliaia di ragazzi bruciati perché si fanno male e non diventano campioni e vengono persi per strada? E non vorrei andare oltre... all'assuefazione di medicinali e altre cose...
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
... sono assolutamente per applicare la legge, ma le leggi non vanno solo applicate agli effetti, siamo adulti e responsabili, abbiamo una responsabilità anche di politici e amministratori, bisognerebbe cercare di capire le motivazioni che portano a livelli di esasperazione, a episodi di questo genere. Fra 15 giorni saremo con tutte le nostre belle chiacchiere esattamente al punto di partenza, basta aprire i giornali di oggi per vedere i livelli di denaro che girano attorno al calcio! Diventa difficile allora intervenire, perché vi sono livelli di finanziamenti occulti. Perché non si mette un tetto all'acquisto dei giocatori e i soldi si adoperano per fare strutture sportive adeguate e non solo strutture sportive per i tifosi, perché si dovrebbe intervenire, e si parla anche del bullismo, e fare una piccola analisi dei livelli e delle strutture e che tipo di strutture forniamo ai giovani per praticare dello sport: mi riferisco in generale ai comportamenti della maggioranza dei genitori, ed è questa una cosa di cui dobbiamo farci carico, che consegnano i ragazzi alla scuola e pretendono che la scuola li educhi, in modo che la scuola diventi l'atto finale dell'educazione dei ragazzi con esempi dei genitori che non si assumono responsabilità nel rifilare uno scappellotto o un calcio nel sedere ai propri figli, perché l'applicazione della legge avviene anche all'interno della propria abitazione. Il bullismo veniva ricondotto a bande dove si faceva anche a botte, ma le botte di solito non avvenivano mai su uno più debole o con questi livelli di esasperazione. Noi viviamo invece in una società dell'esasperazione, tutto viene esasperato dal numero dei telefonini che hanno i ragazzi in tasca, fino ai livelli di abbigliamento che portiamo ad esempio, ai livelli di trasmissione televisiva... sì, abbiamo ridotto certe immagini pornografiche all'interno degli schermi, ma non le abbiamo ridotte a livello di violenza. Il tipo di telefilm dove botte, pugni, pistolettate, colpi di cannone, dove il ragazzo non ha la coscienza per distinguere il virtuale dal reale e riprende quello che vede e lo riporta nella società; vorremmo mica dire che sono responsabili solo i ragazzi di Catania o tutti i ragazzi d'Italia che frequentano tutti gli stadi d'Italia... sono loro ed esclusivamente loro? Volete che vi faccia un elenco dei 25 giornalisti che passano... o in televisione a livello di esasperazione a litigare sul calcio, sul fallo, sul mancato risultato? Noi siamo assolutamente d'accordo di non sottovalutare questi episodi, perché non dico che è ora di finirla... che non ha senso... è ora di assumersi le responsabilità e dare anche indicazioni sia come società civile, come adulti che devono farsi carico di un'educazione che non possono demandare alla scuola. Dobbiamo farci carico dei livelli di attività ludiche dei ragazzi, come le fanno, dove le fanno, con chi e i livelli di qualità dello sport in quanto educazione psico-fisica e soprattutto evitare che dei ragazzi che dovrebbero fare dello sport diventino solo dei tifosi esasperati!
Président - La parole au Conseiller Ottoz.
Ottoz (UV) - Credo che tutti abbiano detto delle cose molto giuste, ma sono discorsi talmente facili che cadono un po' nel "festival dell'ovvio", anche se tutti sono assolutamente condivisibili. I 2 problemi, che sono in parte legati, il bullismo nelle scuole e quello che succede fuori, anche nelle tifoserie più scalmanate, nascono da una questione di base che è la confusione in questo paese fra eguaglianza e egualitarismo, fra diritto ad avere le stesse "chances" di partenza e diritto ad avere gli stessi risultati e le stesse prebende dalla società, che sono due concetti diversi. Da qui parte tutto, siccome la scuola è "impregnata" di questa cosa, nascono le omissioni di denuncia di cui parlava il Consigliere Sandri e gli altri problemi. L'eguaglianza e l'egualitarismo sono due cose diverse, se poi aggiungiamo la tendenza tutta italiana al garantismo "peloso", abbiamo fatto la "frittata", perché la vera vergogna di questa situazione è che più si allarga il discorso alla società, alla scuola, alla cultura, agli stadi inglesi, eccetera, più si perde di vista il fatto che è accaduto un omicidio. Alla fine si diventa tutti colpevoli, tutta l'Italia è colpevole, quindi tutti innocenti, ossia il teorema finale è: tutti colpevoli, uguale tutti innocenti. Questo è inaccettabile, come è inaccettabile la vergognosa "lobby" trasversale esistente in Parlamento dall'estrema Destra all'estrema Sinistra di Parlamentari che corrono al soccorso, che ricevono in Parlamento i diffidati, i condannati, i pregiudicati, i liberati, gli scarcerati. Sto parlando di tifosi, non so se li eleggano pure, ma li ricevono ufficialmente per vedere come si possono affrontare i loro problemi. Questa è la vera vergogna di tale situazione, che è su tutti i giornali e mette il nostro Paese in una situazione di immagine penosa... altrimenti arriviamo a dire che non sono i ragazzi delle scuole, non sono quelli di Catania, per carità non sarà quello che ha tirato la pietra a Raciti... non è nessuno... siamo tutti innocenti... No, non siamo tutti colpevoli e perciò tutti innocenti, ognuno ha la sua parte di colpa, ma le responsabilità oggettive dei singoli fatti vergognosi che si verificano devono essere accertate fino in fondo, smettiamola con questa questione di confondere l'eguaglianza con l'egualitarismo!
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA) - Volevo anch'io fare alcune riflessioni visto che oggi si è iniziato a dibattere sulla questione del rapporto dei giovani con lo sport a seguito degli avvenimenti di Catania. Prima il collega Bortot faceva un cenno al discorso dell'esasperazione che proviene molte volte dalla società. Le assicuro, per aver lavorato nel mondo dello sport come professione in diverse discipline - sci, pallavolo, pallacanestro, calcio -, che l'esasperazione non proviene tanto dalle società perché le società hanno il compito sì di formare dal punto di vista sportivo, e lo svolgono, ma anche quello di insegnare i valori di rispetto verso gli altri e soprattutto il rispetto delle proprie capacità e riconoscere i valori agonistici degli assessori. La grossa esasperazione che sottolineava prima il Consigliere Bortot arriva purtroppo spesso dalle famiglie, quindi manca una questione culturale di come deve essere partecipato lo sport, su questo lancio una proposta all'Assessore Viérin: fare un progetto per creare una culture sportiva nel mondo della scuola... di come deve essere vissuto lo sport e che i giovani possano prendere coscienza, con il coinvolgimento delle famiglie, di cosa vuol dire vivere lo sport, praticare lo sport, in modo che vi sia un'attenuazione di questa follia da parte dei genitori di vedere nel proprio figlio il "Maradona" per chi è nel mondo del calcio, il "Ghedina" per chi è nel mondo dello sci. Cominciamo con qualcosa di concreto attraverso un progetto che dia delle risposte a questo tema.