Oggetto del Consiglio n. 2449 del 24 gennaio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2449/XII - Disegno di legge: "Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015".
Articolo 1
(Oggetto e finalità)
1. La presente legge, in conformità alla normativa comunitaria e statale vigente in materia, detta norme per la tutela dall'inquinamento atmosferico e per la gestione ed il miglioramento della qualità dell'aria, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica.
2. La Regione, per le finalità di cui al comma 1 e nel rispetto della normativa statale vigente, promuove la ricerca, lo sviluppo, l'applicazione di tecnologie e l'adozione di specifiche azioni che consentano di ridurre le emissioni in atmosfera.
Articolo 2
(Competenze della Regione e degli enti locali)
1. La Regione, nell'ambito delle proprie competenze:
a) elabora, verifica ed aggiorna il Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria, di seguito denominato Piano aria;
b) sviluppa, avvalendosi del supporto tecnico dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), il sistema di valutazione della qualità dell'aria e definisce i criteri di controllo delle emissioni;
c) coordina le misure d'emergenza in caso di episodi acuti di inquinamento atmosferico che interessino il territorio di più comuni;
d) rilascia le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, definendo le relative procedure, nel rispetto della normativa statale vigente;
e) garantisce un'informazione adeguata ai cittadini.
2. I Comuni, nell'ambito delle proprie competenze:
a) attuano le misure d'emergenza per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico, informandone tempestivamente la cittadinanza;
b) esercitano le funzioni di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 21 aprile 1999, n. 163 (Regolamento recante norme per l'individuazione dei criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione);
c) formulano proposte alla Giunta regionale per l'individuazione di zone in cui si rendano necessari particolari interventi di miglioramento o tutela della qualità dell'aria.
Articolo 3
(Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria)
1. Il Piano aria costituisce lo strumento di programmazione, coordinamento e controllo delle politiche di gestione del territorio per il miglioramento dei livelli di inquinamento atmosferico a salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica.
2. Il Piano aria deve:
a) individuare gli obiettivi di qualità dell'aria da perseguire ed i termini per il loro raggiungimento, anche prevedendo, in conformità a quanto stabilito dalla normativa statale vigente, la definizione di valori limite di emissione e di prescrizioni più severi di quelli fissati dalla medesima normativa;
b) comprendere azioni di risanamento e di recupero per le situazioni di criticità esistenti ed interventi di prevenzione per le situazioni a rischio di degrado e di mantenimento delle condizioni di qualità dell'aria nelle restanti parti del territorio regionale.
3. Il Piano aria è approvato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, sentito il Consiglio permanente degli enti locali.
4. Il Piano aria ha una durata di nove anni a decorrere dalla data di approvazione ed è sottoposto a monitoraggio periodico e a verifica triennale. Le eventuali modificazioni o integrazioni del contenuto del Piano sono approvate con le modalità di cui al comma 3, fermi restando gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici per le azioni di piano e gli obiettivi di qualità dell'aria i quali, unitamente ai valori limite di emissione e alle prescrizioni, definiti ai sensi del comma 2, lettera a), costituiscono obbligo.
5. La struttura regionale competente in materia di ambiente assicura il coordinamento regionale ed interregionale del Piano aria, il monitoraggio sull'attuazione dello stesso e la revisione delle azioni ivi previste, avvalendosi, per gli aspetti tecnici, dell'ARPA.
6. Per il periodo 2007/2015, è approvato il Piano aria di cui all'allegato A. Le eventuali modificazioni o integrazioni al predetto Piano sono approvate con le modalità di cui al comma 4.
Articolo 4
(Autorizzazione alle emissioni in atmosfera)
1. Le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per tutti gli impianti, inclusi gli impianti termici civili non disciplinati dal titolo II della parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), sono rilasciate dalla Regione.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce, nel rispetto della normativa statale vigente, le modalità procedimentali per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, ivi compresa la documentazione da allegare alle relative istanze.
Articolo 5
(Sistema informativo sulla qualità dell'aria)
1. La Giunta regionale, con propria deliberazione, dispone le implementazioni necessarie per garantire la conoscenza della qualità dell'aria nel territorio regionale, mediante il raccordo ed il reciproco interscambio con il Sistema informativo nazionale ambientale (SINA) ed il Sistema informativo territoriale regionale (SITR), con le informazioni e i dati in possesso dell'ARPA e delle altre autorità competenti in materia.
2. La Giunta regionale provvede, inoltre, a definire il livello di informazione sulla qualità dell'aria che deve essere reso disponibile alle autorità interessate e al pubblico, le modalità di utilizzazione dei dati provenienti dal sistema di rilevamento della qualità dell'aria da parte di soggetti, pubblici o privati, ed il livello di garanzia della qualità dei dati, in coerenza con gli standard definiti a livello statale ed europeo.
3. L'ARPA gestisce il sistema regionale di valutazione della qualità dell'aria in maniera integrata, al fine di fornire l'informazione necessaria per la descrizione dello stato della qualità dell'aria e per favorire il più corretto ed efficace svolgimento delle relative funzioni da parte delle autorità competenti.
Articolo 6
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione dell'articolo 2, comma 1, lettera a), dell'articolo 3, comma 2, lettera b), e comma 5, e dell'articolo 5 è determinato in euro 806.000 per l'anno 2007 ed euro 496.000 a decorrere dall'anno 2008.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione sia per il triennio 2006/2008 sia per l'anno finanziario 2007 e di quello pluriennale per il triennio 2007/2009, negli obiettivi programmatici 2.2.1.09. (Ambiente e sviluppo sostenibile) e 2.1.6.01. (Consulenze e incarichi).
3. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1 si provvede, sia con riferimento agli anni 2007 e 2008 del bilancio per il triennio 2006/2008 sia con riferimento agli anni 2007, 2008 e 2009 dei bilanci per l'anno finanziario 2007 e per il triennio 2007/2009, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa:
a) nell'obiettivo programmatico 2.2.1.09. (Ambiente e sviluppo sostenibile) ai capitoli:
1) 67390 (Spese per la tutela ed il recupero dell'ambiente, l'educazione, propaganda ed informazione del settore) per annui euro 227.500 per l'anno 2007 ed euro 210.000 a decorrere dal 2008;
2) 38391 (Spese per collaborazioni tecniche, studi e ricerche nell'ambito della tutela e valorizzazione dell'ambiente) per annui euro 20.000 a decorrere dal 2007;
b) nell'obiettivo programmatico 2.2.2.15 (Interventi per la valorizzazione delle risorse energetiche) ai capitoli:
1) 33770 (Contributi in conto capitale per l'incentivazione degli investimenti finalizzati all'uso razionale dell'energia nel settore dell'edilizia residenziale - istruttoria automatica) per annui euro 55.000 a decorrere dal 2007;
2) 33767 (Spese per iniziative di formazione e di informazione in materia di risparmio energetico, di uso razionale dell'energia e di impiego delle fonti rinnovabili) per annui euro 6.000 a decorrere dal 2007;
3) 33766 (Spese per la costituzione ed il funzionamento del Centro di osservazione avanzata sulle energie di flusso e sull'energia di rete) per annui euro 60.000 a decorrere dal 2007;
4) 33768 (Contributi in conto capitale per l'incentivazione degli investimenti finalizzati all'installazione di impianti dimostrativi ed all'effettuazione di diagnosi energetiche) per annui euro 30.000 a decorrere dal 2007;
c) nell'obiettivo programmatico 2.2.2.14 (Interventi nel settore dei trasporti) ai capitoli:
1) 67670 (Corrispettivi per contratti di servizio di trasporto pubblico con autobus e servizi integrativi) per euro 110.000 per l'anno 2007 ed euro annui 35.000 a decorrere dall'anno 2008;
2) 67870 (Contributi regionali per gli investimenti nel settore dei trasporti pubblici) per euro 200.000 per l'anno 2007;
3) 67880 (Spese per la realizzazione di autostazioni, per l'installazione di pensiline e paline, nonché per l'acquisto di attrezzature e di tecnologie di controllo di rilevante interesse pubblico) per annui euro 15.000 a decorrere dal 2007;
4) 67975 (Spese per interventi per l'ammodernamento del sistema ferroviario) per annui euro 15.000 a decorrere dal 2007;
5) 67810 (Spese per la formazione e l'applicazione dei piani regionali dei trasporti e sistemi di comunicazione e dei programmi di organizzazione e ristrutturazione dei servizi relativi) per euro 17.500 per il 2007;
d) nell'obiettivo programmatico 2.1.6.01. (Consulenze e incarichi) al capitolo 21836 (Spese per incarichi di collaborazione tecnica) per annui euro 50.000 a decorrere dal 2007.
4. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.
Articolo 7
(Dichiarazione d'urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.
Allegati
(omissis)
Presidente - La parola al Consigliere Venturella per mozione d'ordine.
Venturella (Arc-VA) - Chiedo, a norma dell'articolo 61 del Regolamento interno, la questione pregiudiziale sospensiva. Vi è una contraddizione, credo forse non palese, ma che è di difficile interpretazione; cerco di spiegare le motivazioni di tale questione.
Si sta parlando del piano di tutela e risanamento della qualità dell'aria: è un piano che riguarda le competenze, ed è di competenza regionale predisporre il piano. La legge dice che la Regione deve sottoporre al "CELVA" l'approvazione, abbiamo ricevuto ora il parere favorevole del "CELVA"; quello che chiedo è un'interpretazione autentica alla Presidenza e quindi anche se sulla questione pregiudiziale debba votare il Consiglio dopo che il dibattito si è svolto su questo punto.
Vorrei sapere quanto segue: il Consiglio comunale ha competenza, per statuto, a proporre - cito lo statuto del Consiglio comunale di Aosta (faccio un esempio) che è stato preso insieme al modello "CELVA" ad esempio di quasi tutti gli statuti comunali -, in definitiva è il Consiglio comunale, non il Sindaco, né la Giunta, che delibera in merito alle proposte da presentare alla Regione ai fini della programmazione economica, territoriale e ambientale. Siamo a piè pari immersi in questa materia, programmazione ambientale, piano triennale per la tutela e il risanamento della qualità dell'aria. Il Consiglio comunale ha anche competenza in merito alle proposte di indirizzo negli ambiti della pianificazione territoriale.
Ora, i 74 Consigli comunali che per competenza devono deliberare su questo, non hanno avuto copia del piano, questo lo so attraverso i colleghi del Comune di Aosta; la legge regionale 54, all'articolo 3, dispone che il piano aria sia approvato in Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, sentito il "CELVA", e fin qui ci siamo. La stessa legge, all'articolo 2, comma 2, dice che i Comuni nell'ambito delle proprie competenze... e come vengono stabilite le competenze dei Comuni? In questo caso con i Comuni intende i Consigli comunali per statuto, ma anche per competenza dettata dalla legge regionale n. 54, che detta delle competenze in capo non ai Comuni, ma ai Consigli comunali. Dice, all'articolo 2, lett. c): "i Comuni formulano proposte alla Giunta regionale per l'ndividuazione delle zone in cui si rendono necessarie..."; allora mi domando: i Comuni devono formulare le proposte, ma se non hanno avuto il piano come fanno a formulare delle proposte?
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... eh no! In definitiva esiste una contraddizione per cui i Consigli comunali devono far proposte, noi si dà loro il piano...
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
... non vuol dire, è il Consiglio comunale. Il Consiglio comunale deve essere messo nelle condizioni di formulare queste proposte, ma... su cosa? Su un documento che intanto deve essere approvato in Consiglio comunale?
Vi faccio un esempio che ho vissuto sulla mia pelle. Vi ricordate la legge sul piano per la verticalizzazione delle istituzioni scolastiche? Il parere era stato dato dalla Giunta. Facemmo un ricorso davanti al Co.re.co. perché per statuto era di competenza del Consiglio comunale. I Consigli comunali in questo caso non hanno avuto alcuna possibilità di lavorare sul piano per fare proposte e dare pareri. Ho un dubbio, ecco perché pongo una questione pregiudiziale sospensiva, ho il dubbio che sul disegno di legge regionale che è dal punto di vista della normativa lineare in quanto dice: "il piano aria è approvato dal Consiglio, sentito il CELVA", ma per legge regionale e per statuto la formulazione delle proposte è in capo non al "CELVA", non al Sindaco, non alla Giunta, ma ai Consigli comunali. Se non diamo gli strumenti è un vizio di forma, perché con la nostra procedura amministrativa abbiamo fatto in modo che si esprimesse solo il "CELVA". Esiste, secondo me, una contraddizione; pertanto chiedo che il Consiglio su questo si esprima, perché è un dubbio che mi è venuto in questa settimana...
(interruzione dell'Assessore La Torre, fuori microfono)
... non è così. Allora io ho un dubbio, chiedo che questo Consiglio si esprima al riguardo.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Questa è una delle richieste più eccentriche che abbia mai visto in vita mia e credo che resterà negli annali del Consiglio regionale, perché non credo ci siano dubbi sul fatto che stiamo approvando una legge che, come tale, è di competenza del Consiglio regionale, nel senso che fra le varie tipologie di legislazione c'è la legislazione nazionale, quella regionale, quella europea che passa attraverso direttive e regolamenti; naturalmente poi c'è il ruolo dei Consigli comunali che non può essere affatto quello di legiferare in una materia, siamo noi che legiferiamo e poi, come esplicitato dalla legge, noi, avendo competenza esclusiva sull'ordinamento degli enti locali e avendo, noi come Regione, una competenza in materia in questo caso di risanamento e miglioramento della qualità dell'aria, assegniamo delle funzioni e delle competenze ai Comuni. Nel fare questo non solo l'Assessore Cerise si è mosso in una logica di concertazione con i Comuni, a cui noi con questa legge assegniamo la possibilità di formulare proposte, ma dal punto di vista dell'ordinamento abbiamo la previsione che l'assemblea del "CELVA" si esprima con un proprio parere, che fra l'altro è un parere che è arrivato "in limine", ma se non ci fosse stato, avremmo potuto comunque affrontare l'esame della legge come è capitato talvolta, quindi non capisco cosa c'entri nella gerarchia delle fonti l'evocare gli statuti comunali!
La invito a ritirare questa proposta, anche perché è difficile, e poi spetta questo all'intelligenza e alla scelta che farà in maniera autonoma il Presidente dell'Assemblea, ma ci troviamo a chiedere di sospendere l'esame di un provvedimento sulla base di motivazioni giuridiche che non hanno alcuna base nell'ambito del vigente diritto costituzionale.
Presidente - La risposta le è chiara, collega, altrimenti altro non posso fare che mettere ai voti la questione che lei ha posto, cioè che il Consiglio non discuta e rinvii l'atto.
Pongo in votazione la proposta formulata dal collega Venturella di non discutere l'oggetto in questione:
Consiglieri presenti: 27
Votanti: 25
Favorevoli: 2
Contrari: 23
Astenuti: 2 (Frassy, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Il Consiglio respinge la questione pregiudiziale posta dal Consigliere Venturella.
Presidente - Passiamo all'esame della proposta.
La parola al relatore, Consigliere Borre.
Borre (UV) - Questa proposta di legge si pone come obiettivo ormai indispensabile: il miglioramento della qualità dell'aria; di conseguenza, la salvaguardia dell'ambiente ponendo più attenzione alla qualità della vita.
Si pongono le competenze in capo alla Regione. Alla Regione compete l'elaborazione, la verifica e l'aggiornamento del Piano regionale per: il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria, il coordinamento delle misure d'emergenza in caso di episodi acuti di inquinamento atmosferico; la definizione delle procedure delle autorizzazioni per le emissioni in atmosfera rilasciate nel rispetto degli obiettivi del Piano. I Comuni, dal canto loro, devono attuare le misure di emergenza per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico; formulare proposte alla Giunta per l'individuazione di zone in cui si rendono necessari particolari interventi di miglioramento o tutela della qualità dell'aria.
Il disegno di legge stabilisce che il Piano allegato è lo strumento per la programmazione, il coordinamento e il controllo delle politiche di gestione del territorio, al fine di migliorare i livelli di inquinamento atmosferico. Il Piano definisce gli obiettivi di riduzione delle emissioni di inquinanti necessari al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'aria, il rispetto dei limiti e le misure da attuare per il conseguimento di tali obiettivi. All'interno del Piano sono state complessivamente individuate 25 azioni principali. Ogni azione ha lo scopo di concorrere all'obiettivo complessivo di miglioramento o mantenimento della qualità dell'aria. Le 25 azioni sono state raggruppate in 5 settori di intervento. I primi 3 settori riguardano le principali fonti di inquinamento: trasporti, energia e attività produttiva. Gli altri 2 settori riguardano la comunicazione al pubblico e le attività conoscitive dello stato della qualità dell'aria. Per ogni azione è prevista una scheda sintetica contenente informazioni su: finalità, enti e amministrazioni competenti, modalità di realizzazione, risultati attesi, zone coinvolte, indicatori da utilizzare per verificare lo stato di avanzamento dell'azione.
Gli interventi legati al traffico riguardano principalmente: le limitazioni alla circolazione per zona e per tipologia di veicoli (inclusi i mezzi pesanti); i nuovi criteri per la distribuzione delle merci nel centro storico di Aosta; il potenziamento della figura del "mobility manager" regionale; la promozione dell'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all'automobile; il rinnovo tecnologico dei veicoli circolanti. Tappa fondamentale è sicuramente il miglioramento del trasporto pubblico (treno, autobus).
Le azioni riguardanti il settore energia sono finalizzate invece a ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dalla produzione e dall'utilizzo dell'energia (riscaldamento domestico, sistemi di illuminazione, elettrodomestici). La riduzione deve avvenire attraverso misure specifiche che favoriscano il risparmio e l'uso efficiente dell'energia, applicando tecnologie appropriate nel campo dell'edilizia e dell'impiantistica, incentivando la diversificazione dei combustibili e l'utilizzo delle fonti rinnovabili. È prevista, per "dare gambe" a quelle misure, un'attività di formazione rivolta al pubblico per l'uso efficiente delle risorse energetiche e una formazione tecnica per progettisti, installatori e tecnici del settore. Importante è l'attività prevista di consulenza alle Amministrazioni comunali per l'individuazione di aree del territorio regionale in cui sperimentare progetti-pilota per il recupero di piccoli centri abitati secondo criteri di risparmio ed efficienza energetica.
Per quanto riguarda le azioni concernenti le attività industriali e artigianali, il Piano punta, da un lato, alla promozione e al miglioramento tecnico e tecnologico attraverso l'istituzione di tavoli di lavoro concertati; dall'altro, definisce limiti alle emissioni specifici per la realtà regionale. L'attuazione delle varie azioni ed il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'aria fissati dal Piano non possono prescindere dal coinvolgimento e dalla consapevolezza degli attori locali e dell'opinione pubblica. Sono pertanto state individuate una serie di misure che impostano una concertazione tra Amministrazione regionale e Enti locali più interessati per il coordinamento degli interventi sul territorio; misure che forniscono anche al privato cittadino le corrette informazioni sullo stato della qualità dell'aria e sui giusti comportamenti corretti da tenere. Alle sopra citate misure si affianca un'attività formativa rivolta a tecnici ed amministratori affinché le principali innovazioni possano divenire patrimonio comune e si sviluppi un'imprenditorialità specificatamente orientata.
Il sistema di conoscenza sulla qualità dell'aria necessita di un costante aggiornamento e di una integrazione per quanto riguarda metodi, strumenti e sorgenti emissive. Pertanto le misure comprese nel disegno di legge riguardano: la revisione e aggiornamento della rete regionale di controllo della qualità dell'aria; il monitoraggio delle deposizioni atmosferiche; la caratterizzazione del particolato in sospensione; il controllo delle emissioni degli impianti industriali; l'aggiornamento dell'inventario delle emissioni. Va sottolineato che l'articolo 5 attribuisce alla Giunta il compito di disporre le implementazioni necessarie per garantire la conoscenza della qualità dell'aria nel territorio regionale, compito che si effettuerà mediante interscambio con il Sistema informativo nazionale ambientale, il Sistema informativo territoriale regionale, le informazioni e i dati in possesso dell'"ARPA" e delle altre autorità competenti in materia. Sarà, inoltre, compito della Giunta definire il livello di informazione sulla qualità dell'aria che deve essere fornito alle amministrazioni interessate ed al pubblico; lo stesso per le modalità di utilizzazione dei dati provenienti dal sistema di rilevamento della qualità dell'aria da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati.
Il Piano ha durata di 9 anni, è sottoposto a monitoraggio periodico ed a verifica triennale. Le eventuali modificazioni e/o integrazioni delle azioni sono approvate dal Consiglio, su proposta della Giunta regionale, fermi restando gli obiettivi generali, specifici e di qualità.
Président - Je déclare ouverte la discussion générale.
La parole au Conseiller Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Questo provvedimento è stato presentato al Consiglio e ai commissari il 19 dicembre, passato in commissione per 2 volte, un piano aria assolutamente corposo, accompagnato da una richiesta legittima dell'Assessore Cerise di far presto, per evidenti problemi di possibile finanziamento del Ministero dell'ambiente.
Complessivamente il documento credo che abbia degli "input" interessanti, ma credo che in alcune parti sia poco incisivo, mi riferisco al fatto che la zonizzazione - cioè la divisione in 3 zone che poi sono 4: zona "A", risanamento, zona "B" (divisa poi in zona "B1" e "B2"), miglioramento e tutela, zona "C", mantenimento - che riguarda dati del 2004, e i responsabili "ARPA" ce lo hanno confermato, non credo che tenga conto della situazione attuale. In commissione abbiamo portato i rilevamenti dell'"ARPA" nelle stazioni di Aosta, Quartiere Dora, ma anche e soprattutto - ed era in linea con l'emendamento presentato - della stazione di Morgex. Morgex ha una qualità dell'aria pessima, insufficiente, insomma non all'altezza del fatto che Morgex, Comunità montana Valdigne-Mont Blanc, non è sicuramente vicino alla "CAS", non ha i problemi di traffico che ha il Comune di Aosta, eppure Morgex ha una qualità dell'aria cattiva... mi pare, al 27 dicembre 2006, quindi una campagna durata meno di un anno, le polveri e il numero dei superamenti - il numero massimo di superamenti annuali delle "PM10" è 35, poi in qualche modo il Comune dovrebbe intervenire - è stato di 44 superamenti con delle medie giornaliere che, ogni tanto, hanno come giudizio "cattivo" e a volte "pessimo"...
Cosa risponde l'"ARPA" di fronte alla presentazione di questi documenti? Ci dice: "va bene, è la stessa cosa, se mettevo Morgex, o La Salle, o Pré-Saint-Didier, o Courmayeur, intanto più o meno era la stessa cosa". Ancora peggio! Vuol dire che lungo il fondovalle, in corrispondenza della stradale, dell'autostrada, se è questa l'ipotesi, vuol dire che la zonizzazione non tiene conto della realtà per cui la zona della Valdigne, interessata da intenso traffico di mezzi pesanti ancorché passino in autostrada, abbiamo anche messo in conto la costruzione dell'autostrada che avrebbe dovuto portare via dai centri abitati il traffico pesante... invece scopriamo che non è vero, perché il numero di superamenti a Morgex è 44 superamenti in neanche un anno! Questo cosa vuol dire? Abbiamo proposto in commissione un emendamento che allargava la zona "A" di risanamento anche alla zona di fondovalle, corrispondente ai Comuni di La Salle, Morgex, Pré-Saint-Didier e Courmayeur... non è stato accettato e ci è stato detto che più o meno erano uguali la zona "A" e la zona "B1". E invece no, perché nella zona "B1" - che è una sottozona chiamata zona di miglioramento "B1", e zona di tutela "B2" - sono comprese insieme, cioè analoghe alla situazione del Comune di Morgex altri Comuni che non credo possano essere resi confrontabili e faccio un esempio: la zona di Hône, il Comune di Gignod lungo la SS 27, la zona di Quart o di Roisan. Crediamo che questa zonizzazione, praticamente la zona "A" dove si devono fare interventi di risanamento, sia limitata, proprio perché in riferimento a dei dati che sono superati - sono del 2004! -, non sia fatta in base alla situazione presente, e questo era uno dei punti critici. Secondo noi la zonizzazione non corrisponde a ciò che dovrebbe essere.
Un altro punto debole di questo piano era il fatto che all'interno di questo piano, e questo lo avevamo proposto come emendamento in commissione e avevamo discusso; fra l'altro questa sollecitazione ci era anche venuta dall'incontro della IV Commissione con i sindacati dei ferrovieri, che dicevano: "pensate veramente che un piano di tutela dell'aria possa non comprendere gli interventi sulla mobilità sostenibile, che sono quelli sull'uso della linea ferroviaria come alternativa al traffico privato?" e avevamo proposto un piccolo emendamento, che avevamo in mente da tempo e che avevamo spiegato in IV Commissione. L'occasione si era ripresentata in III Commissione, pensando a una delle stazioni ferroviarie che riteniamo importantissime per diminuire la quantità di domanda di sosta e di mobilità che gravita ogni giorno su Aosta, che è la stazione ferroviaria di Nus. Ci hanno detto: "sì, vanno bene emendamenti al disegno di legge accompagnatorio alla legge, ma non al piano", cioè un piano che l'Assessore ci ha detto - e capisco le sue esigenze - è blindato. "Questa è la zonizzazione, queste sono le azioni che proponiamo, questi sono i provvedimenti... se volete..." - ha detto - "fate emendamenti sulla legge, ma non sul piano, perché bisognerebbe rivoluzionare il tutto!".
Rispetto al lavoro fatto in commissione abbiamo detto: "cosa lo portiamo a fare il piano in commissione se, pur rispettando le esigenze della Giunta e della maggioranza di far passare il documento, però ci si chiede di esaminarlo se poi gli emendamenti non si possono più proporre, è meglio dire che non ha senso proporli perché intanto il piano ha il cellophane, è chiuso, quindi non si può proporre nessun cambiamento?". Altri emendamenti derivavano ad esempio dai tavoli di lavoro concertati. È chiaro che un tavolo di lavoro che non preveda nella sua composizione la galassia dei rappresentanti del mondo... anche di quelli che ogni giorno si impegnano per il miglioramento della qualità dell'aria... mi riferisco alle associazioni ambientaliste e faccio un esempio per spiegarmi meglio. Nella "famosa" riunione del Comitato trasporti si era detto alla richiesta sul piano dell'aria che il piano dell'aria era "in itinere", ma il Comitato trasporti che è stato previsto da una legge regionale che poi abbiamo modificato e che è un organismo importante di questo piano, anche qui, non ha visto nulla!
Quello che è mancato secondo noi, oltre al dubbio legittimo che permane ancora sulla contraddizione rispetto alle competenze di "CELVA" e dei 74 Consigli comunali, è un deficit di partecipazione, non vorrei dire di democrazia, mi pare troppo forte, però è un piano sicuramente che ha delle interessanti suggestioni, ma che è stato partecipato in maniera ampia da una parte, mentre lascia a desiderare invece la partecipazione dell'associazionismo (che quando parla forse ogni tanto dà fastidio...).
Un altro dubbio che avevamo e che si era concretizzato con un emendamento non accettato in commissione - ecco perché abbiamo deciso, bocciati tutti gli emendamenti in commissione, che ripresentarli sarebbe stato un esercizio quasi retorico, ma ci corre l'obbligo, qui, di evidenziare che ci sono ancora alcune problematicità - il dubbio riguarda il fatto che manca un riferimento nelle schede di azioni alle pratiche agricole... mi spiego. Il fatto che si utilizzi una pratica ormai tradizionale del fuoco per bruciare la sterpaglia, per bruciare addirittura il prato stesso perché non si riesce a falciare, è, oltre che una pratica che lascia molto a desiderare dal punto di vista della buona agricoltura - sto parlando dell'incendio della cotica erbosa -, un qualcosa che provoca dei grandi problemi dal punto di vista dell'inquinamento. Non vorrei citare dati errati, ma mi pare che 10 kg di materiale ligneo bruciati provochino un'immissione in atmosfera - parlo di "PM10" - che equivalgono alla vita intera di un mezzo pesante, oltre i 35 quintali, solo per le polveri fini. Non vogliamo colpevolizzare questa pratica agricola, ma proprio perché la conoscenza tecnico-scientifica va avanti, non dobbiamo rimanere ancorati alle vecchie tradizioni; il legislatore si deve rendere conto che in funzione della conoscenza non deve agire con la pancia, deve farsi promotore di iniziative, se volete anche impopolari, ma che hanno un loro fondamento dal punto di vista tecnico scientifico. Avevamo prodotto un emendamento che andava nella direzione del divieto di fuochi agricoli, forti di uno stesso provvedimento adottato nel Consiglio federale svizzero - questo per ribadire che non si tratta di proposte campate in aria! -, in cui vi era proprio la proposta di vietare i fuochi agricoli all'aperto. Credo che una riflessione su questa pratica vada fatta, perché è una delle cause principali degli incendi boschivi.
Su questo piano, che è stato discusso in tutta fretta, senza il tempo necessario per approfondire, perché l'urgenza in alcune materie sta sempre all'uscio, nonostante il contenuto che ha delle positività, esprimiamo dei dubbi e delle perplessità che in commissione non ci sono state chiarite.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Mi si permetta anzitutto di esprimere un profondo e sincero ringraziamento al dirigente, ai consulenti e ai collaboratori, dipendenti della Direzione ambiente, all'"ARPA" e a tutti coloro che hanno lavorato alla stesura di questo documento, più ancora che alla legge, se vogliamo marginale per quanto riguarda la mole di lavoro. Va pure un ringraziamento profondo alla II e alla III Commissione, non solo per il contributo che hanno dato all'approfondimento di questa materia, ma anche per aver accolto quel sollecito che è stato ricordato dal collega Venturella, a voler dare corso all'approvazione di questi 2 atti, legge e piano, per dei motivi che non sono solo di mera speculazione politica o di rapporti con il Ministero rappresentati dall'opportunità di avere dei finanziamenti, scopo nobile, ma non sufficientemente motivante. Semmai c'era un'altra motivazione: quella di dare al Consiglio e alla Giunta uno strumento di indirizzo e di coordinamento che desse più velocemente corso a delle decisioni sollecitate da questo Consiglio in materia di risanamento della qualità dell'aria, di trasporti, di energia e, qui, il campo è molto vasto, quindi era anche un auto-sollecito per fare in modo che si progredisse in questa materia.
Mi si permetta ancora di fare una considerazione di carattere generale. Credo che questo sia il 1° vero documento dove l'ambiente diventa, senza forzature né di tipo ideologico, né giuridico amministrativo, l'elemento unificante per un'azione politica che viene condotta nell'autonomia dei singoli Assessorati e che è rappresentata dall'intenzione di raggiungere gli obiettivi del piano, cioè una qualità ottimale dell'aria, rispettando l'indipendenza dell'azione, convergente, ma autonoma, dei singoli Assessorati.
Per venire nel merito ad alcune considerazioni fatte dal collega Venturella, dichiaro di essere ammirato dalla sua enciclopedica conoscenza ambientale; se non fosse per il fatto che non ho trovato traccia del suo passaggio all'Assessorato all'ambiente, lo avrei preso come mio consulente, ma vedo che è più efficiente qui... ma devo prendere atto che lei è quasi onnisciente, allora mi inchino a tanta sapienza! Questo è uno di quei motivi per i quali non mi sono sentito all'altezza di portare degli emendamenti al piano in III Commissione, perché intanto non è vero, questo va contestato, nel senso che quando c'è stato un emendamento che aveva una ragione insindacabile anche dal punto di vista scientifico di essere assunto, lo abbiamo assunto. Ad esempio, l'annotazione che ha fatto il collega Stacchetti è stata presa in considerazione, insieme a qualcos'altro che adesso mi sfugge.
Capisco che lei sia onnisciente... noi no! Allora, in una sede politica come è una commissione, andare a mettere mano ad uno strumento che è l'elaborazione di formulazioni tecniche, fra loro coerenti, messe in piedi attraverso la costruzione di uno scheletro che compone tutto l'impianto e poi l'individuazione di tessuti connettivi e quanto serve per configurare tutto l'insieme, lei capisce che una suggestione politica quand'anche ragionevole, tradotta in un emendamento, può mettere in discussione l'impianto stesso, magari su una semplice scheda, perché rischia di non essere raccordata con le altre. D'altra parte il piano non è un documento chiuso. È vero, si è detto che ha questa validità di 9 anni, come ho spiegato in commissione l'impianto è novennale perché di fatto si tratta di un documento che possiamo... via via che le misure vengono attuate da un lato e via via che si possono vedere gli effetti di queste misure, evidentemente c'è una sorta di auto-aggiornamento del piano stesso, non ultimo questo Consiglio regionale e i suoi rappresentanti sono titolati per formulare delle proposte di adeguamento del piano, quindi non la prenda, questa mia, come una chiusura. Questa sua osservazione mi ha fatto apparire come un caporaletto con il "fez" e la "camicia nera" che ha imposto di digerire questo documento senza accettare alcun emendamento, come fosse stata un'imposizione; era nel rispetto di un'elaborazione tecnica che mi sembrava che se fosse stata manomessa anche in positivo aveva bisogno di una metabolizzazione in altrettanta sede tecnica e, magari, dietro un suggerimento di tipo politico.
Voglio poi confutare questa obiezione di mancata partecipazione all'elaborazione del documento, perché abbiamo fatto 74 incontri con i Comuni singolarmente, 2 con il Comune di Aosta, uno con il "CELVA" per il totale di 77 Comuni, questo nell'ambito della zonizzazione. Quando si è trattato di discutere le azioni, siccome le azioni hanno una logica diversa da quella della zonizzazione, si è cercato di avere un approccio meno singolo con il Comune, ma più aggregato per ovvi motivi, trasporti e altre cose chiamano in causa qualcosa di più che una realtà comunale. Comunque 34 incontri con gruppi di Comuni, abbiamo incontrato l'Osservatorio per l'aria del Comune di Aosta, la "Confindustria", il "CNA", di nuovo la "Confindustria", gli albergatori e i commercianti, anche qui per 39 riunioni. Abbiamo poi voluto fare degli incontri con la popolazione, che sono stati pubblicizzati anche con locandine e notizie sui giornali, in alta, centro e bassa Valle, dove avremmo gradito la critica e i solleciti da parte delle associazioni ambientaliste che non abbiamo visto. Di fronte a questi dati mi sento di censurare questa sua critica circa la mancanza di partecipazione o di approccio, sia con la popolazione, sia con chiunque avesse avuto intenzione di rapportarsi con questo documento.
Non entro nel merito della questione della zonizzazione, perché la questione della zonizzazione è un altro di quegli argomenti a connotazione tecnica, potrei dirle che non cambia niente, perché la zonizzazione del 2005 deriva da dati mediati o da simulazioni e lei rimarrebbe sulle sue posizioni. Prendo invece atto che l'aria di Morgex è una schifezza, mi dispiace ed è un motivo in più per approvare in fretta questo piano, così adotteremo gli strumenti per qualificare l'aria di Morgex. So che lei è un appassionato fungaiolo e mi piacerebbe che a Morgex potesse trovare funghi non inquinati...
La questione delle pratiche agricole è complessa, potrei richiamare a una serie di difficoltà che ha il mondo agricolo, oggi, di curare quella parte di territorio più delicata, e faccio un esempio. Abbiamo impegnato delle ingenti risorse e si continuano ad impegnare, il piano di sviluppo rurale dà delle grandi aperture per fare queste ricomposizioni fondiarie, che qualche volta sono state poste in discussione per il loro impatto sul paesaggio, però non è un caso che, dove si fanno questi interventi, si pratica un'agricoltura che non ha bisogno di ricorrere a queste pratiche perché il rapporto diventa più semplice. Dove purtroppo si ricorre a questa pratica... è dove esiste un territorio agricolo difficile, dove si consuma un rapporto molto faticoso, quasi sempre sono persone anziane che sono coinvolte dove c'è il praticello, dove si va con la falce e non con la falciatrice, e dove il residuo vegetazionale è il risultato di un territorio poco praticabile. Non è facile eliminare questa pratica, convengo che queste difficoltà, unite ad altre, hanno forse ecceduto rispetto a una media tradizionale antica di come si svolgeva questa pratica.
Ciò detto, so che nell'ambito delle risorse naturali e del settore agricolo, questo è un problema oggetto di approfondimento; c'è stata un'interessante pubblicazione di qualche anno fa su "L'informateur agricole", dove si parlava delle alterazioni nel chimismo del suolo, nella sua fertilità quando si continuava a bruciare l'erba, perché c'è una debilitazione dell'impianto umico del suolo e quindi una perdita di fertilità dello stesso. Allora lo prendo come sollecito, mi farò parte diligente per confrontarmi con il collega Isabellon per fare qualcosa in questa direzione, non solo per la questione degli incendi boschivi che rientra in quella materia, ma per fare in modo che si riduca questo tipo di pratica; posso assicurarle che per una parte di territorio si tratta di un'operazione difficile ed è più probabile che il giorno che non si faranno più queste operazioni è perché sarà scomparso dal territorio regionale quella figura di contadino eroico e romantico che faceva parte del passato, sarà un'agricoltura moderna e quella parte di territorio sarà destinata alla forestazione.
Non so se le ho risposto, ma la ringrazio per le sue dotte considerazioni, ne prendo atto. Non credo che siano sprecate, ne abbiamo preso nota in III Commissione, ne prendo atto oggi e possono essere il punto di partenza per una prima integrazione di questo piano. Concludo dicendo che se il Consiglio approverà il piano, avrà approvato nel settore ambientale uno dei documenti strategici più importanti di questa legislatura, del quale questo Consiglio e questa Giunta possono essere fieri, non tanto per aver dato risposta a degli obblighi imposti dalla normativa nazionale e comunitaria, ma per aver fatto un provvedimento che vuole dare una risposta seria a un problema serio, tenendo conto della nostra realtà e delle peculiarità della nostra economia e delle difficoltà che ci possono essere nell'affrontare questi problemi in un territorio dove l'antropizzazione è costretta su delle fasce che si portano dietro tutto quello che ne consegue.
Président - La parole au Conseiller Venturella, pour deuxième intervention.
Venturella (Arc-VA) - Non posso che concordare con l'ultima parte del suo intervento, Assessore, ma devo restare calmo, perché vorrei che lei facesse uno sforzo di immaginazione. È sempre più frequente, nei suoi interventi in risposta alle nostre iniziative, riferirsi al fatto dell'onniscienza, allora si deve immaginare che lei quando ci presenta un provvedimento di qualsiasi tipo, lei è sostenuto da una struttura dirigenziale, da un certo numero di consulenti. Vedo in lei un po' le "porte-parole", quello che spiega in Consiglio. Io, alle mie spalle, ho una banda "scassata", ma volontaria, a differenza dei suoi consulenti che sono lautamente pagati, e io ne sono il "porte-parole", sono quello che con riunioni mattutine, pomeridiane o notturne che ci costano fatica, perché potremmo, quando è la stagione adatta, andare a funghi o a sciare o fare foto in qualche acquedotto costruito in maniera difforme alle prescrizioni... quindi la prego di smettere, non dico di "offendere", perché non mi offende, accolgo questo con un sorriso, ma non è che ho la scienza infusa, perché abbiamo lavorato tutti insieme. Tutto ciò che proviene da questi banchi è frutto di una discussione con i sindacati, sicuramente non vengo nelle sedi dell'"Union" a confrontarmi; quindi, quando si affrontano argomenti che sono di spessore, lei deve pensare che dietro al nostro gruppo vi sono delle convinzioni personali che sono rielaborate da un gruppo.
La ringrazio, perché è un lavoro che ha la sua importanza, infatti non abbiamo paura di dire che in commissione e in Consiglio è l'inizio, infatti le diamo credito, il nostro voto non potrà essere favorevole, ma sarà di astensione, ma esistono nella banca dati del Consiglio un incredibile numeri di piani: mi riferisco al piano energetico del 2003, un ottimo documento, se andiamo a vedere ciò che è stato fatto... nulla! Noi siamo intervenuti sul disegno di legge e sul lavoro, era questa la nostra "mission"!
Per quanto riguarda i fuochi agricoli, ho sempre in mente 3 grandi incendi in una zona di Verrayes, Grand Villa - fanno apposta gli incendi a contraddirla, Assessore! - proprio in una zona di miglioramento fondiario, 3 incendi che hanno devastato la Becca d'Aver e la Cima Longhede che sono partiti dalla zona di Gros Ollian, di Del e di Grand Villa; quindi non credo che la sua affermazione, valida da un punto di vista generale, sia confermata nei fatti! Apprezzo quando dice che ciò che abbiamo presentato in commissione sarà oggetto di approfondimento, infatti ci siamo riservati in commissione di presentare gli emendamenti, non lo abbiamo fatto in Consiglio, ma ci siamo riservati di intervenire in Consiglio, che è la miglior sede per il confronto e per ribadire alcune cose.
Président - Je ferme la discussion générale.
Je rappelle que la IIIe Commission, à majorité, a donné son avis favorable avec la présentation d'amendements, ainsi que la IIe Commission, à l'unanimité.
Je soumets au vote l'article 1er:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - A l'article 2 il y a l'amendement n° 1 de la IIIe Commission, qui récite:
Emendamento
"All'articolo 2, comma 1, lettera d) la parola "statale" è soppressa."."
Je soumets au vote l'article 2 dans le texte ainsi amendé:
Articolo 2
(Competenze della Regione e degli enti locali)
1. La Regione, nell'ambito delle proprie competenze:
a) elabora, verifica ed aggiorna il Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria, di seguito denominato Piano aria;
b) sviluppa, avvalendosi del supporto tecnico dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), il sistema di valutazione della qualità dell'aria e definisce i criteri di controllo delle emissioni;
c) coordina le misure d'emergenza in caso di episodi acuti di inquinamento atmosferico che interessino il territorio di più comuni;
d) rilascia le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, definendo le relative procedure, nel rispetto della normativa vigente;
e) garantisce un'informazione adeguata ai cittadini.
2. I Comuni, nell'ambito delle proprie competenze:
a) attuano le misure d'emergenza per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico, informandone tempestivamente la cittadinanza;
b) esercitano le funzioni di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 21 aprile 1999, n. 163 (Regolamento recante norme per l'individuazione dei criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione);
c) formulano proposte alla Giunta regionale per l'individuazione di zone in cui si rendano necessari particolari interventi di miglioramento o tutela della qualità dell'aria.
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 3:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 4:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 5:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve
Président - Je soumets au vote l'article 6:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - Je soumets au vote l'article 7:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.
Président - A l'annexe il y a l'amendement n° 2 de la IIIe Commission, qui récite:
Emendamento
"Alla Tabella 2.40 di pagina 78 la cifra "2966", relativa al valore medio del piombo nell'anno 2000, è sostituita dalla cifra "29,66".".
Je soumets au vote l'annexe avec l'amendement:
Conseillers présents et votants: 28
Pour: 28
Le Conseil approuve à l'unanimité.
Président -Je soumets au vote la loi dans son ensemble:
Conseillers présents: 28
Votants: 26
Pour: 26
Abstentions: 2 (Bortot, Venturella)
Le Conseil approuve.