Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2391 del 10 gennaio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2391/XII - Garanzia della presenza infermieristica in tutti gli ambulatori specialistici del Poliambulatorio di Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza

Venuto a conoscenza che, in data 15 novembre u.s., il responsabile del Distretto n. 2 dell'Azienda USL Valle d'Aosta ha ribadito "l'impossibilità di garantire una presenza infermieristica per tutti gli ambulatori specialistici attualmente presenti nel Poliambulatorio" di Aosta, in Via Guido Rey, garantendo soltanto la presenza infermieristica per le chirurgie generale, toracica, vascolare, odontostomatologica, urologica;

Constatato che tale scelta è pesantemente lesiva degli altri specialisti ambulatoriali quali i cardiologi, i ginecologi, gli oculisti, ecc..., nonché del personale infermieristico cui viene attribuita comunque la responsabilità di essere disponibili per tutto il piano, senza alcuna altra indicazione;

Evidenziato lo scarso impegno dell'USL della Valle d'Aosta nel garantire l'assistenza territoriale, anche nell'ottica di ridurre i ben più costosi accessi alle strutture ospedaliere, in quanto le scelte sopramenzionate inevitabilmente comporteranno una riduzione del numero delle visite e un conseguente allungamento delle liste di attesa, nonché il rischio di una significativa riduzione della qualità degli atti sanitari stessi;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere se intenda:

1) far rispettare dall'USL gli impegni previsti dal Piano Socio Sanitario Regionale, coprendo con la presenza infermieristica tutte le presenze ambulatoriali nel Poliambulatorio di Aosta;

2) regolamentare i trasferimenti finanziari all'USL, vincolandone una parte alle strutture territoriali, unico modo per evitare che tali fondi, direttamente, o indirettamente attraverso la presenza sul territorio di specialisti ospedalieri, ritornino a coprire il pesante deficit degli ospedali valdostani.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - È nota l'attenzione del nostro gruppo per quanto riguarda la sanità territoriale e questa interpellanza va proprio nel senso di avere una grande attenzione perché i servizi territoriali siano potenziati e non messi in difficoltà.

Abbiamo preso atto, invece, con dispiacere che il 15 novembre 2006 il dr. Silvio Giono Calvetto, Direttore del Distretto n. 2, ha interrotto una fondamentale attività che è la presenza infermieristica negli ambulatori degli specialisti, garantendo a causa di ovvie mancanze e conosciute difficoltà nel reperimento degli infermieri professionali, soltanto alcune delle specialità chirurgiche - Chirurgia generale, toracica, vascolare, Urologia, Odontostomatologia - e non garantendo invece la presenza infermieristica in altre branche chirurgiche tipo l'Otorinolaringoiatria e l'Oculistica e anche mediche come la Cardiologia. Questo comporta dei gravi disagi, perché sicuramente non si possono mantenere i tempi e la qualità delle prestazioni che si fanno in presenza delle infermiere e soprattutto il rischio che si penalizzi oltre la qualità anche le aspettative, quindi i tempi di attesa per la fornitura di queste prestazioni specialistiche. Questo tipo di politica ci sembra che contrasti con il piano sociosanitario regionale, in quanto era tutto puntato sul tema della difesa del territorio, anzi il potenziamento, proprio perché questo ricade in termini positivi con la riduzione dell'impatto delle richieste sull'Ospedale.

La seconda questione è quella che si voleva capire, proprio perché stranamente questi ambulatori che sarebbero garantiti, quelli della Chirurgia generale, toracica e vascolare in particolare, sono svolti da personale ospedaliero che, alla fin fine, quando si deve decidere a chi fare i tagli, si taglia a chi è sempre presente sul territorio e sul territorio si impegna e invece si tutelano sempre e solo gli ospedalieri.

L'obiettivo nostro non è quello di mettere l'Ospedale contro il territorio, ma fare in modo che il territorio sia difeso, perché questo è anche il primo impatto che i cittadini si ritrovano ad avere, e sarebbe opportuno che avessero un servizio di qualità e quindi con la costante presenza infermieristica accanto al medico specialista, come è anche stabilito dal contratto nazionale degli specialisti ambulatoriali.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Rispondo prima a questo fatto contingente che è successo, che non conoscevamo e che è già stato ampiamente risolto, per fare poi dopo alcune considerazioni dal punto di vista sanitario.

Il fatto contingente... è vero, 2 infermieri dello stesso servizio, sono andati in pensione contemporaneamente e altri 2 convenzionati nel mese di novembre hanno terminato le loro ore di convenzione. Come si sa, la finanziaria del 2006 prevedeva dei blocchi alle assunzioni, prevedeva delle riduzioni delle ore in convenzione, per cui si è creato un disagio, direi anche aumentato da una direttiva poco chiara del responsabile del Distretto n. 2, perché invece di parlare di "impossibilità di garantire" avrei parlato di "necessità temporanea di riorganizzare un servizio infermieristico". Questo fatto contingente è stato conosciuto da noi dopo che si era verificato, non prima, e questo mi dispiace; gli operatori, tutti, non solo alcuni, sono venuti a presentarmi il problema, abbiamo derogato subito come Giunta nel senso che sono state aumentate le ore in convenzione ai 2 convenzionati e nel mese di dicembre sono stati assunti altri 2 infermieri professionali e lì trasferiti, per cui al momento il servizio è di nuovo ripreso con le unità precedenti, quindi il titolo dell'interpellanza, "garanzia conservata"... direi di sì, perché al momento il numero di infermieri presente è come quello precedente. Vincolare dei fondi a una delle 4 aree può essere un'indicazione: in questo momento non ci sembra la più corretta. Le 4 aree sono l'area ospedaliera, l'area territoriale, l'area tecnico-amministrativa e l'area della prevenzione, in quanto nel piano si dice che sia opportuno vincolare e mettere in unione queste 4 aree perché collaborino e non siano 4 feudi autonomi.

Sulla necessità di investire sul territorio: è una nostra preoccupazione che risponde a degli impegni, ma che non può non essere verificata come correttamente perseguita in questo periodo, proprio come una nostra preoccupazione, anche se poi vi sono dei fatti contingenti, ma i fatti contingenti sono legati a dei piccoli settori e a dei piccoli momenti. Il territorio ha assorbito, nel 2006, rispetto alle 4 aree di cui parlavo prima, il 46% dei finanziamenti trasferiti all'azienda in via indiretta, cioè il 46% della spesa sanitaria della Regione viene spesa sul territorio. La presenza medica specialistica è passata nel 2006 da 201 ore a 229 ore settimanali, con un aumento del 14%. Questa presenza ha prodotto nei primi 9 mesi di quest'anno 26.888 prestazioni con un aumento del 19% rispetto all'anno precedente, per un valore economico di 470.367 euro. Oltre a una preoccupazione ad investire sul territorio, mi sembra che questi dati poi, uniti anche alle prestazioni radiologiche strumentali che ho fornito in una precedente interpellanza, dimostrino come non solo a livello di principi, ma anche a livello di dati ci sia un aumento delle prestazioni, un aumento delle ore e della presenza degli specialisti sul territorio.

Volevo fare alla fine una considerazione forse un po' più medica: è sempre necessaria la presenza dell'infermiere, del laureato in scienze infermieristiche, che qualche volta sta lì a non fare nulla, a sentire quello che lo specialista dice e magari a porre dei problemi al paziente? O può essere questo sostituito da un "OSS"? Questo è un discorso che stiamo facendo, non solo sul territorio, anzi, è un discorso che viene fatto ampiamente ormai in Ospedale: di fronte a un problema di carenze di risorse e quindi ad una necessità di riorganizzare queste risorse, penso che soprattutto nell'attività ambulatoriale bisognerà rivedere le varie tipologie di visita, non del singolo specialista, questo è vero, ma soprattutto in un periodo in cui le prime visite sono conosciute e vengono prenotate come prime visite, le medicazioni vengono prenotate come medicazioni... non direi che è una questione di specialista... a tale infermiera sì, a tale infermiera no..., ma proprio di una regolarizzazione del personale infermieristico, soprattutto dei laureati in scienze infermieristiche che hanno delle specificità ben precise, in modo da permettere che l'infermiere sia presente con una professionalità particolare là dove serve e, là dove non serve, riservare l'attività solo al medico o in alcuni casi, quando il paziente deve essere aiutato a salire sul lettino, è sufficiente un "OSS". Questo perché molti degli specialisti che qui si lamentano di non avere l'infermiere al seguito quando fanno la visita... poi, quando fanno l'attività privata o esami nei loro studi, non hanno neppure l'infermiera professionale!

Territorio quindi sì, sempre da aumentare, razionalizzazione delle risorse anche sul territorio, nell'ambito dell'attività ambulatoriale a seconda del tipo di visita: prima visita, medicazione... prevedere l'infermiera e con un tipo di professionalità particolare, là dove questa serve.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Ringrazio l'Assessore che ci ha dato delle risposte rassicuranti, questo è un fatto positivo. Penso che la presa di posizione del Direttore - che mi sembra di constatare non ha avuto neanche l'apprezzamento dell'Assessore - meriti qualche riflessione sulla conduzione del Distretto n. 2, distretto che ha visto la chiusura del Consultorio di Via Festaz, che ne ha viste di vari colori, e ho l'impressione che lì dovremo fare una valutazione diversa da quella che si può fare in questa sede.

Mi fa piacere che il problema sia stato risolto; la nostra attenzione su questo punto si manterrà forte, soprattutto a partire dalle grandi scelte politiche che stanno alla base di questi dati, prima fra tutte le questione del vincolo dei fondi. Il vincolo dei fondi è una necessità quando esiste qualcuno che è preponderante, noi conosciamo che gli ospedalieri fanno il bello e il cattivo tempo all'USL e il Collegio dei Primari, anche se è un organismo non ufficiale, spadroneggia e si permette anche di criticare l'Assessore e l'amministrazione dell'USL quando non seguono i loro dettati... credo che tutelare il territorio e tutelare il più debole e, tra esso, proprio il meccanismo del vincolo dei fondi, è un primo passo per garantire che sul territorio ci sia tutta la sanità di cui c'è bisogno.

Credo che sul resto della discussione sia importante certo rivedere il mansionario e l'utilità, mi fa piacere che non ci siano ancora delle posizioni predeterminate, ma faccio esemplificare dal punto di vista tecnico che, anche là dove non ci sono i chirurghi, tipo Cardiologia o altro, l'infermiere è fondamentale, non per far salire o scendere il paziente, ma per fare l'"ECG" piuttosto che altre prestazioni, in quanto se le deve fare il medico ci mette il doppio del tempo e questo comporta che si fanno meno visite con un allungamento dei tempi di attesa. Mi permetto di chiudere qui, perché il caso è risolto; l'attenzione continuerà ad essere molto forte, tengo a precisare che quando si devono fare i conti sulla bontà o meno di un servizio, spero che non ci si limiti ai numeri e soprattutto ai soldi, ma che alla fine si vada a vedere l'epidemiologia e soprattutto la soddisfazione del cliente: da questo punto di vista non sempre - visto quello che si legge sui giornali - si è a un livello ottimale...