Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2345 del 20 dicembre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2345/XII - Prospettive dell'Inva S.p.a. alla luce del disimpegno di Telecom Italia. (Interrogazione)

Interrogazione

Appreso che

- Telecom Spa ha deciso di cedere la quota posseduta in Inva Spa, azienda partecipata al 40 percento dalla Regione;

- l'amministratore delegato di Inva Spa ha dichiarato la cessione di Telecom Spa "necessaria perché sia possibile l'affidamento diretto delle commesse";

- Telecom ha comunicato che in assenza di interesse degli altri soci ad acquistare venderà le proprie quote a Finaosta Spa;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

il Presidente della Regione e l'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni per sapere:

1) su quali presupposti Finaosta avrebbe espresso interesse all'acquisto delle quote INVA spa;

2) quali sono le prospettive di INVA Spa;

3) quali sono i motivi del disimpegno di Telecom.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Questa interrogazione è stata presentata già per il precedente Consiglio e non è stata discussa, lo dico solo per collocarla temporalmente, perché oggi probabilmente gli interroganti non me la farebbero più, in quanto, come probabilmente avrete avuto modo di vedere, abbiamo nel frattempo avuto modo di adottare delle deliberazioni la cui fase terminale è quella di oggi.

Oggi abbiamo adottato una proposta di deliberazione al Consiglio regionale per l'acquisizione della quota "Telecom" in "INVA", ma visto che i colleghi seguono la stretta sequenza e lo stretto contenuto delle domande, sulla prima domanda, "su quali presupposti Finaosta avrebbe espresso interesse all'acquisto delle quote INVA", probabilmente non è in questi termini. "Finaosta" non ha espresso alcun interesse nell'acquisizione, ma era stata individuata come soggetto per fare delle valutazioni circa la disponibilità da parte di "Telecom" di cedere e, secondariamente, fare una prima analisi quantitativa dell'eventuale acquisto; quindi, in sostanza, "Telecom" ha interloquito con "Finaosta" come soggetto che ha preso i primi contatti, tanto che successivamente è stata adottata una deliberazione che ha dato incarico a "Finaosta" di valutare la quota di partecipazione di "Telecom" in "INVA" e poi ufficialmente "Finaosta" è stata incaricata nel fare la valutazione.

Oggi si è chiuso l'iter dopo la valutazione di "Finaosta" e facciamo una proposta al Consiglio regionale di autorizzare l'acquisto della partecipazione "INVA" di "Telecom". Perché la proponiamo al Consiglio? Sapete che gli acquisti di partecipazioni che portano l'Amministrazione regionale a diventare socio di maggioranza devono essere autorizzate dal Consiglio regionale, quindi abbiamo fatto una verifica, abbiamo valutato la quota di partecipazione, riteniamo di proporre al Consiglio l'acquisizione da parte della Regione direttamente della quota di partecipazione che "Telecom" detiene in "INVA".

Perché facciamo questo ragionamento... e con questo rispondo alla terza domanda... "Telecom" non ha deciso di disimpegnarsi, ha risposto ad una sollecitazione e ad una verifica che ha fatto l'Amministrazione regionale perché le ultime espressioni giurisprudenziali e i nuovi riferimenti normativi portano ad escludere la possibilità di dare degli affidamenti diretti di commesse pubbliche a soggetti non totalmente pubblici o a società non totalmente partecipate dal pubblico. Essendo che l'"INVA" era al 60% pubblica, con la partecipazione di Regione, Comune di Aosta, USL, questo acquisto si inserisce all'interno di un processo che individua la società "INVA" come una società che, di fatto, agisce in una logica di "in house providing". Non è solo l'acquisto che governa la possibilità di dare degli affidamenti diretti, ma è anche un procedimento all'interno della società che assicuri quello che, in termine tecnico, viene indicato come "controllo analogo", quindi è necessario che la società strumentale, a cui possono essere affidati degli appalti diretti, garantisca un controllo analogo di tutte le commesse.

In sostanza, rispetto al secondo quesito, "quali sono le prospettive di INVA S.p.a.", la prospettiva è quella di diventare una società "in house providing" 100% pubblica. Avremo modo di affrontare questo argomento in maniera articolata, il collega Frassy e gli altri colleghi potranno partecipare in commissione e in Consiglio all'analisi della proposta. La valutazione della quota è 1,3 milioni di euro, il 40% è già stato valutato, troverete nella proposta di provvedimento le valutazioni fatte da "Finaosta" utilizzando anche la società "KPMG", che ha portato a una valutazione di 1,3 milioni di euro la quota di partecipazione. Ovviamente questo tiene conto del capitale sociale, delle riserve e di tutti i criteri di valutazione del caso.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Nel replicare alla sua risposta, mi dispiace constatare che non è in aula il suo collega di Giunta, Assessore La Torre, perché aveva esordito in una maniera che ci sembrava condivisibile: meno pubblico e più mercato; ogni volta che vi muovete il pubblico cresce e sparisce il mercato... questo è il dato drammatico, perché se il pubblico cresce e c'è il mercato, diciamo va bene, cresciamo tutti, ma qui state, come al solito, invadendo campi che non c'entrano nulla con l'Amministrazione!

Di "INVA" avremo modo di parlare... però 2 considerazioni: innanzitutto il riferimento al "decreto Bersani" potrebbe essere oggetto di altre valutazioni, perché quella norma me la sono guardata attentamente e riteniamo che comunque queste società interamente a capitale pubblico o misto, perché questo dice la norma del "Bersani", hanno il limite di non poter partecipare se non ai lavori delle amministrazioni che costituiscono. Qui abbiamo Comune di Aosta, Regione Valle d'Aosta e USL: evviva... se non altro "INVA" assorbe in mercato pubblico, ma rimane nel mercato pubblico! Invece voi avete intendimenti forse diversi, non lo so, chiedo, perché non mi stupirei che alla fine uscisse qualche altro socio pubblico - ma forse non è così -, per andare a saturare il mercato privato che, sappiamo, ha come cliente maggioritario il pubblico.

Sarebbe stato bello che lei, Assessore, avesse proposto al Consiglio - o senza proporlo al Consiglio, perché forse rientra nelle vostre competenze - di cedere le quote pubbliche e di riportare sul mercato "INVA". Dalle stime che lei fa, 1,3 milioni di euro corrispondente al 40%, il Comune di Aosta, che detiene un 15%, avrebbe forse con qualche altra economia potuto risparmiare ai cittadini aostani l'addizionale comunale, che andrà a regalare per il 2007. Nel 2007 i cittadini aostani avranno la sorpresa dell'addizionale comunale, mi sembra che sia l'unico Comune in Regione che ha avviato questa discrezionalità e che è negativa, dal nostro punto di vista; perciò usciva la Regione, usciva il Comune di Aosta, usciva l'USL e rimandavamo sul libero mercato le iniziative di informatizzazione.

Prendiamo atto che la strada che avete scelto è la strada opposta, prendiamo atto che questa vicenda ha dei precedenti e sono tutti gli appelli e le preoccupazioni del Presidente Caveri sul disimpegno di "Telecom" dalla Valle d'Aosta, perciò probabilmente c'è anche un'altra chiave di lettura ed è il fatto di come questa Regione interessi sempre meno a chi deve fare dell'economia. Questa è una chiave di lettura che non può non darci preoccupazioni, perché quando leggiamo che "Telecom" ha ridotto negli anni, in maniera drastica, il personale, ha chiuso presidi e non investe più, sapendo che le telecomunicazioni sono il nostro futuro, non possiamo non esprimere preoccupazione! Non aggiungo altro, perché avremo modo di approfondire sulla deliberazione che verrà in Consiglio, i riflessi del ruolo che ha giocato "INVA" nel mercato valdostano, ma soprattutto del ruolo che ha giocato nell'informatizzazione della pubblica amministrazione, in particolare dell'Amministrazione regionale, perché mi sembra che tutti gli sforzi finanziari che stiamo facendo e reiterando di anno in anno, non ci diano, ad oggi, delle grandissime soddisfazioni. Non so se il futuro sarà migliore o peggiore, prendiamo atto che esce il partner tecnico e non so chi sia il riferimento tecnico di una società che dovrebbe operare in un settore tecnico, ma che corre il rischio di essere un giocattolo politico, che passerà fra le mani sue, quelle del Comune di Aosta, e mi auguro che l'Assessore Fosson si astenga dal "giocare a fare il piccolo informatico"!

Presidente - Non ci sono più i tempi per fare un'altra interrogazione, per cui sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle 15,30.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 12,52.