Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2343 del 20 dicembre 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2343/XII - Condizioni lavorative del personale dipendente dalle imprese di pulizia operanti presso l'Amministrazione regionale. (Interrogazione)

Interrogazione

Preso atto che alle gare per appaltare il servizio di pulizie, viene premiata la ditta che presenta l'offerta economicamente più vantaggiosa;

Considerato che i ribassi che vengono fatti per vincere le gare sono di fatto pagati dal personale dipendente cui vengono applicati, di volta in volta, clausole contrattuali restrittive, come ad esempio è avvenuto recentemente per il personale delle pulizie che opera presso il cantiere del Casinò della Vallée;

Ritenuto che, al di là del su menzionato caso specifico, vada fatta chiarezza sulle condizioni lavorative di queste categorie più deboli;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interroga

l'Assessore competente per sapere:

1) se esistono nell'Amministrazione regionale e in eventuali enti previdenziali banche dati che possano consentire il monitoraggio di tale fenomeno, ed eventualmente presso quali uffici;

2) se ritiene utile che la Regione, in collaborazione con i vari soggetti interessati, indaghi in modo più dettagliato e puntuale sulle condizioni di lavoro del personale dipendente dalle imprese di pulizia, specie quelle che operano in enti pubblici.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Nell'interrogazione si prende atto nelle premesse che per il servizio di pulizie viene premiata la ditta che presenta l'offerta economicamente vantaggiosa. Non vorrei che questa dizione traesse in inganno, nel senso che l'appalto che è stato fatto, che vale per la Regione, ma vale anche per il casinò che è stato indicato all'interno dell'interrogazione, veniva fatto ai sensi del decreto legislativo n. 157/1995, adesso abrogato e sostituito dal decreto legislativo n. 163/2006, Codice unico degli appalti. L'articolo 23 del decreto prevedeva 2 criteri, uno era il prezzo più basso, l'altro era l'offerta economicamente più vantaggiosa. La seconda dizione non è per trasparenza quella che economicamente è più bassa, ma è quella che, all'interno di una pluralità di criteri, viene considerata vantaggiosa facendo un mix di qualità e prezzo.

Le elenco alcuni criteri che sono stati adottati sia per il casinò sia per l'Amministrazione regionale: numero totale di addetti previsti per le diverse attività di pulizie, ore previste per le diverse attività di pulizie, certificazione di conformità del sistema di gestione e della qualità alle norme "ISO 9001/2000", visione certificazione di conformità del sistema di gestione ambientale alle norme "ISO 14001/94", tempi di interventi in caso di emergenza, prezzo offerto.

Per il casinò abbiamo: sistema organizzativo fornitura prodotto, metodologie tecnico operative, sistema di autocontrollo, 5 punti per sistemi di prevenzione e sicurezza e 50 il prezzo. Questo mix, per darvi la giusta misura, ha portato i 2 lotti forse più importanti dell'appalto regionale, Palazzo regionale, Palazzo Cogne, Museo archeologico, Le Miroir, Capannone Cocchetti, Casa Littoria, Palazzo Darbelley, Casa Diémoz, Convitto Chabod... che sono quelli più importanti che, sommati, davano annualmente 570mila euro circa, ad essere aggiudicati con un ribasso dello 0,01%. Ecco perché vi ho fatto questo ragionamento, perché nelle premesse si costruisce un teorema dicendo: "concorrono queste aziende, riducono il prezzo e questa riduzione di prezzo viene poi ribaltata"..., era per dire che questo sistema nei primi 2 non è proprio così... questi hanno preso con un ribasso che è nullo, 0,01%, proprio per dire di aver fatto qualcosa.

Concordo invece sulla sostanza dell'interrogazione, perché dobbiamo porci il problema nei confronti delle condizioni in cui vivono le persone che si occupano di questa attività. Al riguardo, però, devo dire che nella verifica degli appalti abbiamo come riferimento delle pubblicazioni che periodicamente il Ministero del lavoro e delle politiche sociali pubblica sulla Gazzetta ufficiale e con delle tabelle riportanti il costo medio orario a livello nazionale del personale dipendente da imprese esercenti i servizi di pulizie, alle quali le ditte devono attenersi nel retribuire il proprio personale dipendente; quindi, in virtù dell'offerta, rispetto alle ore che dichiarano, dobbiamo fare un controllo se il prezzo dichiarato è coerente con la remunerazione del personale in virtù di queste tabelle. Prima del pagamento delle fatture relativi ai servizi di pulizia, l'ente appaltante - per la Regione il Servizio patrimonio - chiede obbligatoriamente l'emissione del documento unico di regolarità contributiva dell'INAIL e dell'INPS, come previsto da una circolare del 2005 dell'INAIL e dell'INPS. Le ditte aggiudicatarie dei servizi di pulizia consegnano i riepiloghi mensili delle ore prestate dal personale, in modo che si possa controllare che le ore di servizio prestato coincidano con quelle indicate nell'offerta tecnica.

Se posso dire, dal punto di vista formale sembra che tutto funzioni. In realtà - e affronto la seconda domanda - a livello intuitivo riteniamo si debba fare qualcosa di più in questo settore; per questa ragione con il collega Fosson abbiamo creato un tavolo dove condividere questo problema, perché riguarda sanità, una grossa stazione appaltante è l'USL così come l'Amministrazione regionale e il Comune di Aosta, e poi ci sono gli altri. Vi è quindi un'idea che è in fase di verifica di costituire un nucleo di persone che hanno una competenza specifica al riguardo, in modo che possano intervenire in orari diversi rispetto al normale svolgimento dell'attività amministrativa, perché le pulizie si fanno o al mattino presto o quando non ci sono le persone, quindi avere la possibilità di fare dei controlli alle 7-8 di sera piuttosto che alle 6,30 del mattino: questo diventa oneroso se viene affrontato da ogni singolo ente, mentre se mettiamo insieme una pluralità di soggetti, pur considerando che ogni ente ha una sua specificità, diventa meno oneroso. L'idea era quella di immaginare all'interno dell'APS del Comune di Aosta un centro con delle competenze, che una convenzione a monte tra i vari enti potesse individuare come soggetto in cui convergono delle risorse, per fare dei controlli su tutte le attività, quindi un controllo di merito, se le pulizie vengono fatte in modo corretto con la cadenza specifica, pulizie dei vetri, degli armadi, cera, così come un controllo sulle condizioni generali di lavoro delle persone.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Questa volta concordo quasi con tutto quanto ha detto l'Assessore, nel senso che, a parte che lei giustamente ha sviluppato la mia prima affermazione, è vero, c'era sotto la preoccupazione che nella scelta delle ditte appaltatrici si scegliessero non quelle che offrivano un servizio migliore, ma si andasse verso la scelta di coloro che facevano risparmiare di più all'Amministrazione; lei mi dice che questo non è vero, ne prendo atto. In questo caso non lo è stato, magari in altri casi è così, ma in questo caso prendiamo atto che quest'ultimo appalto non è stato così.

Vedo anche che c'è da parte dell'Assessorato un'attenzione alla realtà sostanziale del lavoratore delle imprese di pulizie; su questo tema già altre volte avevamo discusso a lungo con l'Assessore Marguerettaz nei primi mesi del suo insediamento, perché l'attenzione era tutta sugli aspetti formali per cui formalmente, se uno prende i documenti, tutto funziona per bene, poi se uno parla con i diretti interessati o con il lavoratore, si rende conto che una serie di questioni non sono così limpide. Allora ci sembra importante che, nel momento in cui è un'amministrazione pubblica che è indirettamente datore di lavoro, questa debba preoccuparsi anche di questi aspetti. Non so quale sia la soluzione, io ponevo il problema, vedo che lei ha individuato una soluzione, forse non è una soluzione su cui lei ha pensato a lungo, l'ha improvvisata oggi...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... no? Va bene, ho chiesto... vedo che è una proposta che comincia a prendere corpo... vediamo... anche qui, non mi rimane che dare fiducia a questo progetto.

A parte le battute, credo che sia importante - gliene do atto - che il Governo si sia posto il problema di verificare la situazione sostanziale di questi lavoratori. Ha individuato uno strumento, non so se funzionerà, lo vedremo; fra qualche mese torneremo a chiedere; io consiglierei di far lavorare, se non direttamente a questo tavolo, anche le organizzazioni sindacali, non so se ci sono...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... adesso non mi interessa il nome della persona... nel senso che è ai sindacati che arrivano le segnalazioni di difficoltà, di discriminazione..., per cui sarebbe utile chiedere alle varie organizzazioni sindacali distintamente, come tavolo, un momento di incontro, perché non è che tutti vanno in un'unica sigla sindacale! So di diverse altre sigle sindacali, a cui giungono le lamentele, per cui suggerisco sommessamente che almeno un momento ci sia, di incontro, con tutte le organizzazioni sindacali, in modo che le segnalazioni possano diventare in tempi brevi oggetto di riflessione da parte di questo tavolo.