Oggetto del Consiglio n. 2302 del 22 novembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2302/XII - Iniziative assunte per contrastare l'abuso di alcool nel corso dello svolgimento di sagre paesane. (Interpellanza)
Interpellanza
Appreso che nel corso delle sagre svoltesi nel corso dell'estate scorsa nelle località del Grand Combin sono state intraprese interessanti iniziative per contrastare l'abuso di alcol, specie da parte dei giovani, come l'allestimento da parte del SERT - Servizio regionale Tossicodipendenze e Alcologia - di stand per informare i giovani sui rischi dovuti all'abuso di alcol, o come il divieto di servire alcolici dopo le 2,30 di notte;
Ritenute tali iniziative positive, in quanto cercano di contrastare in modo concreto e puntuale l'insorgere di stili di vita dannosi alla salute, in sintonia con le indicazioni del Piano regionale per la salute e il benessere sociale;
Atteso che il problema dell'alcol riguarda molti ragazzi e giovani, non solo i giovani della Comunità del Grand Combin;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
il Presidente della Regione e l'Assessore competente per sapere:
1) quale è stata la valutazione, che il Sert ha dato delle due suddette iniziative e quali sono, a suo avviso, gli aspetti eventualmente da perfezionare;
2) se anche in altri Comuni o Comunità montane si è proceduto ad iniziative analoghe; e in questo caso, quali sono state e con quali esiti;
3) se si intende utilizzare l'esperienza condotta nella Comunità del Grand Combin come esempio pilota da proporre agli altri Comuni e Comunità montane;
4) se si hanno allo studio altre analoghe forme di informazione rivolte ai giovani e ragazzi sulla tematica dell'alcolismo, e se sono state definite le necessarie risorse, finanziarie e professionali.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Brevemente. Mi sembra interessante quella serie di iniziative che nella Comunità del Grand Combin sono state intraprese proprio per contrastare l'abuso di alcol, specie da parte di giovani, come pure l'allestimento da parte del SERT di "stands" per informare i giovani sui rischi dovuti all'abuso di alcol o come il divieto di servire alcolici dopo le 2,30 di notte.
Abbiamo visto anche che questa è una delle tante iniziative che la Comunità Grand Combin sta portando avanti in tale settore e questa iniziativa nasce dopo un'indagine precisa che è stata fatta sia utilizzando i dati presenti nei vari atlanti della salute, che vengono prodotti dall'Osservatorio epidemiologico, sia partendo da questionari che sono stati somministrati ai ragazzi per capire meglio la realtà della zona. La cosa che mi sembra abbastanza preoccupante, che è emersa e che ha fatto riflettere gli Amministratori della Comunità del Grand Combin è che, rapportando le percentuali relative al consumo di un bicchiere di vino nell'arco della settimana, mentre in quella Comunità il 50% dei ragazzi ha detto di bere almeno un bicchiere di vino o di birra nell'arco di una settimana, e il 22% delle ragazze hanno detto altrettanto, a livello nazionale le medie sono molto più basse, nel senso che il consumo medio di alcolici per ragazzi della stessa età è del 22% per i maschi e il 17% per le femmine, quindi sono delle percentuali molto diverse. Sulla base di questi dati, ripeto, sono stati studiati e attivati tutta una serie di interventi.
La mia interpellanza vuole, da un lato, porre l'accento su iniziative che sono state fatte e chiedere, essendo queste iniziative sperimentali, quali valutazioni il SERT ha dato delle stesse, ma anche gli amministratori - se si possono avere dati -, ma soprattutto il SERT, che è l'organo preposto al monitoraggio di tutto il fenomeno, poi soprattutto se questa esigenza - che è stata affrontata come una delle esigenze prioritarie nel Grand Combin - non sia un'esigenza che anche le altre Comunità montane dovrebbero affrontare. Va infatti sottolineato quanto dicono gli Amministratori della Comunità Grand Combin, che hanno avuto il coraggio di "rompere un muro" d'indifferenza rispetto a questo problema dicendo: "è chiaro, non è una preoccupazione che riguarda in maniera specifica la sola Valle del Gran San Bernardo, perché c'è una brutta abitudine... è invece una brutta abitudine che riguarda tutti, ma una brutta abitudine che noi non abbiamo voluto nascondere". La mia domanda allora è: se questo è un esempio interessante di modalità per contrastare una delle abitudini che sicuramente non va nella logica di corretti stili di vita, perché non utilizzare questa medesima esperienza "esportandola" come buona prassi anche nelle altre Comunità?
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - Parlo volentieri di questo progetto che abbiamo sostenuto, soprattutto che non è nato a caso; i dati sono interessanti ed è vero, forse i risultati sono più ampi di quanto pensavamo, ma comunque l'iniziativa nasce da un lavoro, da una programmazione studiata che ha 2 presupposti: il primo presupposto è proprio l'Atlante di mortalità che abbiamo presentato lo scorso anno, diviso per zone, in cui la zona del Grand Combin era una zona con una mortalità più elevata delle altre e con una dipendenza dell'alcool maggiore delle altre - quindi già avevamo centrato l'attenzione su questa "regione", non solo perché sia la patria del super Assessore e Consigliere di zona, ma perché c'erano dei dati obiettivi che portavano alla necessità di uno studio particolare -; il secondo dato da cui siamo partiti è come abbiamo scritto nel Piano socio-sanitario... la prevenzione - in cui crediamo molto -, la grande arma... sono più valide le iniziative di prevenzione mirate su determinate aree e su determinati settori.
Proprio per questo siamo partiti a livello di nostro coinvolgimento, con il desiderio di lanciare tale progetto... abbiamo avuto incontri con la popolazione all'inizio di quest'anno, io personalmente con alcuni primari medici; a Valpelline, in un grosso salone abbiamo incontrato la popolazione e gli amministratori, abbiamo presentato i rischi che corrono i ragazzi perché la prevenzione deve essere prima accettata e condivisa. Abbiamo anche finanziato un progetto di controllo dell'ictus, di una prevenzione mirata sui tumori, abbiamo introdotto una carta del rischio coinvolgendo i medici di famiglia e soprattutto per quanto riguardava gli stili di vita, in accordo con il SERT e le scuole, abbiamo pensato ad una serie di iniziative. Questa è la nostra proposta, che non abbiamo fatto solo in tale Comunità montana, in modo particolare lì per quello che le ho detto, ma le serate che abbiamo fatto in tutta la Valle a parlare di prevenzione e di stili di vita sono state numerose. Di fronte però a questa nostra proposta, si gioca la libertà, perché la prevenzione non si può imporre: non si può imporre uno "screening", lo si può presentare in modo corretto, ma non lo si può imporre, la libertà dell'individuo si gioca nel voler mantenere la propria salute e utilizzare i sistemi per mantenerla.
Di fronte a questa presentazione e alla possibilità di dare un seguito o no, gli amministratori della zona, molto sensibili, sono partiti per una condivisione di questo progetto, una mobilizzazione di tutti, che ha portato per una loro iniziativa a questo messaggio di non bere di più dopo le 2,30 di notte in accordo con i bar, che, se è criticabile per certi versi, nel senso forse che l'ora è tarda... comunque noi lo reputiamo un messaggio di grande valore che è stato anche contrastato, comunque è stato imposto. Abbiamo predisposto un intervento del SERT, che in 6 sagre ha istituito dei banchetti all'entrata di queste feste con personale specializzato in cui parlava dei rischi della dipendenza, in cui sottoponeva i ragazzi dai 16 ai 18 anni a una valutazione del tasso ematico, sono stati fatti 289 test, circa 500 contatti informativi fra i 15 e i 18 anni, le ragazze non si sono quasi presentate, i dati sono presenti. Soprattutto, oltre all'iniziativa delle sagre, sono stati distribuiti 170 questionari nelle scuole medie inferiori di Variney e Gignod e sono state fatte anche altre iniziative culturali, come il teatro, dove 2 "pièces" verranno presentate nel corso di questa settimana.
Nel corso della settimana appena terminata abbiamo incontrato la popolazione proprio per presentare i risultati, perché loro hanno aderito al nostro progetto ed è giusto presentare e condividere i risultati che abbiamo ottenuto. I risultati intanto sono al vaglio dei nostri tecnici, li stanno studiando insieme e sono dati molto positivi, perché le risposte dal punto di vista numerico sono state notevoli: sono stati consegnati 170 questionari e sono stati riportati tutti, però i dati sono preoccupanti. Ero presente a queste serate, sono dati che ci hanno interrogato in modo significativo, dico che non credevo che il fenomeno dell'alcolismo fosse presente - a livello di sensazione - nei ragazzi delle medie inferiori così come risulta dai dati che sono stati citati: il 22,5% dei giovani delle scuole medie inferiori beve un bicchiere di vino al giorno; dati preoccupanti e confermati dagli educatori e dai genitori che erano lì. Cosa fare? Intanto una programmazione studiata e mirata che ha dato dei risultati, a cui sia la popolazione che gli amministratori hanno aderito e di cui stiamo valutando la risposta in questo momento. Questa è una forma di prevenzione che vogliamo diffondere a tutti e non è solo per la vallata del Gran San Bernardo, qualcuno però deve fare l'apripista, loro lo hanno fatto; noi stiamo preparando una lettera alle altre Comunità montane per informarle dei risultati ottenuti e di cosa si può ottenere con una prevenzione mirata di questo tipo. Il SERT che vada alle sagre, che vada nelle scuole... è un nostro progetto, lo stiamo perseguendo con forza, i giovani non vanno nelle sedi del SERT, quindi dobbiamo andare noi a "prenderli" nelle scuole, nelle sagre, già era stato fatto nelle discoteche. Ancora una considerazione positiva perché ciò che si è verificato lì è un inizio dei piani di zona; quando inizieranno i piani di zona, questa sarà una forma di collaborazione fra volontari, amministrazioni, Regione, USL, che si configura come un piano di zona a tutti gli effetti ed esportabile in altre realtà, e noi lo faremo.
Futuro: gli esperti danno molta importanza nella prevenzione nelle scuole a un intervento sui cosiddetti "pari", cioè creare dei "testimonials" che diffondano nelle scuole la cultura e stili di vita corretta. È chiaro che questo va supportato dagli adulti e dagli educatori, da un certo tipo di cultura che attualmente non lavora sicuramente contro l'alcolismo... Tutti questi dati verranno convogliati nella grande inchiesta che sta per essere presentata sulle politiche giovanili, che abbiamo intrapreso con un gruppo di lavoro. Questa estate i nostri partecipanti a questa inchiesta guidati da un esperto hanno fatto 70 incontri nelle varie sedi delle Comunità montane, incontri organizzati dalle Comunità montane, dai Comuni, da associazioni. Abbiamo già qualche dato iniziale, si sta lavorando su queste risposte, si stanno uniformando... i risultati saranno portati fra breve per avere uno studio serio sulla situazione dei giovani e sulle politiche giovanili da intraprendere sulla base di questi dati e di questa esperienza di prevenzione che è stata fatta nella Comunità montana del Grand Combin, che sarà proposta anche alle altre Comunità e che è la linea giusta su cui lavorare per ottenere dei dati che poi comporteranno una serie di azioni per arrivare a quei risultati che tutti speriamo.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Assessore, grazie davvero, spero che fra un anno lei possa venire e raccontare, non in senso "immaginifico" come per il Dubai, ma con "dati alla mano" e di questo la ringrazio, che anche altre Comunità montane si sono avviate su questo percorso. Spero anche che tali suggestioni servano a ripensare in modo diverso la Festa dell'autonomia per il prossimo anno.