Oggetto del Consiglio n. 2295 del 22 novembre 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 2295/XII - Formulazione delle lettere di comunicazione dell'erogazione di contributi regionali per gli affitti. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- la L. n. 431 del 9/12/1998 e la l.r. n. 21 del 15/12/2003 definiscono la costituzione di un fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazioni e i criteri di liquidazione dei contributi a sostegno delle spese sostenute per gli affitti;
- al fine di accedere a tali contributi i cittadini devono presentare domanda e devono sussistere criteri definiti dalla l.r. 21 del 15/12/2003 e tali disposizioni non sono per nulla discrezionali;
- la delibera di Giunta necessaria ai sensi di legge per definire il procedimento amministrativo è un atto dovuto e privo di discrezionalità;
- le comunicazioni agli aventi diritto vengono effettuate con lettera dell'Assessore delegato in materia, il quale esordisce "Ho il piacere di comunicarle che la SV è stata inserita nelle graduatorie ..." e conclude "la Giunta regionale su proposta del sottoscritto con deliberazione n. ... le ha riconosciuto un contributo di euro ...";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
L'Assessore delegato per conoscere:
1) se l'Assessore effettivamente opera un interessamento personale nelle istruttorie e nel caso con quali modalità e legittimità;
2) nel caso contrario, invece, quali sono le motivazioni che stanno alla base di una tale formulazione ambigua ed equivoca che lascia intendere il prevalere di un interessamento politico personale, rispetto al diritto maturato dal richiedente in virtù di rigidi ed oggettivi criteri di legge;
3) se non ritiene opportuno modificare la formulazione di tali comunicazioni, usando un linguaggio più istituzionale e meno clientelare.
F.to: Lattanzi - Frassy - Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Volevamo capire l'opportunità di alcune comunicazioni che a partire dal 2004 si ripetono anche per il 2005, immagino sarà così anche per il 2006, allora volevamo capire se era necessario continuare quel tipo di comunicazione riferito ai contributi di fondi di sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e ai bandi di concorso 2004 e poi 2005.
Le lettere che i cittadini ricevono ad accettazione dei criteri di assegnazione, quindi di definizione delle graduatorie... e quindi dei beneficiari di questi fondi per l'accesso alle abitazioni in locazione... vengono comunicati attraverso una comunicazione diretta dell'Assessore alle opere pubbliche. Quello che è singolare è che queste comunicazioni hanno un'impostazione particolare e in certi casi ci sono state segnalate con molti fastidi da parte dei cittadini. Un po' come se, al di là di comunicare il piacere di questo inserimento in graduatoria da parte dell'Assessore, vi fosse scritto in maniera chiara: "su proposta del sottoscritto, con deliberazione di... che le ha riconosciuto un contributo di euro pari a...", volendo sottolineare al cittadino un interessamento diretto da parte dell'Assessore. Siamo andati a rivederci le pratiche, come abbiamo citato, abbiamo visto che dal 2003 con la legge finanziaria del 2003 che stanziava i fondi per il 2004 questa procedura non aveva assolutamente nulla di discrezionale. È una normale opportunità che i cittadini hanno come molte altre, di cui potremo anche parlare in sede di replica, non vediamo nulla di discrezionale nel ruolo di un Assessore a portare in Giunta le graduatorie che gli uffici hanno predisposto in base a criteri oggettivi che i cittadini devono dimostrare, dopodiché ci sembra incomprensibile questo tipo di comunicazione. Vorremmo sapere dall'Assessore quali sono gli interessamenti personali nelle fasi istruttorie dell'Assessorato, con quali modalità, in caso contrario perché si lascia una formulazione ambigua e se non ritiene di dover modificare queste comunicazioni che ho voluto controllare con gli altri Assessorati, non esistono in nessun altro Assessorato, solo nel suo. Lei è in questa cosa "single", quindi vorremmo sapere da lei come la vede.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Devo fare una premessa di carattere procedurale, poi magari farò qualche considerazione nel merito. La disciplina del fondo di sostegno all'affitto è contenuta non solo nella legge n. 431/1998, ma anche nella legge regionale n. 21/2003 come indicato nelle premesse dell'interpellanza, ma anche nel decreto ministeriale 7 giugno 1999, "Requisiti minimi dei conduttori per beneficiare dei contributi...". A questo proposito, bisogna sottolineare il carattere minimo attribuito al requisito, questo sta ad indicare non solo la possibilità, ma soprattutto la necessità da parte delle Regioni di integrare tali requisiti. Lo stesso decreto attribuisce inoltre alle Regioni e ai Comuni, che partecipano con proprie risorse al finanziamento del fondo, la facoltà di fissare condizioni più favorevoli per l'accesso ai benefici economici da parte dei propri cittadini. È chiaro allora che emerge qui una forte discrezionalità attribuita alla Regione nel definire inizialmente l'impianto generico del sostegno, per poi concludersi nuovamente con un momento altrettanto discrezionale: la ripartizione dei fondi a favore delle graduatorie degli ammessi.
Ho voluto fare questa premessa per individuare l'aspetto politico dell'atto, obbligatoriamente di competenza della Giunta, di approvazione di puntuali requisiti che devono possedere i richiedenti il contributo, le modalità di determinazione dello stesso e le procedure istruttorie attraverso le quali si realizza il materiale sostegno all'affitto. Queste procedure si concludono principalmente nell'adozione di provvedimenti dirigenziali in quanto privi di discrezionalità. Sono di competenza del dirigente: l'approvazione delle graduatorie provvisorie degli ammessi, la decisione sui ricorsi e l'approvazione delle graduatorie definitive degli ammessi ai benefici. Le comunicazioni ai richiedenti dell'ammissione o meno in graduatoria e le decisioni sui ricorsi sono pertanto effettuate dal competente dirigente. L'atto politico conclusivo, che comporta l'intervento della Giunta regionale, è quello di riparto delle risorse finanziarie fra le graduatorie degli ammessi ai benefici. Queste graduatorie corrispondono alle 2 fasce reddituali in cui sono suddivisi gli ammessi a seconda che abbiano un reddito inferiore o superiore alla somma di 2 pensioni minime INPS. Il riparto è tanto più discrezionale in presenza di risorse insufficienti, infatti è la Giunta che dovrà decidere se erogare i contributi spettanti ai primi in graduatoria, ai soli richiedenti inseriti nella fascia di reddito, oppure se garantire un minimo di contributo a tutti. Il contributo spettante è quello che deriva da un semplice calcolo matematico stabilito nel bando di concorso; al contrario il contributo concesso è quello subordinato alla scelta, ricadente in capo alla Giunta regionale, di ripartire le risorse disponibili fra le graduatorie degli ammessi. Questa scelta in parte viene effettuata già con la deliberazione di approvazione del bando di concorso, ma, non so se avete avuto modo di vedere, nel documento è scritto che, nel caso in cui le risorse siano insufficienti, la Giunta si riserva la possibilità di ridurre il contributo ed è quello che è successo con la deliberazione in questione, dove è stato deciso un finanziamento pari al 75% del contributo a cui poteva avere diritto il singolo richiedente. Per effetto del riparto finanziario ad ogni beneficiario è riconosciuto il contributo realmente concesso, che è diretta espressione della scelta effettuata dalla Giunta; onde evitare l'adozione di un ulteriore atto dirigenziale, e pertanto un inutile aggravamento del procedimento amministrativo, le disposizioni per la liquidazione dei contributi sono contenute nella stessa deliberazione. Questo era per dare un inquadramento di tipo procedurale.
Per quanto riguarda l'inciso "su proposta del sottoscritto", non so che genere di... ma non è che mi metto a fare delle formule. Questa è una formula rituale che si trova negli atti, dove c'è il proponente che viene individuato, ma non ha quel significato che vuol darle lei, peraltro è la stessa dizione che è riportata nella deliberazione di Giunta per dire che è referente. Voglio aggiungere che, quando ci sono "le vacche grasse", come è successo nel 2004, dove il contributo è stato del 100%, non c'è stato nessuno che è venuto a dirmi grazie; per contro quest'anno ne ho ricevuti tanti, il martedì, che sono venuti a chiedermi come mai, rispetto a quello che avevano ricevuto l'anno precedente, quest'anno hanno avuto un contributo decurtato del 25%. È quindi una formulazione che potrebbe non piacere, ma ha un significato più burocratico che politico.
In risposta all'ultima domanda le dirò di più. Stiamo per licenziare un disegno di legge di riordino sulla casa e la materia afferente all'erogazione di questi contributi in tale disegno di legge abbiamo previsto che sia delegata ai Comuni, per cui a questo punto non si porrà più il problema, perché lo faranno direttamente i Comuni.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Assessore, lei ha non sprecato, perché le garantisco che l'abbiamo ascoltata con molta attenzione, ma lei ha voluto investire qualche minuto del suo preziosissimo tempo per spiegarci quello che già sapevamo, cioè che la legge nazionale e la legge regionale non prevedono alcuna discrezionalità, se non - cito le sue parole - "l'atto finale politico conclusivo della procedura, che deve verificare la disponibilità delle risorse e lo stanziamento dei contributi". Le do una bella notizia: guardi che non è solo lei a dover fare così, ma succede per tutti gli altri Assessorati! Noi Consiglieri siamo invasi sulle nostre scrivanie di atti deliberativi delle Giunte, dove si vedono stanziati fondi per le attività commerciali, fondi per questo albergo per quel mutuo, tutti gli Assessorati come lei si occupano, come è giusto, dell'atto politico conclusivo, cioè portano in Giunta le graduatorie che gli uffici hanno predisposto e secondo le normative, con dei criteri - che lei definisce minimi - che sono stati implementati dalla Regione, benissimo, ma alla fine questa è la procedura. Lei quindi non ha fatto altro che investire qualche minuto per spiegarci quello che già sapevamo.
Quello su cui lei ha invece tentato di glissare sulla seconda e terza risposta è se non ritiene che questa cosa sia poco elegante. Lei dice: "no, perché è una cosa più burocratica...", allora se è burocratica, faccia una bella cosa: vada su "Word", evidenzi la frase e la tolga, perché il suo Assessorato si contraddistingue non solo per i contributi per gli alloggi, ma per i contributi in tetti in losa, cioè qualunque forma di contributo che il singolo cittadino riceve ha il piacere di ricevere la sua personalissima comunicazione firmata da Alberto Cerise, che gli dice: "ti ho stanziato dei soldi perché me ne sono occupato io".
Lei non vede la problematica, invece i cittadini la vedono. La vedono come se lei si fosse dimenticato che è diventato Assessore e fosse rimasto dirigente della Regione, ma lei è più consapevole di noi che non è più dirigente, ma è diventato Assessore e che questo diventa un fatto di intrusione nella sfera di intimità delle persone, che dicono: "siamo già costretti a chiedere un contributo alla Regione perché non arriviamo a fine mese per l'affitto, per di più ricevere una lettera che ci umilia perché lui ci garantisce questa cosa... quando sappiamo che è un diritto per legge!". Lo stesso è avvenuto per i tetti in losa, per i quali ho ricevuto decine di lettere di fastidio.
Assessore, pertanto evidenzi la frase e la cancelli, senza scaricare ai Comuni il problema perché non è corretto; già i suoi colleghi Assessori non fanno comunicazioni di questo tipo. Evitiamo quindi tali cose, che purtroppo ci riportano ad un utilizzo del suo Assessorato in maniera impropria, lei si deve dimenticare di essere dirigente, è diventato Assessore, la smetta di pensare che quello è il "suo" Assessorato e il bilancio della Giunta che le è stato assegnato è di sua responsabilità e nient'altro.