Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2198 del 25 ottobre 2006 - Resoconto

OBJET N° 2198/XII - Communications du Président du Conseil régional.

Président - J'informe le Conseil de l'activité de la Présidence et des organes du Conseil depuis la dernière réunion de l'Assemblée:

Projet de loi n° 131, présenté par le Gouvernement régional le 18 octobre 2006: "Interventi regionali a favore di imprese in difficoltà";

Proposition de loi n° 132, présentée par les Conseillers Frassy, Tibaldi et Lattanzi le 20 octobre 2006: "Disciplina delle cause di ineleggibilità con la carica e le funzioni di Consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale";

Proposition de loi n° 133, présentée par les Conseillers Sandri et Ferraris le 24 octobre 2006: "Disposizioni in materia di assegno vitalizio dei Consiglieri regionali. Modificazioni alle leggi regionali 21 agosto 1995, n. 33, e 8 settembre 1999, n. 28";

Proposition de règlement n° 6, présentée par le Gouvernement régional le 12 octobre 2006: "Modificazioni al regolamento regionale 27 maggio 2002, n. 1 (Norme per la concessione di mutui ad interesse agevolato a favore di persone fisiche nel settore dell'edilizia residenziale. Abrogazione del regolamento regionale 25 agosto 1997, n. 3)";

Réunions:

Bureau de Présidence: 2

Conférence des Chefs de Groupe: 2

Ie Commission: 2

IIIe Commission: 3

IVe Commission: 1

Ve Commission: 1

Mi pregio informare che, a seguito della trasmissione della risoluzione approvata da questa Assemblea, nella seduta del 21 settembre scorso, per manifestare la propria soddisfazione per l'incarico di Commissario straordinario della FIGC, affidato all'Avvocato Pancalli, il Commissario stesso, con nota del 12 ottobre, mi ha comunicato di aver accolto con grande piacere la notizia dell'adozione della risoluzione in quanto gli fornisce la consapevolezza di poter assolvere il difficile compito affidatogli anche con il sostegno dell'opinione pubblica e di importanti istituzioni come la nostra.

Nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul Titolo V della parte seconda della Costituzione, ho partecipato il 13 ottobre scorso a Roma all'audizione nella Commissione Affari costituzionali. Il tema dell'incontro riguardava "il sistema di riparto delle competenze tra Stato, Regioni e autonomie locali". Al Presidente Violante, attento alla realtà valdostana e sensibile alla sua specificità, e alla Commissione nel suo complesso, ho portato le valutazioni del Consiglio regionale sulla necessità di avviare quanto prima il dibattito su questo tema, che è fondamentale per dare un nuovo impulso alle Regioni, salvaguardando soprattutto le autonomie. In più occasioni nel passato i Consigli delle Regioni a Statuto speciale hanno avuto modo di esprimere il loro scetticismo sulla riforma, arricchendola mediante un contributo positivo, prima che la stessa venisse accantonata a seguito del referendum confermativo. Si è quindi trattato di un'iniziativa importante e apprezzata perché conteneva un invito esplicito a ragionare tutti insieme attraverso un confronto serio e approfondito sui problemi concreti. Da parte mia ho ribadito l'attualità e la volontà della presenza nel territorio italiano delle autonomie regionali attraverso un quadro chiaro della ripartizione di competenze e di risorse. Un processo di riforma grande, rapido, equilibrato, moderno e soprattutto non conflittuale che possa coniugare bene le prerogative dei Comuni e le competenze delle Regioni con l'interesse nazionale dello Stato.

Oltre alla presenza dei Presidenti del Consiglio del Piemonte, della Puglia e della Liguria, hanno preso parte all'incontro anche i rappresentanti degli enti locali, dei sindacati, della Confindustria, degli ordini professionali e di altri enti associativi. La presenza dei rappresentanti della Confindustria ha permesso di fare una profonda riflessione sugli aspetti non solo di tipo istituzionale, ma anche sulle materie ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese, come l'energia e le grandi reti di trasporto, le infrastrutture e la politica del territorio, l'istruzione e la formazione professionale. Si è quindi trattato di un confronto positivo, di un tentativo reale di coinvolgere i diversi soggetti istituzionali e sociali della società, così da riprendere velocemente il cammino delle riforme e dare un nuovo slancio a tutto il sistema del Paese.

Une délégation du Conseil régional, composée par les Conseillers régionaux Marco Fey, Giulio Fiou, Roberto Vicquéry et par moi-même a participé à Luxembourg, aux travaux de la XIXe Assemblée régionale Europe de l'Assemblée parlementaire de la francophonie. Réunis à la Chambre de commerce de Luxembourg, plus de 80 délégués représentant les sections européennes de l'APF ont discuté sur le thème des "jeunes acteurs de changement et de développement par la participation". Pour la première fois à l'APF des jeunes délégués, parmi lesquels 2 étudiants valdôtains à l'Université de la Vallée d'Aoste, étaient associés aux travaux parlementaires et ont pris la parole vendredi matin au cours du débat. Les travaux, qui avaient débuté jeudi 19 octobre avec l'illustration, de la part de chaque section, des politiques en faveur de la jeunesse, se sont terminés par l'adoption d'une résolution qui exprime la volonté, de la part de l'APF "Région Europe", d'établir des partenariats avec la jeunesse et d'encourager les jeunes à la réalisation des objectifs de développement social et civique. De leur coté, les jeunes avaient approuvé une déclaration qui a été l'objet d'une prise d'acte de la part des délégués. Ils avaient demandé à l'APF d'encourager la création et le renforcement de Conseils nationaux et de Parlements nationaux de jeunes et de renforcer sa coopération avec les organisations de jeunes en vue de participer à une meilleure représentativité du Parlement francophone des jeunes de l'APF.

È scomparso, domenica 22 ottobre, all'età di 89 anni l'ex Consigliere regionale Giuseppe Artaz detto "Dotto". Nato a Saint-Marcel il 25 maggio 1917, Giuseppe Artaz inizia la sua attività lavorativa come operaio presso l'azienda siderurgica "Cogne" di Aosta. Nell'immediato dopoguerra, seguendo le orme professionali del padre, artigiano orologiaio a Nus, ne rileva l'attività e la esercita fino alla pensione.

Inizia la sua attività politica nel 1945 nel Comune di Saint-Marcel come esponente del "PCI", ricoprendo gli incarichi di Consigliere comunale, di Assessore e, infine, dal 1956 al 1963 di Sindaco. Nel 1963 è eletto Consigliere regionale nella lista del "PCI", fino al 1968 anno del ritiro dall'attività politica.

Ai figli voglio rinnovare la più sentita partecipazione del Consiglio regionale al grave lutto che li ha colpiti. Sarà il Consigliere Giovanni Sandri a commemorarne la figura a nome dei "DS- Gauche Valdôtaine".

In seguito il Consigliere Vicquéry Roberto ricorderà la figura imprenditoriale di Rinaldo Bertolin tragicamente scomparso alcuni giorni fa.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Giuseppe Artaz, detto "Dotto", è stato innanzitutto un grande sostenitore della resistenza e della lotta antifascista e da lì sono partite le radici del suo impegno politico, che è durato per oltre 60 anni, prima nel "PCI", poi nel "DS" e poi nei "DS-Gauche Valdôtaine". Una storia resistenziale e un'adesione alla lotta antifascista, che ha portato alla coscienza civile una persona caratterizzata da uno spirito forte e determinato, che ha subito preso l'impegno civile come uno degli impegni fondamentali della sua vita. Come ricordava il Presidente, già nel 1946 si dedica all'Amministrazione comunale di Saint-Marcel, di cui sarà Vice-Sindaco e Sindaco, e con i pochi mezzi a disposizione in quegli anni difficili ha cominciato la ricostruzione post-bellica del Paese. A lui e alla sua grande forza e determinazione si deve la nascita delle prime infrastrutture di Saint-Marcel, in particolare delle strade comunali, le nuove scuole e, cosa fondamentale per la rinascita civile del Paese, anche la costituzione delle prime associazioni comunali. Sempre attento a tutti i problemi degli enti locali, in particolare a quello delle infrastrutture territoriali, è così che si caratterizza la sua attività di Consigliere regionale nella IV legislatura dal 1963 al 1968. È una legislatura difficile, che iniziava con grandi aspettative del "boom" economico, ma che poi portava già i primi segni delle lotte sociali del nostro Paese. Artaz ha sempre dato una grande dimostrazione di solidarietà ai lavoratori, lui che per 40 anni, lavoratore autonomo come orefice-orologiaio sapeva non mischiare le sue esperienze personali con le esperienze collettive di quel momento. Abbandonata la funzione pubblica come primo Consigliere regionale espresso dal Comune di Saint-Marcel nel 1968, ha continuato nel suo impegno nel suo Comune, trasmettendo questa sua passione politica ai suoi figli che ancora adesso sono presenti nell'Amministrazione comunale.

La "Gauche Valdôtaine" perde con "Dotto"-Artaz un personaggio di quelli storici, di quegli esempi a cui noi tutti vorremmo che noi stessi e i nostri giovani potessero riferirsi.

Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.

Vicquéry (UV) - C'est avec pas mal d'émotion que je prends la parole, au nom du groupe de l'"UV", pour commémorer l'ami Rinaldo Bertolin, Unioniste depuis toujours, disparu par mort subite à l'âge de 49 ans, en laissant sa famille et les amis dans le désarroi. Je déteste les commémorations rhétoriques et j'essaierai donc de rappeler Rinaldo, que je connaissais dès l'adolescence, sans emphase, mais d'une façon directe, comme lui l'était, lui qui repoussait les ambiguïtés et les bavardages. Grand entrepreneur qui a su, avec sa femme Marilena, transformer de façon admirable une petite boucherie de pays en une importante entreprise à l'avant-garde à tous niveaux, seulement lui pouvait songer de produire et vendre, dans une société axée sur la macrobiotique, le lard. Il voulait farouchement faire connaître dans le monde entier les produits pauvres de notre terroir et il a réussi admirablement.

Je me bornerais à souligner deux aspects de Rinaldo qui ont constitué la ligne directrice de sa vie: l'amour pour le pays et le sens d'appartenance à une communauté. Il aimait Arnad d'une façon dirais-je pathologique, s'il est vrai que chaque action, stratégie, idée, propos, espoir, souci qui le concernaient en tant qu'individu avaient comme "fil rouge" le progrès et la croissance économique et sociale de son pays. Jeune adolescent de cette magnifique et irremplaçable époque post 1968, il était plein de passion, d'idéaux, d'enthousiasme et cet état d'âme a constitué pour lui l'"humus" sur lequel bâtir le futur de sa famille, mais aussi parallèlement le futur d'Arnad. Une symbiose psychologique qui ressortait évidente quand nous parlions de la politique et de l'"UV" en particulier, finalement réunifiée et pleine d'enthousiasme et des perspectives de notre petite patrie.

Je viens au deuxième aspect, qui est la conséquence directe du premier, c'est-à-dire le sens d'appartenance à la Communauté valdôtaine. Qu'il s'agisse d'organiser le rendez-vous pour la "Fête du lard" ou de participer au "Championnat du monde de ski" ou à une manifestation œnogastronomique au niveau national ou international, Rinaldo répondait "oui", sans conditions, car il était fortement convaincu dans sa extrême générosité que chacun de nous, en tant que citoyen valdôtain, a le devoir civique et moral de participer dans le sens latin du terme: faire partie intégrante de la vie de la Communauté à laquelle on appartient. Voilà le sens d'appartenance, sentiment haut et noble, qui consiste à se mettre à la disposition des autres. La mort l'a surpris lors d'un de ces passages; les Valdôtains ont compris son message et ont répondu eux aussi "oui", participant massivement au deuil de la famille et nous, les élus de cette Communauté, nous prenons part aussi à la douleur. Salut, Rinaldo, bon voyage!