Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2072 del 26 luglio 2006 - Resoconto

OBJET N° 2072/XII - Nomination de l'Assesseur à l'éducation et à la culture.

Président - La parole au Président de la Région, Caveri.

Caveri (UV) - Pour le rôle d'Assesseur à l'éducation et à la culture je propose M. Viérin Laurent.

Président - Comme nous avions convenu dans la Conférence des Chefs de groupe, il y a la possibilité de faire un débat sur cet argument qui est inscrit à l'ordre du jour. Je rappelle que chaque Conseiller a le maximum de 30 minutes pour son intervention. Je déclare ouverte la discussion générale.

La parole au Conseiller Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Su questo passaggio è importante dire qualcosa. Come tutti sapranno, la "Stella Alpina" ieri si è riunita con i suoi organi, quindi al sottoscritto spetta fare alcune considerazioni in nome e per conto del movimento. La "Stella Alpina" non può esimersi dall'esprimere la propria amarezza per il fatto che non si sia data organicità e completezza a un progetto politico che oggi appare anomalo, in quanto l'"Union" ha rinunciato per questioni interne all'opportunità politica di dare forza e completezza al progetto con la presenza organica di tutte e 3 le forze politiche nell'Esecutivo. Una scelta questa che oltretutto non è andata nella direzione auspicata, così parrebbe da quello che abbiamo letto dai giornali, di almeno mantenere l'integrità del gruppo dell'"UV". "Stella Alpina" continua a ritenere valido un progetto che mette al centro le forze autonomiste, perché è la miglior soluzione per affrontare i problemi della Valle d'Aosta, ma certamente per il futuro, non essendo parte organica dell'Esecutivo, la "Stella Alpina" sarà ancora più attenta, vigile e propositiva nei confronti del Governo regionale.

Il coordinamento regionale di "Stella Alpina" si è riunito, come dicevo, ieri sera e ha deciso di convocare dopo la pausa estiva un'assemblea generale degli aderenti per riflettere fino in fondo su questa situazione venutasi a creare e quindi sulla propria linea politica. È per questo che la segreteria politica della "Stella Alpina" ha ritenuto opportuno chiedere oggi una verifica in tempi brevi con l'"UV" e la "Fédération Autonomiste" per capire il ruolo di ciascun soggetto politico nell'ambito di questa maggioranza. A tale riguardo questa mattina credo sia già stato trasmesso agli organi di stampa il documento ufficiale del movimento, se questo non è avvenuto, avverrà nelle prossime ore.

Président - La parole au Conseiller Rini.

Rini (GM) - Voglio innanzitutto ringraziare pubblicamente i Consiglieri che avrebbero voluto la mia presenza in Giunta, come pure i giornalisti e tantissimi cittadini che, ignari dei metodi adottati per la formazione della stessa, sono convinti che i risultati elettorali debbano essere presi in considerazione; purtroppo non è così! Tre legislature alle spalle, circa 3.000 consensi, il rispetto costante dei ruoli ricoperti contano meno dell'appartenenza ad una o ad un'altra fazione. I criteri di scelta cambiano a seconda del momento e a volte basta aver osato criticare l'operato di un Assessore - come ho fatto in occasione dell'ultimo Consiglio -, oppure l'aver messo "il becco" in scelte che possono disturbare il manovratore, oppure l'aver dato troppo ascolto alle istanze delle minoranze nelle Commissioni consiliari, questo, dicevo, può essere considerato un comportamento non allineato e sicuramente "non gradito" e "poco tollerato" in Giunta. Più volte, soprattutto in questi ultimi anni, alcuni Assessori come pure il Capo dell'Esecutivo si sono lamentati di essere ostaggio dei Consiglieri e questo solo perché qualcuno di questi si è permesso di consigliare o chiedere solamente delle informazioni.

Da tempo nell'"UV" - anche a detta di autorevoli componenti - esiste un malessere che oggi non esito a definire "una grave malattia". Nell'"UV" ci sono troppe persone sotto tutela, quando ognuno dovrebbe, secondo il ruolo che ricopre, svolgere il proprio compito senza condizionamenti, guardando al bene del Paese e dei suoi cittadini. Tutti abbiamo sperato, con "tutti" intendo molti Unionisti "in primis", ma anche le altre forze politiche e soprattutto i cittadini, che dal Congresso dell'"UV" uscisse finalmente il superamento del dualismo e un nuovo modo di fare politica. Nulla di tutto ciò purtroppo è avvenuto, siamo alla degenerazione del sistema politico accompagnato da scelte - come quella di aver voluto mettere alla guida della "CVA" Augusto Rollandin, scelta definita anche dal collega Cesal "inopportuna" - fatte in un momento sbagliato ed ora un'altra scelta sbagliata è quella di mettere alla guida dell'Assessorato dell'istruzione il figlio dell'altro Capo! Vi è ancora una volta la necessità di ricercare quell'equilibrio instabile fra le varie anime unioniste. Non ci rendiamo conto che ogni giorno la Valle d'Aosta perde un po' più della sua identità, non ci rendiamo conto che giorno dopo giorno assistiamo alla chiusura di fabbriche ed alla perdita di posti di lavoro, non ci rendiamo conto che sovente, troppo sovente vale più una raccomandazione del concreto merito, sempre più i cittadini sono costretti a mendicare quanto gli sarebbe dovuto e vorrebbero un'amministrazione dove i diritti siano riconosciuti e non fatti passare come dei favori e soprattutto vorrebbero un po' meno arroganza, arroganza che sovente risentiamo anche nelle istituzioni ed all'interno di quest'aula: ecco questi metodi devono finire! A volte ho l'impressione che chi occupa i posti di potere stia rinchiuso nel Palazzo e non percepisca quanto succede fuori, che sia sordo o miope, o forse che sente e vede, ma se ne infischia. Ultimamente abbiamo avuto dei segnali forti, chiari, inequivocabili dalla popolazione, come è emerso dal voto di aprile, con il quale la stessa popolazione ha voluto far capire che certi modi di governare vanno cambiati, che è stufa di certi metodi, che vorrebbe più rispetto della persona, delle istituzioni e della democrazia, ma il messaggio chiaro non è stato minimamente preso in considerazione. L'"UV", il partito del leone - che in questi ultimi tempi potrebbe tranquillamente essere sostituito dal gambero! - è sordo e miope. Non siamo più in grado, come ha giustamente detto il collega Cesal, di far sognare la gente, perché non le diamo più niente in cui credere, non facciamo sperare nella realizzazione di un progetto, non le spieghiamo più il perché delle nostre scelte.

Non voglio dilungarmi oltre, potrei parlare per delle ore e penso che lo farò in altri momenti, ma vorrei rispondere alla domanda che sicuramente vi sarà venuta spontanea: il perché di questo mio intervento. Innanzitutto perché ritengo che la Valle d'Aosta abbia bisogno e pretenda un profondo cambiamento del modo di fare politica e che solo ribellandosi, come sta facendo, forse con un po' di ritardo potremmo ridare credibilità e fiducia. Vorrei che soprattutto molti amici dell'"UV" che la pensano come me per il bene della Valle abbiano la forza e il coraggio di reagire a questo detestabile modo di governare. So che non è facile, ma bisogna avere la forza di farlo. Personalmente credo fermamente negli ideali dell'"UV"; quando i metodi cambieranno, se cambieranno, e quando l'arroganza, il clientelismo, la spartizione di posti di potere secondo regole non troppo chiare lasceranno il posto al rispetto degli eletti e della persona con più rigore morale e comportamenti irreprensibili, allora potrò sicuramente tornare a far parte di questo movimento che mi accingo a lasciare per i motivi che ho cercato con parole povere, ma dettate dal cuore, di spiegarvi. Da oggi in poi sarò indipendente, quindi per concludere questa mia presa di posizione è in sintonia con quanto ho cercato di esporre. Il posto di Assessore, che mi poteva anche competere, come peraltro avrebbero potuto occupare diversi miei colleghi con grande capacità ed esperienza, è stato affidato al figlio di un Capo corrente per poter equilibrare l'affidamento della "CVA" e non già perché lo stesso sia in possesso di laurea: la solita ricerca di "equilibri interni"! Voglio far notare che per molti anni tale dicastero è stato retto da persona in possesso di diploma con risultati considerati ottimi e che nella rosa dei papabili esistevano altri soggetti in possesso di laurea. Concludo: non sono mai stato un "franco tiratore" ed ho il coraggio delle mie azioni, perciò annuncio fin d'ora il mio voto negativo.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Come gruppo "Arcobaleno" avevamo seguito - come tutti del resto - con interesse lo svolgimento del Congresso straordinario dell'"UV". Avevamo letto, apprezzandone l'onestà intellettuale, l'intervento dell'allora Consigliere Cesal, diventato poi Presidente del gruppo "UV". Ne riprendo alcuni passaggi: "nous avons assisté à un changement radical au cours de ces 8 dernier mois. Un tremblement de terre, pourrait-on dire, qui a bouleversé le panorama politique valdôtain tout entier". Prima ha elencato tutti i cambiamenti, che conosciamo tutti bene: "M. Perrin se n'est allé, nous avons changé de majorité au Conseil régional, la coalition "Vallée d'Aoste" a perdu les élections, l'"UV" n'a plus le représentant au Parlement italien... Il ne s'agit pas d'un événement qui peut être considéré comme un épisode passager. C'est un message fort qui nous a été adressé et qui exige une réponse aussi forte que claire. Faire semblant de ne pas comprendre, répéter que rien n'est arrivé serait mortel pour l'"UV". C'est à nous tous que le message a été adressé, ainsi qu'aux méthodes et aux attitudes qui sont devenues habituelles dans la gestion de la "res plublica", à nos querelles et à nos incompréhensions, bref, au système qui a géré dernièrement le mouvement et cette Région. Le mouvement, ce mouvement, notre mouvement demande une réaction forte. On doit être respectueux des règles, des bons comportements, des autres sujets aussi. Ethique, morale et respect sont des mots qui doivent faire partie de nos actions quotidiennes".

Avevamo sperato che da tutto questo Congresso partisse quel profondo cambiamento auspicato da tutti, perché ne sarebbe venuto un bene per tutta la Valle ed invece oggi, ancora una volta, constatiamo che coloro che erano stati invitati a sedersi in panchina e a mettersi in disparte ritornano con le loro logiche di potere in modo prepotente. Oggi assistiamo - non credo sia l'ultima - all'ennesima conseguenza di quel patto - che io chiamo "scellerato" per la Valle d'Aosta - di potere stipulato la primavera scorsa tra Caveri e i due Capi dell'"UV": Rollandin e Viérin Dino. Patto che non traduce certamente gli ideali che sono alla base dell'"UV", patto stipulato fuori dagli organi dell'"UV" e dai luoghi dove si prendono le decisioni. Patto che ha decretato la cacciata di Perrin dal suo incarico di Presidente della Regione e il passaggio di Caveri dall'Assessorato del turismo alla Presidenza e che ha previsto la distribuzione di cariche tra i 2 "big" dell'"Union". Allora il Senatore Rollandin si era garantito la ricandidatura al Senato, ma rimaneva in forse la carica pattuita per Dino Viérin e si pensava che si trovasse una risposta nelle prime nomine a posti eccellenti ancora in sospeso. Le elezioni del 9 e del 10 aprile hanno sconvolto in parte questi piani. Rollandin non è stato eletto. L'elettorato valdostano, di fronte alla scelta di premiare l'arroganza di chi riduce ogni discorso politico ad una mera distribuzione di cariche di potere o sostenere chi ha avuto il coraggio di uscire alla scoperto e di proporsi con un programma e un metodo di fare politica più trasparente e onesto, ha scelto questo e ha bocciato quello. Occorreva ripensare le condizioni del patto. Si è aspettato il Congresso straordinario: quello che avrebbe dovuto sancire un rinnovamento all'interno dell'"UV" e prendere le distanze da un modo di fare politica che tutti a parole condannavano e che gli elettori e le elettrici avevano bocciato col loro voto. Il Congresso non ha dato risposte chiare, a parole si è concluso con l'elezione di un nuovo Presidente, con l'impegno di rappacificare e ripartire e di "récupérer toutes les dissensions présentes et passées". Lodevoli intenzioni cui auguriamo successo perché la Valle ha bisogno di un rinnovamento della politica proprio dal partito maggiore che la governa, ma purtroppo altri sono stati gli esiti del Congresso: l'occasione per riscrivere il patto e per ridistribuire incarichi e questo senza alcun rispetto degli alleati, senza alcuna considerazione degli alleati della "Stella Alpina", cercati per avere i voti per il Parlamento e subito scaricati quando si sarebbe trattato di riconoscere la loro dignità di alleati e di coinvolgerli nel governo della Regione... alleati "usa e getta", ma... il Congresso non aveva deciso di continuare l'alleanza intrapresa con le forze autonomiste? Non aveva chiesto a gran voce rispetto per tutti: persone e partiti? Quando si tratta di distribuire il potere, è meglio non allargare troppo la cerchia degli invitati a tavola! Ecco allora Rollandin premiato con la nomina alla "CVA" (ad insaputa e con il disappunto dello stesso neo-eletto Presidente dell'"UV"); ecco Viérin premiato con la nomina ad Assessore del giovane figlio, anche se c'erano molti altri aspiranti a questo incarico. Rollandin è sistemato, Viérin è accontentato, Caveri pensa di essersi così garantito la poltrona di Presidente fino al 2008! Non credo, Presidente, perché il suo gruppo consiliare rischia di sfaldarsi!

Con il 1° "Governo Caveri" sono iniziate le prese di distanza, sfociate poi nell'uscita dal gruppo consiliare di Perrin. Con il 2° "Governo Caveri" sono diventate più frequenti in aula le critiche a chi sta sui banchi della Giunta. Oggi con la scelta del nuovo Assessore all'istruzione e cultura sicuramente assisteremo ad altri "tremblements"... ne abbiamo sentito un attimo fa un annuncio! Quando i criteri di scelta rispondono all'esigenza di garantire equilibri di potere, tutti si sentono autorizzati a farsi avanti con le proprie esigenze e il proprio potere, cioè col potere del proprio voto di sostegno o meno alla Giunta e non può che essere così se il criterio è quello. L'"UV" in questa legislatura si è trovata per la 1a volta con una maggioranza assoluta in grado di garantire governabilità, stabilità e soprattutto decisione e fermezza nel portare avanti "dossiers" importanti per la nostra Regione, ma non ha saputo farlo, non ha saputo governare. In 3 anni ha cambiato 3 Governi, ha cambiato 4 Assessori, tutti in settori importanti: agricoltura, turismo, lavoro e istruzione; ha cambiato maggioranza di governo e forse... la cambierà ancora? Si è trovata in balia dei giochi di potere interni che hanno dettato o imposto scelte di governo e di maggioranza. La gente, la sua gente, gli elettori il 9 e 10 aprile non si sono riconosciuti in questi giochi e hanno bocciato clamorosamente i suo rappresentanti, sia i candidati, in specie il suo candidato, Rollandin, sia chi li aveva sostenuti - Presidente della Regione e Giunta -, ma questo Esecutivo non vuole tenerne conto e non si rende conto che le sue decisioni, i criteri in base ai quali scegliere sono mille miglia lontani dalla gente, dalla vita, dai problemi e dagli stessi ideali. Molti rappresentanti dell'"UV" l'hanno detto al Congresso e hanno indicato strade di cambiamento che con questa scelta sono disattese!

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Prendiamo atto oggi di un altro passo della crisi del sistema politico della Valle d'Aosta, una forza politica della maggioranza, pur credendo ancora - e sono rimasti credo gli ultimi - in un progetto politico di una maggioranza delle forze cosiddette "autonomiste" - perché di regionalisti qui dentro non ci sono solo loro, anzi noi forse siamo più regionalisti di loro -, in un progetto che è stato abbondantemente sconfitto dalla storia, oltre che dagli elettori valdostani il 9 e 10 aprile... comunque pongono un problema di verifica. Non è un problema secondario, quindi, di fatto, si apre una crisi istituzionale, non sappiamo in questo momento a quanto ammonti la maggioranza in termini di partiti: sono 3, sono 2, sono 4? A questo si aggiunge l'uscita dalla maggioranza - per quel che abbiamo potuto capire - o comunque la messa in libertà del voto del Consigliere già appartenente all'"UV" Rini. Vogliamo allora sapere: oltre che di quanti partiti è formata questa maggioranza, di quanti Consiglieri, di quanti voti si forma questa maggioranza: sono 25... 24... 20... 19... 18... 17? Sono temi non tanto da mettere sul ridere o sul commento un po' sarcastico, ma che esprimono con drammaticità una situazione di difficoltà ormai grave: qui non si riescono a dare risposte e non è tanto un problema di equilibri politici, qui si sente spesso parlare: "ma i "DS", la "Stella Alpina", l'"Union", gli equilibri del Palazzo...". Qui c'è un problema di una situazione istituzionale e politico-economica estremamente grave, cui non siamo in grado - qui metto dentro tutta la nostra istituzione - di dare delle risposte. Di fronte a ciò che è fuori, una Valle d'Aosta che viene messa in discussione nel suo tipo di sviluppo economico, nel suo tipo di equilibri sociali, che non ha un progetto per il futuro, che non ha la capacità in questo momento di mettere "anticorpi" rispetto alle difficoltà che la globalizzazione ci pone - la globalizzazione può essere un grande "atout", ma può anche essere un momento di estrema difficoltà, lo vediamo rispetto al settore industriale -, di fronte a tutto questo c'è un'immobilità delle istituzioni, un'immobilità della Giunta, una maggioranza debole e fragile, certamente non all'altezza di fare quelle riforme e quelle infrastrutture e quelle scelte di cui necessiterebbe la Valle d'Aosta in questo momento. Crediamo non si possa che prendere atto di questa situazione, noi la guardiamo con grande preoccupazione ed auspichiamo che tutti all'interno di questo Consiglio, soprattutto quelli che finora hanno gestito la maggioranza del Consiglio - anche se ora prendo atto che maggioranza più non sono - si rendano conto che occorre ragionare in termini diversi, prendere una strada diversa e soprattutto lavorare a una velocità diversa. Per fare questo come "DS" abbiamo posto alcuni temi che riteniamo assolutamente fondamentali e che emergono anche dalla stessa società valdostana. È necessario, per evitare in futuro altri momenti come quello che stiamo vedendo adesso di bassissimo profilo, una riforma elettorale del Consiglio, che consenta ai cittadini di poter scegliere preventivamente la coalizione che gestirà il potere nei 5 anni, scegliendo il programma e potendo avere una rassicurazione che questo programma e questa maggioranza rimarranno in piedi fino alla fine della legislatura e poi saranno gli elettori a giudicarla.

C'è il problema di tutta una serie di riforme che interessano anche l'eleggibilità e l'incompatibilità dei Consiglieri regionali, che significa i sistemi di elezione anche dei Consigli comunali, poi soprattutto c'è la necessità di mettere in piedi tutte quelle forme di attivazione del sapere, della capacità di collaborazione, della capacità di "fare sistema" per rilanciare tutto il sistema economico della Valle d'Aosta; altrimenti non avremo più le risorse per poter mantenere quello stato sociale che tutto sommato ancora è l'unica parte effettivamente positiva del nostro sistema regionale. Di fronte a queste sfide vediamo un "motore" che va a rilento, un "motore" che non riesce a prendere decisioni, un "motore" che è avviluppato in equilibri neppure politici, ma equilibri di tipo partitico che sono totalmente fuori dal giudizio degli elettori, ma anche le necessità che la situazione ci pone; per questo non possiamo che evidenziare la situazione di crisi esistente oggi. Ovviamente auspichiamo che si possano fare dei grandi passi in avanti in questo senso, ma credo che prima di tutto si debba partire dal fatto di capire che ognuno ha il suo ruolo e che noi quello dell'opposizione lo continueremo a fare con determinazione nell'interesse della popolazione valdostana.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Colleghi di maggioranza, di minoranza e dell'Esecutivo nelle dichiarazioni che sono state fatte poc'anzi alcuni gruppi hanno espresso amarezza, altri hanno commentato più o meno negativamente lo scioglimento della riserva che il Presidente Caveri aveva tenuto sulla nomina dell'Assessore alla cultura. Pensiamo che questo tipo di ragionamento rischi di essere fuori tema rispetto ai problemi veri e i problemi veri, purtroppo, non sono quelli di un nome che possa completare l'organigramma dell'Esecutivo, ma sono quelli sui quali la Giunta - e la maggioranza che la sostiene - dovrebbe non solo confrontarsi, ma dovrebbe in qualche maniera incidere. Rileviamo invece che al di fuori di quest'aula non accade nulla e quel poco che accade non ha da parte nostra un giudizio positivo. Paradossalmente viviamo in una legislatura dove un partito è diventato partito di maggioranza assoluta e da quel momento ha smesso di governare, ma "ha smesso di governare" non rispetto a quello che è il nostro punto di vista, che è sicuramente un punto di vista diverso, ma "ha smesso di governare" nel senso che ad ogni maggioranza, a prescindere dalle collocazioni ideologico-politiche, spetta il compito del governo. Ci rendiamo conto che la Valle d'Aosta da 3 anni a questa parte non è più governata, di conseguenza l'economia sta segnando pesantemente il passo, ma quando parliamo di economia non parliamo di un soggetto statistico: parliamo di posti di lavoro, di famiglie che entrano in crisi, anche delle finanze regionali che beneficiano attraverso il meccanismo del riparto fiscale delle tasse che vengono pagate dai soggetti operanti in Valle d'Aosta.

Non affrontiamo il "discorso casinò", perché ne abbiamo parlato lo scorso Consiglio, ne riparleremo in questo e ne riparleremo nuovamente a settembre e questa maggioranza, a prescindere dagli avvicendamenti che ha avuto ai suoi vertici - mi riferisco al passaggio di consegne fra il Presidente Perrin e il Presidente Caveri -, a prescindere dagli ampliamenti di maggioranza, a prescindere dai continui aggiustamenti, continua a non governare. Ci sentiamo allora abbastanza disinteressati rispetto al momento della "casellina" che viene riempita da qui a breve; non entriamo nel merito di una scelta che compete alla maggioranza - se c'è ancora una maggioranza -, perché la maggioranza ha il diritto-dovere di governare e di fare le scelte che più ritiene opportune e funzionali al suo progetto di governo per creare la squadra di governo. Noi non diamo perciò un giudizio sull'Assessore che è stato indicato, ma diamo un giudizio globale sulla tenuta di questa Giunta, sulla tenuta di tale maggioranza, sul progetto - ammesso che ancora vi sia un progetto - di governo e di maggioranza ed è un giudizio negativo. Un giudizio negativo che avevamo già dato ad inizio legislatura e che poi è stato confermato da tutti gli incidenti di percorso, tanti e numerosi, che stanno caratterizzando questa seconda parte di legislatura. Quando c'è stata la 1a crisi con la sostituzione del Presidente Perrin con il Presidente Caveri, avevamo chiesto le elezioni anticipate perché avevamo capito che da quel momento in avanti erano saltate anche quelle regole necessarie all'interno di una maggioranza per poter governare. Penso che i fatti ci abbiano dato ragione, penso che tutte le situazioni che si sono verificate da allora ad oggi dimostrino come questo Consiglio non sia più rappresentativo della realtà che c'è fuori dal Consiglio stesso. Certi dati elettorali lo testimoniano, lo testimonia il dato delle politiche che è il dato più eclatante, ma lo testimonia anche il dato del referendum. Il dato del referendum pone delle riflessioni su come si sono espressi gli elettori valdostani su quello che è stato sicuramente un referendum fortemente politicizzato per i contenuti politici di quel referendum.

Riteniamo allora che questa maggioranza non sia più credibile, soprattutto per le aspettative della società valdostana, che ha bisogno di scelte; scelte che magari possono non essere condivise da tutti, ma scelte che devono essere fatte. Pensiamo che a un malato terminale, com'è questo Esecutivo, com'è questa maggioranza, al di là delle cure palliative, Assessore Fosson, non vada somministrato altro. Non so se il collega Laurent Viérin sia la cura palliativa di questo Esecutivo, ma sicuramente non è la sua nomina, nonostante le sue capacità e la sua sferzata di gioventù e di energia... non è la nomina sua o di chiunque altro a risolvere i problemi del vostro Esecutivo e della vostra maggioranza. Le ulteriori defezioni che stamani si sono concretizzate - e penso non ci voglia la capacità della "Cassandra" per dire che non saranno le ultime di questa legislatura - denotano che siete arrivati al capolinea! Forse, Presidente Caveri, allora lei dovrebbe avere un sussulto di orgoglio come nei tempi migliori ha saputo dimostrare, quando giocava un ruolo più semplice: era il ruolo di Parlamentare spesso di opposizione o di Parlamentare che dava la fiducia condizionata, però ha avuto degli scatti di orgoglio nella sua lunga carriera parlamentare. Noi stentiamo a riconoscere il "Caveri Parlamentare" in quest'aula... è un Caveri che si è ingrigito non solo nel colore della chioma, ma si è ingrigito nella sua capacità di fare politica, di avere il gusto della politica, di avere il gusto della sfida, di proporre qualcosa, che poi magari non si concretizzava, ma pensi lei cosa è riuscito a fare con l'Aosta-Martigny! In quel tratto è riuscito a portare sogni e miliardi nelle casse regionali ed era solo contro tutti, ma era riuscito a vendere un progetto politico-amministrativo!

Oggi non accade più nulla di tutto questo, c'è una lenta agonia per cui i soggetti di tale maggioranza sono contenti o scontenti non sui programmi che vengono portati avanti, ma sui posti che vengono assegnati o non assegnati: chi sarà il prossimo Segretario del Consiglio? Penso che, se sarà una persona che se lo aspetta, non ci saranno traumi, ma se non sarà la persona che si aspetta di essere nominata Segretario del Consiglio, avremo un altro scatto di orgoglio, o comunque un altro scatto politico di qualcuno che sarà insoddisfatto e scoprirà a 3 anni abbondanti dall'inizio di questa legislatura che non c'è più il progetto politico, ma qui non sono più progetti politici, qui stiamo discutendo di "poltrone"! La seduta di questa mattina, proprio per denunciare questa situazione, la faccio senza "poltrona". Le "poltrone" il nostro gruppo le mette qui e noi stamani il Consiglio lo facciamo in piedi, perché è ora di finirla con la politica delle "poltrone"! Parliamo di progetti, parliamo di programmi, smettiamola di parlare di "poltrone"!

Presidente - Lei è "folclorista", però mi assicura che sta in piedi tutta la mattinata.

La parola al Consigliere Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Innanzitutto per esprimere il voto favorevole della "Fédération Autonomiste" alla proposta del Presidente Caveri sulla designazione ad Assessore del collega Viérin. Non me ne voglia il collega Rini, capisco la sua amarezza, però una domanda mi sorge spontanea: questa folgorazione sulla "via di Damasco", questo catastrofismo sarebbe comunque rimasto una sua convinzione ferma qualora fosse stato lui ad essere indicato ad Assessore? È una domanda che mi sorge spontanea, allora cosa significa il cambiamento? Il 1° cambiamento è l'assunzione di responsabilità, il primo cambiamento è di non vedere il cambiamento solo quando viene premiata la singola persona, il cambiamento non deve venire solo dai vertici, deve venire anche dalla base. Oltre al lamento retrodatato, non abbiamo sentito delle proposte programmatiche concrete; noi invece guardiamo al candidato indicato in modo positivo, innanzitutto perché è un giovane, e mi pare che anche l'età abbia un significato in termini di cambiamento. È un giovane preparato, fino a prova contraria la "Fédération Autonomiste" gli dà piena fiducia; non possiamo accettare le richieste di coloro che vogliono il "renouveau" e il "renouveau" poi lo classificano in base ai vecchi schemi del personalismo, addirittura abbiamo sentito qui dei riferimenti agli alberi genealogici sul dualismo. Pensiamo che sul piano politico questa scelta sia una scelta positiva, la "Fédération" reputa questo passaggio cruciale per aprire una fase nuova di assunzione di responsabilità ed è anche per questo motivo che abbiamo apprezzato il tono pacato dell'intervento della "Stella Alpina".

Crediamo molto nel percorso intrapreso all'interno dell'"UV" con l'elezione di Cesal. Chi afferma che i cambiamenti devono essere più repentini sa di mentire a sé stesso. Noi abbiamo intravisto con la scelta del nuovo Presidente dell'"UV" una volontà ferma di un maggiore confronto, di un maggiore dialogo, di un maggiore coinvolgimento del ruolo del Consiglio da parte dell'Esecutivo. Cogliendo anche il suggerimento del Consigliere Sandri, vogliamo lavorare per questa Valle d'Aosta, non andiamo dietro ai catastrofismi.

Presidente - La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Je dois dire que nous vivons un drôle de moment politique, l'élection du nouveau Assesseur à l'instruction et à la culture est un passage politique très délicat, même, comme on l'a entendu ce matin, dramatique: il y a eu des fibrillations, il y a eu des dénonces, mais qui ont regardé non le projet politique, il n'est pas que 2 visions politiques se sont confrontées, mais cela a été uniquement par rapport à l'occupation d'une charge institutionnelle de la part d'une force plutôt que d'une autre, ou d'un personnage plutôt que d'un autre. Je suis donc un peu embarrassé d'intervenir à cette discussion, car le problème paraît un problème tout à fait personnel, plutôt qu'un problème d'ordre politique sur un projet politique, sur la vision que nous avons de la Vallée d'Aoste d'aujourd'hui et surtout de demain.

Après, comme toujours, tout le monde regarde l'"UV", tout le monde a suivi le Congrès de l'"UV", tout le monde est à même d'interpréter les logiques politiques de l'"UV", d'interpréter les logiques politiques et les décisions de l'"UV". Evidemment ils ont plus de capacité que nous à le faire, moi je suis là pour écouter, pour comprendre, pour essayer aussi d'interpréter, vu que je ne suis pas à même, moi-même, de le faire, d'interpréter ces différentes positions aussi avec l'aide de ceux qui veulent très bien intervenir dans nos logiques internes et qui veulent nous donner leurs suggestions; nous sommes là pour écouter. Tout le monde critique l'"UV" ou essaie de s'approcher à elle pour de différentes raisons. La réponse du Congrès, Madame Squarzino, a été forte et claire; évidemment il faut l'écouter, parce que, si on ne veut pas écouter, on ne peut pas comprendre! Le changement est celui qu'a invoqué Madame Squarzino, je crois qu'il y a eu un changement dans l'"UV" conséquent au Congrès de l'"UV"; je ne comprends pas quand elle devient défenseur de la "Stella Alpina", là il y a quelque chose que je n'arrive pas à comprendre. J'accepte ces prévisions catastrophiques de "Cassandra"; évidemment on est là, on est prêts à affronter tout, mais il faut dire que la période de vacance est en train de terminer, après tout le monde s'assumera ses propres décisions, donc moi, en tant que Président de l'"UV", je suis là pour comprendre et pour vérifier tout ce qui arrivera à l'intérieur de l'"UV". Pour le moment je dois dire que je n'ai pas encore assisté à aucune proposition politique alternative à celle que je suis en train de porter de l'avant. La garantie d'équilibre signifie aussi valoriser les compétences internes, car il y a dans ce contexte des gens qui sont portés plus à revêtir la charge d'Assesseur à la culture, plutôt que d'autres qui sont portés à s'occuper de problèmes d'ordre économique, donc moi je crois que la capacité d'une force politique est celle de valoriser ses propres compétences internes et c'est ce que nous avons essayé de faire.

Je comprends, nous savons très bien que notre décision - par rapport à la "Stella Alpina" - de maintenir l'Assessorat aurait pu comporter quelques problèmes de rapports, mais nous n'avons jamais mis en discussion ni l'alliance, ni le projet politique qui ressort de cette alliance. Nous retenons donc que ce projet politique peut tranquillement aller de l'avant, en considérant aussi le fait que les démissions du précédent Assesseur n'ont pas été de démissions conséquentes à une évaluation politique: elles ont été des démissions suite à une situation personnelle très délicate qui a été prise par le titulaire de ce dicastère avec un sens de responsabilité, dont je lui fait honneur publiquement. Je crois donc que ce passage n'est pas un passage politique, c'est un passage très personnel qui évidemment concerne la politique. Nous avons pris acte de cette situation et toutes nos décisions ont été des décisions conséquentes. Nous comprenons très bien la situation difficile dans laquelle se trouve aujourd'hui "Stella Alpina": il y a une situation d'incertitude, une décision que nous avons prise avec beaucoup de discussions, je dirais même de souffrance, tout de même nous sommes là pour réaffirmer la validité du projet politique qui est ressorti lors de l'alliance que nous avons mis sur pied au mois de février dernier; donc il n'y a de notre part aucune volonté de prévarication, aucune volonté de mortifier une force politique alliée. Nous sommes disponibles à vérifier tout ce que vous voulez, quelqu'un a dit: "un colloquio non si rifiuta mai a nessuno", nous aussi ne refusons absolument pas... mais je crois que ce n'est pas celui-ci le sens, nous devons nous rencontrer et décider ensemble si nous retenons que le projet que nous sommes en train de porter de l'avant est le projet qui est à même de gouverner cette Région pour les années à venir; moi donc j'inviterais à comprendre ce passage politique et s'il y a des questions politiques, nous sommes là pour les discuter. Nous avons seulement réaffirmé quelque chose que nous retenions qui était de compétence de l'"UV".

Il y a un autre problème: celui qui concerne le Conseiller Rini. J'ai beaucoup parlé avec lui hier, je comprends son sentiment, sa situation personnelle, son amertume, ce manque de confiance envers un système; je n'arrive pas à comprendre les motivations politiques qui ont déterminé cette sortie de l'"UV" et les considérations qu'il a faites il y a quelques instants et les conclusions de son raisonnement. J'invite à réfléchir lui aussi, nous nous trouvons face à une pause estivale et je crois qu'on aura la possibilité de se confronter. J'espère, en connaissant le Conseiller Rini et son intelligence même politique, que la rationalité puisse prévaloir sur l'émotivité du moment; d'ailleurs toutes les décisions du mouvement ont été prises de façon démocratique de la part des organes du mouvement, décisions auxquelles le collègue a participé, donc de sa part toutes les décisions prises ont été partagées. Evidemment après, si tout cela avait comme unique but celui de devenir Assesseur, je le retiens, d'un point de vue politique, un peu faible, mais j'espère que l'été puisse porter à des conclusions différentes et surtout porter à une analyse des faits plus rationnelle. Je refuse donc - mais je crois tout le groupe de l'"UV" - la logique du dualisme, tout le monde a participé à ce débat, tout le monde est au courant du débat qui s'est développé et des logiques qui nous ont portés à ce choix qui est une prérogative du Président de la Région, mais tout le monde a participé et je crois que cette logique, si on veut la porter de l'avant, on peut le faire, mais je crois qu'on la porte de l'avant en mauvaise foi car la situation démontre qu'il n'a pas été la logique du dualisme des groupes d'intérêt à l'intérieur de l'"UV" qui a porté à ce choix.

Pour venir à des considérations d'ordre général, je partage l'analyse politique qui a fait M. Sandri, évidemment nous devons reconsidérer différents aspects: la réforme électorale, le choix de la classe dirigeante de cette Région est un problème qui se pose et que nous devons affronter avec lucidité et clairvoyance. Il y a le problème de la crise économique: oui, c'est l'"UV" la cause de tout! Je ne sais pas si on nous dira après que le mérite revient à l'"UV" quand on discutera de l'achat du "Grand Hôtel Billia", moi je l'espère, parce que, si la logique d'un côté va dans une direction, je crois qu'ici on doit aller dans le sens opposé. Il y a des différents problèmes, il y a le problème de l'inéligibilité et de l'incompatibilité, donc nous sommes là pour parler avec n'importe qui, ouverts à toutes les initiatives qui ne soient pas d'initiatives démagogiques ou populistes, car je crois que c'est un problème qui revient aux forces politiques. Je m'engage donc personnellement d'aller dans cette direction, car nous croyons d'avoir la capacité de continuer à gouverner cette Région et d'œuvrer pour le bien de la Vallée d'Aoste.

En conclusion j'indique le vote favorable de ce qui reste du groupe de l'"UV" sur la candidature de Laurent Viérin, je crois qu'il saura interpréter son rôle de façon pertinente et après, s'il aura besoin de quelques conseils de la part de quelques représentants de sa famille, je crois que celui-ci serait qu'un signe d'intelligence. Je l'invite à le faire, je l'invite à être humble et d'utiliser toutes les ressources intellectuelles dont il dispose, aussi à l'intérieur de sa famille: il n'est pas un scandale, c'est seulement un signe d'intelligence. Bon travail donc à Laurent Viérin, je voudrais remercier publiquement Madame Charles pour le bon travail accompli dans les années passées, elle a remis un mandat pour une question personnelle en démontrant ainsi un sens de responsabilité et je lui reconnais cette honnêteté intellectuelle. Il faut tout de même aller de l'avant, la politique exige qu'il y ait un choix définitif.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - La difesa d'ufficio dell'attuale situazione politica del movimento dell'"UV", dell'attuale maggioranza era scontata da parte del Capogruppo Cesal. Spero che non si sia convinto di averci convinto, ma dirò di più, conoscendo l'amico Guido: spero che non si sia convinto di essersi convinto, perché sappiamo bene che, nel momento in cui si è reso disponibile per governare questo processo di rinnovamento dell'"UV", ha accettato una sfida che è già una sfida persa. Ci ha provato per cuore, ci ha provato per ambizione e per visibilità, ci ha provato anche per consapevolezza delle proprie capacità, ma sa che è una sfida già persa! È persa perché non c'è più un movimento da governare, il governo dell'"UV" non è più nell'"UV", il collega Cesal lo sa e lo sanno tutti quei Consiglieri di opposizione e di maggioranza che in questi anni lo hanno detto.

Non voglio ripercorrere le critiche al sistema che è degenerato, perché sono 8 anni che vi diciamo: "così continuando la Valle d'Aosta si fermerà"! La Valle d'Aosta si è fermata! Abbiamo sostenuto che la sostituzione del Presidente della Regione non sarebbe stata che un atto inutile perché non frutto di una scelta politica - non si era cambiato Perrin perché aveva una scelta di tipo socialista, per mettervi un Presidente di tipo liberista -, così come non sono frutto di scelte politiche quelle che abbiamo osservato questa mattina: non sono scelte di stabilità politica, sono scelte di equilibri. Equilibri nei quali l'"UV" ormai si dibatte da qualche anno, equilibri che sono stati già condannati dall'elettorato, il collega Frassy ha già esternato la nostra certezza che il popolo valdostano dovrebbe essere richiamato alle urne fin da subito per dare un nuovo equilibrio politico a questa Regione, perché non più rappresentato da questo Consiglio, ma diciamo di più: siamo seriamente preoccupati perché, nonostante si sostenga in questo Consiglio che l'Amministrazione è "ingessata", non c'è lo scatto di dignità per risolvere le problematiche.

Quando si è presentata questa nuova Giunta con il Presidente Caveri, avete presentato un'integrazione al vostro programma; sfido un Consigliere dell'"UV" a ricordare quali sono i punti fondamentali del vostro programma, semplicemente perché sono 3 anni che non ne parlate! Io invece ogni 2 o 3 mesi ve li ricordo e forse il programma lo conosco meglio io di voi! Vi ricordo che avevate promesso un miglior rapporto con il sistema delle autonomie: credo che si sia toccato il punto più basso fra i rapporti di questo Consiglio e di questa Giunta con le autonomie, lo stesso Presidente non aveva difficoltà in Commissione ad ammettere che da parte del sistema delle autonomie c'è un atteggiamento quasi ricattatorio nei confronti della Giunta e del Consiglio, come se si volesse creare una Camera federale delle autonomie - incostituzionale! - che dialoghi non per collaborare alla gestione di questa Regione, ma per battere i pugni sul tavolo per avere risorse, competenze, in un atteggiamento che è dannosissimo per la nostra Regione! Avevate auspicato un nuovo impulso al processo di federalismo; abbiamo visto nascere "carrozzoni" nelle Comunità montane, c'è da spaventarsi! Andate nelle sedi delle Comunità montane, sono stato l'altro ieri in una di queste, fa venire i brividi vedere decine di persone che non fanno nulla, perché non hanno nulla da fare! Avevate promesso la difesa e la valorizzazione degli interessi delle realtà di montagna in Italia e in Europa: citatemi un solo atto che abbia rafforzato questo obiettivo politico. Avevate promesso l'avvio di una riflessione concreta sul futuro dell'autonomia valdostana, che definivate ormai indifferibile: non c'è stato un solo atto di questa maggioranza che abbia proposto il rinnovamento e le riforme della nostra Costituzione autonomista, anzi avete indicato sul terreno delle riforme il voto negativo. Dopo averle auspicate, le avete bocciate! Avevate ritenuto opportuno promettere una ripresa del dialogo con Roma: non credo che la Valle d'Aosta sia stata mai così isolata e poco pesante a livello romano! Questo potrebbe essere anche un elogio all'Onorevole Caveri, potrebbe sembrare una critica agli attuali rappresentanti valdostani... no, è semplicemente un processo di isolamento in cui vi siete infilati e da cui non ne uscite più!

Voi - dice il Capogruppo Cesal - siete contro il bipolarismo e gli schieramenti; è questo il danno per la Valle, non fare scelte né di tipo socialista, né di tipo liberale. Non fare scelte è il dramma dell'"UV", non fare scelte di tipo politico, che non solo ha creato una condizione di instabilità politica a livello regionale, ma un isolamento totale a livello nazionale! Avevate promesso interventi riorganizzativi dell'Amministrazione pubblica regionale, lascio ai cittadini l'ardua sentenza - spero vengano chiamati al più presto - per giudicare qual è il processo di riorganizzazione del servizio dell'Amministrazione regionale nei confronti dei cittadini. Un guazzabuglio di burocrazia nella quale perfino gli stessi dirigenti cominciano a far fatica a trovare le proprie competenze! Avevate detto che un altro elemento rispetto al quale era ormai tempo di fare delle scelte era il casinò: calo un velo pietoso. Questa mattina abbiamo sentito l'annuncio dell'avvio della procedura di acquisto del "Billia", che dire? Siamo contenti, siamo scontenti? Che il casinò si attrezzi per rilanciare il proprio sviluppo è cosa sensata, ma ribadiamo la nostra posizione che non è semplicemente acquistando gli "optional" che si mette a posto la macchina, perché se il motore è marcio, anche se gli mettiamo il climatizzatore la macchina non funziona, anche se cambiamo la vernice e mettiamo il metallizzato sulla carrozzeria, se il motore è inchiodato, non funziona! Quali sono state le scelte per salvare il casinò? "Task force", consigli di amministrazione in conflitto fra loro, esperti, consulenti, centinaia di euro spesi per sapere quello che tutti sanno: un casinò gestito in forma pubblica non funziona! Non funziona perché non segue le regole del mercato, quel mercato che lo sta esternalizzando nelle quote di mercato. Qualcuno dice che c'è la crisi del gioco di azzardo, ma cosa state dicendo? Su tutti i giornali economici ci sono le analisi della crescita del mercato del gioco di azzardo, lo testimonia la decina di aperture di casinò in Svizzera, in Francia, in Slovenia, che ci portano via i clienti... è aumentata la quota del giocato, siamo noi che perdiamo le quote di mercato! Incassiamo meno di quanto incassava la Regione 20 anni fa! Il Governo regionale aveva promesso di rispondere alla sfida dello sviluppo economico, e potrei andare avanti leggendovi tutto il programma e tutto quello che avete promesso e che non siete riusciti a fare neanche muovendovi di un centimetro, bloccati dalle vostre lotte intestine.

Consigliere Cesal, lo sai che è una partita persa. Il problema è che non è una partita persa per l'"Union", è una partita persa per la Valle d'Aosta se l'agonia dell'"Union" si perpetua nel tempo, perché non avete il coraggio di chiedere al popolo di dare un giudizio su questa agonia: il popolo, quello che voi dovreste rappresentare e che oggi non rappresentate più! Vi sono istanze diverse, vi sono esigenze di riforma e di cambiamento diverse che voi non siete più in grado di rappresentare; sarebbe cosa buona e giusta fare quello che il mio collega vi ha già chiesto: andare a casa!

Presidente - Non ho altri colleghi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - En effet c'est une drôle de législature, personne ne peut le nier. Un jour viendra que quelqu'un pourra écrire l'histoire de ces années difficiles, qui obligent les partis politiques, les institutions à une réflexion. Il suffit de voir ce qui se passe à Rome ou dans les différentes capitales européennes. Il suffit de voir ce qui se passe dans les différentes Régions d'Italie. Aujourd'hui il y a une véritable crise des partis politiques et des institutions représentatives, donc c'est dommage, mais on s'y trouve dedans et donc ce n'est pas la question d'être brillants dans une situation de ce genre, mais il faut en prendre acte et il faut essayer de résoudre les différentes difficultés et affronter les différents problèmes. Je voudrais par ailleurs répéter que chacun de nous est toujours "pro tempore", le Président aussi, et donc aucune angoisse. Je trouve qu'en politique il faut être toujours sereins sans penser d'être indispensables, personne ne l'est.

L'histoire de l'"UV" est une longue histoire, avec des moments de joie et des moments de tristesse, avec des victoires et des défaites. Ce qui est important c'est de réagir et comprendre notre position face aux problèmes au-delà des positions et des ambitions personnelles. Est-ce que nous sommes les représentants d'idées, de projets, de programmes? Bien sûr que oui. C'est pour cela que je rejette avec force l'accusation d'immobilisme! Nous sommes en train de travailler avec enthousiasme au quotidien sur les différents dossiers et je pourrais ponctuellement citer argument par argument, mais ce n'est pas le moment.

Le choix du Président face à une nomination comme celle d'un Assesseur est un choix difficile quand il se trouve devant des personnes mais, comme j'ai expliqué à l'ensemble des Conseillers régionaux, à un certain point il faut choisir: c'est ce que j'ai fait avec Laurent Viérin, qui avec sa formation, sa compétence, sa jeunesse aura toute la possibilité de démontrer ses capacités. Ce choix n'a rien à faire avec son père et rien à faire avec un présumé "patto scellerato". J'en ai assez de cette histoire! Je vous assure que ce choix, qui évidemment peut rendre content quelqu'un et triste quelqu'un d'autre, a été fait avec une évaluation personnelle qui n'est pas contre quelqu'un, mais c'est un choix personnel qui, comme tous les choix, peut être bien fait ou mal fait, mais n'a rien à faire avec toute cette histoire des accords secrets. Je comprends que parfois le passage entre le bonheur et l'amertume ou l'esclavage et l'esprit de liberté passe à travers un poste d'Assesseur. Je me rends compte que c'est ainsi, mais je trouve que l'appartenance à un mouvement politique signifie assumer pleinement d'un côté la connaissance des règles, mais même la capacité de suivre ces règles. Parfois peut-être que pour chacun de nous cela peut nous donner de l'amertume, des difficultés, mais je pense que c'est la logique d'adhésion à un mouvement politique.

Sur la question politique, par contre, je pense - en répondant à "Stella Alpina" - que cette vérification est indispensable suite aux derniers événements. À celle que j'ai appelé aujourd'hui une blessure vis-à-vis de nos rapports réciproques. Le Congrès de l'"UV" a confirmé une ligne politique, c'est-à-dire la validité de cet accord dans l'aire autonomiste, avec un dialogue si possible sur des arguments de grande taille (j'éviterais d'y revenir car je partage pleinement le fait que toute une série d'arguments, à plein titre la modification des statuts, les lois électorales, les rapports entre les collectivités locales et la Région, doivent créer un dialogue avec l'ensemble du Conseil et avec l'attention aux "DS", telle qu'elle était soulignée dans le document final de notre Congrès). Le moment s'approche, donc il y aura de plus en plus une espèce d'agitation, je le comprends. La politique passe à travers des étapes démocratiques, les élections, entre-temps de notre part on travaillera avec tranquillité sur les différents problèmes en sachant qu'il y aura une compréhension de la part de l'opinion publique. Tout le monde considère d'en être l'interprète des idées de l'opinion publique. Sur cela peut-être qu'il faudrait être un peu plus humbles. J'en ai assez d'une certaine philosophie politique qui démontre même dans la Communauté valdôtaine une espèce de dérive démagogique et populiste, qui se démontrera tout à fait dramatique pour les institutions démocratiques de notre Vallée, parce qu'à un certain point il faut choisir: est-ce que nous croyons que le lieu privilégié pour le débat politique, avec tout le respect possible avec la société civile, reste le Conseil, élu avec une méthode démocratique proportionnelle, qui permet d'interpréter au maximum l'ensemble de la société valdôtaine? Ou est-ce que nous croyons que la politique est à l'extérieur et donc on commence à jouer sur un lieu d'appartenance qui est un lieu de privilégier les Conseillers régionaux, les Présidents, les Assesseurs, et de l'autre côté il y a les autres, ceux qui représentent réellement la société valdôtaine? Moi je trouve qu'il faudra faire attention, car c'est une dérive antidémocratique sur laquelle tout le monde devra réfléchir profondément.

Je voudrais enfin dire à mes amis de "Forza Italia", qui aujourd'hui sont là comme des sentinelles qui montent la garde, que l'idée de changer les règles protocolaires et donc d'éviter d'avoir un rapport entre une chaise et nos fesses il faudra la prendre en considération, même dans les réunions du Gouvernement régional car je pense qu'on pourra être un peu plus rapides dans nos décisions.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Volevo chiedere se è possibile per la votazione utilizzare la cabina.

Presidente - Non ci sono problemi. I Consiglieri voteranno in cabina. Ricordo le modalità di voto. Le votazioni per la nomina degli Assessori si effettuano mediante schede segrete - vi saranno distribuite immediatamente - sulle proposte del Presidente della Regione. I voti sono espressi con un "sì" ("oui") o un "no" ("non") e vengono considerate nulle le schede che recano nominativi di persone.

La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Per mozione d'ordine per avere un chiarimento procedurale. Chiediamo che non venga messo sulle schede nessun simbolo diverso da quello che lei ha detto, aggiungo che vengano espressi i voti sulla linea: né sopra, né sotto, né a fianco, perché non ci sia alcun modo...

Presidente - ... se mi dava il tempo, lo facevo io; mi faccia terminare! Invito i Consiglieri, al fine di rendere il più possibile segreta l'espressione del voto, di limitarsi a scrivere sulla scheda "sì" o "no", scrivendolo negli appositi spazi, senza dar luogo a possibili identificazioni del voto espresso.

Chiedo al collega Tibaldi di procedere all'appello.

Dichiaro l'esito della votazione:

Consiglieri presenti e votanti: 35

Schede valide: 35

Schede bianche: 8

Favorevoli: 19

Contrari: 8

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi, che ha chiesto di fare una dichiarazione.

Tibaldi (CdL) - Sulla base delle indicazioni preventivamente disposte dal Presidente del Consiglio, dove ci dovrebbe essere la massima correttezza e limpidezza nell'espressione del voto, in qualità di Consigliere Segretario, rilevo che 8 delle 19 schede che hanno espresso affermativamente il voto a favore del candidato Laurent Viérin contengono, a mio avviso, dei segni distintivi, in particolare sulle scritte "oui" e "sì" compaiono dei pallini rotondi che non sono previsti dall'alfabeto italiano, tanto meno quando la scritta è effettuata in stampatello o in carattere maiuscolo. Per tale ragione chiedo al Presidente di rifare la votazione, seguendo in maniera scrupolosa le indicazioni di voto, ovvero di indicarlo in maniera non riconoscibile affinché il voto sia corretto come previsto e giustamente indicato dal Presidente prima di compiere le operazioni di voto. A mio avviso questo spoglio ha rilevato tali imperfezioni; di conseguenza, come Consigliere Segretario, chiederei che, oltre a mettere a verbale tale dichiarazione, si proceda ad una nuova effettuazione delle operazioni di voto.

Presidente - Mi pare di capire che sia una posizione personale del Segretario Tibaldi, che non è, almeno a maggioranza, condivisa dagli altri colleghi scrutatori.

La parola al Consigliere Frassy, per mozione d'ordine.

Frassy (CdL) - Intanto non è una posizione a titolo personale del collega Tibaldi, ma è una posizione condivisa dal nostro gruppo, oltre che dallo scrutatore Lattanzi che ha partecipato allo scrutinio. Alla luce del risultato che lei ha letto e dei rilievi che sono stati fatti dal collega Tibaldi, chiediamo una sospensione dei lavori e una convocazione urgente della Commissione del Regolamento.

Presidente - Ho delle serie perplessità, nel senso che ho visto un sacco di votazioni, non ravviso nelle schede alcun elemento che possa far dichiarare questa votazione non valida. Per quello che mi riguarda, la votazione è valida, ne ho dato la comunicazione per quel che concerne il risultato, quindi considero questo un "processo alle intenzioni". Non ravviso in questo alcun elemento che mi può indurre a far riunire la Commissione per il Regolamento. Per quel che mi riguarda, la votazione è assolutamente regolare.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Ho ascoltato con attenzione quello che ha detto il Segretario e la cosa mi preoccupa e spiego il perché. In altre votazioni fatte altre volte non si era palesata in modo chiaro la preoccupazione di un controllo delle schede e c'era stato un incontro fra i Capigruppo dell'opposizione con il Presidente del Consiglio per dire: "in questa votazione ci sarebbero delle possibilità di controllo del voto". In questo senso era stato chiesto un intervento preciso al Presidente del Consiglio da parte dei gruppi di opposizione, perché si diceva all'interno che a volte vi sono alcuni elementi, fra cui anche quello segnalato un attimo fa dal Consigliere Tibaldi, che possono essere segni distintivi. A questo punto, visto che c'è questo dubbio e visto che c'è una libertà di votazione, non capisco perché non si possa ripetere di nuovo la votazione, non ci sono elementi per non ripeterla. La gente liberamente esprimerà per la 2a volta le sue scelte, altrimenti credo che un dubbio fondato vi sia su un controllo del voto.

Presidente - La parola ai colleghi Cesal e Lavoyer in quanto scrutatori.

La parola al Consigliere Cesal.

Cesal (UV) - Per quanto mi riguarda, respingo questo tipo di polemica, che ritengo infondata e pretestuosa, quindi chiedo di considerare la votazione valida a tutti gli effetti come scrutatore, perché non c'è alcun elemento che possa ricondurre al riconoscimento del voto espresso da parte dei Consiglieri. Se vogliamo fare delle polemiche possiamo farle, non mi sembra questo il caso su un argomento di questo genere, per cui chiedo di procedere con i lavori del Consiglio.

Presidente - La parola al Consigliere Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Direi che è proprio l'esito della votazione che sconfessa la tesi del Segretario Tibaldi, perché, se così fosse, il neo Assessore avrebbe preso 25 voti. Il fatto stesso che abbia preso 19 voti vuol dire che non c'è stato alcun controllo. Voglio anche sottolineare che non c'è stato alcun voto irregolare, proprio per il fatto che lo stesso Segretario suggeriva di mettere, anziché il puntino sulla maiuscola, l'accento. Nessuno dei voti "sì" ha l'accento, quindi anche l'accento poteva diventare un segno di riconoscimento. Mi sembra quindi una polemica sterile e, se non vogliamo cadere nel ridicolo, direi che dobbiamo andare avanti.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (CdL) - Collega Lavoyer, non facciamo "il gioco delle 3 campanelle"... la pallina c'è... la pallina non c'è! Ci sono 8 "sì" con un pallino, quello è evidente, abbiamo chiesto di metterlo a verbale, di prenderlo in considerazione e di rifare la votazione; se non avete problemi a rifare la votazione perché tanto 19 non è un grosso risultato... se avete problemi, evidentemente i problemi ci sono. Prendete atto allora di questa richiesta, se vogliamo rispettare la democrazia, procediamo alla votazione; se invece volete andare avanti con questa votazione con i pallini, prendiamo atto che 8 dei 19 si sono fatti riconoscere.

Presidente - Considero la votazione regolare, quindi, dichiaro eletto Assessore all'educazione e alla cultura il Consigliere Laurent Viérin, mi felicito con lui e lo invito a prendere posto nei banchi della Giunta.

Le Conseil prend acte.