Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2026 del 21 giugno 2006 - Resoconto

OGGETTO N. 2026/XII - Mantenimento dell'attività e dei livelli occupazionali nello stabilimento "Rossignol Ski Poles". (Approvazione di risoluzione).

Risoluzione

Il Consiglio regionale

Vista la situazione in cui si trova lo stabilimento "Rossignol Ski Poles" in seguito alla decisione della direzione che prevede a ottobre il trasferimento della produzione di bastoncini dallo stabilimento di Verrayes a quello di Gignod della società Spf Scott e il contestuale trasferimento solo di una parte dei lavoratori;

Viste le richieste avanzate dai rappresentanti sindacali (mantenimento dell'attività produttiva nello stabilimento di Verrayes, conferma di tutti i livelli occupazionali a tempo indeterminato esistenti) e la disponibilità dell'azienda a verificarne la fattibilità con i vertici del Gruppo e con il coinvolgimento della Giunta regionale;

Constatato che questa crisi occupazionale si inserisce nella più vasta crisi strutturale del comparto industriale che vede coinvolte aziende quali la Tecdis, la Balzano, ecc.;

Ritenuto che occorra ripensare le politiche di sostegno all'imprenditoria, all'occupazione e allo sviluppo industriale predisponendo strumenti innovativi, in grado di rispondere in maniera più efficace alle nuove esigenze di mercato;

Esprime

solidarietà agli operai che difendono il loro posto di lavoro;

Impegna

la Giunta a svolgere un ruolo attivo nei confronti dei responsabili dell'azienda, al fine del mantenimento nell'attuale stabilimento di Verrayes dell'attività e dei livelli occupazionali;

Invita

la Giunta regionale a perfezionare i propri strumenti normativi per facilitare il reinserimento in ambito lavorativo di chi ne è stato estromesso e per sostenere la capacità imprenditoriale e produttiva della Regione.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - Innanzitutto dico che questa è una risoluzione accoglibile per una serie di motivi, sia per la tempistica che sottolinea un momento particolare, ma anche per il contenuto, perché esso ricalca perfettamente la posizione da me assunta come Assessore, dalla Giunta proprio in merito alla difesa dei posti di lavoro, ma non solo, anche alla posizione comune presa con i sindacati. Invito anche la maggioranza ad accoglierla perché sia nell'"impegna" che nell'"invita" i solleciti effettuati sono da me condivisi sia per quanto riguarda la ricerca di nuovi strumenti in merito al reinserimento in ambito lavorativo dei lavoratori, sia in merito al maggior impegno inteso come impegno fisico attivo da parte dell'Assessorato nei confronti di situazioni di questo tipo. L'unica osservazione che mi sento di fare - e spero possa essere accolta proprio perché si ricalcano delle posizioni comuni - è che avrebbe senso trasformare questa risoluzione, per darle più forza - se l'Assemblea è d'accordo -, in una risoluzione di tutto il Consiglio, il che mi sembra anche più corretto, per dare più forza ai sindacati e alla posizione dell'Assessore nei confronti della "Rossignol"; questa è la mia proposta.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Condividiamo la proposta dell'Assessore. Chiediamo di sospendere la seduta per cercare di trovare un accordo.

Presidente - La seduta è sospesa per 5 minuti per concordare il testo.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,50 alle ore 18,56.

Presidente - Vi comunico che il testo della risoluzione presentata dai Consiglieri Bortot, Squarzino Secondina e Venturella è stato sottoscritto anche dai Consiglieri Lavoyer, Viérin Marco, Ferraris e Cesal. La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - C'è stato un accordo, per cui questa risoluzione è stata firmata da tutti i Capigruppo, escluso quello de "La Casa delle Libertà"; di conseguenza, potrei anche illustrarla, oppure se il gruppo "La Casa delle Libertà" ha delle domande da fare... rispondo successivamente... qual è la prassi? Io la do per illustrata ed evito di far perdere del tempo, eventualmente risponderò successivamente.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Consiglieri del gruppo "Arcobaleno" noi non abbiamo problemi a votare la risoluzione, ma abbiamo delle capacità intellettuali e un livello di perspicacia che non sono così evolute come le vostre, la nostra sinapsi è più lenta e soprattutto vorremmo capire alcuni passaggi di questa risoluzione, perché si può scrivere tutto e il contrario di tutto in qualsiasi documento, si può esprimere la solidarietà a chiunque e l'abbiamo espressa a più riprese. Non so se gli operai della "Rossignol", come quelli della "Tecdis" l'altro ieri o quelli della "Conner" 10 anni fa, si saziassero solo con la solidarietà espressa all'unanimità da un Consiglio regionale, non è sufficiente, anzi spesso una solidarietà espressa sulla carta appare demagogica. È vero che lei, collega Bortot, ha partecipato all'Assemblea dei lavoratori e probabilmente si è preso degli impegni con costoro al fine di portare qualcosa in Consiglio regionale. Non sappiamo se questo documento serva a sdebitarsi nei loro confronti, però vi sono un impegno e un invito che sono, oltre alla solidarietà, tutt'altro che chiari. Cosa vuol dire che "si impegna la Giunta a svolgere un ruolo attivo nei confronti dei responsabili dell'azienda"? Vuol dire che la Giunta o l'Assessore che rappresenta le attività produttive non è in grado, senza un mandato di questo Consiglio, o non lo ha già fatto, di incontrare chi rappresenta i vertici dell'azienda? Ovvero incontrare un amministratore delegato o un responsabile della filiale regionale della "Rossignol" per capire quali sono le loro intenzioni? Sarebbe drammatico se l'Assessore non lo avesse già fatto, non vogliamo credere che la Giunta sia così paralizzata al punto che l'Assessore non si muove finché non c'è un impegno esplicito da parte del Consiglio. L'invito: invitate la Giunta "a perfezionare i propri strumenti normativi". Quali sono gli strumenti normativi che ritenete non adeguati ad affrontare la situazione della "Rossignol"? Nel 2004, quando imperversava la crisi della "Tecdis", la Giunta ebbe un tempo di reazione di qualche mese e nel gennaio 2005, in occasione di un dibattito sollecitato dall'opposizione - "in primis" dal gruppo "La Casa delle Libertà" -, portò una legge in Consiglio: la legge che poi ha individuato l'anticipo della cassa integrazione ai lavoratori di "Tecdis" - anticipo normato in legge e che prevede lo stesso dei ritardi a causa della burocrazia incessante che c'è nell'erogare questi soldi agli operai di "Tecdis" - e che all'epoca diede una risposta. Vogliamo sapere quali sono gli strumenti normativi, cioè indicateci l'insieme delle leggi che non sono assolutamente idonee e quali sono gli indirizzi. Volete erogare un salario a tutti quanti con i soldi regionali? Volete individuare altri ammortizzatori sociali oltre a quelli esistenti? Volete prevedere dei contributi straordinari a favore di "Rossignol"? Diteci cosa volete fare! Avete individuato il problema "Rossignol", come qualche mese fa è stato individuato il "problema Tecnomec" ed è stato risolto in una certa maniera; per la "Rossignol" non possiamo acquistare lo stabilimento, perché è già di proprietà regionale, vogliamo sapere quali sono le vostre idee.

In secondo luogo vogliamo sapere - visto che l'Assessore è disponibile a firmare questo documento - se i vostri orientamenti sono condivisi dall'Assessore, dalla maggioranza e da questo Consiglio, se c'è collimanza fra quello che proponete come intervento e quello che l'Assessore intende fare, altrimenti sono parole che si lasciano interpretare. Collega Bortot, se ha il buon gusto di illuminarci... noi da questo documento non riusciamo a trarre quelle informazioni necessarie per esprimere in maniera completa un nostro voto e, se oltre a voi altrettanto può fare l'Assessore La Torre, ci fa un piacere!

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Non ho preso impegni a nome di nessuno, gli impegni che sono in grado di prendere riguardano la mia persona e non il Consiglio, né l'Assessore, né i miei colleghi. Vengo alle precisazioni richieste. Si tratta di una crisi per un certo verso anomala, qui non c'è la fabbrica che chiude, non c'è una fabbrica in crisi, perché il comparto auto potrebbe essere in crisi... non ci sono i consumi che crescono... e quindi non si possono vendere le pentole della "Balzano"... per essere molto esplicito: c'è la crisi di un'azienda che riesce a guadagnare dei soldi e, come tutte le logiche liberiste, se si riesce a guadagnare 10, l'azienda si chiede perché non riesca a guadagnare 15 e il guadagnare 15 vuol dire creare sinergie, che sono legittime, trasferendo magari l'attività a Gignod, potrebbe essere anche in Asia, lasciando a piedi 44 lavoratori valdostani che in quella fabbrica ci hanno passato 25 anni, perché la "Rossignol" era infatti una delle fabbriche che in un contesto di "vai e vieni" era fra le più solide. A questo punto l'impegno del Governo è riferito a una discussione franca e seria con tale azienda, affinché rimanga a produrre alla "Rossignol" e capire se il contesto di trasferimento è solo per guadagnare di più o se vi sono altri tipi di problemi: crisi di settore o altro genere. Perché se l'orientamento è quello della convenzione con l'"Heineken", in questo tipo di azienda ci sarebbe perlomeno da discutere, non dico che sia praticabile perché, se continuiamo con questo orientamento, dopo una serie di convenzioni, contributi e cose del genere, arriveranno sempre più richieste. Prima risposta, non so se è esaustiva.

Strumenti normativi, collega Tibaldi... vi sono gli esuberi al Casinò, vi sono degli esuberi al "Billia", vi sono degli operai che hanno già perso il posto di lavoro, altri a cui sta per scadere la cassa integrazione e non sanno se la loro azienda verrà acquistata e quanti saranno assorbiti; allora per strumenti normativi si intende discutere qui con il Governo e con l'Assessore per andare oltre la disoccupazione, oltre la cassa integrazione, oltre la legge votata qui dentro di anticipo della cassa integrazione, perché può darsi che gli attuali strumenti per tutelare il reddito a dei cittadini non siano più sufficienti, perché i tempi possono essere molto più lunghi dei tempi per cui sono in vigore cassa integrazione, disoccupazione... e a quel punto strumenti innovativi potrebbe anche voler dire un reddito per mandare la gente a scuola o far corsi professionali per altre aziende che possono nascere all'interno di questa Regione. Questo è quanto si intende strumenti innovativi. Se lei voleva che arrivassi qui stasera con un disegno di legge che vincolasse la maggioranza a dirmi "sì" o "no", era un modo come un altro per farci respingere la risoluzione. Con questa formula credo che il Governo e la maggioranza la possa accettare, poi ne discuteremo e si creerà maggioranza ed opposizione, proposte respinte o accettate, però perlomeno si discute di provvedimenti dove proviamo ad uscire dal fatto ricattatorio, perché ci troviamo continuamente di fronte ad aziende che dicono: "prendere o lasciare" e se c'è da tutelare i posti di lavoro, per esempio uno come me, ma anche noi non possiamo che accettare una logica che è ricattatoria. Se invece abbiamo strumenti di tutela del reddito dei lavoratori più lunghi, potremmo arrivare domani o dopo domani, o fra un anno a dire ad un'azienda che si presenta e che fa degli utili: "guardi, se non le piacciono i trattamenti che ha fatto finora la Regione dando lo stabilimento, facendo pagar poco di affitto..." - eccetera - "... se ne può andare", ma abbiamo il reddito dei lavoratori tutelato. Questo è il "succo" della questione.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Vogliamo fare alcune considerazioni sulla risoluzione. Stamani si parlava con il Presidente Caveri di una certa politica che si fa raccontare, ma che ha delle difficoltà a concretizzarsi. Abbiamo la sensazione che tale risoluzione sia su questa linea e ci fa specie che non provenga dai banchi della maggioranza e della Giunta, ma da un gruppo che, stando all'opposizione, dovrebbe avere il piacere della concretezza per poter dire le cose che pensa e le cose che immagina. Ci spiace che questa risoluzione sia stata scritta in linguaggio criptato per ottenere il consenso, ma alla fine avrete il consenso, perché la voteremo pur non avendola sottoscritta, ma non sappiamo cosa farà la Giunta perché le chiediamo di fare, ma non le diciamo cosa fare. Di conseguenza, diamo una "estensione" con il nostro voto a questa maggioranza, perché non le diciamo cosa fare, le diciamo: "fate"; ci fidiamo di quello che fate. Vorremmo evitare che domani sui giornali qualcuno scrivesse che il gruppo "La Casa delle Libertà" è contro gli operai o contro le persone che lottano per difendere il proprio posto di lavoro, dunque la votiamo, però non la firmiamo, perché domani, fra una settimana, o fra un mese chiederemo conto in aula sia alla Giunta, sia a voi di cosa è stato fatto e a quel punto discuteremo nel concreto su quello che si poteva fare o non si doveva fare. Prendiamo atto che è una risoluzione che non dice quello che dovrebbe dire e questo è il limite dell'iniziativa stessa.

Presidente - Pongo in votazione la risoluzione:

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.