Oggetto del Consiglio n. 1916 del 10 maggio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 1916/XII - Modifica della regolamentazione dei jackpot presso la Casa da gioco di Saint-Vincent, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 1979/XI del 27 aprile 2001.
Il Consiglio
Richiamata la propria deliberazione oggetto n. 1979/XI del 27 aprile 2001 avente per oggetto "Regolamentazione dei jackpot presso la Casa da gioco di Saint-Vincent";
Preso atto della richiesta della Casinò S.p.A. di proposta di modifica del punto 3 della suddetta deliberazione "Regolamentazione dei jackpot presso la Casa da gioco di Saint-Vincent" datata 11 gennaio 2006 ove si precisa che "il 2% del gettone giocato previsto in detta delibera si sta rivelando un freno allo sviluppo dell'attività delle slot machines, in quanto l'evolversi della tecnologia e, soprattutto la nascita della tokenizzazione, ha creato una più evoluta strategia di marketing delle slots stesse. Infatti l'introduzione di valori di gioco molto bassi (anche 1c, 2c, 5c, ecc.) sempre più graditi alla clientela, viene compensata dalla crescita degli accantonamenti progressivi che possono raggiungere più del 5%";
Preso atto dei pareri favorevoli espressi in data 26 gennaio con lettera prot. n. 3204/CGSV dall'Istruttore Amministrativo sig. Livio Perrin, incaricato della supervisione del controllo in sala giochi e del settore slots, e dal Direttore della Direzione Casa da gioco dr Carlo Ferina con lettera prot. n. 3381/CGSV, in data 27 gennaio 2006;
Ritenuto opportuno confermare i punti 1 e 2 della deliberazione del Consiglio regionale oggetto n. 1979/XI del 27 aprile 2001 ove si precisa:
"1. di autorizzare i meccanismi di accumulo costituenti i jackpot relativi ai giochi elettronici, siano essi collegati alla singola macchina, più macchine o tutto il parco macchine, senza limite di numero, ubicazione e di montepremi"
"2. di stabilire che il valore di partenza non sia inferiore alla vincita prevista prima di accedere al jackpot, tenendo conto dei criteri logici di progressione dell'intera tabella di pagamenti della macchina";
Considerato opportuno modificare il punto 3 della sopra richiamata deliberazione che prevede "di autorizzare che gli accantonamenti siano al massimo del 2% del valore nominale di ogni gettone giocato e che gli addebiti per le eventuali vincite vengano operati al verificarsi dell'evento, non sussistendo quindi, alcuna detrazione di acconto", eliminando il limite dell'accantonamento del 2% del valore nominale di ogni gettone giocato;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 4606 in data 30 dicembre 2005 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2006/2008, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, e di disposizioni applicative;
Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore della Direzione Casa da gioco, ai sensi del combinato disposto degli artt. 13 - comma 1 - lettera e) e 59 - comma 2 - della legge regionale n. 45 del 23 ottobre 1995 sulla presente proposta di deliberazione;
Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;
Delibera
la sostituzione del punto tre del dispositivo della deliberazione del Consiglio regionale n. 1979/XI del 27 aprile 2001 con il seguente:
"di autorizzare che gli addebiti per le eventuali vincite vengano operati al verificarsi dell'evento non sussistendo quindi alcuna detrazione di acconto.".
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Questo provvedimento di modifica attiene la gestione dei giochi americani e in particolare i giochi elettronici (cosiddette "slot machines"). Questi giochi elettronici sono un'evoluzione del mercato del gioco, che ha una particolarità, rappresentata da combinazioni che la macchina propone in modo da consentire delle vincite qualora certe combinazioni vengano ad apparire sul "display" e sulla macchina del giocatore. Al fine di poter aumentare l'interesse rispetto a questa attività, oltre ad un moltiplicatore e oltre ad una vincita che viene individuata quando si verifica una certa combinazione, sono stati introdotti i cosiddetti "jackpot", ovvero delle somme di denaro che vengono riconosciute al giocatore o casualmente (semplicemente per il fatto di essere un giocatore che ha una partita in corso, il cosiddetto "Silver mistery", che avevamo anche avuto modo di analizzare in questa sede, quindi un riconoscimento non tanto al verificarsi di una combinazione, ma solo perché il giocatore stava giocando), oppure associate a determinate combinazioni. Il "jackpot" è una somma che viene riconosciuta e che si accresce con un accantonamento percentuale del giocato. In tutte le macchine vi è un procedimento di accumulo che viene determinato - ripeto - percentualmente rispetto al volume giocato.
Per modificare l'andamento del gioco di questi ultimi anni e per aumentare l'appetibilità delle varie attività di gioco, è stato introdotto un correttivo, definito in termini tecnici "tokenizzazione", ovvero il frazionamento della giocata. Mi spiego: a fronte di un euro di giocata, è possibile suddividere in centesimi la possibilità di gioco. Questo processo ha fatto sì che il procedimento di accumulo subisse delle limitazioni, perché nell'ambito del regolamento che abbiamo fatto abbiamo introdotto un limite nell'accumulo del "jackpot", limite rappresentato dal 2%. Questo 2% in presenza della "tokenizzazione" rappresenta un limite, quindi, rispetto all'evoluzione delle macchine che vengono vendute dai fornitori, ci troviamo con un limite regolamentare che impedisce la creazione di "jackpot" e la creazione di un accumulo che può rendere più appetibile il gioco. Con tale provvedimento chiediamo al Consiglio di procedere ad una modifica del regolamento, in modo da eliminare questo limite del 2% dell'accumulo e lasciare libero tale processo a seconda delle offerte che vengono fatte dal mercato. Faccio una precisazione: l'accumulo non nuoce e non va ad incidere rispetto ai proventi, quindi non è un accumulo che viene fatto in danno all'amministrazione, ma è un accumulo che, da un lato, dà appetibilità al giocatore che trova, oltre alle combinazioni, la possibilità di avere delle vincite slegate alle combinazioni e, dall'altro, non nuoce ai riparti dell'amministrazione. Chiediamo al Consiglio di approvare questa modifica, che è una modifica necessaria per adeguarci alle varie condizioni di mercato.
Presidente - È aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Abbiamo visto che l'Assessore ha illustrato con convinzione questa modifica del regolamento dei "jackpot" presso la casa da gioco, è una modifica che non ha solo una valenza tecnica, ma anche economica. Vediamo che questa richiesta porta la data dell'11 gennaio scorso, è una richiesta avanzata dalla "Casinò S.p.A.", in particolare dal suo "CdA", ed è stata vagliata in sede istruttoria da due uffici della Regione, in particolare dall'istruttore amministrativo e dalla Direzione della casa da gioco, pareri favorevoli espressi in data 26 gennaio.
Vorremmo sapere, visto che viene al vaglio del Consiglio tale proposta, se anche la cosiddetta "task force" l'ha presa in esame, se c'è stato un approfondimento da parte di questo autorevole organismo su tale punto, perché qui non lo vediamo citato. Nelle premesse non si fa riferimento alla "task force", di conseguenza vorremmo capire come mai, visto che le funzioni e gli obiettivi che sono stati comunicati quando è entrata in esercizio circa un mese fa, prevedevano un'attività penetrante e capillare di questo organismo per quanto riguarda la conduzione della casa da gioco. Vorremmo avere lumi in merito.
Presidente - Se non vi sono altri colleghi che intendono intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Colgo l'ironia del collega Tibaldi in merito all'attività della "task force", avremo modo domani nel corso dell'interrogazione di discuterne. Ricordo che la Commissione si è espressa su questo argomento il 13 aprile, la "task force" è stata istituita successivamente e non avrebbe avuto senso per la "task force" riunirsi su un argomento che era già stato licenziato. Al di là di questo aspetto, però la "task force" ha degli obiettivi che sono obiettivi non gestionali, quindi, rispetto ad un'attività di dettaglio, credo che non abbia competenza; dopodiché lei sa che in politica, come fa lei molto bene, si può parlare sempre di tutto e nei modi e nei tempi più disparati. Credo che queste attività siano delle attività che rientrano nell'ordinario, ma la "task force" deve essere uno strumento che produce dei ragionamenti che hanno valenza politica, perché poi dovremo arrivare in Consiglio a discutere una risoluzione e all'interno di questa discussione non potranno non esserci i regolamenti, il disciplinare, il regolamento delle assunzioni, il regolamento anche dei meccanismi. Colgo l'ironia da un lato, dall'altro ritengo sia un'ironia non dico fuori luogo, ma un po' gratuita, perché credo che dobbiamo cogliere ogni strumento che abbiamo per poter approfondire e per portare in Consiglio delle riflessioni.
Presidente - Pongo in votazione la deliberazione in oggetto, ricordando che la IV Commissione ha approvato l'atto a maggioranza:
Consiglieri presenti: 31
Votanti e favorevoli: 28
Astenuti: 3 (Bortot, Squarzino Secondina, Venturella)
Il Consiglio approva.