Oggetto del Consiglio n. 1718 del 11 gennaio 2006 - Resoconto
OGGETTO N. 1718/XII - Approvazione, ai sensi dell'articolo 3, primo comma, della legge regionale 17 agosto 2004, n. 21, del "Primo piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale".
Il Consiglio
Vista la legge regionale n. 21 in data 17 agosto 2004 concernente "Disposizioni in materia di opere di rilevante interesse regionale, disciplina del Fondo per speciali programmi di investimento e istituzione del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NUVV). Modificazioni alla legge regionale 20 novembre 1995, n. 48, da ultimo modificata dalla legge regionale 28 aprile 2003, n. 13" ed in particolare l'articolo 3 che prevede, tra l'altro, che la Giunta regionale:
- sottoponga, sentito il Consiglio permanente degli enti locali, all'approvazione del Consiglio regionale, un piano di interventi che comportano la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale, definiti, in particolare, mediante l'indicazione di massima della localizzazione delle opere, del settore interessato e delle finalità perseguite;
- proponga, con le medesime modalità di cui al punto precedente, eventuali integrazioni o modificazioni al piano di cui sopra, laddove emerga la necessità di nuovi interventi ovvero di correzioni od aggiunte agli interventi già previsti ed approvati;
- disponga, successivamente all'approvazione del piano e al fine dell'individuazione delle opere di rilevante interesse regionale correlate agli interventi individuati, l'elaborazione di appositi studi di fattibilità;
Richiamato l'articolo 2 della medesima legge con il quale vengono definite le "opere di rilevante interesse regionale" quali lavori pubblici coerenti con il Piano territoriale paesistico, aventi rilevanza regionale in relazione alle finalità perseguite, con particolare riferimento a quelle di sviluppo economico-sociale, di tutela e riqualificazione ambientale, ancorché localizzati sul territorio di un singolo comune, e comportanti una previsione di spesa complessiva di investimento non inferiore a 10 milioni di euro;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3541 dell'11 ottobre 2004, con la quale si è dato avvio alla prima fase di attuazione della normativa per la predisposizione del Piano di interventi comportanti la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale ed in particolare: ha individuato negli assessorati regionali, nelle Amministrazioni comunali e nelle Comunità montane, i soggetti da coinvolgere nel segnalare gli interventi da inserire nel Piano; ha fissato al 20 gennaio 2005 il termine per presentare le proposte di interventi; ha incaricato la Direzione programmazione e valutazione investimenti quale struttura preposta a gestire il capo II della legge; ha approvato una nota informativa ed un modello-tipo di scheda da utilizzare per la presentazione delle proposte in argomento;
Preso atto che sono pervenute all'Ufficio preposto n. 52 proposte e che sono state sottoposte ad un preliminare vaglio tecnico con l'ausilio dei componenti del NUVV dal quale è scaturito un elenco di 31 proposte, suddivise in cinque settori: viabilità e trasporti, servizi, infrastrutture, beni culturali e ambientali, turismo;
Ritenuto opportuno - in relazione al notevole numero di proposte risultante dall'esito della prima fase istruttoria, al considerevole importo complessivo presunto di investimento utile a dare risposta ai bisogni manifestati e alla necessità di conseguire i risultati attesi in termini temporali non eccessivamente dilazionati - inserire in un primo Piano delle opere di rilevante interesse regionale numero quattordici interventi (finalità da perseguire) individuati sulla base delle motivazioni riportate nella relazione di accompagnamento alla proposta di "Primo Piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale" allegata alla presente deliberazione e che ne forma parte integrante, tenuto conto che il piano può essere integrato o modificato, su proposta della Giunta regionale, quando emerga la necessità di nuovi interventi o quando risulti necessario apportare correzioni od aggiunte ad interventi già previsti ed approvati;
Preso atto che si è provveduto a sentire il Consiglio permanente degli enti locali, il quale con lettera prot. n. 7122 del 17 novembre 2005 ha espresso parere favorevole;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2362 in data 29 luglio 2005 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2005/2007, con decorrenza 1° agosto 2005, e di disposizioni applicative;
Precisato che la presente deliberazione è correlata all'obiettivo n. 164002 "Coordinamento, monitoraggio e controllo di progetti di investimento";
Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione programmazione e valutazione investimenti dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;
Con l'emendamento della III Commissione consiliare permanente all'allegato;
Delibera
l'approvazione, ai sensi dell'articolo 3, primo comma, della legge regionale 17 agosto 2004, n. 21, del "Primo Piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale", allegato alla presente deliberazione e che ne forma parte integrante.
Allegato
(omissis)
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Ricordo che la legge regionale n. 21/2004 disponeva la realizzazione di interventi strategici di rilevante interesse per la nostra Regione. L'articolo 3 di questa legge prevede che la Giunta regionale, sentito il CPEL, sottoponga preliminarmente all'approvazione del Consiglio regionale un piano di interventi che sottendono poi la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale, opere che saranno successivamente definite a seguito di appositi studi di fattibilità, predisposti da esperti, e quindi valutati dal nucleo di valutazione. Non tornerò sulle esigenze politiche che hanno portato a fare questa scelta, cioè quella di individuare uno strumento legislativo prima, programmatorio dopo, regolamentare - se si vuole - infine, per arrivare a definire delle scelte così importanti come quelle di realizzare delle opere che richiedono dei notevoli investimenti, tempi di realizzazione piuttosto lunghi, in qualche caso procedure autorizzative complesse, richiedenti l'interazione di diversi soggetti.
Cosa abbiamo cercato di fare? In una prima fase, peraltro non normata dalla legge, ma solo con l'intento di accelerare i tempi e avere un migliore panorama di conoscenze, la Giunta, con una deliberazione adottata nel mese di ottobre 2004, ha disciplinato una sorta di pre-procedura, con la quale si sono individuati quei soggetti che ritenevamo che fosse opportuno sentire e che potevano essere i proponenti di interventi strategici. Li abbiamo individuati nei Comuni e nelle Comunità montane, nelle strutture regionali. Abbiamo poi previsto, con la stessa deliberazione di Giunta, che fosse il nucleo di valutazione - per agevolare la lettura di queste proposte e l'inquadramento di queste proposte all'interno della volontà politica che sottendeva poi la scelta - a fare prima di tutto una sorta di pre-esame e di vedere la coerenza delle proposte con gli indirizzi del programma di maggioranza e, eventualmente, con una pluralità di elementi, in maniera tale che la Giunta potesse fare una scelta fondata non su dei dati discrezionali o soggettivi, ma su elementi quanto più possibile oggettivi.
Voglio solo richiamare una distinzione fondamentale fra "opera" e "intervento", nel senso che l'opera è un fatto architettonicamente definito; un intervento, invece, sottende la pluralità di opere; l'intervento è un quadro di opere pubbliche più complesso che non una semplice opera. Ci eravamo dati come tempo per presentare queste proposte il 5 dicembre 2004, termine che era di tipo ordinatorio e non perentorio, altrimenti si sarebbe scritto "pena l'esclusione" come succede nella procedura amministrativa. I soggetti abilitati avevano proposto 52 interventi, di cui 19 da strutture regionali, 3 presentati sia da enti territorialmente interessati che da strutture regionali settorialmente competenti. La spesa era piuttosto ingente, si andava intorno a 1.600 milioni di euro.
Ora, se dovessi sintetizzare, possiamo dire che le proposte andavano sostanzialmente nella direzione di dare delle risposte a problemi inerenti la viabilità stradale e i trasporti in generale; avevamo 27 richieste, 10 delle quali afferivano all'area dei servizi. C'erano poi delle proposte di interventi interessanti come quelle sulla ferrovia e quelle sul Presidio ospedaliero. Da questa prima analisi fatta dal nucleo, di queste 52 proposte si è ritenuto che potevano essere avviate a degli approfondimenti 31 proposte di interventi suddivise in 16 proposte per quanto riguarda viabilità e trasporti, 8 per i servizi, 3 per le infrastrutture, 3 ancora per i beni culturali e ambientali, 1 per il turismo... 1 per il turismo; anche qui rimaneva elevata la spesa, perché si parlava ancora di 1.362 milioni di euro.
È chiaro che di fronte a uno scenario di questo genere era ancora doveroso fare un ulteriore approfondimento e si sono dati alcuni criteri, che adesso cercherò di sintetizzare. Innanzitutto si è andati a vedere la coerenza delle proposte con il programma di legislatura; potrei riassumerlo in un concetto: quello di porre una priorità a quelle opere che davano una particolare attenzione alla centralità del territorio e delle sue reti, ad uno sviluppo sostenibile, attento ai problemi ambientali. Naturalmente un altro di quegli obiettivi che si voleva si mantenessero perseguiti era quello di mantenere la specificità della montagna, che anche andasse nella direzione di agevolare e di risolvere problematiche connesse con questa caratteristica, cioè quella della montagna. Un altro elemento sul quale ritenevamo importante ci fosse una correlazione era quello di tenere in considerazione il rapporto fra Aosta e la Regione Valle d'Aosta, nel senso che Aosta è un punto nevralgico, è un concentrato di servizi nei confronti di questa Regione e, ovviamente, su di essa si scaricano anche una serie di esigenze e di tensioni. C'era poi la necessità di dare delle risposte all'offerta turistica e culturale, al miglioramento della fruizione del patrimonio storico-artistico; un altro elemento importante, questo nel momento in cui si richiamano i diversi settori, si sottolinea come c'è nella Giunta regionale l'intenzione di dare non una risposta in un solo settore, ma in diversi settori. Saranno poi i successivi approfondimenti politici a stabilire altre priorità, vale a dire se concentrare le risorse in un settore specifico o se mettere insieme, tenuto conto che si tratta di interventi che si svilupperanno in un certo arco di tempo, una pluralità di interventi ovvero di opere.
Non vorrei tediarvi ancora, ma certo non potevano ignorare l'esistenza di progetti e di programmi che già erano stati oggetto di valutazione, che erano già inseriti nell'ambito di altri progetti strategici, di accordi fatti fra la Regione e lo Stato, fra la Regione e altri organismi come l'ANAS, non ultimo interventi che erano rimasti in sospeso dalle norme di attuazione nel 1994. Naturalmente il primo degli interventi, quello che riteniamo fondamentale perché è centrale rispetto all'azione di questo programma di legislatura, è quello rivolto al Presidio ospedaliero. Ho condiviso la scelta della III Commissione che ha voluto cambiare il nome all'intervento, d'altra parte l'intervento rimane come tale - ripeto - un'ipotesi ancora piuttosto astratta, sono dei "titoli", fra virgolette, saranno gli studi di fattibilità che andranno ad individuare qual è l'intervento puntuale che deve essere realizzato, ma dicevo ho condiviso la scelta della III Commissione che ha voluto cambiare il titolo, che avevamo provvisoriamente a questo intervento, credo in realizzazione di un unico Presidio ospedaliero o qualcosa del genere, comunque andava nella direzione di fare una sintesi.
Ricordo ancora che sul bilancio per il programma 2005-2007 sono disponibili, al momento, 18,5 milioni di euro, sono disponibili 1,5 milioni di euro per fare gli studi di fattibilità, arriviamo quindi alla proposta - che sono qui oggi a presentarvi in questo contesto - di queste 14 opere, che riteniamo essere quelle in questo panorama le più rispondenti a delle esigenze di sviluppo della nostra Regione e che vi rileggo solo a titolo di richiamo, perché so che ne avete già preso conoscenza.
Quello che prima era l'ampliamento del Presidio ospedaliero con realizzazione parcheggi e servizi del medesimo, è diventato semplicemente la realizzazione in un unico Presidio ospedaliero, come da modifica al titolo apportata dalla III Commissione; la creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione di strutture militari; l'aumento della capacità operativa dell'aeroporto regionale con l'ammodernamento delle strutture di volo e delle infrastrutture logistiche connesse; il primo intervento di ammodernamento del sistema ferroviario valdostano; la realizzazione di un polo di attestamento del traffico autostradale per accesso al comprensorio di Pila e alla città di Aosta, con conseguente riduzione del traffico sulla rete urbana; adeguamento tecnico dell'impianto di telecabina Aosta-Pila; eliminazione e razionalizzazione del traffico veicolare all'interno dell'abitato di Valtournenche con miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza per la stazione turistica del Breuil-Cervinia; miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza sulla "SS 44" per la Valle del Lys; messa in sicurezza del tratto della strada regionale per Cogne in corrispondenza del ponte di Chevril; miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della regionale per la Val d'Ayas; realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico di deposito regionale; realizzazione di un nodo internodale per consentire la permeabilità della rete autostradale con i sistemi di offerta turistica della bassa Valle; realizzazione di un sistema di informazioni in tempo reale sulle condizioni di traffico relativa alla viabilità internazionale (cosiddetta "Porta della Valle d'Aosta"); completamento dei lavori di recupero dell'ex cotonificio "Brambilla"; creazione di posti auto e servizi della casa da gioco e della stazione turistica di Saint-Vincent.
Presidente - Ricordo che l'atto ha avuto parere positivo della III Commissione, a maggioranza, con un emendamento; ne do lettura:
Emendamento
Nella tabella allegata all'atto amministrativo, al primo intervento la finalità da perseguire è sostituita con la seguente: "Ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio".
Ricordo che parimenti c'è un parere positivo del CPEL e che per un problema di composizione dei documenti, questi vanno interpretati nel senso che approviamo la deliberazione della Giunta più l'allegato contenente l'elenco delle opere indicato dall'Assessore, mentre l'altro allegato fa parte di una tabella esplicativa della relazione.
È aperta la discussione generale. La parola al Consigliere Borre.
Borre (UV) - Ritengo opportuno un intervento, non tanto per il contenuto dell'atto amministrativo, quanto per il lavoro in Commissione sull'argomento, anche se farò una breve riflessione nel contenuto; dicevo "opportuno" e "necessario" intervento, a mio giudizio naturalmente, in quanto Presidente della III Commissione.
Il lavoro della Commissione su questo atto è stato riportato o forse dettato in maniera errata alla stampa, di conseguenza ne è stata data una lettura all'esterno del Palazzo - e forse anche all'interno, quindi a noi Consiglieri - che ha fatto apparire un lavoro a mio giudizio coscienzioso e responsabile come un momento di ostruzionismo. Non c'è mai stata alcuna volontà da parte dei commissari di maggioranza di bloccare l'atto o di ritardarlo pretestuosamente, non c'è mai stata una volontà ostruzionistica, strumentale, nemmeno da parte della minoranza; al contrario, c'è stato un necessario, direi "indispensabile" approfondimento dell'atto, vista l'importanza che l'atto stesso riveste per l'interesse regionale e per l'impegno finanziario che richiederà per i prossimi anni.
Rivendico il ruolo istituzionale delle Commissioni; chiedo al Presidente della Giunta, agli Assessori, di non essere tentati ad interpretare questo strumento come un intralcio, un disturbo, o un atto dovuto e quindi da ridurre a una mera presa d'atto di tutti i provvedimenti di competenza, usando solo la "legge dei numeri". Rivolgo un invito al rispetto dei ruoli, non penso proprio di venir meno al mio ruolo di Consigliere di maggioranza, di unionista all'interno del gruppo "Union Valdôtaine" rivendicando il rispetto del ruolo delle Commissioni, la valorizzazione del ruolo dei Consiglieri; ruolo che vuole essere di conoscenza, di confronto, dibattito, approfondimento e - perché no? - di proposta.
Per chiudere con questo argomento, mi permetto di precisare, quindi ripercorrere l'iter di lavoro della Commissione su questa deliberazione; chiarimento necessario per i colleghi, compresi gli Assessori, ma soprattutto per la stampa, affinché venga data all'esterno la corretta lettura del lavoro svolto. Alla Commissione arriva il 23 novembre scorso l'atto, il 30 novembre si riunisce la III Commissione, con l'assenza dell'Assessore, giustificata perché era impegnato a Roma, comunque la Commissione ha voluto iniziare a lavorare per conoscere la documentazione, poi si rinvia al 16 dicembre per avere a disposizione le schede delle 52 opere presentate. La Commissione si riunisce di nuovo il 23 dicembre - quasi alla vigilia di Natale - per esaminare le schede, schede che purtroppo erano arrivate solo il 22 sera, quindi i commissari non hanno avuto il tempo di esaminarle ed è stato richiesto il rinvio della Commissione al 4 gennaio, 2 giorni prima dell'Epifania, in piena festività; poi in quella data, dopo un dibattito non indifferente in Commissione, abbiamo dato il parere alla deliberazione. Non ci sono stati quindi dei momenti di volontà di bloccare l'atto, né da parte della maggioranza, né da parte della minoranza, ma c'era la necessità di approfondire le schede presentate, quindi il perché dell'esclusione di alcuni lavori e invece l'inclusione di altri.
Per concludere, alcune mie riflessioni sul contenuto della deliberazione. Ho condiviso questo atto nelle varie fasi informali di confronto, prima nel gruppo dell'"Union" e poi in maggioranza, l'ho votato nella fase ufficiale della Commissione e lo voterò anche oggi; sono queste opere che possono essere considerate un capitolo di opere di urgenza e necessità, opere senza dubbio di interesse regionale e quindi ricomprese nella logica della legge. Infatti l'ospedale, l'Università, il parcheggio e lo svincolo autostradale dell'area Aosta sud, riprendendo veramente il concetto della porta sud del capoluogo, la ferrovia, la circonvallazione nelle vallate, non possono che essere considerate opere di interesse regionale utili e pressanti.
Rivolgo un invito al Presidente Caveri e all'Assessore Cerise, ma anche al gruppo dell'"Union" e alla maggioranza intera, per dire che è necessario andare oltre questo elenco di grandi opere, bisogna interpretare completamente la logica della legge e mi pareva di averlo capito anche nelle parole dell'Assessore mentre illustrava poco fa.
La mia interpretazione della legge n. 21/2004, interpretazione che deriva dall'articolo 2 che parla di opere di rilevanza regionale in relazione alle finalità perseguite con particolare riferimento a quelle di sviluppo economico, sociale, di tutela e di riqualificazione ambientale, è che la legge ci permette di mirare ancora più alto; possiamo e dobbiamo pensare alla realizzazione di alcuni progetti che assicurino uno sviluppo durevole ed equilibrato di tutta la Regione, progetti per la valorizzazione delle risorse idriche, per la produzione di energia elettrica, la valorizzazione dei beni culturali, valorizzazione di ambienti di grande valore paesaggistico, naturalistico e agricolo. Un esempio - che non vuole essere l'unico - è la collina di Aosta e Sarre.
Chiudo dichiarandomi favorevole a questo atto, auspicando un rapido avvio dell'iter per il compimento di queste opere, un rapido avvio che recuperi - passatemi la battuta - il tempo perso in Commissione. Insisto sull'opportunità, se le mie riflessioni sulla filosofia della legge non sono solo una mia interpretazione, di avviare un'analisi approfondita per l'individuazione di opere, che diano un forte impulso allo sviluppo economico e sociale, alla tutela e alla qualificazione ambientale; opere che ci permettono di salire un gradino in più.
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Intanto ringrazio il Presidente della III Commissione per aver difeso il ruolo importante della Commissione nel lavoro di approfondimento su un piano che - voglio ricordarlo - comporta un impegno di spesa per oltre 1.000 milioni, quindi non stiamo parlando di cose di piccolo conto, ma stiamo parlando dell'avvio di un meccanismo che impegna la Regione in modo enorme. Si tratta di una scelta che giustamente ha richiesto un approfondimento adeguato in sede di Commissione e credo che meriterebbe anche un'attenzione e un approfondimento adeguato all'interno di questo Consiglio.
Avevamo espresso un giudizio negativo come gruppo "Arcobaleno" sulla legge n. 21/2004, questa legge sulle grandi opere presentata scimmiottando la "legge Lunardi" del "Governo Berlusconi"; ci era stata fatta una enorme fretta nel luglio 2004 per approvare questa legge e poi è passato un anno e mezzo e l'unica cosa che è successa è questa proposta, che andiamo oggi a discutere... ripeto: un anno e mezzo! Quindi, da un lato, procedure sempre di urgenza: luglio discussione di "urgenza", perché assolutamente di "urgenza" bisognava votare il provvedimento, adesso ci troviamo con un provvedimento iscritto d'"urgenza" con il suppletivo, come al solito con questo sistema, e... ci troviamo di fronte a cosa? A quello che viene definito un piano, un cosiddetto "piano delle grandi opere", che in realtà, secondo noi, non è un piano, ma è un elenco di ben 14 interventi che cumulano per oltre 1.000 milioni di spesa, che non costituiscono affatto un piano! Cercherò di spiegare perché non costituiscono un piano e perché questo è un atto dal punto di vista amministrativo completamente "sgangherato", è un concentrato di pessima amministrazione, il cui contenuto si può descrivere in modo dettagliato punto per punto. A me è capitato raramente di vedere un atto così importante, ma così irregolare, al di fuori di qualsiasi correttezza dal punto di vista amministrativo! Credo che sia un atto questo da "Guinness dei primati" in negativo rispetto all'attività dell'Amministrazione regionale!
Ci sono almeno 7 punti, li voglio elencare, e poi cercherò di motivare punto per punto, per spiegare perché questo atto amministrativo non sta assolutamente in piedi e dirò alla fine perché questo atto amministrativo non produrrà alcun beneficio, anzi produrrà degli effetti negativi sull'Amministrazione regionale:
- 1° punto: violazione di regole fondamentali del procedimento amministrativo (ci tornerò fra poco);
- 2° punto: è un provvedimento illegittimo;
- 3° punto: è un provvedimento che ha avuto un'istruttoria del tutto approssimativa e inadeguata;
- 4° punto: è un provvedimento pieno di assurdità e di illogicità;
- 5° punto: contiene delle scelte che non sono motivate, ma sono arbitrarie;
- 6° punto: è un provvedimento che elenca 14 interventi di cui noi abbiamo solo un titolo e non sappiamo cosa ci sta dietro, è totalmente indeterminato questo provvedimento;
- 7° punto: è totalmente privo di copertura finanziaria.
Primo punto: violazione di regole fondamentali del procedimento amministrativo. Lo ha detto l'Assessore, ha citato la deliberazione di Giunta n. 3541/2004 con cui sono state definite le modalità per la presentazione delle domande per l'inserimento del piano delle grandi opere. In questa deliberazione era indicato come uno dei criteri fondamentali un termine: bisognava presentare le domande per essere inseriti in questo piano entro il 20 gennaio 2005; non solo, ma era allegato il modello della scheda da presentare e veniva fissato il 20 gennaio 2005 quale termine ultimo - lo avete anche sottolineato - per far pervenire le domande. Se andiamo a vedere questo elenco di 14 interventi che la Giunta ci propone adesso di inserire nel piano, vediamo che per il secondo intervento: "creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione di strutture militari", non è mai stata presentata neanche la domanda! Non c'è una scheda, non c'è alcuna istruttoria e all'ultimo momento la Giunta ha inserito questo intervento, di cui non sappiamo nulla! Ora, questo è un modo di procedere amministrativamente corretto? A me sembra di no! Ma non è l'unico caso, perché avete stabilito il termine del 20 gennaio e ci sono tutta una serie di interventi che non hanno rispettato questo termine. Intanto il primo intervento dell'elenco dei 14, "ampliamento del Presidio ospedaliero", la domanda non è pervenuta entro il 20 gennaio; non lo dico io, lo dice la scheda: la richiesta è stata presentata entro il 20 gennaio? Scheda di valutazione del nucleo: no! E non è l'unico caso questo, perché la stessa cosa vale per l'intervento 35, la scheda relativa all'accesso alla Valle d'Ayas, altro intervento molto delicato su cui poi torneremo, presentata fuori dai termini. Adeguamento telecabina Aosta-Pila: presentata fuori dai termini. Scheda 51, polo scolastico ex "Brambilla": addirittura qui la domanda è stata presentata il 24 febbraio, più di un mese dopo la scadenza, notate bene, dopo che il nucleo di valutazione si era già riunito e aveva già cominciato l'istruttoria... in corso d'opera si è aggiunta questa scheda! Questo è il modo con cui avete seguito il procedimento amministrativo che è completamente irregolare! Qui siete completamente fuori dal rispetto di un minimo di regole amministrative!
Secondo punto: l'atto è illegittimo e lo voglio documentare in modo puntuale... perché è illegittimo? Perché è in contrasto con la legge che prevede queste grandi opere, perché la legge dell'agosto 2004, all'articolo 3, prevede questo piano di interventi che comporta la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale e, all'articolo 2, definisce cos'è un'opera di rilevante interesse regionale e mette 3 paletti, solo 3: l'importo di spesa, 10 milioni di euro, se non si arriva ai 10 milioni non è considerata tale; deve essere coerente con il piano territoriale paesistico; deve essere dimostrata la rilevanza regionale. Questo è per tutte le opere che devono entrare a far parte del piano, ci sono questi 3 paletti. Ora questi 3 paletti non sono stati rispettati e non sono stati rispettati in un caso estremamente importante e clamoroso che è il primo degli interventi che avete messo nell'elenco, l'ampliamento del Presidio ospedaliero, perché già nella domanda, per essere inseriti nel piano presentato dall'Assessorato della sanità, alla precisa domanda: "Questo intervento è coerente con il "PTP"?"... la risposta non mia, del proponente, è "no", e la scheda del nucleo di valutazione alla domanda: "È coerente con il "PTP"?"... la risposta è "no"; quindi rispetto ad uno dei 3 paletti fondamentali posti dalla legge la risposta è negativa. Allora non si capisce con quale criterio possiate inserire nel piano un intervento che non è coerente con il "PTP" e quindi non rispetta la normativa di legge.
Terzo punto: questa istruttoria che avete fatto è del tutto approssimativa, fatta in modo stranissimo. L'istruttoria è stata fatta, dice l'Assessore, dal nucleo di valutazione; ma il nucleo di valutazione, modificato nella sua istituzione dalla legge sulle grandi opere... avete fatto una deliberazione, la n. 3019 del 17 settembre 2005, che ha istituito il nuovo nucleo di valutazione, composto da 6 persone. Ora, se andiamo a vedere le schede elaborate dal nucleo di valutazione, vediamo che non ci sono mai più di 3 componenti del nucleo. Allora, questo nucleo come ha operato? Metà del nucleo non è mai neanche stato interpellato, per non parlare poi dei dirigenti di settori importanti coinvolti nell'opera che avrebbero dovuto, anche loro, essere coinvolti in questa cosa. Di questo nucleo sono stati convocati alcuni componenti, sempre gli stessi, gli altri non sono mai neanche stati convocati, e io non ho trovato nulla nella deliberazione che motivasse questa cosa... o il nucleo di valutazione viene convocato e si riunisce... ma sistematicamente è stato convocato in forma ridotta.
L'assurdità di questo provvedimento: ci sono delle cose che sono veramente paradossali, ad esempio: in questo piano avete inserito all'11° posto dei 14 interventi la realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico e di deposito regionale; cosa sia questa struttura è illustrata nella scheda n. 48. È la famosa "Cittadella degli archivi" che era previsto di localizzare in via Clavalité, con il solo fatto che mentre voi portavate avanti l'istruttoria di questo intervento a livello di Assessorato dei lavori pubblici, l'Assessorato delle finanze deliberava di permutare quell'area dandola alla Guardia di finanza per realizzare la caserma... quindi voi inserite un intervento che non si può più fare, è una cosa assurda, perché un ramo dell'Amministrazione dice una cosa, l'altro ramo dell'Amministrazione va per un altro verso! Evidentemente non vi sentite, perché in Giunta comunque da una parte si dice di inserirlo, dall'altra si delibera che quella stessa area ha tutt'altra destinazione!
Arbitrarietà: perché? Perché qui sono state presentate 52 proposte, l'ha detto l'Assessore ed è descritto nella relazione, 52, ma una che non è mai stata presentata, perché non è mai stata presentata domanda per la questione del polo universitario; di queste 51, 31 sono state dichiarate ammissibili e altre sono state dichiarate non ammissibili; di queste 31, come si è arrivati alle 14, che poi non sono 14 perché queste 14 accorpano anche più interventi, quindi sono una ventina sostanzialmente delle 31 ammesse... con quale criterio è stata fatta questa selezione? La domanda è più che fondata, perché l'Assessore ha detto: "abbiamo scelto la coerenza con il programma di legislatura". Allora io cito almeno un esempio in cui questo è clamorosamente smentito, perché c'era la scheda n. 21 che prevedeva il discorso della metropolitana leggera, quindi dell'ammodernamento della linea Aosta/Pré-Saint-Didier, richiesto dalla Comunità montana della Valdigne, che è uno dei punti più chiari che c'è nel programma di legislatura... eppure lo avete stralciato! Quindi, come si sia passati dai 52 ai 14... è una cosa sotto una serie di interventi assolutamente misteriosa!
C'è poi un altro punto che è cruciale: l'indeterminatezza degli interventi. Qui andiamo ad approvare un elenco con 14 titoli di cui non sappiamo cosa ci sta dietro, e faccio degli esempi. Al 4° punto è scritto: "primo intervento di ammodernamento del sistema ferroviario valdostano"... cosa vuol dire? Se andiamo a vedere le schede, vediamo che c'è una scheda presentata dall'Assessorato competente che prevede un intervento di ammodernamento, che non è un primo intervento, e che prevede una spesa di ben 500 milioni di euro... allora cosa facciamo, andiamo ad approvare un intervento che va in quella direzione o... che cosa? Qui non è chiaro cosa significa questo primo intervento e non è spiegato da nessuna parte! Faccio un altro esempio: Valle d'Ayas, c'è scritto: "miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della strada regionale 45 per la Valle d'Ayas"... qui sono accorpate ben 4 schede, 35-36-37-38, che prevedono una certa tipologia di intervento e non sappiamo in realtà cosa verrà fuori da questo titolo, perché in Commissione ho chiesto all'Assessore: "la scheda 35 prevede l'allargamento del punto di accesso alla vallata, quindi si tratta di 4 km in cui c'è uno studio di fattibilità già fatto che prevede l'allargamento, prevedete di mantenere questo intervento o prevedete che possa essere modificata, facendo una galleria per l'accesso?". L'Assessore ha risposto: "non lo sappiamo, lo vedremo dopo quando faremo gli studi di fattibilità". Andiamo quindi ad approvare una cosa che non sappiamo assolutamente, al limite potrebbe esserci un solo buco che attraversa tutta la Valle d'Ayas e il buco è su, in cima a Champoluc... potrebbe essere così, no? Mi dia atto, Assessore, che il Consiglio qui non sa se mette in moto un meccanismo che costa 10 milioni di euro o 100 milioni di euro...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... ma io la legge la conosco!
Siamo tutti d'accordo sul fatto che si trovi una sede adeguata per l'Università, che ci sia un accorpamento di tutte quelle sedi che sono sparse, ma che voi mettiate, qui, "creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione delle strutture militari", senza che ci sia ancora alcun accordo con i militari, senza che ci sia alcun esame di questa problematica, senza che ci sia neanche una scheda che ci illustra questa scheda, è un intervento, anche qui, del tutto indeterminato, di cui non conosciamo i contorni, le caratteristiche, di cui non sappiamo niente! E poi, anche qui, "questione ospedale"... è un passaggio molto delicato. L'Assessore ha detto: "la Giunta condivide, la Commissione ha cambiato il titolo dell'intervento, a noi va bene così". Noi ne prendiamo atto, ma dire "ampliamento del Presidio ospedaliero" o dire "ammodernamento delle strutture sanitarie per creare un unico Presidio ospedaliero" non vuol mica dire la stessa cosa? No! Allora perché è stato emendato? Evidentemente quell'emendamento ha un significato ben preciso e lei lo sa perché la discussione in Commissione c'è stata! Sappiamo cosa significa questo emendamento: significa che si ripartirà con uno studio di fattibilità che dovrà prevedere ed esaminare tutte le opzioni, ivi compresa l'opzione di un ospedale nuovo... anche qui, ci troviamo di fronte ad una indeterminatezza nelle cose che andiamo ad approvare che è enorme. Faccio un altro esempio, prima ho fatto l'esempio degli archivi storici... un conto è se andiamo ad approvare un intervento per fare in Via Clavalité gli archivi... sappiamo cos'è, ma se lei dice: "sappiamo già che lì non si fa"... lo mantenete?... "ma non so, troveremo un posto, non sappiamo dove, in Valle d'Aosta, ad Aosta, non sappiamo dove faremo una struttura di quel tipo"... mi permetta di dire che qui ci troviamo di fronte ad un elenco di cui non si conoscono i contorni, le caratteristiche, le implicazioni!
Questa indeterminatezza non è poca cosa per il Consiglio, perché quando avremo approvato questo, come Consiglio, chi manovrerà tutto quanto? Sarà la Giunta che affiderà gli studi di fattibilità e, a seconda di come imposterete questi studi di fattibilità, darete una certa piega o un'altra piega, ma noi non abbiamo più alcuna possibilità di intervenire su questo! È questo il problema! Non è che possiamo approvare un piano che ci dice: "scoprire il mondo e poi la Giunta in questo scoprire il mondo ci mette dentro tutto quello che vuole"... è così! Ci avete presentato un piano che è totalmente indefinito nei suoi contorni e che lascia mano libera alla Giunta di indirizzarlo dove meglio crede, sia nelle priorità, sia nella tipologia degli interventi, sotto tutti gli aspetti! Per questo non è un piano, è semplicemente un elenco di interventi, generico, su cui voi manovrerete, sia nella tempistica, che nelle priorità e nei contenuti, come meglio penserete! Noi non siamo d'accordo a darvi questa "cambiale in bianco", evidentemente!
Infine, l'assenza di copertura finanziaria: ho fatto la somma dei 14 interventi, escluso il polo universitario perché non essendoci la scheda, non possiamo neanche fare un calcolo, ma basandoci sulle schede, che poi saranno magari totalmente abbandonate, ma 13 interventi sommano a 1.028 milioni di euro previsti nella documentazione presentata per la domanda. Ricordo che nel bilancio di previsione 2006-2008 ci sono a disposizione per le grandi opere ben 19 milioni di euro, quindi noi abbiamo una copertura risibile; 1.000 milioni che si prevedono di opere da realizzare, disponibilità nel triennio di 19 milioni di euro... quando mai si potranno realizzare? Quindi qui c'è la copertura forse per un piccolo intervento, uno dei più piccoli di queste 14 opere e basta, non c'è nient'altro! Con quale criterio si porta avanti questo tipo di procedura e di atto amministrativo secondo noi è molto discutibile.
Si tratta quindi di un atto illegittimo, non conforme a un corretto procedimento amministrativo, che correttamente credo... l'Assessore, di fronte ai rilievi fatti dalla Commissione, invece di scatenare una "bagarre" all'interno della maggioranza, verifiche e tutto quanto, avrebbe dovuto semplicemente prendere atto della debolezza e della contraddittorietà di questo provvedimento, ritirarlo, approfondirlo, ridiscuterlo in Giunta, fare delle scelte vere, presentare un piano e poi tornare in Commissione: questo avrebbe dovuto fare un Assessore responsabile! Invece si è voluto andare avanti e si è posto fretta alla Commissione, si è chiesto l'iscrizione del suppletivo, tanta fretta per non andare da alcuna parte! Perché cosa produrrà questo piano che oggi il Consiglio approverà - avete i numeri, quindi lo approverete -, ma poi... cosa succede? Qui viene un altro capitolo molto illuminante, e prego i colleghi di seguire un attimo, perché certe cose che sono state dette in Commissione... vorrei che venissero confermate in aula e rimanessero agli atti! In Commissione abbiamo chiesto all'Assessore: "cosa succede dopo che abbiamo approvato questo piano in Consiglio?"... l'Assessore ci ha detto: "nel giro di un paio di settimane porto in Giunta l'attribuzione di 14 studi di fattibilità"...
(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... no, la legge non dice quello, comunque lei ci ha detto: "porto in Giunta l'attribuzione di 14 studi di fattibilità"... io le ho ripetuto: "ma 14?"... lei mi ha detto: "sì, proprio 14, perché sono 14 interventi, 14 studi di fattibilità"... "ma ci sono i soldi?"... lei mi ha risposto: "abbiamo 1,5 milioni di euro per gli studi di fattibilità, quindi ci sono i soldi per gli studi di fattibilità". Le ho chiesto: "bastano?"... lei è un ingegnere, mi ha detto che bastano. Le ho chiesto: "se qui ci sono dei progetti già fatti, rifate lo studio di fattibilità?"... lei mi ha risposto: "sì, perché gli studi di fattibilità se anche ci sono, non sono stati fatti in modo conforme alla normativa nazionale e in modo conforme alla deliberazione della Giunta n. 4123/2001 con la guida che dice come deve essere fatta".
Va bene, io prendo atto, ma rimango esterrefatto e dico che lei, Assessore, si è cacciato in un brutto guaio, perché delle due: o lei fra 15 giorni porta in Giunta 14 studi di fattibilità oppure non è credibile che venga in Commissione a dirci una cosa, viene in Consiglio a dirci una cosa, e poi non lo fa! Lei lo faccia; se lo fa è credibile, se non lo fa non è credibile e dimostra non solo di non essere credibile e di aver raccontato delle storie, ma anche di non padroneggiare assolutamente questo dossier! Ho dei dubbi che lei lo faccia e le spiego anche il perché. Ho guardato le schede che ci avete dato attentamente e ho visto che di questi 14 interventi ce n'è uno che ha già il progetto definitivo. Mi chiedo come fa, lei, ad affidare uno studio di fattibilità per un intervento che ha già il progetto definitivo, non lo so! Si può fare di tutto, lei ha dimostrato di essere capace anche di fare delle cose impensabili... ma che lei riesca ad assegnare uno studio di fattibilità su un'opera che ha già un progetto definitivo... io non ci credo! Guardi, le diamo l'appuntamento al primo Consiglio di febbraio, quando faremo un'interrogazione in cui le chiederemo atto degli studi di fattibilità che lei ha assegnato sulla base di questo piano... siamo molto curiosi di vedere come ci risponderà, ma non è solo questo. Allora, uno ha il progetto definitivo, ce ne sono 5 di questi 14 che hanno già il progetto preliminare, quindi lei dice: "adesso stoppiamo tutto e torniamo allo studio di fattibilità"... e sono 6... poi ce ne sono 4 che hanno già lo studio di fattibilità o di pre-fattibilità e arriviamo a 10, quindi su 14 ce ne sono 10 che hanno già o lo studio di fattibilità o pre-fattibilità oppure un livello di progettazione molto più avanzato...
(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... no, lei ci ha detto che assegna 14 studi di fattibilità! Ci deve spiegare cosa succede, perché ci ha ripetuto quello, quindi noi aspettiamo che lei vada in Giunta a dare 14 studi di fattibilità, altrimenti non è assolutamente credibile! Voglio vedere che la fa questa cosa qua! Qui siamo di fronte a una situazione che è al limite dell'assurdo, comunque vedremo come si districherà, Assessore!
In conclusione, ci troviamo di fronte a un provvedimento che è completamente "sgangherato", irregolare dal punto di vista del procedimento amministrativo, che è privo di scelte; qui avete messo 14, ma poi avete accorpato diverse schede, praticamente avete messo dentro quasi tutto! Un concetto che volevo ancora sottolineare è che tutta questa procedura, che avete messo in atto, non farà fare alcun passo avanti alle opere, anzi le ritarderà, perché la voglio vedere, adesso, a rimettere mano a tutti questi studi di fattibilità, 14 studi, montagne di soldi spesi per poi trovarsi al punto in cui siamo... fra un anno saremo ancora fermi dove siamo adesso, perché questo è il meccanismo che avete avviato con questo tipo di procedura!
Presidente - La parola al Vice-presidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Su questo atto, intervenire dopo il collega Riccarand, è molto difficile, perché in 30 minuti ha illustrato tutto quello che è successo in Commissione. In effetti bisogna dire che buona parte delle cose che ha appena enunciato sono più che condivisibili. L'unica cosa che vorrei far notare è che il nostro gruppo distingue, in questo atto, 2 situazioni: l'aspetto politico che porta a delle scelte e l'aspetto dell'istruttoria e del procedimento.
Per quanto riguarda l'aspetto politico, sappiamo che sono state fatte delle scelte politiche da parte della maggioranza: possiamo non condividerle, ma spetta alla maggioranza far delle scelte, per cui, pur enunciando, come farò, alcune perplessità sulle scelte degli interventi inseriti, dobbiamo prendere atto che questa è la volontà politica in merito alle grandi opere.
Per quanto riguarda invece il procedimento, mi sembra che il collega Riccarand abbia illustrato pienamente come tale provvedimento sia confusionario nella sua totalità, e anch'io penso di non aver mai assistito, in questi 13 anni di Consiglio, ad un provvedimento così poco chiaro! Basti pensare che il primo giorno in cui ci è stato presentato tale Piano - è testimone il Presidente - è arrivato un documento con indicati questi 14 interventi, scelti tra 31 interventi elencati in un altro documento presentatoci; abbiamo chiesto di poter capire prima di tutto quali erano le 52 opere di cui si parlava, visto che nei documenti fornitici erano indicate 14 opere e 31... e non 52! Feci osservare che tra le opere di interesse regionale importantissime indicate nel documento tra le 31, vi era la questione della funivia del Monte Bianco, ma che stranamente... un'opera così importante non era inserita fra le 14! Mi fu risposto che si erano sbagliati ad inserirla in quanto tale opera era già stata giudiziata. Benissimo, anche qui un piccolo esempio di come l'istruttoria di atti importanti, dal punto di vista politico, debba essere curata con maggiore attenzione. Non è colpa dell'Assessore, ma ci sarà qualche funzionario che segue l'iter della predisposizione di questi atti; perché aspettare di arrivare in Commissione per dire "ci siamo sbagliati", su un'opera di un certo rilevante interesse, come la funivia del Monte Bianco? Nella prima seduta della Commissione c'erano quindi solo 2 elenchi di opere senza alcun'altra specificazione. È ovvio che abbiamo chiesto di poter capire prima di tutto quali erano le 52 opere di cui si parlava, visto che ne abbiamo viste indicate solo 31, e poi capire i criteri per cui si è passati dalle 52 alle 31 e poi alle 14. Questa nostra giusta richiesta ha comportato diverse riunioni della Commissione; ha fatto benissimo il Presidente della Commissione ad evidenziare che né da parte della maggioranza, né tanto meno da parte della minoranza c'è stato ostruzionismo; anzi, abbiamo cercato, lavorando anche nel periodo delle vacanze natalizie, di cercare di analizzare un atto per il quale, purtroppo, non ci era stata data nel modo opportuno la documentazione atta a poterlo valutare.
Si tratta pertanto di un atto confusionario che - come ha indicato il collega Riccarand - prevede un ammontare di spesa che anche noi dubitiamo possa assicurare la piena copertura finanziaria. Ci sono 18,5 milioni nel triennio e qui abbiamo un'indicazione di spesa di più di 1.000 milioni... ovviamente anche questa è una cosa sulla quale non c'è molta chiarezza!
Dal punto di vista della scelta politica incorre l'obbligo di fare dei rilievi: come mai fra le 14 opere a cui è stata data priorità non è presente la realizzazione di un Palazzetto dello sport di cui si parla da tanto tempo? Ovviamente era molto più utile inserire il Palazzetto dello sport rispetto ad una "Cittadella degli archivi" - come ha anche detto il collega Riccarand -, che fra l'altro sappiamo non verrà localizzata nel punto indicato nella scheda.
La cosa ridicola - o simpatica - è che sentendo su questo stesso argomento l'ingegnere e l'Assessore, le risposte sono tra loro contraddittorie; infatti all'ennesima domanda del collega Riccarand sul perché stranamente è stata inserita la "Cittadella degli archivi" in quella zona, che sappiamo essere destinata alla Caserma della Guardia di finanza, l'Assessore così ha risposto (cito): "Bisogna tenere presente che il progetto che noi abbiamo è stato cassato dal "VIA" per l'incoerenza con la zona rossa a seguito dell'inondazione del torrente Buthier, il "VIA" non censura il progetto in quanto tale, ma la collocazione dello stesso, questo significa che il progetto è una sorta di costruzione che si può spostare da una parte all'altra, perché la qualità del progetto e l'ideazione dello stesso tiene conto della funzionalità che questo complesso ha nella capacità di archiviare"; quindi dice: "non preoccupatevi, ci sarà un cambio di localizzazione, ma il progetto va benissimo, lo collochiamo in altro posto, forse vicino alla struttura universitaria". Peccato che alla stessa domanda, rivolta però all'ingegner Rosset, questi ha dichiarato: "L'esigenza di realizzare un archivio per l'Amministrazione regionale esiste tuttora e quindi verrà fatto uno studio di fattibilità, perché esiste un vecchio progetto di massima che risale a più di 10 anni fa ma che è superato per tutta una serie di aspetti"; quindi l'ingegnere dice: "c'è un progetto che è vecchissimo, superato, bisogna ricambiarlo, per cui faremo uno studio di fattibilità". Questo è un piccolo esempio su come a fronte della stessa domanda, le risposte sono del tutto diverse, e questo ci porta a pensare che questo provvedimento è stato creato di corsa, per la necessità politica di presentare una serie di interventi, ma senza che ci fosse un'istruttoria adeguata.
Per quanto concerne l'aspetto politico - come dicevo prima - la maggioranza giustamente ha fatto le sue scelte, anche se l'esempio del Palazzetto dello sport rispetto alla "Cittadella degli archivi" mi vede in una posizione diversa, come anche il fatto di aver puntato molto sui problemi della viabilità mentre c'erano altri progetti, indicati fra quei 31 selezionati, come ad esempio lo sviluppo turistico dell'area Nivolet, che meritava più attenzione, o gli stessi lavori di restauro del "Palazzo Cogne" o l'ultimazione della strada del Parco del Mont Avic, che è l'unico parco regionale e sarebbe importante ultimare, dopo tanti anni, questa strada... e questo intervento poteva essere una scelta da anteporre rispetto ad altre scelte sempre riguardanti la viabilità. Ovviamente queste sono scelte politiche sulle quali possiamo dare indicazioni e fare considerazioni, ma che sappiamo competono alla maggioranza.
Quello che volevo ancora sottolineare è l'aspetto procedurale che è stato molto limitato e che forse ha ingenerato nei commissari la necessità di avere almeno un parere su certi atti inseriti, perché la responsabilità di un amministratore è quella di capire se l'atto che ha di fronte è legittimo e risponde a tutti i parametri richiesti, affinché si possa dare un parere su qualcosa che è stato fatto secondo le indicazioni previste dalla legge. Queste sono alcune considerazioni che ho fatto anche in Commissione, e voglio ripetere quanto dicevo stamani, parlando dello "Splendor": quando si fanno delle scelte o un piano di interventi importanti, bisogna cercare che l'istruttoria sia fatta secondo le regole, che sia chiara, che tutti possano verificare, anche se poi ognuno manterrà la propria posizione, altrimenti si può pensare che venga fatto un provvedimento che deve passare in Commissione perché così è la prassi, ma ciò viene visto come un intralcio per cui si mandano i documenti che si hanno, così, alla rinfusa. Io penso che invece sia opportuno, se vogliamo ribadire la centralità del Consiglio e dare importanza all'attività dei Consiglieri, metterli in condizione di analizzare istruttorie fatte come si deve, altrimenti... non perdiamo tempo in Commissione, e decidete voi della Giunta! È inutile stare a perder tempo se poi... gli atti che arrivano in Commissione sono come quelli che abbiamo visto per le grandi opere! Questa è sicuramente una pagina poco edificante del ruolo amministrativo delle Commissioni e di questo Consiglio e mi auguro che non capiti più un fatto del genere.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (FA) - Più per una dichiarazione di voto su questo atto, che ha una grande rilevanza politico-finanziaria e amministrativa per quanto riguarda le procedure in essere rispetto alle grandi opere proposte dall'Assessore, e per dire principalmente due cose, già accennate da chi mi ha preceduto. Intanto, l'importanza di presentare una serie di opere di cui si è discusso già nella passata legislatura e che sono state riportate anche nel programma di legislatura attuale. Evidentemente progetti che ci trovano concordi, perché non si può dire che la creazione del polo universitario nell'ambito delle caserme militari non sia una cosa richiesta da tutti, una cosa importante della quale tutti siamo convinti vi sia la necessità, così come la realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico, ma la stessa questione del sistema ferroviario, insomma, sono tutte cose che ci hanno sempre trovato attivi nella richiesta di queste grandi opere: questo, se vogliamo, è in sé molto importante, ma è un'elencazione di opere che ci troveremo anche nella prossima legislatura.
C'è una cosa che mi ha molto interessato, perché ho partecipato a quasi tutte le Commissioni, tranne all'ultima, ma so che è avvenuto un evento "storico" per quanto riguarda il discorso dell'ospedale. Da quello che ho capito, l'"emendamento Sandri" ha modificato concettualmente l'impostazione sull'ospedale che questa maggioranza ha più volte esplicitato, nel senso che comunque ha ampliato il discorso ad uno studio che consenta di valutare, per il futuro, l'eventualità di uno studio per un ospedale nuovo, cosa che noi avevamo chiesto fin dall'inizio della legislatura. La nostra posizione era quella di dire "sì" all'intervento che ormai era in corso, ma certamente per noi era impensabile non prevedere che fra una ventina d'anni non si potesse ipotizzare un ospedale nuovo... quindi se va in quella direzione, devo dire che sono soddisfatto di questa procedura nuova che è si è avviata!
Per quanto riguarda il resto, ho cercato di paragonare l'Assessore al Ministro Lunardi, lo so che lei non è contento, però lo faccio per farle un complimento, perché del Ministro Lunardi si può dire tutto, si può non essere d'accordo su tutta una serie di opere, ad esempio lo stretto di Messina che rimane uno studio ancora da realizzare, ma delle opere, il Ministro Lunardi, le ha fatte! Quando vado all'aeroporto, passo per Novara... vedo che obiettivamente si toccano con mano alcuni lavori importanti, quindi qualcosa di concreto lo vediamo. Allora, siccome la paragonavo al Ministro Lunardi, ma non per mancarle di rispetto, spero che lei non la prenda in questi termini, anche perché personalmente stimo il Ministro Lunardi come persona, poi posso non condividere alcune cose, però dicevo, lì qualcosa è stato fatto, mentre qui, caro Assessore, Lei ci presenta il "libro dei sogni"! Capisco tutta la sua buona volontà di portare avanti, anche con una certa velocità, l'elenco di tutte queste opere, le quali, però, anche per il modo con cui sono state presentate, a mio avviso in modo confusionario... io non lo dico, perché l'ho sentito dai miei colleghi che mi hanno preceduto, ma obiettivamente mi sono reso conto che anche in Commissione, sia sui vizi procedurali, sia per quanto riguarda la scelta delle opere, ho trovato una procedura confusa, cioè siamo partiti da 51 opere... ne sono state rese ammissibili 31... alla fine arriviamo con 14 proposte che sono solo proposte di studi di fattibilità... Se così è, e se è vero che qui ci sono già dei progetti avviati, la confusione rimane nell'ambito di queste cose. Ora, se non si vede all'orizzonte la realizzabilità delle opere stesse, lei non ci ha mai detto quando alcune di queste verranno definite, i tempi non ci sono: ecco perché dico che questo è un piano totalmente indefinito!
Torno a dire: "bene, per quanto riguarda l'elencazione di opere, che condividiamo", ma rimane per noi un "libro dei sogni", rimangono solo degli studi di fattibilità; rimango sorpreso dalle cifre che sono state dette, perché quando penso che ci sono 1.000 milioni di euro impegnati in un faraonico nucleo di lavori, anche importanti, e poi faccio un ragionamento con la crisi economica che colpisce le famiglie più deboli e per quell'aspetto non si vedono mai interventi importanti, "qualche piccolo bocconcino da dare agli sfamati", come si suol dire, non farebbe male e da questa parte, invece, si sentono cifre che solo a dirle fanno girare la testa... ebbene, credo che se almeno fossero state poste in modo chiaro e quindi non in modo confuso, e avessimo più chiarezza anche nella tempistica di risoluzione delle opere stesse, forse saremmo stati più contenti!
Su questo piano ci asterremo, con l'auspicio che in futuro - tanto si tornerà su questi argomenti - ci sia la possibilità di avere, nella tempistica, maggiore chiarezza sulla realizzazione di queste opere!
Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.
Maquignaz (UV) - Intervengo riguardo a questo piano di interventi perché riteniamo sia necessario per la nostra Regione, un piano che arriva in seguito ad una legge che è stata fatta da questo Consiglio, la legge regionale n. 21/2004. Credo che come maggioranza siamo contenti e, come Consigliere, mi fa piacere ogni tanto fare un complimento alla nostra Giunta che sta portando avanti e mettendo "nero su bianco" delle scelte politiche strategiche per la nostra Regione, per il prossimo futuro, con investimenti da calcolare per circa 1.000 milioni di euro (2.000 miliardi delle vecchie lire).
A me sembra molto chiaro quello che c'è in questa scheda, la sintesi delle priorità necessarie per fare quegli interventi necessari per la nostra Regione, quindi ritengo che queste siano scelte molto chiare e limpide. Si parla dell'ampliamento dell'ospedale: credo sia ben chiaro dove lo si farà, credo sia dove è oggi, verrà ampliato ad est, e quant'altro, mi sembra che almeno questo si sappia, e so anche che i soldi che verranno stanziati sono parecchi per questo investimento, sicuramente per completare la terza fase dell'ospedale. Si parla di creare il polo universitario: credo che anche questa sia una scelta politica chiara che leggiamo benissimo in questo piano. Capisco che le procedure non sempre piacciono, non sempre possono essere così perfette come tutti le vogliamo, però a me sembra palese il fatto che le scelte che vi sono in questo piano che andiamo ad approvare vadano nella direzione di fare delle scelte chiare per la nostra Regione.
Mi dispiace che ci siano solo critiche da parte dell'opposizione verso questo piano, il quale, se verrà portato avanti - e io credo che verrà portato avanti, in quanto lo approviamo oggi - senza dubbio ci saranno i fondi per fare le opere vitali per questa Regione e porterà beneficio; di conseguenza auspico che anche qualcuno dell'opposizione possa vedere positivamente questa cosa. Mi dispiace molto che Riccarand sia stato così negativo su tutto questo piano, non mi sembra così negativo, mi sembra che ci siano tantissime scelte chiare, mi sembra che ci siano delle opere importantissime per la Valle d'Aosta... sfido qualcuno a dire che non vi siano opere importanti in questo piano! Si fa politica, si decide, si mettono "nero su bianco" le scelte che si fanno nel futuro e credo che questa sia politica chiara e sia andare nella direzione giusta. Non riesco invece a capire solo le critiche, mi fa specie che nessuno di voi veda almeno qualcosa di positivo, anche perché lavorare in questa direzione e mettere "nero su bianco" che si faranno finalmente delle scelte chiare per questa Regione... perché noi crediamo che andare a dire che si andranno a fare investimenti importanti nella direzione dell'elenco che abbiamo visto adesso, che sarà sottoposto oggi al Consiglio... ma per parlare anche delle varianti stradali ad esempio della Val d'Ayas, si andrà senza dubbio con le scelte che si faranno a risolvere dei problemi di vivibilità nelle zone di montagna e nelle vallate, dalla Val d'Ayas alla Valle del Lys...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... a Cogne vi sono, anche lì, degli interventi, ma a prescindere da questo, questi interventi che vediamo qui furono votati dal Consiglio in una risoluzione di ottobre del 2003, in cui si andava a chiedere alla Giunta di impegnarsi a trovare delle soluzioni per costruire le varianti stradali nelle vallate che avevano questa necessità. Mi sembra che oggi, andando a votare questo piano, ci sia una risposta ben chiara a quella risoluzione che allora fu votata da tutti. Ringrazio oggi per quel voto che ci fu allora di andare in questa direzione e fare queste varianti stradali, bisogna dire quello che è, e oggi c'è la possibilità, votando questo piano, di dare una risposta chiara e concreta. Dobbiamo quindi dire che qualcosa è stato fatto: da una risoluzione che fu votata, oggi abbiamo un piano che in questo Consiglio ci viene presentato e mi sembra che quell'elenco di vallate che allora erano nella risoluzione, oggi sono in questo piano!
A me sembra che le risposte politiche inizino ad arrivare anche ad esigenze della comunità valdostana. Questo non è un piano fatto con della confusione - come diceva qualcuno -, senza precisione, senza rispettare le procedure... andiamo a ricercare i cavilli, ma contano le scelte chiare che si fanno, non i cavilli, nella vita! Vogliamo far politica? Le scelte sono scritte sulla carta con l'inchiostro, finalmente, così almeno nel futuro prossimo sapremo cosa si farà; finalmente questa maggioranza ha messo per iscritto le scelte future che vuole fare per le opere di rilevante interesse regionale.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Il collega Maquignaz ha dimenticato di citare la famigerata "Valtournenche", gliela ricordo io, magari se n'è dimenticato, e volevo anche dargli una giustificazione rispetto alle contrarietà che ha sentito dalle minoranze, non perché io sia contrario, poi esprimerò il pensiero del nostro gruppo, però credo che lui debba interpretare queste contrarietà come una preoccupazione: quella che lui, nel 2008, tornando a Valtournenche, deve ancora fare la strada in mezzo al paese!
Vorrei partire da quel famigerato luglio 2004, quando l'Assessore, dopo quella bellissima mozione votata all'unanimità da questo Consiglio, si presentò con urgenza e all'inizio di una estate di vacanze presentò, con urgenza, quella legge che chiedeva di dare un voto favorevole a un avvio di grandi opere di interesse regionale. Ricordo che all'epoca l'urgenza era determinata dal fatto che, illuminati sulla "Via di Damasco", si era finalmente capito che questa Regione senza investimenti importanti nelle infrastrutture avrebbe cominciato a perdere fin da subito una sfida che siamo tutti impegnati a cercare di vincere: quella di mantenere la nostra Regione competitiva nella viabilità, ma anche in tutte quelle infrastrutture importanti e in quegli investimenti utili a far sì che il nostro benessere possa continuare a crescere in futuro.
Già all'epoca dovemmo astenerci dal dare un voto favorevole alla legge, perché esprimemmo due perplessità, oltre ad un atteggiamento positivo rispetto al fatto che ci fossero degli investimenti: la prima perplessità riguardava l'urgenza, perché si parlava di 1.000 milioni e in pochissimo tempo dovemmo approvare l'idea d'investire 1.000 milioni su opere di cui non si sapeva assolutamente nulla; la seconda era la mancanza di progettualità rispetto a questi 1.000 milioni e a dove sarebbero dovuti andare. Ci fu risposto di stare sereni; noi ci astenemmo, ma ci fu detto: "non preoccupatevi, perché ci sarà il momento nel quale le Commissioni e il Consiglio potranno valutare le scelte politiche che questa Giunta e questa maggioranza offriranno ai Valdostani". Noi... è di queste scelte che stiamo parlando, di queste famose 14 opere che dovrebbero dare un riavvio di investimenti. Su questo esprimiamo una perplessità: abbiamo il sospetto che se il Ministro Lunardi, proponendo la legge obiettivo, avesse utilizzato la stessa metodologia, probabilmente il collega Salzone andando a Novara non vedrebbe ancora quelle opere, perché è vero che il Governo ha tirato fuori dal cassetto una serie di progetti che erano stati già approvati, ma che erano rimasti nel cassetto per scelte di investimento diverse... c'è chi punta su certe aree del Paese e altri, il Governo di centro aveva ritenuto opportuno destinare parti importanti della finanziaria in quella famosa legge obiettivo che il Consigliere Salzone vede realizzata percorrendo la strada, vedendo 2.000 operai che realizzano una delle tratte europee più importanti, il canale 5, che da Lisbona porterà fino a Kiev, ma si parla addirittura fino a Mosca! Quelle opere, oggi, le possiamo vedere e fra qualche tempo le potremo utilizzare; l'altro giorno ho visto passare per la prima volta l'"Eurostar" 500 a 350 km/h ed è stato impressionante, perché vedere un treno che viaggia più veloce delle macchine, quando in macchina non tutti vanno piano in autostrada, ha fatto impressione, ma ha dato l'idea di opere che cominciano a realizzarsi. Torno alla legge obiettivo: quella legge si era prefissata di fare le opere, ma anche di semplificare tutte le procedure a monte degli appalti, altrimenti quelle opere non ci sarebbero.
Avevamo espresso questa perplessità nel luglio 2004, oggi la esprimiamo di nuovo, ribadiamo un atteggiamento positivo rispetto al fatto di investire in questa Regione, sono 10 anni che lo diciamo, finalmente ci sono oggi delle scelte di investimento per il bene della nostra Regione, poi si può andare a discutere sui criteri di scelta: c'è chi vuole il Palazzetto dello sport... anch'io, come il Vicepresidente Lanièce, avrei preferito... anziché parlare di magazzini per metterci dentro i documenti, vedere la gente che fa dello sport, ma sono scelte, sono 15 milioni di qua e 20 milioni di là! Invece, quello che lascia perplessi sono una serie di altri punti che vorremmo sollevare non per essere contrari, ma per essere costruttivi; noi vorremmo veder realizzate quelle opere e su questa volontà si innestano tutta una serie di perplessità. Il fatto che ci siano dei progetti che sono arrivati fuori termine, non è che, per caso, creeranno le condizioni per eventuali ricorsi?
Il fatto che la legge dell'agosto 2004 preveda che le opere abbiano tutta una serie di criteri e palesemente alcune di esse non li hanno, ma non perché non sono buone le opere, perché sono state presentate male sotto l'aspetto amministrativo, non è che ci creerà il problema di blocchi degli investimenti e di blocchi di progettualità e delle opere? Ci darà delle risposte, Assessore, lei è qui apposta, pagato... ci dia delle risposte! Non è che la superficialità delle schede e dei documenti creeranno le condizioni tecnico-amministrative per cui quelle opere non si potranno neanche iniziare e rimarranno progetti, prima di massima, poi con un investimento da parte dell'Amministrazione regionale diventeranno esecutivi perché si adatteranno alla normativa? Sì, probabilmente 10 progetti sono già fatti, gli altri 4 sono fatti con criteri diversi, ma verranno adeguati, perché oggi, con la tecnologia, basta che i progetti vadano dentro il computer che vengono modificati e seguono poi criteri legislativi di indirizzo che vengono fatti e questo per quanto riguarda la legittimità di tutti gli atti; noi esprimiamo preoccupazione, Assessore, perché abbiamo il sospetto che se la legge obiettivo del Ministro Lunardi avesse avuto tutte queste illegittimità, anzi, queste "criticità" - non le chiamo ancora "illegittimità", questi "rischi di illegittimità" - forse il treno a 350 km non lo avrei visto passare!
Ci permetta poi di fare una riflessione sulla metodologia politica: collegialità, vero... eh, Assessore! Lasciamo perdere noi, dell'opposizione, che probabilmente dobbiamo essere gli ultimi a sapere, voglio anche lasciar perdere le pressioni sul Presidente della Commissione che ho ritenuto veramente poco rispettose del ruolo del Presidente della Commissione e del Consiglio tutto, perché condivido con il Presidente l'idea che le Commissioni non è che sono al servizio della Giunta, sono al servizio dei Valdostani, ed è diverso! Voi non siete la Valle d'Aosta, voi siete il Governo! Poi c'è una Valle d'Aosta che chiede - invece di guardare - di approfondire, di discutere, credo senza aver fatto alcun tipo di ostruzionismo, però mi pare di capire che su questa operazione da 1.000 milioni la "collegialità" sia venuta poco!
Diceva giustamente il Consigliere Riccarand che nel gruppo di lavoro c'è gente che ne sa a pezzi di questa storia! Nella maggioranza - parlare per credere! - a pezzi se ne sa, a parte che se questi sono i documenti diventa difficile, anche per i Consiglieri di maggioranza, decidere 1.000 milioni su 3 foglietti, a cui schede abbinate, le 40-50 schede che ci sono... ma anche le schede sono delle sintesi su cui veramente uno, per esprimere 20 milioni di investimenti per ogni singola operazione piuttosto che 14, 18 o 35 o 500... veramente c'è un'oggettiva difficoltà! Quindi o cambiate la procedura, la semplificate, oppure risulta una mancanza di aggregazione, al punto che anche lei ha dovuto, in maggioranza, battere i pugni, chiudere i cerchi, perché c'è stata la sensazione che i singoli Assessorati, una volta sistemate le proprie esigenze, poco sapessero di un disegno più generale!
Infine esprimo una ultima riflessione che è anche una preoccupazione: il disegno globale della Valle d'Aosta che vorremmo... dov'è? Ieri sera eravamo insieme a discutere sulla Valle d'Aosta che vorremmo... queste sono opere che lavorano sul territorio, c'è molta viabilità, però non si ha l'impressione che queste 14 scelte disegnino in maniera coerente ed organica una Valle d'Aosta che, nel suo insieme, fa un salto di qualità! Si ha l'impressione che ci siano delle singole opportunità, o per qualche Sindaco, o per qualche pezzo di maggioranza che ha qualche interesse particolare in una vallata piuttosto che in un'altra, però, guardandole tutte insieme, il salto di qualità per l'intera Regione... dov'è? Migliorerà la viabilità, questo è il dato certo perché di tutte queste opere l'80% sono viabilità, ci sarà - speriamo! - l'aeroporto, quindi accessibilità della Valle d'Aosta nel mondo, però manca qualcosa dietro: una volta che le strade e gli aeroporti funzionano, la gente, qui, che ci viene a fare? A vedere le nostre meravigliose montagne!
Ho l'impressione che in queste 14 scelte - lo dico senza astio, ma solo come riflessione - si faccia un primo "step", ed è sperabile che questo sia un primo "step", è il primo piano, ma se dietro a questo primo piano non si comincia a progettare il secondo, perché all'80% sono opere di viabilità, cioè risistemiamo le strade, semplifichiamo i percorsi di accesso alle vallate, miglioriamo l'arrivo in Valle d'Aosta attraverso l'aereo del turismo commerciale, però strutture che facciano fare un salto di qualità alla Valle d'Aosta, una volta migliorati i tratti di viabilità, su questo c'è poco! Si parla del magazzino di archivio, sicuramente importante, perché ci costa magari mantenere gli archivi in qualche altro posto, c'è una risoluzione del Consiglio e anche quello è un atto formale da seguire, però la risoluzione del Consiglio mi sembra debole come motivazione politica per inserire questa opera nei 14 progetti prioritari... abbiamo l'impressione che i Comuni abbiano presentato delle singole esigenze, facendole diventare importanti a livello regionale, per poi beneficiare a livello locale nella singola vallata. Ci sfugge - speriamo che lei ce la possa dare - una visione globale di come, con queste 14 opere, al di là di un miglioramento della viabilità regionale, la Valle d'Aosta faccia, dopo aver investito 1.000 milioni, un salto di qualità nella vivibilità!
Palazzetto dello sport: questa è stata una scelta che avete voluto accantonare; su questo una perplessità la conservo, forse non c'è stata sufficiente volontà, a parte gli sportivi che continuano a lamentarsi, forse sfugge il principio che il Palazzetto dello sport non è solo per gli sportivi valdostani, ma è un'esigenza di carattere regionale per quanto riguarda le manifestazioni sportive, e noi, sulle manifestazioni sportive - ricordo il "Parallelo" di Pila qualche giorno fa, evento positivo per l'immagine della Valle - stiamo spendendo dei soldi sugli eventi sportivi a carattere turistico-commerciale. Non avere, in tutta la Regione, un centro dove tenere eventi di carattere sportivo, turistico-commerciale, è un punto interrogativo che lascio! Forse il Comune di Aosta non ha lottato abbastanza, forse gli sportivi stessi non fanno fatto abbastanza pressione o contano troppo poco; sono meno scontento sul fatto che non siano stati scelti progetti che vedevano lo smembramento di strutture sportive nel centro di Aosta a favore di strutture esterne al Comune di Aosta, perché - obiettivamente - parlare di spendere 40 milioni di euro per spostare un campo da calcio mi sembra eccessivo, nel momento in cui in bassa Valle abbiamo la gente che muore di fame, per cui quello ci può anche stare! Ma quando parliamo di "strutture ricettive per eventi sportivi e commerciali turistici", io una riflessione più seria sul Palazzetto l'avrei fatta, magari non da 15 milioni di euro, magari a 30 milioni di euro, per creare, dopo la viabilità, un mondo che attiri il turista. Non so se avete avuto l'opportunità di stare in queste settimane nelle nostre vallate e di parlare con i turisti, il lamento è stato uno: la Valle è bella, ma non si sa cosa fare!
C'è finalmente il Centro termale di Pré-Saint-Didier, nient'altro, qualche singolo albergo che si è attrezzato con un centro benessere, ma non c'è un salto di qualità come il Trentino o la Svizzera hanno fatto o come il Piemonte sta facendo, per giustificare un miglioramento della viabilità, per portare poi l'intera Regione a fare questo salto di qualità che tutti auspichiamo!
Concludo ribadendo il nostro atteggiamento positivo e costruttivo nei confronti di investimenti per quanto riguarda il salto di qualità e lo sviluppo della nostra Regione; ribadiamo però le nostre perplessità circa l'urgenza di questi atti che vengono sempre buttati in urgenza con pochissime riflessioni, la pochezza e la superficialità degli atti amministrativi che ci fanno dire: "facciamo una verifica per non impantanarsi fra 6 mesi con tutti gli altri, che magari diventano illegittimi o passibili di ricorsi dal punto di vista della legalità"!
Presidente - La parola al Consigliere La Torre.
La Torre (FA) - Caro collega Lattanzi, lei mi sembra troppo pretenzioso, perché quello che lei chiede di questi tempi, non solo qui, in tutta Italia, mi sembra troppo, idealmente: un salto di qualità... è già tanto se riusciamo a fare un salto... anche la qualità... bisogna accontentarsi! È il piano delle grandi opere, le opere sono grandi, questo è indiscutibile, si cominci ad accontentare che le opere sono grandi, poi se verranno fatte è un altro discorso, al limite potremmo entrare in un discorso di "campanilismo" fra di noi perché è evidente che da questa situazione non tutte le opere si potranno realizzare!
Devo dire che è sulle parole del Consigliere Maquignaz che mi sono risvegliato, perché ho sentito la necessità di riportare le cose al ruolo che ognuno deve svolgere, perché l'Assessore - di cui ho stima - fa il suo lavoro, così come il Consigliere Maquignaz quando interviene a difesa della maggioranza, e io stesso, nel momento in cui intervengo sulle posizioni di minoranza, perciò il Consigliere Maquignaz non deve fare un insulto alla sua e alla nostra intelligenza: facciamo questo "giochino delle parti" che va bene, ma non è che ci possiamo dire anche delle cose e crederci! Le diciamo, ognuno fa il suo lavoro ed è rispettato, ma non è che dobbiamo anche crederci, le diciamo, come diceva il Consigliere Lattanzi: non è che mi può convincere che possiamo fare delle cose...quindi io, al limite, posso fare un intervento più "campanilista" parlando di Aosta, perché quando vedo parlare del parcheggio autostradale... dico che è la porta sud di Aosta e il Consigliere Borre sa che battaglia abbiamo fatto! Poi c'è quasi una "sfiga", no?... perché quando parlavamo della porta a sud di Aosta, l'Assessore regionale ai lavori pubblici che lo bocciò era Martin, che ci fece girare per riunioni su riunioni, fra l'altro in quel momento Follioley stampava sotto il ponte la scritta "Follioley", che tutti quelli che passavano la vedevano, però il parcheggio autostradale non si poteva fare... la porta a sud di Aosta con tutte le sue implicazioni legate al parcheggio per la città, ai collegamenti con il centro, al parcheggio che permetteva alla gente di fermarsi sulle vie ad alta velocità, quindi sottopasso, l'arena che diventava insieme alla "CIDAC"... nessuno si ricorda che la "CIDAC" si è trasformata in quel "bunker" perché le è stato impedito, insieme alla Regione, alla "Cogne" e alla città di Aosta di realizzare un progetto, in quel piano che c'era, che era realizzato, di trasformarsi invece nell'importante porta a sud che doveva essere la porta dell'accoglienza della città nei confronti dei turisti e delle persone che passavano!
Adesso arriva questo parcheggio che è senz'altro utile: anche in questo caso c'è un'ironia della sorte, perché in fondo Aosta è una città romana, stiamo parlando dell'ampliamento dell'ospedale, da una parte, e, dall'altra parte, parliamo - proprio in una posizione esattamente parallela - della ricostruzione di un parcheggio importante avente delle valenze che sono quelle di allora, che andrebbero ampliate. Ecco che, allora, in questo caso diventa importante dire, con "campanilismo" - e io sono di Aosta, ho fatto anche il Sindaco - che la città di Aosta che da una parte viene chiamata a dare il sangue, nel senso che l'ospedale coincide con il sangue, ma può avere un senso, capisco il progetto che può avere un senso, ma viene chiamata la città a dare un contributo... secondo me dovrebbe avere come contrappeso tutta una serie di interventi sulla città che vadano ad alleviare quello che le viene chiesto da altre parti!
Le opere ci sono, adesso il problema è: "quali saranno realizzate".... qui lo scontro al limite, Consigliere Maquignaz, non possiamo credere che verranno realizzate tutte, io preferisco che venga realizzato il parcheggio pluripiano di Aosta, però io rispetto la sua vallata, penso che per lei sia più importante quello. Per noi è più importante questo, anche perché ad Aosta ci sono 40mila abitanti e le necessità in termini tecnici-operativi potrebbero pesare più a vantaggio di Aosta, quindi restiamo nell'ambito delle cose che ci siamo detti, facciamo finta di credere nelle rispettive posizioni e procediamo serenamente... è già tanto se riusciamo a portare a compimento una o due di queste grandi opere!
Presidente - La parola al Consigliere Lavoyer.
Lavoyer (FA) - Non volevo intervenire, ma dopo l'intervento del collega La Torre, che ha sottolineato la posizione del collega Maquignaz, devo per forza intervenire a favore della posizione del collega Maquignaz. In questo periodo nel Consiglio vanno di moda i Consiglieri di zona, c'era addirittura Cesal che voleva fare il Collegio uninominale nella Valdigne... io, invece, devo fare i complimenti al collega Maquignaz, perché ha ottenuto un risultato importante, quindi penso che anche la sua difesa su questo piano sia motivata. È riuscito ad ottenere l'inserimento all'interno di questo piano di un'opera importante che io, come Consigliere di zona della Comunità Monte Cervino, ho sempre cercato di realizzare e far inserire in qualche piano, senza mai riuscirvi, neanche nei 5 anni che ho fatto l'Assessore ai lavori pubblici!
Veramente i miei complimenti al Consigliere Maquignaz per il lavoro che ha saputo svolgere e la "tessitura della tela"... riuscire a convincere l'Esecutivo; poi bisogna "dare a Cesare quel che è di Cesare", perché ho l'impressione che l'Assessore Isabellon cercherà di prendersi tutti i meriti di questo inserimento! Io che so il lavoro fatto dietro le quinte dal collega Maquignaz, lo sostengo in questa azione e chiederei al Presidente del Consiglio, nel limite del possibile, se è possibile fare una votazione distinta per le singole opere, perché io, anche in contrasto a quanto detto dal mio Capogruppo sulla circonvallazione di Valtournenche, voterei sicuramente...
(La Torre, fuori microfono) - ... io sul parcheggio di Aosta...
... a favore. Se ciò non è possibile, dico qui che lavorerò in stretto contatto con il collega Maquignaz, affinché almeno questa opera venga realizzata!
Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Intervengo anch'io in parte come Consigliere di zona, non voglio "scimmiottare" i colleghi Maquignaz ed altri, ma sono due argomenti che mi interessano, uno nella Val d'Ayas, anche se devo dire che se dovessi, io, fare una scala di priorità di tutti gli interventi, sicuramente anteporrei agli altri il sistema dei trasporti, aeroporto "in primis" e ferrovie, perché la Valle d'Aosta sta vivendo un momento di isolamento delicato. Tutti gli interventi previsti nel piano sono importanti - ripeto - mi soffermo solo sulla Val d'Ayas e sul problema dell'ospedale.
Rispetto alla Val d'Ayas raccomando alla Giunta di dare una priorità a due interventi negli studi di fattibilità, uno è l'accesso, dove - come ricordato dal collega Riccarand - c'è uno studio preliminare e definitivo, che dà delle risposte alla parte a monte dell'abitato di Verrès. Ricordo che la strada della Val d'Ayas è quella rispetto alla quale la Regione ha investito di meno negli ultimi anni, essendo assieme alla Valle di Gressoney, che necessiterebbe di un intervento corposo, quella che è stata regionalizzata dopo rispetto alle altre. Per cui due priorità, l'accesso e anche il fondovalle inteso come tunnel di Champoluc, perché la viabilità nei periodi invernali è diventata a un livello talmente alto che ne va della sopravvivenza della località turistica; è un paese, Ayas e Champoluc, che ha grossissime potenzialità in termini turistici, che tuttavia vengono meno con questo eccesso di auto nel centro storico e l'unica possibilità tecnica che è stata individuata da anni è quella del tunnel. Chiedo pertanto che venga previsto questo studio di fattibilità fra le priorità assolute.
Rispetto all'ospedale rilevo due novità importanti che mi fanno dare un voto favorevole a questo documento: innanzitutto nel titolo - come ha riferito l'Assessore - si parla di realizzazione di un unico Presidio ospedaliero, e poi nell'allegato al disegno di legge n. 105 - appena licenziato dalla Giunta - che riguarda l'approvazione del piano regionale per la salute e il benessere sociale. In questo allegato si dice, rispetto all'obiettivo 27 dell'unificazione delle sedi ospedaliere, che nel primo semestre 2006 si prevede di realizzare lo studio di fattibilità previsto dall'articolo 3, comma 3, della legge n. 21/2004, che potrà contenere anche analisi comparative con soluzioni alternative fra loro. Questo mi fa pensare che tutte le strade sono aperte, io ho una mia opinione che ribadisco: se tutte le strade sono aperte, ritengo che lo studio comparativo debba prevedere l'analisi attenta delle necessità dei posti letto - mi riferisco al lavoro dell'Assessore alla sanità - perché dai dati presentati la settimana scorsa dall'USL rispetto all'attività ospedaliera, registro un numero di posti letto medi occupati di 431 oltre a 54 in day hospital, rispetto a circa 570 posti letto esistenti, cioè mediamente abbiamo un tasso di occupazione bassissimo con delle punte minime in luglio e agosto e delle punte massime tradizionalmente nei mesi invernali di gennaio e febbraio. Questo per dire che nello studio di fattibilità va analizzata attentamente la necessità di aumento di posti letto, perché ricordo che oggi stiamo parlando di "ampliamento di ospedale" ma nel 1990 la "Giunta Bondaz" definì la necessità di posti letto in ospedale in 800 posti letto rispetto ai 600 esistenti all'epoca. Dieci anni dopo eravamo scesi a 500 e, poiché i parametri del Ministero della sanità definiscono la necessità di 5,5 posti letto per 1.000 abitanti, la Valle d'Aosta è esattamente nel limite dei dati del Ministero della sanità.
Sono, come sapete, dell'idea che vada ampliato l'ospedale, chiedo che nello studio di fattibilità e nella comparazione venga presa in considerazione anche l'ala sud, così come la possibile acquisizione dell'ex hôtel Mont Blanc. Mi dispiace contraddire il collega Maquignaz, ma nello studio comparativo sono previste tutte le possibilità e a me pare che questo sia il modo serio di ragionare, al di là dei preconcetti di ognuno di noi; dobbiamo ragionare per realizzare un'opera che faccia il bene della Valle e che vada a dare delle risposte serie e concrete alle necessità. Per questo motivo accolgo con favore la predisposizione di questo piano; è vero che è un piano che definisce delle attività di larga massima e che non ha dei finanziamenti corrispettivi, però da qualcosa bisogna partire, se non altro non si potrà dire che non c'è una strategia. Qui le strategie sono ben delineate, la realizzazione delle strategie è opera nostra ed è il compito più difficile degli amministratori. Attendo delle risposte puntuali da parte dell'Assessore Cerise.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Intanto vorrei chiedere scusa al collega Maquignaz, se mentre lui interveniva, in modo poco educato nei suoi confronti, ho fatto alcune osservazioni. Abbia pazienza, mi sono ribellata quando ho sentito che lei riduceva all'espressione "cercare i cavilli" quello che è il lavoro del legislatore e dell'amministratore, quello di darsi delle regole e di rispettarle.
A me sembrava che tutto l'intervento del Consigliere Riccarand fosse nella logica di dire: "il Consiglio si è dato delle regole e poi queste regole non vengono applicate". Forse ho capito male, ma avevo interpretato il suo intervento, collega Maquignaz, - forse malamente e in questo caso le chiedo scusa - come se il voler rispettare la legge e le procedure che la legge indica siano da considerare cavilli che impediscono di lavorare. Forse non era questo il suo pensiero, ma volevo che non ci fossero equivoci.
Prendo atto con soddisfazione che c'è stato in Commissione quell'emendamento che riguarda l'intervento dell'ospedale. Anch'io credo - come ha detto il collega Vicquéry - che non si può più parlare di ampliamento "tout court" o di "completamento della 3a fase dell'ospedale"; questa era una decisione presa a suo tempo, adesso è superata nel senso che si vuole andare oltre e se è vero - come penso sia vero - quanto ha detto l'Assessore Cerise, che su tutte le opere va fatto uno studio di fattibilità, su tutti gli interventi...
(Cerise, fuori microfono) - ... non sono la stessa cosa "interventi" e "opere"...
... quando terrà una lezione sulla differenza tra tali vocaboli allora cercherò di spiegare anch'io perché "ampliamento del Presidio ospedaliero" è diverso che "ammodernamento di strutture ospedaliere". Quindi credo che siamo concordi nel dire che le parole non sono insignificanti e l'aver scelto alcune parole piuttosto che altre indica una prospettiva nuova, un'apertura, una possibilità di superare gli studi attuali che sono stati già approvati e sulla base dei quali il Comune di Aosta ha già dato alcuni indirizzi; le conclusioni fin qui definite si possono superare con nuovi studi di fattibilità che tengono conto delle diverse alternative. Ritengo che nelle diverse alternative ci possa essere l'ampliamento a sud, che è tanto caro al collega Vicquéry, ci può essere l'ampliamento ad est, che interessa l'Assessore Fosson, ma ci potrebbe essere una nuova risposta a questa esigenza. Auspico che lo studio di fattibilità preveda risposte diverse, sulla base delle esigenze nuove che la sanità pone, sia come numeri di posti letto, ma anche come flessibilità della struttura muraria, tale da consentire a un Presidio ospedaliero di rispondere in modo flessibile alle innovazioni tecnologiche e alle innovazioni chirurgiche...
Credo che sia importante che con questa scelta e con questo emendamento si apra una strada nuova, un approfondimento a 360 gradi, che consenta giustamente di acquisire tutti quegli elementi che la legge sulle grandi opere indica e che possono consentire a tutti di fare una scelta più meditata e con maggiori informazioni in mano.
Presidente - La parola al Consigliere Comé.
Comé (SA) - Brevemente, anche perché non ho partecipato ai lavori della Commissione, questi sono stati seguiti dal collega Lanièce che ha già espresso le valutazioni della "Stella Alpina". Il mio intervento sarà breve e servirà per esprimere il nostro voto.
Devo dire che quando ho preso ieri questo piano di interventi, me lo sono letto e siccome avevo presentato una iniziativa che riguardava l'area megalitica di Saint Martin di Corléans, ho visto che tale area non era stata considerata mentre erano stati inseriti dei progetti che erano già in fase di progettazione avanzata, quindi da un lato mi sono detto: sarebbe preoccupante, dopo 36 anni, rivedere un piano di fattibilità per quanto riguarda l'area megalitica di Saint Martin di Corléans, ma dall'altro ho pensato che poteva essere interessante perché forse avremmo avuto l'occasione per rivedere, attraverso un progetto di fattibilità, il progetto Vallecchi che tanto aveva fatto discutere.
Al di là di questo, ricordo che quando l'avevamo approvato, avevo dichiarato che questo disegno di legge poteva servire a molti Sindaci per presentare delle proposte di interventi che non venivano più finanziati, perché erano stati tolti i trasferimenti di settore, quindi ricordo che avevo detto, all'epoca, che i Sindaci si erano visti chiudere le porte con i trasferimenti di settore e che avrebbero cercato di entrare dalla finestra con degli interventi di rilevante interesse regionale. Invece devo dire che questi interventi non sono entrati dalle finestre... per molti di questi, addirittura, è stato trivellato il tetto ed sono state fatte passare dall'alto queste opere, che sono arrivate - come ha elencato in maniera puntuale il collega Riccarand - in modo da decretare lo sgangheramento e l'irregolarità di questo atto.
Un altro aspetto che mi ha colpito è stato l'emendamento presentato dal Consigliere Sandri che ha riformulato la dicitura dell'intervento sull'ospedale; fra l'altro, vedo che l'Assessore oggi ha dichiarato che è favorevole a questa nuova dicitura e mi pare che nell'interpretazione fatta dal collega Salzone sia stato detto che qui potrebbe riaprirsi, quando viene rivisto attraverso un progetto di fattibilità l'aspetto dell'ospedale, un'eventualità di un ospedale nuovo: questa cosa mi lascia molto perplesso, vorrei avere spiegazioni da parte dell'Assessore.
Per quanto riguarda il piano dei 14 interventi, devo sottolineare come questo miri soprattutto sui trasporti e condivido che forse altri interventi sarebbero stati interessanti da inserire. Vorrei sottolineare - qualcuno lo ha fatto prima di me - il discorso del trasferimento del "Puchoz", ho letto prima di Natale un intervento del Sindaco di Aosta che ha dichiarato che prima della fine del suo mandato, nel giro di pochi anni, il "Puchoz" sarà trasferito; qui non lo vedo neanche inserito nelle opere e - come sottolineato da altri colleghi - molte di queste opere rimarranno qui, sulla carta, ma quasi sicuramente non verranno realizzate.
Esprimiamo un giudizio che possiamo dire discretamente favorevole per quanto riguarda l'elenco, anzi, si potevano mettere anche altri interventi nell'elenco, ma abbiamo delle perplessità sulla realizzazione, quindi mi auguro che venga accolta la richiesta che aveva formulato il collega Borre alla fine del suo intervento, che dice: "spero che il ritardo eventuale di qualche giorno causato" - fra virgolette, perché sono solidale con il collega Borre - " causato dalla Commissione, venga rapidamente recuperato nella fase di esecuzione"... e questo è tutto nelle sue mani!
Presidente - Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Ringrazio - mi sembra il minimo - tutti i colleghi che sono intervenuti nel dibattito. Cercherò di ripercorrere nelle risposte i punti salienti che ho colto nei vari interventi. Mi piacerebbe fare una premessa.
Mi devo complimentare con il collega Riccarand, perché ha dato prova di un'intelligenza diabolica e ha usato questa intelligenza per fare il rivoluzionario non in maniera "bombarola" o "da piazza", ma per insinuare nell'ambito della Commissione consiliare il sospetto, anziché nobilitare il dibattito politico, come poi fortunatamente è venuto fuori in quest'aula, perché il collega Borre ha fatto un cenno fondamentale a questo aspetto, e cioè questa Assemblea, e chi sedeva nella Commissione, la discussione la doveva fare nel merito delle scelte; il merito delle scelte sta a significare se le opere che la Giunta regionale propone danno o non danno delle risposte alla Valle d'Aosta nel futuro, se sono quelle le opere che riteniamo coerenti con una Valle d'Aosta che vogliamo. Poi cercherò di dare una risposta al collega Lattanzi.
Il collega Riccarand, invece, debole di argomenti politici, ha banalizzato tutta la questione con degli argomenti di tipo burocratico, uscendo in una maniera che non può che essere strumentale, perché lui sa leggere completamente fuori da quello che dice la legge. Lui fa una serie di ipotesi, ma l'articolo 3 di questa legge, approvato da questo Consiglio, sapete cosa chiede? Dice: "La Giunta regionale, sentito il CPEL, sottopone all'approvazione del Consiglio regionale un piano di interventi che comportano la realizzazione di opere di rilevante interesse..." - ripeto: "un piano di interventi", che non sono le opere - ... definiti in particolare per sapere cosa? Tre requisiti, in ognuno di questi interventi bastava dire tre cose: l'indicazione di massima degli interventi, e questo vuol dire che la questione di dove si fa è strumentale, l'indicazione di massima sta a significare che l'intervento è in un ambito; certo, quando si parla della viabilità della Valtournenche mica la faremo in Cina, la faremo nell'ambito della Valtournenche! Allora, lì, l'intervento era più leggibile rispetto ad altri. Il secondo requisito è la definizione del settore interessato, quindi trasporti, viabilità, e il terzo le finalità perseguite. C'è forse uno di questi interventi che è carente di queste 3 cose? No! Le hanno tutti puntualmente. Allora quello che è previsto dalla legge è quello che abbiamo fatto.
La legge dice un'altra cosa ed è qui la confusione: intanto stabilisce che questo piano può essere integrato - quindi questo è un capitolo aperto - con future proposte che nel frattempo vanno ad essere inserite ad opera della Giunta con le modalità di cui al comma 1, cioè tornando in quest'aula; ma poi la legge dice che gli interventi che qui vengono approvati devono essere sottoposti successivamente ad uno studio di fattibilità, peraltro previsto dalla legge nazionale, e meglio disciplinato con una deliberazione di Giunta che va a dire quali sono i contenuti. Voglio sottolineare come fra questi contenuti ci sia uno studio comparato fra le varie ipotesi, quindi qualsiasi opera che superi i 10 miliardi è sottoposta comunque ad uno studio di fattibilità. Che poi qui assumono una veste particolare che non si è detto... collega Squarzino, lei non l'ha letta la legge, non l'ha letta... altrimenti non avrebbe detto quello che ha detto prima! Allora, vado avanti, cosa succede? Dice che devono essere fatti gli studi di fattibilità e qualora questi abbiano dato un esito favorevole, a questo punto viene stilato il piano delle opere che ritorna in questo Consiglio, e lì si farà il discorso politico se da uno studio di fattibilità è emerso che quell'opera indicata è quella che risponde meglio di tutte ai bisogni.
Il procedimento prevede quindi 2 fasi... in questa stiamo discutendo genericamente di un piano degli interventi, questa è la differenza! Tutta quella cosa che lei ha detto, Consigliere Riccarand, è completamente fuori strada ed è servita solo a creare una trappola di tipo politico, nella quale pure io, come un fesso, ci sono caduto, tant'è vero che ho stupidamente preso come una cosa provocatoria il suo messaggio ANSA e me la sono presa con l'amico Borre e con l'amico Perrin, ho abboccato, sono caduto nella stessa trappola in cui era caduta la Commissione! Ma quando mai la Commissione si deve preoccupare di questi aspetti? Non voglio neanche - perché offenderei la sua intelligenza - smentire le sue affermazioni, in quanto lei, quando ha tirato in ballo il "PTP", siccome al "PTP" ci ha lavorato, sa bene di aver detto una cosa che non sta in piedi, e l'ho già detto in Commissione, perché intanto la coerenza con il "PTP" non è dell'intervento, ma è dell'opera, quindi al prossimo piano...
(interruzione del Consigliere Riccarand, fuori microfono)
... glielo dico io, perché l'ho scritto io, le dirò anche perché ho voluto che ci fosse la coerenza dell'opera con il "PTP". Vede, c'è una differenza di come noi due interpretiamo l'ambiente: lei usa l'ambiente per fare del "terrorismo ideologico", infatti lo dimostra il fatto che dopo il suo Governo all'Assessorato all'ambiente, quando si parla di "ambiente" in Valle d'Aosta, la gente si tocca le dita dei piedi, perché l'ambiente è demonizzato: non si fa questo, non si fa quello, salvo l'autostrada, perché allora l'autostrada si doveva fare perché si era in maggioranza, prima non si poteva fare! Invece io ho un approccio con l'ambiente di tipo pragmatico, che tiene conto del fatto che su questa terra ci sono gli uomini che ci devono vivere e devono progredire, compatibilmente con l'ambiente. Sulla base di questa logica, quando abbiamo fatto questa legge abbiamo cercato di sintetizzare le procedure, perché uno degli intoppi che ci sarebbe stato nell'approvazione dei progetti, quindi nella fase ancora più a valle, dal momento che il Consiglio ha definito le opere e non i programmi, si passa alla fase progettuale, cioè si fa un progetto preliminare che poi va al "VIA", 180 giorni senza considerare lo studio del "VIA".
Cosa ci siamo detti? Se vogliamo dare a queste opere una procedura accelerata, dobbiamo fare in modo che la fase autorizzativa coincida con la fase autorizzativa di valutazione di "VIA", tanto che abbiamo previsto che il tutto si deve esaurire in una Conferenza dei servizi allargata al Comitato scientifico per l'ambiente, ma se non si toglieva la pregiudiziale della coerenza con il "PTP", la Conferenza dei servizi avrebbe "cassato" l'opera nel momento stesso che ci arrivava! Ma la coerenza dell'opera è una coerenza alle norme cogenti del "PTP", non degli indirizzi in astratto, e "ad abundantiam" voglio ricordare l'articolo 8 della legge n. 11, che è illuminante circa questo punto e sembra che sia stato fatto proprio per questo caso. Se l'opera deve essere coerente con il "PTP", significa che un'opera può anche essere resa coerente con il "PTP", questo lo dissi in Commissione. Dissi: "facciamo attenzione perché possono esserci delle opere o degli interventi che non sono più coerenti con il "PTP" per un processo di invecchiamento con il "PTP"". L'articolo 8 della legge n. 11, che lei ha contribuito a fare, dice: "In via eccezionale la Giunta regionale, acquisiti tramite Conferenza dei servizi i pareri delle strutture generali competenti in materia di tutela del paesaggio, di urbanistica, nonché di quelle competenti per la specifica materia dell'intervento proposto, può deliberare, in deroga alle deliberazioni del "PTP", l'approvazione dei progetti di opere di interesse generale e di lavori e di interventi aventi particolare rilevanza sociale ed economica"... è la testuale definizione delle grandi opere.
In qualsiasi momento, quindi, nella fase che va dall'approvazione del programma delle opere al momento in cui le opere sono sottoposte alla procedura che deve dire se l'opera è coerente con il "PTP", c'è la possibilità, quand'anche ci fosse un'opera che non è coerente - non è il caso di queste opere -, di fare ricorso alla procedura dell'articolo 8 di una legge regionale, considerata anche castigante. Per cui, sull'intervento verso il basso, mi aspettavo qualcosa di più nobile dal punto di vista dell'approccio al problema, e qui colgo quelle sfide che mi sono state lanciate partendo da quello che mi ha detto il Presidente Borre: "mirare più in alto", che viene ripreso anche da qualcun altro.
Passo sopra l'intervento del Vicepresidente Lanièce, che non ho capito molto; l'unica cosa che ho capito è che la cosa più importante da fare è la strada del Mont Avic, 70 miliardi... non è una cosa da poco. Voglio solo ricordare che adesso al Parco del Mont Avic si accede anche da un'altra parte e c'è la comunità di Champorcher che sta recriminando di avere anche lei 70 miliardi per arrivarci! Allora mettiamo tutto in discussione, poi "scimmiottando" una legge dello Stato, che non c'entra niente, la legge dello Stato è ancorata su tutta una serie di altre questioni. C'era il "libro dei sogni", amico Salzone; a questo punto mi aspetto un ringraziamento da parte del nostro Capogruppo, che ci ha chiesto di aiutarlo a "sognare". Se abbiamo scritto un "libro dei sogni", vuol dire che ho dato una risposta a una sua esigenza.
È interessante quello che ha detto il Consigliere Lattanzi sul fatto che uno degli elementi, che dovrebbe essere alla base della scelta di questi interventi strategici è quello di tenere alta la competitività della Regione. Credo che questo sia il nocciolo della questione, ma quando si vanno a proporre certi interventi sulle strutture lo si fa in questa ottica; l'autoporto, l'aeroporto, la ferrovia, la stessa mobilità degli snodi autostradali, l'accesso alle valli, abbiamo fatto degli investimenti sulle testate di queste valli che sono consistenti, per verticalizzare lo sci, che non sono oggi così al sicuro e poi si aprirà anche il capitolo della messa in sicurezza un giorno, quindi voglio tranquillizzarla, ricorsi in questa fase non ce ne sono. I ricorsi potrebbero venire fuori nel momento in cui si mettessero all'appalto delle opere che risultassero, come tali, incoerenti con il "PTP" o che fossero prive dello studio di fattibilità, previsto da una legge statale; allora sì, ma in quella fase... ma gli interventi... non c'è scritto da alcuna parte che devono essere coerenti con il "PTP"! Questo lo dice la legge.
Ci sono poi delle contraddizioni che sono emerse e che mi corre l'obbligo di riprendere. Mettiamoci d'accordo, ci abbiamo messo un anno e mezzo per definire questo piano di interventi, qualcuno ci accusa di essere stati lenti, ci dice: "in un anno e mezzo ci avete "scodellato" solo questa robetta qua"? Qualcun altro invece dice: "in pochissimo tempo ci avete buttato lì questa roba, come se fossero scelte estemporanee fatte all'ultimo momento". Non so, fate voi, mettetevi d'accordo, per me va tutto bene; resta il fatto che noi, questo piano, lo abbiamo elaborato sulla base di approfondimenti che sono durati un anno e mezzo.
Veniamo adesso alla questione degli studi di fattibilità, prima di dare una risposta al collega Vicquéry. Qual è la verifica che dobbiamo fare? Dobbiamo fare la verifica in qualsiasi sia la fase di progettazione, adesso è uscito il collega Comé che rilevava il fatto che non era stata inserita l'area megalitica di Saint Martin de Corléans, ma non ha senso, è in appalto, non c'è da definire niente! Invece, per quelle che saranno le grandi opere che discenderanno da questo piano degli interventi, si tratta ancora di definire i piani di finanziamento. Si tratta di fare la fattibilità, e la fattibilità significa andare a ricercare, anche da un punto di vista esecutivo, qual è la realizzazione che più risponde al quadro dei bisogni.
Allora, se il collega Riccarand ha citato i 7 difetti, devo dire che la deliberazione del 2001 che disciplina i contenuti dello studio di fattibilità, contiene 7 punti in cui ci sono i tempi di realizzazione, in cui si va a vedere dove devono essere localizzate le opere, questa volta non in linea di massima, ma puntualmente, perché non si tratta di interventi, ma di opere, dove ci sono i costi benefici e si fa la comparazione fra i vari progetti e le varie soluzioni. Ecco perché sono aperto al fatto che chiamare un intervento con un titolo o l'altro non cambia niente, mentre è fondamentale che dallo studio di fattibilità emerga qual è l'opera che risponde ad una serie di crocette che si vogliono dare. Quello è il momento topico e in quella sede, quando avremo gli studi di fattibilità, sarà opportuno che le Commissioni consiliari chiedano come si sono sviluppati gli studi di fattibilità per poter dire se si è proceduto in maniera congrua con il dispositivo, prima, di legge e, poi, amministrativo.
Il collega Vicquéry pone due problemi interessanti, ne cito uno che chiama in causa proprio il concetto di studio di fattibilità: lì abbiamo un progetto che ha superato la fase di valutazione del "VIA", è un progetto da 12 milioni di euro che prevede l'allargamento della strada regionale per la Valle d'Ayas. Questo progetto non risolve però dei problemi di tipo strategico, dove abbiamo uno svincolo che interseca la statale e poi si immette nella direttrice del paese, creando un possibile disagio. Già a suo tempo la "SAV" aveva, su varie sollecitazioni, fatto delle ipotesi di spostamento del casello: una era lo spostamento sotto il Cimitero che avrebbe generato un tunnel e poi un viadotto terribile dietro il Castello di Sarre, con un impatto ambientale terribile... cosa ho detto? Sì, ho detto una "bestialità"... volevo dire il Castello di Verrès. C'era poi l'ipotesi di Torille, che era quella di dire: "sopraeleviamo, immaginiamo di fare uno svincolo prima, si entra dopo Torille in una galleria e poi si esce". Noi abbiamo un progetto che ha superato il "VIA"... cosa significa aprire la fattibilità? Significa andare a vedere se questi progetti possono competere in termini di costi-benefici, perché se ci troviamo di fronte a delle "sventole" di centinaia di miliardi per rapporto a 22 miliardi, capite che diventa difficile la convenienza! Piuttosto uno sopporta un modesto disagio.
Diversa è la questione di Pont-Saint-Martin, dove l'ipotesi di fare un nuovo svincolo che porti fuori da quella località l'accesso alla Valle del Lys è realistica, ma questo lo dico io, poi gli studi di fattibilità ci diranno cosa fare. Si tratta di fare un confronto nei termini previsti dalla deliberazione di Giunta e poi vediamo, perché se la differenza dei costi sta nell'ambito del 30-40%, possiamo ragionare, nel senso che si va a risolvere definitivamente il problema, ma se questa differenza si scosta da decine di volte come è ipotizzabile, io mi prendo la responsabilità di dire che non sono d'accordo per una ipotesi di questo genere; lo dico io, poi saranno le Commissioni e chi deve fare la valutazione a decidere. Questo significa fare gli studi di fattibilità e la questione comparata.
La questione dell'analisi comparativa: ci eravamo già impegnati, sia in Commissione, sia in altra sede, quando è stata sottolineata la delicatezza e si è anche ravvisato che nello studio di fattibilità che era annesso all'opera, qui possiamo parlare di opera, l'ampliamento dell'ospedale ad est, si era detto ed avevo preso impegno che sarebbe stato opportuno approfondire soprattutto lo studio comparato fra le varie ipotesi, quindi ipotizzando un nuovo ospedale e cose di questo genere, in maniera che ci sia una certezza per definire quell'opera che correttamente dovrebbe essere la più corrispondente, quindi sono il primo a sostenere l'opportunità.
Non so se ho risposto a tutti... voglio chiudere cogliendo la provocazione del collega Lattanzi, se trovo l'elenco delle 14 opere. Il collega Lattanzi mi chiedeva se era questa la Valle d'Aosta che volevo... allora io gli rispondo di sì. Io voglio una Valle d'Aosta dove ci sia un unico ospedale, un ospedale moderno, in grado di dare tutti i servizi, dove momenti drammatici come possono essere le sale operatorie abbiano un'accoglienza e una collocazione più razionale e umana di come avviene adesso. Voglio una Valle d'Aosta con una Università che stia nella città di Aosta per quanto possibile, in un luogo che potrebbe essere quello delle attuali Caserme, peraltro concretizzando un processo che è già stato avviato, c'è una norma statutaria, ci sono stati una serie di passi avanti fatti precedentemente con il Presidente Perrin e che adesso si stanno accelerando; vedere lì una bella Università, magari con delle nuove facoltà che più prendono in considerazione la problematica della montagna. Naturalmente una Valle d'Aosta che sia anche raggiungibile con un sistema ferroviario, che non sia quello che tutti censurano, ma questa non è solo una nostra peculiarità, a giudicare da tutta una serie di interviste fatte a livello nazionale, e questi sono degli interventi che costano tantissimo e non c'entrano niente con la viabilità, perché qualcuno vorrebbe svilire questo programma dicendo che ci si limita ad interventi sulla viabilità... non è così!
La questione della porta sud della città di Aosta è un punto delicato, perché oggi abbiamo quell'area che deve trovare la sua identità come momento di decentramento per la distribuzione della gente che viene in Valle, perché l'accesso a Pila e quindi a Cogne può essere immaginato come alternativo a quello della strada per Cogne. La telecabina: tutti abbiamo imparato a sciare a Pila, quando si andava su, una volta, a piedi e poi con le famose "bidoncine" blu e rosse. E finalmente ha detto bene chi è andato nella Valle d'Ayas recentemente: a Champoluc il problema del traffico è un problema da Protezione civile, perché se succede qualcosa lì, in certi momenti non sai più come venirne fuori. Questi sono problemi, ma è anche un problema quello della gente che deve vivere in paesi come Fontainemore, come Lillianes, come Valtournenche, che stanno morendo, e qui sarebbe stato interessante che qualcuno mi avesse fatto una proposta, che mi sarei aspettato nell'ambito di un dibattito politico più elevato che non quello di andare a cercare le "virgole burocratiche" che è una roba che fanno i settimi livelli in Regione! Mi sarebbe piaciuto discutere del vecchio "progetto Olivetti", che prevedeva quella sorta di anello di gallerie che univa tutte le testate della Valle d'Aosta, progetto meno banale di quanto si pensi, poi accantonato, riesumato dal "PTP". Perché non parlare di una cosa di questo genere in alternativa a queste assi di penetrazione?
La questione del Palazzetto dello sport piuttosto che la "Cittadella degli archivi" è interessante, ma qual è la differenza in questo contesto? È che noi - e ribadisco quanto detto in Commissione - abbiamo un progetto che da un punto di vista tecnologico e strutturale è una bellissima ideazione per conservare gli archivi. Il "VIA" ha censurato questo progetto perché dice che è collocato in una zona, dove può laminare il Buthier, cosa che è successa; allora, per rendere coerente questo progetto con il "VIA", sarebbe stato sufficiente togliere il piano terreno della struttura e fare una sorta di palafitta in cemento armato, in modo che se lamina l'acqua passa sotto... ma così facendo, si andava ad infirmare la bontà di tutto il telaio architettonico strutturale di questo progetto. Allora tanto valeva dire: "dal momento che in questo momento la legge ci impone solo di individuare una localizzazione di massima, prendiamo per buono il progetto che abbiamo e immaginiamo di traslarlo in un ambito della città di Aosta"; quindi tutto quel "strapparsi le vesti", sapevamo benissimo, la scelta della Giunta io l'ho condivisa, anzi con sollievo, sono stato io a fare i sopralluoghi con la Guardia di finanza, perché loro non avevano il problema della laminazione, in quanto stanno più indietro e poi ci fanno sotto dei parcheggi, quindi il problema è risolto.
Ma perché devo andare a buttar via un progetto costato centinaia di milioni, che strutturalmente dà tutte le risposte che si vogliono, gli archivi possono essere considerati come si vuole, ma sono la memoria della nostra storia! Non è cosa da poco e per un poco di tempo il "topo d'archivio" l'ho fatto quando lavoravo in Regione come dipendente. Il fatto di avere, anche qui, una struttura depositaria di queste cose, credo che faccia parte di una Valle d'Aosta che mi piacerebbe vedere realizzata: per questo vi invito a votare questo provvedimento.
Si dà atto che, dalle ore 18,56, riassume la presidenza il Presidente Perron.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Per dichiarazione di voto. In parte l'Assessore è riuscito a sollevare alcuni dubbi che avevamo su questo piano di interventi, chiarendo bene che il piano di interventi è diverso dal piano delle opere, che andremo a rivalutare nel momento in cui fra questi interventi verranno scelti quelli che... e per quanto riguarda la legittimità, una risposta l'ha data, io la prendo per buona avendo visto che citava le fonti legislative. Forse il collega Riccarand avrà l'opportunità di controbatterla, ma io rimando a quello che lei ha detto, quindi il fatto che la legittimità sarà un problema che dovrà essere affrontato quando discuteremo il piano delle opere. Poi ha dato una sua risposta per quanto riguarda il discorso della coerenza di questo insieme di piani di interventi, per quanto riguarda la provocazione che le ho fatto, cioè la Valle d'Aosta che vorremmo.
Concordo con lei che, per quanto riguarda la Valle d'Aosta che tutti vogliamo... infatti ci chiediamo come mai lei sta da una parte e io sto dall'altra, concordo che insieme vogliamo le stesse cose: vogliamo una Valle d'Aosta più integrata in un sistema di comunicazioni di trasporti al resto dell'Europa, quindi non mi stupisco che si vada a fare investimenti in quella direzione. Vogliamo una Valle d'Aosta dotata di una struttura universitaria degna di questo nome, non sparsa su tutto il territorio regionale, quindi che possa sviluppare quella cultura che è straordinariamente importante che si sviluppi in Valle d'Aosta, perché contrariamente a quello che si pensa i migliori laureati purtroppo in Valle d'Aosta non ci lavorano, in quanto fanno esperienze di "master" e di lavoro all'esterno della Regione e poi là si fermano, con il rischio di avere quei pochi laureati valdostani - purtroppo per noi -, proprio per effetto della lontananza, che si è attutito con l'Università della Valle d'Aosta, ma che necessita di una serie di infrastrutture per poter sviluppare quelle che dovrebbero essere delle eccellenze in termini di formazione. Quando vedo "scimmiottare" la "Bocconi" o il "Politecnico" di Torino mi entusiasmo poco, quando comincio a sentir parlare di corsi universitari che qualificano con eccellenza alcuni settori strategici della nostra Regione, lì mi trovo d'accordo, perché la cultura è una leva straordinaria per creare ricchezza e sviluppo, così come sono d'accordo sulla riflessione che si farà sul fatto che il raggiungimento delle valli è una problematica e lei prima ha lanciato una provocazione interessante: quella dell'anello di congiunzione delle valli alte... certamente, se ne può discutere.
Certamente la Valle d'Aosta che vogliamo noi è una Valle d'Aosta che si rimetta in moto, perché dobbiamo ammettere che anche la Valle d'Aosta - come l'Italia - purtroppo non scherza in termini di arretratezza; se pensiamo che le grandi opere si sono limitate all'autostrada, di grande opere ne abbiamo fatte veramente poche! Infatti la carenza infrastrutturale dell'accessibilità delle vallate è una, la sicurezza delle nostre vallate è due, le infrastrutture per creare formazione è tre, ci sono tutta una serie di opere che oggi analizziamo che hanno quello scopo, quindi il ritardo della Valle d'Aosta è lo stesso che abbiamo in Italia. L'Italia ha fatto già delle scelte, ma siamo ancora molto indietro ed è auspicabile che continui un certo lavoro anche nella prossima legislatura, e "Dio ci scampi" da quelli che fanno - come dice lei - dell'ambiente l'ideologia terroristica, perché quello sarebbe fermare di nuovo il paese dopo 30 anni che si è riavviato!
Io lancio un'altra provocazione che è una provocazione di bilancio: siamo nel piano degli interventi, 14 saranno messe alla prova della loro fattibilità, poi ci troveremo qui perché dovremo decidere quali di queste opere... ma in base a quale criterio decideremo quale di queste opere? Il primo criterio sarà quello delle finanze, allora le anticipo che se dovessimo essere messi di fronte a 14 opere egualmente fattibili e dovessimo per necessità di bilancio decidere quali fare, perché i soldi non saranno 1.000 milioni, ma magari saranno 300 - al di là della capacità di indebitamento che l'Assessore Marguerettaz ci dimostrerà che avremo, perché a indebitarsi siamo pronti, abbiamo uno "Standard & Poor's" che ci dice che siamo con i bilanci talmente a posto che ci possiamo anche indebitare -, lì, caro Maquignaz, ci sarà il momento della verità, perché quali saranno quelle finanziabili? Ho il sospetto che la Valtournenche... andiamo avanti per un bel pezzo dentro il centro storico, perché è evidente che rispetto a queste 14, ci sono delle priorità che sono più priorità delle altre... è lì che si dovrà andare a discutere!
Oggi approviamo un piano di interventi... vediamo di questi 14 quanti sono fattibili, poi ci troveremo a discutere; stanziamento per tutta l'operazione di quest'anno 1,5 milioni, per il prossimo un altro milione e mezzo... non stiamo parlando di 300 milioni il prossimo anno e neanche di 400 milioni fra 3 anni! Stiamo parlando che se ci indebiteremo e avremo ratei da 20 milioni l'anno per 20 anni, ci saremo indebitati per 400 milioni che, con gli interessi, non basteranno neanche per averne 300, e staremo a discutere, su 300 milioni di indebitamenti, 3 opere!
Ho l'impressione che l'ospedale sia prioritario, è una sensazione; è un'altra sensazione che se in 5 anni faremo l'ospedale, il collega La Torre non abbia torto quando dice che se ad Aosta gli si chiede un sacrificio, non gli si potrà non dare una serie di investimenti per liberarla a sud - in termini urbanistici - da una serie di problematiche che la società sta vivendo, quindi ho l'impressione che lo snodo a sud della porta di Aosta sia un'altra priorità. Ecco, non voglio esprimere una contrarietà perché abbiamo espresso una positività del piano, ma ci rivediamo al piano delle opere dove dovremo valutare le opere fattibili e i soldi destinabili, quindi poi approvare la loro realizzazione.
n questo momento ci asterremo, lasceremo passare il piano auspicando che tutte quelle problematiche che il collega Riccarand ha sollevato e lei ha contraddetto, siano demandate al "dopo approvazione" delle opere; aspettiamo fiduciosi e auspichiamo che le opere si possano realizzare al più presto.
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Rapidamente perché molte cose sono già state dette, ma vorrei partire da questa distinzione su cui l'Assessore si è molto accalorato e ha anche convinto il collega Lattanzi: su questa fantomatica distinzione fra un piano di interventi e un piano delle opere. Questa distinzione non esiste, non la dico io questa cosa, il problema è che lei si smentisce da solo, Assessore, perché non sono io che ho predisposto le schede di valutazione, siete voi che lo avete fatto! Se lei va a vedere nelle schede in cui avete chiesto di presentare gli interventi, se per gli interventi, come lei dice, non è richiesta la coerenza con il "PTP", per le opere sì, allora perché nelle schede di valutazione chiedete sull'intervento: "coerenza con il "PTP""? C'è scritto: "l'intervento", non è scritto "l'opera"... è coerente con il "PTP"? Sì, l'intervento, ma la risposta è "no"!
(Cerise, fuori microfono) - ... cosa c'entra? La legge dice che è l'opera che deve essere coerente, non l'intervento! Si legga la definizione di opera!
... è esattamente la stessa cosa! Comunque non esiste questa distinzione fra "intervento" e "opere", perché sono la stessa cosa e non c'è alcun piano di interventi a cui seguirà un piano di opere; questo piano di opere non ci sarà mai, non verrà mai in Consiglio! Verrà in Consiglio il piano complessivo di tutte le opere dell'Amministrazione, in cui ci sarà qualcuna di queste opere, ma non questo piano che seleziona queste 14 opere! Comunque, tale distinzione è un sofisma totale che serve per "tacconare" questa situazione, ma è chiaro che vi mettete in una ottica di illegittimità evidente!
Guardi, Assessore, che il rispetto delle procedure non è burocrazia, ma è sostanza nella democrazia, anche questo Consiglio non potrebbe funzionare senza un regolamento e se dicessimo: "va bene, il Regolamento si rispetta a spanne, no, il Regolamento si rispetta e se ci sono delle procedure si rispettano"! Se non volete rispettare certe cose, non dovete metterle nelle procedure; se non volete rispettare la coerenza con il "PTP", avete solo da non metterlo nella legge. È vero che si può superare l'incoerenza, ma se voi la chiedete in legge, poi dovete averla! Lei chiede la sostanza politica, ma la sostanza politica - e mi rivolgo al collega Maquignaz -... questo elenco di 14 interventi a cosa serve? Non è che la circonvallazione di Valtournenche non andava avanti perché non era inserita in questi 14 interventi e non è che farà un passo avanti perché è stata messa qui...
(interruzione del Consigliere Maquignaz, fuori microfono)
... c'era già il progetto preliminare. Il fatto che sia inserito qui è irrilevante. Le faccio altri esempi: qui è stata inserita una cosa che a noi interessa molto, cioè il primo intervento di ammodernamento del sistema ferroviario valdostano, c'è una scheda, 500 milioni di euro, dovremmo essere d'accordo! Io sono convinto che il fatto che qui scriviate questo non significhi nulla! Lei ci dice: "adesso facciamo gli studi di fattibilità"... ma come? Chieda all'Assessore Pastoret al suo fianco quanti studi sono in corso: "Politecnico" di Torino, prof. Caposio, accordo quadro per l'ammodernamento della ferrovia; abbiamo bisogno di scriverlo qui per dire che si fanno dei passi avanti? Quindi non cambia nulla!
Il Consigliere La Torre diceva: "porta a sud"; a parte il fatto che lì c'è già uno studio di fattibilità per il parcheggio, che ci sono già studi di fattibilità per il parcheggio pluripiano... ma pensiamo forse che scrivendo questa cosa, fa un passo avanti quel progetto? Non fa alcun passo avanti, perché le cose sono ferme, non perché non sono scritte nei documenti, ma perché non c'è stata sufficientemente volontà politica, perché non c'è stata capacità amministrativa e manageriale per portarle avanti! Allora, voi, facendo un elenco di 14 opere, fate un'operazione che per l'80% è propagandistica, mettete un elenco di opere solo per dire: "faremo quelle cose lì", sapendo che inserendole lì non fate alcun passo avanti, e cercate, viceversa, di ritagliare una corsia privilegiata per alcuni interventi che non sappiamo quali siano, che andranno avanti sicuramente! Ma su tutto il resto questa cosa non significa nulla, non produrrà nulla, se non sconvolgere quel minimo di comportamenti, di regole, di procedure che ci siamo dati!
Mi chiedo anche: voi avete messo qui l'ammodernamento dell'aeroporto, ma noi abbiamo in discussione in questo Consiglio un provvedimento che riguarda delle scelte operative sull'ammodernamento dell'aeroporto, c'è un "master plan" che è stato approvato dalla Giunta... adesso ci venite a dire che fate un nuovo studio di fattibilità e questo significa un passo in avanti rispetto all'aeroporto? Ma non ha alcun senso logico quello che state facendo, avete fatto un elenco di cose in cui ci sono cose le più disparate, cose già decise da tempo, cose che hanno già progettazioni avanzate, cose che sono alla nascita, che non partono allo stesso livello. Questa è una somma di eventi e di interventi i più disparati in cui avete messo dentro di tutto, pochissimi andranno avanti, non hanno alcuna copertura finanziaria! L'unica cosa che mette in moto è una mole straordinaria di incarichi e di studi di fattibilità, vedremo anche quanti, perché noi l'aspettiamo al primo Consiglio di febbraio, quando ci verrà a dire quali studi di fattibilità sono stati assegnati... siamo proprio curiosi di vederli!
Ribadiamo un giudizio negativo su questo provvedimento, che è un provvedimento che si colloca all'interno di una legge sbagliata, impostata malamente, che non rispetta le regole del procedimento amministrativo, non contiene scelte che sono convincenti, e soprattutto non fa fare un passo avanti - che sia uno! - ad interventi importanti per la comunità valdostana.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Una questione di contenuto e una questione di forma, che ci fanno dire "sì", con convinzione, a questo progetto di legge.
In termini di contenuti sicuramente il problema della ferrovia: questa è una legge che vuole dare un contributo allo sviluppo economico della Valle d'Aosta. Ora, niente come la ferrovia nei prossimi decenni sarà un moltiplicatore straordinario di rapporti economici e culturali, sociali e turistici. Il poter andare da Torino ad Aosta in un'ora significa aprire all'Università della Valle d'Aosta spazi finora inesplorati, non solo quindi per l'occupazione, ma anche per gli studi e per tante altre attività.
Crediamo molto in questo progetto e trovarselo fra una delle 14 grandi opere è un fatto positivo, come è positivo capire che in quel progetto c'è la definizione di uno dei due "tournants" - secondo noi, fondamentali - per l'ammodernamento della ferrovia: l'eliminazione di quel tratto appesantito che va da Verrès a Chambave e che limita sia le prospettive di elettrificazione, sia la percorribilità. L'altro "tournant" è "il baffo" di Chivasso, che è territorio di altre Regioni e qui bisognerà sviluppare le relazioni opportune. Credo che questo abbia anche un problema di tempi non indifferente, perché fra pochi giorni aprirà l'alta velocità Torino-Novara con l'abbandono del nodo di Chivasso e nel settembre 2006 verrà aperta al traffico la Chivasso-Ivrea. I tempi della storia ferroviaria italiana e dello sviluppo della Valle d'Aosta sono ormai strettissimi... se vogliamo salire sul treno della storia e dello sviluppo, credo che questa sia l'ultima occasione!
Dal punto di vista dei contenuti non possiamo non rimarcare con apprezzamento, insieme al collega Nicco che se n'era occupato con grande dedizione, l'inserimento della "Cittadella degli archivi". Concordiamo sul fatto che se c'è un progetto, per quanto ancora non localizzato, questo non possa essere buttato via, ma debba essere valorizzato perché la memoria di un popolo è anche la sua identità. In tema poi di metodo, questa legge porta ad un metodo che è fondamentale: si fanno le scelte comparando delle opzioni diverse, in modo serio e scientifico, con delle procedure certe. Questa legge sicuramente instaura un meccanismo del genere, quindi non possiamo che augurarci che questa sia applicata e sia applicata bene. Sia chiaro, questo vale per tutti i 14 punti: che gli studi di fattibilità devono essere fatti seriamente e quindi possibilmente da personale di prestigio esterno all'Amministrazione e non da personale che magari in questi anni è stato stipendiato, che ha frequentato troppo "i palazzi" della Regione o dell'USL, perché non avrebbe la serenità d'animo di fare uno studio di fattibilità senza condizionamenti di sorta.
Con questo auspicio il gruppo dei "DS" dà un pieno voto favorevole alla legge.
Presidente - La parola al Consigliere Cesal.
Cesal (UV) - Oggi non avrei voluto intervenire, ma sono stato "tirato in ballo", prima dal collega Lavoyer quando ha parlato dei Consiglieri di zona, riferendosi soprattutto al collega Maquignaz. Credo di essere l'antesignano come Consigliere di zona, perché sono stato spesso additato come uno che tende a difendere gli interessi della zona da cui proviene: dalla Valdigne.
Devo dire che non ho seguito tutta la discussione sul piano delle grandi opere, perché era assegnata ad una Commissione di cui non faccio parte, composta da colleghi all'altezza della situazione, in grado di esprimere un giudizio, l'ho seguita solo marginalmente, rileggendo oggi, vedo che la Valdigne qui non c'è! Allora, mi sono preoccupato, nel senso che dico forse è il caso che intervenga anch'io per chiedere che sia inserito anche il provvedimento della Valdigne... che ne so?... la circonvallazione di Morgex, che è una cosa che si potrebbe tranquillamente fare....
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
... passa sotto il letto di casa mia l'autostrada!
Al di là delle battute, credo che anche il modo scherzoso con cui è stato affrontato questo dibattito stia a dimostrare che quelle che erano state le incomprensioni del periodo precedente al Natale, con "dichiarazioni di fuoco" sui giornali, da una parte, e, dall'altra, siano state superate, quindi ritengo che questo sia un buon passo avanti e vada accolto positivamente, perché anche l'Assessore ha ammesso di essere caduto nel tranello tesogli da quella "volpe della politica", come viene spesso indicato il collega Riccarand. Apprezzo questo modo di affrontare le cose, apprezzo il modo con cui si è risolta la vicenda, a cui era stata data un'enfasi esagerata rispetto alla sostanza delle cose, per cui non posso che esprimere il parere positivo, mio e dell'"Union Valdôtaine", in ordine a questo problema.
In maniera ironica, ma intelligente, l'Assessore mi ha "tirato in ballo" anche lui, quando ha detto che vorrei "sognare". Mi è venuto in mente un personaggio molto caratteristico, Cussi Lino, un veneto emigrato in Francia a 15-16 anni che è diventato uno dei più grandi proprietari di cave in Francia ed essendo uno che commercia anche in pietre, veniva spesso a Morgex, aveva intenzione di riprendere le cave di Morgex e mi diceva: "la cosa più bella che c'è al mondo sono le cave, mi porto le famiglie a visitare le cave, la montagna tagliata da cima a fondo è la cosa più bella che c'è"! Io non riuscivo a capire, ma lui parlava di questo con passione, perché per lui la cava era la sua vita, aveva rappresentato la sua fonte di ricchezza ed era qualcosa che lo entusiasmava.
Devo dire all'Assessore - scusi, Assessore, ma lo dico - :neanche questo piano delle grandi opere mi aiuta a sognare, ma ha degli aspetti positivi, nel senso che credo nella programmazione a lungo termine, in quanto elemento portante della politica. Non possiamo vivere alla giornata, abbiamo bisogno di intervenire in settori strategici se vogliamo procedere alla modernizzazione del nostro territorio. E la modernizzazione del nostro territorio, l'adeguamento del nostro territorio all'evoluzione dei tempi non può che passare attraverso una rete infrastrutturale adeguata, non può non passare attraverso la realizzazione di opere di grande portata. Credo che questo provvedimento vada in questa direzione. Evidentemente è solo il primo passo; sono convinto che si andrà avanti, perché sono anche convinto che l'Assessore Cerise è uno che non sogna, per carattere, ma è uno che quando si mette in testa qualcosa va avanti come "un rullo compressore", va avanti con determinazione e persegue gli obiettivi che si è proposto. Quindi sono convinto che questo possa andare nella giusta direzione. Non mi aiuta a sognare, ma sono convinto che, alla fine, quando saranno realizzate queste opere, l'intero complesso di queste opere... saranno 5, 10, 15, 20 anni non lo so... avremo realizzato un piccolo sogno, cioè avremo trasformato questa nostra Regione che necessita di interventi infrastrutturali.
Per questo motivo dichiaro il voto favorevole mio e dell'"Union Valdôtaine".
Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui souhaitent intervenir, je soumets au vote l'acte avec l'amendement de la IIIe Commission:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 24
Favorevoli: 21
Contrari: 3
Astenuti: (Comé, Frassy, La Torre, Lanièce, Lattanzi, Salzone, Stacchetti, Tibaldi)
Il Consiglio approva.
Presidente - Mi pare giudizioso, con questo, terminare l'esame degli argomenti per oggi.
Il Consiglio è riconvocato domani alle ore 9.
La seduta è tolta.
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La séance se termine à 19 heures 51.