Oggetto del Consiglio n. 1689 del 21 dicembre 2005 - Verbale
OGGETTO N. 1689/XII - PRESENTAZIONE DI UNA PROPOSTA DI VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI. (Approvazione di mozione e reiezione di altra mozione)
Il Presidente PERRON dichiara aperta la discussione congiunta sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri CESAL, SANDRI, Marco VIÉRIN e SALZONE iscritta al punto 35 dell'ordine del giorno dell'adunanza, nonché sulla mozione "Attivazione di provvedimenti per il raggiungimento della percentuale dell'80% di raccolta differenziata di rifiuti" presentata dai Consiglieri RICCARAND, CURTAZ e Secondina SQUARZINO e iscritta al punto 36 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustrano i Consiglieri CESAL, RICCARAND e Marco VIÉRIN.
Intervengono i Consiglieri BORRE, SANDRI, CURTAZ, SALZONE, Marco VIÉRIN, CESAL (che presenta un emendamento alla mozione oggetto n. 35 con i Consiglieri Marco VIÉRIN, SALZONE e SANDRI) e Secondina SQUARZINO.
Replicano l'Assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche CERISE ed il Consigliere RICCARAND.
Il Presidente pone in votazione la mozione di cui all'oggetto n. 35.
IL CONSIGLIO
- con l'emendamento presentato dal Consigliere CESAL;
- con voti favorevoli: ventisette e voti contrari: tre (presenti e votanti: trenta);
APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
RICORDATO che il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con la deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003 ha stabilito, in coerenza con le direttive comunitarie in materia, che lo smaltimento dei rifiuti deve rappresentare una modalità residuale di gestione e che il recupero, attraverso il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero energetico, deve costituire un obiettivo prioritario nella corretta gestione dei rifiuti stessi, prevedendo la realizzazione di un sistema coordinato di impianti per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti;
CONSIDERATO che è in corso di attuazione da parte dei Comuni, organizzati in ambiti territoriali ottimali, la riorganizzazione del sistema di raccolta e di gestione dei rifiuti, sulla base degli indirizzi fissati dal Piano regionale dei rifiuti e in attuazione di quanto stabilito dall'articolo 83 della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54;
RICORDATO quanto disposto dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (attuazione delle direttive comunitarie sulle discariche di rifiuti) nel quale è stabilito che la discarica non può più essere intesa come impianto di smaltimento diretto dei rifiuti, ma come impianto finale in cui smaltire i soli rifiuti che residuano da attività di trattamento, e che stabilisce l'obbligo di riduzione dei rifiuti di natura organica da smaltire in discarica, fissando gli obiettivi quantitativi e le tempistiche per il raggiungimento degli stessi;
EVIDENZIATO che le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 36/2003, nell'ottica della maggior protezione ambientale ed in coerenza con gli obiettivi di riduzione dei rifiuti da smaltire in impianti di discarica, fissa modalità tecniche di ubicazione, realizzazione e di esercizio delle discariche che rende difficoltosa l'individuazione di ulteriori siti che risultino idonei a tale scopo;
RILEVATO il disagio ambientale che presenta la discarica regionale posta proprio a ridosso del casello autostradale di Aosta;
EVIDENZIATO che la vita residua della discarica annessa al Centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne, con la realizzazione del quarto lotto, è prevista in soli 7 anni;
PRESO ATTO che il Piano regionale dei rifiuti prevedeva la possibilità della valorizzazione energetica della quota di rifiuti (CDR) derivante dal processo di vagliatura meccanica presso un impianto da individuare;
CONSIDERATO che la Lomellina Energia s.r.l. ha manifestato la propria disponibilità a negoziare un contratto di conferimento di CDR presso il Proprio impianto di Parona Lomellina (Pv) e che la Provincia di Torino ha richiesto alla Regione di assumere una determinazione rispetto alla possibilità di realizzare congiuntamente il secondo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti previsto in territorio canavesano dal Piano regionale dei rifiuti piemontese che la provincia di Biella intende realizzare un termovalorizzatore a Cavaglià;
CONSIDERATO che il Consiglio degli enti locali in sede di espressione del parere di competenza relativamente al Piano regionale di gestione dei rifiuti ha segnalato, con nota in data 20 aprile 2001, prot. n. 668/2001/CE, la necessità di valutare la possibilità di realizzare anche un inceneritore o termovalorizzatore in regione, parere confermato con la nota in data 28 febbraio 2003, prot. n. 696/2003;
RIBADITA l'esigenza ormai impellente di assumere una decisione definitiva in merito alla destinazione finale dei rifiuti, tenuto conto dei tempi e della saturazione della discarica, pur confermando l'impegno nel potenziamento delle raccolte differenziate;
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA LA GIUNTA
a presentare entro due mesi, prima in III Commissione consiliare permanente e successivamente in aula, una valutazione tecnica, economica ed ambientale delle diverse possibilità di valorizzazione energetica dei rifiuti valdostani compresi eventuali accordi con impianti ubicati fuori dal territorio regionale, oppure attraverso l'ipotesi di realizzazione in Valle d'Aosta di un impianto di termovalorizzazione ad uso esclusivo dei rifiuti termovalorizzabili prodotti e/o già stoccati in Valle d'Aosta, comprendendo la valutazione di percorsi amministrativi per attuare le diverse soluzioni.
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Il Presidente pone quindi in votazione la mozione iscritta al punto 36 dell'ordine del giorno.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: tre (presenti: trenta; votanti: tre; astenuti: ventisette, i Consiglieri BORRE, CAVERI, CERISE, CESAL, Teresa CHARLES, COMÉ, FERRARIS, FEY, FIOU, FOSSON, ISABELLON, LANIÈCE, LAVOYER, MARGUERETTAZ, NICCO, PASTORET, PERRIN, PERRON, PRADUROUX, RINI, SALZONE, SANDRI, STACCHETTI, VICQUÉRY, Adriana VIÉRIN, Laurent VIÉRIN e Marco VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
RICORDATO che, nella gestione dei rifiuti, lo smaltimento in discarica deve rappresentare una modalità residuale, mentre il recupero ed il riciclo devono costituire l'obiettivo prioritario;
EVIDENZIATO che le direttive comunitarie prevedono le discariche come impianti in cui smaltire i soli rifiuti che residuano da attività di recupero e di trattamento, e che esse stabiliscono l'obbligo di riduzione dei rifiuti di natura organica da smaltire in discarica;
RICORDATO che la vita residua della discarica annessa al Centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne, con la realizzazione del quarto lotto, è prevista, se proseguissero con i volumi attuali di smaltimento, in soli sette anni;
RILEVATO che nel corso di pochi anni numerosi Comuni, Province e Regioni, soprattutto nel Nord Italia, hanno triplicato le percentuali di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti, riducendo significativamente gli smaltimenti in discarica;
PRESO ATTO che, purtroppo, attualmente la Valle d'Aosta ha la più bassa percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti fra tutte le Regioni dell'arco alpino;
CONSTATATO che, come ormai dimostrato dalla realtà di centinaia di Comuni e di comprensori ancor più vasti di quelli dell'intera Valle d'Aosta, è oggi agevolmente possibile differenziare, recuperare e riciclare l'80% dei rifiuti;
EVIDENZIATO che la Valle d'Aosta, grazie alle caratteristiche del suo territorio, alle sue dimensioni ed alla presenza di un'articolata rete di Enti locali, può facilmente raggiungere una posizione di assoluta eccellenza nella raccolta differenziata dei rifiuti;
il Consiglio regionale
IMPEGNA
la Giunta regionale:
1) ad attivare le iniziative ed i provvedimenti necessari in modo da perseguire l'obiettivo di raggiungere, in tre anni, una percentuale dell'80% di raccolta differenziata dei rifiuti;
2) ad istituire, con legge regionale, una tariffa regionale sui rifiuti congegnata in modo tale da premiare i cittadini che conferiscono in maniera differenziata i rifiuti in modo da permetterne il recupero;
3) a sostenere, anche con riduzioni tariffarie, il compostaggio di materie organiche e verdi tramite il compostaggio domestico, di vicinato, di frazione, di comune, di comunità montana o di comprensorio.
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