Oggetto del Consiglio n. 1676 del 20 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1676/XII - Definizione delle modalità di fruizione dei servizi di trasporto da parte di persone disabili. (Interpellanza)
Interpellanza
Preso atto che con la deliberazione n. 949 del 17/03/2003 la Giunta regionale ha approvato i criteri le modalità di accesso e di fruizione dei servizi di trasporto da parte di persone disabili;
Concordando con la necessità di razionalizzare e meglio organizzare detto servizio, più che utile e davvero indispensabile alle persone disabili;
Ritenendo tuttavia che l'organizzazione dei servizi deve essere rispondente alle reali esigenze dei fruitori, evitando di concepirla in modo troppo formale e burocratico;
Rilevato in particolare che la deliberazione indica modalità restrittive per quanto concerne i servizi riferiti a distanze superiori ai 200 chilometri, concesse in numero insufficiente, come ci è stato fatto presente, rispetto alle effettive esigenze dell'utenza;
Considerato che deve essere assicurata la prestazione di servizi con distanze superiori ai 400 Km di distanza dal territorio regionale, sempre inevitabilmente in riferimento a prestazioni che non possono essere fruite in altre strutture più vicine;
Rilevato altresì, che si rende necessario assicurare che questi servizi possano essere fruiti anche in giornate festive e domenicali;
Osservato che sembrerebbe necessario che altri dettagli organizzativi di tali servizi debbano essere opportunamente riesaminati per migliorarne l'intervento, quali quelli previsti agli articoli 3 e 8 della sopraccitata delibera e quelli relativi agli orari del servizio di trasporto;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore regionale competente per sapere:
1) se condivide le osservazioni relative alla necessità di modificare, ulteriormente, previa verifica, quanto disposto in delibera, per venire concretamente incontro alle reali e attuali esigenze dei disabili e quali sono i suoi intendimenti in merito;
2) se ritiene possibile che si possa pervenire in tempi rapidi a tali verifiche e alle decisioni che ne potranno conseguire, in considerazione delle specifiche e particolari difficoltà nelle quali si trovano i destinatari ed i fruitori dei servizi.
F.to: Lanièce - Salzone - Viérin Marco - Comé
Presidente - La parola al Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Abbiamo voluto presentare questa iniziativa per chiedere delle delucidazioni in merito allo svolgimento del servizio di trasporto dei disabili, che è attivo da diversi anni anche con buoni risultati, ma - proprio alla luce di alcune informazioni che ci sono state sottoposte - vorremmo capire se ci sono margini di miglioramento. In effetti, organizzare meglio i servizi per i disabili è sicuramente un'intenzione positiva; che l'intendimento sia questo è fuor di dubbio, quindi concordiamo sulla deliberazione che era stata fatta il 17 maggio 2003, che aveva individuato dei parametri.
Ci è parso importante osservare che, seppure solo in parte, i disabili interessati partecipano alle spese di gestione di questo servizio e anche questo ci pare positivo, anzi, edificante. Tuttavia dobbiamo rilevare che talvolta anche la migliore delle intenzioni - come sottolineato prima - al vaglio della strutturazione burocratica può incontrare alcuni impedimenti. È proprio in questa ottica che abbiamo voluto presentare tale iniziativa per sottoporre all'attenzione dell'Assessore alcuni rilievi, sui quali chiederemo se c'è la volontà e la possibilità di intervenire. Infatti, nell'intento di declinare perfettamente modalità di intervento, si finisce con il fissare dei tetti e dei limiti restrittivi trasformando il migliore dei provvedimenti in una scelta che qualche volta può creare delle insoddisfazioni.
Osserviamo, in particolare, che un utente che necessiti di fruire di un servizio o di una visita in una località distante oltre 400 km. dalla Regione non può fruire del servizio stesso e si deve accollare spese e organizzazione in proprio. Mi pare opportuno evidenziare che nessun utente disabile trova agevole sottoporsi a visite, controlli, esami o altro in località troppo distanti; il che significa che quando e se dovesse sottoporsi a visite, controlli o esami in località più distanti, lo farebbe per assoluta necessità e per poter fruire di prestazioni che non gli sono garantite in località più vicine. Se anche al momento non individuassimo tra i servizi e le prestazioni di cui hanno bisogno gli utenti valdostani disabili la necessità immediata che qualcuno debba o possa compiere percorsi più lunghi, indicare una norma tassativa è sempre negativo. Rispetto a questo problema potrebbe forse bastare inserire nel deliberato che riguarda la distanza chilometrica un riferimento ad una possibile deroga a fronte di situazioni non previste, straordinarie e documentate, a fronte delle quali l'utente possa fruire del servizio e delle prestazioni di cui necessita, indipendentemente dai chilometri di distanza. Questo è un esempio. Se comunque l'Assessore non accettasse il principio, che ci spinge a chiedere una deroga, potrebbe pur sempre modificare l'articolato della deliberazione, modificando il chilometraggio di riferimento, anche se poi questo problema si potrebbe riproporre, perché se questo fosse stabilito a 400, potrebbe esserci la sede di un istituto che cura un disabile che si trova magari a 600 km.. Per noi sarebbe molto meglio inserire questa possibilità di deroga, indipendentemente dal chilometraggio che regola la distanza fino alla quale il disabile può recarsi per farsi visitare.
Oltre a questo problema che sottende un principio di flessibilità, si potrebbe anche evitare che le prestazioni siano fruibili in un numero limitato nel corso dello stesso mese... ad esempio si parla che si possono fare delle visite con il limite di una visita al mese per tutto l'anno: quindi un altro esempio di flessibilità potrebbe essere quello di permettere... lasciando fisso il limite di 12 visite all'anno, di poter eventualmente effettuare, in caso di necessità, più di una visita in un singolo mese; per cui, fissato il tetto di 12 volte all'anno, si renderebbe possibile per il disabile il poter effettuare delle visite anche 2 volte in un mese.
Questi sono alcuni aspetti sui quali abbiamo voluto interpellare l'Assessore, nello spirito di migliorare un servizio già positivo, ma - come dicevo prima - in merito al quale si possono migliorare alcuni aspetti, tenuto conto che gli utenti di questo servizio sono i disabili, e quindi sarebbe opportuno evitare di creare ulteriori barriere. Penso che i diversamente abili debbano essere messi nelle stesse condizioni di poter fruire di tutti i servizi di cui usufruiscono i normodotati. In questa ottica - che spero sia capita dall'Assessore - abbiamo sottoposto questi rilievi che ci sono pervenuti: per vedere se è possibile migliorare questo servizio che è positivo, ma che in alcuni passaggi necessita di un opportuno miglioramento.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Certo, i margini di miglioramento ci sono sempre ed è evidente che bisogna ricercarli; infatti, al fine di razionalizzare e coordinare le politiche di intervento a favore della disabilità, l'Amministrazione regionale aveva già con deliberazione n. 1245/2005 costituito un gruppo di lavoro interistituzionale operante su 2 livelli, uno tecnico e uno con degli aspetti anche di carattere politico, nel cui ambito si stanno affrontando le problematiche relative al trasporto disabili. Sulla base delle risultanze che produrrà il lavoro di questo gruppo sarà possibile definire le eventuali modifiche da apportare all'organizzazione dell'attuale servizio trasporto disabili e modificare anche i contenuti della deliberazione che il collega Lanièce ricordava prima, deliberazione n. 949/2003.
Ci sono però alcune questioni di cui bisogna tenere conto e non ne deve tener conto l'Assessore o la Giunta, ma ne deve tener conto il Consiglio, prendendo atto di alcune situazioni. Ci sono alcune criticità - e colgo questa occasione per sottoporle all'attenzione dei colleghi - che caratterizzano il servizio trasporto disabili che, su un arco abbastanza breve, un triennio, ha fatto registrare una crescita esponenziale dell'utenza, passando da 269 fruitori del 2002 a 360 nel 2003, a 441 nel 2004 e siamo giunti agli attuali 578: questo ha comportato un considerevole aumento dei viaggi giornalmente richiesti ed effettuati, che hanno raggiunto una media di 270 viaggi al giorno e un correlativo aumento della spesa che, nel 2005, giungerà a sfiorare la cifra di 1,9 milioni di euro.
Ricordo che nell'ultimo bilancio che abbiamo approvato nella scorsa seduta di Consiglio, la quota messa a disposizione del trasporto dei disabili è più alta rispetto all'assestato del 2005. I limiti ci sono, ne siamo consapevoli, perché so devono fare i conti con le risorse disponibili. Mi si potrà dire che basta prevederne di più di risorse disponibili; ma si devono fare i conti anche con la capacità fisica di rendere un servizio, perché la ditta o le ditte che svolgono il servizio hanno partecipato ad una gara di appalto che aveva certi numeri e oggi ci troviamo con altri numeri. Bisogna tener conto che, ogni limite noi si vada a fissare - come diceva il collega Lanièce -, troverà comunque qualcuno che non lo troverà gradito e che troverà delle necessità di modificarlo. Appare poi intuibile che la gestione di una mole così imponente di servizi, che richiedono l'uso di 50 mezzi di varie dimensioni, esige - sempre di più, peraltro - che vengano imposte e rispettate alcune regole organizzative, che - giova sottolinearlo - non sono applicate in modo formale e burocratico ma, per quanto possibile, con spirito di comprensione delle particolari esigenze di un'utenza di cui sono note le peculiari difficoltà.
Credo che il ragionamento che si deve fare non è dell'eventuale disservizio, che non c'è, perché magari uno dà una risposta sbagliata, ma se l'organizzazione nel suo complesso funziona... vengono citati - adesso sarebbe lungo fare una disamina di tutta la deliberazione - gli articoli, ma per quanto riguarda l'articolo 8 concernente i termini per l'inoltro delle richieste di servizi, il preavviso di 24 ore per richiedere i viaggi da effettuarsi nel territorio regionale risulta il minimo indispensabile per consentire una corretta programmazione dei servizi, che non di rado raggiungono i 300 giornalieri. Certo si può fare meglio, ma qui bisogna inventarsi un sistema altro e diverso di prenotazione e di servizio.
Il preavviso di 7 giorni per richiedere i servizi fuori Valle è giustificato dalla diversa procedura che deve essere messa in opera al fine di autorizzare preventivamente viaggi mediamente costosi e aventi carattere di straordinarietà; in ogni caso gli uffici valutano di norma positivamente anche le richieste presentate in ritardo, quando - come previsto dallo stesso articolo 8 - siano motivate da ragioni di urgenza. Il collega Lanièce ha dimostrato di aver letto con attenzione la deliberazione, quindi ha visto che ci sono una serie di eccezioni che consentono interventi di questo genere. Non voglio tornare su questo, ho già detto più o meno tutto; dico che in merito alle istanze volte ad estendere ulteriormente i servizi fuori Valle e fuori orario il giorno festivo vi è la massima disponibilità a valutare l'eventuale accoglimento, visto che si tratta di una materia delicata.
Abbiamo questo gruppo di lavoro che produrrà dei risultati, però dobbiamo fare un ragionamento alla luce delle risorse disponibili, perché ci possiamo dire tante cose ma, alla fine, quando parliamo di bilancio diciamo che non ci sono i soldi per gli investimenti, non c'è quello, non c'è quell'altro... però poi, qui, parliamo di spese correnti che sono andate in crescita esponenziale e se vogliamo continuare su questa strada - e non abbiamo niente in contrario a farlo - vorremmo che fosse valutato positivamente un impegno nell'andare a rafforzare delle spese che non sono di investimento, ma sono quelle famose spese correnti che ingessano i bilanci, che hanno tuttavia una certa utilità e che vorremmo che politicamente venissero riconosciute anche in altri momenti del dibattito di carattere generale, non solo nello specifico.
Presidente - La parola al Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Abbiamo preso atto della risposta dell'Assessore. Il fatto che ci sia questo gruppo di lavoro che sta analizzando fra le varie materie anche quella riguardante il servizio di trasporto disabili è considerato un aspetto positivo, perché sicuramente questo gruppo di lavoro potrà darci delle indicazioni sulla possibilità di modificare in meglio questo regolamento che era l'oggetto della nostra interpellanza.
Riteniamo che una modifica facile da fare sia quella di prevedere, come è stato previsto all'articolo 8, la possibilità in casi specifici e debitamente motivati di derogare a quanto indicato, e di fare la stessa cosa per il chilometraggio e il numero dei viaggi mensili. Questo potrebbe essere un piccolo intervento modificativo collegato anche ad un controllo, perché deve essere debitamente motivata la richiesta di deroga, ma che verrebbe incontro alle varie istanze che provengono dal mondo dei disabili.
Giustamente l'Assessore ha fatto notare che bisogna tener conto delle risorse a disposizione; penso che questo gruppo di lavoro farà uno studio approfondito, farà un'analisi di costi e benefici e terrà conto del fatto che sono cresciuti i servizi di trasporto. Penso che sia opportuno verificare se, a fronte di questo numero crescente di servizi di trasporto, è anche cresciuto il numero dei disabili, perché se cresce il numero dei disabili, questo è una conseguenza, mentre se il numero dei disabili rimane lo stesso e incrementa di molto il numero dei trasporti... allora ci dobbiamo interrogare. Bisogna vedere se a questi dati che ci ha fornito l'Assessore corrisponde, in questi anni, un incremento o meno dei disabili, in modo da potersi rapportare e capire il perché di questo incremento o se invece ciò è dovuto al fatto che c'è un maggior numero di disabili. Sicuramente su questo problema riteniamo che ci sia da fare un approfondimento e il fatto che sia stato predisposto un gruppo di lavoro dimostra che da parte dell'Assessore c'è l'intenzione di verificare se è possibile introdurre dei miglioramenti.
Il primo miglioramento da introdurre è quello di prevedere - come all'articolo 8, anche per l'articolo 3 - la possibilità di derogare in casi specifici e debitamente motivati, provvedimento che terrebbe conto delle istanze che i disabili hanno sollevato, e poi chiediamo all'Assessore di portare nella Commissione competente, una volta che il gruppo di lavoro avrà ultimato la sua analisi, le risultanze dello studio per capire se ci sono gli spazi per intervenire in modo opportuno su un servizio che è positivo, ma che necessita di un miglioramento, per venire incontro alle esigenze dei disabili a cui penso sia giusto dare risposte positive e soprattutto risposte alle istanze che loro avanzano, alla luce di fatti concreti, perché queste istanze sono collegate ad esperienze di vita e a necessità di potersi curare in luoghi migliori. Penso siano istanze positive che non devono essere assimilate alle altre spese correnti; l'Assessore ha fatto la battuta sulle spese correnti, ma ritengo che mentre ci sono alcune spese correnti che possono essere tagliate, queste per il settore sanitario hanno una importanza maggiore rispetto ad altre, per cui non sono assimilabili con altre spese, come ad esempio quelle relative al funzionamento di alcuni enti, sulla cui utilità ancora oggi ci interroghiamo.
Non possiamo assimilare le spese per il trasporto disabili con le altre spese correnti che invece stanno "ingessando" il nostro bilancio.