Oggetto del Consiglio n. 1434 del 28 luglio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1434/XII - Attività del Centro Sviluppo S.p.A. (Interpellanza)
Interpellanza
Considerato che in data 3.12.2004 il Comune di Aosta ha approvato un bando di concorso per l'affidamento della campagna di comunicazione alla cittadinanza sui servizi di igiene urbana;
Evidenziato che dalla delibera dello stesso ente in data 6.07.05 risulta affidatario vincitore l'associazione temporanea della quale fa parte il Centro Sviluppo S.p.a.;
Considerato che il Centro Sviluppo S.p.a. risulta vincitore come Agenzia di Comunicazione, in concorrenza ad altre aziende valdostane, in associazione ad un'azienda di Cuneo che detiene i requisiti fondamentali;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) le considerazioni circa tale anomala attività del Centro Sviluppo S.p.a. che contrariamente al proprio statuto opera, non per promuovere le attività economiche nel territorio valdostano a favore delle iniziative di imprese valdostane, ma sostiene lo sviluppo di attività di imprese di fuori Valle;
2) come intende procedere nei confronti di questo ente strumentale della Regione in palese conflitto di interessi nella sua doppia veste di ente analitico e concorrente delle imprese di comunicazione valdostane.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Devo introdurre un argomento che ogni tanto viene alla cronaca di questo Consiglio, tratteremo un argomento quanto mai singolare, non tanto per il contenuto dell'iniziativa, ma per i protagonisti dell'interpellanza. Parliamo di una deliberazione del Comune di Aosta del dicembre 2004, con cui veniva predisposta una gara di appalto per la comunicazione dei nuovi servizi di igiene urbana, la famosa raccolta differenziata, per sfruttare un'opportunità economica, affinché si potesse informare la cittadinanza di questa nuova procedura che è un cambio culturale importante che tutti condividiamo e che necessitava giustamente di una comunicazione ampia alla cittadinanza. L'opportunità stava nella disponibilità di una cifra pari a 170 mila euro del comune da dedicare a questa campagna pubblicitaria su questo nuovo servizio. Il comune ha fatto predisporre da un consulente esterno un prospetto di gara di appalto, ha regolarmente svolto l'appalto e la sorpresa sta nel protagonista che si è aggiudicato l'appalto, che risulta essere il "Centro Sviluppo S.p.a.", il nostro ente strumentale, insieme a una società di comunicazione non valdostana. Una situazione abbastanza singolare è che la gara di appalto prevedeva in maniera singolare che le agenzie di comunicazione che volevano concorrere all'aggiudicazione dell'appalto dovevano dimostrare di aver già fatto campagne di pubblicità specifiche della raccolta differenziata.
Apro solo una parentesi, perché non è un atto della nostra amministrazione, ma a me sembrano molto singolari questi appalti così mirati, che cercano un'iperprofessionalità in questo caso delle agenzie di pubblicità, che devono predisporre un progetto creativo, un piano strategico di diffusione, controbilanciato da una proposta economica. Chiedere negli appalti che fra i requisiti vi sia quello di aver già fatto questo... nel caso specifico non poteva esserci alcuna azienda valdostana che potesse mai partecipare a questa "cosa" perché, essendo la prima volta che si sviluppava, nessuna agenzia di comunicazione poteva predisporre... allora erano nate una serie di associazioni temporanee, fra le quali la vincitrice, che è costituita da un'azienda di fuori... una società di Saint-Pierre e il "Centro Sviluppo".
La singolarità che ci ha colpito è che il vincitore dell'appalto fosse il "Centro Sviluppo", la cosa ci ha incuriosito: primo perché non credo che abbiamo mai chiesto a questo organismo di fare l'agenzia di comunicazione e di pubblicità, tanto più in concorrenza con le stesse agenzie di pubblicità, aziende prettamente valdostane. Ancor peggio essere portatrice di concorrenza esterna in Valle d'Aosta, ancor peggio svolgere il doppio ruolo di scorretta concorrenza, cioè quello di ente analitico dell'economia valdostana, tanto che il "Centro Sviluppo" sovente interpella le aziende valdostane, anche quelle di pubblicità, chiedendo loro tutta una serie di dati sul loro fatturato, sulla loro organizzazione, perché, come ente monitorante dell'economia valdostana, ha fra le sue competenze quella di monitorare l'andamento dell'economia valdostana e poi stranamente si pone come concorrente sull'appalto della città di Aosta come agenzia di comunicazione che, in associazione con un'azienda di comunicazione di fuori, vince l'appalto spiazzando le concorrenti valdostane. Come potete capire, la nostra perplessità è legata a questi 2 fattori, su cui vorremmo un chiarimento, senza voler entrare nel merito della deliberazione del Comune di Aosta, ma del ruolo del "Centro Sviluppo".
Devo dire che, quando ci occupiamo dell'istituzione presieduta dall'amico Ruffier, non finiamo mai di stupirci, perché, ogni volta che ce ne dobbiamo occupare, è perché fa qualcosa che non solo non produce valore e ricchezza, come quello che dovrebbe essere il suo ruolo, ma addirittura in questo caso va a creare un conflitto di interessi palese e assolutamente non produttivo, né creatore di uno sviluppo dell'economia, che crediamo debba costituire l'attenzione fondamentale del "Centro Sviluppo". Voi poi sapete che il mio giudizio su questo, che considero un "carrozzone burocratico" come ente strumentale della Regione, è totalmente negativo, perché non ha dimostrato di saper portare a termine un solo progetto di quelli che gli imprenditori hanno proposto. Chiunque interpella un qualunque soggetto valdostano o esterno alla Valle d'Aosta che abbia avuto a che fare con il "Centro Sviluppo" non può che sentire i giudizi che ormai sono la sintesi di un'insoddisfazione totale, legata all'eccessiva burocratizzazione che non porta mai a nulla di fatto, ad una confusione nei ruoli, ad un passaggio da un ufficio all'altro, ad una richiesta continua di documenti per avere le valutazioni che finiscono quasi sempre nel nulla. Sul "Centro Sviluppo" abbiamo già sollevato la questione, speriamo che la Giunta voglia prendersi carico, come aveva preso impegno di fare rispondendo ad una precedente interpellanza, di andare a monitorare l'efficienza di tale ente strumentale, che oggi ancora una volta con questo provvedimento solleva molti dubbi sulla sua operatività.
Credo che l'Assessore alle finanze possa darci delle risposte sull'operatività in specifico e alle 2 domande molto chiare che ho rivolto alla Giunta, cioè quali sono le considerazioni che si fanno rispetto a questa anomala attività del "Centro Sviluppo" che si rende partecipe a una gara di appalto per fare della comunicazione, quando la sua attività dovrebbe essere quella di comunicare l'attività degli altri, non di farla lui, e come intende procedere nei confronti di questo ente strumentale che è in palese conflitto di interessi, perché è in piena e illegittima concorrenza con le aziende che dovrebbe invece sostenere.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Mi scuso per l'assenza di ieri, ero convocato a una Commissione ministeriale per il digitale terrestre.
Per quanto riguarda l'iniziativa, è destino che io debba fare arrabbiare l'amico Lattanzi perché l'interpellanza è posta nell'ambito conclusivo su argomenti molto più ampi ma, di fatto, nella sua rappresentazione andiamo di nuovo a ragionare su un tema che ci vede su posizioni divergenti. "Centro Sviluppo" non è una società partecipata dalla Regione, è una società che vede una partecipazione indiretta. Su questo tema credo si debba fare un ragionamento, poi, se solleviamo una serie di dubbi, ritengo sia opportuno un supporto di tipo giuridico. Non credo che nell'ambito di questa interpellanza debba andare a citare una serie di sentenze, ma ancora il TAR della Toscana si è espresso il 7 giugno 2005 con sentenza n. 2785 negando la possibilità di avere copia dei verbali del Consiglio di amministrazione di una società totalmente pubblica; questo per dire che l'attività ispettiva del Consiglio regionale è sacrosanta, ma nell'ambito della legge. Sotto alcuni aspetti non credo che il Consiglio regionale debba occuparsi di un appalto di una società, in cui la Regione direttamente non ha nessun tipo di controllo. Io nei confronti di "Centro Sviluppo", dal punto di vista giuridico, sono un estraneo, così come lo è il Presidente Caveri...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... Consigliere Frassy, quando avrà modo...
Presidente - ... è una questione di estremo rilievo, che lei ha già posto in un'altra occasione, l'Ufficio di Presidenza sta facendo effettuare gli opportuni approfondimenti, anche da un punto di vista giuridico, per giungere a una definizione sulla questione. Prego l'Assessore di continuare.
Marguerettaz (UV) - Collega Frassy, urlando in aula uno non sposta la classifica, perché, se dobbiamo urlare tutti, bisogna vedere chi ha la voce più forte...
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... il problema non è quello del "cabaret", il problema è non fare avanspettacolo! Sto ponendo un problema di tipo giuridico, non di spettacolo! Sto dicendo che, siccome i miei interlocutori hanno un profilo di un certo tipo, si attengano a questo profilo, perché nella discussione politica lei sa bene che riesce a farci entrare tutto. Io sto dicendo una cosa diversa. Il collega Lattanzi ha posto il problema di un singolo appalto; ora, siccome nel "Centro Sviluppo" non vi è solo la Regione, ma vi sono anche altri soci, fra cui anche la Confindustria, questo diventa un problema di "policy", è un problema di assemblea della società, non del Consiglio regionale! Ritengo quindi che, nel momento in cui si pongono dei temi di carattere generale, allora sì può esserci una discussione fattiva, in modo che il Consiglio regionale, ente sovrano per quanto attiene le sue partecipazioni, possa dare delle indicazioni alle sue partecipate affinché in assemblea si determini la volontà del socio e a cascata nel consiglio di amministrazione. Apprendo poi con piacere l'approfondimento che l'Ufficio di Presidenza sta facendo.
Ritornando all'interpellanza... e con questo dico che non entro nello specifico dell'appalto, perché non ho il ruolo per farlo... rispetto all'attività delle società miste, che hanno una partecipazione pubblica, abbiamo avuto un'evoluzione dal punto di vista della giurisprudenza e abbiamo una situazione molto particolare, per cui o le società sono totalmente pubbliche, oppure devono partecipare ad appalti. Anche questo è un tema che deve essere messo sul tavolo, per consentire una riflessione: quella che ha promesso il Governo e che è in itinere, tanto che ieri il gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Mele sta procedendo nella revisione della strategia generale. Paradossalmente, "Centro Sviluppo" è una società che non ha una partecipazione totalmente pubblica, quindi è giocoforza nella condizione, se vuole lavorare, di partecipare ad appalti. A quel punto è stata avviata dall'azionista una riflessione sulla riorganizzazione, perché delle due l'una - e lì convengo con lei, collega Lattanzi, bisogna capire qual è la missione -, non può una società, da un lato, essere a sostegno delle aziende, quindi raccogliere elementi e dati, e, dall'altro, partecipare. Non voglio minimizzare il problema che lei pone quindi, è un problema di "policy", è un problema di strategia che va affrontato nella sede adeguata, ma ritengo che questo episodio debba essere sdrammatizzato, perché tale partecipazione non so dirle se è una "cosa" che ha fatto bene o male, ma le posso dire che il terzo classificato non era valdostano. Paradossalmente, venendo alla sua preoccupazione, questa partecipazione ha permesso al Comune di Aosta di affidare i lavori ad un'associazione temporanea di imprese, in cui, oltre a "Centro sviluppo", vi era anche un altro soggetto valdostano. I secondi e i terzi non erano valdostani, quindi, se vogliamo, il Consigliere Lattanzi, per correttezza di esposizione, avrebbe dovuto dirlo...
(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)
... se non possiamo entrare nella strategia delle partecipate indirette, immaginiamoci se possiamo andare nel Comune di Aosta! Vi erano però soggetti valdostani che hanno partecipato con delle associazioni temporanee di imprese, però anche lì - e voglio rispondere cercando di mantenere un profilo di altro genere - lei ha ragione nel momento in cui pone il problema della missione di queste società; non convengo con lei quando entriamo nell'appalto, che è cosa diversa, ma sulla missione lei pone un problema che merita di essere approfondito. Per cui, rispetto alle cose che ci siamo detti, il consiglio di amministrazione ha vincolato la direzione per tutte quelle attività che potessero avere delle incidenze rispetto agli appalti che vengono fatti, quindi entrare in concorrenza con il settore privato; ha avviato il socio di "Centro Sviluppo", "Finaosta", una valutazione su come può essere individuata una "governance" della società; la Regione, infine, con il gruppo di lavoro che abbiamo costituito alcuni mesi or sono, sta verificando come si può gestire questa numerosa casistica di società miste e società pubbliche con un assetto che sia rispettoso sia degli obiettivi che vengono dati dal Consiglio regionale, sia dalla normativa vigente.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Intanto le do una bella notizia, Assessore: non sono assolutamente arrabbiato, né lei è riuscito a farmi arrabbiare e sa perché? Sarà forse perché ha dovuto smaltire il fuso orario da Roma ad Aosta, sarà perché dal digitale terrestre ha dovuto scendere di nuovo sulla terra, sarà perché forse non si è preparato adeguatamente a questa interpellanza o l'ha sottovalutata, le garantisco che la brutta figura l'ha fatta più lei di me. Lei fa una brutta figura perché non ha compreso il significato dell'interpellanza, in quanto le 2 domande che pongo non sono inerenti all'appalto del Comune di Aosta, di cui "non ce ne può fregà de meno" - si dice da dove lei è arrivato oggi, da Roma, luogo che frequento con grande piacere -, anche se ho detto che è discutibile, ma in un Paese democratico credo si possa discutere che un comune faccia un appalto mettendo fra i criteri un criterio che esclude tutte le agenzie di pubblicità valdostane... che sono poi costrette a fare società temporanee con aziende di fuori!
Altra notizia che forse lei ha tralasciato. Quando lei dice: "si consoli..." - ma io non mi devo consolare, perché qui lo sgarro è stato fatto non al sottoscritto, ma all'intelligenza - "... perché il secondo e il terzo non sono valdostani, quindi, se non vi fosse stato "Centro Sviluppo", non avrebbero vinto i Valdostani, ma quelli di fuori", non è vero, perché associazioni temporanee coinvolgono aziende valdostane. Non le faccio i nomi per correttezza, si prenda la deliberazione, ce l'ho qui e gliela do, dove sono evidenziati i nomi dei Valdostani che, come ha dovuto fare il "Centro Sviluppo" per concorrere a questo appalto, hanno dovuto fare società con aziende di fuori.
Quando lei mi viene a fare tutto il gioco dei TAR della Toscana, che i Consigli regionali non possono più entrare nel merito delle società partecipate dal pubblico, neanche quelle al 100%, perché, essendo di diritto private, diventano privatistiche... questa è una questione di cui si sta occupando l'Ufficio di Presidenza, ma non è trattata in tale interpellanza! Quando le chiedo come lei politicamente considera il fatto che un ente strumentale... è vero, che è un'aggregazione di altre società, come gli industriali, gli artigiani, ma di cui il presidente è, guarda caso, frutto di lottizzazione politica, il che significa che chi mette i soldi mette il presidente, siccome lo ha messo l'"Union Valdôtaine", non posso pensare che siano proprio autonomi di decidere le loro politiche, ma, anche se così fosse, le chiedo, in qualità di rappresentante di tutte le partecipate dirette e indirette... perché qui parliamo della partecipazione di "Finaosta" in "Centro Sviluppo", che ha messo Ruffier come Presidente dell'"Union" dopo che si è ritirato da fare il Sindaco dell'"Union" da Cogne per lasciare libere le candidature... i vostri giochi soliti... allora non mi venga a fare il gioco del TAR della Toscana che qui non stiamo "volando alto", ma stiamo razzolando proprio nel pollaio, ma bassi bassi bassi... stiamo razzolando nella lottizzazione più bieca, la cosa più semplice che sapete fare in Valle d'Aosta: lottizzare! Quando parliamo di lottizzazione e mettiamo il più grosso esperto di sviluppo economico, Ruffier, a Presidente del "Centro Sviluppo", "abbiamo detto tutto", direbbe Totò!
Le ho chiesto qual è il giudizio politico sull'attività del "Centro Sviluppo" in qualità di società di comunicazione, allora lei mi ha dato una risposta, fra tutte le "baggianate" che ha detto, condividendo sull'opportunità di rimettersi lì a riguardare la "mission" del "Centro Sviluppo", perché i tempi cambiano...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
... Assessore, torni sulla Terra! Stiamo discutendo del "Centro Sviluppo" di Aosta e stiamo discutendo se è cosa buona e giusta, prima che vengano fatte quelle che lei dice delle giuste considerazioni sulla coerenza e sulla correttezza del "Centro Sviluppo", che deve essere rivista, come lei dice, io mi appello allo statuto di oggi del "Centro Sviluppo", che voi con la "Finaosta" avete sottoscritto, che avete dato come indirizzo operativo! Quell'ente strumentale nasce per due attività fondamentali, l'avete "venduta" così, è nello statuto: "analisi e monitoraggio dell'economia valdostana insieme a tutta una serie di attività per promuovere l'economia valdostana". Lei allora mi vuol dire politicamente se concorda su questo cambio di attività, che non è ancora stata ratificata da nessun statuto? Abbiamo un'associazione temporanea con società di fuori per prendersi appalti qui e fregare altre aziende di comunicazione valdostane, che fanno società anche loro con società di fuori, perché purtroppo questo appalto è viziato da tale pregiudizio, e qui qualcuno mi deve spiegare perché non si ritiene che una società di comunicazione valdostana possa creare una comunicazione su come si fa la raccolta differenziata! Veramente cioè roba da quinto liceo artistico del Preside Dino Viérin: come si fa una raccolta differenziata... invece no, bisogna avere lo specialista della comunicazione sulla raccolta differenziata. Passi questo, ma che a vincere sia il "Centro Sviluppo", che dovrebbe aiutare le altre aziende a vincere, che viene pagato, invece che per sviluppare le aziende valdostane, per battere le aziende valdostane portando degli esterni! Si sono fregati 170 mila euro con questa operazioncina, denaro che certo stava meglio nelle tasche dei Valdostani, piuttosto che nelle tasche di "Centro Sviluppo" che già riempiamo abbondantemente e non mi risulta che l'Associazione industriali, gli artigiani, i commercianti si stiano svenando per tenere in piedi il "Centro Sviluppo", mi risulta che i soldi siano sempre messi da "Finaosta" e dalla Regione Valle d'Aosta, e infatti mettete il presidente! Evidenzio l'anomalia di questa modificata attività del "Centro Sviluppo", che da niente che faceva adesso comincia a fare... sì, comincia a fare concorrenza alle aziende valdostane. Lo condividete politicamente? Mi doveva dare due risposte, non me ne ha data neanche una! Se poi lei mi dice che dobbiamo ridiscutere, allora mi risponda: "sono d'accordo, l'attività anomala l'andremo a rivedere", è più corretto.
La seconda domanda era come intende procedere nei confronti di questo ente, che è in palese conflitto perché fa il monitoraggio delle aziende, che batte poi negli appalti! Qualche settimana prima di quell'appalto le aziende di comunicazione valdostane hanno ricevuto da "Finaosta" una richiesta di documenti e di notizie sull'attività, in particolare sul fatturato, sul personale, sulle strategie, ovvero una richiesta di notizie di attività imprenditoriale e una settimana dopo il "Centro Sviluppo" batte la stessa azienda sull'appalto, ma vi sembra normale? Non è normale, è profondamente scorretto; politicamente lo condividete o no? Mi ha detto che vi è da rivedere qualcosa, quindi che vi sia qualcosa che non funziona lo avete condiviso, ma la vostra onestà non vi riesce a far dire: "sì, questo ente si è mosso in maniera anomala, lo andremo a vedere". Bastava dire questo, non vi era bisogno di fare il digitale terrestre del "fumo" di tutti i TAR per dire una cosa che non ho chiesto. Ho chiesto: lo statuto che avete approvato prevede delle cose, il "Centro Sviluppo" non le sta facendo o le sta facendo in maniera anomala?