Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1398 del 14 luglio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1398/XII - Gestione e controllo delle presenze dei dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che ormai quotidianamente la Casa da gioco di Saint-Vincent assurge agli onori della cronaca solo per fatti negativi, che arrecano danno all'immagine aziendale e al suo ordinario funzionamento;

Venuto a conoscenza della presunta modificazione arbitraria degli accessi e delle uscite di alcuni dipendenti e dirigenti del Casinò, mediante la manipolazione delle "timbrature";

Considerato che i dati di accesso e di uscita dal luogo di lavoro dovrebbero essere immodificabili, poiché servono ad attestare l'effettiva presenza in servizio (o l'eventuale assenza) di ogni lavoratore;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione o l'Assessore delegato per sapere:

1) quali sono le modalità di gestione e di controllo delle "timbrature" e del sistema informativo corrispondente e quali sono le figure aziendali preposte a svolgere tali compiti;

2) se il fatto descritto in Premessa corrisponde a verità: in caso affermativo,

a) quanti e quali sono i soggetti coinvolti;

b) quali sono i danni subiti dall'azienda;

c) quali sono le violazioni accertate e le responsabilità rilevate in capo ai trasgressori;

d) quali iniziative di tutela e disciplinari sono state intraprese.

3) quali sono i suoi intendimenti per prevenire ed evitare il ripetersi di episodi deprecabili come quello di cui in Premessa.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Parliamo di un ennesimo fatto di malcostume che si verifica e si è verificato presso il Casinò e che, oltre a ledere l'immagine della casa da gioco, procura indignazione e preoccupazione nei confronti di tutti quei dipendenti che ivi lavorano onestamente. Penso che l'Assessore conosca bene il fatto, perché è assurto agli onori della cronaca attraverso una serie di articoli pubblicati sugli organi locali della stampa e perché lui stesso è stato destinatario di una lettera da parte di quei dipendenti preoccupati che chiedono chiarezza e trasparenza su determinate modalità di gestione o di presunta manomissione delle timbrature dei cartellini, che registrano l'accesso e l'uscita dei singoli dipendenti dai reparti di lavoro. È un fatto che desta notevole preoccupazione e anche un certo allarme perché, quando si arriva a certi livelli, significa che una situazione è fuori controllo, che chi ha le responsabilità dell'azienda non riesce a controllare approfonditamente le sue articolazioni e naturalmente ciò, visto che non è un fatto isolato, ma concatenato a tutta un'altra serie di episodi di malcostume che si sono verificati ultimamente presso la casa da gioco, delinea un quadretto tutt'altro che idilliaco.

Con questa iniziativa vorremmo che si facesse chiarezza sulle modalità di gestione e di controllo delle timbrature, del sistema informativo corrispondente, su quali sono le figure aziendali preposte a svolgere tali compiti, se il fatto citato in interpellanza, cioè della presunta modificazione arbitraria di accessi e di uscite di alcuni dipendenti e dirigenti del Casinò mediante la manipolazione delle timbrature, corrisponda a verità. Vorremmo sapere se ciò è vero, quanti e quali sono i soggetti coinvolti, quali sono i danni che ha subito l'azienda, anche perché viene lesa l'immagine del Casinò, si tratta di un'autentica frode se è accaduto nei termini descritti dai giornali e nella lettera dei dipendenti ai danni della S.p.a. pubblica. Vorremmo sapere se sono state accertate delle violazioni e delle responsabilità in capo ai trasgressori, quali iniziative di tutela e disciplinari sono state intraprese e quali sono gli intendimenti dell'Assessore per riportare un po' di correttezza nell'ambito di certe situazioni gestionali che sono al di là della normalità presso l'"azienda Casinò", per evitare il ripetersi di episodi deprecabili come quello che abbiamo descritto.

Lei è il destinatario di una lettera che è stata pubblicata su un periodico specializzato: "Casinò notizie". La necessità di conoscere come vengono gestite le timbrature e di prendere visione dei dati grezzi provenienti direttamente dai lettori è stata auspicata e richiesta dai dipendenti e il paradosso - non se è confermato o meno, lo sentiremo dalla sua risposta - è che in un'azienda di circa 1.000 persone vi sia un'unica figura preposta alla gestione di tali operazioni. Come premessa non ho da aggiungere altro, mi riservo di intervenire in sede di replica dopo aver sentito le sue considerazioni in merito.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - L'interpellanza è circostanziata, quindi merita una risposta altrettanto precisa. Sul primo punto, è un dato gestionale, l'"architettura" del sistema informativo del personale. Il sistema informativo del personale è composto da 2 distinti sottosistemi: il primo, denominato "Selesta", conformato da componenti "hardware" e "software" forniti dalla "Selesta Ingegneria S.p.a.", azienda specializzata in sistemi di controllo accessi e presenze, è un sistema che gestisce l'impianto fisico di rilevamento presenze e controllo accessi; il secondo è il SIP, che è un "software" sviluppato in azienda e gestisce i dati relativi alle timbrature, ai turni e servizi del personale. Le informazioni trattate dal sottosistema "Selesta" sono in uno stato che potremmo definire grezzo, in quanto non immediatamente abbinabili a nessun nominativo e contengono unicamente l'identificativo del "badge" interessato dall'operazione di passaggio, oltre alle informazioni personali. Il compito del sottosistema "Selesta" è di fornire all'altro sottosistema i dati relativi alle timbrature e ai passaggi dei varchi ad accesso controllato. Il sottosistema "SIP" invece integra queste informazioni, abbinando i dati relativi al passaggio dei "badge" dei dipendenti con le loro identità. Solo incrociando questa informazione con i dati alla proprietà di ogni singolo "badge" è possibile ricostruire l'identità del dipendente interessato. La procedura di trasferimento dei dati dal sottosistema "Selesta" al sottosistema "SIP" veniva eseguita automaticamente dai sistemi 4 volte al giorno e poteva essere attivata manualmente da alcuni utenti autorizzati a svolgere mansioni di gestione del personale. Tale facoltà necessaria per esigenze gestionali attribuiva agli utenti abilitati pieni diritti di modifica sugli archivi grezzi prodotti dal sottosistema "Selesta". La gestione e il controllo delle timbrature vengono effettuati dagli addetti dell'Ufficio servizi: 4 unità. Tutti i dipendenti, con esclusione dei dirigenti, sono tenuti a timbrare 4 volte al giorno, entrata ed uscita antimeridiana, entrata e uscita pomeridiana, se effettuano l'intervallo, 2 volte al giorno se non effettuano l'intervallo. Nel caso in cui il "badge" non potesse essere utilizzato, perché smagnetizzato o smarrito o dimenticato, il dipendente doveva far registrare la presenza dall'addetto in portineria, che provvedeva a comunicarla all'Ufficio servizi. In questo caso la timbratura veniva inserita manualmente; in caso di assenza dal lavoro, la mancata timbratura veniva incrociata con la causale di assenza, ferie, permessi, aspettative, malattie.

Per quanto riguarda la risposta al punto a) della seconda domanda, questa interpellanza è del 9 giugno, ovviamente la vicenda ha avuto tutta una sua evoluzione e oggi siamo in grado di dare delle informazioni puntuali, perché allora dicevamo: "A seguito di un'indagine avviata da parte del servizio interno all'"auditing", peraltro ancora in corso, è stato individuato finora il coinvolgimento di un impiegato dell'Ufficio servizi". In realtà la ricerca ha visto un interessamento di più soggetti. Quel dipendente che era stato individuato come responsabile ha ricevuto una formale contestazione in data 21 giugno e, rispetto a queste suddette violazioni, non ha presentato le controdeduzioni, ma ha preferito presentare le sue dimissioni per motivi personali. È stata affidata una consulenza tecnica per verificare se le tipologie riscontrate hanno o meno rilevanza penale, quindi l'aspetto civilistico è una cosa, l'aspetto penale è un altro. Rispetto a questa situazione, vi sono altri soggetti che hanno rilevato nella timbratura delle incongruenze fra rilevazioni e presenze, di cui uno in particolare che ha degli scostamenti importanti e a cui sono state formalmente riscontrate le irregolarità. È stata formulata in data 7 luglio un'altra contestazione formale a un altro dipendente che in data 11 luglio ha presentato delle controdeduzioni, riconoscendo di non aver rispettato le procedure previste per le timbrature manuali, poiché aveva l'abitudine di accedere utilizzando altri ingressi dove non è presente alcun controllo e questo in quanto ciò gli era più funzionale. Il Consiglio di amministrazione, i dirigenti del Casinò e i responsabili stanno valutando i provvedimenti da adottare. Vi è un'altra decina di dipendenti che, chi più chi meno, hanno delle anomalie nell'ambito delle timbrature, quindi su questo argomento vi sono una serie di approfondimenti in corso.

Rispetto al punto b), essendo che l'indagine è ancora in corso, non è determinato il danno subito dall'azienda. Il discorso è da porre in questi termini: qualora si riscontrino delle presenze e dei trattamenti economici non dovuti... perché, per esempio, le presenze rilevate nei giorni di sabato e domenica, oltre ad avere un trattamento ordinario per la presenza, godono anche di diritti suppletivi... quindi bisogna verificare ma, qualora questi riconoscimenti fossero non dovuti, ci sarebbe la richiesta di recupero nei confronti di ogni dipendente... che verrà recuperato sulle spettanze del dipendente.

In merito al punto c), le violazioni accertate ad oggi erano queste manomissioni del sistema "Selesta", inserendo orari relativi alla presenza in azienda difformi da quelli reali con l'obiettivo di conseguire il pagamento di ore non lavorate.

Punto d): a questo ho già risposto, ad oggi le contestazioni sono state 2, una nei confronti di un dipendente che ha rassegnato le dimissioni, una nei confronti di un altro dipendente che in data 11 luglio ha trasmesso le controdeduzioni. L'operazione è un'operazione che legittimamente ha bisogno di un po' di tempo, perché vi è la necessità di fare non solo una verifica sulle timbrature, ma anche una verifica nell'ufficio di portineria, per verificare la presenza o meno di autorizzazioni, o di rilevazioni del portiere rispetto ad ingressi senza il "badge".

Per quanto riguarda la terza domanda, direi che ad oggi il Consiglio di amministrazione ha rimosso dal punto di vista tecnico il meccanismo di importazione manuale delle timbrature e i relativi diritti di modifica sugli archivi "Selesta". L'unica modalità utilizzabile oggi per importare le timbrature è quella automatica, senza l'intervento di alcun operatore. Ad oggi è stato bloccato il sistema, in modo che le uniche modalità per l'importazione siano quelle automatiche. Allo stesso modo è stata rimossa la funzione che prevede la cancellazione degli archivi "Selesta" più vecchi di 30 giorni. Gli interventi attuati ci consentono di garantire un'operatività sicura per tutto il tempo necessario ad attuare una soluzione definitiva, pienamente rispondente alle necessità operative di sicurezza nell'assoluto rispetto della normativa vigente. Come atteggiamento aggiungo che non è una valutazione tecnica, ho avuto modo di dire che nei confronti dell'organizzazione è scattata la tolleranza zero. Ora non dobbiamo neanche aprire una "caccia alle streghe", immaginare di avere solo dipendenti infedeli, non è così: vi sono tante persone che fanno diligentemente il loro lavoro. La tolleranza zero è un atteggiamento che deve riportare un ordine amministrativo e contabile di cui una società come il Casinò ha assolutamente bisogno, per cui qualsiasi episodio che possa sembrare dubbio, discutibile verrà approfondito in ogni dettaglio e trattato come le risultanze dell'"internal auditing", piuttosto che di altre "expertise", faranno emergere.

Président - La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Una breve replica. Certamente non vogliamo fare la "caccia alle streghe", ma non vogliamo neppure che le "streghe" ci prendano per i "fondelli", anche perché la sua ultima risposta è quella che qualifica negativamente un certo atteggiamento che vi è sempre stato nei confronti di determinate situazioni. Lei ha detto: "ad oggi è stato blindato il sistema", della serie: "chiudiamo il recinto quando i buoi sono scappati". È possibile che solo dopo che si è verificato tutto questo disastro si sia provveduto con 2 sottosistemi informatici, che sono articolati in un unico grande sistema, a prevedere l'automatismo e l'impossibilità di manomettere manualmente eventuali dati? La domanda nasce spontanea; in un'azienda con 850 dipendenti a tempo indeterminato regolarmente a libro paga è strano che la procedura di trasferimento dei dati da un sottosistema all'altro avvenisse automaticamente 4 volte al giorno, ma che potesse essere gestita manualmente anche da alcuni addetti preposti. Questa è una contraddizione, non dico che sia ascrivibile a lei una simile responsabilità, però è anomalo che, a fronte di un'azienda di queste dimensioni, vi siano dei sistemi informatici abilitati a controllare accessi e presenze e tuttavia vi sia chi ha la possibilità di manometterli o taroccarli. Dopodiché è successo il fatto, che è stato confermato in tutta la sua dimensione e sul quale si stanno facendo le indagini del caso.

Altra considerazione. Se l'Assessore difficilmente poteva esserne a conoscenza, perché non "vive" quotidianamente la gestione, ci chiediamo se qualcuno che ha la delega al personale nel Consiglio di amministrazione avesse percepito qualcosa, o se qualcuno alla Direzione del personale avesse anche lui rilevato delle anomalie, anche perché, secondo voci di corridoio, che si raccolgono sempre nella zona adiacente alla casa da gioco, sembrerebbe - uso il condizionale - che questo non sia un fatto molto nuovo e che si sia verificato anche in passato. Di conseguenza, ci sarebbe chi - non so se rientra in quella decina di persone che lei ha circoscritto con il "perimetro" di indagini in corso - ha goduto di ferie pagate o risultava in azienda mentre era fuori dalla stessa, esercitava un'altra attività o faceva tutt'altro che svolgere le proprie mansioni. Il fatto è grave, noi confidiamo nella capacità di questo consulente che è stato nominato per accertare eventuali responsabilità penali, affinché si definisca tale problema, perché, purtroppo, per ogni problema che viene sollevato è necessario ricorrere ad una consulenza. Anche il problema dei "benefit" è stato evidenziato dal nostro gruppo consiliare, l'Assessore ha dato delle risposte esaurienti, però purtroppo anche lì dobbiamo attendere settembre, perché questo monumentale riconoscimento di privilegi necessita di esperti che ne ricostruiscano l'entità e la dinamica; è anche questo un paradosso della casa da gioco. Confidiamo nella bontà di queste indagini e speriamo che, qualora siano rilevati dei danni economici all'azienda, vengano attivate tutte quelle azioni necessarie a ripristinare un minimo di legalità, soprattutto per salvaguardare anche l'onestà di quei lavoratori, che sono la stragrande maggioranza, che lì dentro stanno svolgendo correttamente il loro mestiere.