Oggetto del Consiglio n. 1298 del 11 maggio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1298/XII - Indagine amministrativa sulla gestione dell'AIAT di Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso:
- che un'indagine della Magistratura, avviata nell'autunno 2003, ha evidenziato numerose irregolarità nel censimento dei dati turistici da parte dell'AIAT di Aosta;
- che, sull'argomento specifico e sull'esigenza generale di avere dati più attendibili in merito ai flussi turistici in Valle d'Aosta, il gruppo consiliare de La Casa delle Libertà ha proposto un'interpellanza nel dicembre 2003;
- che, per fare chiarezza sulla gestione pregressa dell'AIAT di Aosta, la Regione ha successivamente avviato un'indagine amministrativa per effettuare i doverosi approfondimenti;
- che, anche se l'inchiesta della Magistratura non ha ravvisato l'esistenza di precise responsabilità penali, è comunque emersa una situazione di totale disordine all'interno dell'AIAT di Aosta;
ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore delegato per sapere:
1) a quale periodo si riferisce l'indagine amministrativa di cui in Premessa e quali esperti sono stati incaricati a tal fine;
2) quali conclusioni sono emerse dall'indagine avviata dalla Regione;
3) se corrisponde al vero la notizia di un eccesso di spese di rappresentanza e di ospitalità: in caso affermativo, quali sono stati i beneficiari e qual è stata - nel periodo considerato - l'incidenza dei rispettivi ammontare sul bilancio dell'ente;
4) se sono ravvisabili responsabilità in capo ad alcuno degli amministratori o dei dipendenti dell'AIAT aostana.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce, aux transports et aux affaires européennes, Caveri.
Caveri (UV) - Prima di affrontare le questioni poste con l'interrogazione, vorrei ricordare che le AIAT, come previsto dalla legge regionale vigente - n. 6/2001 -, sono enti dotati di autonomia amministrativa, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria, rispetto alle quali la Regione dispone di un potere di controllo limitato all'esame preventivo delle deliberazioni concernenti lo statuto, i bilanci di previsione e il rendiconto. La gestione amministrativo-contabile di ogni azienda è inoltre sottoposta al controllo esercitato dal Collegio dei revisori dei conti, i quali riferiscono all'assemblea dell'esito degli accertamenti effettuati formulando eventuali rilievi e suggerimenti. I revisori dei conti sono inoltre tenuti a fornire alla Regione sia informazioni sulle eventuali ispezioni effettuate, sia - su espressa richiesta - ogni informazione e notizia che essi abbiano facoltà di ottenere per effetto della loro appartenenza al Collegio. Vorrei ancora segnalare che la Regione esercita il potere di scioglimento degli organi delle aziende in caso di gravi irregolarità amministrative per gravi violazioni di leggi, di regolamenti o di direttive regionali, e per altre gravi disfunzioni o mancanze tali da compromettere il normale funzionamento dell'AIAT.
La legge regionale istitutiva delle AIAT ha dunque conferito ai nuovi enti un'ampia autonomia, cui viene correlata la conseguente responsabilità, nella gestione delle risorse disponibili, demandando alla Regione il controllo di sola legittimità sugli atti, e ai revisori dei conti quello sempre di mera legittimità su tutti gli atti di competenza degli enti con esclusione per l'una come per gli altri di ogni potere di controllo e di sindacato sul merito degli atti compiuti dagli enti medesimi. Vorrei aggiungere inoltre sulla questione che questa Giunta scelse a suo tempo di cambiare il proprio rappresentante nell'AIAT, che era il Presidente all'atto delle vicende segnalate, e ciò fra l'altro mi avrebbe creato qualche "mal di pancia", secondo alcune rivelazioni di stampa, di cui il mio avvocato ed io seguiamo con curiosità gli esiti. Ciò premesso, si offrono le seguenti indicazioni sulle questioni poste.
Per quel riguarda le prime due domande, in sede di rilevazione dei dati di affluenza turistica nel territorio di competenza dell'AIAT di Aosta occorre precisare che da parte della Regione non è stata disposta un'indagine amministrativa, ma quanto indicato fa riferimento a un controllo effettuato dagli uffici competenti verso la fine del 2003, in relazione ai dati che la medesima azienda aveva fornito relativamente al 2002, i quali ad un esame più puntuale e anche guardando delle statistiche, erano parsi per alcuni periodi del medesimo anno di dubbia esattezza, atteso che gli stessi indicavano in taluni casi dei dati palesemente errati: presenze superiori alla capacità ricettiva dei singoli esercizi, solo per fare un esempio, e andamenti complessivi in controtendenza rispetto a quelli registrati nei medesimi periodi nelle altre località della regione. Va precisato che analoghe incongruenze erano state d'altra parte registrate in sede di chiusure mensili nel corso del medesimo anno 2003 e che le stesse avevano costretto gli uffici dell'Assessorato, in più occasioni, a formulare all'AIAT di Aosta richieste di ulteriori verifiche e conseguenti rettifiche dei dati forniti. Al riguardo era stato interpellato in più occasioni l'operatore dell'azienda incaricato dell'imputazione nel sistema informatico regionale dei dati risultanti dalle schede cartacee denominate "modello C 59 ISTAT", il quale candidamente e sistematicamente conveniva su quanto di volta in volta rilevato, attribuendone la causa a meri errori materiali o a semplici dimenticanze, impegnandosi nel contempo a correggere i dati rivelatisi grossolanamente errati.
Dei frequenti problemi di corretta imputazione dei dati era stato anche informato il Presidente dell'azienda in questione, che comunicò l'intenzione di affidare l'operazione di cui trattasi ad altro impiegato. Mentre dunque i dati dei diversi mesi del 2003 venivano di volta in volta, sia pure faticosamente, ripristinati nella loro esattezza, permanevano ancora dei dubbi su quelli relativi all'anno precedente, il 2002, in relazione ai quali l'Assessorato ritenne opportuno un approfondimento, decidendo infine di acquisire direttamente presso gli esercizi ricettivi tutti i modelli "C 59" dell'anno in questione, per un controllo "a tappeto". Devo dire che non è stato semplice perché le schede ammontavano ad alcune decine di migliaia. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Aosta chiedeva all'Assessorato informazioni riguardanti i dati di affluenza turistica forniti dall'AIAT e la consegna dei suddetti modelli "C 59".
Come è noto l'indagine effettuata non rilevò fatti penalmente rilevanti, benché il conteggio manuale effettuato sui modelli acquisiti avesse evidenziato un'eccedenza di presenze riferita al 2002 di circa 150 mila unità. Avvalendosi dei conteggi effettuati dalla Procura, la Regione perveniva quindi ad una rideterminazione dei contributi spettanti all'azienda interessata per il 2003, i contributi regionali a favore dell'azienda sono commisurati all'entità delle presenze turistiche registrate nell'anno precedente. Il contributo spettante all'azienda veniva - sulla base dei dati corretti - ridotto di circa 50 mila euro, che sono stati reincamerati con un meccanismo di riacquisizione.
Nella risposta ai punti 3 e 4, premesso quanto inizialmente precisato sulla questione dei controlli effettuati dalla Regione nei confronti delle AIAT, occorre evidenziare che la questione riguardante le spese di rappresentanza e di ospitalità effettuate dall'ente, non è collegata alla vicenda di cui sopra, riguardante unicamente la rilevazione dei dati statistici. Sulla questione delle spese di ospitalità e di rappresentanza l'Assessorato è intervenuto mediante una formale richiesta risalente al dicembre 2003 al Collegio dei revisori dei conti, volta a verificare se da parte degli stessi fossero state riscontrate anomalie sulla legittimità. La richiesta faceva riferimento al triennio 2001-2003. Il Collegio rispondeva con una relazione in cui, pur evidenziando imperfezione negli atti esaminati e nelle procedure seguite, non evidenziava tuttavia puntuali censure di legittimità in merito sia ad un eventuale eccesso di spese sostenute a tal fine, sia in ordine all'inerenza delle spese stesse rispetto alle finalità istituzionali dell'ente.
Naturalmente se confrontiamo le spese in questo settore fra l'AIAT di Aosta in quel periodo e le altre AIAT, c'è da rimanere vivamente colpiti. In proposito va precisato che a dette conclusioni il Collegio è pervenuto soprattutto per quanto attiene l'inerenza delle spese rispetto alle finalità istituzionali, nell'impossibilità di sindacare in termini di legittimità scelte riferibili sostanzialmente al merito di determinate iniziative. Dovessi operare una sintesi, direi che il Collegio, su nostra richiesta, ha verificato una grave confusione amministrativa, confusione che ha portato la gestione successiva a mettere ordine e che riguardava nei suoi aspetti sostanziali secondo la relazione presentata il 26 febbraio 2004 dai dottori Claudio Benzo, Luigi D'Aquino e Paolo Della Valle, errori contabili, tardive regolarizzazioni della liquidazione delle spese, non sono stati trovati alcuni mandati di pagamento, si sono evidenziate delle differenze di importo fra i giustificati di spese e i mandati di pagamento.
Questa vicenda - che, come ripeto, su nostra esplicita richiesta di approfondimento - non ha evidenziato nulla che secondo il Collegio avesse una rilevanza di tipo penale, ci fa riflettere sul futuro dei controlli. È molto giusto, in una logica federalistica, che la Regione si limiti a un visto di legittimità, ma è probabile che in un prossimo futuro una qualche riflessione su degli indicatori minimi, che evitino il paradosso che un presidente di azienda di soggiorno spenda infinitamente di più in spese di rappresentanza di quanto possa spendere un assessore regionale, questi sono meccanismi di tutela che porremo nella discussione sul nuovo provvedimento. Già oggi il Collegio dei revisori, che controlla tutte le AIAT, ha segnalato a tutti i presidenti la necessità di un'attenzione a queste vicende.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Sono soddisfatto della risposta, anche perché se è vero che questa interrogazione ha una visione retrospettiva di alcuni fatti accaduti in passato, si evince che c'è una volontà di legiferare e di controllare in maniera più puntuale l'attività svolta da certi enti come le AIAT, la cui autonomia deve essere garantita, ma la cui sobrietà di gestione amministrativa deve essere puntualmente verificata.
È vero che dalle indagini relative alle irregolari attribuzioni delle presenze dell'AIAT di Aosta i due indagati, che sono un dipendente e un ex Presidente, sono stati assolti dalla Magistratura, ma è molto interessante l'osservazione con cui il Pubblico Ministero ha ordinato l'archiviazione del procedimento. Dall'inchiesta è emersa una situazione di totale disordine nell'AIAT di Aosta e questo è un fatto molto grave; si legge che l'indagato immetteva "a casaccio" dati in un computer per poi passarli alla Regione e anche in base a questi dati di pura fantasia la Regione provvedeva a liquidare delle somme a favore dell'AIAT aostana. Questi sono passaggi che fanno riflettere su come si sia consumata una certa gestione. In un altro passaggio il Magistrato afferma che non riesce a capire se questo comportamento fosse dovuto ad assoluta negligenza o imperizia o agisse sotto ispirazione altrui. Questo è il quadro entro il quale lavoravano, fino a qualche tempo fa, i dipendenti dell'AIAT di Aosta e l'aspetto paradossale è che, nonostante questa situazione fosse più o meno conosciuta dalla Regione, le varie Giunte regionali hanno riconfermato l'allora Presidente al vertice dell'AIAT di Aosta.
Bisogna "spezzare una lancia" a favore dell'Assessore che ha avuto il coraggio di prendere le distanze da questo tipo di gestione. Lei si ricorderà che abbiamo sollevato con un'interrogazione la questione, lei nel risponderci annunciava l'inizio di un controllo, forse da noi erroneamente indicato come indagine amministrativa, ma da lei precisato come "controllo", tramite revisori dei conti sulle faccende che si erano consumate nell'AIAT e anche il risultato finale dell'analisi dei revisori ha evidenziato numerose anomalie. Nella gestione dell'azienda del turismo di Aosta venivano approvati provvedimenti pur in carenza del principio di inerenza, cioè si facevano cose non perfettamente in linea con gli scopi dell'ente, e in alcuni casi non era neppure rispettato il principio di competenza, cioè le spese venivano pagate su esercizi differenti. Lo stesso fatto che le spese di rappresentanza e di promozione - più personale che non a favore dell'ente - fossero a un livello di esosità superiore addirittura ai budget disponibili per un assessore regionale, ci fa capire a che punto eravamo arrivati.
Assessore, la ringraziamo per queste precisazioni, non escludo che il nostro gruppo torni sull'argomento. Abbiamo appreso che a livello contabile la Regione ha provveduto a ridurre il contributo nell'esercizio successivo in ragione del fatto che i valori delle presenze, gonfiati, avevano creato un moltiplicatore fasullo delle competenze che dovevano essere attribuite all'AIAT aostana, il nostro auspicio è che le parole pronunciate a conclusione della sua risposta siano la volontà di questo Esecutivo nel voler modificare la legge regionale n. 6/2001 e soprattutto non "abbassare la guardia" sulla gestione delle AIAT valdostane.