Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1278 del 20 aprile 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1278/XII - Avvio dello Sportello unico per le attività produttive. (Interrogazione)

Interrogazione

Premesso:

- che, ancora nella seduta tematica del 19 gennaio u.s. sulla crisi industriale in Valle d'Aosta, è stata ribadita l'urgenza di semplificare e - ove possibile - di abolire quell'enorme burocrazia che oggi invischia tutte le attività imprenditoriali;

- che lo "sportello unico per le attività produttive", istituito con la Legge regionale 9 aprile 2003, n. 11, si prefigge il compito di alleggerire la mole delle procedure amministrative;

- che però, a distanza di due anni dall'approvazione della legge succitata, l'avvio di tale sportello viene continuamente rimandato;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere:

1. quali sono le ragioni di tale ritardo;

2. quando prevede che possa concretamente entrare in funzione.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) - Le questioni poste nell'interrogazione sono due: "quali sono le ragioni del ritardo nell'avvio dello Sportello unico" e "quando prevede che possa concretamente entrare in funzione". La legge regionale n. 11/2003, che ha introdotto lo Sportello unico, ha introdotto profonde novità nelle funzioni degli enti locali e nelle conseguenti modalità operative, infatti ha previsto il conferimento ai comuni dell'insieme delle funzioni amministrative concernenti la localizzazione o la trasformazione degli impianti produttivi; l'individuazione di un interlocutore unico che risponda alle istanze in tempi certi; l'introduzione di nuove tecnologie telematiche; la possibilità da parte dei comuni di assumere un nuovo ruolo nello sviluppo di politiche economiche locali. Si tratta di innovazioni che hanno posto l'Amministrazione regionale e gli enti locali di fronte alla necessità di ripensare all'organizzazione delle singole amministrazioni e di procedere alla revisione dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali e tra gli enti. Vorrei sottolineare che il percorso scelto è di particolare complessità dal momento che si è inteso diffondere lo Sportello unico su tutto il territorio regionale, evitando che, come accaduto nel resto del territorio nazionale, esso si sviluppasse a "macchia di leopardo", con i comuni più virtuosi che hanno beneficiato di questa strumentazione, mentre altri si sono trovati nelle condizioni di non poter utilizzare lo Sportello unico a causa di dimensioni più ridotte e di maggiori difficoltà finanziarie. Vorrei sottolineare tale dato, cioè la sperimentazione che si fa in Valle è una sperimentazione con una caratteristica unica: fare lo Sportello unico di tutti i comuni della Valle d'Aosta; è chiaro che questo ha comportato dei ritardi, ma è dovuto al fatto che si è dovuto far lavorare insieme, con delle conseguenze organizzative non secondarie, i diversi enti locali.

La struttura organizzativa per l'attivazione dello Sportello unico in Valle d'Aosta, come proposta dal gruppo di lavoro appositamente costituito, è stata approvata dall'Assemblea del Consiglio permanente degli enti locali nella riunione del 11 novembre 2003, optando per un esercizio in forma associata delle funzioni delegate con la legge in oggetto e con il coordinamento fra più comunità montane al fine di attivare 3 poli: Aosta, 1 per l'alta Valle e 1 per la bassa Valle e la Valle centrale. Ciò evidenzia un'importante innovazione del modo di operare dell'ente locale, che apre prospettive di maggiore efficienza ed efficacia nella gestione dei procedimenti autorizzativi. Sulla base di tali considerazioni, il Consiglio permanente degli enti locali (CPEL) ha predisposto 2 convenzioni: una è la convenzione per la gestione associata dell'esercizio dello Sportello unico per le attività produttive, attualmente all'esame dei comuni e delle comunità montane; l'altra è la convenzione per la costituzione dell'Ufficio associato dello Sportello unico dei comuni della Valle d'Aosta che, prossimamente, sarà inviata alle comunità montane per la definizione della comunità montana capofila e per la regolazione dei rapporti fra le comunità. Nello stesso tempo la Giunta regionale ha approvato, nella seduta del 18 aprile, la deliberazione con la quale individua, ai sensi dell'articolo 84 della legge regionale n. 54/1998, le funzioni dello Sportello unico fra quelle che devono essere esercitate obbligatoriamente in forma associata da parte delle comunità montane a partire dal 1° gennaio 2006.

Il CPEL ha approvato il 12 aprile la costituzione di 3 strutture uniche di Sportello unico: 1 presso il Comune di Aosta, che serve unicamente per il Comune di Aosta, e 2 presso uffici associati: 1 per le Comunità montane Valdigne-Mont Blanc, Grand Paradis, Grand Combin e Mont Emilius e 1 per le Comunità montane Mont Rose, Walser, Evançon e Monte Cervino. Il CPEL ha inoltre definito anche la struttura e la composizione iniziale degli uffici associati evidenziando la necessità di attivarli in tempi brevi nella prospettiva di una loro graduale e progressiva crescita, parallela all'attivazione dei "front office" presso i comuni. L'attivazione degli uffici associati è stabilita dal CPEL per il mese di settembre con la sperimentazione del procedimento unico relativamente ai procedimenti connessi agli esercizi di vicinato ed ai processi autorizzativi disciplinati dalla legge regionale n. 31/2000: la legge per l'installazione di impianti per le telecomunicazioni. Al fine di consentire la graduale sperimentazione del sistema informativo che supporta l'attività di Sportello unico, il CPEL ritiene inoltre opportuno che lo Sportello di Aosta sia, formalmente e limitatamente ai procedimenti relativi all'esercizio di vicinato, attivato nel mese di luglio e che nel mese precedente si proceda a testare tali procedure in rete non aperta al pubblico. Il rispetto dei tempi previsti ed il buon funzionamento dello Sportello unico dipendono in misura decisiva dal grado di condivisione e di cooperazione che i comuni raggiungeranno nell'attuazione della struttura organizzativa.

Durante questo periodo l'Amministrazione regionale ha operato soprattutto per giungere alla diffusione telematica delle informazioni sugli adempimenti necessari per l'attivazione dei procedimenti, alla pubblicità per via telematica dei procedimenti e, soprattutto, all'interconnessione informatica e telematica tra le diverse amministrazioni coinvolte nei procedimenti autorizzativi e le stesse imprese, giungendo con "INVA" alla sottoscrizione di una convenzione che stabilisce le caratteristiche tecniche dell'applicativo, i livelli di servizio ed il piano di lavoro per l'avviamento della fase pilota. Tale convenzione prevede in particolare la configurazione dei procedimenti da attivare nella fase sperimentale e l'"INVA", con la collaborazione dell'organismo di coordinamento e di dirigenti e funzionari del Comune di Aosta e degli uffici associati, ha sviluppato l'implementazione sul sistema informativo delle relative procedure ed informazioni, in modo tale da rendere possibile l'avvio del sistema nelle forme e nelle date precedentemente esplicitate: a luglio per Aosta, a settembre per il resto della Valle. Ci troviamo di fronte a tempi non brevi per la realizzazione dello Sportello, ma credo di aver chiarito come ad incidere sui tempi sia stata soprattutto la necessità di definire e approvare tutta una serie di nuove relazioni fra i diversi enti locali impegnati nel progetto. Riteniamo che lo Sportello unico possa rappresentare un importante contributo nella semplificazione del rapporto utente-amministrazione.

In una certa fase le preannunciate misure di semplificazione e di autocertificazione che avrebbero dovuto avvenire a livello nazionale hanno fatto anche supporre che lo Sportello unico potesse essere superato; sappiamo che non è così, anche perché il decreto sulla competitività attualmente all'esame in Parlamento nel suo testo attuale, all'articolo 6, prevede nella fase di conversione una delega per la semplificazione degli adempimenti amministrativi delle imprese e il rafforzamento dello Sportello unico per le attività produttive. Per quanto riguarda questo adempimento, sono previsti 18 mesi al Governo per individuare una modalità di semplificazione che consenta di rimuovere gli ostacoli, ove esistenti, alla piena operatività degli sportelli unici. In sostanza lo strumento viene rafforzato, ha come utilizzo fondamentale i procedimenti di carattere informatico e telematico e i ritardi hanno una motivazione legata al fatto che attraverso la sperimentazione dello Sportello unico si è cercato di mettere insieme dei comuni valdostani. Il fatto che ci troviamo in fase elettorale sposta la sperimentazione in avanti, ma non è questo l'elemento determinante del ritardo.

Si da atto che dalle ore 12,02 assume la presidenza Il Vice-presidente Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Se partiamo dal presupposto che l'imprenditorialità valdostana nelle sue diverse forme associative ha più volte richiesto una celerità delle procedure burocratiche, definendo questa situazione di criticità come un'emergenza alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe dare una risposta in tempi brevi, oggi constatiamo dalle parole dell'Assessore che purtroppo a livello di Sportello unico, e non solo, si procede a "passo di lumaca".

Comprendiamo le difficoltà che si incontrano nella fase organizzativa delle procedure che devono esistere fra i comuni e le varie articolazioni della pubblica amministrazione, ma non comprendiamo una lentezza così esasperante, perché a distanza di 2 anni dall'entrata in vigore della legge non sono stati fatti sufficienti passi avanti per poter dire che lo Sportello esiste. Poiché lo Sportello unico è una delle esigenze che sono state richieste dalle categorie produttive, noi diciamo che oggi non ha ancora dato delle risposte.

Mi rifaccio a una risposta che lei ha dato un anno fa a fronte di un'interrogazione analoga del nostro gruppo, in cui si chiedeva a che punto era l'istituzione dello Sportello unico, lei diceva che sarebbe stato possibile avviare la fase pilota, da lei oggi definita sperimentale, presumibilmente dopo la pausa estiva, cioè settembre-ottobre 2004. Oggi ci ha detto la stessa cosa: l'attivazione degli uffici associati è prevista per il mese di settembre 2005, un'ulteriore dilazione. Quali considerazioni? Ripeto: si procede troppo lentamente. Dove sono da individuare le colpe? Questo lo sapete voi, anche perché lei fa parte di un gruppo di lavoro, assieme al collega Marguerettaz, che coordina tutta l'attività costitutiva dello Sportello unico. Il gruppo di lavoro è stato costituito nel 2003, gli sono state "allegate" delle risorse che vanno le prime a favore del CPEL - che lei ha citato -, e sono 414 mila euro al fine di incentivare l'attivazione dello sportello unico; le altre a favore dell'"INVA S.p.a.", per creare i supporti informatici necessari per l'avvio dello Sportello unico, spesa impegnata 485 mila euro. Vi sono allora le risorse, vi sono le persone, penso che la Regione debba coordinare le funzioni amministrative dei singoli enti locali che sovrintende e fare in modo che le risposte alle esigenze legittime degli imprenditori siano quanto prima tangibili. La burocrazia è una vera "spina", gli imprenditori segnalano le difficoltà con l'apparato amministrativo comunale e regionale, lei si ricorderà che abbiamo dedicato una seduta tematica alle problematiche dell'industria in particolare e uno dei punti qualificanti fra le richieste da loro avanzate era proprio una risposta più efficiente dell'apparato burocratico alle loro istanze. Direi che in termini di efficienza oggi non possiamo dire che la Regione brilli, anzi se le finalità dello Sportello unico erano quelle di accelerare l'assolvimento delle pratiche burocratiche, cercare di concentrare in un unico ufficio tutte le competenze sparse sul territorio, oggi la situazione non dico che sia al punto di partenza, ma ha fatto pochi passi avanti. L'invito che faccio all'Assessore è di premere sull'acceleratore nei confronti del gruppo di lavoro e non attendere sempre un'interrogazione consiliare per far sì che di questa istituzione se ne parli e si arrivi a una sua concretizzazione.