Oggetto del Consiglio n. 1144 del 9 febbraio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1144/XII - Rinnovo degli organi direttivi del Parco nazionale del Gran Paradiso. (Rinvio di mozione)
Président - La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Questa mozione intende offrire l'occasione al Consiglio regionale di esaminare, discutere e pronunciarsi sulla questione delle nomine del Consiglio direttivo e del Presidente dell'Ente Parco nazionale Gran Paradiso. È una vicenda in cui il comportamento del Ministro dell'ambiente è stato assolutamente deprecabile, intanto perché ha lasciato trascorrere più di un anno prima di provvedere a nominare i rappresentanti dell'Ente Parco che erano già scaduti da oltre un anno, quindi c'è stato un intervento tardivo con un lungo periodo di commissariamento dell'ente, cosa che non favorisce certamente la buona funzionalità dell'Ente Parco stesso, e poi c'è stato un comportamento nella nomina sia del Consiglio direttivo, sia del Presidente dell'ente che non è assolutamente conforme alla normativa esistente.
Il decreto n. 436/1997, che disciplina le nomine negli organismi di amministrazione dell'Ente Parco nazionale Gran Paradiso - ricordo che si è trattato di un decreto frutto di un lungo confronto, di un lungo lavoro che ha cercato un equilibrio molto complesso fra le varie componenti che devono concorrere all'amministrazione del parco, quindi a maggior ragione questo regolamento che ha comportato un così complesso lavoro dovrebbe essere applicato con assoluta precisione e conformità con il dettato normativo - prevede all'articolo 2, comma 3, che il consiglio direttivo è formato da 13 componenti nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate.
Il decreto emanato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio il 14 dicembre 2004, come ognuno può constatare, non è affatto conforme a quello che prevede la normativa, perché prevede che sono nominati i componenti del Consiglio direttivo dell'Ente Parco del Gran Paradiso e fa un elenco di nomi, ma sono 12 nominativi, non sono 13 nominativi come è previsto dalla norma che disciplina la composizione del consiglio direttivo. Quindi ci troviamo di fronte ad un decreto incompleto.
Né vale dire che in questo decreto ci sono nomine provenienti da varie indicazioni, perché la normativa prevede che ci sono varie indicazioni, ma poi il decreto del Ministro deve raccogliere tutte le indicazioni e designare i 13 componenti del consiglio direttivo, invece in questo caso non abbiamo i 13 componenti.
Poi cosa ha fatto il Ministro? Ha provveduto a nominare il presidente. Ora, il decreto ministeriale n. 436/1997, articolo 2, comma 2, dice molto chiaramente che il Presidente dell'ente è nominato dal Ministro dell'ambiente, previa intesa con i Presidenti della Regione Piemonte e della Regione autonoma Valle d'Aosta, fra i componenti del consiglio direttivo. Invece, sempre con decreto del 14 dicembre 2004 il Ministro dell'ambiente ha nominato Presidente del Parco nazionale Gran Paradiso il Prof. Arch. Giovanni Picco, che però non fa parte dei 12 nominativi del consiglio direttivo, quindi in palese contrasto con la normativa.
Noi ci sorprendiamo che questo contrasto con la normativa esistente non sia stato messo in evidenza e non si sia provveduto a sanare tempestivamente questa situazione, e invece si è andati avanti come se niente fosse.
Il 14 gennaio si è riunito il nuovo Consiglio di amministrazione, il Consiglio direttivo del parco e ha provveduto a nominare il vicepresidente, come se fosse tutto regolare, mentre qui ci troviamo di fronte a delle designazioni che non sono assolutamente conformi alla normativa. Con la conseguenza che qualsiasi atto che venisse compiuto in particolare dal Presidente dell'Ente Parco, potrebbe essere impugnato da qualsiasi cittadino perché questo Presidente non ha i titoli per essere Presidente in quanto non facente parte del Consiglio direttivo: quindi manca di un requisito essenziale per poter essere Presidente dell'Ente Parco.
Il fatto che si proceda in questo modo in contrasto con la legge, in ritardo nel rinnovare gli organismi di un ente così delicato e complesso come il Parco nazionale Gran Paradiso è un fatto estremamente negativo. Ci sarebbe bisogno nell'amministrare il parco di un consiglio direttivo molto autorevole, di un presidente di adeguate capacità, di procedure che siano estremamente limpide e corrette, invece è successo esattamente il contrario.
Ci troviamo di fronte a una situazione che è inaccettabile e quindi questa mozione propone che il Consiglio protesti contro questa situazione, protesti contro il ritardo e le irregolarità con cui il Ministro dell'ambiente sta procedendo al rinnovo del Consiglio direttivo e della Presidenza dell'Ente Parco e chiede che si assumano i necessari provvedimenti perché questa situazione di irregolarità venga sanata.
Quindi pensiamo che sia un compito del Consiglio non accantonare questo problema, ma stigmatizzarlo anche per evitare che possa ripetersi in futuro questa situazione.
È chiaro a questo punto che il Ministro dell'ambiente dovrà fare due decreti: il primo per rifare o integrare il consiglio direttivo e il secondo per nominare il Presidente del parco, decreti su cui deve essere sentita la Regione e nel caso del Presidente non solo devono essere sentite le Regioni Valle d'Aosta e Piemonte, ma ci deve essere l'intesa con le due regioni; quindi chiediamo con questa mozione che il Consiglio venga coinvolto in questa concertazione che si dovrà aprire fra le Regioni Valle d'Aosta e Piemonte e Ministero per andare a completare questi organismi, che attualmente non sono conformi alla legge.
Président - Je déclare ouvert le débat.
La parole au Conseiller Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Je crois que pour aborder d'une façon tout à fait objective le sujet du Parc du Grand-Paradis et même avoir l'occasion pour éclaircir la formulation de cette motion - notamment pour ce qui est des requêtes qu'elle avance - il convient tout d'abord de séparer les différents thèmes affrontés dans ce document. Il faut, à mon avis, ranger d'un côté les évaluations sur les retards quant à la nomination des organes du parc, les critiques concernant les graves conséquences dues à ces retards et au fait que le parc ait été placé pendant plusieurs mois sous l'autorité d'un commissaire, et, de l'autre, les problèmes liés aux irrégularités que contiennent les décrets du Ministre, auxquels cette motion fait référence.
Car je crois que, pour ce qui est du premier aspect (c'est-à-dire les retards, les conséquences de ces retards et le recours à un commissaire), il est important de rappeler certains détails et d'établir la chronologie des faits, afin de balayer tous les doutes et d'éviter de considérer que nous en sommes qu'à "l'an zéro", c'est-à-dire comme si l'Administration régionale n'avait jamais pris position face aux événements qui ont caractérisé la vie du parc dans ces derniers dix-huit mois.
En ma qualité de représentant de l'Administration régionale au sein de la communauté du parc - communauté qui regroupe, à part un représentant par Région, c'est-à-dire un de la Vallée d'Aoste et un du Piémont, tous les représentants des communes et des communautés de montagne, des versants valdôtain et piémontais sur lesquels s'étend le territoire de ce parc - je suis donc chargé de suivre cette question et j'ai à maintes reprises, et à tous les niveaux possibles, pris position contre cette situation que M. Riccarand évoquait et qui, dans les faits, a paralysé l'action du Parc du Grand-Paradis pendant ces mois.
Et je tiens à revenir sur les interventions qui ont été prises à cet égard.
Le 30 juin 2004 d'abord, au cours d'une rencontre avec M. Picco, qui était à l'époque encore Commissaire, pour discuter du plan de développement du Parc, je dénonçais ouvertement, au nom de l'Administration, ces retards et cette situation. A travers une prise de position j'affirmais: "Il disappunto dell'amministrazione regionale per la mancata nomina del Presidente del Consiglio direttivo del parco da parte del Ministro dell'ambiente, sebbene siano trascorsi diversi mesi dal commissariamento dell'ente e malgrado le promesse fatte e non mantenute. Una situazione paradossale che di fatto paralizza l'attività dell'Ente Parco, costretto ad operare senza la totalità dei suoi organi, peraltro previsti dalla legge n. 394/1991 sulle aree protette, in una situazione di commissariamento. Tale situazione costringe la comunità del parco a dover discutere e negoziare il piano di sviluppo con un commissario e non con gli organi istituzionali rappresentativi dell'ente stesso...". En conclusion on souhaitait: "... che si arrivi al più presto alla definizione della questione e alla nomina del nuovo Presidente del Consiglio direttivo dell'Ente Parco, che potrà così finalmente operare in piena legalità e con la totalità dei suoi organi.
Première prise de position le 30 juin 2004. Donc à cette occasion on avait manifesté toute notre contrariété, en indiquant même que la question des retards devait être résolue pour que nous puissions poursuivre la discussion du plan du parc, c'est-à-dire qu'on avait posé une question préjudicielle sur la discussion.
Ensuite, le 15 octobre 2004, puisque rien n'évoluait, je me rendais à Rome, accompagné d'Osvaldo Naudin, le Président de la communauté du parc, pour solliciter encore du Ministre de l'environnement - qui nous recevait - la nomination du Président et du Conseil de direction du parc, en dénonçant les graves retards et la situation dans laquelle se trouvait ce dernier, placé entre les mains d'un commissaire depuis le 15 janvier de 2004. J'indiquais également au Ministre qu'il était indispensable que le parc puisse finalement opérer en toute légalité et avec la totalité de ses organes, afin d'affronter ces problèmes que les communautés locales doivent encore résoudre, à savoir surtout la discussion et l'approbation du plan de développement du parc, la définition des limites de ce dernier et les financements prévus par la loi n° 388/2000.
Et encore, le 25 octobre dernier (c'est-à-dire 10 jours après notre entretien avec le Ministre) je me rendais, toujours avec le Président Naudin, à Ceresole Reale d'abord, sur le territoire du parc, puis à Cuorgnè, pour participer à un congrès, et au cour des ces deux rencontres auxquelles prenaient part le Sous-secrétaire à l'environnement délégué aux parcs et aux réserves, M. Tortoli, et le Sous-secrétaire à la justice M. Vietti, ainsi que les Administrateurs régionaux, communaux et provinciaux du Piémont, et au cours desquelles nous sollicitions de nouveau lesdites nominations et réaffirmions notre position.
Je tiens aussi à dire que, ces derniers mois, d'autres voix se sont fait entendre, celles du Président de notre Région, qui a sollicité aussi ces nominations, de nos Parlementaires et celle aussi du Vice-président sortant du parc, Monsieur Dupont.
Après toutes ces péripéties et ces sollicitations, les résultats arrivèrent enfin: à l'issue de plus d'un an de gestion contrôlée par un commissaire, le 14 décembre dernier, deux décrets du Ministre - que M. Riccarand citait - nommaient respectivement le Président et le Conseil de direction du parc.
J'ai voulu rappeler ces passages et ces étapes pour souligner que, pour notre part, nous avons entrepris toutes les démarches possibles pour arriver à résoudre ce problème: à maintes reprises, nous avons exposé nos revendications et réclamé le respect des prérogatives du parc; nous avons protesté à tous les niveaux contre ces retards et, ce faisant, nous avons contribué à la solution du problème. Je crois donc que, si une prise de position du Conseil de la Vallée quant aux retards et à leurs conséquences aurait eu un sens il y a quelques mois, elle serait peut-être un peu dépassée aujourd'hui.
Par contre je pense qu'il faut faire une distinction entre ces aspects et les considérations, que le conseiller Riccarand soulevait et que je partage, c'est-à-dire quant aux questions de forme et des irrégularités du décret, qui sont autre chose par rapport aux aspects de principe des retards. Pour ce qui est, en effet, des aspects de l'irrégularité de ces décrets, je pense qu'il est tout à fait vrai que des problèmes existent- a part les nouvelles que nous lisons cet après-midi sur l'ANSA et qui pourrait modifier en quelque sorte le cadre de la situation -; donc, 12 noms au lieu de 13 ont été insérés dans le décret de nomination du Conseil de direction du Parc, et M. Picco, le Président, n'y figure pas. Le 13e membre, dont la nomination relève du Ministère de l'agriculture - toujours que la situation n'ait pas changé dans la journée d'aujourd'hui - n'a pas encore été désigné, et cette situation est décidément grave. Mais il est vrai aussi qu'il faut tenir compte de deux aspects, qui pourrait changer les termes du problème: d'un côté il faut savoir que les bureaux de la Présidence de la Région ont signalé dès le premier instant aux bureaux du Ministère les problèmes en question. Donc la réaction de l'Administration ne s'est donc pas fait attendre; en outre il faut tenir compte que cette démarche que l'administration a entreprise, visait à éliminer lesdites irrégularités, car il est possible de trouver une solution qui passerait par la désignation de M. Picco au sein du Conseil de direction comme 13e membre, celui nommé par le Ministère de l'agriculture, et les nouvelles qui arrivent de Rome vont dans ce sens. De cette façon, ledit Conseil compterait finalement 13 membres, M. Picco en ferait partie et pourrait donc à tous les effets exercer les fonctions de Président. Je comprends qu'il y aurait quand même des problèmes liés au passage auquel M. Riccarand se référait, c'est-à-dire la nomination déjà du Vice-président et du Conseil d'administration du parc, mais moi je dis cela car je pense qu'il faut éviter pour le bien de toute la communauté du parc que ce dernier se retrouve de nouveau sans Président et sans Conseil d'administration, c'est-à-dire sans la totalité de ses organes, et que tout le travail accompli ces derniers mois par ceux qui ont œuvré pour résoudre le problème s'avère en quelque sorte inutile. On se retrouverait alors, comme dans le jeu de l'oie, de nouveau à la case de départ, et je pense que l'on ne ferait ni le bien du parc ni surtout celui de ses habitants.
Il faut donc à mon avis, puisque c'est possible, que le Ministère remédie à cette irrégularité, faute de quoi, il faudrait sans aucun doute - je concorde avec M. Riccarand - recourir en justice et s'opposer à l'irrégularité du décret. Mais à l'heure actuelle la porte est encore ouverte, et il faut à mon avis saisir cette occasion, ce qui permettrait d'éviter, les procédures légales qui n'aboutiraient qu'à d'autres retards, avec toutes les conséquences que ceux-ci entraîneraient pour nos communautés. Retards que vous dénoncez aussi et que je pense nous tous nous partageons qu'il faut éviter.
Il importe que cette situation se régularise sans paralyser l'activité du Parc, afin que les collectivités locales et la communauté du parc puissent finalement reprendre l'examen de toute une série de problèmes, pour lesquels on a déjà perdu trop de temps. Je pense surtout, comme je le disais avant, au problème du plan de développement du parc, qui entre autres devra être approuvé par le Conseil, donc je pense qu'il serait important d'amorcer enfin la phase d'élaboration d'une manière sérieuse et constructive de ce plan de développement. N'oublions pas que ce plan concerne au premier chef non seulement les administrations locales, mais aussi tous les acteurs socio-économiques qui opèrent au sein de l'aire protégée.
C'est pour ces raisons que je demande à Monsieur Riccarand de retirer sa motion, en attendant que ce problème technique soit résolu et qu'on vérifie surtout si les nouvelles que l'on possède et que l'ANSA annonce aujourd'hui vont dans la direction souhaitée, sous réserve de l'engagement du Président de la Région à ce que l'Administration s'oppose au décret si la situation n'était pas résolue dans les délais prévus.
Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui veulent intervenir, je ferme la discussion générale.
La parole au Conseiller Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Vorrei sentire anche il Presidente su questa vicenda, perché qui è vero quello che ha detto il Consigliere Viérin Laurent, che ci sono stati vari interventi, lo stesso Consigliere Viérin e il Presidente Perrin su questa vicenda, però il Consiglio ne discute per la prima volta di questa cosa, quindi sarebbe bene che il Consiglio si esprimesse, perché qui la questione non è da due soldi.
Abbiamo un ente importante come il Parco nazionale del Gran Paradiso, abbiamo finalmente dopo una traversia durata 15 anni un decreto che ha stabilito come si devono nominare certi organismi, scade l'organismo alla fine del 2003, non viene nominato questo organismo, viene nominato un commissario, si va avanti un anno, alla fine dell'anno si fanno due decreti che sono illegittimi, quindi ci troviamo in una situazione di confusione totale, cioè siamo fuori dal seminato.
Posso concordare che non è opportuno attivare ricorsi al TAR, annullamenti... perché possono comportare situazioni di blocco, ma la situazione non è a posto e non è che si risolve dicendo: adesso risolveremo la cosa nominando Picco come tredicesimo membro del Consiglio direttivo. Bisogna fare le nomine, bisogna fare un nuovo decreto che riguarda il Consiglio direttivo, dopo aver sentito le due regioni, e poi bisogna fare un nuovo decreto per nominare un nuovo presidente sulla base di un'intesa con le due regioni.
Quindi non è che la procedura sia così semplice e così banale. Credo che dobbiamo essere attenti perché questa procedura deve essere rispettata, perché il rispetto della procedura è una nostra garanzia, in quanto è inutile che chiediamo di avere l'intesa, dopodiché avalliamo certi comportamenti a livello romano che non sono rispettosi della legge, né di quello che è stato previsto.
Penso che, prima che il nostro gruppo si possa esprimere - se il Consiglio preferisce rinviare e non accentuare una contrapposizione con un voto in questo momento, possiamo anche essere d'accordo -, vorremmo capire come ci si intende muovere su queste cose, perché guardate che qui il problema se non veniva sollevato con questa mozione e con altre iniziative era comunque sul tappeto; era molto peggio se il problema esplodeva fra 1 o 2 mesi, quando il nuovo Consiglio direttivo e il nuovo Presidente avevano fatto tutta una serie di atti e poi magari qualcuno glieli impugnava ed erano tutti nulli, perché non è nelle condizioni di fare il Presidente dell'Ente Parco l'Arch. Picco.
Prima di accogliere proposte di ritiro o di rinvio, vorremmo capire da parte del Presidente come il Governo intende muoversi rispetto a questa vicenda, per andare a regolarizzare una situazione che in questo momento è contro la legge.
Président - La parole au Président de la Région, Perrin.
Perrin (UV) - Je partage les préoccupations de M. Riccarand, je crois toutefois que dans l'intervention du Conseiller Viérin il y a pu trouver les réponses à ses préoccupations.
J'avais déjà communiqué à cette Assemblée que toute la question était tenue sous contrôle de la part de la présidence et que nous sommes aussi prêts à une entente avec la Région Piémont, si la question n'était pas réglée, de proposer dans les termes prévus un recours, parce qu'il s'agit d'un recours dû.
C'est vrai qu'il y est une question de forme, mais bien souvent la forme est aussi substance surtout dans certaines conditions. Nous avons quand même eu aujourd'hui les assurances que le Ministre Alemanno nominera M. Picco en tant que représentant au sein du Conseil d'administration et donc viendrait de quelque façon se résoudre le problème de l'incompatibilité de M. Picco, qui a été nommé Président sans faire partie du Conseil d'administration.
Donc face à cette assurance et surtout dans l'optique de permettre au Parc de pouvoir disposer d'un organe d'administration et d'une présidence (et c'est ce que nous avons réclamé pendant cette année de commissariat) nous proposons de retirer la motion. Nous serons très attentifs aux opérations qui seront accomplies les prochains jours pour éventuellement recourir si la question ne sera pas réglée par le Ministère.
Président - La parole au Conseiller Riccarand, pour déclaration de vote.
Riccarand (Arc-VA) - Siamo d'accordo nei confronti di possibili soluzioni che potrebbero intervenire di avere un ulteriore momento di riflessione, per cui la nostra proposta sarebbe di rinviare questa mozione al prossimo Consiglio, in modo che vediamo da qui a 15 giorni se ci sono stati degli atti, perché dichiarazioni ne abbiamo sentite tante. Per cui proporremo un rinvio al prossimo Consiglio.
Però io un appunto lo devo fare al Presidente e a chi governa la Regione, perché voi delle responsabilità in questa situazione ce l'avete, perché, nel momento in cui il Ministro vi sottopone un elenco di 12 nominativi, non potete dare un parere favorevole, qui nel decreto risulta la nota protocollo del 1° dicembre 2004 della Regione Valle d'Aosta, con cui si comunica il parere favorevole dell'amministrazione circa i nominativi proposti; ma i nominativi erano 12 e non 13, quindi bene sarebbe stato evidenziare l'incompletezza di questa proposta e chiedere che venisse debitamente integrata. Non so se è stato fatto, ma da quanto citato nel decreto non risulta questo fatto, quindi siccome sappiamo che i comportamenti ministeriali sono particolarmente disinvolti con conseguenze negative, è bene stare vigilanti e non prestarsi a queste situazioni di compromesso che alla fine creano solo complicazioni ulteriori.
Proponiamo di rinviare la mozione al prossimo Consiglio.
Président - La motion dont au point n° 24 est renvoyée au prochain Conseil.
Il Consiglio prende atto.