Oggetto del Consiglio n. 1138 del 9 febbraio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1138/XII - Osservazioni dell'ENAC sull'operatività dello scalo aereo della Valle d'Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- l'ENAC a seguito di un sopralluogo effettuato all'aeroporto regionale ha espresso perplessità sulla possibilità di rendere operativo lo scalo aereo valdostano al volo notturno e in cattive condizioni meteo;
- alle dichiarazioni rilasciate dall'ispettore hanno fatto seguito le ottimistiche dichiarazioni dell'Assessore delegato;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) su quali presupposti tecnici e con quali avalli professionali ritengono superabili le perplessità espresse dall'ENAC;
2) se la conferma delle perplessità ENAC determinerebbe una ridefinizione dello sviluppo aeroportuale;
3) quali sono i motivi che impediscono l'esame e l'approvazione in Consiglio del Master Plan consegnato a fine maggio all'Amministrazione;
4) a che punto sono le definizioni tecniche e programmatiche degli "accordi" che l'Amministrazione regionale deve definire con ENAC-ENAV.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Nello scorso Consiglio il nostro gruppo aveva già affrontato l'oggetto dell'aeroporto e delle sue prospettive, lo avevamo affrontato però sotto un altro punto di vista e devo evidenziare che purtroppo per questa infrastruttura molti sono i problemi che sono ancora da risolvere, per poter conseguire l'obiettivo di un salto di qualità dello scalo aereo valdostano.
Abbiamo avuto modo di assistere da lettori, da cittadini, ad "un botta e risposta" a distanza tramite stampa di una serie di valutazioni fatte in prima battuta da un ispettore dell'"ENAC", che era venuto nella nostra regione per fare una serie di sopralluoghi e ricognizioni sulle problematiche ancora aperte dell'aeroporto "Corrado Gex", e dal resoconto di quella intervista, buona parte della quale era virgolettata e che di conseguenza riteniamo che non fosse un libero adattamento dell'articolista ma fosse il pensiero fedele e testuale dell'ispettore ENAC, emergeva una situazione di massima incertezza.
Una situazione di incertezza perché, l'ispettore dell'"ENAC" pur apprezzando gli sforzi dell'amministrazione per migliorare sicurezza, "standard" e far conseguire prospettive diverse al "Corrado Gex", prevedeva però molto tempo ancora per risolvere una serie di problemi che lui vedeva difficilmente risolvibili nel medio breve e tra questi problemi quello più importante e che serve e farci fare un salto di qualità è quello del volo notturno, ma anche del volo in condizioni meteo sfavorevoli, in poche parole la possibilità di avere un aeroporto a tutti gli effetti. Oggi il prezzo che paghiamo è quello di non avere un aeroporto con radioassistenza e con sistemi di sicurezza che consentano un avvicinamento cieco al "Corrado Gex"; a distanza di 24-48 ore l'ottimismo dell'Assessore Caveri ha "bucato" letteralmente le pagine della stampa:"tempi brevi per l'aeroporto".
Noi lo abbiamo detto già in precedenza quando abbiamo trattato l'argomento di questo aeroporto che siamo convinti che tale opera debba crescere e si debba completare. La preoccupazione perciò non è dunque quella di rallentare questa opera, ma di far chiarezza, cioè di accendere - in attesa che parta la radioassistenza - una luce che ci consenta di capire quali sono stati gli sbagli, perché di sbagli nel passato i suoi predecessori ne hanno fatti, non fossero altro che sottovalutazioni delle problematiche sul tappeto.
Lei dice in questa risposta che esistono tutti i presupposti per consentire in tempi non lunghi di operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa visibilità. Poi, rendendosi conto che queste erano parole, lei vuole essere più concreto, pur rimanendo sempre a mezz'aria, aggiunge: "in questo siamo confortati da autorevoli e qualificati pareri tecnici".
Vorremmo, Assessore, essere confortati anche noi in aula da questi pareri autorevoli e qualificati. Infatti questo è il senso della nostra interpellanza, al di là dell'ottimismo, l'ottimismo è stato un "brand" pubblicitario infinito che ha fatto anche la fortuna di componenti politiche, che poi hanno avuto traversie successive, l'ottimismo della volontà piuttosto che la volontà dell'ottimismo, come recitava un vecchio "slogan". Ma quali sono i presupposti tecnici e quali sono gli avalli professionali, perché poi è questo il problema di fondo che poniamo nell'interpellanza odierna, perché dire che ci sia questa volontà politica e che questa volontà sia infarcita di ottimismo riteniamo che non apporti nulla di nuovo rispetto a quello che i suoi predecessori hanno detto e fatto (fatto, purtroppo, poco).
Vorremmo poi capire se queste perplessità, che sono state espresse dall'"ENAC", nella misura in cui dovessero avere una loro oggettività andrebbero a rimettere in discussione il piano di sviluppo dell'aeroporto o voi ritenete che comunque, anche se quelle perplessità dovessero rimanere tali, l'aeroporto possa proseguire nel suo disegno. Non ultimo c'è il problema di questo "masterplan", perché a maggio come Giunta avete ricevuto il "masterplan" dello sviluppo dell'aeroporto. Nel rispondere all'interpellanza che avevamo predisposto lo scorso Consiglio, lei ci ha detto che quella era una bozza sulla quale la parte politica avrebbe dovuto fare ulteriori approfondimenti. Però ci domandiamo come mai in una situazione dove il tempo è importante e dove lei stesso ha espresso un ottimismo sulle tempistiche, non ci sia la possibilità di avviare un confronto in sede politica su questo documento che lei ha illustrato. Infatti alla sua illustrazione non ha fatto seguito un confronto sulle proposte presentate.
L'ultimo punto riprende la questione centrale della vicenda, perché, sempre rispondendo qualche Consiglio fa ad una nostra interpellanza sulle problematiche dell'aeroporto, diceva che è necessario un accordo di programma quadro con lo Stato per poter risolvere alcune priorità fra cui la radioassistenza e le procedure di atterraggio. Anche qui vorremmo capire se le dichiarazioni dell'ispettore "ENAC" sono pregiudizievoli di questa vicenda, a quale titolo era qui l'ispettore "ENAC": se era in missione per definire i contenuti dell'accordo quadro o se era qui per motivi differenti. Noi la inviteremmo ad essere in questa occasione meno politico e più tecnico, per consentirci di condividere la decisione politica di ampliare l'aeroporto, ma per capire se la stessa sia suffragata allo stato dei fatti da sostanza tecnica. Questo è il senso dell'interpellanza, perciò le chiederei di essere concreto in questo caso.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio, trasporti e affari europei, Caveri.
Caveri (UV) - Risponderò all'invito alla concretezza formulato dal Consigliere Frassy, anche se non possono comprare la dispensa del piccolo ingegnere aeronautico, per cui per alcuni passaggi tecnici mi atterrò ad alcune note che mi sono state predisposte.
Confesso che quel mattino non mi ha fatto molto piacere leggere l'intervista dell'ispettore "ENAC" sulla questione della radioassistenza, intanto perché il Comandante Molteni è Aostano e quando l'ho incontrato mi ha raccontato che quel velivolo presente all'aeroporto di Aosta è un velivolo sul quale lui ha volato nel 1964, quindi si tratta di un comandante molto esperto. Devo dire però che le sue dichiarazioni sono state da me considerate estemporanee, perché la sua visita in quei giorni all'aeroporto di Aosta era una visita tra l'altro conclusasi bene, finalizzata al collaudo tecnico funzionale dell'impianto "AVL" (aiuti visivi luminosi), cioè l'illuminazione della pista.
In questa occasione, come è legittimo che sia, il Comandante Molteni ha rilasciato delle considerazioni di tipo personale non definitive, in quanto non supportate da pareri formalizzati dell'"ENAC", che è l'unico ente autorizzativo di certificazione. Il Comandante Molteni è un consulente esterno dell'"ENAC" che svolge il ruolo di ispettore, in questo caso era qui per gli "AVL".
Dopo questa intervista ho avuto modo di svolgere due azioni, la prima, quella di incontrare il Comandante Molteni, che non avevo mai incontrato, mentre alcuni dei miei predecessori lo avevano già conosciuto, quindi ho avuto l'occasione di capire meglio il suo pensiero; dall'altra ho scritto una lettera al Presidente dell'ENAC, On. Riggio, nella quale chiedevo legittimamente di capire se queste dichiarazioni a mezzo stampa avevano qualche fondamento e se queste esternazioni non rischiavano di nuocere al lavoro che stiamo congiuntamente portando avanti con fatica e impegno. Devo dire che l'On. Riggio ha svolto gli accertamenti del caso e, su sua disposizione, ho ricevuto una lettera firmata dal responsabile del dipartimento sicurezza aree infrastrutture aeroportuali, Ing. Cardi, che invece ribadisce quello che già sapevamo, cioè che con opportune procedure e con opportuni aspetti di tipo tecnico possiamo ritenere possibile la discesa sull'aeroporto di Aosta anche di notte. Scrive infatti l'Ing. Cardi:
"La particolare orografia del sito aeroportuale non consente una normale circuitazione per aeromobili di classe B o superiore intorno alla pista di volo ed infatti anche gli avvicinamenti a vista vengono effettuati sulla direttrice est verso ovest. In tale contesto, non avendo l'aeroporto aree di circuitazione in cui smaltire quota, si può immaginare un avvicinamento strumentale solo sulla direttrice est-ovest, riservando l'area ad ovest, relativamente più libera da ostacoli, per eventuali procedure di mancato atterraggio. Tale possibilità di avvicinamento da verificare con l'orografia circostante per la parte finale può essere solo "visual" ed assistita da radioassistenze precise anche con indicazioni di sentiero, individuando una procedura di contingenza che consenta di garantire il raggiungimento di un "safety point", con garanzia di separazione strumentale degli ostacoli per proseguire in volo strumentale all'aeroporto alternato. La parte "visual" dell'eventuale avvicinamento strumentale, per poter essere impiegata anche di notte, richiede opportune e adeguate deroghe all'attivazione di importanti accorgimenti. In sostanza, previe le verifiche approfondite sull'orografia, necessiterà agire contestualmente sulle tre fondamentali componenti, che interagiscono a garanzia di adeguati livelli di sicurezza, macchina, uomo, infrastrutture, e quindi particolari radioassistenze, segnalazioni luminose che identificano la parte "visual" del sentiero di avvicinamento e relativi traversi obbligatori di controllo quota, impiego di aeromobili con prestazioni elevate sia di "step approach" in arrivo sia di pendenza superabile in caso di mancato atterraggio, addestramenti "ad personam" e a compagnie esperte di volo in loco e di sicura affidabilità per disciplina ore di volo, sofisticate dotazioni di aeromobili per determinare e verificare la posizione e la precisione del mantenimento del sentiero ottimale. Tutto ciò richiederà uno studio congiunto fra "ENAC" e "ENAV", gestore e vettori, teso ad identificare le condizioni operative nell'ambito della vigente regolamentazione e le possibili soluzioni necessarie a mantenere un adeguato livello di sicurezza".
Questo è esattamente il lavoro che stiamo facendo e devo dire che, prescindendo dalle dichiarazioni del Comandante Molteni, avremo la prossima settimana un incontro che era già stato programmato con il Comandante Manera, che è il Direttore dell'"ENAC", per consegnargli quella parte dello studio che noi abbiamo già pronto e che riguarda la radioassistenza e le procedure di avvicinamento.
Come lei ricorderà, avevo detto che fra la fine gennaio ed inizio febbraio avremmo avuto pronto questo pacchetto intero da sottoporre all'"ENAC" e che sarà oggetto sicuramente di un accordo di programma quadro con lo Stato a nostra garanzia, ma sarà prima - su nostra proposta e per questo c'è l'incontro con i vertici dell'"ENAC" - oggetto di un'intesa fra noi, "ENAC" e "ENAV", per proseguire in assoluta tranquillità rispetto a quello che noi abbiamo definito. Da questo punto di vista, la Regione ha acquisito la collaborazione di una società particolarmente specializzata nel settore aeronautico, la "Tecno-engineering 2 C" di Roma, per avere dati tecnici ed economici.
Nel corso degli anni passati questa società di ingegneria ha provveduto alla progettazione e direzione di lavori per molti interventi: aerostazioni, hangar, piazzole di sosta velivoli, piste di volo presso i principali aeroporti italiani o esteri. Come riportato dai suddetti consulenti, le potenzialità di traffico e le conseguenti ipotesi di sviluppo dello scalo sono state preventivamente discusse, esaminate, analizzate con funzionari dell'ENAC già nel corso della redazione del "masterplan". Come lei ricorderà, quando abbiamo presentato il "masterplan", erano qui presenti le massime autorità dell'ENAC. Il "masterplan" quindi non rappresenta altro che l'assetto ottimale e quindi l'obiettivo massimo raggiungibile dell'aeroporto di Aosta.
Non bisogna nascondersi la verità. Certo che l'orografia della Valle d'Aosta costituisce una difficoltà per la navigazione aerea, il Comandante Molteni mi ha detto: "l'unico aeroporto in Italia che non ha dovuto subire delle deroghe è l'aeroporto di Venezia, perché è l'unico rispetto al quale non ci sono problemi di ostacoli della pista solo perché c'è il mare da una parte e c'è il mare dall'altra, tutti gli altri aeroporti hanno bisogno di soluzioni "à la carte", che garantiscano i massimi livelli di sicurezza possibili". La continua evoluzione tecnologica degli apparati di radionavigazione e dei velivoli consente oggi livelli di sicurezza che fino a pochi anni fa erano inattuabili e devo dirle, Consigliere Frassy, che da questo punto di vista l'approfondimento del dossier fa poi scoprire aspetti che lasciano anche il sottoscritto, nel lento apprendimento della materia, sconcertato: per esempio, ero convinto che i "jet" fossero meglio dei turboelica, per poi scoprire invece che è probabile che quel livello di aerei che ci viene segnalato potrebbe in maniera ottimale essere raggiunto con i nuovi turboelica. Comunque, sia in Norvegia che nell'arco alpino - Austria, Francia e Svizzera - abbiamo degli esempi che sono del tutto simili e l'aeroporto di Sion in particolare che è radioassistito da molti anni, giace in un contesto che presenta molte similitudini con la piana di Aosta. Senza spostarsi Oltralpe, anche in Italia si stanno già operando voli strumentali commerciali di linea, nazionali ed internazionali, in siti difficili come l'aeroporto di Bolzano che si trova nel cuore delle Dolomiti, e, come Albenga, che ha delle caratteristiche molto simili pur essendo sul mare, e chi di voi ha mai avuto l'occasione di atterrare e decollare da Albenga, che è un aeroporto incassato nelle montagne, e anche in quel caso hanno avuto la possibilità di ottenere delle deroghe che consentono oggi la radioassistenza, e non grazie ai ministri molto influenti che abitano nella zona di Albenga.
Quindi per quanto concerne l'architettura dei sistemi di radionavigazione, e c'era nelle dichiarazioni di Molteni una sottile polemica rispetto al passato quando la scelta era stata quella di proporre dei sistemi di radionavigazione molto avanzata come quelli satellitari, abbiamo scelto questa volta di perseguire un modello già ampiamente collaudato in scali simili situati in contesti orografici analoghi ad Aosta. Ad esempio, ho atterrato a Innsbruck e Innsbruck è in una situazione, come Sion, assolutamente simile alla Valle d'Aosta nonché Trento, perché a Trento in questo momento sono in corso le installazioni di strumenti del tutto analoghi a quelli di cui vorremmo dotarci.
Il complesso delle radioassistenze andrà a costituire l'architettura citata, per la quale si stanno studiando le idonee procedure di volo. Ciò verrà fatto tenendo presenti le caratteristiche degli aeroplani che potranno operare sullo scalo, oggi determinate macchine, come i "737", che sono le macchine adoperate direi in maniera generale dalle Compagnie "low cost" non possono atterrare; dei tipi per esempio di "737" su pista corta atterrano a Firenze, il cui aeroporto è molto simile all'aeroporto di Aosta non in quanto contesto montano, ma in quanto lunghezza della pista. Quindi sullo scalo dovremmo avere non solo delle dotazioni infrastrutturali, ma tutto un insieme di strutture fra cui un'antenna specifica situata nella collina davanti all'aeroporto, un sentiero di avvicinamento luminoso perché questo a Bolzano è stato richiesto, alcuni radiofari, tutto questo rientra nelle cose che si possono fare. Quindi ritengo, senza immaginare i tempi lunghi del Comandante Molteni e senza neanche immaginare i tempi brevi, perché per me "tempi brevi" vuol dire domani mattina, ma ritengo che si debba poter avviare l'appalto per la costruzione dell'insieme della radioassistenza nel corso del 2005. Questo vuol dire però operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa visibilità, quindi visibilità notturna, e di meteo non favorevole. Va detto che l'illuminazione della pista e soprattutto l'accensione dei cosiddetti "papi" che dovrebbe avvenire in tempi abbastanza rapidi, consentirà un grande miglioramento della sicurezza dell'aeroporto di Aosta, perché come lei sa le luci resteranno accese tutta la giornata e consentiranno un approccio all'aeroporto molto più sicuro.
L'obiettivo - e rispondo alla seconda domanda - è il miglioramento degli attuali "standard" di qualità e di sicurezza dello scalo, non dimenticando anche che l'illuminazione della pista e poi la successiva radioassistenza avrà grossissimi esiti anche sulla movimentazione degli elicotteri. L'illuminazione della pista consentirà - e ci stiamo muovendo per questo - di poter consentire il volo notturno degli elicotteri, oggi - il collega Fosson può confermarlo - molto spesso siamo costretti a caricare sull'ambulanza delle persone che invece potrebbero volare più rapidamente con l'elicottero. Ebbene già l'illuminazione della pista, ma a maggior ragione la radioassistenza, avranno una forte valenza non solo per i voli commerciali e per i voli turistici, ma anche per la protezione civile e per l'assistenza sanitaria.
Quindi l'insieme di opere che dovranno essere fatte, l'allungamento della pista, ringrazio il collega Cerise perché in questi giorni è stato pubblicato il bando per l'ultima parte del progetto di allungamento della pista, l'adeguamento ormai in corso dell'impianto delle luci, il rifacimento del piazzale sosta aeromobili, lo spostamento degli aeroclub, la realizzazione di spazi di rispetto, la definizione delle servitù da ostacoli e la realizzazione di un'idonea aerostazione rimangono degli interventi improcrastinabili.
C'è un problema politico che è stato posto da lei e anche dal Consigliere Riccarand, che riguarda la famosa questione dell'approvazione da parte del Consiglio del "masterplan". Su questo argomento ci tengo a dire per l'ennesima volta quali saranno i comportamenti nei prossimi mesi, e tra l'altro devo dire che il raggiungimento dell'intesa sulla questione della radioassistenza è un tassello ulteriore all'attenzione del Consiglio. Il "masterplan" è uno strumento programmatico, che abbraccia oltre 10 anni di attività e che prevede di procedere in modo organico allo sviluppo infrastrutturale, tecnico, socio-economico e commerciale del sistema aeroportuale e serve a vedere quali possono essere le migliori soluzioni progettuali, la tempistica necessaria, i costi presunti per raggiungere un certo obiettivo.
La gara per l'individuazione del socio privato di maggioranza della società, cui affidare la gestione della struttura aeroportuale, si è conclusa il 29 dicembre dello scorso anno con la firma della neocostituita società "AVDA - Aéroport du Val d'Aoste" della convenzione di gestione che disciplina i rapporti conseguenti all'affidamento della concessione per progettazione, sviluppo, realizzazione, adeguamento, gestione, manutenzione e uso degli impianti delle infrastrutture aeroportuali. Questa attività deve essere svolta da "AVDA", di concerto con la Regione, sulla base di una programmazione congiunta degli interventi nel solco tracciato dal "masterplan" ed è proprio questo documento più dettagliato, che non avrà un obiettivo di 12 anni com'è il "masterplan", ma avrà una base triennale, che verrà elaborato congiuntamente dalla società di gestione e da noi sulla base del "masterplan". Questo documento triennale verrà sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 48, comma 3, della legge regionale n. 21/2003.
Allo stato attuale la società di gestione appena costituita si sta organizzando, quindi sarà necessario un breve lasso di tempo prima che la stessa possa considerarsi pienamente operativa e che quindi si possa presentare questo piano operativo al Consiglio regionale.
Concludo con l'ultima domanda, che lei cortesemente pone alla mia attenzione. Noi abbiamo già cominciato non solo la ricerca dell'intesa con "ENAC" e "ENAV", facilitati in questo da una scelta che è stata fatta opportunamente dal Governo, cioè quella di evitare la duplicazione che fino ad oggi ha reso la vita difficile anche all'aeroporto "Corrado Gex", vale a dire una certa duplicazione di intendimenti fra "ENAC" e "ENAV": oggi la legge fissa nell'"ENAC" il capofila della materia aeroportuale, quindi quando noi trattiamo con "ENAC" siamo sicuri che avremo degli interlocutori che non cambieranno idea nell'"ENAV". Devo dire a discolpa di alcuni ritardi che sono stati accumulati dai miei predecessori, perché credo che su questo si debba essere chiari, che molto spesso in passato ci si è trovati di fronte a delle situazioni di capovolgimento di fronte, per cui si finiva una riunione a Roma con un certo indirizzo da parte delle autorità aeronautiche, che veniva rigettato dall'ufficio vicino magari a distanza di qualche mese, quando su quella medesima linea iniziale si era già cominciato a lavorare. Per evitare questo abbiamo iniziato la concertazione con il Ministero delle infrastrutture dei trasporti, con il Ministero dell'economia e delle finanze e con l'"ENAC" per la stipula dell'accordo di programma quadro, previsto da una legge dello Stato.
Con nota del 13 gennaio 2005 protocollo n. 87, e questo ritengo che sia importante, la Direzione generale per la programmazione e i programmi europei del Ministero delle infrastrutture dei trasporti, ha già comunicato la coerenza degli interventi proposti, in cui naturalmente abbiamo inserito la tematica assai delicata, ma risolvibile, della radioassistenza.
Credo che noi potremmo avere nel Comandante Molteni una persona che, al di là dell'infausta, dal mio punto di vista, intervista, ci potrà dare nella prospettiva futura anche dei preziosi consigli. Nel dialogo personale che ho avuto, lui ha ricordato la complessità delle norme aeronautiche, ma che accanto a questa esistono, come peraltro scritto nell'intervista, delle soluzioni tecniche alternative che consentono di trovare sul punto delle soluzioni concrete.
La lettera dell'Ing. Cardi, che fotografa e cristallizza la posizione ufficiale dell'"ENAC", ci consente oggi di confermare la bontà del percorso prescelto, conoscendo le difficoltà tecniche che dovremo in prospettiva affrontare, e devo dire che in fondo - qui siamo d'accordo con il Consigliere Frassy - riuscire ad avere a Saint-Christophe, nel nome di Corrado Gex, pioniere dello sviluppo dell'aeroporto valdostano, un piccolo scalo efficiente ed efficace come ha cominciato ad esserlo lo scalo di Bolzano, sono convinto che per il turismo valdostano, per il movimento dei Valdostani per le loro vacanze, per il lavoro, questo sarà un bene, tenendo conto di tutte le difficoltà tecniche che ripeto - non sono io a dirlo, ma sono i nostri consulenti - potremmo risolvere in un lasso di tempo che considero ragionevolmente breve.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Alcune considerazioni a margine della risposta che ho ascoltato con attenzione e in parte anche apprezzato, perché una novità c'è e la novità peraltro è insita nelle doti dell'Assessore Caveri: è un gran comunicatore, ha capacità di tenere rapporti di grande cordialità che in politica non guastano mai, a prescindere dalle collocazioni di schieramento. Di conseguenza è evidente che ad oggi si dialoga con Roma, c'è la consapevolezza che bisogna non improvvisare delle soluzioni tecniche, ma costruire in maniera condivisa delle soluzioni tecniche sul presupposto politico. E questo è un passo avanti, ma non può essere l'unico passo da fare da qui a quando questo aeroporto farà il salto di qualità. Allora per certi versi devo ripetermi, nel senso che devo richiamare alcuni passaggi che avevo fatto già in sede di replica della scorsa interpellanza. Al di là delle sue capacità dialettiche di rapportarsi con le istituzioni e quant'altro, lei dovrebbe cercare di coinvolgere maggiormente l'organismo consiliare, nel senso che dovrebbe avere più fiducia nella sua maggioranza "in primis", ma anche nella dialettica che nasce nelle commissioni e che può portare a dei miglioramenti. Legge sui maestri di sci: penso che sia una di quelle situazioni dove dal confronto sono emerse delle soluzioni, che sono maggiormente praticabili. Questo perché altrimenti c'è il rischio che lei faccia tutto un bel lavoro, che se va bene, sicuramente l'aeroporto "Corrado Gex" avrà a fianco in prospettiva la "targa" dell'On. Caveri, ma se va male...
(interruzione dell'Assessore Caveri, fuori microfono)
... molto in là nel tempo, la targa molto in là, l'aeroporto prima... ma, se va male, lei diventa l'ennesimo capro espiatorio di una montagna di denari pubblici che sono stati sacrificati nel nome del nulla.
Allora mi domando quali sono i motivi che impediscono di fare gli approfondimenti che in commissione possono essere fatti e che nel tempo di un'interpellanza possono essere solo accennati, perché quando lei dice: "opportune procedure e aspetti tecnici possono immaginare di ritenere possibile la discesa cieca", siamo ancora nella situazione in cui possiamo immaginare e noi vorremmo tradurre questo sogno, che condividiamo, in un percorso più concreto. Va benissimo dare incarichi professionali a soggetti che vantano - a leggere il loro curriculum - percorsi di tutto rispetto, però teniamo presente che i consulenti alla fine si fanno sempre pagare, indipendentemente che poi le consulenze vadano o meno a buon fine. Sarebbe opportuno che in maniera più sistematica ci fosse la possibilità di capire quali sono queste particolari radioassistenze, se sono delle aspettative su uno sviluppo tecnologico in itinere o se invece sono già delle realtà, perché alla fine di questa interpellanza a me rimane il dubbio, e mi rimane il dubbio perché lei non me lo ha tolto e perché probabilmente a lei non glielo hanno tolto.
Allora, siamo tutti consapevoli che ci sia un'evoluzione tecnica, che in prospettiva si possano raggiungere traguardi diversi rispetto agli attuali. Penso che anche l'Assessore Fosson nel campo della sanità ne sia consapevole, perciò la tecnica forse risolve i problemi che oggi sembrano irrisolvibili, però sull'aeroporto di Aosta penso che dovremmo cercare di essere più concreti e di capire oggi cosa si può fare per domani. A questo riguardo voglio citare due leggi regionali: una è la legge n. 36/2001 che non c'entra nulla con l'aeroporto, ma è quella della "Casinò S.p.a." e prevede il piano di sviluppo, l'altra è la già citata legge n. 21/2003, la finanziaria scorsa, che prevede il programma di investimento e sviluppo. La nostra sensazione è che questo Consiglio, ogni volta che viene chiamato a valutare, ad approvare e individuare degli strumenti di programmazione, di pianificazione, per un insieme di strane coincidenze non riesca poi mai ad entrare nel merito delle sue competenze. Il Casinò viene gestito direi alla giornata, se non fosse un'attività prevalentemente notturna, ma il senso è questo, e l'aeroporto non dico che venga gestito alla giornata, ma anche qui non riusciamo ad entrare in quel concetto di programmazione che molte volte è utile per capire come vengono spesi i denari pubblici e soprattutto quali sono le prospettive di ritorno.
Ricollegandomi sempre alle leggi regionali vedo che su situazioni concrete che sono oggetto di problematiche gestionali, il Casinò da una parte e l'aeroporto dall'altra, non si riesce a programmare, su un altro fronte che riguarda sempre il suo Assessorato invece, l'Aosta-Martigny, qui avete fatto programmazioni infinite ma alla fine mi sembra che di concreto ci sia molto poco, nel senso che...
(nuova interruzione dell'Assessore Caveri, fuori microfono)
... è l'unica e adesso verificheremo se ci sono i presupposti... nel senso che sull'Aosta-Martigny, dove c'erano delle risorse da spendere, avete programmato tutto e il contrario di tutto.
Inviterei l'Assessore a trovare una maggiore coerenza con i suoi compiti esecutivi rispetto ai compiti di programmazione del Consiglio regionale e poi mi sia consentito di chiudere con una battuta, che vuol essere scaramantica, e speriamo che sia una coincidenza semplicemente sfortunata, perché sempre sulla pagina di giovedì 27 gennaio, quando l'Assessore con fotografia sorridente diceva: "tempi brevi per l'aeroporto", un trafiletto incorniciato in quell'articoletto diceva "su Internet volo virtuale sulla Valle", un trafiletto che non c'entrava nulla con l'aeroporto, ma per il giornalista evidentemente era un'utile associazione di idee. Io è dal 27 gennaio che cerco di fare questo volo virtuale su "internet" e l'unica cosa che ricavo è "The page cannot be displayed", il mio inglese non sarà perfetto, ma il senso è che questa pagina di volo virtuale non è disponibile e non è navigabile. Non vorrei che alla fine anche l'aeroporto si risolvesse in una vicenda del genere, perciò con questa considerazione scaramantica auspico che discussioni sull'aeroporto si possano fare e si possano fare soprattutto in commissione per predisporre un percorso di programmazione, che vada al di là di quella che può essere l'attività dell'Assessore, che ha i limiti di non poter sostituire le funzioni del Consiglio.