Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1126 del 9 febbraio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1126/XII - Completamento dello studio per l'ampliamento dell'Ospedale di Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione

Ricordate le delibere di Giunta con cui era stato affidato ad un gruppo di lavoro l'incarico di definire un progetto per l'ampliamento dell'ospedale di Aosta;

Ricordato come dopo i primi risultati del lavoro si fosse reso necessario un ulteriore approfondimento sulle problematiche urbanistiche, specie per quanto riguarda il rapporto tra gli interventi in ipotesi e il piano generale del traffico della città di Aosta;

Atteso che dovrebbe essere scaduto il termine di consegna dei lavori di approfondimento;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per sapere:

1) se sono terminati i lavori di approfondimento da parte del gruppo tecnico a ciò preposto;

2) quali sono le conclusioni di tale studio tecnico;

3) quale utilizzo sarà fatto di tale studio e in quali sedi decisionali.

F.to: Squarzino Secondina - Riccarand

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Fosson.

Fosson (UV) - Grazie, Presidente. La sua interrogazione arriva puntuale, direi attesa, io spero soltanto in una valutazione obiettiva. Il Consigliere Curtaz, giustamente, adesso, ci indicava un atteggiamento di prudenza di fronte a certi argomenti. Io penso che questa prudenza debba essere applicata da tutti.

È arrivato il verbale tecnico sulla viabilità di cui le do lettura della sintesi, poi sarà mio dovere farglielo avere nella sua completezza. Dice: "Date le indicazioni del piano sanitario regionale in merito alla concentrazione in Viale Ginevra della struttura ospedaliera per la cura delle acuzie, e le conclusioni dello studio di fattibilità secondo le quali le ipotesi di ampliamento a est è quella che meglio risponde alle esigenze di carattere sanitario, il gruppo di lavoro segnala l'opportunità che la proposta di ampliamento sia valutata alla luce di un progetto strategico di trasformazione della città che contempli la possibilità di ampie innovazioni, soprattutto nelle parti della città di Aosta, in particolare quella posta a sud, che presentano ancora margini di trasformazione e la possibilità di realizzare adeguate vie di comunicazione. Il gruppo di lavoro ritiene indispensabile che si attui un forte coinvolgimento dei principali attori istituzionali: Amministrazione regionale, città di Aosta e gli altri comuni della Plaine, che agevoli la realizzazione dell'ampliamento del Presidio ospedaliero di Viale Ginevra in tempi coerenti con il fabbisogno di salute della popolazione regionale mediante una profonda revisione del contesto urbanistico del capoluogo regionale, non solo a nord del medesimo, ma anche a sud. L'ampliamento del Presidio ospedaliero di Viale Ginevra si connota pertanto come uno - se non il primo - degli elementi della futura trasformazione della città di Aosta che dal punto di vista urbanistico scaturirebbe nella creazione nella zona nord del capoluogo di un'area prevalentemente destinata ai servizi alla persona, in un contesto urbano che già idealmente associa altre due importanti strutture socio-assistenziali per anziani, come la Casa di riposo "Père Laurent", l'ex "Festaz", ed il progetto di realizzazione della residenza sanitaria assistenziale di "Gotrau"".

Questo quindi è il parere tecnico che dice, in sintesi, che pur con delle difficoltà questo ampliamento si può fare facendo delle trasformazioni della viabilità, peraltro già previste dal progetto di "Aosta capoluogo" e non ancora realizzate. Non si può certo pensare, se si vuol essere corretti, che una viabilità in questo momento critica, in questa zona soprattutto in ore di punta, sia risolta da un ampliamento di un ospedale, che si può fare, il gruppo lo ribadisce, tecnicamente l'Architetto Fobini lo dice, si può fare l'ampliamento facendo delle variazioni della viabilità. La chiusura di Viale Ginevra, anche meglio se globale, permette un minor intasamento dell'area tra Via Roma e via Saint-Martin de Corléans, però questo si può fare nel momento in cui si penserà ad una soluzione della viabilità critica in quella zona. Anzi, dice il gruppo tecnico, che questo potrebbe essere il primo... di tutta questa attività, di questa trasformazione che non si è ancora fatta.

Ampliamento che però, e questo è l'altro piatto della bilancia, è sempre più necessario. Volete che una sanità migliori, volete che diamo una maggior qualità, volete che i costi diminuiscano, dateci un presidio sanitario unico, questo è indifferibile! Nel 2004 sono stati fatti 500 interventi chirurgici in più rispetto al 2003. Ecco, però, siamo al limite, più di così non si può produrre, per migliorare la qualità dell'offerta dobbiamo avere una concentrazione di tutti i presidi sanitari qui. Penso ai bambini, ancora adesso un bambino che arriva grave al Pronto soccorso non può essere visto immediatamente dal pediatra perché è in un'altra sede; l'anziano che deve fare una "TAC" deve venire giù dal Beauregard, deve essere messo in ambulanza, prende freddo; la donna che deve fare una spinale per un parto, nel caso rischiasse un arresto cardiaco, non c'è una rianimazione al "Beauregard". Dobbiamo vedere come questo piatto della bilancia sia estremamente importante, non possiamo differire sempre di più la risoluzione di un problema di questa gravità! La scelta che è stata fatta comunque dell'ospedale al centro della città, indubbiamente è un valore aggiunto. Tutti i tecnici - ho parlato recentemente con la dottoressa Dirindin -, tutti i tecnici che avevano teorizzato diversamente si accorgono e testimoniano quanto un ospedale al centro della città sia un valore aggiunto: per il malato, per i parenti. Però come sappiamo tutti, qui non dobbiamo nasconderci, il problema non è sicuramente tecnico, è un problema politico e dobbiamo stare attenti che non diventi un problema ideologico, è un problema politico, una visione della politica dei servizi ai cittadini a cui bisogna dare una risposta!

In questo dobbiamo cercare di essere corretti, nel senso che la strada presa nel 1995 - giustamente o no -, io dicevo che sicuramente l'ospedale al centro della città ha un valore aggiunto, giustamente o no, ma è stata presa, è una via senza ritorno! Molti in questo Consiglio che nel 1995 erano o giustificavano delle altre scelte; adesso dicono: "non è più possibile ritornare su questa scelta!" Lo dicono molti che avevano firmato quella famosa inchiesta, lo dicono i primari con un documento: "bisogna concludere in tempi brevi la struttura ospedaliera". Come si possono giustificare sennò tutte le spese che sono state fatte dal 1995 fino adesso: una centrale termica che funziona, dei padiglioni per infetti completamente rifatti, come si possono giustificare i finanziamenti statali che abbiamo avuto? La Radioterapia che sta per essere ultimata, la macchina per il ciclotrone che è stata comprata, le sale operatorie nuove... cosa diciamo?... Abbiamo sbagliato ad impiegare i soldi che ci avete dato per questo!

Come si può utilizzare d'altronde, se in un futuro si facesse una struttura nuova, tutto quello che è stato speso per questo, in che cosa si può tradurre una radioterapia, un ciclotrone, una sala operatoria... in questo bisogna essere, secondo me, prudenti, ma anche molto seri e corretti. Con i nuovi meccanismi: la legge delle grandi opere, gli appalti integrati, i tempi di realizzazione per ultimare questa costruzione non sono più i tempi estremamente dilatati come una volta. Con queste procedure, con questi mezzi sicuramente i tempi si possono concentrare. È comunque un problema politico, diciamolo! E da questo si vede già che in questo parere tecnico per esempio, arrivano dei pareri che invece di essere tecnici sono politici. Per esempio, il tecnico della viabilità del Comune di Aosta fa un rilievo a quanto è stato concluso in accordo tra tutti i membri dicendo che: "tenuto conto che l'ampliamento dell'ospedale è possibile sull'area di cui trattasi in relazione al limitato spazio a disposizione non potrà soddisfare al meglio gli "standard" ottimali", cioè dice che intanto l'ospedale che verrà costruito lì non avrà degli "standard" sanitari ottimali, poi non dice quali saranno gli standard ottimali che lei richiede, cioè qui si comincia già a fare della politica. Un tecnico della viabilità fa una considerazione sanitaria e qui conferma ancora quello che dicevo: che il problema è chiaramente politico.

Si è parlato in questi giorni, e mi si permetta soprattutto dal vostro grande gruppo di eticità della politica, se ne parla spesso, è un argomento... io non vorrei soltanto che non fosse come diceva un vecchio parroco della Valle d'Aosta quando si diceva al "confiteor" che molti fedeli battevano il petto del "mea culpa" sul vicino. Ecco quindi che l'eticità della politica interessi un pochino tutti, bisogna che noi stiamo di fronte alla realtà, dobbiamo imparare, molti lo hanno fatto, a rinunciare ad una propria idea di fronte a una logicità di dati che ci si impone. Abbiamo l'opportunità di risolvere in tempi brevi, con la legge delle grandi opere, con gli appalti integrati, un problema che c'è da 10 anni... dare un unico ospedale e una maggiore qualità agli abitanti valdostani che - io penso - si meritino. Il dato che a me più preoccupa sono quelle 5.000 fughe del 2003: a queste dobbiamo dare una risposta con una maggior qualità di servizi, con una maggior concentrazione, è su questo dato che dobbiamo ragionare. Teorizzare su scelte del passato non ci permette certo di raggiungere tale traguardo e su questo ognuno ha la responsabilità, "i nostri atti ci seguono", scriveva Mouret... molta prudenza!

Io le chiederei proprio che in questa replica, data la brillantezza del relatore, lei ci dicesse dove si vuol far l'ospedale nuovo, perché dire "bisogna fare un ospedale nuovo adesso", è generico, dove si vuol fare un ospedale nuovo, i costi del terreno di acquisto. Si è parlato di Viareggio: mi risulta che attualmente non sia ancora pervenuta alla commissione quello che era stato promesso dagli operatori di Viareggio, cioè un'analisi dei costi, non si può dire che l'ospedale nuovo nasca in 2 minuti, non abbia dei costi, venga realizzato in poco tempo, sarà la soluzione di tutto! Questo non mi sembra corretto! Dall'altra parte i costi di mantenere 3 presidi sanitari ci sono già dal momento, sono costi enormi, solo di personale; noi, per avere un "Beauregard" staccato spendiamo un miliardo di più all'anno. Come riutilizzare tutto quello che è stato speso, tutto quello che è stato fatto in Viale Ginevra... mi sembra che siamo di fronte ad una realtà, a dei dati, ad una obiettività... se corriamo dietro a delle teorie, anche magari suggestive, io penso che non si farà nulla per il bene del malato! Grazie!

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Credo che questo non sia un problema che interessa la sottoscritta e l'Assessore Fosson - voglio dirlo come premessa -, nel senso che è un problema che riguarda la cittadinanza, non Dina Squarzino o il dott. Fosson, e neanche la Consigliera e l'Assessore! Vorrei quindi togliere dalla discussione ogni elemento di personalizzazione della questione. La questione è troppo grande perché ciascuno di noi se ne faccia una bandiera con cui presentarsi di fronte alla cittadinanza!

Il problema esiste, Assessore, e sono tante le sfaccettature che lei ha toccato, che io non riesco, lei mi capirà, in 5 minuti - tanto è il tempo consentito in questo tipo di iniziativa - a trattare tutti i punti che lei, nella sua accorata presentazione dei dati, ha fornito e a rispondere a tutte le domande da lei formulate. Credo che questo sia un tema che, come Consiglio, dobbiamo affrontare.

Ricordo che nel 1995 il Consiglio si è pronunciato su detta problematica, quindi chiedo che su questa il Consiglio sia chiamato a pronunciarsi e non sia una decisione presa così tra alcuni vertici, solo perché è nel programma di governo di questa maggioranza regionale o nel programma di governo del Comune di Aosta! Come ricordava lo studio testé citato, è necessario un grande coinvolgimento di tutti i soggetti interessati; su questo tema chiedo che il Consiglio regionale sia chiamato a pronunciarsi, ad analizzare la questione e a dare la sua opinione, in modo che sia effettivamente un problema che venga trattato in tutte le sue sfaccettature. Perché dico questo? Perché ormai sono 10 anni, e qui, ripeto, non è questione personale assolutamente, ma sono 10 anni che questo problema è sul tappeto e sono 10 anni che le stesse argomentazioni vengono formulate, e ogni volta c'è uno spostamento di obiettivo e di motivazioni!

Che l'ospedale debba essere unico, è stato detto dal 1995; sono 10 anni che questa consapevolezza è stata raggiunta, tant'è vero che si diceva: "in attesa di costruire un nuovo ed unico ospedale, effettuiamo quelle 2 o 3 ristrutturazioni importantissime da fare nell'attuale presidio di viale Ginevra". E lei vede che dal 1995 ad oggi anche il progetto di ampliamento è cambiato: prima il completamento era previsto all'interno dell'area ospedaliera, con la costruzione di un'ala verso sud, adesso il completamento è stato ipotizzato ad est e tutto il progetto è stato totalmente stravolto. Nell'arco dei 10 anni il problema permane, ma nel frattempo si prendono varie decisioni e ogni decisione presa, visto che è una decisione che va ad inserirsi sull'esistente, è soggetta a continui adattamenti che dettano i criteri con cui procedere alla ristrutturazione dell'esistente con relativi costi aggiuntivi. Ed è comprensibile che sia così! In 10 anni questo problema è stato continuamente cambiato e adesso si è capito che, se si vuole l'ospedale in Aosta, bisogna ridisegnare tutta la città di Aosta in rapporto con l'ospedale! Questo è il problema che viene posto oggi dall'Assessore in questa sede!

È stata fatta la scelta politica di fare un ospedale unico, anzi, di ristrutturare l'esistente in modo che diventi il nuovo ospedale della regione nella città di Aosta. Quali sono le condizioni perché questo si realizzi? Lei lo ha detto chiaramente: bisogna ridisegnare tutta la città, tutta la città va trasformata - ha usato proprio la parola "trasformare" - bisogna trasformare la città da nord a sud, tutta quanta! Allora bisogna che la città di Aosta decida di strutturarsi non tenendo conto del turismo, non tenendo conto delle sue attività commerciali, non tenendo conto del suo sviluppo industriale, non tenendo conto del valore di città universitaria che ne vogliamo fare, ma tenendo conto che deve trasformarsi in capitale della regione finalizzata e ridisegnata secondo le esigenze dell'ospedale regionale! Capisco che la salute sia importantissima, ma credo che anche la vita di una città debba avere delle possibilità di ampliarsi in settori che sono differenziati rispetto a quello del solo ospedale!