Oggetto del Consiglio n. 1123 del 9 febbraio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1123/XII - Utilizzo di carte di credito presso la Casa da gioco di Saint-Vincent. (Interrogazione)
Interrogazione
Appreso dagli organi di stampa di un'indagine avviata dalla magistratura inquirente su di una sospetta truffa operata, attraverso l'anomalo utilizzo di carte di credito, all'interno del Casino de la Vallée;
Ritenuto opportuno avere maggiori elementi di conoscenza sulla vicenda e capire, in ipotesi, perché non abbiano funzionato i controlli interni;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) di quali elementi di conoscenza dispone il governo regionale in riferimento all'ipotesi di truffa consumata da dipendenti della Casa da Gioco di Saint-Vincent, attraverso l'illecito utilizzo di carte di credito;
2) a chi spettano i controlli per tali tipi di operazioni;
3) se è stata avviata un'indagine amministrativa interna per riscontrare eventuali irregolarità nell'utilizzo delle carte di credito dei clienti.
F.to: Curtaz
Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Nell'interrogazione si fa riferimento a un'indagine avviata dalla Magistratura e si richiedono alcuni elementi, nella prima domanda si chiede: "di quali elementi di conoscenza dispone il Governo regionale in riferimento all'ipotesi di truffa consumata da dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent, attraverso l'illecito utilizzo di carte di credito". Ora, credo come il Consigliere Curtaz... il sottoscritto ha appreso da organi di stampa dell'indagine e in data 25 gennaio si è premurato subito di mandare 2 richieste di pari tenore sia alla Gestione straordinaria, sia alla "Casino S.p.a.". Leggo il contenuto della mia richiesta:
"Ho appreso da fonti giornalistiche le recenti vicende giudiziarie su fatti che hanno coinvolto in questi ultimi anni la Casa da gioco di Saint-Vincent; sono pertanto cortesemente a chiederle di relazionarmi in merito per quanto attiene l'attività..." - qui ho scritto della Gestione straordinaria, dall'altra parte della "Casinò S.p.a." - "... al riguardo la invito a seguire l'evoluzione dei fatti e, qualora emergano elementi pregiudizievoli per la pubblica amministrazione, a porre in essere tutti i provvedimenti idonei alla tutela degli interessi che lei rappresenta".
Così nei confronti degli organi della Regione. Citando la corrispondenza, il liquidatore già il 26 gennaio risponde dicendo:
"Con riferimento alla sua comunicazione le preciso che nella mattinata del 24 u.s. ho avuto un colloquio alla presenza dell'Avv. Sommo, con il Procuratore della Repubblica, Dott. Longarini, proprio in relazione alle recenti vicende giudiziarie. Sull'esito del colloquio, per ovvi motivi di riservatezza, le sarò più preciso verbalmente, mentre le allego la copia della lettera che come liquidatore ho inviato al Procuratore".
Non sto a leggervi la lettera, ma vi è una lettera inviata dalla Gestione straordinaria al Procuratore in cui si mette a disposizione tutta la documentazione del caso. Successivamente mi riscrive il 2 febbraio il liquidatore, in seguito all'accesso degli incaricati del tribunale, dicendo:
"Si fa seguito alla precedente comunicazione per informare che il 1° febbraio si è avuto un incontro con i consulenti tecnici del Pubblico Ministero, Ing. Perotti Luigi, Rag. Tona Angelo e Rag. Gilardini Elena, i quali... hanno mostrato copia della loro nomina e autorizzazione da parte della Procura della Repubblica".
Mi relaziona quindi sull'accesso ed inizio delle operazioni peritali, che dovrebbero concludersi in 90 giorni, se non interverranno ulteriori proroghe. In riferimento all'attività delle ispezioni regionali del servizio ispettivo regionale, anche lì nulla sapevano, qui comincio a rispondere anche alla seconda domanda, vi relaziono quanto indicato dal nostro servizio presso il Casinò, in cui si dice che il controllo effettuato dal personale regionale all'interno della casa da gioco si riferisce alle operazioni di certificazione e contabilità collegate allo svolgimento dei giochi; normalmente si procede alla verifica delle dotazioni all'apertura dei tavoli e se ne constata l'esistenza in chiusura. Durante lo svolgimento dei giochi possono essere effettuate delle operazioni di cambio e/o di integrazione della dotazione per fronteggiare l'andamento della partita; al fine di determinare il risultato di ogni singolo tavolo e di ogni singolo gioco alla dotazione esistente in chiusura, viene aggiunto il conteggio delle banconote cambiate dai clienti. Analoga procedura viene adottata per le "slots", tenendo conto della loro particolare impostazione che vede presenti all'interno delle macchine sia i gettoni, sia gli accettatori di banconote, che sono assimilabili alle cassette dei biglietti dei tavoli da gioco. Le operazioni che avvengono fra i clienti e la casa da gioco in modo diretto e non ai tavoli da gioco non sono soggette a controllo da parte del personale regionale; le operazioni di cambio di banconote in gettoni e viceversa avvengono presso apposite casse nelle sale da gioco, gestite esclusivamente da personale della società di gestione. Il personale regionale non è coinvolto nelle operazioni allorquando si tratta di transazioni effettuate da carte di credito, così come non vi è nessun controllo sulle operazioni effettuate con i "bancomat" presso gli appositi sportelli automatici dei diversi istituti di credito presenti nelle sale da gioco.
In riferimento alle risposte invece ottenute dalla "Casino S.p.a.", si comunica che l'azienda ha svolto una prima indagine interna e ha avviato un prospetto di sintesi dei risultati a cui è pervenuta, segnalando che la stessa non è completa, in quanto parte della documentazione non è disponibile poiché sottoposta a sequestro penale da parte dell'autorità giudiziaria. L'indagine ha infatti preso a base documentazione parziale in possesso dell'ufficio di amministrazione; però, in merito alle operazioni, le operazioni con carta di credito sono per la casa da gioco molto rilevanti sia per numero, sia per valore. Nel 2004 vi sono state 54.230 transazioni per un totale di 52.090.000 euro, a fronte di questi volumi risulta contestato ed addebitato alla casa da gioco un numero percentualmente irrilevante di operazioni - questo non vuol dire niente ma, dal punto di vista statistico, dico: un numero irrilevante di operazioni - secondo il dettaglio che segue: nel 2003, 4 transazioni per 6.250 euro; nel 2004, 4 transazioni per 4.479 euro; nel 2005, 1 transazione per 1.500 euro.
Seconda domanda: "a chi spettano i controlli...", avevamo già detto che non spettano all'Amministrazione regionale ma, per quanto riguarda la S.p.a., dicono che, in prima battuta, intervengono i controllori del sistema informativo delle banche convenzionate, che sovrintende al funzionamento dei POS e che, in caso di presentazione di carta irregolare, bloccata, scaduta, rubata, non rende possibile l'operazione; in seconda battuta intervengono i cassieri POS, che all'atto della richiesta dell'operazione da parte del cliente devono effettuare tutte le verifiche ed i controlli previsti dalle convenzioni con gli istituti di credito e contenute nelle disposizioni interne emanate nel corso del tempo, ultima delle quali ha come data il 2 aprile 2004, emanata allo scopo di garantire il rispetto delle ultime indicazioni ricevute dai fornitori del servizio. Prima del 2 aprile 2004 quali erano i controlli? Riscontri fra carta di credito, tessera di ingresso e nei casi dubbi con il documento di identità; verifica che il numero della carta sia quello indicato sullo scontrino; accertamento dell'esatta corrispondenza della firma apposta sullo scontrino POS con quella posta sul retro della carta; controllo che la carta di credito riporti il nome della banca o della società emittente i marchi dei circuiti di appartenenza; controllo della chiarezza della stampa dello scontrino POS; registrazione sul sistema elettronico in dotazione dei dati salienti dell'operazione. Dopo il 2 aprile 2004 è stata aggiunta un'ulteriore richiesta: la richiesta del documento di identità a tutti i clienti e la registrazione sul sistema elettronico in dotazione dei dati del documento di identità delle prime 4 cifre della carta e del numero di autorizzazione rilevato dallo scontrino, in quanto, in caso di contestazione e di richiesta dello scontrino da parte dei circuiti di appartenenza, i dati registrati dovranno essere riportati a penna sullo scontrino a cura dell'ufficio di amministrazione. Il responsabile delle casse POS effettua inoltre a campione degli accessi alle casse per verificare sul campo la conformità dell'operatività dei cassieri con le procedure. Dal canto suo l'ufficio di amministrazione verifica quotidianamente che i riepiloghi per banca degli scontrini di ogni cassa POS, trasmessi dai cassieri, corrispondano alle chiusure contabili dei terminali POS, ogni fine mese effettua la riconciliazione della contabilità interna con gli estratti conto delle diverse banche dei gestori delle carte di credito, qualora i gestori delle carte facciano richiesta degli scontrini originali - come nel caso delle contestazioni - sottoscritti dal titolare della carta di credito, come da contratto, trasmette regolarmente gli scontrini stessi. Grazie a tali attività l'ufficio amministrazione ha potuto allertare gli organi aziendali, i quali a seguito di un'indagine hanno accertato la responsabilità di un cassiere nell'effettuazione di 3 operazioni irregolari a danno di clienti; il dipendente è stato licenziato il 23 marzo 2004 per giusta causa.
Ultima domanda: "se è stata avviata un'indagine amministrativa interna...", vi ho detto che è una "cosa" parziale; quella indagine era già stata fatta in parte a marzo per il licenziamento della persona, le operazioni contestate in questa vicenda dal 2003 al 2005 sono 9 per 12.229, diciamo che ad ulteriore garanzia la scrivente ha incaricato la neocostituita funzione interna all'"auditing", quella di cui vi avevo parlato, di effettuare, compatibilmente al sequestro dell'archivio dell'ufficio di amministrazione, una verifica sulla gestione dei pagamenti POS. Ci auguriamo che a fronte di questa vicenda si possa fare chiarezza nel più breve tempo possibile.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - La risposta dell'Assessore è stata sicuramente esauriente e dunque lo ringrazio. Voglio però fare alcune osservazioni su questa vicenda, osservazioni che devono essere fatte con cautela perché ci troviamo di fronte ad un inizio di inchiesta penale e non sappiamo ancora quale sarà lo sbocco, anche se dai primi dati che abbiamo sembra che la Magistratura inquirente qualche carta in mano ce l'abbia. Peraltro che qualcosa di poco chiaro vi fosse in riferimento all'utilizzo delle carte di credito è dimostrato già dall'episodio del marzo 2004, che provocò il licenziamento per giusta causa di un cassiere che aveva svolto delle operazioni irregolari. Mi sembra che tale vicenda però ci debba condurre ad una riflessione: quella sulla qualità dei controlli all'interno della casa da gioco perché, se è pur vero - come è stato sottolineato dalla sua risposta - che gli ispettori regionali svolgono controlli solo ai tavoli e non in riferimento ai rapporti diretti fra casa da gioco e cliente, mi pare che emerga in tutta evidenza che ci troviamo di fronte ad una sorta di vuoto, perché non c'è nessuno che controlli in maniera specifica il comportamento dei cassieri o degli addetti a queste operazioni, perché è vero che vi sono dei riscontri di carattere bancario, ma questi vengono ovviamente elusi di fronte a un'attività di carattere illecito. Quando lei elenca tutta una procedura specifica a cui si deve attenere chi opera con le carte di credito, fa una cosa corretta, però le considerazioni rischiano di essere paradossali, perché poi manca chi controlla, chi "segue" tale procedura, in quanto è evidente che il dipendente che svolga attività illecita non si atterrà alla procedura, farà qualcosa di diverso. Ci vuole qualcuno che lo individui e ne riconosca le responsabilità. È vero che le transazioni sono molte, capisco che probabilmente un controllo sistematico sarebbe impossibile, però un controllo a campione, o altre iniziative del genere, secondo me, potrebbero costituire un buon controllo ed avere un'efficacia deterrente, perché chi si mettesse in testa di svolgere attività illecita sa che può essere individuato e quindi giustamente punito, se del caso.
Credo che questa vicenda debba farci fare una riflessione: in primo luogo perché è assolutamente necessario che tutte le operazioni avvengano con chiarezza e trasparenza e soprattutto nella più stretta osservanza delle regole; in secondo luogo perché non bisogna nasconderci, da qui il preminente interesse pubblico della Regione, che... episodi del genere recano un danno di immagine piuttosto significativo alla casa da gioco. Il fatto che una casa da gioco sia su tutti i quotidiani nazionali, rispetto ad un'inchiesta in cui il truffato è addirittura il cliente e il truffatore addirittura uno o più dipendenti della casa da gioco, fa sì che la credibilità di tale azienda risulti molto scemata, con tutti gli effetti di danno in ordine all'azionista, in questo caso pubblico, della casa. Chiedo all'Assessore che anche attraverso gli organi competenti della "Casino S.p.a." si faccia una riflessione e si individuino dei rimedi affinché situazioni del genere non abbiano a ripetersi.