Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1083 del 13 gennaio 2005 - Resoconto

OGGETTO N. 1083/XII - Rinvio della mozione: "Impegno a soprassedere alla firma dell'accordo di programma per il rinnovo della stazione di partenza della nuova funivia del Monte Bianco in attesa dello studio sui rischi della località".

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - La questione è molto semplice ed era stata già discussa in precedenti riunioni del Consiglio. Richiamo solo la mozione del 22 aprile con cui il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a valutare, prima della conclusione della procedura di approvazione dell'accordo di programma, se la scelta della localizzazione della stazione di partenza ad Entrèves rimanga la migliore, tenuto conto anche della sicurezza e dell'incolumità pubblica.

La mozione chiedeva una specifica valutazione dei rischi da parte della Giunta regionale, sulla base di un approfondimento, di un esame, di un parere di un organismo competente; quello che abbiamo lamentato è che la Giunta invece abbia provveduto ad approvare il testo definitivo dell'accordo di programma, senza che fosse stata compiuta quella valutazione richiesta nella mozione. Di conseguenza, con questa ulteriore mozione, presentata insieme al gruppo della "Stella Alpina", chiediamo che non si dia corso all'accordo di programma definitivo, quindi alla firma e ai decreti che devono conseguire da questo, di adozione dell'accordo, fino a quando la Giunta, sulla base degli elementi che avrà ritenuto opportuno acquisire, non avrà posto un punto fermo sulla sicurezza della zona in cui si vuole collocare la stazione di partenza della nuova funivia. Ci sembra una richiesta un po' d'obbligo, anche un po' banale, ma importante perché sono stati sollevati dei dubbi sulla sicurezza di tale zona ed è necessario che questi dubbi vengano fugati; è bene farlo adesso e non in una fase in cui si è più avanti nel procedimento autorizzativo.

Rimaniamo in attesa che ci sia una risposta chiara su questo punto da parte della Giunta.

Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (SA) - Per ribadire a nome della "Stella Alpina" gli intenti di questa mozione.

In passato abbiamo più volte discusso in merito alla scelta della localizzazione della stazione di partenza, qui non entro nel merito perché la scelta della localizzazione spetta alla maggioranza, che ne ha individuato la localizzazione ad Entrèves; noi però vogliamo che la localizzazione scelta abbia la massima garanzia per quanto riguarda la sicurezza e l'incolumità.

La mozione dunque parte dall'esigenza di sapere se, a seguito della mozione precedentemente presentata in Consiglio e a seguito di interpellanze presentate dal nostro e da altri gruppi, ci sono novità in merito. Approfitto di questa discussione per evidenziare il fatto che, leggendo la deliberazione che riguarda l'accordo di programma, abbiamo visto che la riqualificazione dell'abitato di La Palud viene posticipata di 12 mesi rispetto all'approvazione dell'accordo. Ricordo che quando abbiamo sollevato il problema in merito al rinnovo della funivia del Monte Bianco, avevamo detto che, visto che la scelta ricadeva su Entrèves, era importante che si ponesse in essere la riqualificazione dell'abitato di La Palud; in quell'occasione ci era stato promesso che queste 2 opere sarebbero andate avanti insieme. Oggi, invece, verifichiamo che questa riqualificazione è posticipata; questo ci rammarica e pertanto voglio sottolinearlo.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Volevo ripercorrere velocemente questa vicenda, nel senso che l'individuazione della partenza della funivia avvenne sulla base della cartografia degli ambiti inedificabili, cioè tenuto conto delle esigenze della funivia era stato individuato il sito e poi si è andati a vedere che l'intervento fosse compatibile con la presenza di rischi di natura idrogeologica. Verificato che l'area non era sottoposta né ad alluvioni, né a frane, né a valanghe, si è acconsentito che lì fosse individuata la partenza. Naturalmente queste sono valutazioni di tipo tecnico più che politico.

Cosa succede nell'esaminare la cartografia? È emerso che lateralmente alla stazione di partenza c'è la possibilità di un soffio di valanga. Abbiamo prima valutato con i tecnici se c'era la possibilità di annullare definitivamente anche questo e se la pressione di questo soffio, tenuto conto che si tratta di un soffio laterale, era tale da poter pregiudicare. La risposta è stata negativa, perché se così fosse stato, l'area sarebbe entrata nella sfera dell'inedificabilità.

In questo Consiglio furono portate delle foto che evocavano una nube bianca, che in realtà aveva poco a che fare con la valanga, perché si trattava della questione relativa alla valanga della Brenva del 1996, mentre la valanga di cui stiamo parlando è la valanga del Toula. Sulla base di sollecitazioni venute dal Consiglio abbiamo chiesto di fare un approfondimento e lo abbiamo chiesto a "Davos", intanto per la competenza di questo istituto e poi perché "Davos" aveva già fatto tutta una serie di valutazioni in quest'area, quindi conosceva già la storia di queste valanghe ed era il testimone più qualificato per pronunciarsi al riguardo. Quando dico "il più qualificato", lo dico perché c'è sempre il sospetto che quando si fanno peritare le cose, lo si faccia per farsi dire quello che vogliamo sentir dire. E questo era impossibile perché loro si erano già espressi con documenti che sono acquisiti, richiesti dalla "RAV" e dalla società del traforo del Monte Bianco, in quanto siamo sempre nell'ambito di questa valanga. Loro hanno fatto una prima verifica e hanno confermato quello che aveva già valutato il nostro tecnico; addirittura il nostro tecnico ipotizzava, per annullare quasi del tutto la pressione di questo soffio di valanga, di fare, riprendendo un vecchio progetto della "RAV", un terrapieno a monte dell'autostrada, per annullare anche il soffio radente, per cui la zona sarebbe stata esente anche da questo.

Sulla base di questa conferma, data oralmente, siamo andati avanti, perché è chiaro che se qualcuno avesse avanzato il dubbio che la valanga poteva entrare nella zona di partenza della funivia, avremmo fatto dei ripensamenti. Forse abbiamo sbagliato nel non chiedere subito un documento scritto, ma, una volta avuto questo conforto, abbiamo ritenuto di andare avanti. Si sono intersecate alcune altre vicende, fra cui l'esperto che seguiva questo "dossier" è andato in America per fare una serie di "expertises", ma loro non avevano dato l'importanza che noi abbiamo dato a questa valutazione. Perché non ci fossero più dubbi, alla fine abbiamo chiesto loro di essere disponibili ad un incontro, in modo che ci fornissero un documento, che è agli atti, l'ho consegnato al Presidente del Consiglio, ma posso mandarlo anche in III Commissione, nel quale si dice esattamente le cose come stanno.

Questo tecnico ribadisce, nella buona sintesi, quello che avevo già detto qui, e addirittura che quest'area è interessata marginalmente dal soffio della valanga, per cui ci potrebbero essere le condizioni, vista la tangenzialità dell'evento, che la pressione fosse inferiore ai 500 kg/mq; se così fosse, non entreremmo neppure nel caso previsto dalla legge e sarebbe del tutto ininfluente, ma questa è una valutazione che lui si è riservato di fare nel momento in cui dispone del progetto esecutivo della struttura. Esclude la possibilità del soffio della valanga per quanto riguarda fili e cabine e considera come valido un intervento parzialmente risolutivo del soffio della valanga la creazione di questo terrapieno sopra la strada; si riserva, una volta in possesso del progetto esecutivo, di dare le pressioni ipotetiche sul manufatto e quindi di individuare gli accorgimenti tecnici per annullare definitivamente questi effetti; dà per scontato che c'è perfetta compatibilità fra la partenza della funivia e il soffio della valanga, sia per quanto riguarda i termini di sicurezza, sia per quanto riguarda la legislazione italiana in merito.

Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - La proposta che vorremmo fare - spero che concordi anche il Consigliere Lanièce - è questa: siccome vorremmo poter leggere questo documento con tranquillità, proporremo di rinviare la mozione al prossimo Consiglio, in modo da avere il tempo di esaminare il documento e di fare la nostra riflessione, dopodiché il Consiglio si esprimerà.

Presidente - Il punto 34 viene rinviato all'esame del prossimo Consiglio.

Il Consiglio prende atto.