Oggetto del Consiglio n. 1054 del 12 gennaio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1054/XII - Attuazione del piano regionale di protezione ambientale e bonifica dell'amianto. (Interrogazione)
Interrogazione
Sottolineata la pericolosità per la salute dell'amianto come ampiamente dimostrato in questi anni dalle ricerche scientifiche e quindi la necessità di una forte e continua azione di prevenzione;
Preso atto che con la delibera di Giunta n. 2457 del 19 luglio 1999 è stato conferito un incarico all'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) per la predisposizione del Piano regionale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'amianto, che preveda un'indagine completa di monitoraggio sul problema amianto, articolata in diverse e specifiche fasi;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'assessore competente per conoscere:
1. qual è la situazione di attuazione di tale Piano;
2. se il monitoraggio previsto è stato completato, indicandone quali sono i risultati numerici e a che punto sono le relative operazioni di bonifica, con il conseguente smaltimento;
3.se il monitoraggio previsto dal Piano ha riguardato anche le unità abitative private.
F.to: Lanièce - Squarzino Secondina
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - La Giunta regionale, con deliberazione in data 19 luglio 1999, n. 2457, aveva affidato all'ARPA l'incarico per la predisposizione del piano regionale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'amianto previsto dall'articolo 10 della legge n. 257 del 25 marzo 1992. Questo piano è stato regolarmente presentato e, così come stabilito dalle disposizioni vigenti e in particolare dalla legge n. 257, è allegato - ne fa parte integrante - al Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188 del 15 aprile 2003. Tengo però a precisare che la Regione si era già attivata nell'esecuzione delle attività di propria competenza anche prima dell'approvazione formale del piano di bonifica dell'amianto. In particolare era da tempo in corso la messa in sicurezza definitiva della vecchia miniera di Emarèse, unico sito interessato da attività di estrazione di amianto del territorio regionale, attraverso le procedure previste dal decreto ministeriale n. 471/1999. Questa bonifica è possibile grazie al suo inserimento nel programma nazionale di bonifica dei siti aventi queste caratteristiche, finanziato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. Non ci sono al riguardo delle scadenze, in quanto i tempi di esecuzione delle diverse fasi, vale a dire il piano della caratterizzazione, la caratterizzazione medesima, la progettazione ed esecuzione delle opere sono subordinate ai tempi di approvazione delle varie fasi che spettano al ministero stesso.
Ad oggi sono state concluse le fasi relative alla predisposizione del piano della caratterizzazione del sito e si aspetta la convocazione della Conferenza dei servizi, da parte del Ministero dell'ambiente, per l'approvazione formale della documentazione relativa alle fasi di caratterizzazione del piano, per poi proseguire con la progettazione ed esecuzione delle opere in particolare per la messa in sicurezza definitiva del sito. Al momento si è provveduto, in accordo con il Ministero dell'ambiente, alla messa in sicurezza d'emergenza con la chiusura di tutte le gallerie di estrazione del materiale.
Per quanto concerne l'attività di censimento e di eventuale rimozione e bonifica di amianto in edifici pubblici, l'ARPA, in esecuzione del piano regionale dei rifiuti, ha provveduto a completare le attività previste, già iniziate precedentemente all'approvazione del piano medesimo. Queste attività hanno riguardato l'individuazione, con la collaborazione dei comuni, degli edifici pubblici o ad uso pubblico da ispezionare e la verifica degli eventuali interventi da proporre ai soggetti proprietari o utilizzatori per la bonifica di questi edifici. Tuttavia, anche in considerazione della loro complessità gestionale, è presumibile che le attività dell'ARPA non abbiano riguardato il 100% degli stessi. In ogni caso sono stati fatti sopralluoghi in tutte le scuole e sono state effettuate tutte le operazioni di bonifica basate sulle segnalazioni dell'ARPA. Sono inoltre stati sottoposti ad indagini ed operazioni di bonifica tutti i presidi ospedalieri, le caserme ed alcuni uffici postali. Per quanto concerne gli edifici privati, gli interventi dell'ARPA hanno riguardato per ora solo situazioni per le quali erano state fatte segnalazioni puntuali.
In ogni caso, sulla base delle disposizioni ministeriali attuattive della legge n. 93/2001, il censimento anche degli edifici privati, previsto solo a campione nel piano regionale in vigore, verrà effettuato in modo puntuale sulla base della mappatura prevista dal decreto n. 184/2003. Segnalo ancora che, con deliberazione della Giunta regionale n. 3441 in data 29 settembre 1997, è stato approvato e avviato un progetto specifico denominato "Difesa dai pericoli derivanti dall'amianto negli edifici pubblici", la cui esecuzione è stata affidata all'ARPA.
Per quanto riguarda i corsi di formazione professionale e di abilitazione finalizzati alla rimozione, bonifica e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto, si è provveduto sia a livello gestionale con dei corsi rivolti ai responsabili di impresa, che a livello operativo con corsi per i lavoratori. I primi si sono svolti dal 19 febbraio al 27 marzo 1998, per un totale di 52 ore ed hanno visto la partecipazione di 33 persone; quelli rivolti ai lavoratori si sono invece svolti il 9 ed il 13 aprile 1999 per un totale di 16 ore e vi hanno partecipato complessivamente 65 persone.
In considerazione della particolare qualificazione che l'attività di rimozione e bonifica dell'amianto comporta, in accordo con l'Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali e con il Comitato paritetico territoriale della Valle d'Aosta, si intende verificare l'interesse delle imprese valdostane a far partecipare propri dirigenti e propri addetti a questi corsi. Tuttavia, con l'entrata in vigore in data 30 marzo 2004 della deliberazione del Comitato nazionale dell'Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti, lo svolgimento di queste attività è subordinato all'iscrizione delle imprese all'albo medesimo, per cui la partecipazione ai corsi è obbligatoria solo per coloro che lavorano per queste imprese.
Dobbiamo poi tenere presente che la normativa nazionale in materia di rimozione e bonifica dell'amianto è in continua evoluzione. A questo riguardo ricordo che con il decreto legislativo n. 36/2003, i rifiuti contenenti amianto legati in matrice cementizia, quali l'eternit, possono essere smaltiti in discariche per rifiuti speciali inerti, ma solo fino al 16 luglio 2005. A decorrere da questa data, potranno essere smaltiti solo ed esclusivamente presso discariche diverse da quelle per rifiuti inerti, così come già avviene per i rifiuti contenenti amianto libero o in matrice in fibre. Il controllo delle attività di rimozione è regolato dal competente servizio della prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'USL, cui è subordinata, ai sensi del DPR 8 agosto 1994, la presentazione e la relativa approvazione di un piano tecnico dettagliato contenente le modalità di esecuzione del lavoro alle quali l'impresa appaltatrice si deve attenere scrupolosamente. Finora sono stati approvati indicativamente 213 piani.
Rispetto a quanto indicato nel piano regionale è in corso l'aggiornamento del programma delle attività relative agli interventi di bonifica urgenti, oltre alla predisposizione di una mappatura e di un censimento di tutti gli edifici e delle strutture che contengono amianto, a norma delle disposizioni di cui al DM n. 248/2004, concernente le nuove modalità di gestione delle operazioni di rimozione e bonifica di beni contenenti amianto. Per questo scopo sono in corso specifici incontri fra i servizi competenti dell'Assessorato del territorio, ambiente e opere pubbliche, dell'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, le strutture dell'USL e dell'ARPA interessate. L'ARPA infine ha avviato indagini conoscitive anche di tipo differente rispetto a quanto specificatamente indicato nel piano regionale di gestione dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di tutela ambientale.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Ringrazio l'Assessore per le informazioni che ci ha fornito. Credo che il piano di gestione dei rifiuti che riguarda la questione dell'amianto, preveda anche una serie di altri interventi a cui l'Assessore non ha accennato; mi permetto di farlo, perché credo che siano altrettanto importanti.
Ci chiediamo a che punto è la mappatura dei siti in cui c'è l'amianto di serpentino; ci chiediamo se sono state fatte le ulteriori indagini ambientali per progetti di messa in sicurezza del sito riguardante l'ex miniera "Cogne"; ci chiediamo se è stato completato il censimento delle imprese; ci chiediamo se sono state superate quelle difficoltà di comunicazione tra assessorato all'industria e alla sanità che nel piano vengono sottolineate. Sto elencando i problemi proprio pagina per pagina del piano. Ci chiediamo anche se è stato redatto il protocollo con le "Ferrovie dello Stato", in cui le ferrovie si impegnano a mantenere in sicurezza i rotabili accantonati e circolanti. Ci chiediamo ancora se sono stati fatti i sopralluoghi presso tutte le centrali idroelettriche dislocate sul territorio regionale per verificare la presenza dell'amianto. Ci chiediamo ancora se sono state fatte le rilevazioni sistematiche di pericolo derivanti dalla presenza di amianto sul territorio, perché è necessario, anche qui, concludere questa fase di censimento che è stato iniziato: pensiamo a tutti i capannoni utilizzati o dismessi, e via dicendo. Questo per dire che c'è ancora un grande lavoro da fare.
Prendiamo atto che una parte è stata attuata, ma che molto lavoro deve essere ancora fatto, quindi chiediamo all'Assessore un'attenzione su questo tema.
Presidente - La parola al Vice-presidente Lanièce.
Lanièce (SA) - Per completare l'intervento, concordo con quanto ha detto la collega; dalla risposta si desume, come ha già affermato la collega Squarzino, che qualcosa è stato fatto, ma ci sono dei ritardi, anche perché ricordiamo che il decreto con cui è stato imposto alle varie regioni di creare un piano regionale sull'amianto era del 1992; siamo nel 2005 e se il piano è stato approvato, è vero, formalmente inserendolo nel piano di gestione dei rifiuti nel 2003, però ci sono ancora molte cose da ultimare rispetto a quanto indicato all'articolo 10 del suddetto decreto. Fra l'altro, sempre facendo riferimento all'articolo 10, lettera l) si parlava anche di censimento degli edifici, dove si faceva riferimento non solo agli edifici pubblici o ad uso pubblico, ma anche agli edifici in generale, quindi anche a quelli dei privati.
L'Assessore ha affermato nella sua risposta che c'è una prima mappatura: io ne approfitto per sollecitare l'Assessore, visto che l'amianto è stato molto utilizzato nell'edilizia nel periodo 1965-1983, e noi sappiamo che l'amianto può portare gravi danni alla salute a seguito della dispersione di particelle, dispersione dovuta al fatto che i manufatti di amianto con il tempo diventano obsoleti, e quindi c'è il rischio che perdano delle particelle nell'aria (con grave rischio per la salute), a prestare una maggiore attenzione al problema anche nei riguardi degli edifici privati.
Rilancio oggi una proposta che avevo fatto nel 1997, quando avevo indicato alla Giunta di allora la possibilità di predisporre un disegno di legge o una deliberazione, in cui si prevedessero degli incentivi economici nei confronti di privati che dovessero effettuare dei lavori per smaltire strutture in amianto che sono pericolanti, dopo accurata perizia. Sicuramente questo potrebbe agevolare il censimento, perché sarebbero gli stessi privati che si attiverebbero per effettuare delle perizie là dove ritengono che ci siano dei rischi per la loro salute, rischi derivanti da manufatti di amianto obsoleti, e questa agevolazione economica potrebbe indurli ad accelerare i controlli e ad intervenire e il tutto servirebbe anche per avere dati anche sugli edifici privati. Questa è un'indicazione che rivolgo alla Giunta e spero che questa volta venga ascoltata.