Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 902 del 21 ottobre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 902/XII - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale)".

Articolo 1

(Modificazione all'articolo 8)

1. La lettera f) del comma 2 dell'articolo 8 della legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale), è sostituita dalla seguente:

"f) le modalità per la presentazione delle candidature;".

Articolo 2

(Modificazione all'articolo 9)

1. Al comma 2 dell'articolo 9 della l.r. 11/1997 le parole ", del termine per la presentazione delle candidature" sono soppresse.

Articolo 3

(Modificazioni all'articolo 10)

1. Il comma 2 dell'articolo 10 della l.r. 11/1997 è abrogato.

2. Il comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 11/1997 è sostituito dal seguente:

"4. È consentito integrare o perfezionare la documentazione di cui al comma 3 fino al terzo giorno successivo alla data di presentazione della candidatura. Decorso tale termine, le candidature incomplete non sono prese in considerazione ai fini dell'inserimento nell'albo.".

3. Dopo il comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 11/1997, come modificato dal comma 2, è inserito il seguente:

"4bis. Al fine di assicurare il rispetto dei termini di cui all'articolo 11, comma 1, le candidature devono pervenire alla struttura di cui all'articolo 6, comma 4, non oltre i quindici giorni antecedenti i predetti termini, necessari all'espletamento dell'istruttoria di cui al comma 5.".

Articolo 4

(Modificazione all'articolo 11)

1. Il comma 1 dell'articolo 11 della l.r. 11/1997 è sostituito dal seguente:

"1. L'organo regionale competente, esaminata la documentazione presentata dai soggetti inseriti nell'albo, provvede alle nomine o alle designazioni almeno tre giorni prima della scadenza del mandato. Per gli incarichi resisi vacanti prima della normale scadenza, l'organo regionale competente vi provvede entro il quarantacinquesimo giorno successivo al verificarsi della vacanza; delle predette cariche è dato avviso attraverso i mezzi di stampa e di telecomunicazione.".

Articolo 5

(Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Président - La parole au rapporteur, Conseiller Rini.

Rini (UV) - Sicuramente chi era presente in quest'aula nella X legislatura si ricorderà quanto si è lavorato e discusso per giungere all'approvazione della legge che oggi andiamo a modificare in parte. Non è stato facile, ma alla fine ne è scaturita una legge sicuramente imperfetta e migliorabile, tant'è che oggi siamo già a modificarla, ma che ha permesso di modificare notevolmente le procedure, dando la possibilità all'Amministrazione regionale di poter scegliere fra un numero maggiore di persone con i requisiti richiesti e nello stesso tempo di garantire più trasparenza con un sistema che permette e prevede maggiore pubblicità nei procedimenti.

L'obiettivo è di rendere ancora più accessibile l'albo a tutti i cittadini, potenziali candidati per incarichi regionali in società, enti, fondazioni, istituti, associazioni o organismi pubblici o privati. Vengono eliminati i termini di scadenza per la presentazione delle candidature, termini che rendevano un po' troppo rigido il sistema. Con l'eliminazione dei termini di scadenza, la Giunta o il Consiglio, in base alle proprie competenze, avranno la massima disponibilità di scelta e piena libertà nell'individuazione dei candidati che meglio si addicono alle cariche in scadenza o scadute.

L'articolo 1 prevede che per ogni nomina o designazione, con l'eliminazione della scadenza temporale, siano indicate le sole modalità per la presentazione delle domande. L'articolo 2 elimina la scadenza di presentazione delle candidature, che in precedenza era legata alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale. L'articolo 3 permette di integrare o perfezionare la documentazione fino al terzo giorno... il testo originario ne prevedeva dieci - la modifica è stata apportata in II Commissione -, dunque si potrà integrare o perfezionare la documentazione fino al terzo giorno successivo alla data di presentazione delle candidature per l'inserimento nell'albo e sancisce inoltre che, ai fini delle nomine e delle designazioni, non possano essere considerate le candidature presentate oltre i termini stabiliti. L'articolo 4 chiarisce che l'organo regionale competente può nominare o designare i soggetti che siano stati inseriti nell'albo a seguito dell'esito positivo dell'istruttoria condotta dalla competente struttura e, con un emendamento della II Commissione, si è inteso fissare dei termini. Le designazioni dovranno avvenire 3 giorni prima delle scadenze naturali dei mandati e, per gli incarichi che possono risultare per vari motivi vacanti prima delle normali scadenze, si stabilisce che vi sia la sostituzione entro il 45° giorno successivo al verificarsi della vacanza stessa. Viene poi stabilito che dell'avvenuta vacanza e della necessità di nuova nomina sia dato avviso attraverso i mezzi di telecomunicazione e di stampa, in modo che ogni possibile candidato ne sia informato e possa, se in possesso dei requisiti previsti, porre la propria candidatura. L'articolo 5, infine, permette l'immediata entrata in vigore della legge.

Sono sicuro che le modifiche apportate andranno a migliorare ulteriormente la legge originaria e che il Consiglio e la Giunta potranno contare sulla disponibilità di un numero maggiore di soggetti, che significa anche garantire maggiormente gli interessi regionali nei diversi organismi.

Per concludere, questo provvedimento dovrebbe contribuire ad agevolare i soggetti che vorranno proporre le loro candidature, nell'interesse del Consiglio e della Giunta, organo responsabile dell'applicazione degli indirizzi politico-amministrativi della maggioranza, ma soprattutto nell'interesse della collettività, delle regole democratiche, e nella massima trasparenza possibile. È probabile, anzi certo che le modifiche che stiamo per approvare non faranno della legge originaria una legge perfetta, ma degli elementi migliorativi che, come ho cercato di evidenziare, sono innegabili. È probabile, e forse anche auspicabile, che in futuro vi possano essere ancora degli aggiustamenti, ma oggi, approvando il disegno di legge, faremo un altro passo avanti verso la tanto e giustamente auspicata trasparenza.

Président - Je déclare ouverte la discussion générale.

La parole au Conseiller Riccarand.

Riccarand (Arc-VA) - L'ispirazione che sta alla base, soprattutto del testo originario, di questo disegno di legge non è affatto condivisibile: l'idea di fondo che si "legge" - del resto, è abbastanza esplicitata chiaramente dalla stessa relazione, dal provvedimento e anche da quello che ha detto il relatore - è l'eliminazione di tutta la normativa relativa alle attuali nomine, cioè è un ritorno al passato, agli anni '80, quando non esistevano albi, quando non esistevano candidature, quando si sceglieva liberamente al di fuori di tutte queste procedure. In realtà, poi il testo è tutt'altra cosa - e lo dimostrerò che questo obiettivo non viene affatto raggiunto -, ma quell'obiettivo, a mio avviso, non è condivisibile, perché il fatto che siano state introdotte delle procedure, delle candidature e dei requisiti per essere nominati in società, fondazioni è stato un passo avanti, anche se poi è in corso un tentativo per svuotare di fatto tutte queste procedure che erano state previste. E qui l'ispirazione è evidente, del resto è esplicitata a chiare lettere, lo scopo è eliminare i termini di scadenza, in modo da ripristinare in seno alla Giunta e al Consiglio... leggo dalla relazione: "... la massima possibilità di scelta e quindi la piena libertà nell'individuare la candidatura che meglio si addice alla carica in scadenza o scaduta". Abbiamo già conosciuto cos'era questa "piena libertà" auspicata: era il massimo di lottizzazione, cioè la possibilità da parte della Giunta e del Consiglio di scegliere il giorno prima della decisione di individuare il candidato che era più gradito a una parte politica e che, secondo una "logica Cancelli" della maggioranza, veniva imposto, al di là di qualsiasi requisito, al di là di qualsiasi esperienza professionale; questa è la realtà che tutti quanti abbiamo conosciuto e sappiamo che era dominante! La legislazione degli anni '90 poi ha "imbrigliato" questa situazione, ha introdotto delle procedure, richiesto dei requisiti, delle candidature e questo evidentemente a qualche forza politica è risultato scomodo; del resto, non rilevo niente di drammatico nel ricordare che la legge che sta alla base di tutta questa normativa non è stata votata dall'"Union Valdôtaine", è stata fatta quando l'"Union" era all'opposizione e tale movimento non l'ha mai digerita.

Nel provvedimento in esame l'ispirazione di fondo che si coglie è quella di eliminare tutto questo, ma il disegno di legge non è stato "conseguito"... allora sembra che il risultato che si è conseguito è di eliminare il termine per la presentazione delle candidature, quindi le candidature si possono presentare sempre, ma non è così, perché in realtà le candidature si possono presentare solo fino al 18° giorno precedente la scadenza, questa è la realtà! Tutta la modificazione di questo disegno di legge consiste nel fatto che, invece di presentare le candidature 45 giorni prima, si possono presentare fino a 18 giorni prima. Quali sono agli effetti pratici le conseguenze? Chiaramente vi è più tempo per sollecitare la presentazione di certe candidature, non si è troppo distanti dalla scadenza, magari non ci si è ancora attivati, quindi si fa ancora in tempo a dire a qualche amico di candidarsi affinché poi sia nominato. A parte questo - che non è un "obiettivo sano", perché non si capisce quale sia l'urgenza drammatica per spostare da 45 giorni prima a 18 giorni -, poi questi 18 giorni porranno dei problemi pratici non indifferenti, perché entro 18 giorni bisogna presentare le domande, poi vi è l'ufficio che deve fare l'istruttoria, quindi deve fare il provvedimento di inserimento nell'albo, che rimane... e, in effetti, qui si modifica la tempistica per ridurre i tempi dell'ufficio, in modo che tecnicamente la "cosa" stia più in piedi; poi queste nomine bisogna metterle all'ordine del giorno dei lavori della Giunta e dei lavori del Consiglio e devono essere effettuate 3 giorni prima della scadenza. Siamo al limite quindi delle possibilità di nominare e in alcuni casi prevedo già che bisognerà fare delle riunioni straordinarie, oppure si nominerà fuori dai 3 giorni prima della scadenza previsti dalla legge, perché i tempi diventano strettissimi in questo modo; pertanto è una complicazione dal punto di vista temporale solo per guadagnare una quindicina di giorni in cui poter pensare, più a ridosso della scadenza, a chi far fare la domanda. Quello che si raggiunge con questo disegno di legge è esattamente il contrario di quello che ha detto il relatore, cioè qui ci sarà più complicazione, ci sarà meno trasparenza, ci saranno delle scadenze molto più "ballerine".

Oltretutto il fatto di non mettere più sull'avviso pubblico che esce la scadenza in cui bisogna presentare le domande... è vero che in alcuni casi le società per azioni potevano porre problemi perché non si sapeva esattamente quando si faceva l'assemblea, ma adesso uno che vuol fare la domanda non sa quando è che deve presentare la domanda, non sa più qual è il termine, quindi deve informarsi con gli uffici per sapere. Va bene che può sempre dire: "intanto la faccio, poi vedremo", però non è un elemento di chiarezza, non si capisce la necessità di questa modifica, quindi è una modifica peggiorativa.

Vi è un unico aspetto migliorativo di questo provvedimento - in seguito ad un nostro suggerimento (che è stato positivamente accolto), anche in sede di commissione, all'Assessore -: il fatto che si sia intervenuto su il problema riguardante le scadenze anticipate esistente nell'attuale normativa... perché era venuto meno un consigliere per decesso, dimissioni... quindi il fatto di introdurre lì sì la possibilità di presentare domanda e non attingere all'albo che magari risale a 2 anni prima. Questa correzione - segnalo al Consigliere Borre... -, che non c'era nel testo del disegno di legge, è stata poi introdotta opportunamente per un suggerimento.

Ripensateci però, perché la filosofia che sta dietro è una filosofia perniciosa, cioè pensare di dire: "torniamo a vent'anni fa, aboliamo le candidature, gli albi, i requisiti, scegliamo liberamente" non porta ad un miglioramento della situazione, ma semplicemente ad una maggiore lottizzazione, che è la cosa che invece tutti nell'interesse pubblico dobbiamo combattere". Il nostro giudizio su questo provvedimento quindi è negativo.

Président - La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (CdL) - Vi sono tante cose che andrebbero dette sulla legge o, meglio, sul meccanismo delle nomine e vi sono soprattutto molte cose che dovrebbero essere fatte in relazione alla problematica delle nomine. Il nostro gruppo sul finire della scorsa legislatura aveva presentato un disegno di legge regionale che affrontava la problematica delle nomine; la proposta venne esaminata in commissione e giunse in aula sul finire della legislatura. L'allora Presidente della Regione, Louvin, ebbe a rilasciare dichiarazioni impegnative - quanto meno per la sua parte politica -, i giornali titolavano: "Legge sulle nomine da rifare, Louvin: "sì, ma a fine legislatura è inopportuno"".

Stiamo parlando nuovamente di nomine e, per fortuna, siamo ad inizio legislatura; di conseguenza, c'era da aspettarsi che quelle riflessioni che ho sintetizzato in poche battute - ma che erano state inserite in un dibattito abbastanza approfondito all'epoca sul nostro disegno di legge presentato all'aula - trovassero in qualche maniera concretezza; invece ci siamo trovati di fronte a un provvedimento che, da un punto di vista tecnico, non può che chiamarsi disegno di legge ma, da un punto di vista sostanziale, più che un disegno di legge, è un appunto, è un'esigenza che potevate inserire forse nel "disegno di legge omnibus" che avete in itinere, anche perché se non altro ci avreste fatto più bella figura non evidenziando che in realtà voi affrontate la problematica delle nomine solo per avere le "mani più libere".

Quando scrivete ad esordio della relazione: "l'obiettivo di questo disegno di legge è di rendere più accessibili gli albi a tutti i cittadini, potenziali candidati...", eccetera, scrivete una falsità, perché il problema di rendere accessibili gli incarichi e le nomine... avviene intanto con dei criteri diversi di nomina da parte dell'Esecutivo, che normalmente privilegia i soliti noti a discapito di tutta una serie di altri professionisti che non godono della fiducia politica, perché sono poi anche i soliti noti ad essere gratificati e i soliti noti a essere tenuti sulla "porta". Considerando che una buona parte dei soliti noti opera prevalentemente nell'ambito degli incarichi pubblici, mentre una buona parte dei soliti noti che vengono esclusi opera sul libero mercato, deduciamo anche che gli esclusi evidentemente non sono così incapaci ed impreparati da un punto di vista professionale, altrimenti sarebbero scomparsi dal libero mercato.

Collega Rini, lei avrebbe dovuto avere il buon gusto di raccontare nella sua relazione le motivazioni, le quali sono che ci capita delle volte di dover rimpiazzare e sostituire in corso di legislatura, ma in corso di periodo di consiglio di amministrazione, di collegio sindacale insediato uno dei vari componenti e, in base al meccanismo attuale, dobbiamo andare a pescare dalla lista che si è chiusa in base alle procedure fino a questo momento vigenti, con una serie di tempistiche ben note. Visto che la lottizzazione delle nomine è stata fatta in maniera così scientifica, per cui tutti coloro che possono e devono essere collocati vengono indirizzati nei vari elenchi in maniera funzionale, vi trovate in certe situazioni nella posizione di chi non può più effettuare le nomine che vuole, ma deve fare le nomine in base alle professionalità che non godono della vostra considerazione politica. Questo noi lo riteniamo di per sé vergognoso, perché va contro lo spirito della legge n. 11/1997, che qui viene modificata, e soprattutto reputiamo sia in contraddizione con quanto il vostro movimento politico aveva espresso sul finire della scorsa legislatura.

Ci aspettavamo che aveste più coraggio, ma che aveste più coraggio per regolamentare quelle situazioni che hanno caratterizzato in maniera pesante tutto l'"argomento nomine" in Regione Valle d'Aosta, creando anche un ilare effetto a mezzo stampa per certe procedure spregiudicate che sembrano trovare codifica essenzialmente in questa Regione. Ormai il problema del conflitto di interessi, che è stato a lungo "agitato" come elemento di confronto politico a livello parlamentare, ha trovato in maniera soddisfacente o meno un suo tentativo di risoluzione con la legge che è stata recentemente approvata in Parlamento. In questa Regione il problema non ve lo ponete: in questa Regione non ponete il problema se sia lecito o quanto meno opportuno che vi siano delle situazioni di evidente conflitto di interessi fra chi fa le nomine e chi è nominato; non vi ponete il problema se i controllori e i controllati si trovano in posizione di conflitto di interessi in relazione alle designazioni che fate negli organi di amministrazione rispetto a quelle che fate nei collegi sindacali con funzioni di controllo. Noi riteniamo che questi argomenti vadano affrontati, che debbano essere messi sul "tappeto" del dibattito politico, per cui ogni consigliere, ogni forza politica si debba assumere la responsabilità di un giudizio compiuto con un "sì" o con un "no" alle proposte che andremo a formulare a margine di questo testo, in quanto reputiamo che non si possa portare in aula ad inizio legislatura una legge sulle nomine senza entrare nei "nervi" scoperti di questo meccanismo.

Abbiamo riassunto i "nervi" scoperti di questo meccanismo in una decina di emendamenti, che poi illustrerò puntualmente nel momento in cui dovranno essere affrontati i singoli articoli, anche perché la regolamentazione della materia è complessa e diventerebbe difficile illustrarla in maniera generica ed indistinta, ma su questo, ve lo avevamo detto alla fine della scorsa legislatura, vi chiedevamo semplicemente un confronto. Devo dire che su questo non siete stati neppure politicamente corretti - e uso un termine che va di moda - perché, quando nel famoso Consiglio di fine estate, quello caratterizzato dallo "scivolone" sul consuntivo sul bilancio della Gestione Straordinaria, si concordò un meccanismo per chiudere le problematiche urgenti prima della sospensione estiva, sul disegno di legge delle nomine - e ribadisco che mi viene difficile definirlo "disegno di legge", ma tant'è - vi era stato l'impegno da parte della maggioranza di entrare più nel merito della problematica... e in commissione a più riprese noi, insieme al gruppo "Arcobaleno", abbiamo sollecitato un confronto sugli argomenti che potevano e dovevano essere affrontati, ma la risposta è stata: "per noi quel disegno di legge va bene e, a parte queste piccole modifiche, non ha bisogno di variazioni di tipo sostanziale". Noi siamo di avviso completamente diverso e dimostreremo come una serie di problemi dovevano essere affrontati, non abbiamo la presunzione che le soluzioni da noi proposte siano esaustive della questione, non abbiamo neanche la presunzione di ipotizzare che siano le uniche soluzioni, ma sicuramente sono un tentativo di affrontare le problematiche che la materia sottolinea e comporta nel momento in cui viene affrontata.

Mi limito a queste considerazioni in fase di discussione generale, deposito alla Presidenza gli emendamenti, riservandomi di intervenire puntualmente ad illustrazione dei singoli emendamenti.

Président - La parole au Conseiller La Torre.

La Torre (FA) - Occuparsi di nomine è - mi viene in mente la preghiera - "cosa buona e giusta", è nostro dovere e per qualcuno anche "fonte di salvezza", nel senso che crea una serie di aspettative. Mi viene da fare una battuta: forse erano meglio i tempi in cui si usava il "manuale Cencelli", nel senso che in qualche modo il tanto criticato "manuale Cencelli" alla fine metteva d'accordo tutti. Il "manuale Cencelli", tanto vituperato, alla fine metteva d'accordo tutti, ma alla fine rispettava anche un po' tutti; quello che viene a mancare oggi, non in questa legge, ma in quello che può essere l'argomento in generale sulle nomine è proprio la mancanza di considerazione per tutte le Forze politiche. Questo va in controtendenza, anche con le regole che ovunque sono applicate... sono applicate anche nel diritto societario, in tutte le società viene riconosciuta una maggioranza e una minoranza e viene riconosciuta alla maggioranza e alla minoranza il diritto di essere rappresentata. È evidente che alcune nomine competono con chiarezza... anche perché poi sono un'emanazione, quindi un contatto diretto della Giunta nei confronti del ruolo e della nomina stessa... e competono solo alla Giunta; su questo è evidente che diventa difficile andare ad inserire un discorso di rispetto delle minoranze, però tante nomine riguardano anche il Consiglio. E su questo mi sento di dire che comunque qualsiasi legge, nell'interesse complessivo della collettività, non si può guardarla solo dal proprio punto di vista - sono in maggioranza o in minoranza - e che, proprio per rispettare le regole generali democratiche che sono riconosciute dappertutto, la legge dovrebbe tenere conto nelle nomine di rispettare le maggioranze e le minoranze; quindi in qualche modo una legge saggia, che volesse rispettare tutti e tenere conto di tutti, dovrebbe introdurre questo concetto e regola. Non so se negli emendamenti che ha proposto il Consigliere Frassy vi è anche una proposta di questo tipo, non so come si possa inserire; lo dico perché ritengo che questo sia un elemento centrale di tale questione. Noi dovremmo farci carico di rispettarci l'un l'altro, perché facendo questo probabilmente lavoreremmo tutti meglio insieme. La mia, quindi, è semplicemente una riflessione ad alta voce, una raccomandazione, poi è chiaro che i numeri danno ragione a chi li ha, nel senso che potete fare come ritenete; ma secondo me, sarebbe interessante non tornare al "manuale Cencelli", ma almeno introdurre un rapporto corretto di rappresentanza anche delle minoranze all'interno delle nomine. Valutate tale proposta. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Frassy, pour motion d'ordre.

Frassy (CdL) - Non so se gli emendamenti che il nostro gruppo ha presentato possono essere oggetto di una valutazione prima della chiusura della discussione generale, perché poi diventa impossibile per certi versi trovare degli "aggiustamenti" su principi che sono condivisi; perciò chiederei se la maggioranza è intenzionata ad entrare nel merito degli emendamenti con una sospensione prima di chiudere la discussione generale.

Presidente - Vi è una richiesta che mi pare ragionevole quanto a formulazione, il Governo ha intenzione di esaminare gli emendamenti? Non si ritiene quindi necessaria una sospensione?

La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Ritengo - lo preciserò meglio nelle conclusioni - che questo dibattito, con l'analisi di una serie di emendamenti, ci porterebbe lontano. Nel disegno di legge, che il Consigliere Frassy definisce altisonante rispetto alla sua portata, non vi è una revisione completa della normativa, quindi se si vuole avviare successivamente un dibattito, credo che il Governo non si sottrarrà a questo tipo di confronto; il provvedimento che stiamo presentando oggi ha un'altra valenza.

Président - Les amendements des Conseillers Frassy et Tibaldi sont en cours de distribution. Si vous le retenez opportun, je vous donne quelques minutes pour les examiner avant que je ferme la discussion générale, sinon je ferme celle-ci.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Credo che sia d'obbligo fare alcune precisazioni, in modo tale che non vi siano equivoci: parlo soprattutto dell'intervento effettuato dal Consigliere Riccarand. Abbiamo già avuto modo di confrontarci in commissione e fuori da essa, credo che non vorrà negare una disponibilità al dialogo, anche approfondito, ma, siccome sono state risollevate una serie di questioni, mi corre l'obbligo di fare sinteticamente alcune precisazioni.

Questo disegno di legge non stravolge nulla perché, così come correttamente riportato dal relatore - che ringrazio -, la legge sulle nomine, questa rivoluzione di cui parlava il Consigliere Riccarand, ha secondo me un passaggio che condivido pienamente e senza riserve: la definizione di profili e di requisiti per delle persone che vanno ad occupare determinate cariche. Il profilo all'interno della legge sulle nomine, piuttosto che all'interno di leggi di ogni singolo ente... quindi definisce la fisionomia, il profilo professionale delle persone ed è quello che garantisce la comunità - riprendo un termine che viene utilizzato per l'iscrizione in albi -, l'onorabilità e la professionalità. Questi sono i due capisaldi a cui ci si deve attenere; dopodiché si deve entrare nella logica dell'albo e l'albo non è un concorso, non è un numero chiuso: l'albo è semplicemente una selezione di soggetti che hanno determinati requisiti.

Si può poi discutere sui requisiti, non necessariamente la laurea, che può essere un requisito: possiamo dire che il requisito è l'esperienza, là è aperta la discussione, molte volte vi sono anche delle valutazioni di ordine accademico, chi ha un titolo di studio e chi no; poi non è detto, vi sono dei diplomati che possono avere qualità per certe cariche migliori, più performanti rispetto a laureati. Questo tutti voi lo sapete: le qualità personali sono assolutamente fondamentali ed è ciò che rilevo alle osservazioni del Consigliere Frassy, nel senso che le qualità personali fanno privilegiare un profilo piuttosto che un altro, una persona piuttosto che un'altra. Perché il Consigliere Frassy, nel momento in cui dovesse scegliere un medico, cosa fa: la "par conditio"? Sceglie un soggetto in cui ha fiducia, in cui crede, in cui soprattutto riconosce una professionalità. Ho fatto volutamente il ragionamento sulla salute, perché va a "toccare la nostra pelle".

Il Consigliere La Torre, correttamente, ha introdotto altre "cose", nel senso che vi sono situazioni e situazioni, vi sono delle cariche che sono più espressione dell'Esecutivo, quindi è come se all'interno dei nostri quadri dirigenziali... siccome la legge prevede per l'Assessore la scelta del coordinatore e così via... dice però per "par conditio" mettiamo anche un dirigente della minoranza... voi capite che diventerebbe difficile. Vi sono invece altre situazioni che, secondo me, correttamente possono essere accolte, bisogna fare un distinguo... potrebbe essere tutto questo discorso che avviamo successivamente. La proposta però è una proposta che serve semplicemente per permettere maggior accesso, perché l'obiettivo dell'Amministrazione regionale non è di "chiudere", ma di avere il maggior numero di soggetti possibili.

Dopodiché faccio solo un rilievo di tipo tecnico, solo per chiarezza: la precedente norma - senza questa modifica - poneva il termine di 45 giorni rispetto alla scadenza del mandato; ricordo al Consigliere Riccarand - questo vale soprattutto per le società, perché per gli altri enti potrebbe non valere - che oggi non si sa più bene qual è il termine di un mandato, perché quest'ultimo coincide con l'approvazione delle società... con l'approvazione del bilancio dell'ultimo anno rispetto al triennio ma, Consigliere Riccarand, quando vi è l'approvazione del bilancio? La potremmo fare nei 4 mesi, nei 6 mesi. Questi 45 giorni quindi, in modo non corretto, venivano indicati come precedenti al termine dell'anno solare dell'esercizio; in realtà, dalla nomina alla data di scadenza passavano 8 mesi, 7 mesi e mezzo per essere esatto, se andava in seconda convocazione, anche 8 mesi. Lei allora capisce, Consigliere Riccarand, che lei avrebbe avuto a disposizione un albo vecchio di 8 mesi. Lei dice: "ma cosa vuole che sia?". Non è vero, in quegli 8 mesi persone prima non disponibili potrebbero esserlo, oppure nel frattempo alcune persone potrebbero aver maturato i requisiti e avere modo di iscriversi; quindi avvicinare il momento di definizione dell'albo con l'effettiva nomina è un aspetto positivo. Quei 18 giorni allora... perché la Giunta deve nominare almeno 3 giorni prima della scadenza, ma la scadenza è il giorno dell'assemblea; di conseguenza, 15 giorni... sono 18 proprio a ridosso, mentre prima erano 45 rispetto all'anno, quindi 8 mesi.

Con queste brevi e tecniche risposte credo di aver rappresentato in modo puntuale... dopodiché, per quanto concerne l'attività degli uffici, questo tipo di disegno di legge è stato redatto in stretta collaborazione con gli uffici, che hanno definito tali tempi assolutamente compatibili con i loro obblighi. Questo è quanto vi dovevo.

Président - Nous passons à examiner le texte, je rappelle que nous votons sur le nouveau texte prédisposé par la IIe Commission. Voglio comunicare al Consiglio che, prima di votare l'articolo 1, poniamo in votazione gli emendamenti presentati dalla "Casa delle Libertà" dal n. 1 al n. 5, perché si riferiscono ad articoli della legge n. 11/1997, che è oggetto della modificazione in esame: sono articoli che precedono il primo degli articoli modificati da questo disegno di legge.

La parola al Consigliere Frassy sull'emendamento n. 1, di cui do lettura:

Emendamento

L'articolo 3 della legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 (Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale), è sostituito dal seguente:

"Articolo 3

(Competenza in materia di nomine e designazioni)

1. Ai sensi dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d'Aosta), il Consiglio regionale è competente a deliberare le nomine e le designazioni di cui all'allegato A, attribuite alla Regione in base a norme statali o regionali.

2. Sono, altresì, attribuite al Consiglio regionale le nomine, di competenza della Regione, dei componenti degli organi di controllo e di sorveglianza in enti o società, nonché in ogni altro organismo pubblico o privato. Spetta alla Giunta regionale deliberare ogni altra nomina e designazione."

Frassy (CdL) - Penso che dovrò illustrare tutti gli emendamenti, nel senso che non sono stati illustrati nella discussione generale proprio per le motivazioni da me espresse.

Il nostro primo emendamento fa riferimento alla competenza dell'organo preposto alle designazioni; oggi come oggi queste nomine sono effettuate dalla Giunta, nel senso che l'Esecutivo, attingendo dagli albi, effettua le nomine sia per coloro che hanno responsabilità di tipo gestionale ed amministrativo (i componenti del consiglio di amministrazione), sia per quanto riguarda gli organi di controllo (i collegi sindacali). Noi riteniamo che, per certi versi, ci debba essere invece una differenziazione fra chi nomina l'esecutivo delle società, cioè i consigli di amministrazione, e chi nomina gli organi di controllo; anche perché nelle "considerazioni" che noi qui scriviamo in forma di emendamento riconosciamo alla Giunta, che è il potere esecutivo, il diritto di governare facendo le scelte che le competono in materia fiduciaria per la gestione delle varie società o dei vari enti in cui devono essere effettuate le nomine, ma reputiamo che il Consiglio regionale, proprio per la funzione che gli è propria - fra le altre - di controllo della vita amministrativa della pubblica amministrazione, debba riservarsi la potestà di effettuare le nomine negli organi di controllo. In sintesi con questo primo emendamento perciò si mantiene in capo alla Giunta la potestà di nominare i componenti del CDA, ma si porta in seno al Consiglio regionale la funzione di nomina dei componenti gli organi di controllo e sorveglianza.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 1:

Consiglieri presenti: 22

Votanti e favorevoli: 4

Astenuti: 18 (Caveri, Cerise, Cesal, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Squarzino Secondina, Viérin Adriana)

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy sull'emendamento n. 2, di cui do lettura:

Emendamento

Introdurre nella legge regionale 10 aprile 1997, n. 11 il seguente articolo:

"Articolo 3 bis

(Criteri e modalità delle nomine)

1. Nel caso in cui il Consiglio regionale debba procedere alla nomina di più di un componente nello stesso organo di controllo o di sorveglianza, almeno un componente dei membri effettivi deve essere espressione della minoranza consiliare. A tal fine, il Consiglio procede all'elezione con il criterio del voto limitato.

2. Sono delegate agli enti locali della Valle d'Aosta le nomine e le designazioni di competenza regionale di rappresentanti pubblici in seno ad organismi diversi, di cui all'allegato B, nel rispetto delle modalità e delle procedure previste dalla presente legge.

3. Per le nomine e designazioni ad essa spettanti, la Giunta regionale può procedere ad integrare, con propria deliberazione, l'allegato B di cui al comma 2.".

Frassy (CdL) - Nell'illustrare questo secondo emendamento mi riaggancio volentieri al ragionamento effettuato dal collega La Torre nel suo breve intervento in discussione generale, non solo perché è un intervento che nella sua conclusione è condivisibile, ma anche perché mi sembra di capire che - al di là del fatto che lei sostenga che questa legge viene modificata per un aspetto minimale, ferma restando la disponibilità della maggioranza (non abbiamo capito né quando, né dove) ad affrontare in maniera più globale la problematica - le ragioni espresse dal collega La Torre trovavano un suo riconoscimento di fondatezza. Questo emendamento prevede quando negli organi di controllo, proprio per il fatto che devono svolgere una funzione di controllo, deve essere nominato più di un componente, ci deve essere la riserva di nomina in capo alla minoranza consiliare, anche perché una delle funzioni della minoranza consiliare è quella di controllare. Capita di effettuare nomine in molti casi di interi collegi sindacali e tutte e tre le nomine vengono fatte a livello di Giunta e vengono effettuate dalla maggioranza. Con questa impostazione si porta il Consiglio regionale nelle componenti di minoranza ad esplicitare il proprio ruolo di controllo anche in seno a quegli organismi societari che gestiscono nei fatti denari pubblici, ma sfuggono al controllo non solo politico, ma proprio al controllo, intendendo per "controllo" quello della gestione dei denari, perciò un controllo di tipo sostanziale. Ritengo che questa sia una proposta tendente a riportare in un'ottica diversa il ruolo non solo della minoranza, ma anche il collegamento che devono mantenere ed avere le varie società di capitali partecipate dall'Amministrazione regionale. Penso di avere chiaramente illustrato il senso di tale emendamento, le conclusioni "staranno" al voto che il Consiglio vorrà esprimere.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2:

Conseillers présents: 27

Votants: 4

Pour: 4

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Curtaz, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Sandri, Squarzino Secondina, Vicquéry, Viérin Adriana)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur l'amendement n° 3, dont je donne lecture:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 11/1997 è aggiunta la seguente lettera:

"d) siano coniuge, parenti o affini entro il quarto grado con alcuno dei componenti l'organo regionale deputato alla nomina. Tale causa di esclusione trova applicazione anche in relazione a situazioni analoghe che dovessero verificarsi tra i componenti degli organi di controllo e di amministrazione della medesima società o ente, nonché di società o enti controllati o partecipati."

Frassy (CdL) - L'emendamento n. 3 si inserisce su una materia delicata, perché è quella spesso "trattata" nella definizione sintetica di conflitto di interessi. Dobbiamo dire che questa Regione... con una battuta che qualcuno forse ha fatto pensando di sdrammatizzare o di risolvere un problema che è invece un problema serio... disse: "qui non dobbiamo preoccuparci del conflitto di interessi perché la Regione è piccola e siamo tutti parenti, chi di nome e chi di fatto".

Penso che questa non sia una ragione condivisibile e che il problema sia noto anche al Presidente Perrin, il quale ha dovuto "mettere nero su bianco" una serie di norme in data 15 dicembre 2003, con una deliberazione di Giunta disciplinante le modalità di esercizio dell'attività collegiale dell'Esecutivo. In quella deliberazione - fra l'altro, corposa e articolata in ben 13 articoli -, entrata in vigore il 1° gennaio 2004, venivano evidenziate una serie di situazioni fra le altre in cui vi era l'obbligo quanto meno di astenersi quando erano in discussione nell'ambito della Giunta nomine riguardanti il coniuge e i parenti fino al IV° grado. Il principio lo avete colto nell'essenza, tanto che lo avete individuato; il problema è di trovare una soluzione che sia anche coerente con il problema evidenziato, perché non penso sia sufficiente chiedere al collega di Giunta di uscire dalla porta e di non partecipare alla votazione che vede la nomina del coniuge, del fratello, del figlio... che non è "Padre, Figlio e Spirito Santo", ma la realtà del "rito politico alla valdostana". In questo "rito politico alla valdostana" io mi domando... nessuno vuole delegittimare la professionalità dei parenti, anzi se vi sono delle professionalità da privilegiare sicuramente sono quelle dei parenti, ma per una questione di tipo affettivo... visto che qui ci troviamo a dover amministrare la "cosa pubblica" e nel momento in cui l'amministriamo dobbiamo essere al di sopra di ogni sospetto, mi sembra evidente che... proprio perché abbiamo la consapevolezza che i parenti sono i migliori dal punto di vista professionale, sicuramente non hanno problema alcuno a lavorare al di fuori del meccanismo dell'incarico pubblico e dunque a rimanere con la loro professionalità sul libero mercato. Questo mi sembra un ragionamento innanzitutto di rispetto nei confronti della comunità che si amministra, perché vi sono sicuramente tanti professionisti che non vantano parentele importanti nell'ambito della politica valdostana e che, probabilmente proprio per questo "deficit" da loro non dipendente, non riescono a lavorare con una certa assiduità all'interno delle pubbliche amministrazioni.

Riprendendo un passaggio della sua riflessione in sede di replica sulla fiduciarietà delle nomine e pur riconoscendo che essa è un "passaggio" importante, penso però che lei, Assessore Marguerettaz, convenga sulla necessità di fare anche considerazioni di opportunità, perché saremmo messi veramente male come amministrazione pubblica, ma anche come comunità valdostana, se l'elemento fiduciario trovasse "risposta" soltanto nel nucleo parentale! Questo vorrebbe dire che il modello valdostano ha più di una debolezza rispetto a quelle già note. Penso allora che non sia un'eresia ipotizzare che, in sede di revisione della legge sulle nomine, si dica in maniera chiara che cause di esclusione sono il fatto di essere coniuge, parenti o affini entro il IV° grado con alcuni dei componenti dell'organo regionale deputato alla nomina. Mi sembra un'affermazione di principio di civiltà giuridica, mi pare l'affermazione di un principio di trasparenza dell'azione amministrativa, che non vada a ledere gli interessi di nessuno e, soprattutto, non vada in conflitto con il concetto di fiduciarietà. Nel prosieguo alla lettera d) si prevede: "Tale causa di esclusione trova applicazione anche in relazione a situazioni analoghe che dovessero verificarsi tra i componenti degli organi di controllo e di amministrazione della medesima società o ente, nonché di società o enti controllati o partecipati". È evidente l'imbarazzo di avere queste parentele in un consiglio di amministrazione rispetto all'organo deputato a vigilare quel consiglio di amministrazione. Auspico che su tale norma vi sia una riflessione, fatta in coscienza, ma anche in serenità, perché è imbarazzante per alcuni di voi dover giustificare come vengono gestite certe nomine a livello decisionale da parte della Giunta in questo momento, perché è l'Esecutivo l'organo preposto, in quanto è stato bocciato l'emendamento che trasferiva in capo al Consiglio regionale alcune nomine.

Non penso perciò di dover aggiungere nulla, perché il testo è chiarissimo e si commenta da solo, è un principio che è recepito a tutte le "latitudini", è recepito: nella norma di conflitto di interesse che è stata licenziata dal Parlamento italiano qualche mese fa, in maniera attenuata nella deliberazione di Giunta del dicembre 2003, da moltissime altre amministrazioni pubbliche; è veramente sorprendente che la Valle d'Aosta, in nome non si capisce bene in questo caso di quale specificità, continui a perseverare e perpetrare un rito tribale, dove "tutto si consuma in famiglia". Auguro che, pur essendo tarda l'ora, il Consiglio abbia ancora la volontà di riflettere su un argomento importante, soprattutto per l'immagine che l'amministrazione pubblica dà di sé stessa all'esterno di questo Palazzo.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3:

Conseillers présents: 25

Votants: 2

Pour: 2

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Curtaz, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Sandri, Squarzino Secondina, Vicquéry, Viérin Adriana).

Le Conseil n'approuve pas.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur les amendements n° 4 et n° 5, dont je donne lecture:

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 5 della l.r. 11/1997 è sostituito dal seguente:

"2. Nessuno può essere nominato per più di tre mandati consecutivi in seno al medesimo organo di amministrazione.".

Emendamento

Dopo il comma 2 dell'articolo 5 della l.r. 11/1997 è inserito il seguente comma:

"2bis. Nessuno può essere nominato per più di due mandati consecutivi in seno al medesimo organo di controllo o di sorveglianza.".

Frassy (CdL) - Illustro l'emendamento n. 4 contestualmente all'emendamento n. 5, perché in realtà affrontano un passaggio che nel testo originario della legge n. 11/1997 è regolamentato in maniera univoca, nel senso che il periodo di mandato dell'organo di amministrazione rispetto all'organo di controllo è considerato nella stessa maniera, ossia si fa riferimento a non più di 3 mandati consecutivi. Noi invece con questi due emendamenti abbiamo ritenuto di mantenere il limite dei 3 mandati consecutivi in seno all'organo di amministrazione, ai consigli di amministrazione per l'appunto, ma di ridurre invece i mandati in seno agli organi di controllo, proprio per evitare che si creino in seno alle varie società quelle situazioni di eccessiva confidenza, che possono essere pregiudizievoli al ruolo e alla funzione delle attività di controllo.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 4:

Conseillers présents: 24

Votants: 1

Pour: 1

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Curtaz, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, La Torre, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 5:

Conseillers présents: 24

Votants: 1

Pour: 1

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Curtaz, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, La Torre, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 1er:

Conseillers présents: 26

Votants: 20

Pour: 19

Contre: 1

Abstentions: 6 (Curtaz, La Torre, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 2:

Conseillers présents: 27

Votants: 21

Pour: 20

Contre: 1

Abstentions: 6 (Curtaz, La Torre, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 3:

Conseillers présents: 27

Votants: 21

Pour: 20

Contre: 1

Abstentions: 6 (Curtaz, La Torre, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 4:

Conseillers présents: 27

Votants: 24

Pour: 23

Contre: 1

Abstentions: 3 (La Torre, Salzone, Stacchetti)

Le Conseil approuve.

Président - La parole au Conseiller Frassy sur l'amendement n° 6, dont je donne lecture:

Emendamento

Introdurre al D.L. 34 il seguente articolo:

"Articolo 4 bis

Dopo il comma 2 dell'articolo 13 della l.r. 11/1997 è inserito il seguente comma:

"2bis. Gli incaricati ai sensi della presente norma devono comunicare alla Presidenza del Consiglio, entro il 30 settembre di ogni anno, gli emolumenti lordi complessivamente percepiti e i relativi benefit goduti in conseguenza della nomina.""

Frassy (CdL) - Intervengo brevemente, anche perché penso che il tenore letterale dell'emendamento sia sufficientemente chiaro, però credo vada fatta una qualche puntualizzazione. Vorrei evidenziare come tutti noi, come pubblici amministratori, sottostiamo a una norma di legge regionale, peraltro mutuata da un principio contenuto in una legge dello Stato fatto proprio da tutte le "latitudini" periferiche e territoriali, per cui i pubblici amministratori rendono pubblici gli emolumenti che percepiscono nell'ambito del proprio mandato e non solo, ma anche la propria posizione reddituale. Riteniamo in buona sostanza che gli incaricati in seno ai vari consigli di amministrazione o colleghi sindacali siano chiamati a svolgere sì un ruolo in regime privatistico, ma a tutela di un interesse pubblico che viene gestito attraverso queste società partecipate dall'Amministrazione regionale. Chiediamo perciò che quanto meno gli emolumenti percepiti in virtù di questi mandati siano resi noti attraverso il meccanismo della comunicazione alla Presidenza del Consiglio. Voglio evidenziare fra l'altro che - non so se sia notorio o meno -, ai sensi dell'articolo 2389 del Codice civile, vi è la facoltà del consiglio di amministrazione di erogare compensi aggiuntivi a quegli amministratori che sono incaricati di espletare particolari funzioni; di conseguenza, gli emolumenti che vengono indicati all'atto di nomina non sempre corrispondono a quelli effettivamente percepiti; questo al di là dei "benefit", che poi vengono sempre stabiliti in seno al consiglio di amministrazione. Riteniamo che questa sia una norma di trasparenza che si poggia sul principio che nessuno deve vergognarsi di ciò che guadagna, se lo guadagna in onestà e in trasparenza.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 6:

Conseillers présents: 27

Votants: 4

Pour: 4

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Curtaz, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Riccarand, Rini, Sandri, Squarzino Secondina, Vicquéry, Viérin Adriana)

Le Conseil n'approuve pas.

Presidente - Credo che gli emendamenti nn. 7 e 8 - di cui do lettura insieme all'emendamento n. 9 - siano decaduti.

Emendamento

Introdurre al D.L. 34 il seguente articolo:

"Articolo 4 ter

(Disposizione di coordinamento)

1. Nel caso in cui disposizioni di leggi regionali individuino la Giunta regionale quale organo competente alla nomina dei componenti degli organi di controllo e di sorveglianza, tale competenza deve intendersi attribuita al Consiglio regionale."

Emendamento

Introdurre al D.L. 34 il seguente articolo:

"Articolo 4 quater

(Disposizione di adeguamento)

1. Gli incarichi in essere che risultano conferiti in conflitto con la causa di esclusione introdotta dall'articolo... (Emend. 3) cessano la loro efficacia il 31/12/2004."

Emendamento

Introdurre al D.L. 34 il seguente articolo:

"Articolo 4 quinquies

(Disposizione transitoria)

1. Le disposizioni di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della presente legge, modificativa della legge regionale n. 11/97, si applicano alle nomine i cui avvisi sono pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione successivamente all'entrata in vigore della presente legge."

La parole au Conseiller Frassy sur l'amendement n° 9.

Frassy (CdL) - Questo emendamento è la "cartina di tornasole" della bontà della relazione e delle affermazioni effettuate dal collega relatore, perché se è vero, come lui sostiene, che si tratta di "aprire" per il futuro, pensiamo che le disposizioni degli articoli 1, 2, 3 e 4 del presente provvedimento - che è stato oggetto di discussione e va a modificare la legge n. 11/1997 - debbano avere applicazione per il futuro, di conseguenza non debbano andare ad incidere su situazioni che si sono già definite per la chiusura dei termini previsti al momento in cui erano stati effettuati i bandi. Non pensiamo perciò di avere da aggiungere nulla di più al di là della definizione letterale. Se la legge guarda al futuro, penso che questa precisazione sia dovuta; se invece, come sospettiamo, guarda al passato, è la conferma che non avete avuto il coraggio di portare in aula le "cose" con il loro nome.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 9:

Conseillers présents: 27

Votants: 4

Pour: 4

Abstentions: 23 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Ferraris, Fey, Fiou, Fosson, La Torre, Maquignaz, Marguerettaz, Nicco, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Salzone, Sandri, Stacchetti, Vicquéry, Viérin Adriana)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 5:

Conseillers présents: 27

Votants: 21

Pour: 20

Contre: 1

Abstentions: 6 (Curtaz, La Torre, Riccarand, Salzone, Squarzino Secondina, Stacchetti)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote la loi dans son ensemble:

Conseillers présents: 27

Votants: 24

Pour: 20

Contre: 4

Abstentions: 3 (La Torre, Salzone, Stacchetti)

Le Conseil approuve.