Oggetto del Consiglio n. 895 del 20 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 895/XII - Acquisizione di terreni per la realizzazione della telecabina di Dolonne in Comune di Courmayeur. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamata la precedente iniziativa consiliare discussa in data 25 febbraio 2004 e relativa al problema sorto in merito all'acquisizione dei terreni per la realizzazione della telecabina di Dolonne;
Tenuto conto che tutta la questione relativa all'acquisizione di tali aree rientra nell'accordo di programma per la realizzazione della telecabina di Dolonne sottoscritto in data 20 maggio 2003 tra la Regione, il Comune di Courmayeur e la Società Courmayeur Mont Blanc Funivie S.p.A. (C.M.B.F.), accordo che tra l'altro impone alla C.M.B.F. di "acquisire alle condizioni di mercato... i terreni di proprietà privata interessati", garantendo da parte del Comune di Courmayeur l'attivazione delle procedure di esproprio solo nel caso in cui la C.M.B.F. non fosse riuscita ad acquisire tali aree in via diretta;
Evidenziato che all'articolo 11 del suddetto accordo di programma è prevista l'esistenza di un Collegio di Vigilanza, a cui è demandato il compito di vigilare sulla corretta applicazione di tale accordo;
Venuti a conoscenza, come riportato dagli organi di informazione, che a tutt'oggi una parte dei proprietari delle aree interessate dalla realizzazione della telecabina, pur avendo dichiarato la loro disponibilità a cedere i propri terreni alla C.M.B.F., non concordano con il prezzo offerto dalla stessa società funiviaria, ritenendolo non congruo, sulla base di una perizia redatta da un loro tecnico;
Preso atto che, nonostante la volontà manifestata dai succitati proprietari di addivenire ad un confronto con la C.M.B.F., onde definire il valore dei loro beni, in data 5 luglio 2004 sono state avviate da parte del Comune le procedure di esproprio dei terreni di cui sopra;
Considerato che sembrerebbe esistere da parte dei suddetti proprietari la disponibilità ad accettare "tout court" le risultanze di un'eventuale arbitrato che definisca una volta per tutte il valore da applicare per l'acquisizione dei terreni in oggetto;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se intende adoperarsi immediatamente al fine di richiedere la convocazione del Collegio di Vigilanza affinché lo stesso si pronunci sulla questione relativa al valore corrente di mercato dei terreni di cui sopra;
2) in alternativa, se intende farsi promotrice di un arbitrato che possa dirimere una volta per tutte la questione dei valori delle aree in oggetto che vede contrapposti da una parte la C.M.B.F. e dall'altra alcuni proprietari dei terreni interessati.
F.to: Lanièce - Comé - Viérin Marco - Stacchetti
Président - La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (SA) - Con questa interpellanza riportiamo in aula l'annoso problema relativo alla vicenda riguardante la telecabina di Dolonne, un'opera deliberata nel dicembre 1998 dall'Amministrazione comunale di Courmayeur, su progetto della "Courmayeur Mont Blanc funivie", e che nel tempo ha trovato una serie di intoppi, rallentamenti, revisioni procedurali quali la bocciatura al VIA di un primo progetto, un ricorso presso il TAR, un lungo iter per l'approvazione dell'accordo di programma, che è stato siglato il 20 maggio 2003 fra Regione, Comune di Courmayeur e la società "Courmayeur Mont Blanc funivie" e che è diventato operativo lo scorso novembre. Da qui sono iniziate altre vicende non molto positive, che hanno portato ad ulteriori problemi, a cui faccio riferimento con l'interpellanza.
Il sottoscritto già nel febbraio di quest'anno aveva presentato un'interpellanza sul problema legato all'acquisizione dei terreni per la realizzazione della telecabina di Dolonne; questo era dovuto al fatto che, pur avendo 90 giorni a disposizione, come previsto nell'accordo di programma, la "Courmayeur Mont Blanc funivie" aveva aspettato l'ultimo momento per inviare la lettera ai proprietari dei terreni interessati per chiedere se volevano vendere a un valore fissato dalla società, intimando di rispondere a breve, perché questi 90 giorni scadevano l'11 febbraio e la lettera era pervenuta intorno al 20 gennaio. Allora i proprietari avevano espresso il loro malcontento di fronte a questo metodo non molto corretto e avevano inviato una lettera per chiedere la convocazione del collegio di vigilanza. Il sottoscritto aveva presentato un'interpellanza per chiedere l'applicazione di questo accordo, che prevedeva al proprio interno la possibilità di fare riferimento a un collegio di vigilanza per dirimere eventuali situazioni riguardanti l'accordo di programma. A seguito di quella iniziativa e a seguito delle lettere intercorse fra i proprietari, l'Amministrazione regionale e l'amministrazione comunale, si era giunti al 9 marzo con la convocazione del collegio di vigilanza, che aveva preso atto della situazione e aveva imposto alla società funiviaria di riformulare la proposta di acquisto dei terreni interessati; fin qui la vicenda passata.
Dopo l'invito del collegio di vigilanza a riformulare la proposta di acquisizione, questa nuova proposta arriva nella seconda metà di marzo ai proprietari, ma non cambia nulla, cioè vengono allungati i tempi di risposta, ma il valore, che era stato stabilito pari a 35 euro al metro quadro, rimane invariato. A questo punto alcuni proprietari accettano, ma la maggior parte ritiene che tale valore non sia corretto, e quindi propongono una loro controperizia, cioè inviano alla società funiviaria, e quindi anche per conoscenza al comune e alla Regione, una perizia nella quale viene in pratica giustificato, attraverso dei criteri tecnici, quello che secondo loro è il valore più corretto. Confrontando i due valori, da un lato, abbiamo un valore di 35 euro al metro quadro, che si riferisce a tutti i terreni indistintamente, senza effettuare differenziazioni tra un terreno vicino alla strada e un terreno vicino ad uno strato roccioso; nella perizia presentata dai proprietari vi è una differenziazione: si fa riferimento a valori diversi a seconda dell'ubicazione dei terreni di questi cittadini e alla fine, da una media ponderata, si arriva ad una valutazione - è una media ponderata tra i vari prezzi - di 105 euro al metro quadro: 3 volte tanto il valore stabilito dalla perizia della società. Questi cittadini pensavano che, a fronte di questa controperizia, vi sarebbe stato un incontro con la "Courmayeur Mont Blanc funivie", cosa che non vi è stata: di fatto, ad oggi, non vi è stata alcuna risposta da parte della società rispetto a questa proposta, a questa perizia. Tenuto conto che si tratta di una trattativa tra privati - tra una compagnia funiviaria privata e dei cittadini -, penso che fosse lecito e anche normale che vi fosse un incontro per capire come mai vi era una così grossa differenziazione di prezzo. Fra l'altro, a giustificare questo valore emerso nella controperizia, ... nella stessa si spiega che per quanto riguarda l'indennità di esproprio, ... che è conseguente al fatto che i cittadini non accettino la proposta della "Courmayeur Mont Blanc funivie", ... facendo riferimento alla normativa esistente, l'articolo 36 del DPR 8 giugno 2001 riporta che la determinazione dell'indennità, nel caso di esproprio per la realizzazione di opere private che non consistono in abitazioni di edilizia residenziale pubblica, è pari al valore venale del bene e che non vanno applicate le riduzioni previste negli articoli 38 e seguenti. Fino alla fine di giugno non perviene però nessuna risposta; il 5 luglio 2004 arrivano gli avvisi di esproprio da parte del comune, al quale la "Courmayeur Mont Blanc funivie" ha trasmesso l'elenco delle aree non disponibili. I proprietari di nuovo rispondono attraverso il loro avvocato che l'esproprio era conseguente al fatto che i cittadini non volevano vendere i propri terreni, mentre i cittadini avevano sempre risposto, anche con la controperizia presentata precedentemente, che erano disponibili a vendere i propri terreni al valore di mercato, ma non erano d'accordo sul valore di mercato determinato solo da una parte: la "Courmayeur Mont Blanc funivie", che ovviamente aveva tutto l'interesse ad adottare, a scegliere il prezzo più basso possibile. Qui nasce il "succo" di questa iniziativa, cioè intorno al valore di mercato, che è proprio il "nocciolo" della questione: loro chiedono, e l'interpellanza va in tale direzione, che venga di nuovo convocato un collegio di vigilanza - in pratica quell'organismo che può, grazie a tale accordo di programma, intervenire per dirimere eventuali situazioni - per verificare se questo valore di mercato determinato dalla "Courmayeur Mont Blanc funivie" è corretto, tenuto conto che esiste una controperizia che lo fissa a 3 volte tanto. Visto che la differenza non è di poco conto, è giusto che si possa fare una verifica tecnica per verificare qual è il valore giusto, ... attraverso la convocazione del collegio di vigilanza, o altrimenti attraverso un arbitrato. Questo è il "succo" dell'interpellanza.
Ribadiamo che, secondo noi, è più che necessario da parte della Regione un'attivazione in questa direzione; come a febbraio 2004, anche adesso ribadisco l'importanza che... la Regione, visto che ha siglato l'accordo di programma e che fa parte di questo collegio di vigilanza, abbia tutto l'interesse a intervenire per dirimere la situazione. Gli stessi proprietari hanno dichiarato che, qualunque sia l'ultima determinazione di questo collegio di vigilanza, accetteranno la proposta proveniente da tale organismo, ma hanno chiesto che il collegio si pronunci su questo valore di mercato, cioè dichiari se il valore di mercato stabilito dalla "Courmayeur Mont Blanc funivie" è quello reale o se invece non è più reale quello determinato dalla controperizia presentata dai proprietari. Fra l'altro, nell'interpellanza invitiamo... eventualmente, nel caso in cui non si possa far riferimento al collegio di vigilanza (che, secondo me, è la cosa più giusta e corretta, visto che è previsto nell'accordo di programma)... la Regione a farsi promotrice di un eventuale arbitrato... perché questa è una vicenda che nasce nel 1998 e che ha avuto diversi intoppi; tutti siamo d'accordo nel dire che la telecabina è importante per la Valle d'Aosta, e quindi vogliamo evitare che, di fronte ad un'inerzia, ad un menefreghismo, vi siano ulteriori ricorsi che allungherebbero ancora i tempi per la realizzazione di questo importante impianto. Penso che la Regione sia la prima interessata, assieme al Comune di Courmayeur, a dirimere la questione, in modo che i proprietari interessati agli ultimi terreni diano il loro benestare a fronte però di un valore di mercato sul quale c'è un confronto... e che sia un valore di mercato equo.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - Pour ce qui est du premier point de cette interpellation, il ne s'agit pas de demander la convocation de la commission de contrôle, mais d'examiner les compétences de celle-ci et, partant, ses pouvoirs et devoirs d'intervention. Le VIIIe alinéa de l'article 27 de la loi régionale n° 11/1998 établit que ladite commission est chargée de veiller à l'application correcte de l'accord, de recueillir la documentation et les renseignements nécessaires auprès des signataires et de décider la réalisation d'inspections et de contrôles; elle peut mettre en demeure tout sujet fautif de s'acquitter de ses obligations dans un délai donné, à l'issue duquel la commission a la faculté de demander la nomination d'un commissaire chargé des actes et des activités dont la réalisation a été négligée ou retardée.
L'analyse des compétences de la commission de contrôle fait ressortir clairement que celle-ci ne peut se prononcer sur la valeur courante de marché des terrains, comme vous avez demandé. La composition de ladite commission - qui comprend le Syndic de Courmayeur, le Président de la Région et le Président de la société ou leurs délégués - exclut de par sa nature l'exercice de cette compétence purement technique. Le Syndic de Courmayeur c'est aussi le président de la commission. Par contre, le contrôle de la procédure suivie pour la détermination des valeurs de marché et de l'offre y afférente fait partie des attributions de la commission. Cette dernière s'est d'ailleurs exprimée sur ce point lors de sa réunion du 9 mars 2004, à cette occasion elle a constaté que les estimations du technicien choisi par la société sont fondées sur des transactions ou des actes publics relatifs à des biens analogues situés dans une zone homogène et sont conformes aux valeurs du marché. Je vous fais observer que les autres entreprises concernées ont d'ailleurs accepté ces estimations. La commission ne pouvait, ni devait examiner aucun autre aspect technique.
Du point de vue juridique, je tiens à souligner, comme le rappelle l'interpellation, qu'aux termes de l'accord de programme, la société est tenue d'acheter les terrains des particuliers aux prix du marché et la commune est obligée d'entamer la procédure d'expropriation dès la constatation du refus des offres et ce afin que les terrains nécessaires à la réalisation des ouvrages puissent être utilisables dans les délais déterminés. Voilà pourquoi l'accord ne prévoit aucune constatation contradictoire de la valeur de marché des terrains: cette procédure aurait comporté des délais trop longs et incertains pour un démarrage rapide des travaux. Toujours dans cette optique, il n'est pas correct d'affirmer que la procédure d'expropriation pouvait être engagée uniquement si les propriétaires avaient refusé de vendre leurs terrains au prix du marché, étant donné que le fondement juridique et factuel de la procédure en question est constitué par le fait que l'offre présentée, fondée sur des éléments objectifs, n'a pas été acceptée par ses destinataires, donc ce sont eux qui se sont refusés. Cela dit, je voudrais vous faire part aussi de la lettre qui a été envoyée de la part du Syndic de la Commune de Courmayeur, qui dit - je cite -:
"Avendo la società "Courmayeur Mont Blanc funivie" ottemperato a quanto disposto dal collegio di vigilanza, questa Amministrazione, ritenuto conclusa la fase della procedura prevista dall'articolo 4, comma 1.b dell'accordo di programma, aveva dato l'avvio tramite l'ufficio competente alla procedura espropriativa. A questo punto, considerata la validità della procedura seguita sia in fase di offerta che in fase di procedura espropriativa, si ritiene che non abbia ragione di esistere il ricorso ad un arbitrato. Per la ragione sopraespressa lo scrivente ritiene che non vi siano i presupposti tali da giustificare una nuova convocazione del collegio di vigilanza".
Quant au deuxième point, au stade où nous en sommes aucun fondement juridique ne permet d'imposer à la commune l'annulation d'une procédure d'expropriation régulière qu'elle était tenue d'entamer, ni de forcer la société à accepter un arbitrage qui n'était pas prévu par l'accord de programme.
Président - La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendo atto con rammarico della risposta dell'Assessore, perché questa dimostra che non vi è la volontà di comprendere l'importanza della realizzazione di tale struttura - importante per la Valdigne e per la Valle d'Aosta - e che continuare a non capire le normali esigenze di proprietari interessati può portare alla presentazione di eventuali ricorsi, che allungheranno probabilmente i tempi di realizzazione di questa opera.
Nel 1999 presentai in quest'aula una mozione, quando dopo la presentazione dell'idea di realizzare tale telecabina si era creato il cosiddetto "Comitato del no" per la telecabina; dissi allora che, pur lasciando piena autonomia al Comune di Courmayeur, era forse il caso che la Regione intervenisse per mettere attorno ad un tavolo il Comune di Courmayeur, il comitato, le funivie e, ovviamente, la Regione, per cercare di dirimere la situazione e per trovare una soluzione che potesse consentire di realizzare al più presto questa importante opera. Fui tacciato di andare contro l'autonomia: oggi sono passati 5 anni da quando è stata votata in consiglio comunale questa opera e devono ancora partire i lavori; allora forse, se si fosse ascoltato il Consigliere Lanièce, qualcosa si poteva fare di meglio, perché si trattava solo di applicare il buon senso. Penso che l'Amministrazione regionale abbia interesse a vedere realizzata un'opera migliorativa di una parte del suo territorio; se si fa sempre la contrapposizione "muro contro muro", è ovvio che finisce che qualcuno farà ricorso per tutelare i propri interessi.
In questa questione vi è il Comune di Courmayeur, che ha tutto l'interesse di vedere realizzata al più presto l'opera, la Regione con la stessa idea e la società, che non mi sembra abbia dato dimostrazione in questi anni di voler così tanto bene alla Valle d'Aosta e alla comunità di Courmayeur! Ricordo che abbiamo discusso più volte di certe scelte scellerate fatte da tale compagnia, di cui mi sembra la Regione abbia il 33%, teniamo in considerazione tutti questi aspetti! Dall'altra parte abbiamo invece dei cittadini, dei Valdostani, che vogliono veder tutelati i propri interessi, non perché chiedono chissà che cosa, ma perché, di fronte ad una valutazione di una perizia... 35 euro e 105 euro... dicono: "vediamo un attimo, chiediamo alla Regione che può, essendo socia minoritaria della compagnia funiviaria, e facente parte dell'accordo di programma... e quindi anche parte del collegio di vigilanza... e per di più il comune interessato... di vedere se questo valore è effettivamente valido". Anche perché, come diceva lei, fra le rimostranze degli stessi proprietari, il sindaco, in qualità di Presidente del collegio di vigilanza, ha detto che tutto andava bene, perché il valore determinato dalla compagnia era in linea con scelte fatte dall'amministrazione comunale negli anni precedenti, facendo riferimento al 2002; adesso dire che nel 2004 il valore - qui si parla di valore di mercato - sia identico a quello del 2002 quando sono avvenute tante cose, quando ogni giorno discutiamo dell'incremento dovuto all'euro, mi sembra una cosa assurda!
La perizia della società, fra l'altro, fissa a 35 euro al metro il valore di un terreno ovunque sia ubicato, mentre l'altra perizia individua diversi prezzi a seconda dell'ubicazione dello stesso: questa mi pare già una cosa più seria, perché dire che il terreno vicino alla strada vale 35 euro e quello vicino alla roccia 35 euro mi sembra un assurdo, mentre è più logica la perizia fatta dai proprietari, che dicono: "vicino alla strada vale 150 euro, vicino alla roccia vale 56", poi alla fine la media ponderata porta ad un valore di 105. Non chiediamo di dire "sì" a 105, ma di utilizzare un piccolo meccanismo esistente in questo accordo di programma per tutelare i cittadini valdostani; se poi tale collegio di vigilanza verificherà che è più equo il valore di 35 euro rispetto al valore presentato dai proprietari, si evita che questi ultimi facciano eventuali ricorsi, avendo essi già detto che si adegueranno al valore espresso dal collegio di vigilanza. Si tratta quindi di applicare del semplice buon senso, non di andare contro il Comune di Courmayeur o di qualcun altro. Si può anche chiedere un arbitrato, se la Regione lo vuole; se la Regione invece preferisce accontentare per l'ennesima volta la "Courmayeur Mont Blanc Funivie", ne prenderemo atto. Se poi vi sarà un ricorso - come sembra vi sia già -, fra qualche anno saremo ancora qui a discutere di quando partirà questa telecabina... contenti tutti: contenti voi, contento il Comune di Courmayeur, e noi naturalmente saremo dispiaciuti perché si allontanerebbe il momento della realizzazione di quest'opera, ma del resto "non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire".
Invitiamo ancora a riflettere su questa situazione, perché non costa molto convocare un collegio di vigilanza; si invita un tecnico a verificare e nel giro di un mese si può esprimere una valutazione sulle 2 perizie; se non si vuole, è perché non vi è la volontà, non è che non si può, perché nell'articolo citato dall'Assessore si dice che il collegio di vigilanza può disporre ispezioni e accertamenti. Qui si deve accertare se il valore di mercato offerto dalla società è un valore equo e corretto e non vale dire che è uguale a quello che è stato stabilito per altri atti nel Comune di Courmayeur nel 2002, sennò prendiamo in giro i cittadini, perché sono passati 2 anni e quello non è un valore di mercato attuale. Mi scuso per essermi accalorato, ma non riesco a capire "cosa vi sia dietro..." e la cosa mi dà un po' fastidio, perché qui si tratta di tutelare dei Valdostani! L'invito è a riflettere e a sentire giustamente il Sindaco di Courmayeur se non è il caso di fare una riunione al più presto; se poi il collegio di vigilanza chiamando un terzo tecnico deciderà che 35 euro al metro è il valore corretto, i proprietari non avranno più nessun motivo per esperire ricorsi; se invece non verrà fatto, loro saranno liberi di tutelare i loro interessi, questo non perché vogliono allungare i tempi di realizzazione dell'opera, ma perché non vogliono che si verifichino "cose" non molto corrette e tale situazione mi appare tutto meno che corretta.