Oggetto del Consiglio n. 889 del 20 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 889/XII - Problematiche concernenti la conversione degli impianti di riscaldamento per l'utilizzazione del gas. (Interpellanza)
Interpellanza
Evidenziate le difficoltà affrontate dai privati nel convertire i propri impianti di riscaldamento (dal gasolio al gas), a causa della politica aziendale della società concessionaria della distribuzione del gas, che non investe e non sostiene oneri per favorire gli allacciamenti, là dove non li ritenga economicamente vantaggiosi (per sé);
Osservato che tale stato di cose finisce con il disincentivare la conversione degli impianti, con risultati assai negativi in termini energetici e ambientali;
Creduto inoltre che anche il contributo regionale oggi concesso ai privati in occasione dell'allacciamento non permetta ai potenziali utenti di operare la riconversione dei propri impianti, perché insufficiente a compensare gli ingenti oneri richiesti per portare le tubazioni dalla rete centrale all'abitazione privata;
Ritenuto opportuno avere chiarimenti circa le intenzioni del governo in ordine al superamento delle problematiche evidenziate;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se condivide l'analisi delle difficoltà incontrate dai cittadini per la conversione degli impianti di riscaldamento, per l'utilizzazione del gas in luogo del gasolio;
2) quali iniziative intende assumere per superare le criticità evidenziate e favorire un'opportuna riconversione degli impianti.
F.to: Curtaz - Riccarand - Squarzino Secondina
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Le premesse che caratterizzano questo tipo di interpellanza ci vedono d'accordo, nel senso che ci troviamo in una situazione in cui, successivamente ad interventi fatti dall'Amministrazione regionale, c'è uno stato di fatto che vede un rallentamento della possibilità dell'utilizzo del gas metano nella nostra regione. È un problema che ci preoccupa, rispetto al quale ci stiamo attivando, sia per le ricadute sul piano ambientale dell'utilizzo del metano, che ha degli effetti sulla qualità dell'aria migliori dell'utilizzo di altri combustibili, sia perché oggi, in relazione alle dinamiche del costo del petrolio e del gasolio, questo - pur essendo un combustibile legato alle dinamiche di queste fonti - ha dei prezzi più favorevoli per il cittadino.
In questo settore è stata avviata una fase di liberalizzazione che ha visto, in questo come in altri settori - penso alle telecomunicazioni -, un progressivo disimpegno delle società che gestiscono il servizio nella realizzazione di reti di distribuzione e anche un peggioramento della qualità del servizio reso ai cittadini, senza che ci siano stati dei ritorni economici in termini di riduzione delle tariffe. È un terreno su cui c'è stato un recente intervento legislativo, il 23 agosto 2004, che prevede la possibilità di riscatto anticipato delle reti da parte degli enti locali; questo intervento è diventato una disposizione legislativa a tutti gli effetti, e apre nuove prospettive.
In Valle abbiamo 24 comuni metanizzati rispetto ai 29 su cui si era impegnata "ITALGAS", a questo riguardo inadempiente, e le concessioni in questi 24 comuni sono a scadenza 2019. Nel momento in cui gli enti locali decidessero il riscatto anticipato della rete, è chiaro che si tratterebbe di procedere, per quanto riguarda la distribuzione del gas, a gare con contratti di durata novennale. Le questioni da vedere, in relazione a tale questione, riguardano una parte relativa alla soluzione di alcuni problemi verificatisi in diversi comuni che riguardano la possibilità di ampliare la rete di distribuzione nei comuni in cui la rete c'è già, e la possibilità di realizzarla nei comuni in cui non c'è.
Una strada che vogliamo esperire immediatamente - visto che le motivazioni addotte da "ITALGAS" erano state finora quelle di dire che la normativa non è ancora definita, le tariffe non sono state determinate in modo completo (visto che oggi abbiamo un quadro legislativo completo) - è quella di capire qual è la volontà di questa società circa l'ampliamento della rete.
Ci troviamo poi in una situazione differenziata per quanto riguarda alcuni comuni, perché in alcuni di essi "ITALGAS" si era impegnata a realizzare la rete, non lo ha fatto, quindi è inadempiente; è, a mio avviso, altrettanto inadempiente in altri comuni dove già ha realizzato la rete, ma non l'ha completata. È vero che i comuni si erano impegnati a dare una concessione a "ITALGAS" fino al 2019 in esclusiva, per cui credo che si tratterà di verificare con gli enti locali se non sia il caso di pensare a una rescissione della convenzione con "ITALGAS", qualora non ci sia, da parte di quest'ultima, la volontà di procedere alla realizzazione della rete, anche perché le alternative ci sono, in quanto ci sono delle società locali che sarebbero disponibili a sviluppare la rete là dove questo è possibile; fra l'altro, questo è già stato fatto in alcuni comuni con reti a "GPL". Quanto detto consentirebbe, tramite l'acquisto sul mercato di forniture di metano, di incentivare lo sviluppo di questa fonte energetica.
Per quanto riguarda la questione dell'incentivazione del metano, vi informo che è in via di ultimazione un disegno di legge per la riorganizzazione della normativa di incentivazione nel settore dell'energia, ed è conseguente al piano energetico approvato nel 2003 da questo Consiglio; un piano energetico ambientale che punta al miglioramento dell'utilizzo delle fonti energetiche e punta a realizzare forme di incentivazione più rispondenti alle necessità attuali. Le attuali leggi di incentivazione privilegiano il finanziamento a piccoli impianti che hanno uno scarso impatto ambientale, mentre ci sono finanziamenti meno significativi per impianti che possono avere un impatto sul piano ambientale più rilevante. La correzione che si propone è quella di andare a rideterminare il sistema di incentivazione per quanto concerne le fonti energetiche, puntando molto sulle fonti rinnovabili, ma anche ripuntualizzando l'iniziativa nella gestione del metano.
Ringrazio il Consigliere Curtaz per l'interrogazione. Mi rendo conto di non aver risposto in modo conclusivo, nel senso che l'impegno che mi assumo è quello di cercare, nel più breve tempo, di chiarire questa situazione, tenendo presente che lo snodo è proprio quello di sapere cosa intende fare "ITALGAS" nella nostra regione e, immediatamente dopo, attivare delle iniziative che consentano di sviluppare al meglio la fonte energetica "metano".
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - La risposta dell'Assessore è stata onesta, anche se risulta, per via della situazione estremamente complessa, insoddisfacente rispetto alle esigenze concrete che molti potenziali utenti del metano sono costretti a subire.
Qual è la situazione oggi in diversi comuni della nostra regione? La situazione è questa: di fronte a una rete principale che è stata realizzata, "ITALGAS" si rifiuta di portare gli allacciamenti nelle vicinanze delle abitazioni, se non dietro corresponsione del costo di allacciamento, quindi di una rete secondaria; ma questo è carissimo, i cittadini non possono farsi carico di detta spesa! Pertanto, chi vorrebbe convertire i propri impianti da gasolio a gas con benefici sia in termini ambientali, che economici non lo può fare... leggevamo, nei giorni scorsi, sui giornali, che l'Italia è il paese in cui il gasolio da riscaldamento è il più caro in Europa per le tassazioni significative che vengono applicate. Questo stato di cose finisce con il disincentivare i privati, i quali non sono in grado di sostenere tali spese per la rete secondaria; quindi, quando i privati devono riconvertire, riconvertono i propri impianti in gasolio o attraverso il sistema dei bomboloni - che in certe situazioni non è facile, perché ci devono essere condizioni minime di sicurezza, ci sono problemi di spazio, a volte l'impatto ambientale non è dei migliori -... mentre la distribuzione del gas attraverso fornitura per tubi è il sistema migliore. Come mi suggerisce il Consigliere Cesal, in attesa che i comuni facciano il teleriscaldamento, e abbiano le risorse per farsi carico, loro, di queste infrastrutture secondarie, la situazione è di totale paralisi!
Il quadro che ha raffigurato l'Assessore, lo ripeto, è onesto; voglio però sollecitarlo ad assumere delle iniziative forti in questa materia, altrimenti corriamo il rischio di veder passare mesi ed anni in una situazione di stallo, atteso che in una situazione di mercato oggi "ITALGAS" non ha alcun interesse economico di favorire la diffusione del metano. Non si capisce allora cosa stanno a fare questi signori, se non vogliono favorire questa riconversione degli impianti di riscaldamento!
Credo sia necessario un cambiamento di rotta, un ripensamento su questa vicenda che riguardi gli interlocutori, che possono essere alternativi a "ITALGAS"; un'alternativa deve riguardare anche gli enti locali che devono assumere un ruolo - non so bene quale - e diventare i protagonisti in una qualche misura della soluzione di questi problemi. Occorre poi agire nel campo degli incentivi... l'osservazione che faceva l'Assessore può essere corretta, nel senso di andare a incentivare soprattutto là dove l'inquinamento è maggiore. Teniamo presente che oggi le incentivazioni esistenti, che sono ragionevoli rispetto alle spese sostenute dall'utente al momento dell'allaccio, sono prive di significato concreto dal momento che la possibilità di allacciare non arriva!
Concludo sollecitando l'Assessore a fare quello che la Giunta intende fare, e di farlo in tempi rapidi, perché ci sono molte persone che aspettano una risposta dall'ente pubblico a tali problematiche.