Oggetto del Consiglio n. 865 del 7 ottobre 2004 - Verbale
OGGETTO N. 865/XII - RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI IMPIEGATE PRESSO IL CASINO DE LA VALLÉE. (Reiezione di risoluzione)
Il Presidente PERRON, in relazione al dibattito avvenuto (oggetto n. 864/XII), propone di procedere alla votazione della risoluzione, presentata dai Consiglieri TIBALDI, LATTANZI e FRASSY, iscritta al punto 29 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: sette (presenti: trentadue; votanti: sette; astenuti: venticinque, i Consiglieri BORRE, CAVERI, CERISE, CESAL, Teresa CHARLES, COMÉ, FERRARIS, FEY, FOSSON, ISABELLON, LANIÈCE, MAQUIGNAZ, MARGUERETTAZ, NICCO, PASTORET, PERRIN, PERRON, PRADUROUX, RINI, SANDRI, STACCHETTI, VICQUÉRY, Adriana VIÉRIN, Laurent VIÉRIN e Marco VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata:
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
PREMESSO:
· che presso la Casa da gioco di Saint-Vincent trovano lavoro 849 persone dipendenti dalla Casinò s.p.a. (dicembre 2003), alle quali si sommano i lavoratori di altre ditte o società esterne che forniscono servizi o prestazioni d'opera con proprio personale;
· che le nuove assunzioni di personale dovrebbero essere effettuate ai sensi di uno specifico regolamento approvato dal Consiglio regionale (DCR n. 913/XI del 20 ottobre 1999);
· che, malgrado la situazione economica in cui si trova la Casa da gioco sia alquanto critica e da più parti si rilevi un esubero di personale, sono state effettuate nuove assunzioni presso il Casino de la Vallée;
· che tale condotta, ingiustificata e ingiustificabile in assenza di un piano di sviluppo, è altresì in grave contraddizione con la linea gestionale a suo tempo annunciata dal nuovo Consiglio d'amministrazione;
IMPEGNA
il Presidente della Giunta, in qualità di rappresentante della quota azionaria regionale nel capitale sociale della Casinò s.p.a., a invitare il Consiglio d'amministrazione e gli organi dirigenti a sospendere qualsiasi tipo di assunzione presso la Casa da gioco:
a) fino a quando non sia approvato dal Consiglio regionale il piano di sviluppo aziendale;
b) non prima di avere effettuato un'attenta e opportuna razionalizzazione delle risorse umane e professionali impiegate nelle diverse aree aziendali.
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