Oggetto del Consiglio n. 854 del 6 ottobre 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 854/XII - Estensione in Valle d'Aosta dell'accordo con la grande distribuzione commerciale per il contenimento dei prezzi di alcuni prodotti. (Interpellanza)
Interpellanza
Preso atto che la Giunta regionale si è preoccupata di estendere alla nostra Regione l'accordo intervenuto fra governo nazionale e grande distribuzione per il contenimento dei prezzi di alcuni prodotti;
Osservato che, secondo le associazioni dei consumatori, detta iniziativa sarebbe teoricamente lodevole, ma i vantaggi risulterebbero concretamente nulli, in quanto sarebbero troppi i prodotti esclusi, troppi gli operatori che non l'hanno firmata, troppe le voci di spesa che ne restano fuori;
Ritenuto opportuno avere ulteriori informazioni sull'iniziativa;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se sono stati quantificati gli ipotetici vantaggi per i consumatori valdostani, in riferimento all'accordo per la riduzione di alcuni prezzi con i rappresentanti della grande distribuzione;
2) se il governo regionale intenda proporre l'iniziativa ai piccoli commercianti e agli ambulanti, estendere le voci di spesa ed i prodotti interessati, ampliare il periodo interessato.
F.to: Curtaz
Président - Il n'y a pas d'illustration de la part du Conseiller Curtaz.
La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce, aux transports et aux affaires européennes, Caveri.
Caveri (UV) - Rispondo volentieri su questa questione della grande distribuzione e risponderò alle due domande dell'interpellanza partendo però da un presupposto: ci siamo appoggiati sia ad un accordo che è stato raggiunto e in parte ricopiato da noi e che era stato stipulato in particolare dalla "Confcommercio" di Torino, sotto l'egida del Ministro Siniscalco... e all'indomani di questo accordo abbiamo cercato di trovare una formula analoga: la formula è quella di un blocco dei prezzi a partire dall'inizio del mese di ottobre e valido fino alla fine del dicembre di quest'anno, con una riduzione del 2% su di un paniere di prodotti, che sono i cosiddetti "prodotti di marca", cioè prodotti di una serie di merci che sono marchiate con il simbolo di ciascuna delle grandi distribuzioni. Oggi abbiamo avuto non solo la visita del Ministro - che, fra l'altro, si è detto nuovamente interessato a tornare da noi verso la metà del mese di ottobre -, ma abbiamo anche avviato con 3 soggetti che si sono detti disponibili e hanno già cominciato il tipo di sconto: la "CIDAC", "EUROSPIN" e il "CRAI".
Devo dire con grande dispiacere che altri gruppi di grande distribuzione, che avevano "a caldo" dato una loro adesione, non si sono poi dimostrati disponibili; comunque i 3 soggetti sono 3 soggetti primari nel settore della grande e media distribuzione e il dialogo con il Ministro è stato foriero di questa idea che il Ministro ha "sposato" di considerare la Valle d'Aosta come una sorta di "area test", assieme ad altre zone italiane, per sperimentare nuove formule di riflessione rispetto alla tematica cardine del carovita.
Rispondendo in maniera puntuale alla domanda "se sono stati quantificati gli ipotetici vantaggi...", credo che potremmo avere qualche dato probabilmente alla fine della sperimentazione, non certo in questa fase. Per quel che riguarda l'allargamento ai piccoli commercianti e agli ambulanti, reputo dopo aver ascoltato le riflessioni che abbiamo avuto anche in occasione dell'apertura di questo tavolo... ritengo che solo a "orizzonte" 2005 saremo in grado al di là di alcune iniziative che oggi sono in corso... in particolare ve n'è una della "Confesercenti", che ha previsto per alcuni dei propri associati una sorta di paniere di prodotti... credo che sulla questione del caroprezzi e su quella del costo della vita... che soprattutto nelle richieste dei consumatori non dovrebbe riguardare solamente i prodotti in vendita, ma anche una serie di altre questioni, ad esempio le tariffe... penso che l'approfondimento lo riprenderemo in 2 tavoli che ritengo essere particolarmente significativi. Riconvocheremo il primo tavolo per lunedì prossimo, avremo una specie di riproposizione con tutte le associazioni di categoria e con le associazioni dei consumatori di questa riflessione riguardante in maniera abbastanza marginale la sperimentazione che abbiamo fino alla fine dell'anno, ma ci consente, alla luce anche di altre esperienze - ad esempio, risulterebbe essere abbastanza interessante un'esperienza maturata a Palermo -, di vedere cosa si può immaginare di più originale, rispetto all'accordo torinese, per il 2005.
L'altro tavolo di trattativa, che ritengo abbastanza importante, è invece la prima consultazione che avremo fra poche settimane dell'insieme delle associazioni dei consumatori, le quali sono chiamate a presentare alla Regione una serie di proposte concrete di progetti che possano essere finanziati sulla base della nuova legge di tutela dei consumatori che la Regione si è data nelle settimane scorse. Credo che le associazioni dei consumatori concorderanno con me lunedì sul fatto che questo tema del costo della vita o, meglio, del deprezzamento del potere di acquisto, "l'effetto euro", questo effetto di un raddoppio reale su una serie di beni e servizi, che tutti noi come cittadini abbiamo vissuto, potranno essere un tavolo di riflessione per il futuro.
Naturalmente ritengo che la disponibilità del Ministro di sostenere l'iniziativa della Regione Valle d'Aosta possa essere ritenuta positiva, perché è probabile che a certi livelli di dialogo su tariffe e anche su caroprezzi essere assecondati o essere supportati e sostenuti dal Ministero dell'economia possa rappresentare per noi un vantaggio, se non altro sotto il profilo del rilevamento dei prezzi. È del tutto evidente che oggi non siamo dotati - e la stessa normativa nazionale non ce lo consentirebbe - di strutture o strumenti adeguati a seguire, al di là dei rilevamenti tradizionali dell'ISTAT, l'incremento o il decremento, la modificazione del costo della vita. Credo che questa esperienza da noi vissuta nell'incontro quasi immediato con il Ministro Siniscalco ci dia però una direzione di marcia significativa, che dovrà essere però condivisa con le associazioni di categoria e con le associazioni dei consumatori.
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz Arc-VA) - Rispetto alla risposta dell'Assessore Caveri non ho da esprimere né soddisfazione, né insoddisfazione, perché la sua è una risposta neutra che fotografa la situazione; quello che invece posso dire è che sono personalmente insoddisfatto delle iniziative e voglio cercare di spiegare. Trovo molto condivisibili i giudizi che hanno dato le principali associazioni dei consumatori quando questa iniziativa è stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica. Leggo un titolo fra i tanti che in quei giorni si occuparono della vicenda ed è un giudizio dato "dall'Eurispes", che dice: "iniziativa lodevole, ma vantaggi nulli". Perché "iniziativa lodevole"? Perché non vi è chi non veda come il processo di aumento dei prezzi e quindi di calo del potere di acquisto delle famiglie sia uno dei problemi più drammatici che oggi tante famiglie devono superare, ma "vantaggi nulli": intanto perché "l'Eurispes" ha fatto un conto, non so se sia fondato o meno, neppure i giornali hanno parlato delle metodologie con cui sono arrivati a fare questa previsione: su 1.000 euro spesi, il risparmio per le famiglie sarà di 10 centesimi di euro. Perché così poco? Le ragioni sono semplici: perché l'accordo interessa pochissimi supermercati e solo i supermercati, non riguarda gli ambulanti, concerne pochissimi prodotti e quindi il beneficio per le famiglie è ridotto ai minimi termini. È vero che in questo campo vi sono delle iniziative che, almeno apparentemente, per quanto apprendiamo leggendo i giornali, si sono inserite in maniera più seria, come il tentativo fatto dal Comune di Torino, dove invece sembra che si sia configurato un tipo di piano di maggiore efficacia quanto meno quantitativa e di ampiezza dei soggetti che sono stati coinvolti.
Un ultimo punto in ordine al quale mi ero dimenticato circa la "pochezza" di tale iniziativa è il tempo: ottobre-dicembre, sono 3 mesi. Visti i pochi prodotti interessati dall'inflazione, se non si prendono ulteriori provvedimenti, a gennaio l'inflazione tornerà ad accendersi. La situazione in Valle d'Aosta è piuttosto desolante, perché il fatto che abbiano aderito solo tre soggetti significa che l'impatto rispetto ai consumatori sarà molto limitato. Non so peraltro se l'Assessore Caveri ha avuto occasione ieri di vedere il TG3, dove è stato mandato in onda un servizio su questo tema; credo che il giornalista della RAI abbia avuto una qualche difficoltà a trovare fra i consumatori della "CIDAC" qualcuno che gli abbia detto di essersi accorto della cosa e la mia impressione, quando ne ha trovato uno dopo averne interpellati molti, è che il riferimento all'abbassamento dei prezzi non fosse dovuto a questo provvedimento, ma ad un effetto di riduzione dei prezzi dovuto a fenomeni di contrazione economica generale. Sappiamo che alcuni prodotti, soprattutto in campo alimentare, hanno subito un calo quasi fisiologico dei prezzi proprio per carenza della domanda, faccio un esempio stupido: se ho in magazzino quintali di pomodori che non riesco a vendere e che dopo una ventina di giorni devo buttare al macero, come verduriere sarò incentivato a venderli a qualsiasi prezzo purché me li portino via. Vi è stato un calo fisiologico dei prezzi riguardanti i generi alimentari. Tutti gli altri consumatori non si sono neppure accorti di tale iniziativa, ma per la semplice ragione che è limitata ad alcuni prodotti il cui mercato è veramente minimo. È interessante allora quello che dice l'Assessore sul tavolo che ci sarà, tutto bene... lodevoli iniziative come dice "l'Eurispes", però io metto in guardia nei confronti di un pericolo che vedo molto evidente a livello nazionale, che non vorrei si ripetesse anche qui, cioè di fare un'iniziativa a puri scopi mediatici o propagandistici. Vi è l'occasione "nazionale" del Ministro Siniscalco che propone questa cosa, il Ministro è a Courmayeur, facciamolo venire ad Aosta e facciamo un'iniziativa per far vedere che anche in Valle d'Aosta si fa qualcosa contro il carovita, poi nella sostanza se si va a vedere di cosa si tratta, ci si accorge che la "scatola" è vuota. Se vogliamo portare in Valle d'Aosta delle "scatole vuote", lasciamole altrove! Perché poi delle "scatole vuote" i cittadini cominciano ad averne le "scatole piene".... e facciamo delle cose concrete, se questi incontri con le associazioni dei consumatori e con i commercianti di varia grandezza danno dei risultati significativi e si può fare un programma che abbia un senso anche dal punto di vista del risparmio economico che le famiglie possono avere, bene... altrimenti abbandoniamo i "voli pindarici", cerchiamo di assumere altre iniziative, tipo quella di un osservatorio per il controllo dei prezzi, che sia dissuasivo nei confronti dei commercianti e cerchiamo di fare nel settore delle politiche più concrete di quanto non si sia fatto finora.